LilyPond — Guida alla Notazione

Questo manuale costituisce la guida di riferimento per tutti gli aspetti relativi alla notazione musicale in LilyPond versione 2.21.0. Si presuppone che il lettore conosca il materiale esposto nel Manuale di Apprendimento.

Questo manuale è disponibile in altri formati ed è integrato col resto della documentazione. Maggiori informazioni in Manuali.

La documentazione completa si trova all’indirizzo http://lilypond.org/.


1. Notazione musicale

Questo capitolo spiega come creare la notazione musicale.


1.1 Altezze

[image of music]

Questa sezione tratta il modo in cui si determina l’altezza delle note. Occorre considerare tre aspetti: input, modifica e output.


1.1.1 Inserimento delle altezze

Questa sezione spiega come indicare l’altezza delle note. Ci sono due modi di collocare le note in una determinata ottava: il modo assoluto e il modo relativo. Nella maggioranza dei casi il modo relativo è più funzionale.


Ottava assoluta

Le altezze, se non si adotta una lingua diversa, sono scritte in notazione olandese, che usa le lettere minuscole dalla a (La) alla g (Sol). Le note c (Do) e b (Si) vengono scritte un’ottava sotto il Do centrale.

{
  \clef bass
  c4 d e f
  g4 a b c
  d4 e f g
}

[image of music]

Si possono indicare altre ottave con l’apice singolo (') o la virgola (,). Ogni ' alza l’altezza di un’ottava; ogni , abbassa l’altezza di un’ottava.

{
  \clef treble
  c'4 e' g' c''
  c'4 g b c'
  \clef bass
  c,4 e, g, c
  c,4 g,, b,, c,
}

[image of music]

I normali segni di ottava possono essere inseriti una sola volta se si imposta un’altezza di riferimento dopo \fixed e prima della musica. Le altezze inserite in un blocco \fixed hanno bisogno dei segni ', solo quando si trovano sopra o sotto l’ottava dell’altezza di riferimento.

{
  \fixed c' {
    \clef treble
    c4 e g c'
    c4 g, b, c
  }
  \clef bass
  \fixed c, {
    c4 e g c'
    c4 g, b, c
  }
}

[image of music]

Le altezze dell’espressione musicale che segue \fixed non cambiano se racchiuse da un blocco \relative, che vedremo tra poco.

Vedi anche

Glossario musicale: Nomi delle altezze.

Frammenti di codice: Altezze.


Ottava relativa

L’inserimento delle note con l’ottava assoluta costringe a specificare l’ottava di ogni singola nota. Al contrario, se si usa l’ottava relativa, ogni ottava è determinata dall’ultima nota: se si cambia l’ottava di una nota, cambieranno anche le ottave di tutte le note successive.

La modalità relativa deve essere impostata in modo esplicito col comando \relative:

\relative altezza_di_riferimento espressione_musicale

In modalità relativa ogni nota è collocata il più vicino possibile a quella precedente. Questo significa che l’ottava di ogni altezza all’interno di espressione_musicale viene calcolata nel modo seguente:

Ecco il modo relativo in azione:

\relative {
  \clef bass
  c d e f
  g a b c
  d e f g
}

[image of music]

I segni di cambiamento d’ottava si impiegano per gli intervalli più ampi di quello di quarta:

\relative {
  c'' g c f,
  c' a, e'' c
}

[image of music]

Una sequenza di note senza segni di ottava può tuttavia comprendere intervalli di grande estensione:

\relative {
  c f b e
  a d g c
}

[image of music]

Nel caso di blocchi \relative annidati, il blocco \relative più interno inizia con la propria altezza di riferimento, indipendentemente dal \relative più esterno.

\relative {
  c' d e f
  \relative {
    c'' d e f
  }
}

[image of music]

\relative non ha effetto sui blocchi \chordmode.

\new Staff {
  \relative c''' {
    \chordmode { c1 }
  }
  \chordmode { c1 }
}

[image of music]

\relative non può essere inserito all’interno dei blocchi \chordmode.

La musica all’interno di un blocco \transpose è considerata in notazione d’ottava assoluta, a meno che non sia incluso il blocco \relative.

\relative {
  d' e
  \transpose f g {
    d e
    \relative {
      d' e
    }
  }
}

[image of music]

Se l’elemento precedente è un accordo, il posizionamento dell’ottava della nota o dell’accordo che segue è riferito alla prima nota dell’accordo stesso. All’interno degli accordi la nota successiva è sempre relativa a quella precedente. Esaminate con attenzione l’esempio seguente, e in particolare le note c.

\relative {
  c'
  <c e g>
  <c' e g'>
  <c, e, g''>
}

[image of music]

Come spiegato sopra, il riferimento delle altezze a un’ottava è calcolato in base ai soli nomi delle note, senza considerare le alterazioni. Dunque un Mi doppio diesis che segue un Si verrà posizionato sopra, mentre un Fa doppio bemolle sarà posizionato sotto. In altre parole, un intervallo di quarta aumentata due volte viene considerato più piccolo di una quinta diminuita due volte, indipendentemente dal numero di semitoni contenuto in ogni intervallo.

\relative {
  c''2 fis
  c2 ges
  b2 eisis
  b2 feses
}

[image of music]

In situazioni complesse, può essere utile cambiare l’altezza di riferimento senza tener conto di ciò che è successo prima, usando \resetRelativeOctave:

\relative {
  <<
    { c''2 d }
    \\
    { e,,2 f }
  >>
  \resetRelativeOctave c''
  c2
}

[image of music]

Vedi anche

Glossario musicale: quinta, intervallo, Nomi delle altezze.

Guida alla notazione: Controlli di ottava.

Frammenti di codice: Altezze.

Guida al funzionamento interno: RelativeOctaveMusic.


Alterazioni

Nota: I nuovi utenti sono talvolta confusi dalla gestione delle alterazioni e delle armature di chiave. In LilyPond i nomi delle note specificano le altezze; le armature e le chiavi determinano come queste altezze debbano essere rappresentate. Una nota non alterata come c significa ‘Do naturale’, indipendentemente dall’armatura o dalla chiave. Per maggiori informazioni si veda Altezze e armature di chiave.

Nella modalità di notazione predefinita un diesis si ottiene aggiungendo is al nome della nota, un bemolle aggiungendo es. Come potete immaginare, un doppio diesis o doppio bemolle si ottengono aggiungendo isis o eses. Questa sintassi è desunta dalla notazione olandese. Per usare altri nomi per le alterazioni, si veda Nomi delle note in altre lingue.

\relative c'' { ais1 aes aisis aeses }

[image of music]

Un’altezza naturale è indicata con il semplice nome della nota; non è richiesto alcun suffisso. Un segno di bequadro apparirà automaticamente quando occorre cancellare l’armatura di chiave o l’effetto di un’alterazione precedente.

\relative c'' { a4 aes a2 }

[image of music]

È possibile indicare alterazioni di quarti di tono. Ecco una serie di Do con altezza crescente:

\relative c'' { ceseh1 ces ceh c cih cis cisih }

[image of music]

Di norma le alterazioni vengono mostrate automaticamente, ma è possibile anche inserirle manualmente. Si può forzare l’inserimento di un’alterazione di sicurezza aggiungendo il punto esclamativo ! dopo l’altezza. Un’alterazione di cortesia (ovvero un’alterazione compresa tra parentesi) si ottiene aggiungendo il punto interrogativo ? dopo l’altezza.

\relative c'' { cis cis cis! cis? c c c! c? }

[image of music]

Se una nota è prolungata attraverso una legatura di valore, l’alterazione viene ripetuta solo all’inizio di un nuovo sistema:

\relative c'' {
  cis1~ 1~
  \break
  cis
}

[image of music]

Frammenti di codice selezionati

Nascondere le alterazioni delle note con legatura di valore all’inizio di un nuovo sistema

Questo frammento mostra come nascondere le alterazioni delle note unite alla figura precedente mediante una legatura di valore all’inizio di un nuovo sistema

\relative c'' {
  \override Accidental.hide-tied-accidental-after-break = ##t
  cis1~ cis~
  \break
  cis
}

[image of music]

Impedire l’inserimento automatico dei bequadri supplementari

Secondo le norme tipografiche tradizionali, un segno di bequadro viene inserito prima di un diesis o di un bemolle se un precedente doppio diesis o bemolle sulla stessa nota è cancellato. Per cambiare questo comportamento e seguire la pratica contemporanea, si imposta la proprietà extraNatural su f (falso) nel contesto Staff.

\relative c'' {
  aeses4 aes ais a
  \set Staff.extraNatural = ##f
  aeses4 aes ais a
}

[image of music]

Vedi anche

Glossario musicale: diesis, bemolle, doppio diesis, doppio bemolle, Nomi delle altezze, quarto di tono.

Manuale di apprendimento: Altezze e armature di chiave.

Guida alla notazione: Alterazioni automatiche, Annotational accidentals (musica ficta), Nomi delle note in altre lingue.

Frammenti di codice: Altezze.

Guida al funzionamento interno: Accidental_engraver, Accidental, AccidentalCautionary, accidental-interface.

Problemi noti e avvertimenti

Poiché non esistono standard universalmente accettati per indicare le alterazioni di quarto di tono, i simboli impiegati da LilyPond non si riferiscono ad alcuno standard.


Nomi delle note in altre lingue

LilyPond comprende insiemi predefiniti di nomi di note e alterazioni in altre lingue. La scelta della lingua si fa solitamente all’inizio del file; l’esempio seguente è scritto in notazione italiana:

\language "italiano"

\relative {
  do' re mi sib
}

[image of music]

Le lingue disponibili e i tipi di notazione che definiscono sono:

Lingua

Nomi delle note

nederlands

c d e f g a bes b

catalan

do re mi fa sol la sib si

deutsch

c d e f g a b h

english

c d e f g a bf b

espanol o español

do re mi fa sol la sib si

français

do ré/re mi fa sol la sib si

italiano

do re mi fa sol la sib si

norsk

c d e f g a b h

portugues

do re mi fa sol la sib si

suomi

c d e f g a b h

svenska

c d e f g a b h

vlaams

do re mi fa sol la sib si

Oltre ai nomi delle note, anche i suffissi per le alterazioni possono variare a seconda della lingua adottata:

Lingua

diesis

bemolle

doppio diesis

doppio bemolle

nederlands

-is

-es

-isis

-eses

catalan

-d/-s

-b

-dd/-ss

-bb

deutsch

-is

-es

-isis

-eses

english

-s/-sharp

-f/-flat

-ss/-x/-sharpsharp

-ff/-flatflat

espanol o español

-s

-b

-ss/-x

-bb

français

-d

-b

-dd/-x

-bb

italiano

-d

-b

-dd

-bb

norsk

-iss/-is

-ess/-es

-ississ/-isis

-essess/-eses

portugues

-s

-b

-ss

-bb

suomi

-is

-es

-isis

-eses

svenska

-iss

-ess

-ississ

-essess

vlaams

-k

-b

-kk

-bb

In olandese, aes viene contratto in as, ma entrambe le forme sono accettate in LilyPond. Analogalmente, sia es che ees sono accettati. Lo stesso vale per aeses / ases e eeses / eses. Talvolta solo questi nomi contratti sono definiti nei corrispondenti file della lingua.

\relative c'' { a2 as e es a ases e eses }

[image of music]

In alcune forme musicali vengono usati i microtoni, le cui alterazioni sono frazioni di un ‘normale’ diesis o bemolle. La seguente tabella elenca i nomi delle note per le alterazioni di un quarto di tono in varie lingue; i prefissi semi- e sesqui- significano rispettivamente ‘metà’ e ‘uno e mezzo’. Le lingue che non compaiono in questa tabella non hanno ancora dei nomi per le note speciali.

Lingua

semi-diesis

semi-bemolle

sesqui-diesis

sesqui-bemolle

nederlands

-ih

-eh

-isih

-eseh

deutsch

-ih

-eh

-isih

-eseh

english

-qs

-qf

-tqs

-tqf

espanol o español

-cs

-cb

-tcs

-tcb

français

-sd

-sb

-dsd

-bsb

italiano

-sd

-sb

-dsd

-bsb

portugues

-sqt

-bqt

-stqt

-btqt

Gran parte delle lingue presentate qui sono comunemente associate alla musica classica occidentale, nota anche come Common Practice Period. Sono tuttavia supportati anche altezze e sistemi di accordatura alternativi: si veda Notazione comune per la musica non occidentale.

Vedi anche

Glossario musicale: Nomi delle altezze, Periodo di pratica comune.

Guida alla notazione: Notazione comune per la musica non occidentale.

File installati: ‘scm/define-note-names.scm’.

Frammenti di codice: Altezze.


1.1.2 Modifica di più altezze

Questa sezione tratta il modo di modificare le altezze delle note.


Controlli di ottava

In modalità relativa è facile dimenticare un segno di cambiamento d’ottava. I controlli di ottava permettono di rilevare questi errori più facilmente: infatti, generano un avviso e correggono l’ottava se una nota si trova in un’ottava diversa dal previsto.

Per controllare l’ottava di una nota, occorre specificare l’ottava assoluta dopo il simbolo =. Questo esempio genererà un avviso (e cambierà l’altezza) perché la seconda nota è l’ottava assoluta d'' invece di d', come indicato dalla correzione di ottava.

\relative {
  c''2 d='4 d
  e2 f
}

[image of music]

L’ottava in cui si trovano le note può essere controllata anche col comando \octaveCheck altezza_di_controllo. L’altezza_di_controllo è specificata in modo assoluto. Questo comando controlla che l’intervallo tra la nota precedente e l’altezza_di_controllo sia compresa in una quinta (ovvero secondo il normale calcolo della modalità relativa). Se il controllo fallisce, compare un avviso. Benché la nota precedente non sia modificata, le note successive sono relative al valore corretto.

\relative {
  c''2 d
  \octaveCheck c'
  e2 f
}

[image of music]

Nelle due battute che seguono, il primo e il terzo \octaveCheck falliscono, mentre il secondo non fallisce.

\relative {
  c''4 f g f

  c4
  \octaveCheck c'
  f
  \octaveCheck c'
  g
  \octaveCheck c'
  f
}

[image of music]

Vedi anche

Frammenti di codice: Altezze.

Guida al funzionamento interno: RelativeOctaveCheck.


Trasposizione

Un’espressione musicale può essere trasposta con \transpose. La sintassi è

\transpose altezza_di_partenza altezza_di_arrivo espressione_musicale

Significa che espressione_musicale viene trasposto dell’intervallo compreso tra le altezze altezza_di_partenza e altezza_di_arrivo: qualsiasi nota che presenti un’altezza corrispondente all’altezza_di_partenza viene modificata in altezza_di_arrivo, e qualsiasi altra nota viene trasposta dello stesso intervallo. Entrambe le altezze sono inserite in modalità assoluta.

Nota: La musica all’interno di un blocco \transpose è assoluta a meno che il blocco non includa un \relative.

Prendiamo come esempio un brano scritto in Re maggiore. Possiamo trasportarlo in Mi maggiore; si noti come anche l’armatura di chiave venga trasposta automaticamente.

\transpose d e {
  \relative {
    \key d \major
    d'4 fis a d
  }
}

[image of music]

Se una parte scritta in Do (l’intonazione reale abituale) deve essere suonata su un clarinetto in La (per il quale un La viene rappresentato da un Do e dunque suona una terza minore più basso), la trasposizione sarà ottenuta con:

\transpose a c' {
  \relative {
    \key c \major
    c'4 d e g
  }
}

[image of music]

Si noti che \key c \major è specificato esplicitamente. Se non si specifica un’armatura di chiave, le note verranno trasposte ma non apparirà alcuna armatura.

\transpose fa distinzione tra altezze enarmoniche: sia \transpose c cis che \transpose c des traspongono un brano di un semitono più alto. La prima versione mostrerà i diesis e le note rimarranno sullo stesso grado della scala, mentre la seconda versione mostrerà i bemolle sul grado superiore della scala.

music = \relative { c' d e f }
\new Staff {
  \transpose c cis { \music }
  \transpose c des { \music }
}

[image of music]

\transpose può essere usato anche in un altro modo, ovvero per inserire note scritte per uno strumento traspositore. Gli esempi precedenti mostrano come inserire altezze in Do (o intonazione reale) e mostrare le note di uno strumento traspositore, ma è possibile anche il contrario: per esempio, se da un insieme di parti strumentali si volesse ricavare una partitura per il direttore. Così, per inserire la parte per una tromba in Si bemolle che inizia con un Mi (intonazione reale Re), si può scrivere:

musicInBflat = { e4 … }
\transpose c bes, \musicInBflat

Per stampare questa musica in Fa (ad esempio per riarrangiarla per corno) si può avvolgere la musica esistente in un altro \transpose:

musicInBflat = { e4 … }
\transpose f c' { \transpose c bes, \musicInBflat }

Per maggiori informazioni sugli strumenti traspositori, si veda Trasporto strumentale.

Frammenti di codice selezionati

Trasposizione delle altezze con numero minimo di alterazioni

Questo esempio usa del codice Scheme per imporre delle modifiche enarmoniche alle note che permettano di avere il numero minimo di alterazioni. In questo caso si applica la seguente regola:

Le doppie alterazioni devono essere eliminate

Si diesis -> Do

Mi diesis -> Fa

Do bemolle -> Si

Fa bemolle -> Mi

In questo modo vengono scelti i suoni enarmonici più semplici.

#(define (naturalize-pitch p)
   (let ((o (ly:pitch-octave p))
         (a (* 4 (ly:pitch-alteration p)))
         ;; alteration, a, in quarter tone steps,
         ;; for historical reasons
         (n (ly:pitch-notename p)))
     (cond
      ((and (> a 1) (or (eqv? n 6) (eqv? n 2)))
       (set! a (- a 2))
       (set! n (+ n 1)))
      ((and (< a -1) (or (eqv? n 0) (eqv? n 3)))
       (set! a (+ a 2))
       (set! n (- n 1))))
     (cond
      ((> a 2) (set! a (- a 4)) (set! n (+ n 1)))
      ((< a -2) (set! a (+ a 4)) (set! n (- n 1))))
     (if (< n 0) (begin (set! o (- o 1)) (set! n (+ n 7))))
     (if (> n 6) (begin (set! o (+ o 1)) (set! n (- n 7))))
     (ly:make-pitch o n (/ a 4))))

#(define (naturalize music)
   (let ((es (ly:music-property music 'elements))
         (e (ly:music-property music 'element))
         (p (ly:music-property music 'pitch)))
     (if (pair? es)
         (ly:music-set-property!
          music 'elements
          (map naturalize es)))
     (if (ly:music? e)
         (ly:music-set-property!
          music 'element
          (naturalize e)))
     (if (ly:pitch? p)
         (begin
           (set! p (naturalize-pitch p))
           (ly:music-set-property! music 'pitch p)))
     music))

naturalizeMusic =
#(define-music-function (m)
   (ly:music?)
   (naturalize m))

music = \relative c' { c4 d e g }

\score {
  \new Staff {
    \transpose c ais { \music }
    \naturalizeMusic \transpose c ais { \music }
    \transpose c deses { \music }
    \naturalizeMusic \transpose c deses { \music }
  }
  \layout { }
}

[image of music]

Vedi anche

Guida alla notazione: Trasporto strumentale, Inversione, Trasposizioni modali, Ottava relativa, Retrogradazione.

Frammenti di codice: Altezze.

Guida al funzionamento interno: TransposedMusic.

Problemi noti e avvertimenti

La conversione relativa non avrà effetto sulle sezioni \transpose, \chordmode e \relative comprese all’interno di un blocco \relative. Per usare la modalità relativa all’interno di musica trasposta, occorre inserire un ulteriore blocco \relative all’interno di \transpose.

Il comando \transpose impedisce di stampare le alterazioni triple. Le sostituisce con un’altezza ‘enarmonicamente equivalente’ (per esempio, Re bemolle al posto di Mi triplo bemolle).


Inversione

Un’espressione musicale può essere invertita e trasposta in una singola operazione con:

\inversion altezza-di-riferimento altezza-di-arrivo espressione_musicale

L’espressione_musicale viene invertita intervallo per intervallo intorno all’altezza-di-riferimento e poi trasposta in modo che ci sia una corrispondenza tra altezza-di-riferimento e altezza-di-arrivo.

music = \relative { c' d e f }
\new Staff {
  \music
  \inversion d' d' \music
  \inversion d' ees' \music
}

[image of music]

Nota: I motivi da invertire devono essere scritti in forma assoluta oppure devono essere prima convertiti in forma assoluta racchiudendoli in un blocco relative.

Vedi anche

Guida alla notazione: Trasposizioni modali, Retrogradazione, Trasposizione.


Retrogradazione

Un’espressione musicale può essere invertita in modo da produrre il proprio retrogrado:

music = \relative { c'8. ees16( fis8. a16 b8.) gis16 f8. d16 }

\new Staff {
  \music
  \retrograde \music
}

[image of music]

Problemi noti e avvertimenti

\retrograde è uno strumento piuttosto semplice. Dato che molti eventi sono ‘riflessi’ (come in uno specchio) invece che scambiati, le modifiche manuali e i modificatori direzionali per gli estensori di apertura devono essere aggiunti ai corrispondenti estensori di chiusura: ^( deve essere terminato da ^), ogni \< o \cresc deve essere terminato da \! o \endcr, ogni \> o \decr deve essere terminato da \enddecr. Comandi e modifiche che cambiano le proprietà con un effetto duraturo causeranno facilmente delle sorprese.

Vedi anche

Guida alla notazione: Inversione, Trasposizioni modali, Trasposizione.


Trasposizioni modali

In una composizione musicale basata su una scala, un motivo viene frequentemente trasportato in differenti modi. Può essere trasposto per iniziare in punti diversi della scala o può essere invertito rispetto a un punto cardine della scala. Può anche essere rovesciato per produrre il retrogrado, si veda Retrogradazione.

Nota: Le note che non si trovano all’interno della scala definita non vengono trasformate.

Trasposizione modale

Un motivo può essere trasposto entro una certa scala con:

\modalTranspose altezza-di-partenza altezza-di-arrivo scala motif

Le note di motif vengono spostate, se all’interno della scala, del numero di gradi della scala dati dall’intervallo tra altezza-di-arrivo e altezza-di-partenza:

diatonicScale = \relative { c' d e f g a b }
motif = \relative { c'8 d e f g a b c }

\new Staff {
  \motif
  \modalTranspose c f \diatonicScale \motif
  \modalTranspose c b, \diatonicScale \motif
}

[image of music]

È possibile indicare una scala ascendente di qualsiasi lunghezza e con qualsiasi intervallo:

pentatonicScale = \relative { ges aes bes des ees }
motif = \relative { ees'8 des ges,4 <ges' bes,> <ges bes,> }

\new Staff {
  \motif
  \modalTranspose ges ees' \pentatonicScale \motif
}

[image of music]

Se usato con una scala cromatica, \modalTranspose ha un effetto simile a \transpose, con in più la possibilità di specificare i nomi delle note da usare:

chromaticScale = \relative { c' cis d dis e f fis g gis a ais b }
motif = \relative { c'8 d e f g a b c }

\new Staff {
  \motif
  \transpose c f \motif
  \modalTranspose c f \chromaticScale \motif
}

[image of music]

Inversione modale

Una sequenza di note può essere invertita all’interno di una data scala intorno a una determinata nota cardine e quindi trasposto, in un’unica operazione, con:

\modalInversion altezza-cardine altezza-di-arrivo scala motif

Le note di motif vengono spostate dello stesso numero di gradi dalla nota dell’altezza-cardine all’interno della scala, ma nella direzione opposta, e il risultato viene poi spostato all’interno della scala per il numero di gradi dato dall’intervallo tra altezza-di-arrivo e altezza-cardine.

Dunque, per invertire intorno a una particolare nota della scala, è necessario usare il medesimo valore per altezza-cardine e altezza-di-arrivo:

octatonicScale = \relative { ees' f fis gis a b c d }
motif = \relative { c'8. ees16 fis8. a16 b8. gis16 f8. d16 }

\new Staff {
  \motif
  \modalInversion fis' fis' \octatonicScale \motif
}

[image of music]

Per invertire intorno a una nota cardine posta tra altre due note, si inverte intorno a una della note e poi si traspone di un grado della scala. Le due note specificate possono essere interpretate come parentesi del punto cardine:

scale = \relative { c' g' }
motive = \relative { c' c g' c, }

\new Staff {
  \motive
  \modalInversion c' g' \scale \motive
}

[image of music]

L’operazione combinata di inversione e retrogradazione produce la retrogradazione inversa:

octatonicScale = \relative { ees' f fis gis a b c d }
motif = \relative { c'8. ees16 fis8. a16 b8. gis16 f8. d16 }

\new Staff {
  \motif
  \retrograde \modalInversion c' c' \octatonicScale \motif
}

[image of music]

Vedi anche

Guida alla notazione: Inversione, Retrogradazione, Trasposizione.


1.1.3 Aspetto delle altezze

Questa sezione tratta il modo di modificare l’aspetto delle altezze delle note.


Chiave

Senza un comando esplicito, la chiave predefinita in LilyPond è la chiave di violino (o di Sol).

c'2 c'

[image of music]

Per cambiare la chiave si usa il comando \clef seguito dal nome della chiave. In tutti gli esempi seguenti viene mostrato il Do centrale.

\clef treble
c'2 c'
\clef alto
c'2 c'
\clef tenor
c'2 c'
\clef bass
c'2 c'

[image of music]

L’elenco completo di tutti i nomi di chiave possibili si trova in Stili della chiave. Chiavi speciali, come quelle usate nella musica antica, sono descritte in Mensural clefs e Gregorian clefs. La musica che utilizza le chiavi dell’intavolatura è discussa in Default tablatures e Custom tablatures.

Per mischiare le chiavi quando si usano le notine, leggere come si usano i comandi \cueClef e \cueDuringWithClef descritti in Formattazione delle notine.

Aggiungendo _8^8 al nome della chiave, la sua adozione comporta il trasporto all’ottava rispettivamente inferiore o superiore, mentre _15^15 traspongono di due ottave. È possibile usare altri numeri interi, se necessario. I nomi di chiave contenenti caratteri non alfabetici devono essere racchiusi tra virgolette

\clef treble
c'2 c'
\clef "treble_8"
c'2 c'
\clef "bass^15"
c'2 c'
\clef "alto_2"
c'2 c'
\clef "G_8"
c'2 c'
\clef "F^5"
c'2 c'

[image of music]

L’ottavazione opzionale si può ottenere racchiudendo l’argomento numerico tra parentesi tonde o quadre:

\clef "treble_(8)"
c'2 c'
\clef "bass^[15]"
c'2 c'

[image of music]

Le altezze vengono mostrate come se l’argomento numerico fosse inserito senza parentesi.

Se c’è un cambio di chiave quando si interrompe la linea, il simbolo della nuova chiave viene ripetuto alla fine della linea precedente, come chiave di avviso, e all’inizio di quella successiva. Tale chiave di precauzione può essere soppressa.

\clef treble { c'2 c' } \break
\clef bass { c'2 c' } \break
\clef alto
  \set Staff.explicitClefVisibility = #end-of-line-invisible
  { c'2 c' } \break
  \unset Staff.explicitClefVisibility
\clef bass { c'2 c' } \break

[image of music]

Una chiave che è già stata visualizzata non viene ristampata se viene ripetuto lo stesso comando \clef e verrà quindi ignorata. Si può cambiare tale comportamento predefinito col comando \set Staff.forceClef = ##t.

  \clef treble
  c'1
  \clef treble
  c'1
  \set Staff.forceClef = ##t
  c'1
  \clef treble
  c'1

[image of music]

Per essere più precisi, non è proprio il comando \clef a stampare la chiave. Questo comando imposta o cambia una proprietà dell’incisore Clef_engraver, cui spetta la decisione se stampare o meno una chiave nel rigo attuale. La proprietà forceClef scavalca questa decisione localmente in modo da ristampare la chiave una volta.

Quando c’è un cambio di chiave manuale, il glifo della chiave cambiata sarà più piccolo del normale. Tale comportamento può essere modificato.

  \clef "treble"
  c'1
  \clef "bass"
  c'1
  \clef "treble"
  c'1
  \override Staff.Clef.full-size-change = ##t
  \clef "bass"
  c'1
  \clef "treble"
  c'1
  \revert Staff.Clef.full-size-change
  \clef "bass"
  c'1
  \clef "treble"
  c'1

[image of music]

Frammenti di codice selezionati

Modifiche manuali della proprietà della chiave

Cambiando il glifo della chiave, la sua posizione o l’ottavazione non cambia la posizione delle note successive nel rigo. Per far sì che le armature di chiave si trovino sulle linee del rigo corrette, bisogna specificare anche middleCPosition, con valori positivi o negativi che spostano il Do centrale rispettivamente su o giù in senso relativo alla linea centrale del rigo.

Per esempio, \clef "treble_8" equivale a impostare clefGlyph, clefPosition (che regola la posizione verticale della chiave), middleCPosition e clefTransposition. Viene stampata una chiave quando cambia una di queste proprietà, eccetto middleCPosition.

Gli esempi seguenti mostrano le possibilità date dall’impostazione manuale di tali proprietà. Sulla prima linea le modifiche manuali preservano il posizionamento relativo standard di chiavi e note, mentre sulla seconda linea non lo fanno.

{
  % The default treble clef
  \key f \major
  c'1
  % The standard bass clef
  \set Staff.clefGlyph = #"clefs.F"
  \set Staff.clefPosition = #2
  \set Staff.middleCPosition = #6
  \set Staff.middleCClefPosition = #6
  \key g \major
  c'1
  % The baritone clef
  \set Staff.clefGlyph = #"clefs.C"
  \set Staff.clefPosition = #4
  \set Staff.middleCPosition = #4
  \set Staff.middleCClefPosition = #4
  \key f \major
  c'1
  % The standard choral tenor clef
  \set Staff.clefGlyph = #"clefs.G"
  \set Staff.clefPosition = #-2
  \set Staff.clefTransposition = #-7
  \set Staff.middleCPosition = #1
  \set Staff.middleCClefPosition = #1
  \key f \major
  c'1
  % A non-standard clef
  \set Staff.clefPosition = #0
  \set Staff.clefTransposition = #0
  \set Staff.middleCPosition = #-4
  \set Staff.middleCClefPosition = #-4
  \key g \major
  c'1 \break

  % The following clef changes do not preserve
  % the normal relationship between notes, key signatures
  % and clefs:

  \set Staff.clefGlyph = #"clefs.F"
  \set Staff.clefPosition = #2
  c'1
  \set Staff.clefGlyph = #"clefs.G"
  c'1
  \set Staff.clefGlyph = #"clefs.C"
  c'1
  \set Staff.clefTransposition = #7
  c'1
  \set Staff.clefTransposition = #0
  \set Staff.clefPosition = #0
  c'1

  % Return to the normal clef:

  \set Staff.middleCPosition = #0
  c'1
}

[image of music]

Vedi anche

Guida alla notazione: Mensural clefs, Gregorian clefs, Default tablatures, Custom tablatures, Formattazione delle notine.

File installati: ‘scm/parser-clef.scm’.

Frammenti di codice: Altezze.

Guida al funzionamento interno: Clef_engraver, Clef, ClefModifier, clef-interface.

Problemi noti e avvertimenti

I numeri di ottavazione assegnati alle chiavi sono trattati come oggetti grafici separati. Quindi qualsiasi \override all’oggetto Clef dovrà essere applicato, con un altro \override, all’oggetto ClefModifier.

\new Staff \with {
  \override Clef.color = #blue
  \override ClefModifier.color = #red
}

\clef "treble_8" c'4

[image of music]


Armatura di chiave

Nota: I nuovi utenti sono talvolta confusi dalla gestione delle alterazioni e delle armature di chiave. In LilyPond i nomi delle note costituiscono l’input grezzo; le armature e le chiavi determinano come questo venga mostrato. Una nota non alterata come c significa ‘Do naturale’, indipendentemente dall’armatura o dalla chiave. Per maggiori informazioni si veda Altezze e armature di chiave.

L’armatura di chiave indica la tonalità di un brano. È costituita da un insieme di alterazioni (bemolle o diesis) all’inizio del rigo. L’armatura di chiave può essere modificata:

\key altezza modo

modo deve essere \major o \minor per ottenere rispettivamente un’armatura di altezza-maggiore o altezza-minore. È anche possibile usare i nomi tradizionali dei modi, chiamati anche modi ecclesiastici: \ionian, \dorian, \phrygian, \lydian, \mixolydian, \aeolian e \locrian.

\relative {
  \key g \major
  fis''1
  f
  fis
}

[image of music]

Si possono definire ulteriori modi elencando le alterazioni per ogni grado della scala quando il modo inizia col Do.

freygish = #`((0 . ,NATURAL) (1 . ,FLAT) (2 . ,NATURAL)
    (3 . ,NATURAL) (4 . ,NATURAL) (5 . ,FLAT) (6 . ,FLAT))

\relative {
  \key c \freygish c'4 des e f
  \bar "||" \key d \freygish d es fis g
}

[image of music]

Le alterazioni dell’armatura di chiave possono essere collocate in posizioni diverse da quelle tradizionali o anche in più di un’ottava, usando le proprietà flat-positions e sharp-positions di KeySignature. I valori di queste proprietà specificano l’estensione delle posizioni del rigo in cui potranno comparire le alterazioni. Se viene specificata una sola posizione, le alterazioni vengono collocate entro l’ottava che finisce in quella posizione del rigo.

\override Staff.KeySignature.flat-positions = #'((-5 . 5))
\override Staff.KeyCancellation.flat-positions = #'((-5 . 5))
\clef bass \key es \major es g bes d'
\clef treble \bar "||" \key es \major es' g' bes' d''

\override Staff.KeySignature.sharp-positions = #'(2)
\bar "||" \key b \major b' fis' b'2

[image of music]

Frammenti di codice selezionati

Impedire l’inserimento dei segni di bequadro quando cambia l’armatura di chiave

Quando l’armatura di chiave cambia, vengono inseriti automaticamente i segni di bequadro per annulare le alterazioni di precedenti armature. Si può evitare questo comportamento impostando su f (falso) la proprietà printKeyCancellation nel contesto Staff.

\relative c' {
  \key d \major
  a4 b cis d
  \key g \minor
  a4 bes c d
  \set Staff.printKeyCancellation = ##f
  \key d \major
  a4 b cis d
  \key g \minor
  a4 bes c d
}

[image of music]

Armature di chiave non tradizionali

Il comando \key comunemente usato imposta la proprietà keyAlterations, che fa parte del contesto Staff.

Per creare armature di chiave non standard, tale proprietà va impostata esplicitamente. Il formato di questo comando è una lista:

\set Staff.keyAlterations = #`(((ottava . grado) . alterazione) ((ottava . grado) . alterazione) ...) dove, per ogni elemento della lista, ottava indica l’ottava (0 è l’ottava dal Do centrale al Si precedente), grado indica la nota all’interno dell’ottava (0 significa Do e 6 significa Si) e alterazione può essere ,SHARP ,FLAT ,DOUBLE-SHARP etc. (Si noti la virgola iniziale.)

Altrimenti, usando, per ogni elemento della lista, il formato breve (grado . alterazione), ciò indica che la stessa alterazione deve essere presente in tutte le ottave.

Ecco un esempio di una possibile armatura per generare una scala a tono intero:

\relative {
  \set Staff.keyAlterations = #`((6 . ,FLAT)
                                 (5 . ,FLAT)
                                 (3 . ,SHARP))
  c'4 d e fis
  aes4 bes c2
}

[image of music]

Vedi anche

Glossario musicale: church mode, scordatura.

Manuale di apprendimento: Altezze e armature di chiave.

Frammenti di codice: Altezze.

Guida al funzionamento interno: KeyChangeEvent, Key_engraver, Key_performer, KeyCancellation, KeySignature, key-signature-interface.


Segni di ottavazione

I segni di ottavazione introducono un’ulteriore trasposizione di ottava nel rigo:

\relative a' {
  a2 b
  \ottava #-2
  a2 b
  \ottava #-1
  a2 b
  \ottava #0
  a2 b
  \ottava #1
  a2 b
  \ottava #2
  a2 b
}

[image of music]

Frammenti di codice selezionati

Testo dell’ottava

Internamente, \ottava imposta le proprietà ottavation (ad esempio, su 8va o 8vb) e middleCPosition. Per sovrascrivere il testo della parentesi, occorre specificare ottavation dopo il comando \ottava.

{
  \ottava #1
  \set Staff.ottavation = #"8"
  c''1
  \ottava #0
  c'1
  \ottava #1
  \set Staff.ottavation = #"Text"
  c''1
}

[image of music]

Aggiungere un segno di ottava a una sola voce

Se il rigo ha più di una voce, l’ottavazione in una voce trasporrà la posizione delle note in tutte le voci per la durata della parentesi dell’ottava. Se si intende applicare l’ottavazione a una sola voce, si possono impostare esplicitamente middleCPosition e la parentesi di ottava. In questo frammento, la chiave di basso ha di norma il MiddleCPosition impostato su 6, ovvero sei posizioni sopra la linea centrale, dunque nella porzione con l’ottava il MiddleCPosition è più alto di sette posizioni (un’ottava).

{
  \clef bass
  << { <g d'>1~ q2 <c' e'> }
  \\
    {
      r2.
      \set Staff.ottavation = #"8vb"
      \once \override Staff.OttavaBracket.direction = #DOWN
      \set Voice.middleCPosition = #(+ 6 7)
      <b,,, b,,>4 ~ |
      q2
      \unset Staff.ottavation
      \unset Voice.middleCPosition
      <c e>2
    }
  >>
}

[image of music]

Modificare l’inclinazione dell’estensore dell’ottava

È possibile cambiare l’inclinazione dell’estensore dell’ottava.

\relative c'' {
  \override Staff.OttavaBracket.stencil = #ly:line-spanner::print
  \override Staff.OttavaBracket.bound-details =
    #`((left . ((Y . 0) ; Change the integer here
                (attach-dir . ,LEFT)
                (padding . 0)
                (stencil-align-dir-y . ,CENTER)))
       (right . ((Y . 5) ; Change the integer here
                 (padding . 0)
                 (attach-dir . ,RIGHT)
                 (text . ,(make-draw-dashed-line-markup (cons 0 -1.2))))))
  \override Staff.OttavaBracket.left-bound-info =
     #ly:line-spanner::calc-left-bound-info-and-text
  \override Staff.OttavaBracket.right-bound-info =
     #ly:line-spanner::calc-right-bound-info
  \ottava #1
  c1
  c'''1
}

[image of music]

Vedi anche

Glossario musicale: ottavazione.

Frammenti di codice: Altezze.

Guida al funzionamento interno: Ottava_spanner_engraver, OttavaBracket, ottava-bracket-interface.


Trasporto strumentale

Quando si scrivono partiture che comprendono strumenti traspositori, alcune parti possono essere scritte a un’altezza diversa dall’intonazione reale. In questi casi, è necessario specificare la chiave dello strumento traspositore, altrimenti l’output MIDI e le citazioni in altre parti produrranno altezze errate. Per maggiori informazioni sulle citazioni, si veda Citare altre voci.

\transposition altezza

L’altezza da usare per \transposition deve corrispondere al suono effettivamente prodotto quando un c' scritto sul rigo viene suonato dallo strumento traspositore. Tale altezza viene inserita in modalità assoluta; dunque, uno strumento che produce un suono reale un tono sopra la notazione deve usare \transposition d'. \transposition va usato soltanto se le altezze non sono scritte in intonazione reale.

Ecco un frammento per violino e clarinetto in Si bemolle, le cui parti sono inserite usando le note e l’armatura di chiave che appaiono nei rispettivi righi sulla partitura del direttore. I due strumenti suonano all’unisono.

\new GrandStaff <<
  \new Staff = "violin" \with {
      instrumentName = #"Vln"
      midiInstrument = #"violin"
  }
  \relative c'' {
    % non strettamente necessario, ma meglio ricordarlo
    \transposition c'
    \key c \major
    g4( c8) r c r c4
  }
  \new Staff = "clarinet" \with {
    instrumentName = \markup { Cl (B\flat) }
    midiInstrument = #"clarinet"
  }
  \relative c'' {    
    \transposition bes
    \key d \major
    a4( d8) r d r d4
  }
>>

[image of music]

\transposition può essere modificato nel corso di un brano. Ad esempio, un clarinettista potrebbe essere costretto a passare da un clarinetto in La a uno in Si bemolle.

flute = \relative c'' {
  \key f \major
  \cueDuring #"clarinet" #DOWN {
    R1 _\markup\tiny "clarinet"
    c4 f e d
    R1 _\markup\tiny "clarinet"
  }
}
clarinet = \relative c'' {
  \key aes \major
  \transposition a
  aes4 bes c des
  R1^\markup { muta in B\flat }
  \key g \major
  \transposition bes
  d2 g,
}
\addQuote "clarinet" \clarinet
<<
  \new Staff \with { instrumentName = #"Flute" }
    \flute
  \new Staff \with { instrumentName = #"Cl (A)" }
    \clarinet
>>

[image of music]

Vedi anche

Glossario musicale: intonazione reale, strumento traspositore.

Guida alla notazione: Citare altre voci, Trasposizione.

Frammenti di codice: Altezze.


Alterazioni automatiche

Esistono diverse convenzioni sul modo di scrivere le alterazioni. LilyPond ha una funzione per specificare lo stile di gestione delle alterazioni adottato. Questa funzione viene richiamata nel modo seguente:

\new Staff <<
  \accidentalStyle voice
  { … }
>>

La gestione delle alterazioni si applica di norma all’attuale Staff (con l’eccezione degli stili piano e piano-cautionary, che sono spiegati dopo). Questa funzione accetta un secondo argomento opzionale che determina in quale ambito debba essere cambiato lo stile. Ad esempio, per usare lo stesso stile in tutti i righi dell’attuale StaffGroup, si usa:

\accidentalStyle StaffGroup.voice

Sono supportati i seguenti modi di gestire le alterazioni. Il seguente esempio mostra tutti gli stili:

musicA = {
  <<
    \relative {
      cis''8 fis, bes4 <a cis>8 f bis4 |
      cis2. <c, g'>4 |
    }
    \\
    \relative {
      ais'2 cis, |
      fis8 b a4 cis2 |
    }
  >>
}

musicB = {
  \clef bass
  \new Voice {
    \voiceTwo \relative {
      <fis a cis>8[ <fis a cis>
      \change Staff = up
      cis' cis
      \change Staff = down
      <fis, a> <fis a>]
      \showStaffSwitch
      \change Staff = up
      dis'4 |
      \change Staff = down
      <fis, a cis>4 gis <f a d>2 |
    }
  }
}

\new PianoStaff {
  <<
    \context Staff = "up" {
      \accidentalStyle default
      \musicA
    }
    \context Staff = "down" {
      \accidentalStyle default
      \musicB
    }
  >>
}

[image of music]

Si noti che le ultime linee di questo esempio possono essere sostituite dal seguente frammento, se si vuole usare lo stesso stile in entrambi i righi.

\new PianoStaff {
  <<
    \context Staff = "up" {
      %%% change the next line as desired:
      \accidentalStyle Score.default
      \musicA
    }
    \context Staff = "down" {
      \musicB
    }
  >>
}
default

Questo è il comportamento predefinito del compositore tipografico. Corrisponde alla pratica comunemente impiegata dal diciottesimo secolo: le alterazioni vengono ricordate fino alla fine della misura in cui si trovano, limitatamente all’ottava di appartenenza. Quindi, nell’esempio seguente non compare alcun segno di bequadro prima del b nella seconda misura o prima dell’ultimo c:

[image of music]

voice

Normalmente le alterazioni mantengono la propria validità a livello di Staff. Tuttavia in questo stile le alterazioni vengono gestite individualmente per ogni voce. Al di fuori di quest’aspetto, lo stile è analogo a default.

Di conseguenza, le alterazioni relative a una voce non vengono cancellate nelle altre voci. Un risultato spesso non desiderabile: nell’esempio seguente è difficile capire se il secondo a sia naturale o diesis. L’opzione voice deve essere quindi usata solo se ogni voce è destinata a un esecutore diverso. Se la partitura deve essere letta da un unico musicista (come nel caso della partitura del direttore, o di uno spartito per pianoforte), allora è preferibile usare modern o modern-cautionary.

[image of music]

modern

Questa regola corrisponde alla pratica comune del ventesimo secolo. Omette i segni di bequadro supplementari che in passato erano di norma anteposti al diesis che segue un doppio diesis o a un bemolle che segue un doppio bemolle. La regola modern presenta le stesse alterazioni di default, con due aggiunte che servono a evitare ambiguità: i segni di annullamento delle alterazioni temporanee sono anteposti alle note sulla stessa ottava della misura successiva e alle note in ottave diverse nella stessa misura. In questo esempio, dunque, i bequadri del b e del c nella seconda misura del rigo superiore:

[image of music]

modern-cautionary

Questa regola è simile a modern, ma le alterazioni ‘supplementari’ sono segnate come alterazioni di precauzione (con parentesi). La loro dimensione può essere cambiata attraverso la proprietà font-size di AccidentalCautionary.

[image of music]

modern-voice

Questa regola viene usata per le alterazioni su più voci destinate sia agli esecutori che suonano una singola voce sia a quelli che suonano tutte le voci. Le alterazioni sono mostrate su tutte le voci, ma sono annullate su ogni voce dello stesso rigo (Staff). Quindi, l’alterazione dell’ a nell’ultima misura viene annullata perché l’annullamento precedente si trovava in una voce diversa, mentre quella del d nel rigo inferiore viene annullata a causa dell’alterazione in un’altra voce della misura precedente:

[image of music]

modern-voice-cautionary

Questa regola è analoga a modern-voice, ma con le alterazioni supplementari (quelle non mostrate da voice) segnate come alterazioni di precauzione. Tutte le alterazioni mostrate da default sono mostrate con questa regola, ma alcune di esse sono indicate come alterazioni di precauzione.

[image of music]

piano

Questa regola riflette la pratica del ventesimo secolo per la notazione per pianoforte. Il suo comportamento è molto simile allo stile modern, ma in questo caso le alterazioni vengono annullate in tutti i righi che si trovano nello stesso GrandStaff o PianoStaff, dunque tutte gli annullamenti delle note finali.

È lo stile predefinito per gli attuali GrandStaff e PianoStaff.

[image of music]

piano-cautionary

È uguale a piano ma con le alterazioni supplementari mostrate come alterazioni di precauzione.

[image of music]

choral

Questa regola è una combinazione degli stili modern-voice e piano. Mostra tutte le alterazioni richieste dai cantanti che seguono solo la propria voce, e mostra anche le ulteriori alterazioni per tutti i lettori che seguono tutte le voci di un intero ChoirStaff contemporaneamente.

Questo stile di alterazioni si applica al ChoirStaff corrente per impostazione predefinita.

[image of music]

choral-cautionary

Questo stile è identico a choral ma con le alterazioni extra in forma di alterazioni di cortesia.

[image of music]

neo-modern

Questa regola si riferisce a una pratica tipica della musica contemporanea: le alterazioni sono mostrate come in modern, ma vengono ripetute se la stessa nota appare in seguito nella stessa misura – a meno che la seconda occorrenza non segua direttamente la prima.

[image of music]

neo-modern-cautionary

Questa regola è simile a neo-modern, ma le alterazioni ‘supplementari’ sono mostrate come alterazioni di precauzione (con parentesi). La loro dimensione può essere modificata attraverso la proprietà font-size di AccidentalCautionary.

[image of music]

neo-modern-voice

Questa regola viene usata per le alterazioni su più di una voce che devono essere lette sia da musicisti che suonano una singola voce sia da musicisti che suonano tutte le voci. Le alterazioni per ogni voce sono mostrate come nello stile neo-modern, ma vengono annullate attraverso le voci nello stesso rigo (Staff).

[image of music]

neo-modern-voice-cautionary

Questa regola è simile a neo-modern-voice, ma le alterazioni supplementari sono indicate come alterazioni di precauzione.

[image of music]

dodecaphonic

Questa regola riflette una regola introdotta dai compositori all’inizio del ventesimo secolo nel tentativo di abolire la gerarchia tra suoni naturali e non naturali. Con questo stile, ogni nota presenta un segno di alterazione, anche i suoni naturali.

[image of music]

dodecaphonic-no-repeat

Come nello stile delle alterazioni dodecafonico ogni nota ha un segno di alterazione, ma le alterazioni sono soppresse per tutte le altezze ripetute immediatamente nello stesso rigo.

[image of music]

dodecaphonic-first

In modo analogo allo stile delle alterazioni dodecafonico ogni altezza ha un segno di alterazione, ma solo la prima volta che si incontra in una misura. Le alterazioni vengono ricordate solo per l’ottava corrente ma in tutte le voci.

[image of music]

teaching

Questa regola è pensata per gli studenti: permette di generare facilmente degli spartiti di scale con le alterazioni di precauzione inserite in modo automatico. Alle alterazioni, indicate come nello stile modern, vengono aggiunte ulteriori segni di precauzione per tutti i diesis e bemolle specificati dall’armatura di chiave, fuorché nel caso di ripetizioni immediatamente successive di una stessa nota.

[image of music]

no-reset

È identico a default, ma le alterazioni mantengono la propria validità ‘per sempre’, non solo all’interno della singola misura:

[image of music]

forget

È il contrario di no-reset: le alterazioni non vengono ricordate affatto – pertanto, tutte le alterazioni si riferiscono all’armatura di chiave, indipendentemente dal materiale musicale precedente.

[image of music]

Vedi anche

Frammenti di codice: Altezze.

Guida al funzionamento interno: Accidental, Accidental_engraver, GrandStaff, PianoStaff, Staff, AccidentalSuggestion, AccidentalPlacement, accidental-suggestion-interface.

Problemi noti e avvertimenti

Le note simultanee non vengono considerate nell’individuazione automatica delle alterazioni; vengono prese come riferimento solo le note precedenti e l’armatura di chiave. Se la stessa nota occorre simultaneamente con alterazioni diverse, può essere necessario forzare le alterazioni con !?: ‘<f! fis!>’.

L’annullamento di precauzione delle alterazioni avviene in relazione alla misura precedente. Tuttavia, nel blocco \alternative che segue una sezione \repeat volta N, è auspicabile che l’annullamento sia calcolato in base alla precedente misura eseguita, non alla precedente misura stampata. Nell’esempio seguente il Do naturale della seconda volta non richiede il segno di bequadro:

[image of music]

Si può usare il seguente espediente: si definisce una funzione che imposti localmente lo stile delle alterazioni su forget:

forget = #(define-music-function (music) (ly:music?) #{
  \accidentalStyle forget
  #music
  \accidentalStyle modern
#})
{
  \accidentalStyle modern
  \time 2/4
  \repeat volta 2 {
    c'2
  }
  \alternative {
     cis'
     \forget c'
  }
}

[image of music]


Ambitus

Il termine ambitus (pl. ambitus) indica l’ambito di altezze di una determinata voce all’interno di una composizione musicale. Può indicare anche l’estensione di uno strumento musicale, ovvero l’intera gamma di suoni che può produrre. L’ambitus viene usato nelle parti vocali in modo che gli esecutori possano capire facilmente se siano adeguate alle loro possibilità.

L’ambitus viene indicato all’inizio del brano, prima della chiave iniziale. L’intervallo è individuato graficamente da due teste di nota che rappresentano l’altezza più bassa e più alta. Le alterazioni sono mostrate solo se non fanno parte dell’armatura di chiave.

\layout {
  \context {
    \Voice
    \consists "Ambitus_engraver"
  }
}

\relative {
  aes' c e2
  cis,1
}

[image of music]

Frammenti di codice selezionati

Un ambitus per voce

L’ambitus può essere specificato per voce. In tal caso occorre spostarlo manualmente per evitare collisioni.

\new Staff <<
  \new Voice \with {
    \consists "Ambitus_engraver"
  } \relative c'' {
    \override Ambitus.X-offset = #2.0
    \voiceOne
    c4 a d e
    f1
  }
  \new Voice \with {
    \consists "Ambitus_engraver"
  } \relative c' {
    \voiceTwo
    es4 f g as
    b1
  }
>>

[image of music]

Ambitus su più voci

Se si aggiunge l’incisore Ambitus_engraver al contesto Staff viene creato un solo ambitus per il rigo, anche nel caso di righi che hanno più voci.

\new Staff \with {
  \consists "Ambitus_engraver"
  }
<<
  \new Voice \relative c'' {
    \voiceOne
    c4 a d e
    f1
  }
  \new Voice \relative c' {
    \voiceTwo
    es4 f g as
    b1
  }
>>

[image of music]

Modifica dell’intervallo dell’ambitus

È possibile cambiare le impostazioni predefinite dell’intervallo tra le teste di nota dell’ambitus e la linea che le collega.

\layout {
  \context {
    \Voice
    \consists "Ambitus_engraver"
  }
}

\new Staff {
  \time 2/4
  % Default setting
  c'4 g''
}

\new Staff {
  \time 2/4
  \override AmbitusLine.gap = #0
  c'4 g''
}

\new Staff {
  \time 2/4
  \override AmbitusLine.gap = #1
  c'4 g''
}

\new Staff {
  \time 2/4
  \override AmbitusLine.gap = #1.5
  c'4 g''
}

[image of music]

Vedi anche

Glossario musicale: ambitus.

Frammenti di codice: Altezze.

Guida al funzionamento interno: Ambitus_engraver, Voice, Staff, Ambitus, AmbitusAccidental, AmbitusLine, AmbitusNoteHead, ambitus-interface.

Problemi noti e avvertimenti

Le collisioni non vengono gestite in presenza di un ambitus multiplo su più di una voce.


1.1.4 Teste di nota

Questa sezione suggerisce i modi in cui modificare la testa di una nota.


Teste di nota speciali

L’aspetto delle teste delle note può essere modificato:

\relative c'' {
  c4 b
  \override NoteHead.style = #'cross
  c4 b
  \revert NoteHead.style
  a b
  \override NoteHead.style = #'harmonic
  a b
  \revert NoteHead.style
  c4 d e f
}

[image of music]

L’elenco di tutti gli stili per le teste di nota è in Stili delle teste di nota.

Lo stile barrato (cross) viene usato per rappresentare varie intenzioni musicali. I seguenti comandi generici predefiniti modificano la testa della nota nei contesti del rigo e dell’intavolatura e possono essere usati per rappresentare qualsiasi significato musicale:

\relative {
  c''4 b
  \xNotesOn
   a b c4 b
  \xNotesOff
  c4 d
}

[image of music]

Questo comando può essere usato all’interno e all’esterno degli accordi per generare teste barrate sia nel contesto del rigo che in quello dell’intavolatura:

\relative {
  c''4 b
  \xNote { e f }
  c b < g \xNote c f > b
}

[image of music]

Potete utilizzare, al posto di \xNote, \xNotesOn e \xNotesOff, i comandi \deadNote, \deadNotesOn e \deadNotesOff. Il termine dead note è di uso comune tra i chitarristi.

Esiste anche una scorciatoia simile per le forme a diamante:

\relative c'' {
  <c f\harmonic>2 <d a'\harmonic>4 <c g'\harmonic> f\harmonic
}

[image of music]

Comandi predefiniti

\harmonic, \xNotesOn, \xNotesOff, \xNote.

Vedi anche

Frammenti di codice: Altezze.

Guida alla notazione: Stili delle teste di nota, Note in un accordo, Indicating harmonics and dampened notes.

Guida al funzionamento interno: note-event, Note_heads_engraver, Ledger_line_engraver, NoteHead, LedgerLineSpanner, note-head-interface, ledger-line-spanner-interface.


Testa di nota con nome della nota

La nota ‘easy play’ inserisce il nome della nota dentro la testa. Viene usata nella musica per principianti. Per rendere le lettere leggibili, occorrerebbe usare un carattere più grande. A questo proposito si veda Impostare la dimensione del rigo.

#(set-global-staff-size 26)
\relative c' {
  \easyHeadsOn
  c2 e4 f
  g1
  \easyHeadsOff
  c,1
}

[image of music]

Comandi predefiniti

\easyHeadsOn, \easyHeadsOff.

Frammenti di codice selezionati

Numeri dentro le teste di nota

Le teste di nota con nome della nota usano la proprietà note-names dell’oggetto NoteHead per determinare cosa appaia all’interno della testa. È possibile sovrascrivere questa proprietà e mostrare numeri corrispondenti ai gradi della scala.

Si può creare un semplice incisore che faccia questo per ogni oggetto testa di nota che incontra.

#(define Ez_numbers_engraver
   (make-engraver
    (acknowledgers
     ((note-head-interface engraver grob source-engraver)
      (let* ((context (ly:translator-context engraver))
	     (tonic-pitch (ly:context-property context 'tonic))
	     (tonic-name (ly:pitch-notename tonic-pitch))
	     (grob-pitch
	      (ly:event-property (event-cause grob) 'pitch))
	     (grob-name (ly:pitch-notename grob-pitch))
	     (delta (modulo (- grob-name tonic-name) 7))
	     (note-names
	      (make-vector 7 (number->string (1+ delta)))))
	(ly:grob-set-property! grob 'note-names note-names))))))

#(set-global-staff-size 26)

\layout {
  ragged-right = ##t
  \context {
    \Voice
    \consists \Ez_numbers_engraver
  }
}

\relative c' {
  \easyHeadsOn
  c4 d e f
  g4 a b c \break

  \key a \major
  a,4 b cis d
  e4 fis gis a \break

  \key d \dorian
  d,4 e f g
  a4 b c d
}

[image of music]

Vedi anche

Guida alla notazione: Impostare la dimensione del rigo.

Frammenti di codice: Altezze.

Guida al funzionamento interno: note-event, Note_heads_engraver, NoteHead, note-head-interface.


Teste di nota a forma variabile

In alcune notazioni, la forma della testa della nota corrisponde alla funzione armonica di una nota nella scala. Questa notazione era comune nei canzonieri americani del diciannovesimo secolo. Gli stili possibili sono Sacred Harp, Southern Harmony, Funk (Harmonia Sacra), Walker e Aiken (Christian Harmony):

\relative c'' {
  \aikenHeads
  c, d e f g2 a b1 c \break
  \sacredHarpHeads
  c,4 d e f g2 a b1 c \break
  \southernHarmonyHeads
  c,4 d e f g2 a b1 c \break
  \funkHeads
  c,4 d e f g2 a b1 c \break
  \walkerHeads
  c,4 d e f g2 a b1 c \break
}

[image of music]

Le forme variano in base al grado della scala; la scala è determinata dal comando \key. Se si scrive in tonalità minore, il grado della scala può essere determinato in base alla relativa maggiore:

\relative c'' {
  \key a \minor
  \aikenHeads
  a b c d e2 f g1 a \break
  \aikenHeadsMinor
  a,4 b c d e2 f g1 a \break
  \sacredHarpHeadsMinor
  a,2 b c d \break
  \southernHarmonyHeadsMinor
  a2 b c d \break
  \funkHeadsMinor
  a2 b c d \break
  \walkerHeadsMinor
  a2 b c d \break
}

[image of music]

Comandi predefiniti

\aikenHeads, \aikenHeadsMinor, \funkHeads, \funkHeadsMinor, \sacredHarpHeads, \sacredHarpHeadsMinor, \southernHarmonyHeads, \southernHarmonyHeadsMinor, \walkerHeads, \walkerHeadsMinor.

Frammenti di codice selezionati

Applicazione degli stili delle teste di nota in base al grado della scala

La proprietà shapeNoteStyles può essere usata per definire vari stili di teste di nota per ogni grado della scala (definita dall’armatura di chiave o dalla proprietà tonic). Questa proprietà richiede un insieme di simboli, che può essere puramente arbitrario (sono permesse espressioni geometriche come triangle, cross e xcircle) o basato sull’antica tradizione tipografica americana (sono consentiti anche alcuni nomi di nota latini).

Detto questo, per imitare gli antichi canzionieri americani, ci sono vari stili predefiniti disponibili attraverso dei comodi comandi come \aikenHeads o \sacredHarpHeads.

Questo esempio mostra modi diversi di ottenere teste di nota di varie forme e illustra la possibilità di trasporre una melodia senza perdere la corrispondenza tra le funzioni armoniche e gli stili delle teste.

fragment = {
  \key c \major
  c2 d
  e2 f
  g2 a
  b2 c
}

\new Staff {
  \transpose c d
  \relative c' {
    \set shapeNoteStyles = ##(do re mi fa
                               #f la ti)
    \fragment
  }

  \break

  \relative c' {
    \set shapeNoteStyles = ##(cross triangle fa #f
                               mensural xcircle diamond)
    \fragment
  }
}

[image of music]

La lista completa di tutti gli stili delle teste si trova in Stili delle teste di nota.

Vedi anche

Frammenti di codice: Altezze.

Guida alla notazione: Stili delle teste di nota.

Guida al funzionamento interno: note-event, Note_heads_engraver, NoteHead, note-head-interface.


Improvvisazione

L’improvvisazione viene talvolta indicata con teste tagliate: l’esecutore può scegliere qualsiasi nota ma deve seguire il ritmo indicato. Si possono creare queste teste:

\new Voice \with {
  \consists "Pitch_squash_engraver"
} \relative {
  e''8 e g a a16( bes) a8 g
  \improvisationOn
  e8 ~
  2 ~ 8 f4 f8 ~
  2
  \improvisationOff
  a16( bes) a8 g e
}

[image of music]

Comandi predefiniti

\improvisationOn, \improvisationOff.

Vedi anche

Frammenti di codice: Altezze.

Guida al funzionamento interno: Pitch_squash_engraver, Voice, RhythmicStaff.


1.2 Ritmi

[image of music]

Questa sezione tratta i ritmi, le pause, le durate, la disposizione delle travature e le battute.


1.2.1 Inserimento delle durate


Durata

Le durate, indicate con numeri e punti, sono indicate con i valori corrispondenti. Per esempio, una nota di un quarto si indica con un 4 (dato che il suo valore è un 1/4), mentre una minima si indica col 2 (dato che il suo valore è 1/2). Per le note più lunghe di un intero bisogna usare i comandi \longa (due volte una breve) e \breve. La minor durata esprimibile per una nota indipendente è di 128; è possibile inserire anche valori inferiori, ma solo all’interno di travature.

\relative {
  \time 8/1
  c''\longa c\breve c1 c2
  c4 c8 c16 c32 c64 c128 c128
}

[image of music]

Ecco gli stessi valori con la disposizione automatica delle travature disabilitata.

\relative {
  \time 8/1
  \autoBeamOff
  c''\longa c\breve c1 c2
  c4 c8 c16 c32 c64 c128 c128
}

[image of music]

Solo nella notazione per musica antica è possibile specificare una nota che dura quattro volte una breve, attraverso il comando \maxima. Per maggiori informazioni si veda Ancient notation.

Se una durata viene omessa, viene mantenuta quella precedente. Il valore predefinito della prima nota è di un quarto.

\relative { a' a a2 a a4 a a1 a }

[image of music]

Le durate isolate prendono l’altezza dalla nota o accordo precedenti.

\relative {
  \time 8/1
  c'' \longa \breve 1 2
  4 8 16 32 64 128 128
}

[image of music]

Per ottenere note puntate, si inserisce un punto (.) dopo la durata. Le figure con doppio punto si indicano aggiungendo due punti, e così via.

\relative { a'4 b c4. b8 a4. b4.. c8. }

[image of music]

Alcune durate non possono essere rappresentate soltanto con durate e punti; occorre inserire una legatura di valore tra due o più note. I dettagli sono spiegati in Legature di valore.

Per sapere come specificare le durate delle sillabe del testo e come allineare il testo alle note, si veda Musica vocale.

Le note possono essere distanziate in modo rigorosamente proporzionale alla loro durata. I dettagli relativi a questo argomento e alle impostazioni della notazione proporzionale si trovano in Notazione proporzionale.

Di norma i punti sono spostati in su per evitare le linee del rigo, fuorché all’interno di passaggi polifonici. I punti possono essere orientati manualmente verso l’alto o verso il basso; si veda Direzione e posizionamento.

Comandi predefiniti

\autoBeamOn, \autoBeamOff, \dotsUp, \dotsDown, \dotsNeutral.

Frammenti di codice selezionati

Note brevi alternative

Le note brevi sono disponibili anche con due linee verticali su ciascun lato della testa invece di una sola e in stile barocco.

\relative c'' {
  \time 4/2
  c\breve |
  \override Staff.NoteHead.style = #'altdefault
  b\breve
  \override Staff.NoteHead.style = #'baroque
  b\breve
  \revert Staff.NoteHead.style
  a\breve
}

[image of music]

Modifica del numero di punti di aumentazione per nota

Il numero di punti di aumentazione su una singola nota può essere modificato in modo indipendente dai punti posizionati dopo la nota.

\relative c' {
  c4.. a16 r2 |
  \override Dots.dot-count = #4
  c4.. a16 r2 |
  \override Dots.dot-count = #0
  c4.. a16 r2 |
  \revert Dots.dot-count
  c4.. a16 r2 |
}

[image of music]

Vedi anche

Glossario musicale: breve, longa, maxima, durata, Nomi di durata delle note e delle pause.

Guida alla notazione: Travature automatiche, Legature di valore, Gambi, Inserimento delle durate, Inserimento delle pause, Musica vocale, Ancient notation, Notazione proporzionale.

Frammenti di codice: Rhythms.

Guida al funzionamento interno: Dots, DotColumn.

Problemi noti e avvertimenti

Non c’è un limite massimo o minimo alla durata di una pausa, ma è il numero dei glifi ad essere limitato: si possono indicare pause da un centoventottesimo fino alla maxima (otto volte una semibreve).


Gruppi irregolari

I gruppi irregolari sono costituiti da un’espressione musicale introdotta dal comando \tuplet, che moltiplica la velocità dell’espressione musicale per una frazione:

\tuplet frazione { musica }

Il numeratore della frazione apparirà sopra o sotto le note; eventualmente, con l’aggiunta opzionale di una parentesi quadra. Il gruppo irregolare più comune è la terzina, in cui 3 note hanno la durata di 2:

\relative {
  a'2 \tuplet 3/2 { b4 b b }
  c4 c \tuplet 3/2 { b4 a g }
}

[image of music]

In caso di lunghi passaggi di gruppi irregolari, dover scrivere un comando \tuplet per ogni gruppo è scomodo. È possibile specificare direttamente la durata di un gruppo irregolare prima della musica per far sì che i gruppi siano suddivisi automaticamente:

\relative {
  g'2 r8 \tuplet 3/2 8 { cis16 d e e f g g f e }
}

[image of music]

Le parentesi dei gruppi irregolari si possono posizionare manualmente sopra o sotto il rigo:

\relative {
  \tupletUp \tuplet 3/2 { c''8 d e }
  \tupletNeutral \tuplet 3/2 { c8 d e }
  \tupletDown \tuplet 3/2 { f,8 g a }
  \tupletNeutral \tuplet 3/2 { f8 g a }
}

[image of music]

È possibile annidare i gruppi irregolari:

\relative {
  \autoBeamOff
  c''4 \tuplet 5/4 { f8 e f \tuplet 3/2 { e[ f g] } } f4
}

[image of music]

La modifica di gruppi irregolari annidati che iniziano simultaneamente richiede l’uso di \tweak.

Per modificare la durata delle note senza che appaia la parentesi quadra del gruppo irregolare, si veda Scalare le durate.

Comandi predefiniti

\tupletUp, \tupletDown, \tupletNeutral.

Frammenti di codice selezionati

Inserire vari gruppi irregolari usando una sola volta il comando \tuplet

La proprietà tupletSpannerDuration imposta la durata di ognuno dei gruppi irregolari compresi tra parentesi dopo il comando \tuplet. In questo modo si possono inserire molti gruppi irregolari consecutivi all’interno di una singola espressione \tuplet, risparmiando così tempo e spazio.

Ci sono vari modi per impostare tupletSpannerDuration. Il comando \tupletSpan la imposta su una certa durata e poi la annulla quando invece di una durata viene specificato \default. Altrimenti si può usare un argomento opzionale con \tuplet.

\relative c' {
  \time 2/4
  \tupletSpan 4
  \tuplet 3/2 { c8^"\\tupletSpan 4" c c c c c }
  \tupletSpan \default
  \tuplet 3/2 { c8^"\\tupletSpan \\default" c c c c c }
  \tuplet 3/2 4 { c8^"\\tuplet 3/2 4 {...}" c c c c c }
}

[image of music]

Modifica del numero del gruppo irregolare

Di norma compare sulla parentesi del gruppo irregolare solo il numeratore del numero del gruppo irregolare, ovvero il numeratore dell’argomento del comando \tuplet. Ma è possibile mostrare la frazione num:den del numero del gruppo irregolare oppure nascondere del tutto il numero.

\relative c'' {
  \tuplet 3/2 { c8 c c }
  \tuplet 3/2 { c8 c c }
  \override TupletNumber.text = #tuplet-number::calc-fraction-text
  \tuplet 3/2 { c8 c c }
  \omit TupletNumber
  \tuplet 3/2 { c8 c c }
}

[image of music]

Numeri non predefiniti per i gruppi irregolari

LilyPond fornisce anche funzioni di formattazione che permettono di creare numeri di gruppi irregolari diversi dalla frazione vera e propria, così come di aggiungere un valore di nota al numero o alla frazione di un gruppo irregolare.

\relative c'' {
  \once \override TupletNumber.text =
    #(tuplet-number::non-default-tuplet-denominator-text 7)
  \tuplet 3/2  { c4. c4. c4. c4. }
  \once \override TupletNumber.text =
    #(tuplet-number::non-default-tuplet-fraction-text 12 7)
  \tuplet 3/2  { c4. c4. c4. c4. }
  \once \override TupletNumber.text =
    #(tuplet-number::append-note-wrapper
      (tuplet-number::non-default-tuplet-fraction-text 12 7) (ly:make-duration 3 0))
  \tuplet 3/2  { c4. c4. c4. c4. }
  \once \override TupletNumber.text =
    #(tuplet-number::append-note-wrapper
      tuplet-number::calc-denominator-text (ly:make-duration 2 0))
  \tuplet 3/2  { c8 c8 c8 c8 c8 c8 }
  \once \override TupletNumber.text =
    #(tuplet-number::append-note-wrapper
      tuplet-number::calc-fraction-text (ly:make-duration 2 0))
  \tuplet 3/2  { c8 c8 c8 c8 c8 c8 }
  \once \override TupletNumber.text =
    #(tuplet-number::fraction-with-notes (ly:make-duration 2 1) (ly:make-duration 3 0))
  \tuplet 3/2  { c4. c4. c4. c4. }
  \once \override TupletNumber.text =
    #(tuplet-number::non-default-fraction-with-notes 12 (ly:make-duration 3 0) 4 (ly:make-duration 2 0))
  \tuplet 3/2  { c4. c4. c4. c4. }
}

[image of music]

Controllare la visibilità della parentesi del gruppo irregolare

Il comportamento predefinito relativo alla visibilità della parentesi quadra del gruppo irregolare è di mostrare una parentesi a meno che non ci sia una travatura della stessa lunghezza del gruppo. Per controllare la visibilità di tale parentesi, si imposta la proprietà 'bracket-visibility su #t (mostra sempre la parentesi), #f (non mostrare mai la parentesi) o #'if-no-beam (mostra la parentesi solo se non c’è una travatura).

music = \relative c'' {
  \tuplet 3/2 { c16[ d e } f8]
  \tuplet 3/2 { c8 d e }
  \tuplet 3/2 { c4 d e }
}

\new Voice {
  \relative c' {
    << \music s4^"default" >>
    \override TupletBracket.bracket-visibility = #'if-no-beam
    << \music s4^"'if-no-beam" >>
    \override TupletBracket.bracket-visibility = ##t
    << \music s4^"#t" >>
    \override TupletBracket.bracket-visibility = ##f
    << \music s4^"#f" >>
    %% v2.18 :
    \omit TupletBracket
    << \music s4^"omit" >>
  }
}

[image of music]

Consentire l’interruzione del rigo all’interno di gruppi irregolari con travature

Questo esempio artificioso mostra come permettere interruzioni del rigo sia manuali che automatiche all’interno di un gruppo irregolare con travature. Si noti che le travature di questi gruppi irregolari fuori dal ritmo devono essere disposte manualmente.

\layout {
  \context {
    \Voice
    % Permit line breaks within tuplets
    \remove "Forbid_line_break_engraver"
    % Allow beams to be broken at line breaks
    \override Beam.breakable = ##t
  }
}
\relative c'' {
  a8
  \repeat unfold 5 { \tuplet 3/2 { c[ b a] } }
  % Insert a manual line break within a tuplet
  \tuplet 3/2 { c[ b \bar "" \break a] }
  \repeat unfold 5 { \tuplet 3/2 { c[ b a] } }
  c8
}

[image of music]

Vedi anche

Glossario musicale: terzina, gruppo irregolare, polimetrico.

Manuale di apprendimento: Metodi di modifica.

Guida alla notazione: Direzione e posizionamento, Gestione del tempo, Scalare le durate, Il comando \tweak, Notazione polimetrica.

Frammenti di codice: Rhythms.

Guida al funzionamento interno: TupletBracket, TupletNumber, TimeScaledMusic.


Scalare le durate

La durata di singole note, pause o accordi può essere moltiplicata per una frazione N/M aggiungendo *N/M (o *N se M è 1). Questo non cambierà l’aspetto delle note o delle pause, ma la durata così alterata verrà utilizzata per calcolare la posizione all’interno della misura e per impostare la durata nel file MIDI. Si possono combinare molteplici fattori, come *L*M/N. I fattori fanno parte della durata: quindi se non si specifica una durata per le note successive, la durata ripresa dalla nota precedente includerà il fattore di scalatura.

Nell’esempio seguente le prime tre note occupano esattamente due tempi, ma non sono indicate come gruppo irregolare.

\relative {
  \time 2/4
  % Trasforma le durate in terzine
  a'4*2/3 gis a
  % Durate normali
  a4 a
  % Raddoppia la durata dell'accordo
  <a d>4*2
  % Durata di un quarto, ma appare come un sedicesimo
  b16*4 c4
}

[image of music]

Anche la durata delle pause spaziatrici può essere modificata con un moltiplicatore. Può essere utile per saltare molte misure; per esempio s1*23.

Frammenti musicali più lunghi possono essere compressi secondo la stessa proporzione, come moltiplicando ogni nota, accordo o pausa per una medesima frazione. In questo modo, l’aspetto della musica non cambia ma la durata interna delle note viene moltiplicata per la frazione num/den. Ecco un esempio che mostra come la musica possa essere compressa e espansa:

\relative {
  \time 2/4
  % Durate normali
  <c'' a>4 c8 a
  % Scala la musica di *2/3
  \scaleDurations 2/3 {
    <c a f>4. c8 a f
  }
  % Scala la musica di *2
  \scaleDurations 2/1 {
    <c' a>4 c8 b
  }
}

[image of music]

Questo comando torna utile nella notazione polimetrica, si veda Notazione polimetrica.

Vedi anche

Guida alla notazione: Gruppi irregolari, Pause invisibili, Notazione polimetrica.

Frammenti di codice: Rhythms.

Problemi noti e avvertimenti

Il calcolo della posizione in una misura deve considerare tutti i fattori di dimensionamento applicati alle note di quella misura e gli esigui residui delle misure precedenti. Questo calcolo viene fatto con numeri razionali. Se un numeratore o un denominatore intermedi in quel calcolo eccedono di 2^30, l’esecuzione e la composizione tipografica si arresteranno in quel punto senza indicare un errore.


Legature di valore

Una legatura di valore connette le teste di due note della stessa altezza successive. Dunque, la legatura di valore prolunga la durata di una nota.

Nota: Le legature di valore non devono essere confuse con le legature di portamento, che articolano un passaggio, o con le legature di frase, che delimitano una frase musicale. Una legatura di valore serve semplicemente a prolungare la durata di una nota, in modo analogo al punto di valore.

La legatura di valore si inserisce aggiungendo il simbolo tilde (~) alla prima di ogni coppia di note legate. Esso indica che la nota deve essere legata alla nota successiva, che deve essere della stessa altezza.

{ a'2~ 4~ 16 r r8 }

[image of music]

Le legature di valore possono avvantaggiarsi dell’interpretazione dell’ ‘ultima altezza esplicita’ per le durate isolate:

{ a'2~ 4~ 16 r r8 }

[image of music]

Le legature di valore si usano per unire due note a cavallo di una stanghetta di battuta, oppure quando non si possono usare i punti per esprimere una particolare durata. Le legature si dovrebbero usare anche per unire note dalle durate superiori all’unità di suddivisione della misura:

\relative {
  r8 c'4.~ 4 r4 |
  r8^"non" c2~ 8 r4
}

[image of music]

Per legare una successione di note la cui durata si prolunga per più misure intere, è più semplice ricorrere alla suddivisione automatica delle note, come è spiegato in Divisione automatica delle note. Questo metodo divide automaticamente le note lunghe e le connette da misura a misura.

Quando si applica una legatura di valore a degli accordi, vengono legate tutte le teste delle note della stessa altezza. In assenza di altezze corrispondenti, non verrà creata alcuna legatura. Singoli suoni degli accordi possono essere legati inserendo la legatura all’interno dell’accordo stesso.

\relative c' {
  <c e g>2~ 2 |
  <c e g>4~ <c e g c>
    <c~ e g~ b> <c e g b> |
}

[image of music]

Quando la battuta della "seconda volta" di un ritornello inizia con una nota legata a quella precedente, occorre indicare la legatura nel modo seguente:

\relative {
  \repeat volta 2 { c g <c e>2~ }
  \alternative {
    % Prima volta: la nota seguente viene legata in modo normale
    { <c e>2. r4 }
    % Seconda volta: la nota seguente ha una legatura ripetuta
    { <c e>2\repeatTie d4 c }
  }
}

[image of music]

Le legature L.v. (laissez vibrer) indicano che le note non devono essere terminate nettamente. Si usa nella notazione per pianoforte, arpa e altri strumenti a corda e a percussione. Si inseriscono così:

<c' f' g'>1\laissezVibrer

[image of music]

Le legature di valore possono essere impostate manualmente per avere la curva in su o in giù, come è spiegato in Direzione e posizionamento.

Le legature di valore possono essere tratteggiate, punteggiate, oppure tracciate secondo una successione di tratti continui e tratti interrotti.

\relative c' {
  \tieDotted
  c2~ 2
  \tieDashed
  c2~ 2
  \tieHalfDashed
  c2~ 2
  \tieHalfSolid
  c2~ 2
  \tieSolid
  c2~ 2
}

[image of music]

Si possono specificare modelli di tratteggiatura personalizzati:

\relative c' {
  \tieDashPattern #0.3 #0.75
  c2~ 2
  \tieDashPattern #0.7 #1.5
  c2~ 2
  \tieSolid
  c2~ 2
}

[image of music]

Le definizioni dei modelli di tratteggiatura delle legature di valore hanno la stessa struttura di quelle per le legature di portamento. I dettagli relativi ai modelli complessi di tratteggiatura sono trattati in Legature di portamento.

Sovrascrivere le proprietà di formattazione whiteout e layer degli oggetti che devono creare uno spazio vuoto tra le legature di valore.

\relative {
  \override Tie.layer = #-2
  \override Staff.TimeSignature.layer = #-1
  \override Staff.KeySignature.layer = #-1
  \override Staff.TimeSignature.whiteout = ##t
  \override Staff.KeySignature.whiteout = ##t
  b'2 b~
  \time 3/4
  \key a \major
  b r4
}

[image of music]

Comandi predefiniti

\tieUp, \tieDown, \tieNeutral, \tieDotted, \tieDashed, \tieDashPattern, \tieHalfDashed, \tieHalfSolid, \tieSolid.

Frammenti di codice selezionati

Usare le legature di valore con un arpeggio

Le legature di valore vengono usate talvolta per scrivere un arpeggio. In questo caso, le due note da legare devono non essere consecutive. Per ottenere tale risultato occorre impostare la proprietà tieWaitForNote su #t. Questa funzionalità serve anche a legare un tremolo a un accordo e in generale qualsiasi coppia di note consecutive.

\relative c' {
  \set tieWaitForNote = ##t
  \grace { c16[ ~ e ~ g] ~ } <c, e g>2
  \repeat tremolo 8 { c32 ~ c' ~ } <c c,>1
  e8 ~ c ~ a ~ f ~ <e' c a f>2
  \tieUp
  c8 ~ a
  \tieDown
  \tieDotted
  g8 ~ c g2
}

[image of music]

Disegnare manualmente le legature di valore

Le legature di valore possono essere disegnate a mano cambiando la proprietà tie-configuration dell’oggetto TieColumn. Il primo numero indica la distanza dal centro del rigo nell’unità di metà spazio rigo, mentre il secondo numero indica la direzione (1 = su, -1 = giù).

\relative c' {
  <c e g>2~ <c e g>
  \override TieColumn.tie-configuration =
    #'((0.0 . 1) (-2.0 . 1) (-4.0 . 1))
  <c e g>2~ <c e g>
}

[image of music]

Vedi anche

Glossario musicale: legatura di valore, laissez vibrer.

Guida alla notazione: Legature di portamento, Divisione automatica delle note.

Frammenti di codice: Expressive marks, Rhythms.

Guida al funzionamento interno: LaissezVibrerTie, LaissezVibrerTieColumn, TieColumn, Tie.

Problemi noti e avvertimenti

Cambiare rigo mentre una legatura di valore è attiva non produce una legatura obliqua.

Il cambio di chiave o di ottava durante una legatura di valore non è una situazione ben definita. In questi casi è preferibile usare una legatura di portamento.


1.2.2 Inserimento delle pause

Le pause si inseriscono insieme alla musica contenuta nelle espressioni musicali.


Pause

Le pause si inseriscono allo stesso modo delle note, ma con il carattere r. Le durate più lunghe di un intero usano i seguenti comandi predefiniti:

\new Staff {
  % Queste due linee servono solo ad abbellire questo esempio
  \time 16/1
  \omit Staff.TimeSignature
  % Mostra una pausa di maxima, equivalente a quattro brevi
  r\maxima
  % Mostra una pausa di longa, equivalente a due brevi
  r\longa
  % Mostra una pausa di breve
  r\breve
  r1 r2 r4 r8 r16 r32 r64 r128
}

[image of music]

Le pause d’intero, poste al centro della misura, devono essere inserite come pause multiple. Si possono usare sia per una sola misura sia su più misure, come è spiegato in Pause d’intero.

Per indicare esplicitamente la posizione verticale di una pausa, si scrive la nota corrispondente seguita da \rest. Una pausa della durata della nota verrà collocata nella posizione della nota sul rigo. Questo permette una precisa formattazione manuale della musica polifonica, dato che il formattatore automatico che gestisce le collisioni tra pause non interviene su questo tipo di pause.

\relative { a'4\rest d4\rest }

[image of music]

Frammenti di codice selezionati

Stili di pausa

Esistono vari stili di pausa.

\new Staff \relative c {
  \omit Score.TimeSignature
  \cadenzaOn

  \override Staff.Rest.style = #'mensural
  r\maxima^\markup \typewriter { mensural }
  r\longa r\breve r1 r2 r4 r8 r16 s32 s64 s128 s128
  \bar ""
  \break

  \override Staff.Rest.style = #'neomensural
  r\maxima^\markup \typewriter { neomensural }
  r\longa r\breve r1 r2 r4 r8 r16 s32 s64 s128 s128
  \bar ""
  \break

  \override Staff.Rest.style = #'classical
  r\maxima^\markup \typewriter { classical }
  r\longa r\breve r1 r2 r4 r8 r16 r32 r64 r128 s128
  \bar ""
  \break

  \override Staff.Rest.style = #'z
  r\maxima^\markup \typewriter { z-style }
  r\longa r\breve r1 r2 r4 r8 r16 r32 r64 r128 s128
  \bar ""
  \break

  \override Staff.Rest.style = #'default
  r\maxima^\markup \typewriter { default }
  r\longa r\breve r1 r2 r4 r8 r16 r32 r64 r128 s128
}

[image of music]

Vedi anche

Glossario musicale: breve, longa, maxima.

Guida alla notazione: Pause d’intero.

Frammenti di codice: Rhythms.

Guida al funzionamento interno: Rest.

Problemi noti e avvertimenti

Non c’è un limite massimo o minimo alla durata di una pausa, ma è il numero dei glifi ad essere limitato: si possono indicare pause da un centoventottesimo fino alla maxima (otto volte una semibreve).


Pause invisibili

Una pausa invisibile (chiamata anche ‘pausa spaziatrice’) si inserisce come come una nota col nome s:

\relative c'' {
  c4 c s c |
  s2 c |
}

[image of music]

Le pause spaziatrici possono essere usate soltanto nella modalità note e nella modalità accordi. In altre situazioni, ad esempio quando si inserisce il testo vocale, si usa il comando \skip per saltare un valore musicale. \skip richiede una durata esplicita, ma questo requisito viene ignorato se il testo desume le proprie durate dalle note presenti in una melodia ad esso associata attraverso \addlyrics o \lyricsto.

<<
  {
    a'2 \skip2 a'2 a'2
  }
  \new Lyrics {
    \lyricmode {
      foo2 \skip 1 bla2
    }
  }
>>

[image of music]

Dato che \skip è un comando, non modifica la durata predefinita delle note che seguono, diversamente da s.

<<
  {
    \repeat unfold 8 { a'4 }
  }
  {
    a'4 \skip 2 a' |
    s2 a'
  }
>>

[image of music]

Una pausa spaziatrice crea implicitamente i contesti Staff e Voice se non esistono già, proprio come accade per le note e le pause:

{ s1 s s }

[image of music]

\skip si limita a saltare un valore musicale, non crea nessun tipo di output.

% Questo input è corretto, ma non produce niente
\skip 1 \skip1 \skip 1

[image of music]

Vedi anche

Manuale di apprendimento: Visibilità e colore degli oggetti.

Guida alla notazione: Note nascoste, Visibilità degli oggetti.

Frammenti di codice: Rhythms.

Guida al funzionamento interno: SkipMusic.


Pause d’intero

Le pause per una o più misure d’intero si inseriscono, come le note, col carattere maiuscolo R:

% L'insieme delle misure di pausa vengono riportate in una sola misura
\compressMMRests {
  R1*4
  R1*24
  R1*4
  b'2^"Tutti" b'4 a'4
}

[image of music]

La durata delle pause multiple è identica alla notazione di durata usata per le note e deve essere sempre un numero intero di misure/lunghezze, quindi occorre spesso usare dei punti di aumentazione o delle frazioni:

\compressMMRests {
  \time 2/4
  R1 | R2 |
  \time 3/4
  R2. | R2.*2 |
  \time 13/8
  R1*13/8 | R1*13/8*12 |
  \time 10/8
  R4*5*4 |
}

[image of music]

Una pausa d’intero appare al centro della misura con la durata di una semibreve o di una breve, in base all’indicazione di tempo.

\time 4/4
R1 |
\time 6/4
R1*3/2 |
\time 8/4
R1*2 |

[image of music]

Di norma una pausa multipla viene scorporata sul pentagramma in modo da mostrare esplicitamente tutte le misure per cui si prolunga. Altrimenti, è possibile indicarla collocando in una sola misura un simbolo di pausa multipla, col numero di misure per cui la pausa si prolunga posto al di sopra della misura stessa:

% Comportamento predefinito
\time 3/4 r2. | R2.*2 |
\time 2/4 R2 |
\time 4/4
% Tutte le misure di pausa sono riportate in una singola misura
\compressMMRests {
  r1 | R1*17 | R1*4 |
}
% Le misure della pausa multipla sono scorporate di nuovo
\time 3/4
R2.*2 |

[image of music]

Si possono aggiungere delle annotazioni alle pause multiple. Il comando predefinito \fermataMarkup permette di aggiungere il segno di corona.

\compressMMRests {
  \time 3/4
  R2.*10^\markup { \italic "ad lib." }
  R2.^\fermataMarkup
}

[image of music]

Nota: Il testo connesso a una pausa multipla è un oggetto di tipo MultiMeasureRestText, non TextScript. Le sovrascritture devono specificare l’oggetto corretto o saranno ignorate. Si veda l’esempio seguente:

% Questo non funziona, perché è specificato il nome dell'oggetto sbagliato
\override TextScript.padding = #5
R1^"sbagliato"
% Questo è il nome dell'oggetto corretto da specificare
\override MultiMeasureRestText.padding = #5
R1^"corretto"

[image of music]

Quando una pausa multipla segue immediatamente un comando \partial, potrebbero non apparire i relativi avvertimenti del controllo battuta.

Comandi predefiniti

\textLengthOn, \textLengthOff, \fermataMarkup, \compressMMRests,

Frammenti di codice selezionati

Modificare la forma delle pause multiple

Se la pausa multipla dura dieci misure o un numero inferiore a dieci, nel rigo apparirà una serie di pause di longa e di breve (chiamate in tedesco “Kirchenpausen” - pause ecclesiastiche); altrimenti apparirà una semplice linea. Il numero predefinito di dieci può essere cambiato sovrascrivendo la proprietà expand-limit..

\relative c'' {
  \compressMMRests {
    R1*2 | R1*5 | R1*9
    \override MultiMeasureRest.expand-limit = #3
    R1*2 | R1*5 | R1*9
  }
}

[image of music]

Posizionamento delle pause multiple

Diversamente dalle pause normali, non esiste un comando predefinito per cambiare la posizione sul rigo di un simbolo di pausa multipla di qualsiasi tipo connettendolo a una nota. Tuttavia, nella musica polifonica le pause multiple nelle voci dispari e pari sono separate verticalmente. Il posizionamento delle pause multiple si controlla nel modo seguente:

\relative c'' {
  % Multi-measure rests by default are set under the fourth line
  R1
  % They can be moved using an override
  \override MultiMeasureRest.staff-position = #-2
  R1
  \override MultiMeasureRest.staff-position = #0
  R1
  \override MultiMeasureRest.staff-position = #2
  R1
  \override MultiMeasureRest.staff-position = #3
  R1
  \override MultiMeasureRest.staff-position = #6
  R1
  \revert MultiMeasureRest.staff-position
  \break

  % In two Voices, odd-numbered voices are under the top line
  << { R1 } \\ { a1 } >>
  % Even-numbered voices are under the bottom line
  << { a1 } \\ { R1 } >>
  % Multi-measure rests in both voices remain separate
  << { R1 } \\ { R1 } >>

  % Separating multi-measure rests in more than two voices
  % requires an override
  << { R1 } \\ { R1 } \\
     \once \override MultiMeasureRest.staff-position = #0
     { R1 }
  >>

  % Using compressed bars in multiple voices requires another override
  % in all voices to avoid multiple instances being printed
  \compressMMRests
  <<
   \revert MultiMeasureRest.direction
    { R1*3 }
    \\
   \revert MultiMeasureRest.direction
    { R1*3 }
  >>
}

[image of music]

Testo a margine delle pause multiple

Il testo a margine di una pausa multipla viene centrato sopra o sotto di essa. Se il testo è lungo, la misura non si espanderà. Per espandere la pausa multipla in modo che si allinei col testo, conviene usare un accordo vuoto con del testo attaccato prima della pausa multipla.

Il testo così attaccato a una nota spaziatrice viene allineato a sinistra della posizione in cui la nota sarebbe posta nella misura, ma se la lunghezza della misura è determinata dalla lunghezza del testo, il testo verrà centrato.

\relative c' {
  \compressMMRests {
    \textLengthOn
    <>^\markup { [MAJOR GENERAL] }
    R1*19
    <>_\markup { \italic { Cue: ... it is yours } }
    <>^\markup { A }
    R1*30^\markup { [MABEL] }
    \textLengthOff
    c4^\markup { CHORUS } d f c
  }
}

[image of music]

Vedi anche

Glossario musicale: pausa multipla.

Guida alla notazione: Durata, Testo, Formattazione del testo, Scritte.

Frammenti di codice: Rhythms.

Guida al funzionamento interno: MultiMeasureRest, MultiMeasureRestNumber, MultiMeasureRestText.

Problemi noti e avvertimenti

Se una diteggiatura viene posta su una pausa multipla (ad esempio R1*10-4), il numero della diteggiatura può collidere col numero del contatore delle battute.

Non è possibile condensare automaticamente molteplici pause normali in in una singola pausa multipla.

Le pause multiple non considerano le collisioni di pausa.


1.2.3 Aspetto dei ritmi


Indicazione di tempo

L’indicazione di tempo si imposta così:

\time 2/4 c''2
\time 3/4 c''2.

[image of music]

I cambi di indicazione di tempo a metà misura sono trattati in Anacrusi.

Le indicazioni di tempo appaiono all’inizio di un brano e ogni volta che l’indicazione cambia. Se il cambio ha luogo alla fine di un rigo, appare un’indicazione di tempo di precauzione. Si può modificare questo comportamento predefinito, come è spiegato in Visibilità degli oggetti.

\relative c'' {
  \time 2/4
  c2 c
  \break
  c c
  \break
  \time 4/4
  c c c c
}

[image of music]

Il simbolo di indicazione di tempo usato nei tempi 2/2 e 4/4 può essere sostituito da un numero:

\relative c'' {
  % Stile predefinito
  \time 4/4 c1
  \time 2/2 c1
  % Passaggio allo stile numerico
  \numericTimeSignature
  \time 4/4 c1
  \time 2/2 c1
  % Ritorno allo stile predefinito
  \defaultTimeSignature
  \time 4/4 c1
  \time 2/2 c1
}

[image of music]

Le indicazioni di tempo mensurali sono trattate in Mensural time signatures.

Oltre a impostare l’indicazione di tempo che appare nel pentagramma, il comando \time imposta anche i valori delle proprietà basate sull’indicazione di tempo, ovvero baseMoment, beatStructure e beamExceptions. I valori predefiniti di queste proprietà si trovano in ‘scm/time-signature-settings.scm’.

Si può sovrascrivere il valore predefinito di beatStructure nel comando \time stesso specificandolo come primo argomento opzionale:

\score {
  \new Staff {
    \relative {
      \time 2,2,3 7/8
      \repeat unfold 7 { c'8 } |
      \time 3,2,2 7/8
      \repeat unfold 7 { c8 } |
    }
  }
}

[image of music]

Oppure si possono impostare tutti i valori predefiniti di queste variabili relative all’indicazione di tempo, incluse baseMoment e beamExceptions. I valori possono essere impostati in modo indipendente per diverse indicazioni di tempo. I nuovi valori hanno effetto appena viene eseguito un nuovo comando \time che abbia lo stesso valore dell’indicazione di tempo specificata nelle nuove impostazioni:

\score {
  \new Staff {
    \relative c' {
      \overrideTimeSignatureSettings
        4/4        % timeSignatureFraction
        1/4        % baseMomentFraction
        3,1        % beatStructure
        #'()       % beamExceptions
      \time 4/4
      \repeat unfold 8 { c8 } |
    }
  }
}

[image of music]

\overrideTimeSignatureSettings prende quattro argomenti:

  1. timeSignatureFraction, una frazione che indica l’indicazione di tempo a cui questi valori si riferiscono.
  2. baseMomentFraction, una frazione che contiene il numeratore e il denominatore dell’unità di tempo.
  3. beatStructure, una lista Scheme che indica la struttura dei battiti nella misura, nell’unità di baseMomentFraction.
  4. beamExceptions, una lista di associazione (alist) che contiene regole di disposizione delle travature che vanno oltre la fine ad ogni battito, come descritto in Impostare il comportamento delle travature automatiche.

I valori modificati delle proprietà predefinite dell’indicazione di tempo possono essere ripristinati ai valori originali:

\score{
  \relative {
    \repeat unfold 8 { c'8 } |
    \overrideTimeSignatureSettings
      4/4        % timeSignatureFraction
      1/4        % baseMomentFraction
      3,1        % beatStructure
      #'()       % beamExceptions
    \time 4/4
    \repeat unfold 8 { c8 } |
    \revertTimeSignatureSettings 4/4
    \time 4/4
    \repeat unfold 8 { c8 } |
  }
}

[image of music]

Si possono stabilire valori diversi delle proprietà predefinite dell’indicazione di tempo per righi diversi spostando Timing_translator e Default_bar_line_engraver dal contesto Score al contesto Staff.

\score {
  \new StaffGroup <<
     \new Staff {
        \overrideTimeSignatureSettings
          4/4        % timeSignatureFraction
          1/4        % baseMomentFraction
          3,1        % beatStructure
          #'()       % beamExceptions
        \time 4/4
        \repeat unfold 8 {c''8}
     }
     \new Staff {
        \overrideTimeSignatureSettings
          4/4        % timeSignatureFraction
          1/4        % baseMomentFraction
          1,3        % beatStructure
          #'()       % beamExceptions
        \time 4/4
        \repeat unfold 8 {c''8}
     }
  >>
  \layout {
    \context {
      \Score
      \remove "Timing_translator"
      \remove "Default_bar_line_engraver"
    }
    \context {
      \Staff
      \consists "Timing_translator"
      \consists "Default_bar_line_engraver"
    }
  }
}

[image of music]

Un ulteriore metodo per modificare queste variabili relative all’indicazione di tempo, che evita di mostrare di nuovo l’indicazione di tempo al momento del cambio, è descritto in Impostare il comportamento delle travature automatiche.

Comandi predefiniti

\numericTimeSignature, \defaultTimeSignature.

Frammenti di codice selezionati

Indicazione di tempo che mostra solo il numeratore (invece della frazione)

Talvolta un’indicazione di tempo non deve mostrare la frazione intera (ad esempio 7/4), ma solo il numeratore (7 in questo caso). Si può ottenere facilmente con \override Staff.TimeSignature.style = #'single-digit, che cambia lo stile in modo permanente. Con \revert Staff.TimeSignature.style, questa impostazione può essere annullata. Per applicare lo stile a cifra singola (single-digit) a una sola indicazione di tempo, si usa il comando \override preceduto da \once.

\relative c'' {
  \time 3/4
  c4 c c
  % Change the style permanently
  \override Staff.TimeSignature.style = #'single-digit
  \time 2/4
  c4 c
  \time 3/4
  c4 c c
  % Revert to default style:
  \revert Staff.TimeSignature.style
  \time 2/4
  c4 c
  % single-digit style only for the next time signature
  \once \override Staff.TimeSignature.style = #'single-digit
  \time 5/4
  c4 c c c c
  \time 2/4
  c4 c
}

[image of music]

Vedi anche

Glossario musicale: indicazione di tempo

Guida alla notazione: Mensural time signatures, Impostare il comportamento delle travature automatiche, Gestione del tempo.

File installati: ‘scm/time-signature-settings.scm’.

Frammenti di codice: Rhythms.

Guida al funzionamento interno: TimeSignature, Timing_translator.


Indicazioni metronomiche

Un’indicazione metronomica è semplice da scrivere:

\relative {
  \tempo 4 = 120
  c'2 d
  e4. d8 c2
}

[image of music]

Le indicazioni metronomiche si possono rappresentare anche come una gamma di due numeri:

\relative {
  \tempo 4 = 40 - 46
  c'4. e8 a4 g
  b,2 d4 r
}

[image of music]

Al loro posto si possono usare delle indicazioni di tempo testuali:

\relative {
  \tempo "Allegretto"
    c''4 e d c
    b4. a16 b c4 r4
}

[image of music]

Un’indicazione metronomica, se combinata con del testo, viene posta automaticamente tra parentesi:

\relative {
  \tempo "Allegro" 4 = 160
  g'4 c d e
  d4 b g2
}

[image of music]

In generale, il testo può essere qualsiasi oggetto di tipo testuale:

\relative {
  \tempo \markup { \italic Faster } 4 = 132
  a'8-. r8 b-. r gis-. r a-. r
}

[image of music]

È possibile scrivere un’indicazione metronomica tra parentesi e senza testo includendo una stringa vuota nell’input:

\relative {
  \tempo "" 8 = 96
  d''4 g e c
}

[image of music]

In una parte per uno strumento che ha lunghi periodi pieni di pause, le indicazioni di tempo sono talvolta molto ravvicinate. Il comando \markLengthOn aggiunge dello spazio orizzontale per impedire che le indicazioni di tempo si sovrappongano; \markLengthOff ripristina il comportamento predefinito, per cui le indicazioni di tempo non sono tenute in considerazione ai fini della spaziatura orizzontale.

\compressMMRests {
  \markLengthOn
  \tempo "Molto vivace"
  R1*12
  \tempo "Meno mosso"
  R1*16
  \markLengthOff
  \tempo "Tranquillo"
  R1*20
}

[image of music]

Frammenti di codice selezionati

Posizionare il metronomo e i numeri di chiamata sotto il rigo

Di norma, il metronomo e i numeri di chiamata vengono posizionati sopra il rigo. Per metterli sotto il rigo basta impostare correttamente la proprietà direction di MetronomeMark o RehearsalMark.

\layout {
  indent = 0
  ragged-right = ##f
}

{
  % Metronome marks below the staff
  \override Score.MetronomeMark.direction = #DOWN
  \tempo 8. = 120
  c''1

  % Rehearsal marks below the staff
  \override Score.RehearsalMark.direction = #DOWN
  \mark \default
  c''1
}

[image of music]

Modificare il tempo senza mostrare l’indicazione metronomica

Per cambiare il tempo del file MIDI senza che appaia l’indicazione metronomica, basta renderla invisibile.

\score {
  \new Staff \relative c' {
    \tempo 4 = 160
    c4 e g b
    c4 b d c
    \set Score.tempoHideNote = ##t
    \tempo 4 = 96
    d,4 fis a cis
    d4 cis e d
  }
  \layout { }
  \midi { }
}

[image of music]

Creare indicazioni metronomiche in modalità testuale

Si possono creare nuove indicazioni metronomiche in modalità testuale, ma non modificheranno il tempo del file MIDI.

\relative c' {
  \tempo \markup {
    \concat {
      (
      \smaller \general-align #Y #DOWN \note {16.} #1
      " = "
      \smaller \general-align #Y #DOWN \note {8} #1
      )
    }
  }
  c1
  c4 c' c,2
}

[image of music]

I dettagli si trovano in Formattazione del testo.

Vedi anche

Glossario musicale: metronomo, indicazione di tempo, indicazione metronomica.

Guida alla notazione: Formattazione del testo, Creazione dell’output MIDI.

Frammenti di codice: Staff notation.

Guida al funzionamento interno: MetronomeMark.


Anacrusi

Le misure parziali, come l’anacrusi o la battuta in levare, si inseriscono col comando \partial:

\partial durata

Quando si usa \partial all’inizio di una partitura, la durata è la lunghezza della musica che precede la prima battuta.

\relative {
  \time 3/4
  \partial 4.
  r4 e'8 | a4 c8 b c4 |
}

[image of music]

Quando si usa \partial dopo l’inizio di una partitura, la durata è la lunghezza rimanente della misura corrente. Non crea una battuta con un nuovo numero.

\relative {
  \set Score.barNumberVisibility = #all-bar-numbers-visible
  \override Score.BarNumber.break-visibility =
        #end-of-line-invisible
  \time 9/8
  d''4.~ 4 d8 d( c) b | c4.~ 4. \bar "||"
  \time 12/8
  \partial 4.
  c8( d) e | f2.~ 4 f8 a,( c) f |
}

[image of music]

Il comando \partial è obbligatorio quando l’indicazione di tempo cambia in mezzo a una misura, ma si può usare anche da solo.

\relative {
  \set Score.barNumberVisibility = #all-bar-numbers-visible
  \override Score.BarNumber.break-visibility =
        #end-of-line-invisible
  \time 6/8
  \partial 8
  e'8 | a4 c8 b[ c b] |
  \partial 4
  r8 e,8 | a4 \bar "||"
  \partial 4
  r8 e8 | a4
  c8 b[ c b] |
}

[image of music]

Il comando \partial imposta la proprietà Timing.measurePosition, che è un numero razionale che indica quanto tempo della misura è trascorsa.

Vedi anche

Glossario musicale: anacrusi.

Guida alla notazione: Abbellimenti.

Frammenti di codice: Rhythms.

Guida al funzionamento interno: Timing_translator.


Musica in tempo libero

Nella musica in un tempo determinato l’inserimento delle stanghette e dei numeri di battuta è calcolato automaticamente. Nella musica in tempo libero (per esempio, la cadenza), un simile comportamento non è desiderabile, e può essere ‘disabilitato’ col comando \cadenzaOn e poi ‘riabilitato’ quando necessario con \cadenzaOff.

\relative c'' {
  c4 d e d
  \cadenzaOn
  c4 c d8[ d d] f4 g4.
  \cadenzaOff
  \bar "|"
  d4 e d c
}

[image of music]

La numerazione delle battute riprende dopo la cadenza.

\relative c'' {
  % Mostra tutti i numeri di battuta
  \override Score.BarNumber.break-visibility = #all-visible
  c4 d e d
  \cadenzaOn
  c4 c d8[ d d] f4 g4.
  \cadenzaOff
  \bar "|"
  d4 e d c
}

[image of music]

Se si inserisce un comando \bar dentro una cadenza non viene iniziata una nuova misura, anche se appare una stanghetta nell’output. Quindi qualsiasi alterazione, che di solito si considera sempre attiva fino alla fine della misura, sarà ancora valida dopo la stanghetta stampata da \bar. Se si desidera che le alterazioni successive appaiano, si dovranno inserire manualmente delle alterazioni forzate o di precauzione, come è spiegato in Alterazioni.

\relative c'' {
  c4 d e d
  \cadenzaOn
  cis4 d cis d
  \bar "|"
  % Il primo cis viene stampato senza alterazione anche se si trova dopo \bar
  cis4 d cis! d
  \cadenzaOff
  \bar "|"
}

[image of music]

La disposizione automatica delle travature viene disabilitata da \cadenzaOn. Quindi tutte le travature nelle cadenze devono essere inserite manualmente. Si veda Travature manuali.

\relative {
  \repeat unfold 8 { c''8 }
  \cadenzaOn
  cis8 c c c c
  \bar"|"
  c8 c c
  \cadenzaOff
  \repeat unfold 8 { c8 }
}

[image of music]

Questi comandi predefiniti hanno effetto su tutti i righi di una partitura, anche quando inseriti in un solo contesto Voice. Per modificare questo comportamento, si sposta Timing_translator dal contesto Score al contesto Staff. Si veda Notazione polimetrica.

Comandi predefiniti

\cadenzaOn, \cadenzaOff.

Vedi anche

Glossario musicale: cadenza.

Guida alla notazione: Visibilità degli oggetti, Notazione polimetrica, Travature manuali, Alterazioni.

Frammenti di codice: Rhythms.

Problemi noti e avvertimenti

Le interruzioni automatiche di linea e di pagina possono aver luogo solo dopo una stanghetta di battuta; quindi, per consentire delle interruzioni nei lunghi passaggi di musica in tempo libero è necessario inserire manualmente delle stanghette ‘invisibili’:

\bar ""

Notazione polimetrica

La notazione polimetrica è supportata esplicitamente o tramite la modifica manuale del simbolo d’indicazione di tempo (e la trasformazione della durata delle note).

Diverse indicazioni di tempo con misure di uguale lunghezza

Si sceglie una normale indicazione di tempo per ogni rigo e si imposta timeSignatureFraction sulla frazione desiderata. Quindi si usa la funzione \scaleDurations per scalare la durata delle note di ogni rigo in modo che rientrino nella comune indicazione di tempo.

L’esempio seguente presenta simultaneamente musica con indicazioni di tempo di 3/4, 9/8 e 10/8. Nel secondo rigo le durate appaiono come moltiplicate per 2/3 (perché 2/3 * 9/8 = 3/4), mentre nel terzo rigo le durate appaiono come moltiplicate per 3/5 (perché 3/5 * 10/8 = 3/4). È possibile che si debbano inserire a mano le travature, perché la scalatura delle durate influenzerà le regole della disposizione automatica delle travature.

\relative <<
  \new Staff {
    \time 3/4
    c'4 c c |
    c4 c c |
  }
  \new Staff {
    \time 3/4
    \set Staff.timeSignatureFraction = 9/8
    \scaleDurations 2/3
      \repeat unfold 6 { c8[ c c] }
  }
  \new Staff {
    \time 3/4
    \set Staff.timeSignatureFraction = 10/8
    \scaleDurations 3/5 {
      \repeat unfold 2 { c8[ c c] }
      \repeat unfold 2 { c8[ c] } |
      c4. c \tuplet 3/2 { c8[ c c] } c4
    }
  }
>>

[image of music]

Diverse indicazioni di tempo con misure di lunghezza differenti

Si può dare a ogni rigo la sua indicazione di tempo indipendente spostando Timing_translator e Default_bar_line_engraver nel contesto Staff.

\layout {
  \context {
    \Score
    \remove "Timing_translator"
    \remove "Default_bar_line_engraver"
  }
  \context {
    \Staff
    \consists "Timing_translator"
    \consists "Default_bar_line_engraver"
  }
}

% Ora ogni rigo ha la sua indicazione di tempo.

\relative <<
  \new Staff {
    \time 3/4
    c'4 c c |
    c4 c c |
  }
  \new Staff {
    \time 2/4
    c4 c |
    c4 c |
    c4 c |
  }
  \new Staff {
    \time 3/8
    c4. |
    c8 c c |
    c4. |
    c8 c c |
  }
>>

[image of music]

Indicazioni di tempo composto

Si creano con la funzione \compoundMeter. La sintassi è:

\compoundMeter #'(lista di liste)

La struttura più semplice è una singola lista, dove l’ultimo numero indica il numero inferiore dell’indicazione di tempo e i numeri precedenti indicano i numeri superiori del segno di tempo.

\relative {
  \compoundMeter #'((2 2 2 8))
  \repeat unfold 6 c'8 \repeat unfold 12 c16
}

[image of music]

Si possono costruire tempi più complessi tramite ulteriori liste. Le modalità di disposizione automatica delle travature varieranno a seconda di questi valori.

\relative {
  \compoundMeter #'((1 4) (3 8))
  \repeat unfold 5 c'8 \repeat unfold 10 c16
}

\relative {
  \compoundMeter #'((1 2 3 8) (3 4))
  \repeat unfold 12 c'8
}

[image of music]

Vedi anche

Glossario musicale: polimetrico, indicazione di tempo polimetrico, tempo.

Guida alla notazione: Travature automatiche, Travature manuali, Indicazione di tempo, Scalare le durate.

Frammenti di codice: Rhythms.

Guida al funzionamento interno: TimeSignature, Timing_translator, Default_bar_line_engraver, Staff.

Problemi noti e avvertimenti

Quando si usano simultaneamente indicazioni di tempo diverse, le note che procedono parallelamente saranno poste nella stessa posizione sull’asse orizzontale. Tuttavia le stanghette dei vari righi faranno sì che la spaziatura delle note sia meno regolare in ciascun rigo di quanto accadrebbe normalmente senza le diverse indicazioni di tempo.


Divisione automatica delle note

Le note le cui durate eccedono il valore della battuta possono essere convertite automaticamente in note con legature di valore a cavallo delle stanghette sostituendo l’incisore Note_heads_engraver con Completion_heads_engraver. Analogalmente, le pause le cui durate eccedono il valore della battuta possono essere divise automaticamente sostituendo Rest_engraver con Completion_rest_engraver. Nell’esempio seguente, le note e le pause che eccedono la durata di battuta vengono divise e le note sono anche connesse con legature di valore a cavallo della stanghetta.

\new Voice \with {
  \remove "Note_heads_engraver"
  \consists "Completion_heads_engraver"
  \remove "Rest_engraver"
  \consists "Completion_rest_engraver"
}
\relative {
  c'2. c8 d4 e f g a b c8 c2 b4 a g16 f4 e d c8. c2 r1*2
}

[image of music]

Questi incisori dividono tutte le note e le pause in corrispondenza della stanghetta e inseriscono le legature di valore. Uno dei suoi usi possibili è la verifica di partiture complesse: se le misure non sono riempite interamente, le legature di valore mostrano esattamente di quanto è ecceduta ogni misura.

La proprietà completionUnit imposta la durata preferita per le note divise.

\new Voice \with {
  \remove "Note_heads_engraver"
  \consists "Completion_heads_engraver"
} \relative {
  \time 9/8 g\breve. d''4. \bar "||"
  \set completionUnit = #(ly:make-moment 3 8)
  g\breve. d4.
}

[image of music]

Questi incisori dividono le note che hanno una durata ridimensionata, come quelle dei gruppi irregolari, in note con lo stesso fattore di ridimensionamento della nota di input.

\new Voice \with {
  \remove "Note_heads_engraver"
  \consists "Completion_heads_engraver"
} \relative {
  \time 2/4 r4
  \tuplet 3/2 {g'4 a b}
  \scaleDurations 2/3 {g a b}
  g4*2/3 a b
  \tuplet 3/2 {g4 a b}
  r4
}

[image of music]

Vedi anche

Glossario musicale: legatura di valore

Manuale di apprendimento: Gli incisori, Aggiungere e togliere gli incisori.

Frammenti di codice: Rhythms.

Guida al funzionamento interno: Note_heads_engraver, Completion_heads_engraver, Rest_engraver, Completion_rest_engraver, Forbid_line_break_engraver.

Problemi noti e avvertimenti

In accordo col comportamento precedente, note e pause la cui durata è più lunga di una misura, come c1*2, sono divise in note prive di fattore di ridimensionamento, { c1 c1 }. La proprietà completionFactor controlla questo comportamento e impostandola su #f fa sì che le note e le pause divise abbiano il fattore di ridimensionamento delle durate di input.


Mostrare i ritmi della melodia

È possibile mostrare soltanto il ritmo di una melodia usando il rigo ritmico. Tutte le altezze delle note su tale rigo sono appiattite e il rigo stesso ha una sola linea

<<
  \new RhythmicStaff {
    \new Voice = "myRhythm" \relative {
      \time 4/4
      c'4 e8 f g2
      r4 g g f
      g1
    }
  }
  \new Lyrics {
    \lyricsto "myRhythm" {
      This is my song
      I like to sing
    }
  }
>>

[image of music]

I diagrammi degli accordi per chitarra di solito mostrano i ritmi di accompagnamento. Si possono visualizzare usando l’incisore Pitch_squash_engraver e il comando \improvisationOn.

<<
  \new ChordNames {
    \chordmode {
      c1 f g c
    }
  }
  \new Voice \with {
    \consists "Pitch_squash_engraver"
  } \relative c'' {
    \improvisationOn
    c4 c8 c c4 c8 c
    f4 f8 f f4 f8 f
    g4 g8 g g4 g8 g
    c4 c8 c c4 c8 c
  }
>>

[image of music]

La musica contenente accordi può essere usata anche come input per RhythmicStaff e per essere usata con l’incisore Pitch_squash_engraver se gli accordi vengono prima ridotti a note singole con la funzione musicale \reduceChords:

\new RhythmicStaff {
  \time 4/4
  \reduceChords {
    <c>2
    <e>2
    <c e g>2
    <c e g>4
    <c e g>4
  }
}

[image of music]

Comandi predefiniti

\improvisationOn, \improvisationOff.

Frammenti di codice selezionati

Ritmi di accompagnamento per chitarra

Per la musica per chitarra, è possibile mostrare i ritmi di accompagnamento, insieme alle note della melodia e ai nomi e ai diagrammi degli accordi.

\include "predefined-guitar-fretboards.ly"
<<
  \new ChordNames {
    \chordmode {
      c1 | f | g | c
    }
  }
  \new FretBoards {
    \chordmode {
      c1 | f | g | c
    }
  }
  \new Voice \with {
    \consists "Pitch_squash_engraver"
  } {
    \relative c'' {
      \improvisationOn
      c4 c8 c c4 c8 c
      f4 f8 f f4 f8 f
      g4 g8 g g4 g8 g
      c4 c8 c c4 c8 c
    }
  }
  \new Voice = "melody" {
    \relative c'' {
      c2 e4 e4
      f2. r4
      g2. a4
      e4 c2.
    }
  }
  \new Lyrics {
    \lyricsto "melody" {
      This is my song.
      I like to sing.
    }
  }
>>

[image of music]

Vedi anche

Frammenti di codice: Rhythms.

Guida al funzionamento interno: RhythmicStaff, Pitch_squash_engraver.


1.2.4 Travature


Travature automatiche

Le travature sono inserite automaticamente:

\relative c'' {
  \time 2/4 c8 c c c
  \time 6/8 c8 c c c8. c16 c8
}

[image of music]

Se queste impostazioni automatiche non sono soddisfacenti, si può definire esplicitamente la disposizione delle travature, come è spiegato in Travature manuali. Le travature devono essere inserite manualmente se devono estendersi oltre le pause.

La disposizione automatica delle travature, se non necessaria, può essere disabilitata con \autoBeamOff e riabilitata con \autoBeamOn:

\relative c' {
  c4 c8 c8. c16 c8. c16 c8
  \autoBeamOff
  c4 c8 c8. c16 c8.
  \autoBeamOn
  c16 c8
}

[image of music]

Nota: Se si usano le travature per indicare i melismi nelle parti vocali, occorre disabilitare la disposizione automatica delle travature con \autoBeamOff e le travature devono essere indicate manualmente. L’uso di \partcombine insieme a \autoBeamOff può produrre risultati imprevisti. Si vedano i frammenti di codice per avere maggiori informazioni.

Si possono creare dei modelli di disposizione delle travature diversi da quelli automatici predefiniti, come è spiegato in Impostare il comportamento delle travature automatiche.

Comandi predefiniti

\autoBeamOff, \autoBeamOn.

Frammenti di codice selezionati

Travature che attraversano le interruzioni di linea

Le interruzioni di linea sono di norma proibite quando le travature attraversano la stanghetta di una battuta. Si può cambiare questo comportamento nel modo seguente:

\relative c'' {
  \override Beam.breakable = ##t
  c8 c[ c] c[ c] c[ c] c[ \break
  c8] c[ c] c[ c] c[ c] c
}

[image of music]

Modificare la distanza delle travature angolari

Le travature angolari vengono inserite automaticamente quando viene rilevata un’ampia distanza tra le teste di nota. Questo comportamento può essere regolato attraverso la proprietà auto-knee-gap. Viene disegnata una travatura angolare se la distanza è più grande del valore di auto-knee-gap più la larghezza della travatura (che dipende dalla durata delle note e dall’inclinazione della travatura). Il valore predefinito di auto-knee-gap è 5.5 spazi rigo.

{
  f8 f''8 f8 f''8
  \override Beam.auto-knee-gap = #6
  f8 f''8 f8 f''8
}

[image of music]

Partcombine e autoBeamOff

La funzione \autoBeamOff, se usata insieme a \partcombine, può essere difficile da comprendere.

È preferibile usare invece

\set Staff.autoBeaming = ##f

per assicurarsi che la disposizione delle travature sia disabilitata per tutto il rigo.

\partcombine funziona con 3 voci – gambo in su singolo, gambo in giù singolo, gambo in su unito.

L’uso di \autoBeamOff all’interno del primo argomento di partcombine ha effetto sulla voce che è attiva al momento in cui la funzione viene elaborata, ovvero sul gambo in su singolo o sul gambo in giù unito. L’uso di \autoBeamOff nel secondo argomento avrà effetto sulla voce che ha il gambo in giù singolo.

Per poter usare \autoBeamOff per impedire tutte le disposizioni automatiche delle travature, se usato con \partcombine, è necessario richiamare tre volte la funzione \autoBeamOff.

{
  %\set Staff.autoBeaming = ##f % turns off all autobeaming
  \partcombine
  {
    \autoBeamOff % applies to split up stems
    \repeat unfold 4 a'16
    %\autoBeamOff % applies to combined up stems
    \repeat unfold 4 a'8
    \repeat unfold 4 a'16
  }
  {
    \autoBeamOff % applies to down stems
    \repeat unfold 4 f'8
    \repeat unfold 8 f'16 |
  }
}

[image of music]

Vedi anche

Guida alla notazione: Travature manuali, Impostare il comportamento delle travature automatiche.

File installati: ‘scm/auto-beam.scm’.

Frammenti di codice: Rhythms.

Guida al funzionamento interno: Auto_beam_engraver, Beam_engraver, Beam, BeamEvent, BeamForbidEvent, beam-interface, unbreakable-spanner-interface.

Problemi noti e avvertimenti

Le proprietà di una travatura sono determinate all’inizio della sua costruzione e qualsiasi ulteriore modifica alle sue proprietà che venga fatta prima che la travatura sia stata completata non avrà effetto finché non inizia la successiva, nuova travatura.


Impostare il comportamento delle travature automatiche

Quando la disposizione automatica delle travature è abilitata, la disposizione delle travature è determinata da tre proprietà di contesto: baseMoment, beatStructure e beamExceptions. I valori predefiniti di queste variabili possono essere sovrascritti, come vedremo tra breve, oppure si possono anche cambiare i valori predefiniti stessi, come è spiegato in Indicazione di tempo.

Se è definita una regola beamExceptions per l’indicazione di tempo corrente, tale regola soltanto determina la disposizione delle travature; i valori di baseMoment e beatStructure vengono ignorati. Se non è definita alcuna regola beamExceptions per l’indicazione di tempo corrente, la disposizione delle travature è determinata dai valori di baseMoment e beatStructure.

Disposizione delle travature basata su baseMoment e beatStructure

Dato che le indicazioni di tempo più comuni hanno delle regole beamExceptions già definite, occorre disabilitarle se la disposizione automatica deve basarsi su baseMoment e beatStructure. Le regole beamExceptions si disabilitano con questo comando

\set Timing.beamExceptions = #'()

Quando beamExceptions è impostato su #'(), o per impostazione esplicita o perché non sono state definite internamente le beamExceptions per l’indicazione di tempo corrente, le estremità delle travature si trovano sulle suddivisioni come specificato dalle proprietà di contesto baseMoment e beatStructure. beatStructure è una lista scheme che definisce la lunghezza di ogni suddivisione in rapporto alla misura in unità di baseMoment. Per impostazione predefinita, baseMoment è uno fratto il denominatore dell’indicazione di tempo e ogni unità di baseMoment corrisponde a una singola suddivisione.

Per ogni indicazione di tempo esistono valori separati per beatStructure e baseMoment. Le modifiche di queste variabili hanno effetto solo sulle indicazioni di tempo attive, dunque tali modifiche devono essere poste dopo il comando \time che inizia una nuova indicazione di tempo, non prima. I nuovi valori assegnati a una certa indicazione di tempo sono mantenuti e reintrodotti ogni volta che quell’indicazione di tempo viene ristabilita.

\relative c''{
  \time 5/16
  c16^"predefinito" c c c c |
  % È improbabile che per un tempo di 5/16 sia stata definita beamExceptions,
  % ma disabilitiamola lo stesso per sicurezza
  \set Timing.beamExceptions = #'()
  \set Timing.beatStructure = 2,3
  c16^"(2+3)" c c c c |
  \set Timing.beatStructure = 3,2
  c16^"(3+2)" c c c c |
}

[image of music]

\relative {
  \time 4/4
  a'8^"predefinito" a a a a a a a
  % Disabilita beamExceptions perché è senz'altro definita
  % per il tempo 4/4
  \set Timing.beamExceptions = #'()
  \set Timing.baseMoment = #(ly:make-moment 1/4)
  \set Timing.beatStructure = 1,1,1,1
  a8^"cambiato" a a a a a a a
}

[image of music]

Le modifiche alle impostazioni delle travature possono essere limitate a contesti specifici. Se non si specifica alcuna impostazione in un contesto di livello più basso, verrà applicata l’impostazione del contesto che lo contiene.

\new Staff {
  \time 7/8
  % Nessun bisogno di disabilitare beamExceptions perché non è definita per il tempo 7/8

  \set Staff.beatStructure = 2,3,2
  <<
    \new Voice = one {
      \relative {
        a'8 a a a a a a
      }
    }
    \new Voice = two {
      \relative {
        \voiceTwo
        \set Voice.beatStructure = 1,3,3
        f'8 f f f f f f
      }
    }
  >>
}

[image of music]

Quando si usano più voci, occorre specificare il contesto Staff se si vuole applicare la disposizione delle travature a tutte le voci del rigo:

\time 7/8
% ritmo 3-1-1-2
% Se non si specifica il contesto, la modifica viene applicata a Voice e quindi non funziona correttamente
% Dato che le voci sono autogenerate, tutto il ritmo avrà come baseMoment (1 . 8)
\set beatStructure = 3,1,1,2
<< \relative {a'8 a a a16 a a a a8 a} \\ \relative {f'4. f8 f f f} >>

% Funziona correttamente se si specifica il contesto Staff
\set Staff.beatStructure = 3,1,1,2
<< \relative {a'8 a a a16 a a a a8 a} \\ \relative {f'4. f8 f f f} >>

[image of music]

Il valore di baseMoment può essere regolato in modo da cambiare il comportamento delle travature, se si vuole. In questo caso occorre cambiare anche il valore di beatStructure così che sia compatibile col nuovo valore di baseMoment.

\time 5/8
% Nessun bisogno di disabilitare beamExceptions perché non è definita per il tempo 5/8
\set Timing.baseMoment = #(ly:make-moment 1/16)
\set Timing.beatStructure = 7,3
\repeat unfold 10 { a16 }

[image of music]

baseMoment è un momento, ovvero un’unità della durata musicale. Una quantità di tipo moment viene creata dalla funzione scheme ly:make-moment. Per maggiori informazioni su questa funzione, si veda Gestione del tempo.

Per impostazione predefinita, baseMoment ha un valore di uno fratto il denominatore dell’indicazione di tempo. Le eccezioni a questa regola si trovano in ‘scm/time-signature-settings.scm’.

Disposizione delle travature con beamExceptions

Le regole speciali di disposizione automatica delle travature (diverse da quelle che determinano la corrispondenza della travatura alla suddivisione) sono definite nella proprietà beamExceptions.

Il valore di beamExceptions, una struttura dati Scheme piuttosto complessa, è più facile da generare con la funzione \beamExceptions. A tale funzione viene passato uno o più schemi ritmici della misura, specificati con travature manuali. Le misure devono essere separate da un controllo di battuta | dato che la funzione non ha altro modo per determinare la lunghezza della misura. Ecco un semplice esempio:

\relative c'' {
  \time 3/16
  \set Timing.beatStructure = 2,1
  \set Timing.beamExceptions =
    \beamExceptions { 32[ 32] 32[ 32] 32[ 32] }
  c16 c c |
  \repeat unfold 6 { c32 } |
}

[image of music]

Nota: Il valore di beamExceptions deve essere una lista completa di eccezioni, ovvero bisogna includere tutte le eccezioni che si vogliono applicare. Non è possibile aggiungere, rimuovere o modificare soltanto una eccezione. Anche se questo può sembrare scomodo, significa anche che non c’è bisogno di conoscere le attuali impostazioni delle travature per poter specificare un nuovo modello di disposizione delle travature.

Quando cambia l’indicazione di tempo, vengono impostati i valori predefiniti di Timing.baseMoment, Timing.beatStructure e Timing.beamExceptions. L’impostazione dell’indicazione di tempo ripristina le impostazioni automatiche delle travature del contesto Timing ai valori predefiniti.

\relative a' {
  \time 6/8
  \repeat unfold 6 { a8 }
  % raggruppamento (4 + 2)
  \set Timing.beatStructure = 4,2
  \repeat unfold 6 { a8 }
  % ritorno al comportamento predefinito
  \time 6/8
  \repeat unfold 6 { a8 }
}

[image of music]

Le impostazioni predefinite della disposizione automatica delle travature per ogni tempo sono definite in ‘scm/time-signature-settings.scm’. La loro modifica è descritta in Indicazione di tempo.

Molte impostazioni di travature automatiche per le indicazioni di tempo hanno un elemento beamExceptions. Ad esempio, il tempo 4/4 cerca di creare due travature nella misura se ci sono solo note di un ottavo. La regola beamExceptions può sovrascrivere l’impostazione di beatStructure se beamExceptions non viene annullato.

\time 4/4
\set Timing.baseMoment = #(ly:make-moment 1/8)
\set Timing.beatStructure = 3,3,2
% Le travature non saranno raggruppate in (3 3 2) a causa di beamExceptions
\repeat unfold 8 {c8} |
% Il raggruppamento delle travature è (3 3 2) perché abbiamo tolto le impostazioni predefinite di beamExceptions
\set Timing.beamExceptions = #'()
\repeat unfold 8 {c8}

[image of music]

Analogalmente, le note di un ottavo in un tempo 3/4 sono raggruppate in un’unica travatura. Per raggrupparle secondo le suddivisioni, azzera beamExceptions.

\time 3/4
% il comportamento predefinito è un gruppo di (6) a causa di beamExceptions
\repeat unfold 6 {a8} |
% Le travature saranno raggruppate in (1 1 1) a causa dei valori predefiniti di baseMoment e beatStructure
\set Timing.beamExceptions = #'()
\repeat unfold 6 {a8}

[image of music]

Spesso, nelle partiture di età classica e romantica, le travature iniziano a metà della misura in un tempo 3/4; ma la pratica moderna preferisce evitare l’impressione ingannevole di un tempo 6/8 (vedi Gould, p. 153). Situazioni simili si incontrano anche per il tempo 3/8. Questo comportamento è controllato dalla proprietà di contesto beamHalfMeasure, che ha effetto soltanto sulle indicazioni di tempo che hanno 3 come numeratore:

\relative a' {
  \time 3/4
  r4. a8 a a |
  \set Timing.beamHalfMeasure = ##f
  r4. a8 a a |
}

[image of music]

Come funziona la disposizione automatica delle travature

Quando la disposizione automatica delle travature è abilitata, la disposizione delle travature è determinata dalle proprietà di contesto baseMoment, beatStructure e beamExceptions.

Nel determinare l’aspetto delle travature vengono applicate le seguenti regole, in ordine di priorità:

Nelle regole precedenti, il tipo di travatura è la durata della nota più corta nel gruppo della travatura.

Le regole predefinite per le travature si trovano in ‘scm/time-signature-settings.scm’.

Frammenti di codice selezionati

Suddividere le travature

Le travature di note consecutive di un sedicesimo (o più brevi) non vengono suddivise, ovvero i tre (o più) tratti della travatura si estendono, senza spezzarsi, sugli interi gruppi di note. Questo comportamento può essere modificato in modo da suddividere le travature in sottogruppi attraverso la proprietà subdivideBeams. Se impostata, le travature che comprendono più sottogruppi verranno suddivise a intervalli definiti dal valore attuale di baseMoment, riducendo le travature multiple al numero di travature che indica il valore metrico della suddivisione. Se il gruppo successivo alla suddivisione è più breve del valore metrico corrente (di solito perché la travatura è incompleta), il numero di travature riflette il gruppo di suddivisione più lungo possibile. Tuttavia, se rimane una sola nota dopo la divisione, questa restrizione non viene applicata. Si noti che baseMoment, se non impostata esplicitamente, equivale a uno fratto il denominatore dell’attuale indicazione di tempo. Deve quindi essere impostata su una frazione che stabilisca la durata del sottogruppo di travature; lo si può fare usando la funzione ly:make-moment, come è mostrato in questo frammento di codice. Inoltre quando baseMoment cambia, anche beatStructure deve essere modificato per accordarsi con baseMoment:

\relative c'' {
  c32[ c c c c c c c]
  \set subdivideBeams = ##t
  c32[ c c c c c c c]

  % Set beam sub-group length to an eighth note
  \set baseMoment = #(ly:make-moment 1/8)
  \set beatStructure = 2,2,2,2
  c32[ c c c c c c c]

  % Set beam sub-group length to a sixteenth note
  \set baseMoment = #(ly:make-moment 1/16)
  \set beatStructure = 4,4,4,4
  c32[ c c c c c c c]

  % Shorten beam by 1/32
  \set baseMoment = #(ly:make-moment 1/8)
  \set beatStructure = 2,2,2,2
  c32[ c c c c c c] r32

  % Shorten beam by 3/32
  \set baseMoment = #(ly:make-moment 1/8)
  \set beatStructure = 2,2,2,2
  c32[ c c c c] r16.
  r2
}

[image of music]

Travatura che segue strettamente il battito

Si possono impostare i tratti di suddivisione della travatura in modo che siano rivolti verso la relativa pulsazione. La prima travatura fa sì che non spuntino i tratti di suddivisione (comportamento predefinito); la seconda travatura è orientata verso la pulsazione.

\relative c'' {
  \time 6/8
  a8. a16 a a
  \set strictBeatBeaming = ##t
  a8. a16 a a
}

[image of music]

Segni per la conduzione, segni di raggruppamento della misura

Il raggruppamento delle pulsazioni all’interno della misura è regolato dalla proprietà di contesto beatStructure. I valori di beatStructure per varie indicazioni di tempo vengono stabiliti in scm/time-signature-settings.scm. Questi valori possono essere impostati o modificati con \set. Altrimenti, si può usare \time per impostare sia l’indicazione di tempo che la struttura delle pulsazioni. Per farlo si specifica il raggruppamento interno delle pulsazioni in una misura in una lista di numeri (nella sintassi di Scheme) prima dell’indicazione di tempo.

\time agisce nel contesto Timing, dunque non reimposterà i i valori di beatStructure e baseMoment che sono impostati in altri contesti di più basso livello, come Voice.

Se si include l’incisore Measure_grouping_engraver in uno dei contesti che regolano l’aspetto, appariranno i segni di raggruppamento della misura. Tali segni facilitano la lettura di musica moderna ritmicamente complessa. Nell’esempio la misura di 9/8 è raggruppata in due diversi schemi usando due metodi differenti, mentre la misura di 5/8 è raggruppata in base alle impostazioni predefinite in scm/time-signature-settings.scm:

\score {
  \new Voice \relative c'' {
    \time 9/8
    g8 g d d g g a( bes g) |
    \set Timing.beatStructure = 2,2,2,3
    g8 g d d g g a( bes g) |
    \time 4,5 9/8
    g8 g d d g g a( bes g) |
    \time 5/8
    a4. g4 |
  }
  \layout {
    \context {
      \Staff
      \consists "Measure_grouping_engraver"
    }
  }
}

[image of music]

Estremità delle travature nel contesto Score

Le regole relative alle estremità delle travature definite nel contesto Score si applicano a tutti i righi, ma possono essere modificate anche ai livelli Staff e Voice:

\relative c'' {
  \time 5/4
  % Set default beaming for all staves
  \set Score.baseMoment = #(ly:make-moment 1/8)
  \set Score.beatStructure = 3,4,3
  <<
    \new Staff {
      c8 c c c c c c c c c
    }
    \new Staff {
      % Modify beaming for just this staff
      \set Staff.beatStructure = 6,4
      c8 c c c c c c c c c
    }
    \new Staff {
      % Inherit beaming from Score context
      <<
        {
          \voiceOne
          c8 c c c c c c c c c
        }
        % Modify beaming for this voice only
        \new Voice {
          \voiceTwo
          \set Voice.beatStructure = 6,4
          a8 a a a a a a a a a
        }
      >>
    }
  >>
}

[image of music]

Vedi anche

Guida alla notazione: Indicazione di tempo.

File installati: ‘scm/time-signature-settings.scm’.

Frammenti di codice: Rhythms.

Guida al funzionamento interno: Auto_beam_engraver, Beam, BeamForbidEvent, beam-interface.

Problemi noti e avvertimenti

Se una partitura finisce prima del termine di una travatura automatica, cui mancano ancora delle note, quest’ultima travatura non apparirà. Lo stesso vale per le voci polifoniche, inserite con << … \\ … >>. Una voce polifonica non apparirà se termina quando una travatura automatica è ancora in attesa di note. Per aggirare questi problemi occorre impostare manualmente l’ultima travatura della voce o della partitura.

Timing è un alias del contesto Score. Questo significa che la modifica della disposizione delle travature in un rigo avrà effetto anche sugli altri righi. Quindi un’impostazione di tempo in un rigo successivo reimposterà la disposizione personalizzata delle travature definita in un rigo precedente. Per evitare questo problema si può impostare l’indicazione di tempo su un solo rigo.

<<
  \new Staff {
    \time 3/4
    \set Timing.baseMoment = #(ly:make-moment 1/8)
    \set Timing.beatStructure = 1,5
    \set Timing.beamExceptions = #'()
    \repeat unfold 6 { a'8 }
  }
  \new Staff {
    \repeat unfold 6 { a'8 }
  }
>>

[image of music]

Si possono cambiare anche le impostazioni predefinite delle travature, in modo che sia usata sempre la disposizione delle travature desiderata. Le modifiche nelle impostazioni della travatura automatica per le indicazioni di tempo sono descritte in Indicazione di tempo.

<<
  \new Staff {
    \overrideTimeSignatureSettings
      3/4               % timeSignatureFraction
      1/8               % baseMomentFraction
      1,5               % beatStructure
      #'()		% beamExceptions
    \time 3/4
    \repeat unfold 6 { a'8 }
  }
  \new Staff {
    \time 3/4
    \repeat unfold 6 { a'8 }
  }
>>

[image of music]


Travature manuali

In alcuni casi potrebbe essere necessario scavalcare l’algoritmo di disposizione automatica delle travature. Ad esempio, questo algoritmo non inserirà delle travature tra le pause o tra le stanghette; e nelle partiture corali la disposizione delle travature è spesso determinato dall’articolazione del testo piuttosto che da quella musicale. Tali travature possono essere specificate manualmente indicandone l’inizio e la fine con [ e ].

\relative { r4 r8[ g' a r] r g[ | a] r }

[image of music]

La direzione delle travature può essere impostata manualmente attraverso gli indicatori di direzione:

\relative { c''8^[ d e] c,_[ d e f g] }

[image of music]

Le note individuali possono essere contrassegnate con \noBeam per impedire che vengano inserite in una travatura:

\relative {
  \time 2/4
  c''8 c\noBeam c c
}

[image of music]

Le travature degli abbellimenti e quelle delle note normali possono coesistere simultaneamente. Gli abbellimenti privi di travatura non vengono inseriti nella travatura delle note normali.

\relative {
  c''4 d8[
  \grace { e32 d c d }
  e8] e[ e
  \grace { f16 }
  e8 e]
}

[image of music]

Si può ottenere un controllo manuale delle travature ancora più preciso agendo sulle proprietà stemLeftBeamCount e stemRightBeamCount, che specificano il numero di travature da creare a sinistra e a destra della nota successiva. Se una di queste proprietà viene impostata, il suo valore verrà usato una volta sola, e la proprietà sarà poi cancellata. In questo esempio, l’ultima nota f ha una sola travatura a sinistra: la travatura corrispondente alla sottodivisione di un ottavo all’interno dell’intero raggruppamento.

\relative a' {
  a8[ r16 f g a]
  a8[ r16
  \set stemLeftBeamCount = #2
  \set stemRightBeamCount = #1
  f16
  \set stemLeftBeamCount = #1
  g16 a]
}

[image of music]

Comandi predefiniti

\noBeam.

Frammenti di codice selezionati

Code e punte delle travature

È possibile ottenere delle codette su note isolate e dei tratti di suddivisione all’estremità della travatura con una combinazione di stemLeftBeamCount, stemRightBeamCount e una coppia di indicatori della travatura [].

Per ottenere delle codette rivolte a destra, si usa la coppia di indicatori [] e si imposta stemLeftBeamCount a zero (vedi Example 1).

Per ottenere delle codette rivolte a sinistra, si imposta invece stemRightBeamCount (Example 2).

Perché i tratti di suddivisione alla fine di un gruppo di note unite da travatura siano rivolti a destra, si imposta stemRightBeamCount su un valore positivo. Perché i tratti di suddivisione all’inizio di un gruppo di note unite da travatura siano rivolti a sinistra, si imposta invece stemLeftBeamCount (Example 3).

Talvolta, ad esempio per una nota isolata circondata da pause, ha senso avere una coda che punti sia a destra che a sinistra. Lo si può fare con una coppia di indicatori di travatura [] da soli (Example 4).

(Nota che \set stemLeftBeamCount è sempre equivalente a \once \set. In altre parole, le impostazioni che definiscono il conteggio delle travature non “permangono”, quindi la coppia di code attaccate al 16[] solitario nell’ultimo esempio non hanno nulla a che fare con l’impostazione \set di due note prima.)

\score {
  <<
    % Example 1
    \new RhythmicStaff {
      \set stemLeftBeamCount = #0
      c16[]
      r8.
    }
    % Example 2
    \new RhythmicStaff {
      r8.
      \set stemRightBeamCount = #0
      16[]
    }
    % Example 3
    \new RhythmicStaff {
      16 16
      \set stemRightBeamCount = #2
      16 r r
      \set stemLeftBeamCount = #2
      16 16 16
    }
    % Example 4
    \new RhythmicStaff {
      16 16
      \set stemRightBeamCount = #2
      16 r16
      16[]
      r16
      \set stemLeftBeamCount = #2
      16 16
    }
  >>
}

[image of music]

Vedi anche

Guida alla notazione: Direzione e posizionamento, Abbellimenti.

Frammenti di codice: Rhythms.

Guida al funzionamento interno: Beam, BeamEvent, Beam_engraver, beam-interface, Stem_engraver.


Travature a raggiera

Le travature a raggiera servono a indicare che un gruppo di note determinato deve essere eseguito a un tempo progressivamente accelerato (o rallentato), senza cambiare l’andamento complessivo del brano. L’estensione della travatura a raggiera deve essere indicato a mano con [ e ], e la convergenza o divergenza delle travature si determina specificando la la direzione della proprietà Beam di grow-direction.

Perché il ritardando o l’accelerando indicati dalla travatura a raggiera trovino riscontro nella disposizione delle note e nell’esecuzione del file MIDI, le note devono essere raggruppate in un’espressione musicale delimitata da parentesi graffe e preceduta dal comando featherDurations, che specifica il rapporto tra le durate delle prime e delle ultime note del gruppo.

Le parentesi quadre indicano l’estensione della travatura, mentre quelle graffe indicano quali note devono avere una durata modificata. Di norma queste parentesi delimitano lo stesso gruppo di note, ma questo non è tassativo: i due comandi sono indipendenti.

Nell’esempio seguente le otto note da un sedicesimo occupano esattamente lo stesso tempo di una nota di due quarti, ma la prima nota dura la metà dell’ultima e le note intermedie si allungano gradualmente. Le prime quattro note da un trentaduesimo sono progressivamente più veloci, mentre le ultime quattro presentano lo stesso tempo.

\relative c' {
  \override Beam.grow-direction = #LEFT
  \featherDurations #(ly:make-moment 2/1)
  { c16[ c c c c c c c] }
  \override Beam.grow-direction = #RIGHT
  \featherDurations #(ly:make-moment 2/3)
  { c32[ d e f] }
  % ripristina le travature normali
  \override Beam.grow-direction = #'()
  { g32[ a b c] }
}

[image of music]

La spaziatura rappresenta la durata effettiva delle note solo in modo approssimato, mentre il tempo nel file MIDI è esatto.

Comandi predefiniti

\featherDurations.

Vedi anche

Frammenti di codice: Rhythms.

Problemi noti e avvertimenti

Il comando \featherDurations funziona solamente con frammenti di musica molto brevi e quando i numeri della frazione sono piccoli.


1.2.5 Battute


Stanghette

Le stanghette delimitano le misure e sono usate anche per indicare i ritornelli. Di norma, le stanghette semplici sono inserite automaticamente in base all’indicazione di tempo.

Si possono inserire altri tipi di stanghette col comando \bar. Ad esempio, di solito si usa una stanghetta finale al termine di un brano:

\relative { e'4 d c2 \bar "|." }

[image of music]

Se l’ultima nota di una misura non termina entro la stanghetta inserita automaticamente, non viene segnalato un errore: si presuppone che la nota continui nella misura successiva. Ma se ci sono tante misure simili in sequenza, la musica potrebbe apparire compressa oppure scorrere fuori dalla pagina. Questo accade perché le interruzioni di linea automatiche si verificano solo al termine di misure complete, ovvero quando tutte le note terminano prima dell’inizio di una misura.

Nota: Una durata errata può impedire un’interruzione di linea, causando una linea di musica altamente compressa oppure a musica che prosegue fuori dalla pagina.

Le interruzioni di linea sono permesse anche in caso si stanghette inserite a mano anche all’interno di misure incomplete. Per permettere un’interruzione di linea senza che appaia una stanghetta si usa:

\bar ""

Questo comando inserirà una stanghetta invisibile e consentirà (senza però forzarla) un’interruzione di linea in questo punto. Il conteggio dei numeri di battuta non incrementa. Per forzare un’interruzione di linea si veda Interruzioni di linea.

Si possono inserire questa e altre stanghette speciali in qualsiasi punto. Quando coincidono con la fine di una misura, sostituiscono la stanghetta semplice che sarebbe stata posta automaticamente. Quando non coincidono con la fine di una misura, la stanghetta specificata viene inserita in quel punto.

Si noti che le stanghette manuali hanno una funzione puramente visiva. Non hanno alcun effetto sulle proprietà di una normale stanghetta, come i numeri della misura, le alterazioni, le interruzioni di linea, etc. Non influiscono nemmeno sul conteggio e sulla posizione delle stanghette automatiche successive. Quando una stanghetta manuale è posta nel punto in cui si trova già una normale stanghetta, le caratteristiche della stanghetta originale non sono alterate.

Sono disponibili per l’inserimento manuale due tipi di stanghette semplici e cinque tipi di stanghette doppie:

\relative {
  f'1 \bar "|"
  f1 \bar "."
  g1 \bar "||"
  a1 \bar ".|"
  b1 \bar ".."
  c1 \bar "|.|"
  d1 \bar "|."
  e1
}

[image of music]

oltre alle stanghette puntate e tratteggiate:

\relative {
  f'1 \bar ";"
  g1 \bar "!"
  a1
}

[image of music]

e a nove tipi di stanghette per le ripetizioni:

\relative {
  f'1 \bar ".|:"
  g1 \bar ":..:"
  a1 \bar ":|.|:"
  b1 \bar ":|.:"
  c1 \bar ":.|.:"
  d1 \bar "[|:"
  e1 \bar ":|][|:"
  f1 \bar ":|]"
  g1 \bar ":|."
  a1
}

[image of music]

Inoltre, una stanghetta può apparire come un semplice segno di spunta:

f'1 \bar "'" g'1

[image of music]

Tuttavia,dato che questi segni di spunta sono tipicamente usati nella notazione gregoriana, è preferibile usare \divisioMinima, come è descritto nella sezione Divisiones della parte dedicata al canto gregoriano.

LilyPond supporta la notazione gregoriana russa e fornisce una stanghetta speciale per questo tipo di notazione:

f'1 \bar "k"

[image of music]

I dettagli di questo tipo di notazione sono spiegati in Typesetting Kievan square notation.

Per i segni di tipo segno interni al rigo, ci sono tre tipi di stanghette che differiscono nel comportamento quando incontrano un’interruzione di linea:

\relative c'' {
  c4 c c c
  \bar "S"
  c4 c c c \break
  \bar "S"
  c4 c c c
  \bar "S-|"
  c4 c c c \break
  \bar "S-|"
  c4 c c c
  \bar "S-S"
  c4 c c c \break
  \bar "S-S"
  c1
}

[image of music]

Sebbene LilyPond preveda l’inserimento manuale delle stanghette che indicano i ritornelli, ciò non consente il riconoscimento della musica come una sezione da ripetere. Tali sezioni devono essere inserite con i vari comandi di ripetizione (vedi Ripetizioni), che creano automaticamente le stanghette appropriate.

Inoltre si può specificare ".|:-||", che è equivalente a ".|:" tranne in presenza di un’interruzione di linea, dove crea una doppia stanghetta alla fine della linea e una stanghetta di inizio ripetizione all’inizio della linea successiva.

\relative c'' {
  c4 c c c
  \bar ".|:-||"
  c4 c c c \break
  \bar ".|:-||"
  c4 c c c
}

[image of music]

Esistono sei diverse combinazioni di ripetizioni e indicazioni di segno:

\relative c'' {
  c4 c c c
  \bar ":|.S"
  c4 c c c \break
  \bar ":|.S"
  c4 c c c
  \bar ":|.S-S"
  c4 c c c \break
  \bar ":|.S-S"
  c4 c c c
  \bar "S.|:-S"
  c4 c c c \break
  \bar "S.|:-S"
  c4 c c c
  \bar "S.|:"
  c4 c c c \break
  \bar "S.|:"
  c4 c c c
  \bar ":|.S.|:"
  c4 c c c \break
  \bar ":|.S.|:"
  c4 c c c
  \bar ":|.S.|:-S"
  c4 c c c \break
  \bar ":|.S.|:-S"
  c1
}

[image of music]

Esiste inoltre un comando \inStaffSegno che crea una stanghetta con segno in congiunzione con un’appropriata stanghetta di ripetizione se usata con un comando \repeat volta, vedi Ripetizioni normali..

Si possono definire nuovi tipi di stanghette con \defineBarLine:

\defineBarLine tipo-stanghetta #'(fine inizio span)

Le variabili di \defineBarline possono includere la stringa ‘vuota’ "",che è equivalente a una stanghetta invisibile. Oppure possono essere impostate su #f, che fa sì che non appaia alcuna stanghetta.

Dopo averla definita, si può richiamare la nuova stanghetta col comando \bar tipo-stanghetta.

Attualmente sono disponibile dieci tipi di stanghetta:

\defineBarLine ":" #'("" ":" "")
\defineBarLine "=" #'("=" "" "")
\defineBarLine "[" #'("" "[" "")
\defineBarLine "]" #'("]" "" "")

\new Staff {
  s1 \bar "|"
  s1 \bar "."
  s1 \bar "!"
  s1 \bar ";"
  s1 \bar ":"
  s1 \bar "k"
  s1 \bar "S"
  s1 \bar "="
  s1 \bar "["
  s1 \bar "]"
  s1 \bar ""
}

[image of music]

La stanghetta "=" crea una stanghetta doppia da combinare con il il segno. Non va usata per creare una stanghetta doppia indipendente; in questo caso è preferibile usare \bar "||".

Il segno "-" introduce le annotazioni alle stanghette che servono a distinguere quelle che hanno aspetto identico ma un diverso comportamento in corrispondenza delle interruzioni di linea e/o un diverso modo di connettere le stanghette tra i righi. La parte che segue il segno "-" non viene usato per costruire la stanghetta.

\defineBarLine "||-dashedSpan" #'("||" "" "!!")

\new StaffGroup <<
  \new Staff \relative c'' {
    c1 \bar "||"
    c1 \bar "||-dashedSpan"
    c1
  }
  \new Staff \relative c'' {
    c1
    c1
    c1
  }
>>

[image of music]

Inoltre, lo spazio " " fa da spaziatore e fa sì che le stanghette tra i righi siano allineate correttamente alle stanghette principali:

\defineBarLine ":|.-sbagliata" #'(":|." "" "|.")
\defineBarLine ":|.-giusta" #'(":|." "" " |.")

\new StaffGroup <<
  \new Staff {
    c1 \bar ":|.-sbagliata"
    c1 \bar ":|.-giusta"
    c1
  }
  \new Staff {
    c1
    c1
    c1
  }
>>

[image of music]

Se servono ulteriori elementi, LilyPond fornisce un modo semplice per definirli. Maggiori informazioni sulla modifica e l’aggiunta delle stanghette sono presenti nel file ‘scm/bar-line.scm’.

Nelle partiture con molti righi, un comando \bar inserito in un rigo viene applicato automaticamente a tutti i righi. Le stanghette risultanti sono connesse tra i diversi righi di un StaffGroup, PianoStaff o GrandStaff.

<<
  \new StaffGroup <<
    \new Staff \relative {
      e'4 d
      \bar "||"
      f4 e
    }
    \new Staff \relative { \clef bass c'4 g e g }
  >>
  \new Staff \relative { \clef bass c'2 c2 }
>>

[image of music]

Il comando ‘\bar tipo-stanghetta’ è una scorciatoia di ‘\set Timing.whichBar = tipo-stanghetta’. Una stanghetta viene creata ogni volta che si imposta la proprietà whichBar.

Il tipo di stanghetta predefinita per le stanghette inserite automaticamente è "|". Si può modificare in qualsiasi momento con ‘\set Timing.defaultBarType = tipo-stanghetta’.

Vedi anche

Guida alla notazione: Interruzioni di linea, Ripetizioni, Raggruppare i righi.

File installati: ‘scm/bar-line.scm’.

Frammenti di codice: Rhythms.

Guida al funzionamento interno: BarLine (creata al livello Staff), SpanBar (tra i righi), Timing_translator (per le proprietà di Timing).


Numeri di battuta

I numeri di battuta appaiono all’inizio di ogni linea tranne la prima. Il numero viene salvato nella proprietà currentBarNumber, che viene aggiornata automaticamente per ogni misura. Può anche essere impostata a mano:

\relative c' {
  c1 c c c
  \break
  \set Score.currentBarNumber = #50
  c1 c c c
}

[image of music]

I numeri di battuta possono essere mostrati a intervalli regolari anziché solo all’inizio di ogni linea. Per farlo occorre sovrascrivere il comportamento predefinito e permettere ai numeri di battuta di apparire anche in punti diversi dall’inizio della linea. Questo comportamento è regolato dalla proprietà break-visibility di BarNumber, che considera tre valori impostabili su #t o #f, i quali indicano se il numero di battuta corrispondente debba essere visibile o no. L’ordine dei tre valori è end of line visible, middle of line visible, beginning of line visible. Nell’esempio seguente i numeri di battuta compaiono in tutti i punti possibili:

\relative c' {
  \override Score.BarNumber.break-visibility = ##(#t #t #t)
  \set Score.currentBarNumber = #11
  % Permette la visualizzazione del primo numero di battuta
  \bar ""
  c1 | c | c | c
  \break
  c1 | c | c | c
}

[image of music]

Frammenti di codice selezionati

Mostrare il numero di battuta nella prima misura

Il primo numero di battuta di una partitura viene soppresso se è inferiore o uguale a ‘1’. Se si imposta barNumberVisibility su all-bar-numbers-visible, verrà mostrato il numero di battuta della prima misura e di tutte quelle successive. Si noti che perché funzioni è necessario inserire una stanghetta invisibile prima della prima nota.

\layout {
  indent = 0
  ragged-right = ##t
}

\relative c' {
  \set Score.barNumberVisibility = #all-bar-numbers-visible
  \bar ""
  c1 | d | e | f \break
  g1 | e | d | c
}

[image of music]

Mostrare i numeri di battuta a intervalli regolari

I numeri di battuta possono essere resi visbili a intervalli regolari attraverso la proprietà barNumberVisibility. In questo esempio vengono mostrati ogni due misure eccetto alla fine della linea.

\relative c' {
  \override Score.BarNumber.break-visibility = #end-of-line-invisible
  \set Score.currentBarNumber = #11
  % Permit first bar number to be printed
  \bar ""
  % Print a bar number every second measure
  \set Score.barNumberVisibility = #(every-nth-bar-number-visible 2)
  c1 | c | c | c | c
  \break
  c1 | c | c | c | c
}

[image of music]

Stampare i numeri di battuta a intervalli regolari variabili

L’intervallo dei numeri di battuta può essere modificato cambiando la funzione di contesto {set-bar-number-visibility}.

\relative c' {
  \override Score.BarNumber.break-visibility = #end-of-line-invisible
  \context Score \applyContext #(set-bar-number-visibility 4)
  \repeat unfold 10 c'1
  \context Score \applyContext #(set-bar-number-visibility 2)
  \repeat unfold 10 c
}

[image of music]

Numeri di battuta racchiusi in rettangoli o cerchi

I numeri di battuta possono apparire anche all’interno di rettangoli o cerchi.

\relative c' {
  % Prevent bar numbers at the end of a line and permit them elsewhere
  \override Score.BarNumber.break-visibility = #end-of-line-invisible
  \set Score.barNumberVisibility = #(every-nth-bar-number-visible 4)

  % Increase the size of the bar number by 2
  \override Score.BarNumber.font-size = #2

  % Draw a box round the following bar number(s)
  \override Score.BarNumber.stencil
    = #(make-stencil-boxer 0.1 0.25 ly:text-interface::print)
  \repeat unfold 5 { c1 }

  % Draw a circle round the following bar number(s)
  \override Score.BarNumber.stencil
    = #(make-stencil-circler 0.1 0.25 ly:text-interface::print)
  \repeat unfold 4 { c1 } \bar "|."
}

[image of music]

Numeri di battuta alternativi

Si possono impostare due metodi alternativi di numerazione della battuta, utili specialmente per le ripetizioni.

\relative c'{
  \set Score.alternativeNumberingStyle = #'numbers
  \repeat volta 3 { c4 d e f | }
    \alternative {
      { c4 d e f | c2 d \break }
      { f4 g a b | f4 g a b | f2 a | \break }
      { c4 d e f | c2 d }
    }
  c1 \break
  \set Score.alternativeNumberingStyle = #'numbers-with-letters
  \repeat volta 3 { c,4 d e f | }
    \alternative {
      { c4 d e f | c2 d \break }
      { f4 g a b | f4 g a b | f2 a | \break }
      { c4 d e f | c2 d }
    }
  c1
}

[image of music]

Allineare i numeri di battuta

Per impostazione predefinita i numeri di battuta sono allineati a destra rispetto al loro oggetto genitore. Di solito si tratta del margine sinistro della linea oppure, se i numeri appaiono all’interno della linea, del lato sinistro della stanghetta. I numeri possono essere posizionati anche direttamente sopra la stanghetta oppure allineati a sinistra della stanghetta.

\relative c' {
  \set Score.currentBarNumber = #111
  \override Score.BarNumber.break-visibility = #all-visible
  % Increase the size of the bar number by 2
  \override Score.BarNumber.font-size = #2
  % Print a bar number every second measure
  \set Score.barNumberVisibility = #(every-nth-bar-number-visible 2)
  c1 | c1
  % Center-align bar numbers
  \override Score.BarNumber.self-alignment-X = #CENTER
  c1 | c1
  % Left-align bar numbers
  \override Score.BarNumber.self-alignment-X = #LEFT
  c1 | c1
}

[image of music]

Togliere i numeri di battuta da uno spartito

I numeri di battuta possono essere tolti rimuovendo l’incisore Bar_number_engraver dal contesto Score.

\layout {
  \context {
    \Score
    \omit BarNumber
    % or:
    %\remove "Bar_number_engraver"
  }
}

\relative c'' {
  c4 c c c \break
  c4 c c c
}

[image of music]

Vedi anche

Frammenti di codice: Rhythms.

Guida al funzionamento interno: BarNumber, Bar_number_engraver.

Problemi noti e avvertimenti

I numeri di battuta possono collidere con la parte superiore della parentesi quadra di StaffGroup, se presente. Per evitare la collisione, si può usare la proprietà padding di BarNumber per posizionare correttamente il numero. Si veda StaffGroup e BarNumber per maggiori informazioni.


Controlli di battuta e del numero di battuta

I controlli di battuta aiutano a rilevare gli errori di durata. Il controllo di battuta si inserisce col simbolo della barra verticale, |, in un qualsiasi punto in cui è previsto l’inserimento di una stanghetta. Se vengono trovati controlli di battuta in punti diversi, viene creata una lista di avvisi nel file di log che mostra i numeri di linea e le linee in cui il controllo è fallito. Nell’esempio seguente il secondo controllo di battuta segnalerà un errore.

\time 3/4 c2 e4 | g2 |

Una durata non corretta può generare uno spartito completamente alterato, specialmente nel caso di brani polifonici. Quindi il primo passo da compiere per correggere l’input è la verifica dei controlli di battuta e delle durate errate.

Se i controlli di battuta successivi sono spostati dello stesso intervallo musicale, viene mostrato solo il primo messaggio di avviso. Così l’avvertimento si concentra sulla causa dell’errore di tempo.

I controlli di battuta possono essere usati anche all’interno del testo vocale:

\lyricmode {
  \time 2/4
  Twin -- kle | Twin -- kle |
}

Attenzione: i segni di controllo di ottava nel testo vocale sono elaborati nel momento musicale in cui la sillaba che segue il segno di controllo viene elaborata. Se il testo è associato alle note di una voce che ha una pausa all’inizio di una battuta, non è possibile individuare alcuna sillaba all’inizio di quella battuta e apparirà un avvertimento se viene posto un controllo di battuta in quel punto del testo vocale.

È anche possibile ridefinire l’azione da prendere quando si incontra un controllo di battuta o simbolo di barra verticale, |, nell’input, in modo che avvenga qualcosa di diverso dal controllo di battuta. Si può fare assegnando un’espressione musicale a "|". Nell’esempio seguente |, invece di controllare la fine di una battuta, viene usato per inserire una stanghetta doppia ovunque appaia nell’input.

"|" = \bar "||"
{
  c'2 c' |
  c'2 c'
  c'2 | c'
  c'2 c'
}

[image of music]

Quando si copiano brani di una certa ampiezza, può essere d’aiuto verificare che i numeri di battuta di LilyPond corrispondano all’originale a partire dal quale si sta scrivendo il brano. Si può abilitare con \barNumberCheck, ad esempio,

\barNumberCheck #123

genererà un avvertimento se currentBarNumber non è 123 nel momento in cui viene elaborato.

Vedi anche

Frammenti di codice: Rhythms.


Segni di chiamata

Per creare un segno di chiamata si usa il comando \mark.

\relative c'' {
  c1 \mark \default
  c1 \mark \default
  c1 \mark \default
  c1 \mark \default
}

[image of music]

Il segno viene incrementato automaticamente se si usa \mark \default, ma è possibile usare anche un numero intero come argomento in modo da impostare il segno manualmente. Il valore da usare viene salvato nella proprietà rehearsalMark.

\relative c'' {
  c1 \mark \default
  c1 \mark \default
  c1 \mark #8
  c1 \mark \default
  c1 \mark \default
}

[image of music]

La lettera ‘I’ viene saltata, come vuole la tradizione tipografica. Se si desidera includere la lettera ‘I’, si può usare uno dei seguenti comandi, a seconda dello stile che si vuole (solo lettere, lettere in un quadrato o lettere in un cerchio).

\set Score.markFormatter = #format-mark-alphabet
\set Score.markFormatter = #format-mark-box-alphabet
\set Score.markFormatter = #format-mark-circle-alphabet
\relative c'' {
  \set Score.markFormatter = #format-mark-box-alphabet
  c1 \mark \default
  c1 \mark \default
  c1 \mark #8
  c1 \mark \default
  c1 \mark \default
}

[image of music]

Lo stile viene definito dalla proprietà markFormatter. È una funzione che accoglie come argomenti il segno corrente (un numero intero) e il contesto corrente. Dovrebbe restituire un oggetto testuale. Nell’esempio seguente, markFormatter viene prima impostato su una procedura predefinita e dopo alcune misure su una procedura che produce un numero racchiuso in un quadrato.

\relative c'' {
  \set Score.markFormatter = #format-mark-numbers
  c1 \mark \default
  c1 \mark \default
  \set Score.markFormatter = #format-mark-box-numbers
  c1 \mark \default
  \set Score.markFormatter = #format-mark-circle-numbers
  c1 \mark \default
  \set Score.markFormatter = #format-mark-circle-letters
  c1
}

[image of music]

Il file ‘scm/translation-functions.scm’ contiene le definizioni di format-mark-letters (il formato predefinito), format-mark-box-letters, format-mark-numbers e format-mark-box-numbers. Possono essere usate come fonte di ispirazione per creare altre funzioni di formattazione.

Si possono usare format-mark-barnumbers, format-mark-box-barnumbers e format-mark-circle-barnumbers per ottenere i numeri di battuta invece di numeri o lettere crescenti.

Si possono specificare manualmente altri stili di segni di chiamata:

\mark "A1"

Si noti che Score.markFormatter non ha effetto sui segni specificati in questo modo. Tuttavia, è possibile applicare un \markup alla stringa.

\mark \markup{ \box A1 }

I glifi musicali (come il Segno) possono essere posti dentro il comando \mark

\relative c' {
  c1 \mark \markup { \musicglyph #"scripts.segno" }
  c1 \mark \markup { \musicglyph #"scripts.coda" }
  c1 \mark \markup { \musicglyph #"scripts.ufermata" }
  c1
}

[image of music]

L’elenco dei simboli che possono essere prodotti con \musicglyph si trova in Il font Emmentaler.

Per le più comuni modifiche relative al posizionamento dei segni di chiamata, si veda Formattazione del testo. Per ottenere un controllo più preciso si consiglia di studiare il funzionamento della proprietà break-alignable-interface descritta in Allineamento degli oggetti.

Il file ‘scm/translation-functions.scm’ contiene le definizioni di format-mark-numbers e format-mark-letters, che possono essere usate come fonte di ispirazione per creare altre funzioni di formattazione.

Vedi anche

Guida alla notazione: Il font Emmentaler, Formattazione del testo, Allineamento degli oggetti.

File installati: ‘scm/translation-functions.scm’.

Frammenti di codice: Rhythms.

Guida al funzionamento interno: MarkEvent, Mark_engraver, RehearsalMark.


1.2.6 Questioni ritmiche particolari


Abbellimenti

Gli abbellimenti sono degli ornamenti musicali che hanno un carattere in corpo più piccolo e non alterano la durata della misura.

\relative {
  c''4 \grace b16 a4(
  \grace { b16 c16 } a2)
}

[image of music]

Esistono altri tre tipi di abbellimenti possibili; l’acciaccatura – un abbellimento in tempo libero indicato da una nota con legatura di portamento e un gambo barrato – e l’appoggiatura, che sottrae un valore determinato della nota principale a cui corrisponde e ha un gambo non barrato. È anche possibile creare un abbellimento con gambo barrato, come l’acciaccatura, ma privo di legatura di portamento, in modo da collocarla tra note già poste sotto una legatura: si usa il comando \slashedGrace.

\relative {
  \acciaccatura d''8 c4
  \appoggiatura e8 d4
  \acciaccatura { g16 f } e2
  \slashedGrace a,8 g4
  \slashedGrace b16 a4(
  \slashedGrace b8 a2)
}

[image of music]

Il posizionamento degli abbellimenti è sincronizzato sui diversi righi. Nell’esempio seguente, ci sono due abbellimenti da un sedicesimo ogni abbellimento da un ottavo

<<
  \new Staff \relative { e''2 \grace { c16 d e f } e2 }
  \new Staff \relative { c''2 \grace { g8 b } c2 }
>>

[image of music]

Se si desidera risolvere una nota su un abbellimento, si usa il comando \afterGrace. Considera due argomenti: la nota principale e gli abbellimenti che la seguono.

\relative { c''1 \afterGrace d1 { c16[ d] } c1 }

[image of music]

In questo modo, gli abbellimenti sono collocati dopo l’inizio della nota principale. Il momento temporale in cui sono posti gli abbellimenti è una certa frazione della durata della nota principale. L’impostazione predefinita di

afterGraceFraction = 3/4

può essere ridefinita nel livello superiore. Ma è anche possibile specificare la frazione per ogni singolo comando \afterGrace.

L’esempio seguente mostra le diverse spaziature che si ottengono con la frazione predefinita, impostandola a 15/16 e infine a 1/2 della nota principale.

<<
  \new Staff \relative {
    c''1 \afterGrace d1 { c16[ d] } c1
  }
  \new Staff \relative {
    c''1 \afterGrace 15/16 d1 { c16[ d] } c1
  }
  \new Staff \relative {
    c''1 \afterGrace 1/2 d1 { c16[ d] } c1
  }
>>

[image of music]

Lo spazio tra la nota principale e l’abbellimento può essere definito anche attraverso delle pause spaziatrici. L’esempio seguente sposta l’abbellimento di uno spazio equivalente ai 7/8 della nota principale.

\new Voice \relative {
  <<
    { d''1^\trill_( }
    { s2 s4. \grace { c16 d } }
  >>
  c1)
}

[image of music]

L’espressione musicale introdotta dal comando \grace avrà delle impostazioni tipografiche speciali; per esempio, per rimpicciolire il tipo di carattere e impostare le direzioni. Dunque le modifiche che sovrascrivono tali impostazioni speciali devono essere poste all’interno del blocco \grace. Lo stesso vale per le modifiche che ripristinano i valori predefiniti. Nell’esempio seguente la direzione predefinita del gambo viene prima sovrascritta e poi ripristinata.

\new Voice \relative {
  \acciaccatura {
    \stemDown
    f''16->
    \stemNeutral
  }
  g4 e c2
}

[image of music]

Frammenti di codice selezionati

Usare il gambo barrato degli abbellimenti con le teste normali

Il gambo barrato presente nelle acciaccature può essere applicato in altre situazioni.

\relative c'' {
  \override Flag.stroke-style = #"grace"
  c8( d2) e8( f4)
}

[image of music]

Modificare l’aspetto degli abbellimenti di un intero brano

L’aspetto di tutte le espressioni contenute nei blocchi \grace di un brano può essere modificato con le funzioni add-grace-property e remove-grace-property. L’esempio seguente toglie la definizione della direzione di Stem nell’abbellimento, in modo che gli abbellimenti non siano sempre rivolti in su, e barra le teste di nota.

\relative c'' {
  \new Staff {
    $(remove-grace-property 'Voice 'Stem 'direction)
    $(add-grace-property 'Voice 'NoteHead 'style 'cross)
    \new Voice {
       \acciaccatura { f16 } g4
       \grace { d16 e } f4
       \appoggiatura { f,32 g a } e2
    }
  }
}

[image of music]

Ridefinire le impostazioni predefinite globali degli abbellimenti

Le impostazioni globali predefinite degli abbellimenti sono salvate negli identificatori startGraceMusic, stopGraceMusic, startAcciaccaturaMusic, stopAcciaccaturaMusic, startAppoggiaturaMusic e stopAppoggiaturaMusic, che sono definiti nel file ly/grace-init.ly. Ridefinendoli si possono ottenere effetti diversi.

startAcciaccaturaMusic = {
  <>(
  \override Flag.stroke-style = #"grace"
  \slurDashed
}

stopAcciaccaturaMusic = {
  \revert Flag.stroke-style
  \slurSolid
  <>)
}

\relative c'' {
  \acciaccatura d8 c1
}

[image of music]

Posizionare gli abbellimenti con dello spazio fluttuante

Se si imposta la proprietà 'strict-grace-spacing, le colonne musicali degli abbellimenti ’fluttuano’, ovvero si scollegano dalle note normali: prima vengono spaziate le note normali, poi le colonne musicali degli abbellimenti vengono messe a sinistra delle colonne delle note principali.

\relative c'' {
  <<
    \override Score.SpacingSpanner.strict-grace-spacing = ##t
    \new Staff \new Voice {
      \afterGrace c4 { c16[ c8 c16] }
      c8[ \grace { b16 d } c8]
      c4 r
    }
    \new Staff {
      c16 c c c c c c c c4 r
    }
  >>
}

[image of music]

Vedi anche

Glossario musicale: acciaccatura, acciaccatura, appoggiatura.

Guida alla notazione: Scalare le durate, Travature manuali.

File installati: ‘ly/grace-init.ly’.

Frammenti di codice: Rhythms.

Guida al funzionamento interno: GraceMusic, Grace_beam_engraver, Grace_auto_beam_engraver, Grace_engraver, Grace_spacing_engraver.

Problemi noti e avvertimenti

Una acciaccatura con molte note raggruppate sotto una travatura è priva della barra trasversale e ha il medesimo aspetto di una appoggiatura composta da varie note raggruppate sotto una travatura.

La sincronizzazione degli abbellimenti può nascondere delle sorprese, perché vengono sincronizzati anche altri elementi della notazione del rigo, come le armature di chiave, le stanghette, etc. Fai attenzione quando metti insieme righi che hanno degli abbellimenti con righi che non ne hanno. Ad esempio

<<
  \new Staff \relative { e''4 \bar ".|:" \grace c16 d2. }
  \new Staff \relative { c''4 \bar ".|:" d2. }
>>

[image of music]

Si può ovviare a questo problema inserendo degli abbellimenti della durata corrispondente negli altri righi. Riprendendo l’esempio precedente

<<
  \new Staff \relative { e''4 \bar ".|:" \grace c16 d2. }
  \new Staff \relative { c''4 \bar ".|:" \grace s16 d2. }
>>

[image of music]

L’uso del comando \grace nella parte con le pause spaziatrici è obbligatorio, anche se la parte visibile usa \acciaccatura o \appoggiatura, perché altrimenti apparirà un orribile frammento di legatura di portamento che connette la nota di abbellimento invisibile alla nota seguente.

Le sezioni con abbellimenti devono essere usate solamente all’interno di espressioni musicali sequenziali. Non è permesso annidare o affiancare gruppi di abbellimenti; potrebbero verificarsi blocchi del programma o altri errori se non si rispetta questa limitazione.

Ogni abbellimento generato nell’output MIDI ha una durata di 1/4 della sua vera durata. Se la durata complessiva degli abbellimenti è maggiore della durata della nota che li precede, verrà generato l’errore “Going back in MIDI time”. A meno che non si diminuisca la durata degli abbellimenti, ad esempio:

c'8 \acciaccatura { c'8[ d' e' f' g'] }

diventa:

c'8 \acciaccatura { c'16[ d' e' f' g'] }

Oppure si cambia esplicitamente la durata musicale:

c'8 \acciaccatura { \scaleDurations 1/2 { c'8[ d' e' f' g'] } }

Vedi Scalare le durate.


Allineamento sulle cadenze

Nell’ambito di una partitura per orchestra, le cadenze presentano un problema peculiare: quando si scrive una partitura che include una cadenza o un altro passaggio solistico, tutti gli altri strumenti devono saltare esattamente la durata complessiva delle note del passaggio, altrimenti inizieranno troppo presto o troppo tardi.

Una possibile soluzione a questo problema consiste nell’uso delle funzioni mmrest-of-length e skip-of-length. Queste funzioni Scheme prendono come argomento una sezione di musica salvata in una variabile e generano una pausa multipla o \skip della lunghezza esatta del brano.

MyCadenza = \relative {
  c'4 d8 e f g g4
  f2 g4 g
}

\new GrandStaff <<
  \new Staff {
    \MyCadenza c'1
    \MyCadenza c'1
  }
  \new Staff {
    #(mmrest-of-length MyCadenza)
    c'1
    #(skip-of-length MyCadenza)
    c'1
  }
>>

[image of music]

Vedi anche

Glossario musicale: cadenza.

Frammenti di codice: Rhythms.


Gestione del tempo

Il tempo è gestito da Timing_translator, che si trova nel contesto Score. Un suo alias, Timing, viene aggiunto nel contesto nel quale si trova Timing_translator. Per assicurarsi che l’alias Timing sia disponibile, occorre istanziare esplicitamente il contesto che lo contiene (come Voice o Staff).

Si usano le seguenti proprietà di Timing per tenere traccia del tempo in una partitura.

currentBarNumber

Il numero di battuta corrente. Un esempio che mostra l’uso di questa proprietà si trova in Numeri di battuta.

measureLength

La durata delle misure nel tempo corrente. Per un tempo di 4/4 è 1, per un tempo di 6/8 è 3/4. Il suo valore determina quando debbano essere inserite le stanghette e come debbano essere generate le travature automatiche.

measurePosition

Il punto della misura in cui ci si trova. Questa quantità viene reimpostata sottraendo measureLength ogni volta che measureLength viene raggiunto o superato. Quando questo accade, currentBarNumber viene incrementato.

timing

Se impostato su #t, le variabili precedenti sono aggiornate ad ogni momento temporale. Se impostato su #f, l’incisore rimane nella misura corrente per un tempo indefinito.

Si può cambiare il tempo impostando esplicitamente una qualsiasi di queste variabili. Nel prossimo esempio, viene visualizzata l’indicazione di tempo predefinita di 4/4, ma measureLength è impostato su 5/4. A 4/8 della terza misura, measurePosition si sposta in avanti di 1/8 fino a 5/8, diminuendo quella misura di 1/8. Quindi la stanghetta successiva si troverà a 9/8 invece che a 5/4.

\new Voice \relative {
  \set Timing.measureLength = #(ly:make-moment 5/4)
  c'1 c4 |
  c1 c4 |
  c4 c
  \set Timing.measurePosition = #(ly:make-moment 5/8)
  b4 b b8 |
  c4 c1 |
}

[image of music]

Come mostra l’esempio, ly:make-moment n/m definisce una durata di n/m della nota intera. Ad esempio, ly:make-moment 1/8 corrisponde alla durata di un ottavo mentre ly:make-moment 7/16 a quella di sette sedicesimi.

Vedi anche

Guida alla notazione: Numeri di battuta, Musica in tempo libero.

Frammenti di codice: Rhythms.

Guida al funzionamento interno: Timing_translator, Score.


1.3 Segni di espressione

[image of music]

Questa sezione elenca vari segni di espressione che si possono usare in una partitura.


1.3.1 Segni di espressione collegati alle note

Questa sezione spiega come creare segni di espressione collegati alle note: articolazioni, abbellimenti e dinamiche. Sono trattati anche i metodi per creare nuove indicazioni dinamiche.


Articolazioni e abbellimenti

I diversi simboli che rappresentano articolazioni, ornamenti e altre indicazioni esecutive possono essere collegati a una nota con questa sintassi:

nota\nome

I valori possibili per nome sono elencati in Elenco delle articolazioni. Ad esempio:

\relative {
  c''4\staccato c\mordent b2\turn
  c1\fermata
}

[image of music]

Alcune di queste articolazioni hanno delle abbreviazioni che ne semplificano l’inserimento. Le abbreviazioni sono attaccate al nome della nota e la loro sintassi è composta da un trattino - seguito da un simbolo che indica l’articolazione. Esistono abbreviazioni predefinite per marcato, chiuso, tenuto, staccatissimo, accento, staccato e portato. L’output corrispondente è:

\relative {
  c''4-^ c-+ c-- c-!
  c4-> c-. c2-_
}

[image of music]

Le regole per il posizionamento predefinito delle articolazioni sono definite in ‘scm/script.scm’. Articolazioni e ornamenti possono essere posizionati manualmente sopra o sotto il rigo; si veda Direzione e posizionamento.

Le articolazioni sono oggetti Script. Le loro proprietà sono descritte in dettaglio in Script.

Le articolazioni possono essere attaccate alle pause e alle note ma non alle pause multiple. Esiste un comando speciale predefinito, \fermataMarkup, che permette di attaccare un segno di corona a una pausa multipla (e soltanto ad essa). Questo crea un oggetto MultiMeasureRestText.

\override Script.color = #red
\override MultiMeasureRestText.color = #blue
a'2\fermata r\fermata
R1\fermataMarkup

[image of music]

Oltre alle articolazioni, si può attaccare alle note anche un testo, posto tra virgolette o in un blocco \markup{}. Si veda Scritte.

Ulteriori informazioni sull’ordine degli oggetti Script e TextScript collegati alle note si trovano in Posizionamento degli oggetti.

Frammenti di codice selezionati

Modificare i valori predefiniti per le abbreviazioni delle articolazioni

Le abbreviazioni sono definite in ‘ly/script-init.ly’, dove sono assegnati valori predefiniti alle variabili dashHat, dashPlus, dashDash, dashBang, dashLarger, dashDot e dashUnderscore. Questi valori predefiniti possono essere modificati. Ad esempio, per associare l’abbreviazione -+ (dashPlus) al simbolo del trillo invece che al simbolo + predefinito, si assegna il valore trill alla variabile dashPlus:

\relative c'' { c1-+ }

dashPlus = "trill"

\relative c'' { c1-+ }

[image of music]

Controllo dell’ordine verticale degli script

L’ordine verticale degli script è determinato dalla proprietà 'script-priority. Più il numero è piccolo, più sarà posto vicino alla nota. In questo esempio, il simbolo di diesis (oggetto TextScript) ha prima la priorità più bassa, dunque è posto più in basso nel primo esempio. Nel secondo, il trillo (oggetto Script) ha la priorità più bassa, quindi si trova all’interno. Quando due oggetti hanno la stessa priorità, l’ordine in cui sono inseriti determina quale viene prima.

\relative c''' {
  \once \override TextScript.script-priority = #-100
  a2^\prall^\markup { \sharp }

  \once \override Script.script-priority = #-100
  a2^\prall^\markup { \sharp }
}

[image of music]

Creare un gruppetto ritardato

Creare un gruppetto ritardato, dove la nota più bassa del gruppetto usa l’alterazione, richiede vari \override. La proprietà outside-staff-priority deve essere impostata su #f, perché altrimenti questa avrebbe la precedenza sulla proprietà avoid-slur. Cambiando le frazioni 2/3 e 1/3 si aggiusta la posizione orizzontale.

\relative c'' {
  c2*2/3 ( s2*1/3\turn d4) r
  <<
    { c4.( d8) }
    { s4 s\turn }
  >>
  \transpose c d \relative c'' <<
    { c4.( d8) }
    {
      s4
      \once \set suggestAccidentals = ##t
      \once \override AccidentalSuggestion.outside-staff-priority = ##f
      \once \override AccidentalSuggestion.avoid-slur = #'inside
      \once \override AccidentalSuggestion.font-size = -3
      \once \override AccidentalSuggestion.script-priority = -1
      \single \hideNotes
      b8-\turn \noBeam
      s8
    }
  >>
}

[image of music]

Vedi anche

Glossario Musicale: tenuto, accento, staccato, portato.

Manuale di apprendimento: Posizionamento degli oggetti.

Guida alla notazione: Scritte, Direzione e posizionamento, Elenco delle articolazioni, Trilli.

File installati: ‘scm/script.scm’.

Frammenti: Expressive marks.

Guida al funzionamento interno: Script, TextScript.


Dinamiche

Le indicazioni dinamiche assolute si indicano con un comando che segue una nota, come ad esempio c4\ff. Le indicazioni dinamiche disponibili sono \ppppp, \pppp, \ppp, \pp, \p, \mp, \mf, \f, \ff, \fff, \ffff, \fffff, \fp, \sf, \sff, \sp, \spp, \sfz e \rfz. Le indicazioni dinamiche possono essere posizionate manualmente sopra o sotto il rigo, come è spiegato in dettaglio in Direzione e posizionamento.

\relative c'' {
  c2\ppp c\mp
  c2\rfz c^\mf
  c2_\spp c^\ff
}

[image of music]

Un’indicazione di crescendo inizia con \< e termina con \!, un’indicazione dinamica assoluta o un’ulteriore indicazione di crescendo o decrescendo. Un’indicazione di decrescendo inizia con \> e termina nello stesso modo, ovvero con \!, un’indicazione dinamica assoluta oppure un altro segno di crescendo o decrescendo. Si possono usare \cr e \decr al posto di \< e \>. Le forcelle vengono create con questa notazione.

\relative c'' {
  c2\< c\!
  d2\< d\f
  e2\< e\>
  f2\> f\!
  e2\> e\mp
  d2\> d\>
  c1\!
}

[image of music]

Una forcella che termina con \! si estenderà fino al margine destro della nota a cui è assegnato \!. Nel caso in cui sia terminata con l’inizio di un altro segno di crescendo o decrescendo, si estenderà fino al centro della nota a cui è assegnato il successivo \< o \>. La forcella successiva partirà dal margine destro della stessa nota invece che dal margine sinistro, come accade quando si termina con \!. Una forcella che termina sul battere si fermerà alla stanghetta precedente.

\relative {
  c''1\< | c4 a c\< a | c4 a c\! a\< | c4 a c a\!
}

[image of music]

Le forcelle terminate con indicazioni dinamiche assolute invece che da \! avranno un aspetto simile. Tuttavia, la lunghezza dell’indicazione dinamica assoluta stessa può cambiare il punto in cui finisce la forcella precedente.

\relative {
  c''1\< | c4 a c\mf a | c1\< | c4 a c\ffff a
}

[image of music]

Occorre usare le pause spaziatrici per attaccare più di un’indicazione a una nota. Questo è utile soprattutto quando si aggiunge un crescendo e un decrescendo alla stessa nota:

\relative {
  c''4\< c\! d\> e\!
  << f1 { s4 s4\< s4\> s4\! } >>
}

[image of music]

Il comando \espressivo permette di indicare un crescendo e un decrescendo sulla stessa nota. Tuttavia, si tenga presente che viene implementato come articolazione, non come dinamica.

\relative {
  c''2 b4 a
  g1\espressivo
}

[image of music]

Le indicazioni di crescendo testuali iniziano con \cresc, quelle di decrescendo con \decresc o \dim. Le linee di estensione sono aggiunte automaticamente.

\relative {
  g'8\cresc a b c b c d e\mf |
  f8\decresc e d c e\> d c b |
  a1\dim ~ |
  a2. r4\! |
}

[image of music]

Le indicazioni testuali per i cambi di dinamica possono essere impiegate anche per sostituire le forcelle:

\relative c'' {
  \crescTextCresc
  c4\< d e f\! |
  \dimTextDecresc
  g4\> e d c\! |
  \dimTextDecr
  e4\> d c b\! |
  \dimTextDim
  d4\> c b a\! |
  \crescHairpin
  \dimHairpin
  c4\< d\! e\> d\! |
}

[image of music]

Per creare nuove indicazioni dinamiche assolute o testi da allineare alle dinamiche, si veda Nuove indicazioni dinamiche.

Il posizionamento verticale della dinamica è gestito da DynamicLineSpanner.

Esiste un contesto Dynamics che permette di posizionare le indicazioni dinamiche su un’apposita linea orizzontale. Si usano le pause spaziatrici per indicarne la collocazione temporale (le note in un contesto Dynamics occupano infatti il rispettivo valore musicale, ma senza comparire sul rigo). Il contesto Dynamics può contenere altri elementi utili come indicazioni testuali, estensori del testo e indicazioni di pedalizzazione del pianoforte.

<<
  \new Staff \relative {
    c'2 d4 e |
    c4 e e,2 |
    g'4 a g a |
    c1 |
  }
  \new Dynamics {
    s1\< |
    s1\f |
    s2\dim s2-"rit." |
    s1\p |
  }
>>

[image of music]

Comandi predefiniti

\dynamicUp, \dynamicDown, \dynamicNeutral, \crescTextCresc, \dimTextDim, \dimTextDecr, \dimTextDecresc, \crescHairpin, \dimHairpin.

Frammenti di codice selezionati

Impostare il comportamento delle forcelle sulle stanghette

Se la nota che termina una forcella si trova sul primo battito di una battuta, la forcella si ferma prima della stanghetta che precede la nota. Si può controllare questo comportamento modificando la proprietà 'to-barline.

\relative c'' {
  e4\< e2.
  e1\!
  \override Hairpin.to-barline = ##f
  e4\< e2.
  e1\!
}

[image of music]

Impostare la lunghezza minima delle forcelle

Se le forcelle sono troppo corte, possono essere allungate modificando la proprietà minimum-length dell’oggetto Hairpin.

\relative c'' {
  c4\< c\! d\> e\!
  << f1 { s4 s\< s\> s\! } >>
  \override Hairpin.minimum-length = #5
  << f1 { s4 s\< s\> s\! } >>
}

[image of music]

Spostare le estremità delle forcelle

Le estremità delle forcelle possono essere spostate in modo relativo alla loro posizione predefinita (offset) impostando la proprietà shorten-pair dell’oggetto Hairpin. Valori positivi spostano le estremità a destra, valori negativi le spostano a sinistra. Diversamente dalla proprietà minimum-length, questa proprietà modifica solo l’aspetto della forcella; non cambia la spaziatura orizzontale (inclusa la posizione delle dinamiche confinanti). Questo metodo è quindi utile per ritoccare una forcella entro lo spazio ad essa allocato.

{
  c'1~\<
  c'2~ c'\!
  \once \override Hairpin.shorten-pair = #'(2 . 2)
  c'1~\<
  c'2~ c'\!
  \once \override Hairpin.shorten-pair = #'(-2 . -2)
  c'1~\<
  c'2~ c'\!
  c'1~\p-\tweak shorten-pair #'(2 . 0)\<
  c'2~ c'\ffff
}

[image of music]

Forcelle con notazione al niente

Le forcelle di dinamica possono essere rappresentate con ua punta tonda (notazione “al niente”) impostando la proprietà circled-tip dell’oggetto Hairpin su #t.

\relative c'' {
  \override Hairpin.circled-tip = ##t
  c2\< c\!
  c4\> c\< c2\!
}

[image of music]

Stampare le forcelle in vari stili

Il segno di dinamica della forcella può avere diversi stili

\relative c'' {
  \override Hairpin.stencil = #flared-hairpin
  a4\< a a a\f
  a4\p\< a a a\ff
  a4\sfz\< a a a\!
  \override Hairpin.stencil = #constante-hairpin
  a4\< a a a\f
  a4\p\< a a a\ff
  a4\sfz\< a a a\!
  \override Hairpin.stencil = #flared-hairpin
  a4\> a a a\f
  a4\p\> a a a\ff
  a4\sfz\> a a a\!
  \override Hairpin.stencil = #constante-hairpin
  a4\> a a a\f
  a4\p\> a a a\ff
  a4\sfz\> a a a\!
}

[image of music]

Dinamiche e segni testuali allineati verticalmente

Tutti gli oggetti DynamicLineSpanner (forcelle e testi di dinamica) sono posti a una distanza minima dal rigo determinata da 'staff-padding. Se si imposta 'staff-padding su un valore abbastanza grande, le dinamiche saranno allineate.

music = \relative c' {
  a'2\p b\f
  e4\p f\f\> g, b\p
  c2^\markup { \huge gorgeous } c^\markup { \huge fantastic }
}

{
  \music
  \break
  \override DynamicLineSpanner.staff-padding = #3
  \textLengthOn
  \override TextScript.staff-padding = #1
  \music
}

[image of music]

Nascondere la linea di estensione per le dinamiche testuali

I cambi di dinamica in stile testuale (come cresc. e dim.) appaiono con una linea tratteggiata che mostra la loro estensione. Questa linea può essere soppressa nel modo seguente:

\relative c'' {
  \override DynamicTextSpanner.style = #'none
  \crescTextCresc
  c1\< | d | b | c\!
}

[image of music]

Nascondere la linea di estensione per le dinamiche testuali

Il testo usato per i crescendo e i decrescendo può essere cambiato modificando le proprietà di contesto crescendoText e decrescendoText.

Lo stile della linea dell’estensore può essere cambiato modificando la proprietà 'style di DynamicTextSpanner. Il valore predefinito è 'dashed-line; gli altri valori possibili sono 'line, 'dotted-line e 'none.

\relative c'' {
  \set crescendoText = \markup { \italic { cresc. poco } }
  \set crescendoSpanner = #'text
  \override DynamicTextSpanner.style = #'dotted-line
  a2\< a
  a2 a
  a2 a
  a2 a\mf
}

[image of music]

Vedi anche

Glossario Musicale: al niente, crescendo, decrescendo, forcella. Manuale di apprendimento: Articolazione e dinamiche.

Guida alla notazione: Direzione e posizionamento, Nuove indicazioni dinamiche, Miglioramento dell’output MIDI, Gestione delle dinamiche nel MIDI.

Frammenti: Expressive marks.

Guida al funzionamento interno: DynamicText, Hairpin, DynamicLineSpanner, Dynamics.


Nuove indicazioni dinamiche

Il modo più semplice per creare indicazioni dinamiche è usare gli oggetti \markup.

moltoF = \markup { molto \dynamic f }

\relative {
  <d' e>16_\moltoF <d e>
  <d e>2..
}

[image of music]

In modalità markup, si possono creare dinamiche editoriali (racchiuse tra parentesi normali o quadrate). La sintassi della modalità markup è descritta in Formattazione del testo.

roundF = \markup {
    \center-align \concat { \bold { \italic ( }
           \dynamic f \bold { \italic ) } } }
boxF = \markup { \bracket { \dynamic f } }
\relative {
  c'1_\roundF
  c1_\boxF
}

[image of music]

È possibile creare semplicemente indicazioni dinamiche centrate verticalmente con la funzione make-dynamic-script.

sfzp = #(make-dynamic-script "sfzp")
\relative {
  c'4 c c\sfzp c
}

[image of music]

In generale, make-dynamic-script assume come argomento qualsiasi oggetto markup. Il tipo di carattere per la dinamica contiene solo i caratteri f,m,p,r,s e z; dunque, se si desidera creare un’indicazione dinamica che contenga testo semplice e simboli di punteggiatura, occorre usare dei comandi markup che ripristinino la famiglia e la codifica del tipo di carattere per il testo normale, ad esempio \normal-text. Il vantaggio nell’uso di make-dynamic-script al posto di un normale markup è l’allineamento verticale degli oggetti markup e delle forcelle collegate alla stessa testa di nota.

roundF = \markup { \center-align \concat {
           \normal-text { \bold { \italic ( } }
           \dynamic f
           \normal-text { \bold { \italic ) } } } }
boxF = \markup { \bracket { \dynamic f } }
mfEspress = \markup { \center-align \line {
              \hspace #3.7 mf \normal-text \italic espress. } }
roundFdynamic = #(make-dynamic-script roundF)
boxFdynamic = #(make-dynamic-script boxF)
mfEspressDynamic = #(make-dynamic-script mfEspress)
\relative {
  c'4_\roundFdynamic\< d e f
  g,1~_\boxFdynamic\>
  g1
  g'1~\mfEspressDynamic
  g1
}

[image of music]

Si può usare anche la forma Scheme della modalità markup. La sintassi è spiegata in Markup construction in Scheme.

moltoF = #(make-dynamic-script
            (markup #:normal-text "molto"
                    #:dynamic "f"))
\relative {
  <d' e>16 <d e>
  <d e>2..\moltoF
}

[image of music]

Per allineare a sinistra il testo di dinamica invece di centrarlo su una nota, si usa un \tweak:

moltoF = \tweak DynamicText.self-alignment-X #LEFT
         #(make-dynamic-script
            (markup #:normal-text "molto"
                    #:dynamic "f"))
\relative {
  <d' e>16 <d e>
  <d e>2..\moltoF <d e>1
}

[image of music]

Le impostazioni dei tipi di carattere in modalità markup sono descritti in Scelta del tipo di carattere e della dimensione.

Vedi anche

Guida alla notazione: Formattazione del testo, Scelta del tipo di carattere e della dimensione, Miglioramento dell’output MIDI, Gestione delle dinamiche nel MIDI.

Extending LilyPond: Markup construction in Scheme.

Frammenti: Expressive marks.


1.3.2 Indicazioni espressive curvilinee

Questa sezione spiega come creare varie indicazioni espressive con forma curvilinea: legature di portamento, legature di frase, respiri, portamenti indeterminati discendenti (cadute) o ascendenti.


Legature di portamento

Le legature di portamento si inseriscono con delle parentesi:

Nota: Nella musica polifonica, una legatura di portamento deve terminare nella stessa voce in cui è iniziata.

\relative {
  f''4( g a) a8 b(
  a4 g2 f4)
  <c e>2( <b d>2)
}

[image of music]

Le legature di portamento possono essere posizionate manualmente sopra o sotto il rigo, come è spiegato in Direzione e posizionamento.

Tracciare due legature di portamento simultanee o sovrapposte richiede una particolare attenzione. Di solito le legature di portamento più esterne indicano in realtà una legatura di frase e le legature di frase possono essere sovrapposte a una normale legatura, vedi Legature di frase. Quando invece si vogliono usare molteplici legature di portamento normali in una sola voce, l’inizio e la fine di ogni legatura devono essere preceduti da un \= seguito da una chiave identificativa (un simbolo o un numero intero non negativo).

\fixed c' {
  <c~ f\=1( g\=2( >2 <c e\=1) a\=2) >
}

[image of music]

Le legature di portamento possono essere continue, punteggiate o tratteggiate. Lo stile predefinito è quello continuo:

\relative {
  c'4( e g2)
  \slurDashed
  g4( e c2)
  \slurDotted
  c4( e g2)
  \slurSolid
  g4( e c2)
}

[image of music]

Le legature di portamento possono essere anche semitratteggiate (half-dashed), ovvero con la prima metà tratteggiata e la seconda continua; oppure semicontinue (half-solid), ovvero con la prima metà continua e la seconda tratteggiata:

\relative {
  c'4( e g2)
  \slurHalfDashed
  g4( e c2)
  \slurHalfSolid
  c4( e g2)
  \slurSolid
  g4( e c2)
}

[image of music]

Si possono definire modelli di tratteggio personalizzati per le legature di portamento:

\relative {
  c'4( e g2)
  \slurDashPattern #0.7 #0.75
  g4( e c2)
  \slurDashPattern #0.5 #2.0
  c4( e g2)
  \slurSolid
  g4( e c2)
}

[image of music]

Comandi predefiniti

\slurUp, \slurDown, \slurNeutral, \slurDashed, \slurDotted, \slurHalfDashed, \slurHalfSolid, \slurDashPattern, \slurSolid.

Frammenti di codice selezionati

Uso delle doppie legature di portamento per gli accordi legati

Alcuni compositori scrivono due legature di portamento per indicare gli accordi legati. Si può ottenere questo risultato impostando doubleSlurs.

\relative c' {
  \set doubleSlurs = ##t
  <c e>4( <d f> <c e> <d f>)
}

[image of music]

Posizionare il testo a margine dentro le legature di portamento

I testi a margine devono avere la proprietà outside-staff-priority impostata su false per poter apparire dentro le legature di portamento.

\relative c'' {
  \override TextScript.avoid-slur = #'inside
  \override TextScript.outside-staff-priority = ##f
  c2(^\markup { \halign #-10 \natural } d4.) c8
}

[image of music]

Legature di portamento con complesse strutture di tratteggio

Le legature di portamento possono avere schemi di tratteggio complessi definendo la proprietà dash-definition. dash-definition è una lista di dash-elements. Un dash-element è una lista di parametri che definiscono il comportamento del tratteggio per un segmento della legatura.

La legatura di portamento è definita come il parametro t della curva di bezier che va da 0 sul margine sinistro della legatura fino a 1 su quello destro. dash-element è una lista di (inizio-t fine-t frazione-trattino punto-trattino). La regione della legatura di portamento che va da inizio-t a fine-t avrà una frazione frazione-trattino di ogni punto-trattino nero. punto-trattino viene definito in spazi rigo. frazione-trattino è impostato su 1 per una legatura di portamento continua.

\relative c' {
  \once \override
    Slur.dash-definition = #'((0 0.3 0.1 0.75)
                                (0.3 0.6 1 1)
                                (0.65 1.0 0.4 0.75))
  c4( d e f)
  \once \override
    Slur.dash-definition = #'((0 0.25 1 1)
                                (0.3 0.7 0.4 0.75)
                                (0.75 1.0 1 1))
  c4( d e f)
}

[image of music]

Vedi anche

Glossario Musicale: legatura di portamento.

Manuale di apprendimento: Sul non annidamento di parentesi e legature di valore.

Guida alla notazione: Direzione e posizionamento, Legature di frase.

Frammenti: Expressive marks.

Guida al funzionamento interno: Slur.


Legature di frase

Le legature di frase, che indicano una frase musicale, si scrivono con i comandi \( e \):

\relative {
  c''4\( d( e) f(
  e2) d\)
}

[image of music]

A livello tipografico, una legatura di frase si comporta in modo pressoché identico a una normale legatura di portamento. Sono però trattate come oggetti diversi; ad esempio, \slurUp non ha effetto su una legatura di frase. Le legature di frase possono essere posizionate sopra o sotto il rigo, come è spiegato in Direzione e posizionamento.

Per inserire più legature di frase simultanee o sovrapposte si usa \=, come per le normali legature di portamento (vedi Legature di portamento).

Le legature di frase possono essere continue, puntate o tratteggiate. Lo stile predefinito è quello continuo:

\relative {
  c'4\( e g2\)
  \phrasingSlurDashed
  g4\( e c2\)
  \phrasingSlurDotted
  c4\( e g2\)
  \phrasingSlurSolid
  g4\( e c2\)
}

[image of music]

Le legature di frase possono essere anche semitratteggiate (la prima metà tratteggiata, la seconda continua) o semicontinue (la prima metà continua, la seconda tratteggiata):

\relative {
  c'4\( e g2\)
  \phrasingSlurHalfDashed
  g4\( e c2\)
  \phrasingSlurHalfSolid
  c4\( e g2\)
  \phrasingSlurSolid
  g4\( e c2\)
}

[image of music]

Si possono definire modelli di tratteggio personalizzati anche per le legature di frase:

\relative {
  c'4\( e g2\)
  \phrasingSlurDashPattern #0.7 #0.75
  g4\( e c2\)
  \phrasingSlurDashPattern #0.5 #2.0
  c4\( e g2\)
  \phrasingSlurSolid
  g4\( e c2\)
}

[image of music]

Le definizioni dei modelli di tratteggio per le legature di frase hanno la stessa struttura di quelle per le legature di portamento. Per maggiori informazioni sui modelli complessi di tratteggio si consultino i frammenti in Legature di portamento.

Comandi predefiniti

\phrasingSlurUp, \phrasingSlurDown, \phrasingSlurNeutral, \phrasingSlurDashed, \phrasingSlurDotted, \phrasingSlurHalfDashed, \phrasingSlurHalfSolid, \phrasingSlurDashPattern, \phrasingSlurSolid.

Vedi anche

Manuale di apprendimento: Sul non annidamento di parentesi e legature di valore.

Guida alla notazione: Direzione e posizionamento, Legature di portamento.

Frammenti: Expressive marks.

Guida al funzionamento interno: PhrasingSlur.


Respiri

I respiri si inseriscono col comando \breathe:

{ c''2. \breathe d''4 }

[image of music]

Diversamente da altri segni di espressione, il respiro non è associato alla nota precedente ma è un evento musicale separato. Dunque tutti i segni espressivi attaccati alla nota precedente, tutte le parentesi quadre che indicano le travature manuali e le parentesi che indicano le legature di portamento e di frase devono essere poste prima di \breathe.

Un respiro termina una travatura automatica; per evitare questo comportamento, si veda Travature manuali.

\relative { c''8 \breathe d e f g2 }

[image of music]

È supportata la divisio, indicatore del respiro nella musica antica. Maggiori dettagli in Divisiones.

Frammenti di codice selezionati

Cambiare il simbolo del segno di respiro

Il glifo del respiro può essere modificato sovrascrivendo la proprietà text dell’oggetto di formattazione BreathingSign con qualsiasi testo incluso in un blocco markup.

\relative c'' {
  c2
  \override BreathingSign.text =
    \markup { \musicglyph #"scripts.rvarcomma" }
  \breathe
  d2
}

[image of music]

Usare un segno di spunta come simbolo di respiro

La musica vocale e per fiati usa frequentemente il segno di spunta come segno di respiro. Questo indica un respiro che sottrae un po’ di tempo alla nota precedente invece di prendere una piccola pausa, indicata dal segno di respiro rappresentato dalla virgola. Il segno può essere spostato un po’ su per allontanarlo dal rigo.

\relative c'' {
  c2
  \breathe
  d2
  \override BreathingSign.Y-offset = #2.6
  \override BreathingSign.text =
    \markup { \musicglyph #"scripts.tickmark" }
  c2
  \breathe
  d2
}

[image of music]

Inserire una cesura

I segni di cesura possono essere creati sovrascrivendo la proprietà 'text dell’oggetto BreathingSign. È disponibile anche un segno di cesura curvo.

\relative c'' {
  \override BreathingSign.text = \markup {
    \musicglyph #"scripts.caesura.straight"
  }
  c8 e4. \breathe g8. e16 c4

  \override BreathingSign.text = \markup {
    \musicglyph #"scripts.caesura.curved"
  }
  g8 e'4. \breathe g8. e16 c4
}

[image of music]

Vedi anche

Glossario Musicale: cesura.

Guida alla notazione: Divisiones.

Frammenti: Expressive marks.

Guida al funzionamento interno: BreathingEvent, BreathingSign, Breathing_sign_engraver.


Portamenti indeterminati discendenti (cadute) e ascendenti

I portamenti indeterminati verso il basso (cadute) e verso l’alto possono essere aggiunti alle note col comando \bendAfter. La direzione del portamento è indicata con un più o un meno (su o giù). Il numero indica l’intervallo per cui il portamento si estenderà oltre la nota principale.

\relative c'' {
  c2\bendAfter #+4
  c2\bendAfter #-4
  c2\bendAfter #+6.5
  c2\bendAfter #-6.5
  c2\bendAfter #+8
  c2\bendAfter #-8
}

[image of music]

Frammenti di codice selezionati

Cambiare la forma dei portamenti indeterminati verso il basso o verso l’alto

La proprietà shortest-duration-space può essere modificata per cambiare la forma dei portamenti indeterminati verso il basso o verso l’alto.

\relative c'' {
  \override Score.SpacingSpanner.shortest-duration-space = #4.0
  c2-\bendAfter #5
  c2-\bendAfter #-4.75
  c2-\bendAfter #8.5
  c2-\bendAfter #-6
}

[image of music]

Vedi anche

Glossario Musicale: portamento indeterminato verso il basso, portamento indeterminato verso l’alto.

Frammenti: Expressive marks.


1.3.3 Indicazioni espressive lineari

Questa sezione spiega come creare varie indicazioni espressive che seguono una traiettoria lineare: glissandi, arpeggi e trilli.


Glissando

Un glissando si crea attaccando \glissando a una nota:

\relative {
  g'2\glissando g'
  c2\glissando c,
  \afterGrace f,1\glissando f'16
}

[image of music]

Un glissando può collegare note appartenenti a righi diversi:

\new PianoStaff <<
  \new Staff = "right" {
    e'''2\glissando
    \change Staff = "left"
    a,,4\glissando
    \change Staff = "right"
    b''8 r |
  }
  \new Staff = "left" {
    \clef bass
    s1
  }
>>

[image of music]

Un glissando può collegare le note negli accordi. Se è necessario qualcosa di diverso dal normale abbinamento uno a uno delle note, si possono definire le connessioni tra le note attraverso \glissandoMap, dove le note di un accordo sono numerate a partire da zero nell’ordine in cui appaiono nel file di input ‘.ly’.

\relative {
  <c' e>1\glissando g' |
  <c, e>1\glissando |
  <g' b> |
  \break
  \set glissandoMap = #'((0 . 1) (1 . 0))
  <c, g'>1\glissando |
  <d a'> |
  \set glissandoMap = #'((0 . 0) (0 . 1) (0 . 2))
  c1\glissando |
  <d f a> |
  \set glissandoMap = #'((2 . 0) (1 . 0) (0 . 1))
  <f d a'>1\glissando |
  <c c'> |
}

[image of music]

Si possono adottare diversi stili di glissando. Maggiori dettagli in Stili della linea.

Frammenti di codice selezionati

Glissando contemporaneo

Un glissando contemporaneo senza una nota finale può essere creato usando una nota nascosta e un tempo di cadenza.

\relative c'' {
  \time 3/4
  \override Glissando.style = #'zigzag
  c4 c
  \cadenzaOn
  c4\glissando
  \hideNotes
  c,,4
  \unHideNotes
  \cadenzaOff
  \bar "|"
}

[image of music]

Aggiungere i segni di tempo per i glissandi lunghi

I battiti saltati nei glissandi molto lunghi vengono talvolta segnalati con delle indicazioni di tempo, che consistono solitamente in dei gambi privi di teste di nota. Questi gambi possono essere usati anche per contenere segni di espressione intermedi.

Se i gambi non si allineano bene al glissando, può essere necessario riposizionarli leggermente.

glissandoSkipOn = {
  \override NoteColumn.glissando-skip = ##t
  \hide NoteHead
  \override NoteHead.no-ledgers = ##t
}

glissandoSkipOff = {
  \revert NoteColumn.glissando-skip
  \undo \hide NoteHead
  \revert NoteHead.no-ledgers
}

\relative c'' {
  r8 f8\glissando
  \glissandoSkipOn
  f4 g a a8\noBeam
  \glissandoSkipOff
  a8

  r8 f8\glissando
  \glissandoSkipOn
  g4 a8
  \glissandoSkipOff
  a8 |

  r4 f\glissando \<
  \glissandoSkipOn
  a4\f \>
  \glissandoSkipOff
  b8\! r |
}

[image of music]

Lasciare che i glissandi vadano a capo

Per permettere a un glissando di andare a capo se capita su un’interruzione di riga, si impostano le proprietà breakable e after-line-breaking su #t:

glissandoSkipOn = {
  \override NoteColumn.glissando-skip = ##t
  \hide NoteHead
  \override NoteHead.no-ledgers = ##t
}

\relative c'' {
  \override Glissando.breakable = ##t
  \override Glissando.after-line-breaking = ##t
  f1\glissando |
  \break
  a4 r2. |
  f1\glissando
  \once \glissandoSkipOn
  \break
  a2 a4 r4 |
}

[image of music]

Estendere i glissandi sulle volte delle ripetizioni

Un glissando che si estende in vari blocchi \alternative può essere simulato aggiungendo all’inizio di ogni blocco \alternative una nota di abbellimento nascosta da cui inizia un glissando. La nota di abbellimento deve avere la stessa altezza della nota da cui parte il glissando iniziale. In questo frammento si usa una funzione musicale che prende come argomento l’altezza della nota di abbellimento.

Attenzione: nella musica polifonica la nota di abbellimento deve avere una nota di abbellimento corrispondente in tutte le altre voci.

repeatGliss = #(define-music-function (grace)
  (ly:pitch?)
  #{
    % the next two lines ensure the glissando is long enough
    % to be visible
    \once \override Glissando.springs-and-rods
      = #ly:spanner::set-spacing-rods
    \once \override Glissando.minimum-length = #3.5
    \once \hideNotes
    \grace $grace \glissando
  #})

\score {
  \relative c'' {
    \repeat volta 3 { c4 d e f\glissando }
    \alternative {
      { g2 d }
      { \repeatGliss f g2 e }
      { \repeatGliss f e2 d }
    }
  }
}

music =  \relative c' {
  \voiceOne
  \repeat volta 2 {
    g a b c\glissando
  }
  \alternative {
    { d1 }
    { \repeatGliss c \once \omit StringNumber e1\2 }
  }
}

\score {
  \new StaffGroup <<
    \new Staff <<
      \context Voice { \clef "G_8" \music }
    >>
    \new TabStaff  <<
      \context TabVoice { \clef "moderntab" \music }
    >>
  >>
}

[image of music]

Vedi anche

Glossario Musicale: glissando.

Guida alla notazione: Stili della linea.

Frammenti: Expressive marks.

Guida al funzionamento interno: Glissando.

Problemi noti e avvertimenti

Non è supportato il testo lungo la linea del glissando (ad esempio gliss.).


Arpeggio

Un arpeggio su un accordo (detto anche accordo spezzato) si ottiene aggiungendo \arpeggio all’accordo:

\relative { <c' e g c>1\arpeggio }

[image of music]

Si possono scrivere vari tipi di arpeggio. \arpeggioNormal ripristina l’arpeggio normale:

\relative {
  <c' e g c>2\arpeggio

  \arpeggioArrowUp
  <c e g c>2\arpeggio

  \arpeggioArrowDown
  <c e g c>2\arpeggio

  \arpeggioNormal
  <c e g c>2\arpeggio
}

[image of music]

Si possono creare simboli di arpeggio speciali in forma di parentesi:

\relative {
  <c' e g c>2

  \arpeggioBracket
  <c e g c>2\arpeggio

  \arpeggioParenthesis
  <c e g c>2\arpeggio

  \arpeggioParenthesisDashed
  <c e g c>2\arpeggio

  \arpeggioNormal
  <c e g c>2\arpeggio
}

[image of music]

Le proprietà del tratteggio della parentesi dell’arpeggio sono regolate dalla proprietà 'dash-definition, descritta in Legature di portamento.

Gli arpeggi possono essere scritti in modo esplicito con le legature di valore. Per maggiori dettagli si veda Legature di valore.

Comandi predefiniti

\arpeggio, \arpeggioArrowUp, \arpeggioArrowDown, \arpeggioNormal, \arpeggioBracket, \arpeggioParenthesis, \arpeggioParenthesisDashed.

Frammenti di codice selezionati

Creare degli arpeggi che attraversano il rigo del pianoforte

In un rigo per pianoforte (PianoStaff), è possibile far sì che un arpeggio attraversi i righi impostando la proprietà PianoStaff.connectArpeggios.

\new PianoStaff \relative c'' <<
  \set PianoStaff.connectArpeggios = ##t
  \new Staff {
    <c e g c>4\arpeggio
    <g c e g>4\arpeggio
    <e g c e>4\arpeggio
    <c e g c>4\arpeggio
  }
  \new Staff {
    \clef bass
    \repeat unfold 4 {
      <c,, e g c>4\arpeggio
    }
  }
>>

[image of music]

Creare degli arpeggi che attraversano i righi in altri contesti

Si possono creare arpeggi che attraversano i righi in contesti diversi da GrandStaff, PianoStaff e StaffGroup se l’incisore Span_arpeggio_engraver è incluso nel contesto Score.

\score {
  \new ChoirStaff {
    \set Score.connectArpeggios = ##t
    <<
      \new Voice \relative c' {
        <c e>2\arpeggio
        <d f>2\arpeggio
        <c e>1\arpeggio
      }
      \new Voice \relative c {
        \clef bass
        <c g'>2\arpeggio
        <b g'>2\arpeggio
        <c g'>1\arpeggio
      }
    >>
  }
  \layout {
    \context {
      \Score
      \consists "Span_arpeggio_engraver"
    }
  }
}

[image of music]

Creare degli arpeggi che attraversano note appartenenti a voci diverse

Si può disegnare un arpeggio che attraversa delle note in voci diverse dello stesso rigo se si aggiunge l’incisore Span_arpeggio_engraver nel contesto Staff:

\new Staff \with {
  \consists "Span_arpeggio_engraver"
}
\relative c' {
  \set Staff.connectArpeggios = ##t
  <<
    { <e' g>4\arpeggio <d f> <d f>2 }
    \\
    { <d, f>2\arpeggio <g b>2 }
  >>
}

[image of music]

Vedi anche

Glossario Musicale: arpeggio.

Guida alla notazione: Legature di portamento, Legature di valore.

Frammenti: Expressive marks.

Guida al funzionamento interno: Arpeggio, Slur, PianoStaff.

Problemi noti e avvertimenti

Non è possibile mostrare simultaneamente arpeggi connessi e non connessi in un PianoStaff.

L’arpeggio in forma di parentesi non può essere impostato con facilità negli arpeggi che attraversano i righi; occorre ricorrere a metodi più complessi descritti in Cross-staff stems.


Trilli

I trilli senza linea di estensione si ottengono col comando \trill; si veda Articolazioni e abbellimenti.

I trilli con linea di estensione si ottengono con \startTrillSpan e \stopTrillSpan:

\relative {
  d''1\startTrillSpan
  d1
  c2\stopTrillSpan
  r2
}

[image of music]

Un estensore del trillo che va a capo ricomincerà esattamente sopra la prima nota della nuova riga.

\relative {
  d''1\startTrillSpan
  \break
  d1
  c2\stopTrillSpan
  r2
}

[image of music]

È possibile tracciare trilli consecutivi senza dover esplicitare i comandi \stopTrillSpan, perché il trillo successivo diventerà automaticamente il limite destro di quello precedente.

\relative {
  d''1\startTrillSpan
  d1
  b1\startTrillSpan
  d2\stopTrillSpan
  r2
}

[image of music]

I trilli possono essere anche combinati con le note di abbellimento. La sintassi di questo costrutto e il metodo per posizionare in modo preciso gli abbellimenti sono descritti in Abbellimenti.

\relative {
  d''1~\afterGrace
  d1\startTrillSpan { c32[ d]\stopTrillSpan }
  c2 r2
}

[image of music]

I trilli che richiedono una nota ausiliaria dall’altezza esplicita si ottengono col comando \pitchedTrill. Il primo argomento è la nota principale e il secondo è la nota trillata, che appare come una testa di nota senza gambo e racchiusa tra parentesi.

\relative {
  \pitchedTrill
  d''2\startTrillSpan fis
  d2
  c2\stopTrillSpan
  r2
}

[image of music]

Alterazioni successive della stessa nota nella stessa misura devono essere aggiunte manualmente. Apparirà solo l’alterazione del primo trillo con notina in una misura.

\relative {
  \pitchedTrill
  eis''4\startTrillSpan fis
  eis4\stopTrillSpan
  \pitchedTrill
  eis4\startTrillSpan cis
  eis4\stopTrillSpan
  \pitchedTrill
  eis4\startTrillSpan fis
  eis4\stopTrillSpan
  \pitchedTrill
  eis4\startTrillSpan fis!
  eis4\stopTrillSpan
}

[image of music]

Comandi predefiniti

\startTrillSpan, \stopTrillSpan.

Vedi anche

Glossario Musicale: trillo.

Guida alla notazione: Articolazioni e abbellimenti, Abbellimenti.

Frammenti: Expressive marks.

Guida al funzionamento interno: TrillSpanner.


1.4 Ripetizioni

[image of music]

La ripetizione è un concetto chiave in musica e può essere resa con varie forme di notazione. LilyPond supporta i seguenti tipi di ripetizioni:

volta

La musica ripetuta non viene scritta per intero ma racchiusa tra barre di ripetizione. Se la ripetizione si trova all’inizio di un brano, la stanghetta di ritornello è posta soltanto alla fine della ripetizione. I finali alternativi (volte) appaiono da sinistra a destra e sono evidenziati da delle parentesi. Questa è la notazione standard per le ripetizioni con finali alternativi.

unfold

La musica ripetuta viene scritta per intero, tante volte quante sono specificate dal numero-ripetizioni. È utile quando si scrive musica ripetitiva.

percent

Si tratta di ripetizioni del singolo tempo (battito) o della battuta. Hanno l’aspetto di una barra obliqua o di segni di percentuale.

tremolo

Si usa per scrivere travature a tremolo.


1.4.1 Ripetizioni lunghe

Questa sezione spiega come inserire ripetizioni lunghe (solitamente di più battute). Tali ripetizioni possono essere in due forme: racchiuse tra segni di ritornello oppure ricopiate interamente (adatte a scrivere musica ripetitiva). Si possono anche controllare manualmente i segni di ripetizione.


Ripetizioni normali

La sintassi per una normale ripetizione è

\repeat volta numero-di-ripetizioni espressione-musicale

dove espressione-musicale è la musica da ripetere.

Un’unica ripetizione senza finale alternativo:

\relative {
  \repeat volta 2 { c''4 d e f }
  c2 d
  \repeat volta 2 { d4 e f g }
}

[image of music]

Il segno di inizio della ripetizione, per impostazione predefinita, non appare nella prima misura. È tuttavia possibile aggiungerlo inserendo a mano la battuta \bar ".|:" prima della prima nota.

\relative {
  \repeat volta 2 { \bar ".|:" c''4 d e f }
  c2 d
  \repeat volta 2 { d4 e f g }
}

[image of music]

I finali alternativi si ottengono con \alternative. Ogni gruppo di alternative deve essere a sua volta racchiuso tra parentesi.

\repeat volta numero-di-ripetizioni espressione-musicale
\alternative {
  { espressione-musicale }
}

dove espressione-musicale è la musica.

Se il numero di ripetizioni è superiore a quello dei finali alternativi, alle prime ripetizioni viene assegnata la prima alternativa.

Una singola ripetizione con un finale alternativo:

\relative {
  \repeat volta 2 { c''4 d e f | }
  \alternative {
    { c2 e | }
    { f2 g | }
  }
  c1
}

[image of music]

Molteplici ripetizioni con un finale alternativo:

\relative {
  \repeat volta 4 { c''4 d e f | }
  \alternative {
    { c2 e | }
    { f2 g | }
  }
  c1
}

[image of music]

Molteplici ripetizioni con più di un finale alternativo:

\relative {
  \repeat volta 3 { c''4 d e f | }
  \alternative {
    { c2 e | }
    { f2 g | }
    { a2 g | }
  }
  c1
}

[image of music]

Nota: Se ci sono due o più finali alternativi, non ci deve essere niente tra la parentesi di chiusura di uno e quella di apertura di quello successivo all’interno di un blocco \alternative, altrimenti non si otterrà il numero atteso di finali.

Nota: Se si usa \relative dentro a un blocco \repeat senza istanziare esplicitamente il contesto Voice, appare un rigo in più (non desiderato). Vedi Appare un rigo in più.

Se una ripetizione che non ha finali alternativi inizia in mezzo a una misura, solitamente termina in un punto corrispondente nel mezzo di una misura successiva (così che tra le due estremità ci sia una misura completa). In questo caso i segni di ripetizione non sono delle “vere” e proprie stanghette, dunque né i controlli di battuta né i comandi \partial devono essere messi lì:

\relative {
  c'4 e g
  \repeat volta 4 {
    e4 |
    c2 e |
    g4 g g
  }
  g4 |
  a2 a |
  g1 |
}

[image of music]

Se una ripetizione senza finali alternativi inizia con una misura parziale, si applicano gli stessi principi dell’esempio precedente, a parte il fatto che è richiesto un comando \partial all’inizio della misura:

\partial 4
\repeat volta 4 {
  e'4 |
  c2 e |
  g4 g g
}
g4 |
a2 a |
g1 |

[image of music]

Si possono aggiungere delle legature di valore a un secondo finale:

\relative {
  c''1
  \repeat volta 2 { c4 d e f~ }
  \alternative {
    { f2 d }
    { f2\repeatTie f, }
  }
}

[image of music]

Il comando \inStaffSegno può essere usato per generare una stanghetta composita che incorpora il simbolo di segno nella stanghetta di ripetizione appropriata se usato col comando \repeat volta. Il tipo corretto di stanghetta di ripetizione, ovvero inizio della ripetizione, fine della ripetizione e doppia ripetizione, viene selezionato automaticamente. Il corrispondente segno “D.S.” deve essere agiunto manualmente.

Lontano da una ripetizione:

\relative {
  e'1
  \inStaffSegno
  f2 g a b
  c1_"D.S." \bar "|."
}

[image of music]

All’inizio di una ripetizione:

\relative {
  e'1
  \repeat volta 2 {
    \inStaffSegno  % inizio ripetizione
    f2 g a b
  }
  c1_"D.S." \bar "|."
}

[image of music]

Alla fine di una ripetizione:

\relative {
  e'1
  \repeat volta 2 {
    f2 g a b
    \inStaffSegno  % fine ripetizione
  }
  f2 g a b
  c1_"D.S." \bar "|."
}

[image of music]

Tra due ripetizioni:

\relative {
  e'1
  \repeat volta 2 {
    f2 g a b
  }
  \inStaffSegno  % doppia ripetizione
  \repeat volta 2 {
    f2 g a b
  }
  c1_"D.S." \bar "|."
}

[image of music]

Si possono impostare simboli alternativi delle stanghette modificando nel contesto Score le proprietà segnoType, startRepeatSegnoType, endRepeatSegnoType o doubleRepeatSegnoType per il tipo di stanghetta richiesto. I tipi di stanghetta alternativi devono essere selezionati dai tipi predefiniti o dai tipi precedentemente definiti col comando \defineBarLine (vedi Stanghette).

\defineBarLine ":|.S[" #'(":|." "S[" "")
\defineBarLine "]" #'("]" "" "")
\relative {
  e'1
  \repeat volta 2 {
    f2 g a b
    \once \set Score.endRepeatSegnoType = ":|.S["
    \inStaffSegno
  }
  f2 g \bar "]" a b
  c1_"D.S." \bar "|."
}

[image of music]

Frammenti di codice selezionati

Accorciare le parentesi delle volte

Per impostazione predefinita, le parentesi delle volte si estendono per tutta l’alternativa, ma si possono accorciare impostando voltaSpannerDuration. Nell’esempio seguente, la parentesi dura una misura, che ha una durata di 3/4.

\relative c'' {
  \time 3/4
  c4 c c
  \set Score.voltaSpannerDuration = #(ly:make-moment 3/4)
  \repeat volta 5 { d4 d d }
  \alternative {
    {
      e4 e e
      f4 f f
    }
    { g4 g g }
  }
}

[image of music]

Aggiungere le parentesi delle volte a altri righi

L’incisore Volta_engraver risiede nel contesto Score, quindi le parentesi delle ripetizioni appaiono di norma soltanto sul rigo superiore. Questo comportamento può essere modificato aggiungendo l’incisore Volta_engraver al contesto Staff in cui si desidera far apparire le parentesi; si veda anche il frammento “Volta multirigo”.

<<
  \new Staff { \repeat volta 2 { c'1 } \alternative { c' } }
  \new Staff { \repeat volta 2 { c'1 } \alternative { c' } }
  \new Staff \with { \consists "Volta_engraver" } { c'2 g' e' a' }
  \new Staff { \repeat volta 2 { c'1 } \alternative { c' } }
>>

[image of music]

Impostare la doppia ripetizione predefinita per le volte

Esistono tre diversi stili di doppie ripetizioni per le volte, che si possono impostare con doubleRepeatType.

\relative c'' {
  \repeat volta 1 { c1 }
  \set Score.doubleRepeatType = #":..:"
  \repeat volta 1 { c1 }
  \set Score.doubleRepeatType = #":|.|:"
  \repeat volta 1 { c1 }
  \set Score.doubleRepeatType = #":|.:"
  \repeat volta 1 { c1 }
}

[image of music]

Numeri di battuta alternativi

Si possono impostare due metodi alternativi di numerazione della battuta, utili specialmente per le ripetizioni.

\relative c'{
  \set Score.alternativeNumberingStyle = #'numbers
  \repeat volta 3 { c4 d e f | }
    \alternative {
      { c4 d e f | c2 d \break }
      { f4 g a b | f4 g a b | f2 a | \break }
      { c4 d e f | c2 d }
    }
  c1 \break
  \set Score.alternativeNumberingStyle = #'numbers-with-letters
  \repeat volta 3 { c,4 d e f | }
    \alternative {
      { c4 d e f | c2 d \break }
      { f4 g a b | f4 g a b | f2 a | \break }
      { c4 d e f | c2 d }
    }
  c1
}

[image of music]

Vedi anche

Glossario Musicale: ripetizione, volta.

Guida alla notazione: Stanghette, Modifica dei componenti aggiuntivi di un contesto, Modifica di legature di valore e di portamento, Gestione del tempo.

File installati: ‘ly/engraver-init.ly’.

Frammenti: Repeats.

Guida al funzionamento interno: VoltaBracket, RepeatedMusic, VoltaRepeatedMusic, UnfoldedRepeatedMusic.

Problemi noti e avvertimenti

Le legature di portamento che si estendono da un blocco \repeat verso un blocco \alternative funzioneranno solo nel primo finale alternativo. L’aspetto grafico di una legatura di portamento che continua negli altri finali alternativi può essere simulato con \repeatTie se la legatura si estende solo su una nota del blocco dell’alternativa, sebbene questo metodo non funzioni in TabStaff. Altri metodi che si possono adattare per indicare legature di portamento che continuano su varie note dei blocchi di alternativa, e che funzionano anche nei contesti TabStaff, sono presentati in Modifica di legature di valore e di portamento.

Inoltre le legature di portamento non possono ricollegarsi dalla fine di un’alternativa all’inizio della ripetizione.

I glissandi che si estendono da un blocco \repeat in un blocco \alternative funzioneranno soltanto per il primo finale alternativo. L’aspetto grafico di un glissando che continua negli altri finali alternativi può essere indicato creando un glissando che inizia su una nota di abbellimento nascosta. Vedere ad esempio il frammento “Estendere i glissandi attraverso le ripetizioni” nei Frammenti Selezionati in Glissando.

Se una ripetizione che inizia con una misura incompleta ha un blocco \alternative che contiene modifiche alla proprietà measureLength, l’uso di \unfoldRepeats causerà l’erroneo posizionamento delle stanghette e degli avvisi di controllo di battuta.

Una ripetizione annidata come la seguente

\repeat …
\repeat …
\alternative

è ambigua, perché non è chiaro a quale \repeat appartenga il blocco \alternative. Questa ambiguità si risolve facendo in modo che \alternative appartenga sempre al blocco \repeat interno. Per chiarezza, si consiglia di usare le parentesi in queste situazioni.


Indicazioni di ripetizione manuali

Nota: Questi metodi vengono usati solo per mostrare tipi di ripetizioni inusuali, e potrebbero causare un comportamento inaspettato. Nella maggior parte dei casi, le ripetizioni devono essere create col comando standard \repeat oppure stampando le stanghette opportune. Maggiori informazioni in Stanghette.

La proprietà repeatCommands permette di controllare la formattazione delle ripetizioni. Il suo valore è una lista Scheme dei comandi di ripetizione.

start-repeat

Stampa una stanghetta .|:.

\relative {
  c''1
  \set Score.repeatCommands = #'(start-repeat)
  d4 e f g
  c1
}

[image of music]

Come vuole la pratica comune di incisione, i segni di ripetizione non vengono stampati all’inizio di un brano.

end-repeat

Stampa una stanghetta :|.:

\relative {
  c''1
  d4 e f g
  \set Score.repeatCommands = #'(end-repeat)
  c1
}

[image of music]

(volta numero) … (volta #f)

Crea una nuova volta col numero specificato. La parentesi della volta deve essere terminata esplicitamente, altrimenti non sarà stampata.

\relative {
  f''4 g a b
  \set Score.repeatCommands = #'((volta "2"))
  g4 a g a
  \set Score.repeatCommands = #'((volta #f))
  c1
}

[image of music]

Comandi di ripetizione multipli possono trovarsi nello stesso punto:

\relative {
  f''4 g a b
  \set Score.repeatCommands = #'((volta "2, 5") end-repeat)
  g4 a g a
  c1
  \set Score.repeatCommands = #'((volta #f) (volta "95") end-repeat)
  b1
  \set Score.repeatCommands = #'((volta #f))
}

[image of music]

Si può includere del testo nella parentesi della volta. Il testo può consistere di un numero, di più numeri o di un’indicazione testuale, si veda Formattazione del testo. Il modo più semplice per usare del testo è definirlo prima e poi includerlo nella lista Scheme,

voltaAdLib = \markup { 1. 2. 3... \text \italic { ad lib. } }
\relative {
  c''1
  \set Score.repeatCommands =
    #(list(list 'volta voltaAdLib) 'start-repeat)
  c4 b d e
  \set Score.repeatCommands = #'((volta #f) (volta "4.") end-repeat)
  f1
  \set Score.repeatCommands = #'((volta #f))
}

[image of music]

Vedi anche

Guida alla notazione: Stanghette, Formattazione del testo.

Frammenti: Repeats.

Guida al funzionamento interno: VoltaBracket, RepeatedMusic, VoltaRepeatedMusic.


Ripetizioni ricopiate

Col comando unfold, le ripetizioni possono servire a semplificare la scrittura di musica ripetitiva. La sintassi è

\repeat unfold numero-di-ripetizioni espressione-musicale

dove espressione-musicale è la musica e numero-di-ripetizioni è il numero di volte per cui è ripetuta espressione-musicale.

\relative {
  \repeat unfold 2 { c''4 d e f }
  c1
}

[image of music]

In alcuni casi, specialmente in un contesto \relative, la funzione \repeat unfold non equivale a riscrivere l’espressione musicale più volte. Ad esempio

\repeat unfold 2 { a'4 b c }

non equivale a

a'4 b c | a'4 b c

Le ripetizioni dispiegate (unfold) possono avere dei finali alternativi.

\relative {
  \repeat unfold 2 { c''4 d e f }
  \alternative {
    { c2 g' }
    { c,2 b }
  }
  c1
}

[image of music]

Se il numero di ripetizioni è maggiore del numero di finali alternativi, la prima alternativa viene applicata più volte, finché le alternative rimaste non esauriscono il numero totale delle ripetizioni.

\relative {
  \repeat unfold 4 { c''4 d e f }
  \alternative {
    { c2 g' }
    { c,2 b }
    { e2 d }
   }
  c1
}

[image of music]

Se il numero di finali alternativi è maggiore del numero di ripetizioni, solo le prime alternative vengono applicate. Le alternative rimanenti saranno ignorate e non verranno stampate.

\relative {
  \repeat unfold 2 { c''4 d e f }
  \alternative {
    { c2 g' }
    { c,2 b }
    { e2 d }
  }
  c1
}

[image of music]

È anche possibile annidare molteplici funzioni unfold (con o senza finali alternativi).

\relative {
  \repeat unfold 2 {
    \repeat unfold 2 { c''4 d e f }
    \alternative {
      { c2 g' }
      { c,2 b }
    }
  }
  c1
}

[image of music]

Gli accordi si ripetono col simbolo di ripetizione dell’accordo q. Vedi Ripetizione di un accordo.

Nota: Se si usa \relative dentro a un blocco \repeat senza istanziare esplicitamente il contesto Voice, appare un rigo in più (non desiderato). Vedi Appare un rigo in più.

Vedi anche

Guida alla notazione: Ripetizione di un accordo.

Frammenti: Repeats.

Guida al funzionamento interno: RepeatedMusic, UnfoldedRepeatedMusic.


1.4.2 Ripetizioni brevi

Questa sezione tratta il modo in cui inserire brevi ripetizioni. Le ripetizioni brevi possono avere due forme: segni di tratto obliquo o percentuale per rappresentare le ripetizioni di una singola nota, di una singola misura o di due misure; tremolo negli altri casi.


Ripetizioni con percentuale

Brevi sezioni ripetute vengono stampate la prima volta volta e le ripetizioni vengono sostituite da un apposito segno.

La sintassi è

\repeat percent numero espressione-musicale

dove espressione-musicale è l’espressione musicale da ripetere.

Fraseggi più brevi di una misura vengono sostituiti dal tratto obliquo.

\relative c'' {
  \repeat percent 4 { c128 d e f }
  \repeat percent 4 { c64 d e f }
  \repeat percent 5 { c32 d e f }
  \repeat percent 4 { c16 d e f }
  \repeat percent 4 { c8 d }
  \repeat percent 4 { c4 }
  \repeat percent 2 { c2 }
}

[image of music]

Fraseggi di una o due misure vengono sostituiti da simboli simili alla percentuale.

\relative c'' {
  \repeat percent 2 { c4 d e f }
  \repeat percent 2 { c2 d }
  \repeat percent 2 { c1 }
}

[image of music]

\relative {
  \repeat percent 3 { c''4 d e f | c2 g' }
}

[image of music]

Fraseggi più brevi di una misura ma con durate miste adottano un simbolo di doppia percentuale.

\relative {
  \repeat percent 4 { c''8. <d f>16 }
  \repeat percent 2 { \tuplet 3/2 { r8 c d } e4 }
}

[image of music]

Frammenti di codice selezionati

Contatore della ripetizione con segno percentuale

Le ripetizioni di misura che hanno più di due ripetizioni possono avere un contatore se si cambia la proprietà opportuna, come mostra questo esempio:

\relative c'' {
  \set countPercentRepeats = ##t
  \repeat percent 4 { c1 }
}

[image of music]

Visibilità del conto della ripetizione con segno percentuale

I contatori della ripetizione con segno percentuale possono essere mostrati a intervalli regolari impostando la proprietà di contesto repeatCountVisibility.

\relative c'' {
  \set countPercentRepeats = ##t
  \set repeatCountVisibility = #(every-nth-repeat-count-visible 5)
  \repeat percent 10 { c1 } \break
  \set repeatCountVisibility = #(every-nth-repeat-count-visible 2)
  \repeat percent 6 { c1 d1 }
}

[image of music]

Ripetizioni con segni di percentuale isolati

Si possono stampare anche segni di percentuale isolati.

makePercent =
#(define-music-function (note) (ly:music?)
   "Make a percent repeat the same length as NOTE."
   (make-music 'PercentEvent
               'length (ly:music-length note)))

\relative c'' {
  \makePercent s1
}

[image of music]

Vedi anche

Glossario Musicale: percent repeat, simile.

Frammenti: Repeats.

Guida al funzionamento interno: RepeatSlash, RepeatSlashEvent, DoubleRepeatSlash, PercentRepeat, PercentRepeatCounter, PercentRepeatedMusic, Percent_repeat_engraver, DoublePercentEvent, DoublePercentRepeat, DoublePercentRepeatCounter, Double_percent_repeat_engraver, Slash_repeat_engraver.

Problemi noti e avvertimenti

Le ripetizioni con percentuale non contengono nient’altro che il segno di percentuale; in particolare, i cambi di tempo non saranno ripetuti.

\repeat percent 3 { \time 5/4 c2. 2 \time 4/4 2 2 }

[image of music]

Qualsiasi cambio di tempo o comando \partial devono trovarsi in passaggi paralleli esterni a qualsiasi ripetizione con percentuale, per esempio su una traccia di tempo separata.

<<
  \repeat percent 3 { c2. 2 2 2 }
  \repeat unfold 3 { \time 5/4 s4*5 \time 4/4 s1 }
>>

[image of music]


Ripetizioni con tremolo

I tremoli possono avere due forme: alternanza tra due note, o due accordi, e rapida ripetizione di una singola nota o accordo. I tremoli costituiti da un’alternanza si indicano con delle travature che collegano le note o gli accordi che si alternano, mentre i tremoli che consistono in una rapida ripetizione di una nota singola si indicano aggiungendo delle travature o dei tratti di suddivisione obliqui alla singola nota.

Per inserire i segni del tremolo tra le note, si usa \repeat con lo stile tremolo:

\relative c'' {
  \repeat tremolo 8 { c16 d }
  \repeat tremolo 6 { c16 d }
  \repeat tremolo 2 { c16 d }
}

[image of music]

La sintassi di \repeat tremolo prevede specificamente che all’interno delle parentesi siano indicate due note, e che il numero di ripetizioni corrisponda a un valore espresso in durate di note normali o puntate. Dunque \repeat tremolo 7 è valido e produce una nota doppiamente puntata, mentre \repeat tremolo 9 non è valido.

La durata del tremolo equivale alla durata dell’espressione musicale tra parentesi moltiplicata per il numero di ripetizioni: \repeat tremolo 8 { c16 d16 } corrisponde a un tremolo di una semibreve, rappresentata come due semibrevi unite dalle travature del tremolo.

Ci sono due modi di inserire dei segni di tremolo su una singola nota. Anche in questo caso si usa la sintassi \repeat tremolo, ma la nota non deve essere racchiusa tra parentesi:

\repeat tremolo 4 c'16

[image of music]

Si può ottenere lo stesso output aggiungendo :N dopo la nota, dove N indica la durata della suddivisione (deve essere almeno 8). Se N è 8, viene aggiunta una travatura al gambo della nota. Se N è omesso, viene usato l’ultimo valore:

\relative {
  c''2:8 c:32
  c: c:
}

[image of music]

Frammenti di codice selezionati

Tremoli attraverso i righi

Dato che \repeat tremolo si aspetta esattamente due argomenti musicali per i tremoli di accordi, la nota o l’accordo che cambiano rigo in un tremolo che attraversa i righi devono essere posti tra parentesi graffe insieme al comando \change Staff.

\new PianoStaff <<
  \new Staff = "up" \relative c'' {
    \key a \major
    \time 3/8
    s4.
  }
  \new Staff = "down" \relative c'' {
    \key a \major
    \time 3/8
    \voiceOne
    \repeat tremolo 6 {
      <a e'>32
      {
        \change Staff = "up"
        \voiceTwo
        <cis a' dis>32
      }
    }
  }
>>

[image of music]

Vedi anche

Frammenti: Repeats.


1.5 Note simultanee

[image of music]

La polifonia in musica si riferisce alla coesistenza simultanea di più di una voce in un brano musicale. In LilyPond la polifonia si riferisce alla coesistenza di più voci sullo stesso rigo.


1.5.1 Una voce

In questa sezione vengono spiegate le note simultanee che fanno parte di un’unica voce.


Note in un accordo

Un accordo si forma racchiudendo una serie di altezze tra < e > e può essere seguito da una durata, come accade per le semplici note.

\relative {
  <a' c e>1 <a c e>2 <f a c e>4 <a c>8. <g c e>16
}

[image of music]

Proprio come per le note, si possono specificare le articolazioni da riferire all’accordo.

\relative {
  <a' c e>1\fermata <a c e>2-> <f a c e>4\prall <a c>8.^! <g c e>16-.
}

[image of music]

Si possono specificare abbellimenti e articolazioni per ogni nota che fa parte dell’accordo.

\relative {
  <a' c\prall e>1 <a-> c-^ e>2 <f-. a c-. e-.>4
  <a-+ c-->8. <g\fermata c e\turn>16
}

[image of music]

Tuttavia, alcuni elementi della notazione, come le dinamiche e le forcelle, devono essere attaccate all’accordo invece che alle sue singole note, altrimenti non appariranno. Altri elementi della notazione, come le diteggiature e le legature di portamento, saranno posizionate in modo nettamente diverso se attaccate alle note di un accordo invece che a un accordo intero o a singole note.

\relative {
  <a'\f c( e>1 <a c) e>\f <a\< c e>( <a\! c e>)
  <a c e>\< <a c e> <a c e>\!
}

[image of music]

Un accordo si comporta semplicemente come un contenitore di note, articolazioni e altri elementi. Di conseguenza, un accordo privo di note non ha una durata. Qualsiasi articolazione attaccata a un accordo vuoto si troverà nel momento musicale della nota o accordo seguenti e si combinerà con questi (possibilità più complesse di combinazione sono spiegate in Espressioni simultanee):

\relative {
  \grace { g'8( a b }
  <> ) \p \< -. -\markup \italic "sempre staccato"
  \repeat unfold 4 { c4 e }  c1\f
}

[image of music]

Si può usare la modalità relativa per indicare l’altezza degli accordi. La prima nota di ogni accordo è sempre relativa alla prima nota dell’accordo che lo precede oppure, se non c’è un accordo precedente, è relativa all’altezza dell’ultima nota che precede l’accordo. Le altezze di tutte le altre note dell’accordo sono relative alla nota che le precede all’interno dell’accordo.

\relative {
  <a' c e>1 <f a c> <a c e> <f' a c> <b, e b,>
}

[image of music]

Maggiori informazioni sugli accordi si trovano in Chord notation.

Vedi anche

Glossario Musicale: accordo.

Manuale d’apprendimento: Combinare le note negli accordi.

Guida alla notazione: Chord notation, Articolazioni e abbellimenti, Ottava relativa, Più voci.

Frammenti: Simultaneous notes.

Problemi noti e avvertimenti

Gli accordi che contengono più di due altezze in uno spazio del rigo, come ad esempio ‘<e f! fis!>’, presentano le teste di tali note sovrapposte. A seconda della situazione, si può migliorare l’aspetto con


Ripetizione di un accordo

Per inserire la musica più rapidamente, si può usare una scorciatoia che ripete l’accordo precedente. Il simbolo di ripetizione dell’accordo è q:

\relative {
  <a' c e>1 q <f a c>2 q
}

[image of music]

Come nel caso dei normali accordi, il simbolo di ripetzione dell’accordo si può usare con le durate, le articolazioni, i testi a margine, le legature di portamento, le travature, etc. dato che solo le altezze dell’accordo precedente vengono duplicate.

\relative {
  <a' c e>1\p^"text" q2\<( q8)[-! q8.]\! q16-1-2-3 q8\prall
}

[image of music]

Il simbolo di ripetizione dell’accordo ricorda sempre l’ultimo accordo inserito, quindi è possibile inserire l’accordo più recente anche se nel frattempo sono state inserite altre note (senza accordi) o pause.

\relative {
  <a' c e>1 c'4 q2 r8 q8 |
  q2 c, |
}

[image of music]

Tuttavia questo simbolo non conserva le dinamiche, le articolazioni o gli abbellimenti dell’accordo precedente.

\relative {
  <a'-. c\prall e>1\sfz c'4 q2 r8 q8 |
  q2 c, |
}

[image of music]

Per far sì che alcuni elementi siano conservati, si può invocare esplicitamente la funzione \chordRepeats con un’ulteriore argomento che indica una lista di tipi di evento da mantenere, a meno che eventi di quel tipo non siano già presenti nell’accordo q stesso.

\relative {
  \chordRepeats #'(articulation-event)
  { <a'-. c\prall e>1\sfz c'4 q2 r8 q8-. } |
  q2 c, |
}

[image of music]

In questo esempio l’uso di \chordRepeats all’interno di un blocco \relative produce risultati indesiderati: gli eventi di un accordo, una volta espansi, non si distinguono più per essere stati inseriti come accordi normali, quindi \relative assegna un’ottava basata sul contesto corrente.

Dato che \relative annidati non si influenzano l’un l’altro, si può usare un altro \relative dentro \chordRepeats per stabilire le relazioni di ottava prima di espandere gli accordi ripetuti. In questo caso l’intero contenuto del \relative più interno non influenza quello esterno; ecco perché in questo esempio la nota finale è stata specificata con un’ottava diversa.

\new Voice
\relative c'' {
  \chordRepeats #'(articulation-event)
  \relative
  { <a'-. c\prall e>1\sfz c'4 q2 r8 q8-. } |
  q2 c |
}

[image of music]

Le interazioni con \relative si verificano solo con chiamate esplicite di \chordRepeats: l’espansione implicita all’inizio della creazione della partitura viene fatta in un momento in cui tutti i \relative sono stati già elaborati.

Vedi anche

Guida alla notazione: Chord notation, Articolazioni e abbellimenti.

File installati: ‘ly/chord-repetition-init.ly’.


Espressioni simultanee

Una o più espressioni musicali racchiuse tra due coppie di parentesi uncinate sono considerate simultanee. Se la prima espressione inizia con una nota singola o se l’intera espressione simultanea appare esplicitamente all’interno di una voce, sarà posta in un solo rigo; altrimenti gli elementi dell’espressione simultanea saranno messi in righi separati.

Gli esempi seguenti mostrano espressioni simultanee su un rigo:

\new Voice {  % voce singola esplicita
  << \relative { a'4 b g2 }
     \relative { d'4 g c,2 } >>
}

[image of music]

\relative {
  % prima nota singola
  a' << \relative { a'4 b g }
       \relative { d'4 g c, } >>
}

[image of music]

Questo può essere utile se le sezioni simultanee hanno durate identiche, ma i tentativi di collegare note con durate diverse allo stesso gambo causerà degli errori. Le note, le articolazioni e le modifiche delle proprietà in una singola voce (‘Voice’) sono raccolte e create secondo l’ordine della musica:

\relative {
  <a' c>4-.  <>-. << c a >>  << { c-. <c a> } { a s-. } >>
}

[image of music]

Per poter inserire gambi o travature multiple e variare le durate o altre proprietà di note riferibili allo stesso momento musicale, occorre usare più voci.

L’esempio seguente mostra come le espressioni simultanee possano generare implicitamente righi multipli:

% nessuna singola nota precede l'espressione simultanea
<< \relative { a'4 b g2 }
   \relative { d'4 g2 c,4 } >>

[image of music]

In questo caso le durate diverse non causano problemi perché sono interpretate in voci diverse.

Problemi noti e avvertimenti

Se le note appartenenti a due o più voci, senza che sia stato specificato uno spostamento, hanno i gambi nella stessa direzione, il messaggio

attenzione: questa voce ha bisogno di un'impostazione \voiceXx o \shiftXx

apparirà durante la compilazione del file. Si può evitare con:

\override NoteColumn.ignore-collision = ##t

Tuttavia, questo comando non si limita a eliminare l’avvertimento, ma impedisce qualsiasi risoluzione delle collisioni, e potrebbe comportare altri effetti indesiderati (vedi anche i Problemi noti in Risoluzione delle collisioni).


Cluster

Un cluster prescrive l’esecuzione simultanea di tutti i suoni compresi in un determinato intervallo. Può essere rappresentato come un involucro che contiene le note che ne fanno parte. Si inserisce applicando la funzione \makeClusters a una sequenza di accordi, ad esempio:

\relative \makeClusters { <g' b>2 <c g'> }

[image of music]

Si possono inserire insieme sullo stesso rigo le normali note e i cluster, anche contemporaneamente. In tal caso non viene fatto alcun tentativo di evitare automaticamente collisioni tra le note normali e i cluster.

Vedi anche

Glossario Musicale: cluster.

Frammenti: Simultaneous notes.

Guida al funzionamento interno: ClusterSpanner, ClusterSpannerBeacon, Cluster_spanner_engraver.

Problemi noti e avvertimenti

I cluster hanno un buon aspetto solo se durano almeno per due accordi; altrimenti appaiono troppo stretti.

I cluster non hanno un gambo e non possono indicare delle durate da soli, ma la lunghezza del cluster è determinata dalle durate degli accordi che lo definiscono. Più cluster distinti devono essere separati da una pausa.

I cluster non generano output MIDI.


1.5.2 Più voci

Questa sezione presenta le note simultanee in più voci o più righi.


Polifonia su un solo rigo

Istanziare esplicitamente le voci

La struttura di base necessaria per ottenere più voci indipendenti in un solo rigo è illustrata nell’esempio seguente:

\new Staff <<
  \new Voice = "prima"
    \relative { \voiceOne r8 r16 g'' e8. f16 g8[ c,] f e16 d }
  \new Voice= "seconda"
    \relative { \voiceTwo d''16 c d8~ 16 b c8~ 16 b c8~ 16 b8. }
>>

[image of music]

Le voci sono istanziate esplicitamente e vengono contrassegnate da dei nomi. I comandi \voiceOne\voiceFour impostano le voci in modo che la prima e terza voce abbiano i gambi in su, la seconda e la quarta voce i gambi in giù, le teste di nota della terza e quarta voce siano spostate orizzontalmente e le pause in ciascuna voce siano spostate automaticamente per evitare collisioni. Il comando \oneVoice ripristina tutte le impostazioni della voce alle direzioni neutrali predefinite.

Passaggi polifonici temporanei

Un passaggio polifonico temporaneo si può creare col seguente costrutto:

<< { \voiceOne … }
  \new Voice { \voiceTwo … }
>> \oneVoice

In questo esempio la prima espressione all’interno di un passaggio polifonico temporaneo è posta nel contesto Voice che era in uso immediatamente prima del passaggio polifonico e quello stesso contesto Voice continua dopo la sezione temporanea. Le altre espressioni comprese nelle parentesi uncinate vengono assegnate a voci temporanee distinte. Questo permette di assegnare il testo a una voce che continua prima, durante e dopo una sezione polifonica:

\relative <<
  \new Voice = "melody" {
    a'4
    <<
      {
        \voiceOne
        g f
      }
      \new Voice {
        \voiceTwo
        d2
      }
    >>
    \oneVoice
    e4
  }
  \new Lyrics \lyricsto "melody" {
  This is my song.
  }
>>

[image of music]

I comandi \voiceOne e \voiceTwo sono necessari per definire le impostazioni di ogni voce.

Il costrutto con la doppia barra inversa (backslash)

Il costrutto << {…} \\ {…} >>, in cui due (o più) espressioni sono separate da due barre inverse (backslash), si comporta diversamente dal costrutto simile privo delle due barre: tutte le espressioni in questo costrutto vengono assegnate a nuovi contesti Voice. Questi nuovi contesti Voice vengono creati implicitamente e ad essi vengono assegnati dei nomi prestabiliti "1", "2", etc.

Il primo esempio potrebbe essere riscritto nel modo seguente:

<<
  \relative { r8 r16 g'' e8. f16 g8[ c,] f e16 d }
  \\
  \relative { d''16 c d8~ 16 b c8~ 16 b c8~ 16 b8. }
>>

[image of music]

Questa sintassi si usa quando non importa che le voci temporanee siano create e poi eliminate. A queste voci create implicitamente vengono assegnate le impostazioni equivalenti all’uso dei comandi \voiceOne\voiceFour, nell’ordine in cui appaiono nell’input.

Nell’esempio seguente, la voce intermedia ha i gambi in su, dunque viene inserita in terza posizione in modo che diventi la terza voce, che ha i gambi in su. Si usano le pause spaziatrici per evitare il raddoppio delle pause ordinarie.

<<
  \relative { r8 g'' g  g g f16 ees f8 d }
  \\
  \relative { ees'8 r ees r d r d r }
  \\
  \relative { d''8 s c s bes s a s }
>>

[image of music]

In tutti i brani, a eccezione di quelli più semplici, è consigliabile creare contesti Voice espliciti come è spiegato in Contesti e incisori e Definire esplicitamente le voci.

Ordine delle voci

Quando si inseriscono più voci nel file di input, conviene usare il seguente ordine:

Voce 1: la più alta
Voce 2: la più bassa
Voce 3: la seconda più alta
Voce 4: la seconda più bassa
Voce 5: la  terza più alta
Voce 6: la terza più bassa
etc.

Sebbene possa sembrare controintuitivo, ciò semplifica il processo automatico di formattazione. Si noti che le voci con numero dispari hanno i gambi in su, quelle con numero pari hanno i gambi in giù:

\new Staff <<
  \time 2/4
  { f''2 }  % 1: la più alta
  \\
  { c'2  }  % 2: la più bassa
  \\
  { d''2 }  % 3: seconda più alta
  \\
  { e'2  }  % 4: seconda più bassa
  \\
  { b'2  }  % 5: terza più alta
  \\
  { g'2  }  % 6: terza più bassa
>>

[image of music]

Quando si desidera inserire le voci in un ordine diverso, conviene usare il comando \voices:

\new Staff \voices 1,3,5,6,4,2 <<
  \time 2/4
  { f''2 }  % 1: la più alta
  \\
  { d''2 }  % 3: seconda più alta
  \\
  { b'2  }  % 5: terza più alta
  \\
  { g'2  }  % 6: terza più bassa
  \\
  { e'2  }  % 4: seconda più bassa
  \\
  { c'2  }  % 2: la più bassa
>>

[image of music]

Nota: Il testo e gli estensori (come le legature di portamento e di valore, le forcelle, etc.) non possono ‘attraversare’ le voci.

Durate identiche

Nel caso speciale in cui si desideri inserire sezioni musicali parallele con il medesimo ritmo, si possono combinare in un unico contesto Voice, formando dunque degli accordi. Per farlo, vanno racchiuse in un semplice costrutto musicale simultaneo all’interno di una voce esplicita:

\new Voice <<
  \relative { e''4 f8 d e16 f g8 d4 }
  \relative { c''4 d8 b c16 d e8 b4 }
>>

[image of music]

Questo metodo produce strane travature e avvertimenti se le sezioni musicali non hanno lo stesso ritmo.

Comandi predefiniti

\voiceOne, \voiceTwo, \voiceThree, \voiceFour, \oneVoice.

Vedi anche

Manuale d’apprendimento: Le voci contengono la musica, Definire esplicitamente le voci.

Guida alla notazione: Percussion staves, Pause invisibili, Gambi.

Frammenti: Simultaneous notes.


Stili di voce

Si possono assegnare colori e forme diverse a ciascuna voce per facilitarne l’identificazione:

<<
  \relative { \voiceOneStyle d''4 c2 b4 }
  \\
  \relative { \voiceTwoStyle e'2 e }
  \\
  \relative { \voiceThreeStyle b2. c4 }
  \\
  \relative { \voiceFourStyle g'2 g }
>>

[image of music]

Il comando \voiceNeutralStyle permette di ripristinare l’aspetto predefinito.

Comandi predefiniti

\voiceOneStyle, \voiceTwoStyle, \voiceThreeStyle, \voiceFourStyle, \voiceNeutralStyle.

Vedi anche

Manuale d’apprendimento: Sento le Voci, Altre fonti di informazione.

Frammenti: Simultaneous notes.


Risoluzione delle collisioni

Le teste di note che si trovano in voci diverse ma hanno stessa altezza, stessa testa e direzione del gambo opposta vengono unite automaticamente; invece, le note che hanno la stessa testa o la stessa direzione del gambo non vengono unite. Le pause opposte a un gambo in una voce diversa vengono spostate verticalmente. L’esempio seguente mostra tre diverse circostanze, sul primo e terzo movimento della prima battuta e sul primo movimento della seconda battuta, in cui l’unione automatica delle teste di nota non funziona.

<<
  \relative {
    c''8 d e d c d c4
    g'2 fis
  } \\
  \relative {
    c''2 c8. b16 c4
    e,2 r
  } \\
  \relative {
    \oneVoice
    s1
    e'8 a b c d2
  }
>>

[image of music]

Note con teste diverse possono essere unite come è mostrato sotto. In questo esempio le teste delle note nel primo battito della prima battuta sono unite:

<<
  \relative {
    \mergeDifferentlyHeadedOn
    c''8 d e d c d c4
    g'2 fis
  } \\
  \relative {
    c''2 c8. b16 c4
    e,2 r
  } \\
  \relative {
    \oneVoice
    s1
    e'8 a b c d2
  }
>>

[image of music]

Le minime e le semiminime, invece, non sono unite, perché sarebbe difficile distinguerle.

Anche le teste di note con diversi punti, come nel terzo movimento della prima battuta, possono essere unite:

<<
  \relative {
    \mergeDifferentlyHeadedOn
    \mergeDifferentlyDottedOn
    c''8 d e d c d c4
    g'2 fis
  } \\
  \relative {
    c''2 c8. b16 c4
    e,2 r
  } \\
  \relative {
    \oneVoice
    s1
    e'8 a b c d2
  }
>>

[image of music]

La minima e la croma all’inizio della seconda misura sono unite per errore, perché l’unione automatica non riesce a completare correttamente l’unione quando tre o più note sono allineate sulla stessa colonna di note: in questo caso la testa di nota unita non è corretta. Per far sì che l’unione selezioni la testa di nota corretta, occorre applicare il comando \shift alla nota che non deve essere unita. In questo esempio si usa \shiftOn per spostare il Sol superiore (g) fuori dalla colonna e di conseguenza \mergeDifferentlyHeadedOn funziona correttamente.

<<
  \relative {
    \mergeDifferentlyHeadedOn
    \mergeDifferentlyDottedOn
    c''8 d e d c d c4
    \shiftOn
    g'2 fis
  } \\
  \relative {
    c''2 c8. b16 c4
    e,2 r
  } \\
  \relative {
    \oneVoice
    s1
    e'8 a b c d2
  }
>>

[image of music]

Il comando \shiftOn permette (senza forzare) lo spostamento delle note in una voce. Quando si applica \shiftOn a una voce, una nota o accordo in quella voce vengono spostati solo se il suo gambo altrimenti entrerebbe in collisione col gambo di un’altra voce, e solo se i gambi che collidono puntano nella stessa direzione. Il comando \shiftOff impedisce che si verifichi questo tipo di spostamento.

Per impostazione predefinita, le voci più esterne (solitamente la prima e la seconda voce) hanno specificato \shiftOff, mentre le voci più interne (terza e successive) hanno specificato \shiftOn. Quando si applica uno spostamento, le voci con i gambi in su (voci dispari) vengono spostate a destra, e le voci con i gambi in giù (voci pari) vengono spostate a sinistra.

Ecco un esempio che aiuta a visualizzare come un’espressione simultanea abbreviata viene espansa internamente.

Nota: Attenzione: con tre o più voci, l’ordine verticale delle voci nel file di input non deve essere lo stesso dell’ordine verticale delle voci del rigo!

\new Staff \relative {
  %% inserimento abbreviato
  <<
    { f''2  }  % 1: più alta
    \\
    { g,2 }  % 2: più bassa
    \\
    { d'2 }  % 3: più alta centrale
    \\
    { b2  }  % 4: più  bassa centrale
  >>
  %% espansione interna dell'input precedente
  <<
    \new Voice = "1" { \voiceOne   \shiftOff f'2 }
    \new Voice = "2" { \voiceTwo   \shiftOff g,2 }
    \new Voice = "3" { \voiceThree \shiftOn  d'2 } % sposta a destra
    \new Voice = "4" { \voiceFour  \shiftOn  b2  } % sposta a sinistra
  >>
}

[image of music]

Due ulteriori comandi, \shiftOnn e \shiftOnnn, mettono a disposizione altri livelli di spostamento che possono essere specificati in modo temporaneo per risolvere delle collisioni in situazioni complesse – vedi Esempio musicale.

Le note vengono unite solo se presentano opposta direzione dei gambi (come accade, ad esempio, nella prima o seconda voce o quando i gambi sono impostati esplicitamente in direzioni opposte).

Comandi predefiniti

\mergeDifferentlyDottedOn, \mergeDifferentlyDottedOff, \mergeDifferentlyHeadedOn, \mergeDifferentlyHeadedOff.

\shiftOn, \shiftOnn, \shiftOnnn, \shiftOff.

Frammenti di codice selezionati

Voci ulteriori per evitare le collisioni

In alcuni casi di musica polifonica complessa sono necessarie delle voci ulteriori per evitare le collisioni tra note. Se servono più di quattro voci parallele, si possono aggiungere altre voci definendo una variabile con la funzione Scheme function context-spec-music.

voiceFive = #(context-spec-music (make-voice-props-set 4) 'Voice)

\relative c'' {
  \time 3/4
  \key d \minor
  \partial 2
  <<
    \new Voice  {
      \voiceOne
      a4. a8
      e'4 e4. e8
      f4 d4. c8
    }
    \new Voice {
      \voiceTwo
      d,2
      d4 cis2
      d4 bes2
    }
    \new Voice {
      \voiceThree
      f'2
      bes4 a2
      a4 s2
    }
    \new Voice {
      \voiceFive
      s2
      g4 g2
      f4 f2
    }
  >>
}

[image of music]

Forzare lo spostamento orizzonatale delle note

Quando il motore tipografico non riesce a risolvere una situazione, si può usare la sintassi che sovrascrive le decisioni tipografiche. L’unità di misura usata è lo spazio del rigo.

\relative c' <<
  {
    <d g>2 <d g>
  }
  \\
  {
    <b f'>2
    \once \override NoteColumn.force-hshift = #1.7
    <b f'>2
  }
>>

[image of music]

Vedi anche

Glossario Musicale: polifonia.

Manuale d’apprendimento: Note simultanee, Le voci contengono la musica, Esempio musicale.

Frammenti: Simultaneous notes.

Guida al funzionamento interno: NoteColumn, NoteCollision, RestCollision.

Problemi noti e avvertimenti

Se si usa \override NoteColumn.ignore-collision = ##t, le note con teste diverse che si trovano in voci diverse saranno unite in modo non corretto.

\mergeDifferentlyHeadedOn
<< \relative { c'16 a' b a } \\ \relative { c'2 } >>
\override NoteColumn.ignore-collision = ##t
<< \relative { c'16 a' b a } \\ \relative { c'2 } >>

[image of music]


Combinazione automatica delle parti

La combinazione automatica delle parti si usa per combinare in un unico rigo due parti musicali separate. Ciò è utile soprattutto quando si scrivono partiture orchestrali. Viene stampata una sola voce se le due parti musicali sono identiche, ma nei punti in cui sono diverse viene aggiunta una seconda voce. Le direzioni dei gambi sono impostate in su e in giù in base alla voce di appartenenza, mentre le sezioni solistiche e a due sono a loro volta identificate e contrassegnate.

La sintassi per la combinazione automatica delle parti è:

\partcombine espressione-musicale1 espressione-musicale2

L’esempio seguente illustra il funzionamento di base: le parti sono poste su un unico rigo in modo polifonico e le direzioni dei gambi sono regolate di conseguenza. Si usano le stesse variabili per le parti indipendenti e il rigo combinato.

instrumentOne = \relative {
  c'4 d e f |
  R1 |
  d'4 c b a |
  b4 g2 f4 |
  e1 |
}

instrumentTwo = \relative {
  R1 |
  g'4 a b c |
  d4 c b a |
  g4 f( e) d |
  e1 |
}

<<
  \new Staff \instrumentOne
  \new Staff \instrumentTwo
  \new Staff \partcombine \instrumentOne \instrumentTwo
>>

[image of music]

Entrambe le parti hanno note identiche nella terza misura, dunque viene stampata una sola nota. Le direzioni dei gambi e delle legature di portamento e di valore sono impostate automaticamente, a seconda che l’esecuzione delle parti sia solistica o all’unisono. Quando si rende necessario, in caso di polifonia, la prima parte (nel contesto one) ha i gambi in “su”, mentre la seconda (nel contesto two) ha sempre i gambi in “giù”. In caso di parti solistiche, la prima e seconda parte sono contrassegnate rispettivamente con “Solo” e “Solo II”. Le parti (a due) all’unisono sono contrassegnate con la scritta “a2”.

Il comportamento predefinito del combinatore delle parti è quello di unire due note della stessa altezza in una nota a due, combinare in un accordo note della stessa durata e separate da un intervallo inferiore alla nona e separare in voci distinte le note con un intervallo superiore alla nona (o quando le voci collidono). Tale comportamento può essere modificato con un argomento opzionale di una coppia di numeri dopo il comando \partcombine: il primo indica l’intervallo in cui le note iniziano a essere combinate (il valore predefinito è zero) e il secondo dove le note vengono divise in note distinte. Impostando il secondo argomento su zero, il combinatore delle parti divide le note che hanno un intervallo di una seconda o più; impostandolo su uno, divide le note di una terza o più, e così via.

instrumentOne = \relative {
  a4 b c d |
  e f g a |
  b c d e |
}

instrumentTwo = \relative {
  c'4 c c c |
  c c c c |
  c c c c |
}

<<
  \new Staff \partcombine \instrumentOne \instrumentTwo
  \new Staff \partcombine #'(2 . 3) \instrumentOne \instrumentTwo
>>

[image of music]

Entrambi gli argomenti di \partcombine sono interpretati come contesti Voice separati, dunque se la musica viene inserita in modo relativo entrambe le parti devono contenere una funzione \relative, ovvero:

\partcombine
  \relative … espressione-musicale1
  \relative … espressione-musicale2

Un blocco \relative che racchiude un \partcombine non ha effetto sulle altezze di espressione-musicale1 e espressione-musicale2.

Nelle partiture professionali, spesso le voci sono tenute separate per lunghi passaggi anche se alcune note sono le stesse in entrambe le voci e potrebbero essere stampate come unisono. Combinare le note in un accordo o mostrare una voce come solista, dunque, non è la scelta ideale, perché la funzione \partcombine considera ogni nota individualmente. In questo caso si può sovrascrivere la funzione \partcombine con uno dei comandi elencati sotto. Tutti i comandi devono essere preceduti da \once per applicarli soltanto alla nota successiva dell’espressione musicale.

instrumentOne = \relative c' {
  \partcombineApart c2^"separato" e |
  \partcombineAutomatic e2^"automatico" e |
  \partcombineChords e'2^"accordo" e |
  \partcombineAutomatic c2^"automatico" c |
  \partcombineApart c2^"separato" \once \partcombineChords e^"accordo una volta sola" |
  c2 c |
}
instrumentTwo = \relative {
  c'2 c |
  e2 e |
  a,2 c |
  c2 c' |
  c2 c |
  c2 c |
}

<<
  \new Staff { \instrumentOne }
  \new Staff { \instrumentTwo }
  \new Staff { \partcombine \instrumentOne \instrumentTwo }
>>

[image of music]

Uso di \partcombine col testo vocale

Il comando \partcombine non è progettato per funzionare col testo vocale; al punto che se una delle voci è nominata in modo esplicito per poterle assegnare del testo, l’unione delle parti smette di funzionare. Tuttavia, questo risultato si può ottenere usando un contesto NullVoice. Vedi Polifonia con testo in comune.

Frammenti di codice selezionati

Combinare due parti sullo stesso rigo

Lo strumento di unione delle parti (il comando \partcombine) permette di combinare varie parti sullo stesso rigo. Indicazioni testuali come “solo” e “a2” sono aggiunte automaticamente; per toglierele basta impostare la proprietà printPartCombineTexts su f. Per le partiture vocali (inni), non c’è bisogno di aggiungere i testi “solo/a2”, quindi dovrebbero essere disattivati. Tuttavia potrebbe convenire non usarlo se c’è una qualche parte solista, perché non verrebbe indicata. In tali casi è preferibile usare la notazione polifonica normale.

Questo frammento illustra i tre modi con cui due parti possono essere stampate su uno stesso rigo: normale polifonia, \partcombine senza testo e \partcombine con testo.

musicDown = \relative c'' {
  g4 e4.( d8) c4 |
  r2 g'4( f8 e) |
  d2 \stemDown a
}

\score {
    <<
    \new Staff \with { instrumentName = #"Standard polyphony" }

      << \musicUp \\ \musicDown >>

    \new Staff \with {
      instrumentName = #"PartCombine without text"
      printPartCombineTexts = ##f
    }

    \partcombine \musicUp \musicDown

    \new Staff \with { instrumentName = #"PartCombine with text" }
      \partcombine \musicUp \musicDown
    >>
  \layout {
    indent = 6.0\cm
    \context {
      \Score
      \override SystemStartBar.collapse-height = #30
    }
  }
}

[image of music]

Modificare le indicazioni testuali di partcombine

Quando si usa la funzionalità di combinazione automatica delle parti, si può modificare il testo delle sezioni soliste e dell’unisono:

\new Staff <<
  \set Staff.soloText = #"girl"
  \set Staff.soloIIText = #"boy"
  \set Staff.aDueText = #"together"
  \partcombine
    \relative c'' {
      g4 g r r
      a2 g
    }
    \relative c'' {
      r4 r a( b)
      a2 g
    }
>>

[image of music]

Vedi anche

Glossario Musicale: a due, parte.

Guida alla notazione: Scrittura delle parti.

Frammenti: Simultaneous notes.

Guida al funzionamento interno: PartCombineMusic, Voice.

Problemi noti e avvertimenti

Tutte le funzioni \partcombine… possono accettare soltanto due voci.

Le funzioni \partcombine… non possono essere inserite all’interno di un blocco \tuplet o \relative.

Se printPartCombineTexts è attivo e le due voci eseguono le stesse note “in modo discontinuo” nella stessa misura, potrebbe apparire il testo a2 più di una volta in quella misura.

\partcombine sa soltanto quando una nota inizia in una voce (Voice); non può, ad esempio, ricordare se una nota in una voce è già iniziata quando combina le note già iniziate nell’altra voce. Questo può portare a vari problemi inattesi, tra cui la stampa non corretta dei segni “Solo” e “Unisono”.

\partcombine tiene tutti gli estensori (legature di portamento e di valore, forcelle, etc.) nella stessa voce, quindi se uno di questi estensori inizia o termina in una voce diversa potrebbe essere stampato incorrettamente o non essere stampato affatto.

Se la funzione \partcombine non riesce a combinare le due espressioni musicali (ovvero quando le due voci hanno durate diverse), assegnerà alle voci, internamente, nomi personalizzati: rispettivamente one e two. Ciò significa che se c’è un “passaggio” a un contesto Voice nominato diversamente, gli eventi in quel contesto verranno ignorati.

Consultare i Problemi noti e avvertimenti in Default tablatures se si usa \partcombine con l’intavolatura, e la Nota in Travature automatiche se si usa la disposizione automatica delle travature.


Scrivere la musica in parallelo

La musica che contiene parti diverse può essere messa in parallelo nel codice di input. La funzione \parallelMusic accetta una lista contenente i nomi di un insieme di variabili da creare e un’espressione musicale. Il contenuto delle misure alternate nell’espressione diventa il valore delle rispettive variabili, in modo che possano essere usate successivamente per stampare la musica.

Nota: L’uso dei controlli di battuta | è obbligatorio e le misure devono avere la stessa durata.

\parallelMusic #'(voiceA voiceB voiceC) {
  % Battuta 1
  r8 g'16 c'' e'' g' c'' e'' r8 g'16 c'' e'' g' c'' e'' |
  r16 e'8.~   4              r16 e'8.~   4              |
  c'2                        c'2                        |

  % Battuta 2
  r8 a'16 d'' f'' a' d'' f'' r8 a'16 d'' f'' a' d'' f'' |
  r16 d'8.~   4              r16 d'8.~   4              |
  c'2                        c'2                        |

}
\new StaffGroup <<
  \new Staff << \voiceA \\ \voiceB >>
  \new Staff { \clef bass \voiceC }
>>

[image of music]

L’uso del modo relativo è permesso. Attenzione: il comando \relative non deve essere messo dentro \parallelMusic. Le note sono relative alla nota precedente della voce, non a quella precedente nell’input. In altre parole, le note relative di voiceA ignorano le note in voiceB.

\parallelMusic #'(voiceA voiceB voiceC) {
  % Battuta 1
  r8 g16 c e g, c e r8 g,16 c e g, c e  |
  r16 e8.~ 4        r16 e8.~  4         |
  c2                c                   |

  % Battuta 2
  r8 a,16 d f a, d f r8 a,16 d f a, d f |
  r16 d8.~  4        r16 d8.~  4        |
  c2                 c                  |

 }
\new StaffGroup <<
  \new Staff << \relative c'' \voiceA \\ \relative c' \voiceB >>
  \new Staff \relative c' { \clef bass \voiceC }
>>

[image of music]

Questo è molto utile nella musica per pianoforte. Questo esempio combina sezioni di quattro battute consecutive con quattro variabili:

global = {
  \key g \major
  \time 2/4
}

\parallelMusic #'(voiceA voiceB voiceC voiceD) {
  % Battuta 1
  a8    b     c   d     |
  d4          e         |
  c16 d e fis d e fis g |
  a4          a         |

  % Battuta 2
  e8      fis  g     a   |
  fis4         g         |
  e16 fis g  a fis g a b |
  a4           a         |

  % Bar 3 ...
}

\score {
  \new PianoStaff <<
     \new Staff {
       \global
       <<
         \relative c'' \voiceA
         \\
         \relative c'  \voiceB
       >>
     }
     \new Staff {
       \global \clef bass
       <<
         \relative c \voiceC
         \\
         \relative c \voiceD
       >>
     }
  >>
}

[image of music]

Vedi anche

Manuale d’apprendimento: Organizzare i brani con le variabili.

Frammenti: Simultaneous notes.


1.6 Notazione del rigo

[image of music]

Questa sezione spiega come modificare l’aspetto del rigo, come stampare partiture multirigo e come aggiungere indicazioni di tempo e citazioni in corpo più piccolo nel rigo.


1.6.1 Aspetto del rigo

Questa sezione presenta i diversi metodi per creare e raggruppare i righi.


Istanziare nuovi righi

Il rigo musicale si crea con i comandi \new o \context. Ulteriori dettagli in Creazione e citazione di un contesto.

Il contesto di base del rigo è Staff:

\new Staff \relative { c''4 d e f }

[image of music]

Il contesto DrumStaff crea un rigo di cinque linee impostato per una tipica batteria. Ogni strumento viene mostrato con un simbolo diverso. Gli strumenti si inseriscono nella modalità percussioni, che si attiva col comando \drummode: ogni strumento viene indicato con un nome. Ulteriori dettagli in Percussion staves.

\new DrumStaff {
  \drummode { cymc hh ss tomh }
}

[image of music]

RhythmicStaff crea un rigo con una sola linea che mostra soltanto i valori ritmici dell’input. Le durate reali vengono mantenute. Ulteriori dettagli in Mostrare i ritmi della melodia.

\new RhythmicStaff { c4 d e f }

[image of music]

TabStaff crea un’intavolatura (o tablatura) con sei corde nell’accordatura standard per chitarra. Ulteriori dettagli in Default tablatures.

\new TabStaff \relative { c''4 d e f }

[image of music]

Ci sono due contesti del rigo specifici per la notazione di musica antica, MensuralStaff e VaticanaStaff, descritti in Pre-defined contexts.

Il contesto GregorianTranscriptionStaff crea un rigo per il canto gregoriano moderno. Non mostra le stanghette delle battute.

\new GregorianTranscriptionStaff \relative { c''4 d e f e d }

[image of music]

Si possono creare nuovi contesti per un singolo rigo, come è spiegato dettagliatamente in Definizione di nuovi contesti.

Vedi anche

Glossario musicale: rigo,

Guida alla notazione: Creazione e citazione di un contesto, Percussion staves, Mostrare i ritmi della melodia, Default tablatures, Pre-defined contexts, Simbolo del rigo, Gregorian chant contexts, Mensural contexts, Definizione di nuovi contesti.

Frammenti: Staff notation.

Guida al funzionamento interno: Staff, DrumStaff, GregorianTranscriptionStaff, RhythmicStaff, TabStaff, MensuralStaff, VaticanaStaff, StaffSymbol.


Raggruppare i righi

Esistono vari contesti per raggruppare insieme singoli righi in modo da formare sistemi multirigo. Ogni contesto di raggruppamento imposta il comportamento delle stanghette e lo stile del segno che delimita l’inizio del sistema.

Se non si specifica alcun contesto, vengono usate le proprietà predefinite: il gruppo inizia con una linea verticale e le stanghette non sono collegate.

<<
  \new Staff \relative { c''1 c }
  \new Staff \relative { c''1 c }
>>

[image of music]

Nel contesto StaffGroup, il gruppo inizia con una parentesi quadra e le stanghette attraversano tutti i righi.

\new StaffGroup <<
  \new Staff \relative { c''1 c }
  \new Staff \relative { c''1 c }
>>

[image of music]

Nel contesto ChoirStaff, il gruppo inizia con una parentesi quadra, ma le stanghette non sono collegate.

\new ChoirStaff <<
  \new Staff \relative { c''1 c }
  \new Staff \relative { c''1 c }
>>

[image of music]

Nel contesto GrandStaff, il gruppo inizia con una parentesi graffa e le stanghette sono collegate da rigo a rigo.

\new GrandStaff <<
  \new Staff \relative { c''1 c }
  \new Staff \relative { c''1 c }
>>

[image of music]

Il contesto PianoStaff è identico a GrandStaff, con l’unica differenza che permette di mostrare il nome dello strumento direttamente. Ulteriori dettagli in Nomi degli strumenti.

\new PianoStaff \with { instrumentName = #"Piano" }
<<
  \new Staff \relative { c''1 c }
  \new Staff \relative { \clef bass c1 c }
>>

[image of music]

Ogni contesto per il gruppo di righi imposta la proprietà systemStartDelimiter su uno dei seguenti valori: SystemStartBar, SystemStartBrace o SystemStartBracket. È presente anche un quarto delimitatore, SystemStartSquare, ma deve essere indicato esplicitamente.

Si possono definire nuovi contesti di gruppi di rigo. I dettagli sono spiegati in Definizione di nuovi contesti.

Frammenti di codice selezionati

Usare una parentesi quadra all’inizio di un gruppo di righi

Si può usare il segno SystemStartSquare (uno dei segni che delimitano l’inizio del sistema) impostandolo esplicitamente in un contesto StaffGroup o ChoirStaff.

\score {
  \new StaffGroup { <<
  \set StaffGroup.systemStartDelimiter = #'SystemStartSquare
    \new Staff { c'4 d' e' f' }
    \new Staff { c'4 d' e' f' }
  >> }
}

[image of music]

Mostrare la parentesi anche se c’è un solo rigo nel sistema

Se c’è un solo rigo in uno dei tipi di rigo ChoirStaff o StaffGroup, la parentesi e la stanghetta iniziale non appaiono. Si può modificare questo comportamento predefinito sovrascrivendo collapse-height e impostando un valore inferiore al numero di linee del rigo.

Nei contesti PianoStaff e GrandStaff, dove i sistemi iniziano con una parentesi graffa invece di una parentesi quadra, occorre impostare un’altra proprietà, come si vede nel secondo sistema dell’esempio.

\score {
  \new StaffGroup <<
    % Must be lower than the actual number of staff lines
    \override StaffGroup.SystemStartBracket.collapse-height = #4
    \override Score.SystemStartBar.collapse-height = #4
    \new Staff {
      c'1
    }
  >>
}
\score {
  \new PianoStaff <<
    \override PianoStaff.SystemStartBrace.collapse-height = #4
    \override Score.SystemStartBar.collapse-height = #4
    \new Staff {
      c'1
    }
  >>
}

[image of music]

Formattazione mensurale (stanghette tra i righi)

La formattazione mensurale, in cui le stanghette non appaiono sui righi ma nello spazio tra i righi, si può ottenere usando StaffGroup al posto di ChoirStaff. La stanghetta sui righi viene nascosta con \hide.

global = {
  \hide Staff.BarLine
  s1 s
  % the final bar line is not interrupted
  \undo \hide Staff.BarLine
  \bar "|."
}

\new StaffGroup \relative c'' {
  <<
    \new Staff { << \global { c1 c } >> }
    \new Staff { << \global { c c } >> }
  >>
}

[image of music]

Vedi anche

Glossario musicale: graffa, parentesi quadra, accollatura.

Guida alla notazione: Nomi degli strumenti, Definizione di nuovi contesti.

Frammenti: Staff notation.

Guida al funzionamento interno: Staff, StaffGroup, ChoirStaff, GrandStaff, PianoStaff, SystemStartBar, SystemStartBrace, SystemStartBracket, SystemStartSquare.


Gruppi di righi annidati

I contesti dei gruppi di righi possono essere annidati fino a qualsiasi livello. In questo caso, ogni contesto inferiore crea una nuova parentesi accanto alla parentesi del gruppo superiore.

\new StaffGroup <<
  \new Staff \relative { c''2 c | c2 c }
  \new StaffGroup <<
    \new Staff \relative { g'2 g | g2 g }
    \new StaffGroup \with {
      systemStartDelimiter = #'SystemStartSquare
    }
    <<
      \new Staff \relative { e'2 e | e2 e }
      \new Staff \relative { c'2 c | c2 c }
    >>
  >>
>>

[image of music]

Si possono definire nuovi gruppi di righi annidati. Ulteriori dettagli in Definizione di nuovi contesti.

Frammenti di codice selezionati

Annidare i righi

Si può usare la proprietà systemStartDelimiterHierarchy per creare gruppi di righi annidati più complessi. Il comando \set StaffGroup.systemStartDelimiterHierarchy prende come argomento una lista alfabetica dell’insieme di righi prodotti. Prima di ogni rigo si può assegnare un delimitatore di inizio del sistema. Deve essere racchiuso tra parentesi e collega tutti i righi compresi tra le parentesi. Gli elementi nella lista possono essere omessi, ma la prima parentesi quadra collega sempre tutti i righi. Le possibilità sono SystemStartBar, SystemStartBracket, SystemStartBrace e SystemStartSquare.

\new StaffGroup
\relative c'' <<
  \set StaffGroup.systemStartDelimiterHierarchy
    = #'(SystemStartSquare (SystemStartBrace (SystemStartBracket a
                             (SystemStartSquare b)  ) c ) d)
  \new Staff { c1 }
  \new Staff { c1 }
  \new Staff { c1 }
  \new Staff { c1 }
  \new Staff { c1 }
>>

[image of music]

Vedi anche

Guida alla notazione: Raggruppare i righi, Nomi degli strumenti, Definizione di nuovi contesti.

Frammenti: Staff notation.

Guida al funzionamento interno: StaffGroup, ChoirStaff, SystemStartBar, SystemStartBrace, SystemStartBracket, SystemStartSquare.


Separare i sistemi

Se il numero di sistemi per pagina cambia di pagina in pagina, è consuetudine separare i sistemi con un segno separatore. Per impostazione predefinita questo segno è disattivo, ma può essere attivato con un’opzione in \paper.

\book {
  \score {
    \new StaffGroup <<
      \new Staff {
        \relative {
          c''4 c c c
          \break
          c4 c c c
        }
      }
      \new Staff {
        \relative {
          c''4 c c c
          \break
          c4 c c c
        }
      }
    >>
  }
  \paper {
    system-separator-markup = \slashSeparator
    % i seguenti comandi servono soltanto alla formattazione di questa documentazione
    paper-width = 100\mm
    paper-height = 100\mm
    tagline = ##f
  }
}

[image of music]

Vedi anche

Guida alla notazione: Formattazione della pagina.

Frammenti: Staff notation.


1.6.2 Modificare singoli righi

Questa sezione spiega come modificare gli attributi specifici di un rigo, per esempio il numero di linee o la dimensione del rigo. Vengono descritti anche i metodi per iniziare e finire un rigo e per impostare le sezioni ossia.


Simbolo del rigo

I comandi \stopStaff e \startStaff servono a fermare o (ri)avviare le linee del rigo, per impedire che appaiano in un punto della partitura.

\relative {
  \stopStaff f''4 d \startStaff g, e
  f'4 d \stopStaff g, e
  f'4 d \startStaff g, e
}

[image of music]

Comandi predefiniti

\startStaff, \stopStaff.

Le linee di un rigo appartengono all’oggetto StaffSymbol (che comprende i tagli addizionali) e si possono modificare tramite le proprietà di StaffSymbol; però queste modifiche devono essere fatte prima che il rigo sia (ri)avviato.

Si può cambiare il numero di linee del rigo:

\relative {
  f''4 d \stopStaff
  \override Staff.StaffSymbol.line-count = #2
  \startStaff g, e |

  f'4 d \stopStaff
  \revert Staff.StaffSymbol.line-count
  \startStaff g, e |
}

[image of music]

Si può cambiare anche la posizione di ogni linea del rigo. Un elenco di numeri definisce la posizione di ogni linea. I valori consueti sono 0 per la linea centrale e (-4 -2 0 2 4) per le altre. La linea del rigo appare solo se è presente il suo valore, quindi questo comando permette di variare anche il numero delle linee, oltre alla loro posizione.

\relative {
  f''4 d \stopStaff
  \override Staff.StaffSymbol.line-positions = #'(1 3 5 -1 -3)
  \startStaff g, e |
  f'4 d \stopStaff
  \override Staff.StaffSymbol.line-positions = #'(8 6.5 -6 -8 -0.5)
  \startStaff g, e |
}

[image of music]

Per conservare le tipiche direzioni dei gambi (nella metà inferiore del rigo i gambi puntano in su, mentre in quella superiore sono rivolti in giù), occorre allineare la linea centrale (o lo spazio) del rigo personalizzato alla posizione della linea centrale normale (0). Potrà essere necessario regolare la posizione della chiave e del Do centrale per adattarsi alle nuove linee. Si veda Chiave.

Si può modificare lo spessore della linea del rigo. Per impostazione predefinita, questa modifica ha effetto anche sui tagli addizionali e sui gambi.

\new Staff \with {
  \override StaffSymbol.thickness = #3
} \relative {
  f''4 d g, e
}

[image of music]

È anche possibile impostare lo spessore dei tagli addizionali in modo indipendente dalle linee del rigo.

\new Staff \with {
  \override StaffSymbol.thickness = #2
  \override StaffSymbol.ledger-line-thickness = #'(0.5 . 0.4)
} \relative {
  f'''4 a, a,, f
}

[image of music]

Il primo valore viene moltiplicato per lo spessore della linea del rigo, il secondo per la spaziatura del rigo; la somma dei due valori definisce il nuovo valore dello spessore del taglio addizionale.

Si possono modificare le posizioni verticali dei tagli addizionali:

\new Staff \with {
  \override StaffSymbol.ledger-positions = #'(-3 -2 -1 2 5 6)
} \relative {
  f'''4 a, a,, f
}

[image of music]

Si possono far apparire ulteriori tagli addizionali sopra o sotto le teste delle note, a seconda della posizione corrente relativa alle altre teste, anch’esse con i propri tagli addizionali.

\new Staff \with {
  \override StaffSymbol.ledger-extra = #4
} \relative {
  f'''4 a, d, f,
}

[image of music]

Si possono far apparire i tagli addizionali anche dentro il rigo quando servono delle linee personalizzate. L’esempio mostra la posizione predefinita dei tagli addizionali quando la proprietà ledger-position è impostata e quando non lo è. Nell’esempio il comando \stopStaff serve ad annullare il comando \override per l’oggetto StaffSymbol.

\relative d' {
  \override Staff.StaffSymbol.line-positions = #'(-8 0 2 4)
  d4 e f g
  \stopStaff
  \startStaff
  \override Staff.StaffSymbol.ledger-positions = #'(-8 -6 (-4 -2) 0)
  d4 e f g
}

[image of music]

Si può cambiare la distanza tra le linee del rigo. Tale modifica ha effetto anche sulla spaziatura della linea.

\new Staff \with {
  \override StaffSymbol.staff-space = #1.5
} \relative {
  f'''4 d, g, e,
}

[image of music]

Frammenti di codice selezionati

Rendere alcune linee del rigo più spesse delle altre

In ambito didattico può essere utile rendere più spesso una linea del rigo (per esempio, la linea centrale, o per sottolineare la linea della chiave di Sol). Per farlo si possono aggiungere altre linee e posizionarle molto vicino alla linea che deve essere evidenziata, usando la proprietà line-positions dell’oggetto StaffSymbol.

{
  \override Staff.StaffSymbol.line-positions =
    #'(-4 -2 -0.2 0 0.2 2 4)
  d'4 e' f' g'
}

[image of music]

Vedi anche

Glossario musicale: linea, taglio addizionale, rigo (o pentagramma).

Guida alla notazione: Chiave.

Frammenti: Staff notation.

Guida al funzionamento interno: StaffSymbol, staff-symbol-interface.


Righi ossia

I righi ossia si possono creare aggiungendo un nuovo rigo simultaneo nel punto giusto:

\new Staff \relative {
  c''4 b d c
  <<
    { c4 b d c }
    \new Staff { e4 d f e }
  >>
  c4 b c2
}

[image of music]

Tuttavia, questo esempio non produce quel che normalmente si desidera. Per creare righi ossia che siano sopra il rigo originale, non abbiano indicazione di tempo né chiave e abbiano un tipo di carattere più piccolo, sono necessarie delle modifiche manuali. Il Manuale d’apprendimento descrive una tecnica specifica per ottenere questo risultato, a partire da Annidare le espressioni musicali.

L’esempio seguente usa la proprietà alignAboveContext per allineare il rigo ossia. Questo metodo conviene quando sono necessari solo pochi righi ossia.

\new Staff = "main" \relative {
  c''4 b d c
  <<
    { c4 b d c }

    \new Staff \with {
      \remove "Time_signature_engraver"
      alignAboveContext = #"main"
      \magnifyStaff #2/3
      firstClef = ##f
    }
    { e4 d f e }
  >>
  c4 b c2
}

[image of music]

Se si hanno molti righi ossia isolati, è meglio creare un contesto Staff vuoto con un identificativo del contesto specifico; i righi ossia possono essere creati chiamando questo contesto e usando \startStaff e \stopStaff nei punti richiesti. I vantaggi di questo metodo sono più evidenti se il brano è più lungo del seguente esempio.

<<
  \new Staff = "ossia" \with {
    \remove "Time_signature_engraver"
    \hide Clef
    \magnifyStaff #2/3
  }
  { \stopStaff s1*6 }

  \new Staff \relative {
    c'4 b c2
    <<
      { e4 f e2 }
      \context Staff = "ossia" {
        \startStaff e4 g8 f e2 \stopStaff
      }
    >>
    g4 a g2 \break
    c4 b c2
    <<
      { g4 a g2 }
      \context Staff = "ossia" {
        \startStaff g4 e8 f g2 \stopStaff
      }
    >>
    e4 d c2
  }
>>

[image of music]

Altrimenti si può usare il comando \RemoveAllEmptyStaves per creare i righi ossia. Questo metodo conviene quando i righi ossia si trovano subito dopo un’interruzione di linea. Ulteriori informazioni su \RemoveAllEmptyStaves si trovano in Nascondere i righi.

<<
  \new Staff = "ossia" \with {
    \remove "Time_signature_engraver"
    \hide Clef
    \magnifyStaff #2/3
    \RemoveAllEmptyStaves
  } \relative {
    R1*3
    c''4 e8 d c2
  }
  \new Staff \relative {
    c'4 b c2
    e4 f e2
    g4 a g2 \break
    c4 b c2
    g4 a g2
    e4 d c2
  }
>>

[image of music]

Frammenti di codice selezionati

Allineare verticalmente gli ossia e il testo vocale

Questo frammento mostra come usare le proprietà di contesto alignBelowContext e alignAboveContext per controllare il posizionamento del testo vocale e degli ossia.

\paper {
  ragged-right = ##t
}

\relative c' <<
  \new Staff = "1" { c4 c s2 }
  \new Staff = "2" { c4 c s2 }
  \new Staff = "3" { c4 c s2 }
  { \skip 2
    <<
      \lyrics {
        \set alignBelowContext = #"1"
        lyrics4 below
      }
      \new Staff \with {
        alignAboveContext = #"3"
        fontSize = #-2
        \override StaffSymbol.staff-space = #(magstep -2)
        \remove "Time_signature_engraver"
      } {
        \tuplet 6/4 {
          \override TextScript.padding = #3
          c8[^"ossia above" d e d e f]
        }
      }
    >>
  }
>>

[image of music]

Vedi anche

Glossario musicale: ossia, rigo (pentagramma), rigo temporaneo.

Manuale d’apprendimento: Annidare le espressioni musicali, Dimensione degli oggetti, Lunghezza e spessore degli oggetti.

Guida alla notazione: Nascondere i righi.

Frammenti: Staff notation.

Guida al funzionamento interno: StaffSymbol.


Nascondere i righi

Le linee del rigo si possono nascondere togliendo l’incisore Staff_symbol_engraver dal contesto Staff. Altrimenti si può usare \stopStaff.

\new Staff \with {
  \remove "Staff_symbol_engraver"
}
\relative { a''8 f e16 d c b a2 }

[image of music]

I righi vuoti si possono nascondere (per la cosiddetta ‘partitura alla francese’) applicando il comando \RemoveEmptyStaves a un contesto, che può essere fatto globalmente (in un blocco \layout) oppure soltanto per righi specifici (in un blocco \with). Questo comando toglie tutti i righi vuoti di una partitura eccetto quelli nel primo sistema. Per nascondere anche quelli del primo sistema usare il comando \RemoveAllEmptyStaves. I contesti supportati sono Staff, RhythmicStaff e VaticanaStaff.

Nota: Un rigo viene considerato vuoto quando contiene soltanto pause multiple, pause, salti, pause spaziatrici o una combinazione di questi elementi.

\layout {
  \context {
    \Staff \RemoveEmptyStaves
  }
}

\relative <<
  \new Staff {
    e'4 f g a \break
    b1 \break
    a4 b c2
  }
  \new Staff {
    c,4 d e f \break
    R1 \break
    f4 g c,2
  }
>>

[image of music]

\RemoveAllEmptyStaves si può usare anche per creare sezioni ossia per un rigo. I dettagli si trovano in Righi ossia.

Comandi predefiniti

\RemoveEmptyStaves, \RemoveAllEmptyStaves.

Vedi anche

Glossario musicale: rigo temporaneo.

Manuale d’apprendimento: Visibilità e colore degli oggetti.

Guida alla notazione: Modifica delle impostazioni predefinite di un contesto, Simbolo del rigo, Righi ossia, Note nascoste, Pause invisibili, Visibilità degli oggetti.

Frammenti: Staff notation.

Guida al funzionamento interno: ChordNames, FiguredBass, Lyrics, Staff, VerticalAxisGroup, Staff_symbol_engraver.

Problemi noti e avvertimenti

Se si toglie l’incisore Staff_symbol_engraver vengono nascoste anche le stanghette. Se si forza la visibilità delle stanghette, potrebbero verificarsi degli errori di formattazione. In questo caso, conviene usare i seguenti comandi invece di togliere l’incisore:

\omit StaffSymbol
\override NoteHead.no-ledgers = ##t

Per i problemi noti e gli avvertimenti relativi a \Staff \RemoveEmptyStaves si veda Modifica delle impostazioni predefinite di un contesto.


1.6.3 Scrittura delle parti

Questa sezione spiega come inserire in una partitura le indicazioni di tempo e i nomi degli strumenti. Mostra anche come citare altre voci e come formattare le citazioni in corpo più piccolo.


Nomi degli strumenti

I nomi degli strumenti possono essere fatti apparire, alla sinistra dei righi, nei contesti Staff, PianoStaff, StaffGroup, GrandStaff e ChoirStaff. Il valore di instrumentName viene usato per il primo rigo e quello di shortInstrumentName per tutti i righi successivi.

\new Staff \with {
  instrumentName = #"Violin "
  shortInstrumentName = #"Vln. "
} \relative {
  c'4.. g'16 c4.. g'16 \break | c1 |
}

[image of music]

Si può usare \markup per creare nomi più complessi:

\new Staff \with {
  instrumentName = \markup {
    \column { "Clarinetti"
      \line { "in B" \smaller \flat }
    }
  }
} \relative {
  c''4 c,16 d e f g2
}

[image of music]

Se due o più contesti del rigo sono raggruppati insieme, i nomi degli strumenti, sia quello normale che quello abbreviato, vengono centrati automaticamente. Per allineare al centro i nomi degli strumenti che vanno a capo, occorre usare \center-column:

<<
  \new Staff \with {
    instrumentName = #"Flute"
  } \relative {
    f''2 g4 f
}
  \new Staff \with {
    instrumentName = \markup {
      \center-column { "Clarinet"
        \line { "in B" \smaller \flat }
      }
    }
  } \relative { c''4 b c2 }
>>

[image of music]

Tuttavia, se i nomi degli strumenti sono lunghi, potranno essere centrati solo aumentando i valori di indent e short-indent. Ulteriori dettagli su queste impostazioni si trovano in \paper variables for shifts and indents.

<<
  \new Staff \with {
    instrumentName = #"Alto Flute in G"
    shortInstrumentName = #"Flt."
  } \relative {
    f''2 g4 f \break
    g4 f g2
  }
  \new Staff \with {
    instrumentName = #"Clarinet"
    shortInstrumentName = #"Clar."
  } \relative {
    c''4 b c2 \break
    c2 b4 c
  }
>>

\layout {
  indent = 3.0\cm
  short-indent = 1.5\cm
}

[image of music]

Per impostare i nomi degli strumenti in altri contesti (come ChordNames o FiguredBass), si deve aggiungere l’incisore Instrument_name_engraver a quel contesto. Ulteriori dettagli in Modifica dei componenti aggiuntivi di un contesto.

shortInstrumentName può essere cambiato all’interno di un brano, insieme a altre impostazioni necessarie al nuovo strumento. Tuttavia, di instrumentName apparirà solo la prima definizione e le modifiche successive saranno ignorate:

prepPiccolo = <>^\markup \italic { muta in Piccolo }

prepFlute = <>^\markup \italic { muta in Flauto }

setPiccolo = {
  <>^\markup \bold { Piccolo }
  \transposition c''
}

setFlute = {
  <>^\markup \bold { Flute }
  \transposition c'
}

\new Staff \with {
  instrumentName = #"Flute"
  shortInstrumentName = #"Flt."
}
\relative {
  g'1 g g g \break
  g1 g \prepPiccolo R R \break
  \set Staff.instrumentName = #"Piccolo"
  \set Staff.shortInstrumentName = #"Picc."
  \setPiccolo
  g1 g g g \break
  g1 g \prepFlute R R \break
  \set Staff.instrumentName = #"Flute"
  \set Staff.shortInstrumentName = #"Flt."
  \setFlute
  g1 g g g
}

[image of music]

Vedi anche

Guida alla notazione: \paper variables for shifts and indents, Modifica dei componenti aggiuntivi di un contesto.

Frammenti: Staff notation.

Guida al funzionamento interno: InstrumentName, PianoStaff, Staff.


Citare altre voci

È molto comune che una voce usi le stesse note di un’altra voce. Per esempio, il primo e il secondo violino che suonano la stessa frase durante un particolare passaggio del brano. Per evitare di reinserire la musica di nuovo per la seconda voce, si può far sì che una voce citi l’altra.

Il comando \addQuote, usato nell’ambito di più alto livello, definisce un flusso musicale da cui poter citare i frammenti.

Il comando \quoteDuring serve a indicare il punto in cui inizia la citazione. È seguito da due argomenti: il nome della voce citata, come è definito da \addQuote, e un’espressione musicale per la durata della citazione.

fluteNotes = \relative {
  a'4 gis g gis | b4^"quoted" r8 ais\p a4( f)
}

oboeNotes = \relative {
  c''4 cis c b \quoteDuring #"flute" { s1 }
}

\addQuote "flute" { \fluteNotes }

\score {
  <<
    \new Staff \with { instrumentName = "Flute" } \fluteNotes
    \new Staff \with { instrumentName = "Oboe" } \oboeNotes
  >>
}

[image of music]

Se l’espressione musicale usata in \quoteDuring contiene note invece di pause spaziatrici o multiple, la citazione apparirà in forma polifonica e potrebbe causare risultati indesiderati.

fluteNotes = \relative {
  a'4 gis g gis | b4^"quoted" r8 ais\p a4( f)
}

oboeNotes = \relative {
  c''4 cis c b \quoteDuring #"flute" { e4 r8 ais b4 a }
}

\addQuote "flute" { \fluteNotes }

\score {
  <<
    \new Staff \with { instrumentName = "Flute" } \fluteNotes
    \new Staff \with { instrumentName = "Oboe" } \oboeNotes
  >>
}

[image of music]

Se un comando \unfoldRepeats in un’espressione musicale deve essere stampato quando si usa \quoteDuring, allora anch’esso deve contenere il suo comando \unfoldRepeats;

fluteNotes = \relative {
  \repeat volta 2 { a'4 gis g gis }
}

oboeNotesDW = \relative {
  \repeat volta 2 \quoteDuring #"incorrect" { s1 }
}

oboeNotesW = \relative {
  \repeat volta 2 \quoteDuring #"correct" { s1 }
}


\addQuote "incorrect" { \fluteNotes }

\addQuote "correct" { \unfoldRepeats \fluteNotes }

\score {
  \unfoldRepeats
  <<
    \new Staff \with { instrumentName = "Flute" }
    \fluteNotes
    \new Staff \with { instrumentName = "Oboe (incorrect)" }
    \oboeNotesDW
    \new Staff \with { instrumentName = "Oboe (correct)" }
    \oboeNotesW
  >>
}

[image of music]

Il comando \quoteDuring usa le impostazioni \transposition sia della parte citata sia di quella che cita per produrre delle note per la parte che cita che abbiano la stessa altezza di quelle nella parte citata.

clarinetNotes = \relative c'' {
  \transposition bes
  \key d \major
  b4 ais a ais | cis4^"quoted" r8 bis\p b4( f)
}

oboeNotes = \relative {
  c''4 cis c b \quoteDuring #"clarinet" { s1 }
}

\addQuote "clarinet" { \clarinetNotes }


\score {
  <<
    \new Staff \with { instrumentName = "Clarinet" } \clarinetNotes
    \new Staff \with { instrumentName = "Oboe" } \oboeNotes
  >>
}

[image of music]

La musica citata include tutte le articolazioni, dinamiche, annotazioni, etc. presenti nel frammento citato. È possibile scegliere quali di questi oggetti far apparire usando la proprietà di contesto quotedEventTypes.

fluteNotes = \relative {
  a'2 g2 |
  b4\<^"quoted" r8 ais a4\f( c->)
 }

oboeNotes = \relative {
  c''2. b4 |
  \quoteDuring #"flute" { s1 }
}

\addQuote "flute" { \fluteNotes }

\score {
  <<
    \set Score.quotedEventTypes = #'(note-event articulation-event
                                     crescendo-event rest-event
                                     slur-event dynamic-event)
    \new Staff \with { instrumentName = "Flute" } \fluteNotes
    \new Staff \with { instrumentName = "Oboe" } \oboeNotes
  >>
 }

[image of music]

Le citazioni possono anche essere contrassegnate; si veda Uso delle etichette.

Vedi anche

Guida alla notazione: Trasporto strumentale, Uso delle etichette.

File installati: ‘scm/define-event-classes.scm’.

Frammenti: Staff notation.

Guida al funzionamento interno: Music classes, QuoteMusic, Voice.

Problemi noti e avvertimenti

Solo il contenuto della prima voce in un comando \addQuote sarà preso in considerazione per la citazione; quindi se l’espressione musicale contiene comandi \new o \context Voice, il loro contenuto non verrà citato. La citazione degli abbellimenti non è supportata e potrebbe causare il crash di LilyPond; la citazione di terzine annidate potrebbe produrre una notazione mediocre.


Formattazione delle notine

Il modo più semplice per formattare le notine è creare esplicitamente un contesto CueVoice all’interno della parte.

\relative {
  R1
  <<
    { e'2\rest r4. e8 }
    \new CueVoice {
      \stemUp d'8^"flute" c d e fis2
    }
  >>
  d,4 r a r
}

[image of music]

Si può usare il comando \cueClef all’interno di un contesto CueVoice esplicito se è richiesto un cambiamento di chiave; in questo modo la chiave apparirà nella dimensione giusta per le notine. Si può poi usare il comando \cueClefUnset per tornare alla chiave originale, di nuovo nella dimensione giusta.

\relative {
  \clef "bass"
  R1
  <<
    { e'2\rest r4. \cueClefUnset e,8 }
    \new CueVoice {
      \cueClef "treble" \stemUp d''8^"flute" c d e fis2
    }
  >>
  d,,4 r a r
}

[image of music]

I comandi \cueClef e \cueClefUnset si possono usare anche senza un esplicito contesto CueVoice.

\relative {
  \clef "bass"
  R1
  \cueClef "treble"
  d''8^"flute" c d e fis2
  \cueClefUnset
  d,,4 r a r
}

[image of music]

Per posizionamenti complessi delle notine, per esempio includere la trasposizione o inserire delle notine da varie sorgenti musicali, si possono usare i comandi \cueDuring o \cueDuringWithClef. Questi sono delle varianti più specializzate di \quoteDuring, introdotto in Citare altre voci nella sezione precedente.

La sintassi è:

\cueDuring #nomecitazione #direzione #musica

e

\cueDuringWithClef #nomecitazione #direzione #chiave #musica

La musica delle misure che corrispondono a nomecitazione viene aggiunta in un contesto CueVoice e si colloca in simultanea con musica, creando quindi una situazione polifonica. La direzione prende l’argomento UP o DOWN, e corrisponde alla prima e alla seconda voce rispettivamente, determinando come le notine appaiono in relazione all’altra voce.

fluteNotes = \relative {
  r2. c''4 | d8 c d e fis2 | g2 d |
}

oboeNotes = \relative c'' {
  R1
  <>^\markup \tiny { flute }
  \cueDuring #"flute" #UP { R1 }
  g2 c,
}

\addQuote "flute" { \fluteNotes }

\new Staff {
  \oboeNotes
}

[image of music]

È possibile controllare quali aspetti della musica vengono citati con \cueDuring impostando la proprietà quotedCueEventTypes. Il suo valore predefinito è '(note-event rest-event tie-event beam-event tuplet-span-event), che significa che vengono citati solo note, pause, legature di valore, travature e gruppi irregolari, ma non le articolazioni, le indicazioni dinamiche, il testo a margine, etc.

Nota: Quando una voce inizia con cueDuring, come nell’esempio seguente, il contesto Voice deve essere dichiarato esplicitamente, altrimenti l’intera espressione musicale appartiene al contesto CueVoice.

oboeNotes = \relative {
  r2 r8 d''16(\f f e g f a)
  g8 g16 g g2.
}
\addQuote "oboe" { \oboeNotes }

\new Voice \relative c'' {
  \set Score.quotedCueEventTypes = #'(note-event rest-event tie-event
                                      beam-event tuplet-span-event
                                      dynamic-event slur-event)
  \cueDuring #"oboe" #UP { R1 }
  g2 c,
}

[image of music]

Si può usare il comando \markup per mostrare il nome dello strumento citato. Se le citazioni in corpo più piccolo richiedono un cambio di chiave, si può fare manualmente, ma anche il ripristino della chiave originale dovrà essere fatto manualmente al termine delle citazioni.

fluteNotes = \relative {
  r2. c''4 d8 c d e fis2 g2 d2
}

bassoonNotes = \relative c {
  \clef bass
  R1
  \clef treble
  <>^\markup \tiny { flute }
  \cueDuring #"flute" #UP { R1 }
  \clef bass
  g4. b8 d2
}

\addQuote "flute" { \fluteNotes }

\new Staff {
  \bassoonNotes
}

[image of music]

Altrimenti si può usare la funzione \cueDuringWithClef. Questo comando prende un ulteriore argomento per specificare il cambio di chiave da usare per le citazioni in corpo più piccolo ma mostrerà automaticamente la chiave originale appena le citazioni sono finite.

fluteNotes = \relative {
  r2. c''4 d8 c d e fis2 g2 d2
}

bassoonNotes = \relative c {
  \clef bass
  R1
  <>^\markup { \tiny "flute" }
  \cueDuringWithClef #"flute" #UP #"treble" { R1 }
  g4. b8 d2
}

\addQuote "flute" { \fluteNotes }

\new Staff {
  \bassoonNotes
}

[image of music]

Come \quoteDuring, \cueDuring prende in considerazione la trasposizione degli strumenti. Le citazioni in corpo più piccolo vengono mostrate nelle altezze necessarie allo strumento che riprende la citazione per riprodurre gli stessi suoni dello strumento citato.

Per trasporre le citazioni in corpo più piccolo in modo diverso, si usa \transposedCueDuring. Questo comando prende un ulteriore argomento per specificare (in modalità assoluta) l’altezza da usare nella partitura per rappresentare il Do centrale in intonazione reale. È utile nel caso di citazioni da uno strumento che ha un registro completamente diverso.

piccoloNotes = \relative {
  \clef "treble^8"
  R1
  c'''8 c c e g2
  c4 g g2
}

bassClarinetNotes = \relative c' {
  \key d \major
  \transposition bes,
  d4 r a r
  \transposedCueDuring #"piccolo" #UP d { R1 }
  d4 r a r
}

\addQuote "piccolo" { \piccoloNotes }

<<
  \new Staff \piccoloNotes
  \new Staff \bassClarinetNotes
>>

[image of music]

Il comando \killCues toglie le citazioni in corpo più piccolo da un’espressione musicale, in modo che la stessa espressione musicale possa essere usata per produrre sia la parte strumentale con le citazioni in corpo più piccolo sia l’intera partitura. Il comando \killCues toglie soltanto le note e gli eventi citati da \cueDuring. Altre annotazioni relative alle citazioni in corpo più piccolo, come i cambi di chiave e il nome che identifica lo strumento sorgente, possono essere contrassegnate per includerle in modo selettivo nella partitura; si veda Uso delle etichette.

fluteNotes = \relative {
  r2. c''4 d8 c d e fis2 g2 d2
}

bassoonNotes = \relative c {
  \clef bass
  R1
  \tag #'part {
    \clef treble
    <>^\markup { \tiny "flute" }
  }
  \cueDuring #"flute" #UP { R1 }
  \tag #'part \clef bass
  g4. b8 d2
}

\addQuote "flute" { \fluteNotes }

\new Staff {
  \bassoonNotes
}

\new StaffGroup <<
  \new Staff {
    \fluteNotes
  }
  \new Staff {
    \removeWithTag #'part { \killCues { \bassoonNotes } }
  }
>>

[image of music]

Altrimenti, i cambi di chiave e i nomi identificativi degli strumenti possono essere inseriti in una definizione, in modo da poterli riutilizzare, col comando \addInstrumentDefinition descritto in Nomi degli strumenti.

Vedi anche

Guida alla notazione: Citare altre voci, Trasporto strumentale, Nomi degli strumenti, Chiave, Suggerimenti musicali, Uso delle etichette.

Frammenti: Staff notation.

Guida al funzionamento interno: CueVoice, Voice.

Problemi noti e avvertimenti

Quando si usa \cueDuring, si possono verificare delle collisioni tra le pause nel contesto Voice e quelle in CueVoice. Quando si usa \cueDuringWithClef o \transposedCueDuring, l’argomento ulteriore richiesto da entrambi deve venire dopo la citazione e la direzione.


1.7 Note editoriali

[image of music]

Questa sezione tratta dei vari modi con cui cambiare l’aspetto delle note e aggiungere un’analisi o un accento didattico.


1.7.1 Interne al rigo

Questa sezione spiega come aggiungere enfasi agli elementi interni al rigo.


Scelta della dimensione del tipo di carattere

Nota:
Per le dimensioni del testo, leggere Scelta del tipo di carattere e della dimensione.
Per la dimensione del rigo, leggere Impostare la dimensione del rigo.
Per le citazioni in corpo piccolo, leggere Formattazione delle notine.
Per i righi ossia, leggere Righi ossia.

Per modificare la dimensione di un elemento della notazione senza cambiare anche la dimensione del rigo, si può specificare un fattore di ingrandimento col comando \magnifyMusic:

\new Staff <<
  \new Voice \relative {
    \voiceOne
    <e' e'>4 <f f'>8. <g g'>16 <f f'>8 <e e'>4 r8
  }
  \new Voice \relative {
    \voiceTwo
    \magnifyMusic 0.63 {
      \override Score.SpacingSpanner.spacing-increment = #(* 1.2 0.63)
      r32 c'' a c a c a c r c a c a c a c
      r c a c a c a c a c a c a c a c
    }
  }
>>

[image of music]

L’\override in questo esempio serve a eludere un difetto del programma, spiegato in “Known issues and warnings” alla fine di questa sezione.

Se la testa di una nota di dimensione normale è accorpata con una più piccola, potrebbe essere necessario ripristinare la dimensione della nota più piccola (con ‘\once \normalsize’) in modo che i gambi e le alterazioni siano allineati correttamente:

\new Staff <<
  \key fis \minor
  \mergeDifferentlyDottedOn
  \new Voice \relative {
    \voiceOne
    \magnifyMusic 0.63 {
      \override Score.SpacingSpanner.spacing-increment = #(* 1.2 0.63)
      \once \normalsize cis'32( cis' gis b a fis \once \normalsize d d'
      \once \normalsize cis, cis' gis b a gis \once \normalsize fis fis'
      \once \normalsize fis, fis' ais, cis b gis \once \normalsize eis eis'
      \once \normalsize a, a' bis, d cis b \once \normalsize gis gis')
    }
  }
  \new Voice \relative {
    \voiceTwo
    cis'8. d16 cis8. fis16 fis8. eis16 a8. gis16
  }
>>

[image of music]

Il comando \magnifyMusic non è adatto per le citazioni in corpo piccolo, gli abbellimenti o i righi ossia, per i quali esistono metodi di inserimento più appropriati. È invece utile quando la dimensione della notazione cambia in una singola parte strumentale su un rigo e quando gli abbellimenti non sono la scelta appropriata, come nei passaggi di tipo cadenza o in casi simili agli esempi precedenti. Impostando il valore di \magnifyMusic su 0.63 si duplicano le dimensioni del contesto CueVoice.

Nota: Il comando \magnifyMusic non deve essere usato quando si ridimensiona anche il rigo. Maggiori informazioni in Impostare la dimensione del rigo.

Ridimensionare oggetti della formattazione individualmente

Un singolo oggetto della formattazione può essere ridimensionato coi comandi \tweak o \override per regolare la sua proprietà font-size:

\relative {
  % ridimensiona una testa di nota
  <f' \tweak font-size -4 b e>-5
  % ridimensiona una diteggiatura
  bes-\tweak font-size 0 -3
  % ridimensiona un'alterazione
  \once \override Accidental.font-size = -4 bes!-^
  % ridimensiona un'articolazione
  \once \override Script.font-size = 4 bes!-^
}

[image of music]

Il valore predefinito di font-size per ogni oggetto della formattazione è elencato nella Guida al funzionamento interno. La proprietà font-size può essere impostata solo per quegli oggetti che supportano l’interfaccia di formattazione font-interface. Se font-size non è specificato nella lista ‘Standard settings’ dell’oggetto, il suo valore è 0. Si veda All layout objects.

Capire la proprietà fontSize

La proprietà di contesto fontSize regola la dimensione relativa di tutti gli elementi della notazione basati su un glifo in un contesto:

\relative {
  \time 3/4
  d''4---5 c8( b a g) |
  \set fontSize = -6
  e'4-- c!8-4( b a g) |
  \set fontSize = 0
  fis4---3 e8( d) fis4 |
  g2.
}

[image of music]

Il valore di fontSize è un numero che indica la dimensione relativa alla dimensione standard dell’altezza del rigo corrente. Il valore predefinito di fontSize è 0; aggiungendo 6 a qualsiasi valore di fontSize si raddoppia la dimensione dei glifi e togliendo 6 si dimezza. Ogni punto aumenta la dimensione di circa il 12%.

Dato che le unità logaritmiche della proprietà font-size non sono del tutto intuitive, viene fornita per comodità la funzione scheme magnification->font-size. Per esempio, per ridurre la notazione musicale al 75% della dimensione predefinita si usa:

\set fontSize = #(magnification->font-size 0.75)

La funzione scheme magstep fa l’opposto: converte un valore di font-size in un fattore di ingrandimento.

La proprietà fontSize avrà effetto soltanto sugli elementi della notazione che sono disegnati con glifi, come le teste di nota, le alterazioni, i segni, etc. Non modificherà la dimensione del rigo stesso né ridimensionerà proporzionalmente gambi, travature o la spaziatura orizzontale. Per ridimensionare gambi, travature e spaziatura orizzontale insieme alla dimensione degli elementi della notazione (senza cambiare la dimensione del rigo), si usa il comando \magnifyMusic presentato prima. Per ridimensionare tutto, compreso il rigo, leggere Impostare la dimensione del rigo.

Ogni volta che la proprietà di contesto fontSize è impostata, il suo valore viene aggiunto al valore della proprietà del grob font-size per i singoli oggetti di formattazione, prima che siano stampati i glifi. Ciò può creare confusione quando si impostano individualmente le proprietà font-size mentre è impostato anche fontSize:

% il valore predefinito di font-size per NoteHead è 0
% il valore predefinito di font-size per Fingering è -5
c''4-3

\set fontSize = -3
% la dimensione effettiva per NoteHead è ora -3
% la dimensione effettiva per Fingering è ora -8
c''4-3

\override Fingering.font-size = 0
% la dimensione effettiva per Fingering è ora -3
c''4-3

[image of music]

Sono anche disponibili le seguenti scorciatoie:

ComandoEquivalente aDimensione relativa
\teeny\set fontSize = -371%
\tiny\set fontSize = -279%
\small\set fontSize = -189%
\normalsize\set fontSize = 0100%
\large\set fontSize = 1112%
\huge\set fontSize = 2126%
\relative c'' {
  \teeny
  c4.-> d8---3
  \tiny
  c4.-> d8---3
  \small
  c4.-> d8---3
  \normalsize
  c4.-> d8---3
  \large
  c4.-> d8---3
  \huge
  c4.-> d8---3
}

[image of music]

La modifica della dimensione del tipo di carattere si ottiene ridimensionando la dimensione, tra quelle predefinite, più vicina a quella desiderata. La dimensione standard (per font-size = 0) dipende dall’altezza standard del rigo: per un rigo di 20pt, viene scelto un tipo di carattere di 11pt.

Comandi predefiniti

\magnifyMusic, \teeny, \tiny, \small, \normalsize, \large, \huge.

Vedi anche

Guida alla notazione: Scelta del tipo di carattere e della dimensione, Impostare la dimensione del rigo, Formattazione delle notine, Righi ossia.

File installati: ‘ly/music-functions-init.ly’, ‘ly/property-init.ly’.

Frammenti: Editorial annotations.

Guida al funzionamento interno: font-interface.

Problemi noti e avvertimenti

Attualmente ci sono due bug che impediscono una corretta spaziatura orizzontale quando si usa \magnifyMusic. C’è un solo modo per eludere questi bug e non funziona in tutte le circostanze. Nell’esempio seguente, sostituire la variabile mag con un valore a piacere. Si può provare anche a togliere uno o entrambi i comandi \newSpacingSection e/o i comandi \override e \revert:

\magnifyMusic mag {
  \newSpacingSection
  \override Score.SpacingSpanner.spacing-increment = #(* 1.2 mag)
  [music]
  \newSpacingSection
  \revert Score.SpacingSpanner.spacing-increment
}

Indicazioni di diteggiatura

Le indicazioni di diteggiatura si inseriscono con ‘nota-numero’:

\relative { c''4-1 d-2 f-4 e-3 }

[image of music]

Si può usare il testo incluso dentro \markup o tra virgolette per indicare un cambio di dito.

\relative {
  c''4-1 d-2 f\finger \markup \tied-lyric #"4~3" c\finger "2 - 3"
}

[image of music]

Si può aggiungere il simbolo del pollice per indicare che una nota deve essere suonata col pollice (ad esempio, nella musica per violoncello).

\relative { <a'_\thumb a'-3>2 <b_\thumb b'-3> }

[image of music]

È possibile indicare la diteggiatura di ogni singola nota di un accordo specificandola dopo ciascuna altezza.

\relative {
  <c''-1 e-2 g-3 b-5>2 <d-1 f-2 a-3 c-5>
}

[image of music]

Le indicazioni di diteggiatura possono essere poste sopra o sotto il rigo, come è spiegato in Direzione e posizionamento.

Frammenti di codice selezionati

Controllare il posizionamento delle diteggiature di un accordo

Il posizionamento dei numeri della diteggiatura può essere regolato in modo preciso. Perché l’orientamento funzioni, occorre usare il costrutto per gli accordi <> anche per una nota singola.

\relative c' {
  \set fingeringOrientations = #'(left)
  <c-1 e-3 a-5>4
  \set fingeringOrientations = #'(down)
  <c-1 e-3 a-5>4
  \set fingeringOrientations = #'(down right up)
  <c-1 e-3 a-5>4
  \set fingeringOrientations = #'(up)
  <c-1 e-3 a-5>4
  \set fingeringOrientations = #'(left)
  <c-1>2
  \set fingeringOrientations = #'(down)
  <e-3>2
}

[image of music]

Far sì che la diteggiatura appaia dentro il rigo

Per impostazione predefinita, le diteggiature orientate verticalmente sono poste fuori dal rigo. Tuttavia, questo comportamento può essere annullato. Attenzione: bisogna usare il costrutto per gli accordi <>, anche se si riferisce a una singola nota.

\relative c' {
  <c-1 e-2 g-3 b-5>2
  \override Fingering.staff-padding = #'()
  <c-1 e-2 g-3 b-5>4 <g'-0>
}

[image of music]

Evitare le collisioni con le diteggiature degli accordi

Diteggiature e numeri di corda applicati a note individuali evitano automaticamente le travature e i gambi, ma questo non vale per diteggiature e numeri di corda applicati alle singole note di un accordo. L’esempio seguente mostra come aggirare questo comportamento predefinito.

\relative c' {
  \set fingeringOrientations = #'(up)
  \set stringNumberOrientations = #'(up)
  \set strokeFingerOrientations = #'(up)

  % Default behavior
  r8
  <f c'-5>8
  <f c'\5>8
  <f c'-\rightHandFinger #2 >8

  % No tweak needed
  r8
  <f c'-5>8
  <f c'\5>8
   % Corrected to avoid collisions
  \override StrokeFinger.add-stem-support = ##t
  <f c'-\rightHandFinger #2 >8
}

[image of music]

Vedi anche

Guida alla notazione: Direzione e posizionamento.

Frammenti: Editorial annotations.

Guida al funzionamento interno: FingeringEvent, fingering-event, Fingering_engraver, New_fingering_engraver, Fingering.


Note nascoste

Le note nascoste (o invisibili o trasparenti) possono essere utili nella preparazione di esercizi di teoria e composizione.

\relative {
  c''4 d
  \hideNotes
  e4 f
  \unHideNotes
  g a
  \hideNotes
  b
  \unHideNotes
  c
}

[image of music]

Questo comando rende invisibili le teste, i gambi e le code delle note, e le pause. Le travature sono invisibili se iniziano su una nota nascosta. Mentre gli oggetti attaccati a note invisibili sono comunque visibili.

\relative c'' {
  e8(\p f g a)--
  \hideNotes
  e8(\p f g a)--
}

[image of music]

Comandi predefiniti

\hideNotes, \unHideNotes.

Vedi anche

Manuale d’apprendimento: Visibilità e colore degli oggetti.

Guida alla notazione: Pause invisibili, Visibilità degli oggetti, Nascondere i righi.

Frammenti: Editorial annotations.

Guida al funzionamento interno: Note_spacing_engraver, NoteSpacing.


Colorare gli oggetti

Si possono assegnare dei colori a ciascun oggetto. I nomi dei colori validi sono elencati nell’Elenco dei colori.

\override NoteHead.color = #red
c''4 c''
\override NoteHead.color = #(x11-color 'LimeGreen)
d''
\override Stem.color = #blue
e''

[image of music]

Si può accedere all’intera gamma di colori definita per X11 con la funzione Scheme x11-color. La funzione prende un argomento, che può essere un simbolo nella forma 'FooBar o una stringa nella forma "FooBar". La prima forma è più veloce da scrivere e più efficiente. Tuttavia, la seconda forma permette di accedere ai colori X11 attraverso la forma del nome che ha più di una parola.

La funzione x11-color, se non riesce a comprendere il parametro, restituisce il colore nero.

\new Staff \with {
  instrumentName = \markup {
    \with-color #(x11-color 'red) "Clarinet"
    }
  }
  \relative c'' {
  \override Staff.StaffSymbol.color = #(x11-color 'SlateBlue2)
  gis8 a
  \override Beam.color = #(x11-color "medium turquoise")
  gis a
  \override Accidental.color = #(x11-color 'DarkRed)
  gis a
  \override NoteHead.color = #(x11-color "LimeGreen")
  gis a
  % this is deliberate nonsense; note that the stems remain black
  \override Stem.color = #(x11-color 'Boggle)
  b2 cis
}

[image of music]

I colori RGB esatti si specificano con la funzione Scheme rgb-color.

\new Staff \with {
  instrumentName = \markup {
    \with-color #(x11-color 'red) "Clarinet"
    }
  }
\relative c'' {
  \override Staff.StaffSymbol.color = #(x11-color 'SlateBlue2)
  \override Stem.color = #(rgb-color 0 0 0)
  gis8 a
  \override Stem.color = #(rgb-color 1 1 1)
  gis8 a
  \override Stem.color = #(rgb-color 0 0 0.5)
  gis4 a
}

[image of music]

Vedi anche

Guida alla notazione: Elenco dei colori, Il comando \tweak.

Frammenti: Editorial annotations.

Problemi noti e avvertimenti

Un colore X11 non ha necessariamente la stessa identica tonalità di un normale colore dal nome simile.

Non tutti i colori X11 sono distinguibili in un browser web. Per esempio, un browser potrebbe non mostrare alcuna differenza tra LimeGreen e ForestGreen. Per il web si consiglia di usare i colori normali (ovvero blue, green, red).

Le note in un accordo non possono essere colorate separatamente con un \override; al suo posto si usa \tweak o l’equivalente \single\override, vedi Il comando \tweak.


Parentesi

Gli oggetti possono essere messi tra parentesi se si usa il comando \parenthesize prima dell’evento musicale. Se precede un accordo, viene messa tra parentesi ogni nota dell’accordo. Si possono mettere tra parentesi anche singole note di un accordo.

\relative {
  c''2 \parenthesize d
  c2 \parenthesize <c e g>
  c2 <c \parenthesize e g>
}

[image of music]

Si possono mettere tra parentesi anche oggetti diversi dalle note. Per le articolazioni è necessario usare un trattino prima del comando \parenthesize.

\relative {
  c''2-\parenthesize -. d
  c2 \parenthesize r
}

[image of music]

Vedi anche

Frammenti: Editorial annotations.

Guida al funzionamento interno: Parenthesis_engraver, ParenthesesItem, parentheses-interface.

Problemi noti e avvertimenti

Se si mette tra parentesi un accordo, viene creata una parentesi per ogni nota dell’accordo invece di una sola grande parentesi per l’intero accordo.


Gambi

Per ogni nota viene creato automaticamente un oggetto Stem (gambo). Vale anche per le semibrevi e le pause, anche se i loro gambi sono resi invisibili.

I gambi si possono posizionare sopra o sotto, vedi Direzione e posizionamento.

Comandi predefiniti

\stemUp, \stemDown, \stemNeutral.

Frammenti di codice selezionati

Direzione predefinita dei gambi sulla linea centrale del rigo

La direzione predefinita dei gambi sulla linea centrale del rigo si imposta con la proprietà neutral-direction dell’oggetto Stem.

\relative c'' {
  a4 b c b
  \override Stem.neutral-direction = #up
  a4 b c b
  \override Stem.neutral-direction = #down
  a4 b c b
}

[image of music]

Cambiare automaticamente la direzione del gambo della nota centrale in base alla melodia

LilyPond può modificare la direzione del gambo della nota centrale di un rigo in modo che segua la melodia: occorre aggiungere l’incisore Melody_engraver al contesto Voice e sovrascrivere la proprietà neutral-direction di Stem.

\relative c'' {
  \time 3/4
  a8 b g f b g |
  c  b d c b c |
}

\layout {
  \context {
    \Voice
    \consists "Melody_engraver"
    \autoBeamOff
    \override Stem.neutral-direction = #'()
  }
}

[image of music]

Vedi anche

Guida alla notazione: Direzione e posizionamento.

Frammenti: Editorial annotations.

Guida al funzionamento interno: Stem_engraver, Stem, stem-interface.


1.7.2 Esterne al rigo

Questa sezione spiega come dare risalto agli elementi nel rigo attraverso delle note esterne al rigo.


Nuvoletta di aiuto

Si possono contrassegnare e nominare gli elementi della notazione tramite una nuvoletta quadrata. La sua funzione principale è spiegare la notazione.

\relative c'' {
  \new Voice \with { \consists "Balloon_engraver" }
  {
    \balloonGrobText #'Stem #'(3 . 4) \markup { "Sono un gambo" }
    a8
    \balloonGrobText #'Rest #'(-4 . -4) \markup { "Sono una pausa" }
    r
    <c, g'-\balloonText #'(-2 . -2) \markup { "Sono la testa di una nota" } c>2.
  }
}

[image of music]

Ci sono due funzioni musicali, balloonGrobText e balloonText; la prima si usa nella forma \once \override per attaccare del testo a un qualsiasi oggetto grafico (grob), mentre la seconda viene usata come \tweak, solitamente all’interno degli accordi, per attaccare del testo a una singola nota.

Il testo nella nuvoletta influenza la spaziatura delle note, ma è possibile modificare questo comportamento:

\relative c'' {
  \new Voice \with { \consists "Balloon_engraver" }
  {
    \balloonGrobText #'Stem #'(3 . 4) \markup { "Sono un gambo" }
    a8
    \balloonGrobText #'Rest #'(-4 . -4) \markup { "Sono una pausa" }
    r
    \balloonLengthOn
    <c, g'-\balloonText #'(-2 . -2) \markup { "Sono la testa di una nota" } c>2.
  }
}

[image of music]

Comandi predefiniti

\balloonLengthOn, \balloonLengthOff.

Vedi anche

Frammenti: Editorial annotations.

Guida al funzionamento interno: Balloon_engraver, BalloonTextItem, balloon-interface.


Linee della griglia

Si possono disegnare delle linee verticali tra i righi sincronizzate con le note.

Si deve usare l’incisore Grid_point_engraver per creare le estremità delle linee, mentre l’incisore Grid_line_span_engraver serve a disegnare le linee. Per impostazione predefinita, le linee della griglia sono allineate orizzontalmente sotto e sul lato sinistro delle teste di nota. Le linee si estendono a partire dalle linee centrali di ciascun rigo. gridInterval deve specificare la durata che separa le linee.

\layout {
  \context {
    \Staff
    \consists "Grid_point_engraver"
    gridInterval = #(ly:make-moment 1/4)
  }
  \context {
    \Score
    \consists "Grid_line_span_engraver"
  }
}

\score {
  \new ChoirStaff <<
    \new Staff \relative {
      \stemUp
      c''4. d8 e8 f g4
    }
    \new Staff \relative {
      \clef bass
      \stemDown
      c4 g' f e
    }
  >>
}

[image of music]

Frammenti di codice selezionati

Modificare l’aspetto delle linee della griglia

L’aspetto delle linee della griglia può essere modificato sovrascrivendo alcune delle loro proprietà.

\score {
  \new ChoirStaff <<
    \new Staff {
      \relative c'' {
        \stemUp
        c'4. d8 e8 f g4
      }
    }
    \new Staff {
      \relative c {
        % this moves them up one staff space from the default position
        \override Score.GridLine.extra-offset = #'(0.0 . 1.0)
        \stemDown
        \clef bass
        \once \override Score.GridLine.thickness = #5.0
        c4
        \once \override Score.GridLine.thickness = #1.0
        g'4
        \once \override Score.GridLine.thickness = #3.0
        f4
        \once \override Score.GridLine.thickness = #5.0
        e4
      }
    }
  >>
  \layout {
    \context {
      \Staff
      % set up grids
      \consists "Grid_point_engraver"
      % set the grid interval to one quarter note
      gridInterval = #(ly:make-moment 1/4)
    }
    \context {
      \Score
      \consists "Grid_line_span_engraver"
      % this moves them to the right half a staff space
      \override NoteColumn.X-offset = #-0.5
    }
  }
}

[image of music]

Vedi anche

Frammenti: Editorial annotations.

Guida al funzionamento interno: Grid_line_span_engraver, Grid_point_engraver, GridLine, GridPoint, grid-line-interface, grid-point-interface.


Parentesi analitiche

Nell’analisi musicale si usano le parentesi per indicare la struttura dei brani musicali. Sono supportate delle semplici parentesi orizzontali.

\layout {
  \context {
    \Voice
    \consists "Horizontal_bracket_engraver"
  }
}
\relative {
  c''2\startGroup
  d\stopGroup
}

[image of music]

Le parentesi analitiche si possono annidare.

\layout {
  \context {
    \Voice
    \consists "Horizontal_bracket_engraver"
  }
}
\relative {
  c''4\startGroup\startGroup
  d4\stopGroup
  e4\startGroup
  d4\stopGroup\stopGroup
}

[image of music]

Frammenti di codice selezionati

Parentesi analitiche sopra il rigo

Delle semplici parentesi analitiche orizzontali vengono aggiunte, per impostazione predefinita, sotto il rigo. L’esempio seguente mostra un modo per posizionarle sopra il rigo.

\layout {
  \context {
    \Voice
    \consists "Horizontal_bracket_engraver"
  }
}

\relative c'' {
  \once \override HorizontalBracket.direction = #UP
  c2\startGroup
  d2\stopGroup
}

[image of music]

Parentesi analitiche con etichette

Si può aggiungere del testo alle parentesi analitiche tramite la proprietà text del grob HorizontalBracketText. L’aggiunta di vari frammenti di testo alle parentesi che iniziano nello stesso momento musicale richiede l’uso del comando \tweak. Dopo un’interruzione di linea il testo viene messo tra parentesi.

\layout {
  \context {
    \Voice
    \consists "Horizontal_bracket_engraver"
    \override HorizontalBracket.direction = #UP
  }
}

{
  \once\override HorizontalBracketText.text = "a"
  c''\startGroup d''\stopGroup
  \once\override HorizontalBracketText.text = "a'"
  e''\startGroup d''\stopGroup
  c''
  -\tweak HorizontalBracketText.text \markup \bold \huge "b" \startGroup
  -\tweak HorizontalBracketText.text "a" \startGroup
  d''\stopGroup
  e''-\tweak HorizontalBracketText.text "a'" \startGroup
  d''\stopGroup\stopGroup
  c''-\tweak HorizontalBracketText.text foo \startGroup d'' e'' f''
  \break
  g'' a'' b'' c'''\stopGroup
}

[image of music]

Vedi anche

Guida al funzionamento interno: Horizontal_bracket_engraver, HorizontalBracket, horizontal-bracket-interface, HorizontalBracketText, horizontal-bracket-text-interface, Staff.


1.8 Testo

[image of music]

Questa sezione spiega come includere del testo (con vari tipi di formattazione) nelle partiture musicali.

Alcuni elementi testuali che non sono trattati qui sono discussi in altre sezioni specifiche: Musica vocale, Titoli e intestazioni.


1.8.1 Inserimento del testo

Questa sezione presenta vari modi di aggiungere del testo a una partitura.

Nota: Per scrivere caratteri accentati e speciali (come quelli di altre lingue), basta inserire semplicemente i caratteri nel file LilyPond, purché il file sia salvato in formato UTF-8. Ulteriori informazioni in Codifica del testo.


Scritte

Si possono aggiungere a una partitura delle semplici indicazioni con del “testo tra virgolette”, come mostrato nell’esempio seguente. Tali indicazioni possono essere posizionate sopra o sotto il rigo, usando la sintassi descritta in Direzione e posizionamento.

\relative { a'8^"pizz." g f e a4-"scherz." f }

[image of music]

In realtà questa sintassi è una scorciatoia; si può specificare una formattazione del testo più complessa usando in modo esplicito un blocco \markup, come è spiegato in Formattazione del testo.

\relative {
  a'8^\markup { \italic pizz. } g f e
  a4_\markup { \tiny scherz. \bold molto } f }

[image of music]

Le indicazioni testuali, di norma, non influenzano la spaziatura delle note. Ma è possibile far sì che la loro larghezza venga presa in considerazione: nell’esempio seguente la prima stringa di testo non influenza la spaziatura, mentre la seconda sì.

\relative {
  a'8^"pizz." g f e
  \textLengthOn
  a4_"scherzando" f
}

[image of music]

Oltre alle scritte, si possono attaccare alle note anche le articolazioni. Ulteriori informazioni in Articolazioni e abbellimenti.

Per maggiori informazioni sull’ordinamento relativo delle scritte e delle articolazioni si veda Posizionamento degli oggetti.

Comandi predefiniti

\textLengthOn, \textLengthOff.

Vedi anche

Manuale d’apprendimento: Posizionamento degli oggetti.

Guida alla notazione: Formattazione del testo, Direzione e posizionamento, Articolazioni e abbellimenti.

Frammenti: Text.

Guida al funzionamento interno: TextScript.

Problemi noti e avvertimenti

Per verificare che le scritte e il testo vocale siano entro i margini occorrono ulteriori calcoli. Nei casi in cui è richiesta un’esecuzione leggermente più veloce, usare

\override Score.PaperColumn.keep-inside-line = ##f

Estensori del testo

Alcune indicazioni esecutive, per esempio rallentando o accelerando, appaiono in forma testuale e vengono estese lungo molteplici note con delle linee punteggiate. Tali oggetti, chiamati “estensori” (spanner), si creano collegando due note con la seguente sintassi:

\relative {
  \override TextSpanner.bound-details.left.text = "rit."
  b'1\startTextSpan
  e,\stopTextSpan
}

[image of music]

La stringa testuale da stampare viene impostata attraverso le proprietà dell’oggetto. Per impostazione predefinita, appare in corsivo, ma si può ottenere una formattazione diversa tramite i blocchi \markup, come è spiegato in Formattazione del testo.

\relative {
  \override TextSpanner.bound-details.left.text =
    \markup { \upright "rit." }
  b'1\startTextSpan c
  e,\stopTextSpan
}

[image of music]

Lo stile della linea, così come la stringa testuale, può essere definito come una proprietà dell’oggetto. Questa sintassi è descritta in Stili della linea.

Comandi predefiniti

\textSpannerUp, \textSpannerDown, \textSpannerNeutral.

Problemi noti e avvertimenti

LilyPond è capace di gestire un solo estensore del testo per ogni voce.

Frammenti di codice selezionati

Estensore testuale della dinamica personalizzato

Si possono definire estensori testuali personalizzati che fanno uso delle forcine e dei crescendo testuali. \< e \> generano le forcine, \cresc etc. generano gli estensori testuali.

% Some sample text dynamic spanners, to be used as postfix operators
crpoco =
#(make-music 'CrescendoEvent
             'span-direction START
             'span-type 'text
             'span-text "cresc. poco a poco")

\relative c' {
  c4\cresc d4 e4 f4 |
  g4 a4\! b4\crpoco c4 |
  c4 d4 e4 f4 |
  g4 a4\! b4\< c4 |
  g4\dim a4 b4\decresc c4\!
}

[image of music]

Estensore testuale della dinamica personalizzato

Funzioni postfix per estensori testuali personalizzati del crescendo. Gli estensori devono iniziare sulla prima nota della misura; e bisogna usare -\mycresc, altrimenti l’inizio dell’estensore viene assegnato alla nota successiva.

% Two functions for (de)crescendo spanners where you can explicitly give the
% spanner text.
mycresc =
#(define-music-function (mymarkup) (markup?)
   (make-music 'CrescendoEvent
               'span-direction START
               'span-type 'text
               'span-text mymarkup))
mydecresc =
#(define-music-function (mymarkup) (markup?)
   (make-music 'DecrescendoEvent
               'span-direction START
               'span-type 'text
               'span-text mymarkup))

\relative c' {
  c4-\mycresc "custom cresc" c4 c4 c4 |
  c4 c4 c4 c4 |
  c4-\mydecresc "custom decresc" c4 c4 c4 |
  c4 c4\! c4 c4
}

[image of music]

Vedi anche

Guida alla notazione: Stili della linea, Dinamiche, Formattazione del testo.

Frammenti: Text, Expressive marks.

Guida al funzionamento interno: TextSpanner.


Indicazioni testuali

Si possono aggiungere vari elementi testuali a una partitura tramite la sintassi descritta in Segni di chiamata:

\relative {
  \mark "Verse"
  c'2 g'
  \bar "||"
  \mark "Chorus"
  g2 c,
  \bar "|."
}

[image of music]

Questa sintassi permette di porre del testo sopra una stanghetta; una formattazione del testo più complessa è possibile grazie al blocco \markup, come è spiegato in Formattazione del testo:

\relative {
  <c' e>1
  \mark \markup { \italic { colla parte } }
  <d f>2 <e g>
  <c f aes>1
}

[image of music]

Questa sintassi permette anche di stampare segni speciali, come coda, segno o corona, se si specifica il nome appropriato del simbolo, come è spiegato in Notazione musicale nel blocco markup:

\relative {
  <bes' f>2 <aes d>
  \mark \markup { \musicglyph #"scripts.ufermata" }
  <e g>1
}

[image of music]

Tali oggetti vengono posizionati soltanto sopra il rigo superiore della partitura; a seconda che siano inseriti alla fine o a metà di una battuta, possono trovarsi sopra la stanghetta o tra le note. Se inserito prima di un’interruzione di linea, l’indicazione apparirà all’inizio della linea successiva.

\relative c'' {
  \mark "Allegro"
  c1 c
  \mark "assai" \break
  c  c
}

[image of music]

Comandi predefiniti

\markLengthOn, \markLengthOff.

Frammenti di codice selezionati

Posizionare le indicazioni alla fine di una linea

È possibile posizionare le indicazioni alla fine della linea corrente, invece che all’inizio della linea successiva. In tali casi, può essere preferibile allineare l’estremità destra dell’indicazione alla stanghetta.

\relative c'' {
  g2 c
  d,2 a'
  \once \override Score.RehearsalMark.break-visibility = #end-of-line-visible
  \once \override Score.RehearsalMark.self-alignment-X = #RIGHT
  \mark "D.C. al Fine"
  \break
  g2 b,
  c1 \bar "||"
}

[image of music]

Stampare le indicazioni su ogni rigo

Sebbene le indicazioni testuali siano di norma collocate solo sopra il rigo più alto, è possibile farle apparire su ogni rigo.

\score {
  <<
    \new Staff { c''1 \mark "molto" c'' }
    \new Staff { c'1 \mark "molto" c' }
  >>
  \layout {
    \context {
      \Score
      \remove "Mark_engraver"
      \remove "Staff_collecting_engraver"
    }
    \context {
      \Staff
      \consists "Mark_engraver"
      \consists "Staff_collecting_engraver"
    }
  }
}

[image of music]

Vedi anche

Guida alla notazione: Segni di chiamata, Formattazione del testo, Notazione musicale nel blocco markup, Il font Emmentaler.

Frammenti: Text.

Guida al funzionamento interno: MarkEvent, Mark_engraver, RehearsalMark.


Testo separato

Un blocco \markup può esistere di per sé, fuori da qualsiasi blocco \score, come un’ “espressione di livello superiore”. Questa sintassi è descritta in Struttura del file.

\markup {
  Tomorrow, and tomorrow, and tomorrow...
}

[image of music]

Ciò permette di stampare il testo in modo autonomo dalla musica, ed è utile soprattutto quando il file di input contiene vari brani musicali, come è spiegato in Molteplici partiture in un libro.

\score {
  c'1
}
\markup {
  Tomorrow, and tomorrow, and tomorrow...
}
\score {
  c'1
}

[image of music]

Blocchi di testo separati possono essere estesi per molte pagine, rendendo possibile la realizzazione di documenti o libri interamente con LilyPond. Questa funzionalità, e la sintassi specifica che richiede, è descritta in Testo formattato su più pagine.

Comandi predefiniti

\markup, \markuplist.

Frammenti di codice selezionati

Testo separato su due colonne

Il testo separato può essere disposto su varie colonne con i comandi di \markup:

\markup {
  \fill-line {
    \hspace #1
    \column {
      \line { O sacrum convivium }
      \line { in quo Christus sumitur, }
      \line { recolitur memoria passionis ejus, }
      \line { mens impletur gratia, }
      \line { futurae gloriae nobis pignus datur. }
      \line { Amen. }
    }
    \hspace #2
    \column \italic {
      \line { O sacred feast }
      \line { in which Christ is received, }
      \line { the memory of His Passion is renewed, }
      \line { the mind is filled with grace, }
      \line { and a pledge of future glory is given to us. }
      \line { Amen. }
    }
    \hspace #1
  }
}

[image of music]

Vedi anche

Guida alla notazione: Formattazione del testo, Struttura del file, Molteplici partiture in un libro, Testo formattato su più pagine.

Frammenti: Text.

Guida al funzionamento interno: TextScript.


1.8.2 Formattazione del testo

Questa sezione presenta la formattazione del testo basilare e quella avanzata, usando la sintassi specifica della modalità \markup.


Introduzione al testo a margine

Un blocco \markup permette di comporre del testo con un’ampia sintassi chiamata “modalità markup”.

La sintassi di markup è simile alla solita sintassi di LilyPond: un’espressione \markup viene racchiusa tra parentesi graffe {… }. Una singola parola viene considerata un’espressione minima, e quindi non è necessario racchiuderla tra parentesi.

Diversamente dalle indicazioni testuali “tra virgolette”, i blocchi \markup possono contenere espressioni o comandi di markup annidati, inseriti col carattere di barra inversa \. Tali comandi hanno effetto solo sulla prima espressione che segue.

\relative {
  a'1-\markup intenso
  a2^\markup { poco \italic più forte  }
  c e1
  d2_\markup { \italic "string. assai" }
  e
  b1^\markup { \bold { molto \italic  agitato } }
  c
}

[image of music]

Un blocco \markup può contenere anche stringhe di testo tra virgolette. Tali stringhe vengono trattate come espressioni testuali minime, e quindi qualsiasi comando di markup o carattere speciale (come \#) apparirà alla lettera senza influenzare la formattazione del testo. Le stesse doppie virgolette possono essere stampate facendole precedere da una barra inversa.

\relative {
  a'1^"\italic markup..."
  a_\markup { \italic "... prints \"italic\" letters!" }
  a a
}

[image of music]

Perché sia trattata come un’espressione distinta, una lista di parole deve essere racchiusa tra virgolette doppie o preceduta da un comando. Il modo in cui le espressioni musicali sono definite influenza il modo in cui saranno sistemate, centrate e allineate; nell’esempio seguente, la seconda espressione di \markup viene trattata nello stesso modo della prima:

\relative c'' {
  c1^\markup { \center-column { a bbb c } }
  c1^\markup { \center-column { a { bbb c } } }
  c1^\markup { \center-column { a \line { bbb c } } }
  c1^\markup { \center-column { a "bbb c" } }
}

[image of music]

I markup possono essere salvati in delle variabili, che possono poi essere attaccate direttamente alle note:

allegro = \markup { \bold \large Allegro }

{
  d''8.^\allegro
  d'16 d'4 r2
}

[image of music]

Una lista completa dei comandi specifici di \markup si trova in Comandi per markup.

Vedi anche

Guida alla notazione: Comandi per markup.

Frammenti: Text.

File installati: ‘scm/markup.scm’.

Problemi noti e avvertimenti

I messaggi di errore di sintassi relativi alla modalità markup possono essere poco chiari.


Scelta del tipo di carattere e della dimensione

La modalità markup permette di cambiare il tipo di carattere:

\relative {
  d''1^\markup {
    \bold { Più mosso }
    \italic { non troppo \underline Vivo }
  }
  r2 r4 r8
  d,_\markup { \italic quasi \smallCaps Tromba }
  f1 d2 r
}

[image of music]

Si può modificare la dimensione del tipo di carattere, rispetto alla dimensione globale del rigo, in vari modi.

Si può impostare su una dimensione predefinita.

\relative b' {
  b1_\markup { \huge Sinfonia }
  b1^\markup { \teeny da }
  b1-\markup { \normalsize camera }
}

[image of music]

oppure in modo proporzionale rispetto al valore precedente.

\relative b' {
  b1_\markup { \larger Sinfonia }
  b1^\markup { \smaller da }
  b1-\markup { \magnify #0.6  camera }
}

[image of music]

Può essere aumentata o diminuita rispetto al valore impostato per la dimensione globale del rigo.

\relative b' {
  b1_\markup { \fontsize #-2 Sinfonia }
  b1^\markup { \fontsize #1 da }
  b1-\markup { \fontsize #3 camera }
}

[image of music]

Si può impostare anche su una dimensione fissa (in punti), indipendentemente dalla dimensione globale del rigo.

\relative b' {
  b1_\markup { \abs-fontsize #20 Sinfonia }
  b1^\markup { \abs-fontsize #8 da }
  b1-\markup { \abs-fontsize #14 camera }
}

[image of music]

Se il testo contiene degli spazi, è meglio racchiuderlo tutto tra virgolette, in modo che la dimensione di ciascun spazio sia adatta alla dimensione degli altri caratteri.

\markup \fontsize #6 \bold { Sinfonia da camera }
\markup \fontsize #6 \bold { "Sinfonia da camera" }

[image of music]

È possibile stampare il testo come pedice o apice. Per impostazione predefinita, questo appaiono in corpo più piccolo, ma si può usare anche un corpo normale:

\markup {
  \column {
    \line { 1 \super st movement }
    \line { 1 \normal-size-super st movement
      \sub { (part two) }  }
  }
}

[image of music]

La modalità di markup fornisce un modo semplice per scegliere famiglie di caratteri diverse. Se non specificato altrimenti, viene scelto automaticamente il carattere tipografico con grazie (il tipo romano); nell’ultima linea dell’esempio seguente non c’è differenza tra la prima e la seconda parola.

\markup {
  \column {
    \line { Act \number 1 }
    \line { \sans { Scene I. } }
    \line { \typewriter { Verona. An open place. } }
    \line { Enter \roman Valentine and Proteus. }
  }
}

[image of music]

Alcune di queste famiglie di caratteri, usate per elementi specifici come i numeri o le dinamiche, non forniscono tutti i caratteri, come accennato in Nuove indicazioni dinamiche e Indicazioni di ripetizione manuali.

Se usati all’interno di una parola, alcuni comandi che cambiano il tipo di carattere o la formattazione potrebbero produrre uno spazio vuoto indesiderato. Si può facilmente risolvere concatenando insieme gli elementi testuali:

\markup {
  \column {
    \line {
      \concat { 1 \super st }
      movement
    }
    \line {
      \concat { \dynamic p , }
      \italic { con dolce espressione }
    }
  }
}

[image of music]

Una lista completa dei comandi per cambiare il tipo di carattere o per usare tipi di carattere personalizzati si trova in Font.

È possibile anche definire i propri gruppi di tipi di carattere, come è spiegato in Tipi di carattere.

Comandi predefiniti

\teeny, \tiny, \small, \normalsize, \large, \huge, \smaller, \larger.

Vedi anche

Guida alla notazione: Font, Nuove indicazioni dinamiche, Indicazioni di ripetizione manuali, Tipi di carattere.

File installati: ‘scm/define-markup-commands.scm’.

Frammenti: Text.

Guida al funzionamento interno: TextScript.

Problemi noti e avvertimenti

L’uso dei comandi di dimensionamento dei caratteri \teeny, \tiny, \small, \normalsize, \large e \huge produce una spaziatura della linea imprevedibile rispetto all’uso di \fontsize.


Allineamento del testo

Questa sottosezione spiega come posizionare il testo nella modalità markup. Gli oggetti markup possono anche essere spostati interamente tramite la sintassi descritta in Spostare gli oggetti.

Gli oggetti di markup possono essere allineati in vari modi. Per impostazione predefinita, l’indicazione testuale è allineata rispetto al suo margine sinistro: nell’esempio seguente, non c’è differenza tra il primo e il secondo markup.

\relative {
  d''1-\markup { poco }
  f
  d-\markup { \left-align poco }
  f
  d-\markup { \center-align { poco } }
  f
  d-\markup { \right-align poco }
}

[image of music]

L’allineamento orizzontale può essere ritoccato usando un valore numerico:

\relative {
  a'1-\markup { \halign #-1 poco }
  e'
  a,-\markup { \halign #0 poco }
  e'
  a,-\markup { \halign #0.5 poco }
  e'
  a,-\markup { \halign #2 poco }
}

[image of music]

Alcuni oggetti possono avere proprie procedure di allineamento, e dunque non sono influenzate da questi comandi. È possibile spostare tali oggetti di markup tutti insieme, come mostrato ad esempio in Indicazioni testuali.

L’allineamento verticale è un po’ più complesso. Come si è detto prima, gli oggetti di markup possono essere spostati tutti insieme; tuttavia è anche possibile spostare elementi specifici all’interno di un blocco markup. In questo caso l’elemento da spostare deve essere preceduto da un punto di riferimento, che può essere un altro elemento markup o un oggetto invisibile. L’esempio seguente illustra queste due possibilità; l’ultimo markup in questo esempio non ha un punto di riferimento e di conseguenza non si muove.

\relative {
  d'2^\markup {
    Acte I
    \raise #2 { Scène 1 }
  }
  a'
  g_\markup {
    \null
    \lower #4 \bold { Très modéré }
  }
  a
  d,^\markup {
    \raise #4 \italic { Une forêt. }
  }
  a'4 a g2 a
}

[image of music]

Alcuni comandi possono cambiare l’allineamento sia orizzontale che verticale degli oggetti testuali in modalità markup. Qualsiasi oggetto interessato da questi comandi deve essere preceduto da un punto di riferimento:

\relative {
  d'2^\markup {
    Acte I
    \translate #'(-1 . 2) "Scène 1"
  }
  a'
  g_\markup {
    \null
    \general-align #Y #3.2 \bold "Très modéré"
  }
  a
  d,^\markup {
    \null
    \translate-scaled #'(-1 . 2) \teeny "Une forêt."
  }
  a'4 a g2 a
}

[image of music]

Un oggetto markup può includere varie linee di testo. Nell’esempio seguente, ogni elemento o espressione viene posizionato sulla sua linea, allineato a sinistra o centrato:

\markup {
  \column {
    a
    "b c"
    \line { d e f }
  }
  \hspace #10
  \center-column {
    a
    "b c"
    \line { d e f }
  }
}

[image of music]

Analogalmente, una lista di elementi o espressioni può essere distesa per riempire l’intera larghezza orizzontale della linea (se c’è un solo elemento, verrà centrato sulla pagina). Queste espressioni possono a loro volta includere del testo multilinea o una qualsiasi altra espressione di markup:

\markup {
  \fill-line {
    \line { William S. Gilbert }
    \center-column {
      \huge \smallCaps "The Mikado"
      or
      \smallCaps "The Town of Titipu"
    }
    \line { Sir Arthur Sullivan }
  }
}
\markup {
  \fill-line { 1885 }
}

[image of music]

Indicazioni testuali lunghe possono andare a capo automaticamente in base alla larghezza della linea specificata. Possono essere allineate a sinistra o giustificate, come mostra l’esempio seguente.

\markup {
  \column {
    \line  \smallCaps { La vida breve }
    \line \bold { Acto I }
    \wordwrap \italic {
      (La escena representa el corral de una casa de
      gitanos en el Albaicín de Granada.  Al fondo una
      puerta por la que se ve el negro interior de
      una Fragua, iluminado por los rojos resplandores
      del fuego.)
    }
    \hspace #0

    \line \bold { Acto II }
    \override #'(line-width . 50)
    \justify \italic {
      (Calle de Granada.  Fachada de la casa de Carmela
      y su hermano Manuel con grandes ventanas abiertas
      a través de las que se ve el patio
      donde se celebra una alegre fiesta)
    }
  }
}

[image of music]

Una lista completa dei comandi di allineamento del testo si trova in Align.

Vedi anche

Manuale d’apprendimento: Spostare gli oggetti.

Guida alla notazione: Align, Indicazioni testuali.

File installati: ‘scm/define-markup-commands.scm’.

Frammenti: Text.

Guida al funzionamento interno: TextScript.


Notazione grafica nel blocco markup

Si possono aggiungere vari oggetti grafici a una partitura attraverso i comandi di markup.

Alcuni comandi di markup consentono di decorare gli elementi testuali con degli elementi grafici, come è illustrato nell’esempio seguente.

\markup \fill-line {
  \center-column {
    \circle Jack
    \box "in the box"
    \null
    \line {
      Erik Satie
      \hspace #3
      \bracket "1866 - 1925"
    }
    \null
    \rounded-box \bold Prelude
  }
}

[image of music]

Alcuni comandi possono richiedere un aumento del padding intorno al testo; per farlo si usano dei comandi di markup, descritti in modo esaustivo in Align.

\markup \fill-line {
  \center-column {
    \box "Charles Ives (1874 - 1954)"
    \null
    \box \pad-markup #2 "THE UNANSWERED QUESTION"
    \box \pad-x #8 "A Cosmic Landscape"
    \null
  }
}
\markup \column {
  \line {
    \hspace #10
    \box \pad-to-box #'(-5 . 20) #'(0 . 5)
      \bold "Largo to Presto"
  }
  \pad-around #3
      "String quartet keeps very even time,
Flute quartet keeps very uneven time."
}

[image of music]

Si possono produrre altri elementi grafici o simboli che non richiedono alcun testo. Come con qualsiasi espressione di markup, tali oggetti possono essere combinati.

\markup {
  \combine
    \draw-circle #4 #0.4 ##f
    \filled-box #'(-4 . 4) #'(-0.5 . 0.5) #1
  \hspace #5

  \center-column {
    \triangle ##t
    \combine
      \draw-line #'(0 . 4)
      \arrow-head #Y #DOWN ##f
  }
}

[image of music]

Le funzionalità grafiche avanzate comprendono la possibilità di includere file di immagini convertite nel formato Encapsulated PostScript (eps), oppure di inserire la grafica direttamente nel file di input, usando del codice PostScript nativo. In tal caso, può essere utile specificare esplicitamente la dimensione del disegno, come è mostrato sotto:

c'1^\markup {
  \combine
    \epsfile #X #10 #"./context-example.eps"
    \with-dimensions #'(0 . 6) #'(0 . 10)
    \postscript #"
      -2 3 translate
      2.7 2 scale
      newpath
      2 -1 moveto
      4 -2 4 1 1 arct
      4 2 3 3 1 arct
      0 4 0 3 1 arct
      0 0 1 -1 1 arct
      closepath
      stroke"
  }
c'

[image of music]

Una lista completa dei comandi specifici per la grafica si trova in Graphic.

Vedi anche

Guida alla notazione: Align, Dimensioni, Note editoriali, Graphic.

File installati: ‘scm/define-markup-commands.scm’, ‘scm/stencil.scm’.

Frammenti: Text.

Guida al funzionamento interno: TextScript.


Notazione musicale nel blocco markup

Si possono aggiungere vari elementi della notazione musicale dentro un oggetto markup.

Per le note e le alterazioni esistono dei comandi markup appositi:

a'2 a'^\markup {
  \note {4} #1
  =
  \note-by-number #1 #1 #1.5
}
b'1_\markup {
  \natural \semiflat \flat
  \sesquiflat \doubleflat
}
\glissando
a'1_\markup {
  \natural \semisharp \sharp
  \sesquisharp \doublesharp
}
\glissando b'

[image of music]

Anche altri oggetti della notazione possono essere stampati in modalità markup:

\relative {
  g1 bes
  ees\finger \markup \tied-lyric #"4~1"
  fis_\markup { \dynamic rf }
  bes^\markup {
    \beam #8 #0.1 #0.5
  }
  cis
  d-\markup {
    \markalphabet #8
    \markletter #8
  }
}

[image of music]

Più in generale, qualsiasi simbolo musicale disponibile può essere incluso separatamente in un oggetto markup, come è illustrato sotto. Una lista completa di questi simboli e dei loro nomi si trova in Il font Emmentaler.

\relative {
  c''2
  c'^\markup { \musicglyph #"eight" }
  c,4
  c,8._\markup { \musicglyph #"clefs.G_change" }
  c16
  c2^\markup { \musicglyph #"timesig.neomensural94" }
}

[image of music]

Un altro modo per stampare glifi non testuali è descritto in Tipi di carattere in dettaglio. È utile per stampare parentesi di varie dimensioni.

La modalità markup supporta anche i diagrammi per strumenti specifici:

\relative {
  c''1^\markup {
    \fret-diagram-terse #"x;x;o;2;3;2;"
  }
  c^\markup {
    \harp-pedal #"^-v|--ov^"
  }
  c
  c^\markup {
    \combine
      \musicglyph #"accordion.discant"
      \combine
	\raise #0.5 \musicglyph #"accordion.dot"
	\raise #1.5 \musicglyph #"accordion.dot"
  }
}

[image of music]

Questi diagrammi sono documentati in Instrument Specific Markup.

È possibile annidare perfino un’intera partitura in un oggetto markup. In tal caso, il blocco \score annidato deve contenere un blocco \layout, come è illustrato qui:

\relative {
  c'4 d^\markup {
    \score {
      \relative { c'4 d e f }
      \layout { }
    }
  }
  e f |
  c d e f
}

[image of music]

Una lista completa dei comandi relativi alla notazione musicale si trova in Music.

Vedi anche

Guida alla notazione: Music, Il font Emmentaler, Tipi di carattere in dettaglio.

File installati: ‘scm/define-markup-commands.scm’, ‘scm/fret-diagrams.scm’, ‘scm/harp-pedals.scm’.

Frammenti: Text.

Guida al funzionamento interno: TextScript.


Testo formattato su più pagine

Sebbene gli oggetti di markup standard non possano avere interruzioni, una specifica sintassi permette di inserire linee di testo che possono estendersi per varie pagine:

\markuplist {
  \justified-lines {
    Un testo molto lungo di linee giustificate.
    ...
  }
  \wordwrap-lines {
    Un altro paragrafo molto lungo.
    ...
  }
  ...
}

[image of music]

Questa sintassi accetta una lista di oggetti di markup, che possono essere

Una lista completa dei comandi che si possono usare con \markuplist si trova in Comandi per una lista di markup.

Vedi anche

Guida alla notazione: Comandi per una lista di markup.

Estendere LilyPond: New markup list command definition.

File installati: ‘scm/define-markup-commands.scm’.

Frammenti: Text.

Guida al funzionamento interno: TextScript.

Comandi predefiniti

\markuplist.


1.8.3 Tipi di carattere

Questa sezione presenta il modo in cui sono gestiti i tipi di carattere e come possono essere modificati nelle partiture.


Tipi di carattere in dettaglio

I tipi di carattere vengono gestiti attraverso varie librerie. FontConfig rileva i tipi di carattere disponibili nel sistema; i tipi selezionati sono riprodotti con Pango.

I tipi di carattere della notazione musicale possono essere descritti come un insieme di glifi specifici, ordinati in varie famiglie. La seguente sintassi permette di usare vari glifi Feta di LilyPond direttamente nella modalità markup:

a'1^\markup {
  \vcenter {
    \override #'(font-encoding . fetaBraces)
    \lookup #"brace120"
    \override #'(font-encoding . fetaText)
    \column { 1 3 sf }
    \override #'(font-encoding . fetaMusic)
    \lookup #"noteheads.s0petrucci"
  }
}

[image of music]

Tuttavia, tutti questi glifi, ad eccezione delle graffe di varie dimensioni contenute in fetaBraces, sono già utilizzabili con la sintassi ben più semplice descritta in Notazione musicale nel blocco markup.

Quando si usano i glifi contenuti in fetaBraces, la dimensione della graffa viene specificata dalla parte numerica del nome del glifo, in unità arbitrarie. Può essere specificato qualsiasi numero intero da 0 a 575 compresi, dove 0 corrisponde alla graffa più piccola. Il valore ottimale deve essere determinato per tentativi. Questi glifi sono tutte graffe sinistre; le graffe destre si possono ottenere con la rotazione, vedi Rotazione degli oggetti.

Sono disponibili tre famiglie di tipi di carattere:

Ogni famiglia può avere forme e serie differenti. L’esempio seguente illustra la possibilità di scegliere famiglie, forme, serie e dimensioni alternative. Il valore specificato per font-size è la modifica relativa alla dimensione predefinita.

\override Score.RehearsalMark.font-family = #'typewriter
\mark \markup "Ouverture"
\override Voice.TextScript.font-shape = #'italic
\override Voice.TextScript.font-series = #'bold
d''2.^\markup "Allegro"
\override Voice.TextScript.font-size = #-3
c''4^smaller

[image of music]

Una sintassi simile si usa nella modalità markup; tuttavia in questo caso è preferibile usare la sintassi più semplice spiegata in Scelta del tipo di carattere e della dimensione:

\markup {
  \column {
    \line {
      \override #'(font-shape . italic)
      \override #'(font-size . 4)
      Idomeneo,
    }
    \line {
      \override #'(font-family . typewriter)
      {
        \override #'(font-series . bold)
        re
        di
      }
      \override #'(font-family . sans)
      Creta
    }
  }
}

[image of music]

Sebbene sia semplice passare a un tipo di carattere preconfigurato, è anche possibile usare altri tipi, come viene spiegato nelle sezioni successive: Tipi di carattere per singolo oggetto e Tipi di carattere per l’intero documento.

Vedi anche

Guida alla notazione: Il font Emmentaler, Notazione musicale nel blocco markup, Rotazione degli oggetti, Scelta del tipo di carattere e della dimensione, Font.


Tipi di carattere per singolo oggetto

Si può usare nella partitura qualsiasi tipo di carattere che sia installato nel sistema operativo e riconosciuto da FontConfig, usando la seguente sintassi:

\override Staff.TimeSignature.font-name = #"Bitstream Charter"
\override Staff.TimeSignature.font-size = #2
\time 3/4

a'1_\markup {
  \override #'(font-name . "Bitstream Vera Sans,sans-serif, Oblique Bold")
    { Vera Oblique Bold }
}

[image of music]

font-name può essere definito da una lista separata da virgola di ‘font’ e una lista separata da spazi di ‘stili’. Se il ‘font’ nella lista è installato e contiene il glifo richiesto, verrà usato, altrimenti sarà usato al suo posto il font successivo.

Lanciando lilypond con la seguente opzione si ottiene un elenco di tutti i tipi di carattere disponibili nel sistema operativo:

lilypond -dshow-available-fonts x

Vedi anche

Guida alla notazione: Tipi di carattere in dettaglio, Tipi di carattere per l’intero documento.

Frammenti: Text.


Tipi di carattere per l’intero documento

È possibile modificare i tipi di carattere usati come tipi predefiniti nelle famiglie roman, sans e typewriter specificandoli, in questo ordine, come è mostrato nell’esempio seguente, che ridimensiona automaticamente i caratteri col valore impostato per la dimensione globale del rigo. In modo analogo a Tipi di carattere per singolo oggetto, si può indicare con una lista separata da virgole di ‘font’. Gli ‘stili’ dei font, invece, non possono essere definiti. I tipi di carattere sono spiegati in Tipi di carattere in dettaglio.

\paper  {
  #(define fonts
    (make-pango-font-tree "Times New Roman"
                          "Nimbus Sans,Nimbus Sans L"
                          "Luxi Mono"
                          (/ staff-height pt 20)))
}

\relative c'{
  c1-\markup {
    roman,
    \sans sans,
    \typewriter typewriter. }
}

[image of music]

Vedi anche

Guida alla notazione: Tipi di carattere in dettaglio, Tipi di carattere per singolo oggetto, Scelta del tipo di carattere e della dimensione, Font.


2. Notazione specialistica

Questo capitolo spiega come creare la notazione musicale per particolari tipi di strumento o per stili specifici.


2.1 Musica vocale

[image of music]

Questa sezione spiega come scrivere la musica vocale e assicurarsi che il testo sia allineato con le note della melodia.


2.1.1 Notazione comune per la musica vocale

Questa sezione tratta le questioni relative alla maggior parte delle tipologie di musica vocale.


Riferimenti per la musica vocale

Questa sezione indica dove trovare informazioni dettagliate sulle questioni comuni a qualsiasi tipo di musica vocale.

Vedi anche

Glossario musicale: ambitus.

Manuale di apprendimento: Impostare canzoni semplici.

Guida alla notazione: Introduzione al testo a margine, Ambitus, Struttura di una partitura corale.

Frammenti: Vocal music.


Inserimento del testo vocale

Il testo vocale viene inserito in una speciale modalità di input, che può essere introdotta dai comandi \lyricmode, \addlyrics o \lyricsto. In questa speciale modalità, l’input d non viene analizzato come l’altezza Re, ma come una sillaba di una lettera. In altre parole, le sillabe si inseriscono come le note, ma le altezze sono sostituite dal testo.

Per esempio:

\lyricmode { Three4 blind mice,2 three4 blind mice2 }

Ci sono due metodi principali per determinare il posizionamento orizzontale delle sillabe. Si può indicare la durata di ogni sillaba esplicitamente, come nell’esempio precedente; oppure si può lasciare che il testo sia allineato automaticamente a una melodia o a un’altra voce del brano, usando \addlyrics o \lyricsto. Il primo metodo è descritto sotto in Durate manuali delle sillabe; il secondo in Durate automatiche delle sillabe.

Una parola o sillaba del testo inizia con un carattere alfabetico (seguito da altri caratteri, vedi dopo) ed è terminata da uno spazio bianco o da un numero. I caratteri successivi al primo nella sillaba possono essere un qualsiasi carattere che non sia un numero o uno spazio bianco.

Dato che qualsiasi carattere che non sia un numero o uno spazio viene considerato come parte della sillaba, una parola è valida anche se finisce con }, causando spesso il seguente errore:

\lyricmode { lah lah lah}

In questo esempio, la parentesi } è inclusa nella sillaba finale, dunque la parentesi iniziale non viene chiusa e la compilazione del file probabilmente non riuscirà. Le parentesi devono quindi essere sempre circondate da uno spazio:

\lyricmode { lah lah lah }

La punteggiatura, i caratteri accentati, quelli di lingue diverse dall’inglese e i caratteri speciali (come il simbolo del cuore o le virgolette oblique) possono essere inseriti direttamente nel file di input, purché sia salvato nella codifica UTF-8. Ulteriori informazioni in Caratteri speciali.

\relative { d''8 c16 a bes8 f e' d c4 }
\addlyrics { „Schad’ um das schö -- ne grü -- ne Band, }

[image of music]

Le virgolette normali possono essere usate nel testo vocale, ma devono essere precedute da un carattere di barra inversa e l’intera sillaba deve essere racchiusa tra altre virgolette. Per esempio,

\relative { \time 3/4 e'4 e4. e8 d4 e d c2. }
\addlyrics { "\"I" am so lone -- "ly,\"" said she }

[image of music]

La definizione completa di come può iniziare una parola nella modalità testo è un po’ più complessa. Può iniziare con un carattere alfabetico, _, ?, !, :, ', i caratteri di controllo ^A fino a ^F, ^Q fino a ^W, ^Y, ^^, qualsiasi carattere a 8-bit con un codice ASCII superiore a 127 oppure una combinazione a due caratteri di una barra inversa seguita da `, ', " o ^.

Per avere un maggior controllo sull’aspetto del testo si può usare \markup all’interno del testo. Per una spiegazione delle molte opzioni disponibili leggere Formattazione del testo.

Frammenti di codice selezionati

Formattazione delle sillabe del testo vocale

La modalità markup può essere usata per formattare le singole sillabe del testo vocale.

mel = \relative c'' { c4 c c c }
lyr = \lyricmode {
  Lyrics \markup { \italic can } \markup { \with-color #red contain }
  \markup { \fontsize #8 \bold Markup! }
}

<<
  \new Voice = melody \mel
  \new Lyrics \lyricsto melody \lyr
>>

[image of music]

Vedi anche

Manuale di apprendimento: Canzoni.

Guida alla notazione: Durate automatiche delle sillabe, Tipi di carattere, Formattazione del testo, Modalità di inserimento, Durate manuali delle sillabe, Caratteri speciali.

Guida al funzionamento interno: LyricText.

Frammenti: Text.


Allineamento del testo alla melodia

Il testo vocale viene interpretato in \lyricmode e stampato in un contesto Lyrics, vedi Tutto sui contesti.

\new Lyrics \lyricmode { … }

Due varianti di \lyricmode impostano un contesto associato usato per sincronizzare le sillabe del testo con la musica. Il più comodo \addlyrics segue immediatamente il contenuto musicale del contesto della voce con cui deve essere sincronizzato, creando implicitamente un contesto Lyrics. Il più versatile \lyricsto richiede sia di specificare il contesto della voce associata con un nome sia di creare esplicitamente un contesto Lyrics che contenga il testo. Maggiori dettagli in Durate automatiche delle sillabe.

Ci sono due modi per allineare il testo a una melodia:

Vedi anche

Manuale di apprendimento: Allineare il testo alla melodia.

Guida alla notazione: Tutto sui contesti, Durate automatiche delle sillabe, Strofe, Durate manuali delle sillabe, Dialogo sopra la musica, Durate manuali delle sillabe.

Guida al funzionamento interno: Lyrics.


Durate automatiche delle sillabe

Il testo vocale può essere allineato automaticamente alle note di una melodia in tre modi:

In tutti questi tre metodi è possibile disegnare dei trattini tra le sillabe di una parola e delle linee di estensione oltre la fine di una parola. Maggiori dettagli in Estensori e trattini.

Il contesto Voice contenente la melodia al quale il testo si deve allineare non deve essere “morto”, altrimenti il testo successivo a quel punto verrà perduto. Questo può accadere se ci sono dei momenti in cui quella voce non ha nulla da fare. Metodi per mantenere attivi i contesti sono descritti in Conservazione di un contesto.

Uso di \lyricsto

Il testo vocale può essere allineato a una melodia automaticamente specificando il nome del contesto voce con \lyricsto:

<<
  \new Voice = "melody" \relative {
    a'1 a4. a8 a2
  }
  \new Lyrics \lyricsto "melody" {
    These are the words
  }
>>

[image of music]

In questo modo il testo viene allineato alle note del contesto Voice con quel nome, che deve già esistere. Ecco perché di solito il contesto Voice viene indicato prima, seguito dal contesto Lyrics. Il testo segue il comando \lyricsto. Il comando \lyricsto invoca la modalità testo automaticamente. Per impostazione predefinita, il testo viene posizionato sotto le note. Altri posizionamenti sono descritti in Posizionamento verticale del testo.

Uso di \addlyrics

Il comando \addlyrics è solo una comoda scorciatoia da usare per evitare di impostare il testo tramite una struttura più complessa.

{ MUSICA }
\addlyrics { TESTO VOCALE }

equivale a

\new Voice = "blah" { MUSICA }
\new Lyrics \lyricsto "blah" { TESTO VOCALE }

Ecco un esempio,

{
  \time 3/4
  \relative { c'2 e4 g2. }
  \addlyrics { play the game }
}

[image of music]

Si possono aggiungere più strofe aggiungendo più sezioni \addlyrics:

{
  \time 3/4
  \relative { c'2 e4 g2. }
  \addlyrics { play the game }
  \addlyrics { speel het spel }
  \addlyrics { joue le jeu }
}

[image of music]

Il comando \addlyrics non può gestire le impostazioni polifoniche. Inoltre non può essere usato per associare il testo alla voce per intavolatura (TabVoice). In questi casi bisogna usare \lyricsto.

Uso di associatedVoice

La melodia a cui allineare il testo vocale può essere cambiata impostando la proprietà associatedVoice,

\set associatedVoice = #"lala"

Il valore della proprietà (qui: "lala") deve essere il nome di un contesto Voice. Per ragioni tecniche, il comando \set deve essere posizionato una sillaba prima prima di quella alla quale si riferisce il cambio di voce.

Ecco un esempio che ne dimostra l’utilizzo:

<<
  \new Staff <<
    \time 2/4
    \new Voice = "one" \relative {
      \voiceOne
      c''4 b8. a16 g4. r8 a4 ( b ) c2
    }
    \new Voice = "two" \relative {
      \voiceTwo
       s2 s4. f'8 e8 d4. c2
    }
  >>
% inizialmente prende le note e le durate da "one"
% poi passa a "two"
  \new Lyrics \lyricsto "one" {
    No more let
    \set associatedVoice = "two" % must be set one syllable early
    sins and sor -- rows grow.
  }
>>

[image of music]

Vedi anche

Guida alla notazione: Estensori e trattini, Conservazione di un contesto, Posizionamento verticale del testo.


Durate manuali delle sillabe

In alcune musiche vocali complesse, si potrebbe voler posizionare il testo in modo totalmente indipendente dalle note. In tali casi non bisogna usare \lyricsto o \addlyrics e nemmeno impostare associatedVoice. Le sillabe verranno invece inserite come se fossero note, ma col testo al posto delle altezze, e la durata di ogni sillaba sarà indicata esplicitamente dopo la sillaba.

Si possono mostrare le linee tratteggiate tra le sillabe come sempre, mentre le linee di estensione non appaiono se non c’è una voce associata.

Ecco due esempi:

<<
  \new Voice = "melody" \relative {
    c''2 a f f e e
  }
  \new Lyrics \lyricmode {
    c4. -- a -- f -- f -- e2. -- e
  }
>>

[image of music]

<<
  \new Staff {
    \relative {
      c''2 c2
      d1
    }
  }
  \new Lyrics {
    \lyricmode {
      I2 like4. my8 cat!1
    }
  }
  \new Staff {
    \relative {
      c'8 c c c c c c c
      c8 c c c c c c c
    }
  }
>>

[image of music]

Questa tecnica è utile quando si scrivono dialoghi , vedi Dialogo sopra la musica.

Per cambiare l’allineamento delle sillabe, basta impostare la proprietà self-alignment-X:

<<
  \new Voice = "melody" \relative {
    \time 3/4
    c'2 e4 g2 f
  }
  \new Lyrics \lyricmode {
    \override LyricText.self-alignment-X = #LEFT
    play1 a4 game4
  }
>>

[image of music]

Vedi anche

Guida alla notazione: Dialogo sopra la musica.

Guida al funzionamento interno: Lyrics, Voice.


Più sillabe in una nota

Per assegnare più di una sillaba a una singola nota mantenendo uno spazio tra le sillabe, occorre mettere la frase tra virgolette o usare il carattere _. Altrimenti si può usare il simbolo tilde (~) per ottenere una legatura di valore per il testo.

{
  \relative {
    \autoBeamOff
    r8 b' c fis, fis c' b e,
  }
  \addlyrics
  {
    \override LyricHyphen.minimum-distance = #1.0 % Ensure hyphens are visible
    Che_in ques -- ta_e_in quel -- l'al -- tr'on -- da
  }
  \addlyrics { "Che in" ques -- "ta e in" quel -- l'al -- tr'on -- da }
  \addlyrics { Che~in ques -- ta~e~in quel -- l'al -- tr'on -- da }
}

[image of music]

Vedi anche

Guida al funzionamento interno: LyricCombineMusic.


Più note in una sillaba

Talvolta, in particolare nella musica medievale e barocca, molte note vengono cantate in una sillaba; si chiama melisma (vedi melisma). La sillaba di un melisma viene solitamente allineata a sinistra della prima nota del melisma.

Quando un melisma si trova su una sillaba diversa dall’ultima in una parola, quella sillaba di solito viene collegata a quella successiva con una linea tratteggiata. Ciò si indica inserendo un doppio trattino --, subito dopo la sillaba.

Altrimenti, se un melisma si trova sull’ultima o unica sillaba in una parola, solitamente appare una linea di estensione dalla fine della sillaba all’ultima nota del melisma. Ciò si indica inserendo un doppio trattino basso, __, subito dopo la parola.

Esistono cinque modi per indicare i melismi:

È possibile avere legature di portamento e di valore e travature manuali nella melodia senza che indichino i melismi. Per farlo si imposta melismaBusyProperties:

<<
  \new Voice = "melody" \relative {
    \time 3/4
    \set melismaBusyProperties = #'()
    c'4 d ( e )
    g8 [ f ] f4 ~ 4
  }
  \new Lyrics \lyricsto "melody" {
    Ky -- ri -- e e -- le -- i -- son
  }
>>

[image of music]

Altre impostazioni di melismaBusyProperties possono essere usate per includere o escludere selettivamente legature di valore e di portamento e travature dal rilevamento automatico del melisma; consultare melismaBusyProperties in Tunable context properties.

Altrimenti, se si vuole ignorare tutte le indicazioni di melisma, basta impostare ignoreMelismata su vero; vedi Strofe con durate diverse.

Se un melisma è necessario in un passaggio in cui melismaBusyProperties è attivo, lo si può indicare inserendo un singolo trattino basso nel testo per ogni nota che debba essere inclusa nel melisma:

<<
  \new Voice = "melody" \relative {
    \time 3/4
    \set melismaBusyProperties = #'()
    c'4 d ( e )
    g8 [ f ] ~ f4 ~ 4
  }
  \new Lyrics \lyricsto "melody" {
    Ky -- ri -- _ e __ _ _ _
  }
>>

[image of music]

Comandi predefiniti

\autoBeamOff, \autoBeamOn, \melisma, \melismaEnd.

Vedi anche

Glossario musicale: melisma.

Manuale di apprendimento: Allineare il testo alla melodia.

Guida alla notazione: Allineamento del testo alla melodia, Durate automatiche delle sillabe, Impostare il comportamento delle travature automatiche, Strofe con durate diverse.

Guida al funzionamento interno: Tunable context properties.

Problemi noti e avvertimenti

Le linee di estensione sotto i melismi non vengono creati automaticamente; devono essere inseriti a mano con un doppio trattino basso.


Estensori e trattini

Nell’ultima sillaba di una parola, i melismi sono talvolta indicati con una lunga linea orizzontale che inizia dalla sillaba del melisma e termina in quella successiva. Tale linea viene chiamata linea di estensione e si inserisce con ‘ __ ’ (notare gli spazi prima e dopo i due caratteri).

Nota: I melismi appaiono nella partitura come linee di estensione, che si inseriscono con un doppio trattino basso; ma i melismi brevi si possono inserire anche saltando note singole but short melismata can also be entered by skipping individual notes, which are entered as single underscore characters; these do not make an extender line to be typeset by default.

Il trattino centrato si inserisce con ‘ -- ’ tra le sillabe di una stessa parola (notare gli spazi prima e dopo i due caratteri). Il trattino sarà centrato tra le sillabe e la sua lunghezza sarà regolata a seconda dello spazio tra le sillabe.

Nelle partiture compresse i trattini possono essere eliminati. Questo comportamento è controllato da due proprietà di LyricHyphen: minimum-distance (distanza minima tra le due sillabe) e minimum-length (soglia sotto la quale i trattini vengono rimossi).

Vedi anche

Guida al funzionamento interno: LyricExtender, LyricHyphen.


2.1.2 Tecniche specifiche per il testo vocale


Lavorare con testo e variabili

Si possono creare delle variabili contenenti il testo vocale, ma questo deve essere inserito in modalità testo vocale:

musicOne = \relative {
  c''4 b8. a16 g4. f8 e4 d c2
}
verseOne = \lyricmode {
  Joy to the world, the Lord is come.
}
\score {
  <<
    \new Voice = "one" {
      \time 2/4
      \musicOne
    }
    \new Lyrics \lyricsto "one" {
      \verseOne
    }
  >>
}

[image of music]

Non è necessario aggiungere le durate se la variabile viene richiamata con \addlyrics o \lyricsto. Se la musica ha un ordine diverso e più complesso, conviene definire prima le variabili che contengono la musica e il testo, poi impostare la gerarchia di righi e testo, omettendo il testo stesso, e infine aggiungere il testo all’interno di un blocco \context. Ciò garantisce che le voci richiamate da \lyricsto siano sempre state definite prima. Per esempio:

sopranoMusic = \relative { c''4 c c c }
contraltoMusic = \relative { a'4 a a a }
sopranoWords = \lyricmode { Sop -- ra -- no words }
contraltoWords = \lyricmode { Con -- tral -- to words }

\score {
  \new ChoirStaff <<
    \new Staff {
      \new Voice = "sopranos" {
        \sopranoMusic
      }
    }
    \new Lyrics = "sopranos"
    \new Lyrics = "contraltos"
    \new Staff {
      \new Voice = "contraltos" {
        \contraltoMusic
      }
    }
    \context Lyrics = "sopranos" {
      \lyricsto "sopranos" {
        \sopranoWords
      }
    }
    \context Lyrics = "contraltos" {
      \lyricsto "contraltos" {
        \contraltoWords
      }
    }
  >>
}

[image of music]

Vedi anche

Guida alla notazione: Posizionamento verticale del testo.

Guida al funzionamento interno: LyricCombineMusic, Lyrics.


Posizionamento verticale del testo

A seconda del tipo di musica, il testo può trovarsi sopra o sotto il rigo oppure tra i righi. Posizionare il testo sotto il rigo associato è il modo più semplice, infatti basta definire il contesto Lyrics sotto il contesto Staff;

\score {
  <<
    \new Staff {
      \new Voice = "melody" {
        \relative { c''4 c c c }
      }
    }
    \new Lyrics {
      \lyricsto "melody" {
        Here are the words
      }
    }
  >>
}

[image of music]

Per posizionare il testo sopra il rigo ci sono due metodi. Il metodo più semplice (e preferito) consiste nell’usare la stessa sintassi precedente e indicare in modo esplicito la posizione del testo:

\score {
  <<
    \new Staff = "staff" {
      \new Voice = "melody" {
        \relative { c''4 c c c }
      }
    }
    \new Lyrics \with { alignAboveContext = "staff" } {
      \lyricsto "melody" {
        Here are the words
      }
    }
  >>
}

[image of music]

Altrimenti si possono usare due passaggi. Prima si dichiara il contesto Lyrics (privo di contenuto) prima dei contesti Staff e Voice, poi il comando \lyricsto viene posizionato dopo la voce a cui si riferisce tramite \context. Ecco un esempio:

\score {
  <<
    \new Lyrics = "lyrics" \with {
      % il testo sopra un rigo deve avere questo override
      \override VerticalAxisGroup.staff-affinity = #DOWN
    }
    \new Staff {
      \new Voice = "melody" {
        \relative { c''4 c c c }
      }
    }
    \context Lyrics = "lyrics" {
      \lyricsto "melody" {
        Here are the words
      }
    }
  >>
}

[image of music]

Quando ci sono due voci in righi separati, si può posizionare il testo tra i righi usando uno di questi metodi. Ecco un esempio del secondo metodo:

\score {
  \new ChoirStaff <<
    \new Staff {
      \new Voice = "sopranos" {
        \relative { c''4 c c c }
      }
    }
    \new Lyrics = "sopranos"
    \new Lyrics = "contraltos" \with {
      % il testo sopra un rigo deve avere questo override
      \override VerticalAxisGroup.staff-affinity = #DOWN
    }
    \new Staff {
      \new Voice = "contraltos" {
        \relative { a'4 a a a }
      }
    }
    \context Lyrics = "sopranos" {
      \lyricsto "sopranos" {
        Sop -- ra -- no words
      }
    }
    \context Lyrics = "contraltos" {
      \lyricsto "contraltos" {
        Con -- tral -- to words
      }
    }
  >>
}

[image of music]

Si possono generare altre combinazioni di testo e righi a partire da questi esempi oppure studiando i modelli nel Manuale di apprendimento, vedi Modelli per gruppi vocali.

Frammenti di codice selezionati

Ottenere la spaziatura del testo della vecchia versione 2.12

Il motore di spaziatura verticale è cambiato a partire dalla versione 2.14. Ciò può far sì che il testo vocale abbia un posizionamento diverso.

È possibile impostare delle proprietà dei contesti Lyric e Staff che facciano sì che il motore di spaziatura si comporti come nella versione 2.12.

global = {
  \key d \major
  \time 3/4
}

sopMusic = \relative c' {
  % VERSE ONE
  fis4 fis fis | \break
  fis4. e8 e4
}

altoMusic = \relative c' {
  % VERSE ONE
  d4 d d |
  d4. b8 b4 |
}

tenorMusic = \relative c' {
  a4 a a |
  b4. g8 g4 |
}

bassMusic = \relative c {
  d4 d d |
  g,4. g8 g4 |
}

words = \lyricmode {
  Great is Thy faith -- ful -- ness,
}

\score {
  \new ChoirStaff <<
    \new Lyrics = sopranos
    \new Staff = women <<
      \new Voice = "sopranos" {
        \voiceOne
        \global \sopMusic
      }
      \new Voice = "altos" {
        \voiceTwo
        \global \altoMusic
      }
    >>
    \new Lyrics = "altos"
    \new Lyrics = "tenors"
    \new Staff = men <<
      \clef bass
      \new Voice = "tenors" {
        \voiceOne
        \global \tenorMusic
      }
      \new Voice = "basses" {
        \voiceTwo  \global \bassMusic
      }
    >>
    \new Lyrics = basses
    \context Lyrics = sopranos \lyricsto sopranos \words
    \context Lyrics = altos \lyricsto altos \words
    \context Lyrics = tenors \lyricsto tenors \words
    \context Lyrics = basses \lyricsto basses \words
  >>
  \layout {
    \context {
      \Lyrics
      \override VerticalAxisGroup.staff-affinity = ##f
      \override VerticalAxisGroup.staff-staff-spacing =
        #'((basic-distance . 0)
	   (minimum-distance . 2)
	   (padding . 2))
    }
    \context {
      \Staff
      \override VerticalAxisGroup.staff-staff-spacing =
        #'((basic-distance . 0)
	   (minimum-distance . 2)
	   (padding . 2))
    }
  }
}

[image of music]

Vedi anche

Manuale di apprendimento: Modelli per gruppi vocali.

Guida alla notazione: Ordine di disposizione dei contesti, Creazione e citazione di un contesto.


Posizionamento orizzontale delle sillabe

Per aumentare lo spazio tra le righe del testo, si imposta la proprietà minimum-distance di LyricSpace.

\relative c' {
  c c c c
  \override Lyrics.LyricSpace.minimum-distance = #1.0
  c c c c
}
\addlyrics {
  longtext longtext longtext longtext
  longtext longtext longtext longtext
}

[image of music]

Per applicare questa modifica a tutti i testi della partitura, impostare la proprietà nel blocco \layout.

\score {
  \relative {
  c' c c c
  c c c c
  }
  \addlyrics {
  longtext longtext longtext longtext
  longtext longtext longtext longtext
  }
  \layout {
    \context {
      \Lyrics
      \override LyricSpace.minimum-distance = #1.0
    }
  }
}

[image of music]

Frammenti di codice selezionati

Allineamento del testo vocale

L’allineamento orizzontale del testo vocale si imposta attraverso la proprietà self-alignment-X dell’oggetto LyricText. #-1 è sinistra, #0 è centro e #1 è destra; si possono usare anche #LEFT, #CENTER e #RIGHT.

\layout { ragged-right = ##f }
\relative c'' {
  c1
  c1
  c1
}
\addlyrics {
  \once \override LyricText.self-alignment-X = #LEFT
  "This is left-aligned"
  \once \override LyricText.self-alignment-X = #CENTER
  "This is centered"
  \once \override LyricText.self-alignment-X = #1
  "This is right-aligned"
}

[image of music]

Verificare che le annotazioni testuali e il testo vocale stiano dentro i margini richiede ulteriori calcoli. Se si desidera velocizzare un po’ l’elaborazione, tale funzionalità può essere disabilitata:

\override Score.PaperColumn.keep-inside-line = ##f

Per far sì che il testo eviti anche le stanghette, usare

\layout {
  \context {
    \Lyrics
      \consists "Bar_engraver"
      \consists "Separating_line_group_engraver"
      \hide BarLine
  }
}

Testo e ripetizioni

Ripetizioni semplici

Le ripetizioni in musica sono trattate in un’altra sezione: Ripetizioni. Questa sezione spiega come aggiungere del testo vocale a delle parti musicali ripetute.

Il testo che si riferisce a una sezione musicale ripetuta deve avere lo stesso costrutto di ripetizione della musica, se le parole non sono modificate.

\score {
  <<
    \new Staff {
      \new Voice = "melody" {
        \relative {
          a'4 a a a
          \repeat volta 2 { b4 b b b }
        }
      }
    }
    \new Lyrics {
      \lyricsto "melody" {
        Non ri -- petu -- to.
        \repeat volta 2 { Ri -- petu -- to due. }
      }
    }
  >>
}

[image of music]

Le parole verranno poi espanse correttamente se le ripetizioni sono ripetute.

\score {
  \unfoldRepeats {
    <<
      \new Staff {
        \new Voice = "melody" {
          \relative {
            a'4 a a a
            \repeat volta 2 { b4 b b b }
          }
        }
      }
      \new Lyrics {
        \lyricsto "melody" {
          Non ri -- petu -- to.
          \repeat volta 2 { Ri -- petu -- to due. }
        }
      }
    >>
  }
}

[image of music]

Se la sezione ripetuta deve essere ripetuta di nuovo con parole diverse, è sufficiente inserire tutte le parole:

\score {
  <<
    \new Staff {
      \new Voice = "melody" {
        \relative {
          a'4 a a a
          \repeat unfold 2 { b4 b b b }
        }
      }
    }
    \new Lyrics {
      \lyricsto "melody" {
        Non ri -- petu -- to.
        Parole della prima volta.
        Parole della seconda volta.
      }
    }
  >>
}

[image of music]

Quando le parole che si riferiscono a una ripetizione sono diverse, le parole di ogni ripetizione devono essere inserite in contesti Lyrics separati, annidati correttamente in sezioni parallele:

\score {
  <<
    \new Staff {
      \new Voice = "melody" {
        \relative {
          a'4 a a a
          \repeat volta 2 { b4 b b b }
        }
      }
    }
    \new Lyrics \lyricsto "melody" {
      Non ri -- petu -- to.
      <<
  { Parole della prima volta. }
  \new Lyrics {
    \set associatedVoice = "melody"
    Parole della seconda volta.
  }
      >>
    }
  >>
}

[image of music]

Si possono aggiungere più strofe in modo analogo:

\score {
  <<
    \new Staff {
      \new Voice = "singleVoice" {
  \relative {
    a'4 a a a
    \repeat volta 3 { b4 b b b }
    c4 c c c
  }
      }
    }
    \new Lyrics \lyricsto "singleVoice" {
      Non ri -- petu -- to.
      <<
  { Parole della prima volta. }
  \new Lyrics {
    \set associatedVoice = "singleVoice"
    Parole della seconda volta.
  }
  \new Lyrics {
    \set associatedVoice = "singleVoice"
    Parole della terza volta.
  }
      >>
      La sezione fi -- nale.
    }
  >>
}

[image of music]

Tuttavia, se questo costrutto si trova all’interno di un contesto multirigo come ChoirStaff, il testo della seconda e terza strofa apparirà sotto il rigo inferiore.

Per posizionarli correttamente usare alignBelowContext:

\score {
  <<
    \new Staff {
      \new Voice = "melody" {
  \relative {
    a'4 a a a
    \repeat volta 3 { b4 b b b }
    c4 c c c
  }
      }
    }
    \new Lyrics = "firstVerse" \lyricsto "melody" {
      Non ri -- petu -- to.
      <<
  { Parole della prima volta. }
  \new Lyrics = "secondVerse"
  \with { alignBelowContext = #"firstVerse" } {
    \set associatedVoice = "melody"
    Parole della seconda volta.
  }
  \new Lyrics = "thirdVerse"
  \with { alignBelowContext = #"secondVerse" } {
    \set associatedVoice = "melody"
    Parole della terza volta..
  }
      >>
      La sezione fi -- nale.
    }
    \new Voice = "harmony" {
      \relative {
  f'4 f f f \repeat volta 2 { g8 g g4 g2 } a4 a8. a16 a2
      }
    }
  >>
}

[image of music]

Ripetizioni con finali alternativi

Se le parole della sezione ripetuta sono le stesse, e nessuno dei finali alternativi inizia con una pausa, si può usare la stessa identica struttura sia per il testo che per la musica. Ciò comporta il vantaggio che unfoldRepeats espanderà correttamente sia la musica che il testo vocale.

\score {
  <<
    \new Staff {
      \time 2/4
      \new Voice = "melody" {
  \relative {
    a'4 a a a
    \repeat volta 2 { b4 b }
    \alternative { { b b } { b c } }
  }
      }
    }
    \new Lyrics {
      \lyricsto "melody" {
  Non ri -- petu -- to.
  \repeat volta 2 { Ripe -- tu -- }
  \alternative { { to due. } { to due. } }
      }
    }
  >>
}

[image of music]

Ma quando la sezione ripetuta ha parole diverse o uno dei blocchi \alternative inizia con una pausa, non si può usare il costrutto della ripetizione per le parole e bisogna inserire manualmente i comandi \skip per le note delle sezioni alternative prive di un testo corrispondente.

Attenzione: non usare il trattino basso, _, per saltare le note, perché il trattino basso indica un melisma e fa sì che la sillaba precedente sia allineata a sinistra.

Nota: Il comando \skip deve essere seguito da un numero, ma questo numero viene ignorato se nel testo vocale la durata delle sillabe deriva dalla durata delle note in una melodia associata attraverso addlyrics o lyricsto. Ogni \skip salta una singola nota di un qualsiasi valore, senza tener conto del valore del numero che segue.

\score {
  <<
    \new Staff {
      \time 2/4
      \new Voice = "melody" {
  \relative {
    \repeat volta 2 { b'4 b }
    \alternative { { b b } { b c } }
    c4 c
  }
      }
    }
    \new Lyrics {
      \lyricsto "melody" {
  Parole della prima volta.
  \repeat unfold 2 { \skip 1 }
  Termina qui.
      }
    }
    \new Lyrics {
      \lyricsto "melody" {
  Pa -- role
  \repeat unfold 2 { \skip 1 }
  seconda volta.
      }
    }
  >>
}

[image of music]

Quando una nota è legata verso uno o più finali alternativi, si usa una legatura di valore per portare quella nota nel primo finale alternativo e \repeatTie per portarla nel secondo e nei successivi. Questa struttura comporta dei problemi di difficile allineamento quando è presente il testo; si può ottenere un risultato più accettabile aumentando la lunghezza delle sezioni alternative in modo che le note legate siano contenute interamente al loro interno.

La legatura crea un melisma nella prima alternativa, ma non nella seconda e nelle successive, dunque per allineare il testo correttamente occorre disabilitare la creazione automatica dei melismi dopo la sezione delle volte e inserire dei salti manuali.

\score {
  <<
    \new Staff {
      \time 2/4
      \new Voice = "melody" {
  \relative {
    \set melismaBusyProperties = #'()
    \repeat volta 2 { b'4 b ~}
    \alternative { { b b } { b \repeatTie c } }
    \unset melismaBusyProperties
    c4 c
  }
      }
    }
    \new Lyrics {
      \lyricsto "melody" {
  \repeat volta 2 { Ecco una __ }
  \alternative {
    { \skip 1 strofa }
    { \skip 1 sec }
  }
  onda strofa.
      }
    }
  >>
}

[image of music]

Se \unfoldRepeats precede una sezione contenente \repeatTie, bisogna togliere \repeatTie per evitare che appaiano entrambi i tipi di legatura.

Quando la sezione ripetuta ha parola diverse, non si può mettere il testo in un blocco \repeat e bisogna inserire manualmente i comandi \skip, come si è visto prima.

\score {
  <<
    \new Staff {
      \time 2/4
      \new Voice = "melody" {
  \relative {
    \repeat volta 2 { b'4 b ~}
    \alternative { { b b } { b \repeatTie c } }
    c4 c
  }
      }
    }
    \new Lyrics {
      \lyricsto "melody" {
  Ecco una __ strofa.
  \repeat unfold 2 { \skip 1 }
      }
    }
    \new Lyrics {
      \lyricsto "melody" {
  Eccone un'
  \repeat unfold 2 { \skip 1 }
  altra da cantare.
      }
    }
  >>
}

[image of music]

Se si desidera mostrare gli estensori e i trattini subito prima o dopo un finale alternativo, questi vanno inseriti a mano.

\score {
  <<
    \new Staff {
      \time 2/4
      \new Voice = "melody" {
  \relative {
    \repeat volta 2 { b'4 b ~}
    \alternative { { b b } { b \repeatTie c } }
    c4 c
  }
      }
    }
    \new Lyrics {
      \lyricsto "melody" {
  Ecco una __ strofa.
  \repeat unfold 2 { \skip 1 }
      }
    }
    \new Lyrics {
      \lyricsto "melody" {
  Ecco "una_"
  \skip 1
  "_" sec -- onda  strofa.
      }
    }
  >>
}

[image of music]

Vedi anche

Guida alla notazione: Conservazione di un contesto, Ripetizioni.


Testi alternati

Quando solo le parole e le durate di due parti differiscono mentre le altezze sono le stesse, conviene disabilitare temporaneamente la rilevazione automatica dei melismi e indicare il melisma nel testo cantato:

\score {
  <<
    \new Voice = "melody" {
      \relative c' {
  \set melismaBusyProperties = #'()
  \slurDown
  \slurDashed
  e4 e8 ( e ) c4 c |
  \unset melismaBusyProperties
  c
      }
    }
    \new Lyrics \lyricsto "melody" {
      They shall not o -- ver -- come
    }
    \new Lyrics \lyricsto "melody" {
      We will _
    }
  >>
}

[image of music]

Quando sia la musica che le parole differiscono, è meglio nominare i contesti della voce in cui musica e testo sono diversi e assegnare il testo a quei contesti specifici:

\score {
  <<
    \new Voice = "melody" {
      \relative {
  <<
    {
      \voiceOne
      e'4 e8 e
    }
    \new Voice = "splitpart" {
      \voiceTwo
      c4 c
    }
  >>
  \oneVoice
  c4 c |
  c
      }
    }
    \new Lyrics \lyricsto "melody" {
      They shall not o -- ver -- come
    }
    \new Lyrics \lyricsto "splitpart" {
      We will
    }
  >>
}

[image of music]

Nella musica corale è comune avere una voce divisa in varie misure. Il costrutto << {…} \\ {…} >>, in cui due (o più) espressioni musicali sono separate dalla doppia barra inversa, potrebbe sembrare il modo giusto di impostare le voci divise. Tuttavia questo costrutto assegna tutte le espressioni al suo interno a NUOVI contesti Voice, dunque nessun testo cantato sarà impostato per esse perché il testo si collegherà al contesto della voce originale. Di norma, non è ciò che si desidera. Il costrutto adatto in questa situazione è il passaggio polifonico temporaneo, spiegato nella sezione Passaggi polifonici temporanei in Polifonia su un solo rigo.


Polifonia con testo in comune

Quando due voci contenenti durate diverse condividono lo stesso testo cantato, allineare il testo a una delle voci può creare dei problemi nell’altra voce. Per esempio, il secondo estensore del testo nell’esempio seguente è troppo corto, perché il testo è allineato solo alla voce superiore:

soprano = \relative { b'8( c d c) d2 }
alto = \relative { g'2 b8( a g a) }
words = \lyricmode { la __ la __ }

\new Staff <<
  \new Voice = "sopranoVoice" { \voiceOne \soprano }
  \new Voice { \voiceTwo \alto }
  \new Lyrics \lyricsto "sopranoVoice" \words
>>

[image of music]

Per ottenere il risultato desiderato, si allinea il testo a un nuovo contesto NullVoice contenente una giusta combinazione delle due voci. Le note del contesto NullVoice non appaiono nello spartito, ma servono soltanto ad allineare il testo nel modo corretto:

soprano = \relative { b'8( c d c) d2 }
alto = \relative { g'2 b8( a g a) }
aligner = \relative { b'8( c d c) b( a g a) }
words = \lyricmode { la __ la __ }

\new Staff <<
  \new Voice { \voiceOne \soprano }
  \new Voice { \voiceTwo \alto }
  \new NullVoice = "aligner" \aligner
  \new Lyrics \lyricsto "aligner" \words
>>

[image of music]

Questo metodo si può usare anche con la funzione \partcombine, che di per sé non accetta il testo cantato:

soprano = \relative { b'8( c d c) d2 }
alto = \relative { g'2 b8( a g a) }
aligner = \relative { b'8( c d c) b( a g a) }
words = \lyricmode { la __ la __ }

\new Staff <<
  \new Voice \partcombine \soprano \alto
  \new NullVoice = "aligner" \aligner
  \new Lyrics \lyricsto "aligner" \words
>>

[image of music]

Problemi noti e avvertimenti

La funzione \addLyrics funziona solo con testi vocali collegati a contesti Voice e non può essere usata con NullVoice.

La funzione \partcombine è descritta in Combinazione automatica delle parti.

Infine, si può usare questo metodo anche quando le voci si trovano su righi diversi e non è limitata a due sole voci:

soprano = \relative { b'8( c d c) d2 }
altoOne = \relative { g'2 b8( a b4) }
altoTwo = \relative { d'2 g4( fis8 g) }
aligner = \relative { b'8( c d c) d( d d d) }
words = \lyricmode { la __ la __ }

\new ChoirStaff \with {\accepts NullVoice } <<
  \new Staff <<
    \soprano
    \new NullVoice = "aligner" \aligner
  >>
  \new Lyrics \lyricsto "aligner" \words
  \new Staff \partcombine \altoOne \altoTwo
>>

[image of music]


2.1.3 Strofe


Aggiungere i numeri di strofa

I numeri di strofa si aggiungono impostando stanza:

\new Voice \relative {
  \time 3/4 g'2 e4 a2 f4 g2.
} \addlyrics {
  \set stanza = #"1. "
  Hi, my name is Bert.
} \addlyrics {
  \set stanza = #"2. "
  Oh, ché -- ri, je t'aime
}

[image of music]

Questi numeri appaiono prima dell’inizio della prima sillaba.


Aggiungere le dinamiche alle strofe

Le strofe che hanno un volume diverso possono essere indicate con un segno di dinamica all’inizio di ogni strofa. In LilyPond, tutto ciò che si trova di fronte a una strofa va nell’oggetto StanzaNumber; lo stesso vale per i segni di dinamica. Per ragioni tecniche, bisogna impostare la strofa fuori da \lyricmode:

text = {
  \set stanza = \markup { \dynamic "ff" "1. " }
  \lyricmode {
    Big bang
  }
}

<<
  \new Voice = "tune" {
    \time 3/4
    g'4 c'2
  }
\new Lyrics \lyricsto "tune" \text
>>

[image of music]


Aggiungere i nomi dei cantanti alle strofe

Si possono aggiungere anche i nomi dei cantanti. Appariranno all’inizio del rigo, proprio come per i nomi degli strumenti. Si creano impostando vocalName. Una versione abbreviata si inserisce con shortVocalName.

\new Voice \relative {
  \time 3/4 g'2 e4 a2 f4 g2.
} \addlyrics {
  \set vocalName = #"Bert "
  Hi, my name is Bert.
} \addlyrics {
  \set vocalName = #"Ernie "
  Oh, ché -- ri, je t'aime
}

[image of music]


Strofe con durate diverse

Spesso, strofe diverse di una canzone sono collegate a una melodia in modi leggermente diversi. Tali variazioni possono essere colte con \lyricsto.

Ignorare i melismi

Può capitare ad esempio che il testo abbia un melisma in una strofa, ma varie sillabe in un’altra. Una possibile soluzione consiste nel far sì che la voce più veloce ignori il melisma, impostando ignoreMelismata nel contesto Lyrics.

<<
  \relative \new Voice = "lahlah" {
    \set Staff.autoBeaming = ##f
    c'4
    \slurDotted
    f8.[( g16])
    a4
  }
  \new Lyrics \lyricsto "lahlah" {
    più len -- ta
  }
  \new Lyrics \lyricsto "lahlah" {
    più
    \set ignoreMelismata = ##t
    velo -- ce
    \unset ignoreMelismata
    ancora
  }
>>

[image of music]

Problemi noti e avvertimenti

Diversamente dalla maggior parte dei comandi \set, \set ignoreMelismata non funziona se preceduto da \once. Bisogna usare \set e \unset per contrassegnare il testo in cui il melisma deve essere ignorato.

Aggiungere le sillabe agli abbellimenti

Per impostazione predefinita, gli abbellimenti (ovvero le note inserite con \grace) non sono assegnati alle sillabe quando si usa \lyricsto, ma tale comportamento può essere modificato:

<<
  \new Voice = melody \relative {
    f'4 \appoggiatura a32 b4
    \grace { f16 a16 } b2
    \afterGrace b2 { f16[ a16] }
    \appoggiatura a32 b4
    \acciaccatura a8 b4
  }
  \new Lyrics
  \lyricsto melody {
    normal
    \set includeGraceNotes = ##t
    case,
    gra -- ce case,
    after -- grace case,
    \set ignoreMelismata = ##t
    app. case,
    acc. case.
  }
>>

[image of music]

Problemi noti e avvertimenti

Come per associatedVoice, includeGraceNotes deve essere impostato al più tardi una sillaba prima di quella da mettere sotto un abbellimento. Per il caso di un abbellimento proprio all’inizio di un brano, meglio usare un blocco \with o \context:

<<
  \new Voice = melody \relative c' {
    \grace { c16( d e f }
    g1) f
  }
  \new Lyrics \with { includeGraceNotes = ##t }
  \lyricsto melody {
    Ah __ fa
  }
>>

[image of music]

Passare a una melodia alternativa

Sono possibili variazioni più complesse nell’impostare testo e musica. La melodia su cui è impostato il testo può essere modificata all’interno del contesto del testo impostando la proprietà associatedVoice:

<<
  \relative \new Voice = "lahlah" {
    \set Staff.autoBeaming = ##f
    c'4
    <<
      \new Voice = "alternative" {
  \voiceOne
  \tuplet 3/2 {
    % mostra chiaramente le associazioni.
    \override NoteColumn.force-hshift = #-3
    f8 f g
  }
      }
      {
  \voiceTwo
  f8.[ g16]
  \oneVoice
      } >>
    a8( b) c
  }
  \new Lyrics \lyricsto "lahlah" {
    Ju -- ras -- sic Park
  }
  \new Lyrics \lyricsto "lahlah" {
    % Complicato: bisogna impostare associatedVoice
    % una sillaba prima di quella cui si applica!
    \set associatedVoice = "alternative" % si applica a "ran"
    Ty --
    ran --
    no --
    \set associatedVoice = "lahlah" % si applica a "rus"
    sau -- rus Rex
  } >>

[image of music]

Il testo per la prima strofa viene impostato sulla melodia ‘lahlah’ nel solito modo, ma la seconda strofa è impostata inizialmente sul contesto lahlah e passa poi alla melodia alternative per le sillabe da ‘ran’ a ‘sau’:

\set associatedVoice = "alternative" % si applica a "ran"
Ty --
ran --
no --
\set associatedVoice = "lahlah" % si applica a "rus"
sau -- rus Rex

In questo esempio alternative è il nome del contesto Voice contenente la terzina.

Attenzione al posizionamento del comando \set associatedVoice: appare una sillaba troppo presto, ma ciò è corretto.

Nota: Il comando set associatedVoice deve essere inserito una sillaba prima di quella in cui deve verificarsi il passaggio alla nuova voce. In altre parole, il passaggio alla voce associata accade una sillaba dopo quella che ci si aspetterebbe. Ciò è dovuto a ragioni tecniche e non è un difetto di LilyPond.


Stampare le strofe alla fine

Talvolta si allinea una sola strofa alla musica e le strofe rimanenti appaiono in forma di versi alla fine del brano. Per ottenere ciò si aggiungono le strofe ulteriori in un blocco \markup esterno al blocco della partitura. Nell’esempio seguente si possono notare due modi di forzare le interruzioni di linea in un blocco \markup.

melody = \relative {
e' d c d | e e e e |
d d e d | c1 |
}

text = \lyricmode {
\set stanza = #"1." Ma- ry had a lit- tle lamb,
its fleece was white as snow.
}

\score{ <<
  \new Voice = "one" { \melody }
  \new Lyrics \lyricsto "one" \text
>>
  \layout { }
}
\markup { \column{
  \line{ Verse 2. }
  \line{ All the children laughed and played }
  \line{ To see a lamb at school. }
  }
}
\markup{
  \wordwrap-string #"
  Verse 3.

  Mary took it home again,

  It was against the rule."
}

[image of music]


Stampare le strofe alla fine in molteplici colonne

Quando un brano ha molte strofe, queste sono spesso stampate in molteplici colonne lungo la pagina. Un numero di strofa rientrato spesso introduce ciascuna strofa. L’esempio seguente mostra come riprodurre questo output in LilyPond.

melody = \relative {
  c'4 c c c | d d d d
}

text = \lyricmode {
  \set stanza = #"1."
  This is verse one.
  It has two lines.
}

\score {
  <<
    \new Voice = "one" { \melody }
    \new Lyrics \lyricsto "one" \text
  >>
  \layout { }
}

\markup {
  \fill-line {
    \hspace #0.1 % sposta la colonna in avanti rispetto al margine sinistro;
     % può essere tolto se lo spazio nella pagina è stretto
     \column {
      \line { \bold "2."
  \column {
    "This is verse two."
    "It has two lines."
  }
      }
      \combine \null \vspace #0.1 % aggiunge spazio verticale tra le strofe
      \line { \bold "3."
  \column {
    "This is verse three."
    "It has two lines."
  }
      }
    }
    \hspace #0.1 % aggiunge spazio orizzontale tra le colonne;
    \column {
      \line { \bold "4."
  \column {
    "This is verse four."
    "It has two lines."
  }
      }
      \combine \null \vspace #0.1 % aggiunge spazio verticale tra le strofe
      \line { \bold "5."
  \column {
    "This is verse five."
    "It has two lines."
  }
      }
    }
  \hspace #0.1 % dà ulteriore spazio sul margine destro;
  % può essere tolto se lo spazio nella pagina è stretto
  }
}

[image of music]

Vedi anche

Guida al funzionamento interno: LyricText, StanzaNumber.


2.1.4 Canzoni


Riferimenti per canzoni

Le canzoni si scrivono solitamente su tre righi: la melodia per il cantante nel rigo superiore e due righi per l’accompagnamento di pianoforte in basso. Il testo della prima strofa appare immediatamente sotto il rigo superiore. Se ci sono solo poche altre strofe, queste possono essere poste subito sotto la prima; ma se ci sono più strofe di quante ne possano essere contenute lì la seconda strofa e le successive vengono stampate dopo la musica come testo separato.

Tutti gli elementi della notazione necessari per scrivere canzoni sono descritti dettagliatamente in altre parti della documentazione:

Vedi anche

Manuale di apprendimento: Canzoni.

Guida alla notazione: Notazione comune per la musica vocale, Displaying chords, Aspetto del rigo, Keyboard and other multi-staff instruments, Posizionamento verticale del testo, Strofe.

Frammenti: Vocal music.


Canzonieri

I canzonieri (in inglese lead sheet) si ottengono combinando le parti vocali con la ‘modalità per accordi’; la sintassi è spiegata in Chord notation.

Frammenti di codice selezionati

Canzoniere semplice

Mettendo insieme nomi degli accordi, melodia e testo si ottiene un canzoniere (in inglese “lead sheet”):

<<
  \chords { c2 g:sus4 f e }
  \relative c'' {
    a4 e c8 e r4
    b2 c4( d)
  }
  \addlyrics { One day this shall be free __ }
>>

[image of music]

Vedi anche

Guida alla notazione: Chord notation.


2.1.5 Musica corale

Questa sezione tratta le questioni che hanno a che fare più direttamente con la musica corale, compresi inni, cori polifonici, oratori, etc.


Riferimenti per musica corale

La musica corale viene solitamente rappresentata con due, tre o quattro righi in un gruppo ChoirStaff. L’accompagnamento, se richiesto, è posto sotto in un gruppo PianoStaff, che viene solitamente rimpicciolito per le prove di opere corali a cappella. Le note di ogni parte vocale sono inserite in un contesto Voice e a ogni rigo viene assegnato una sola parta vocale (ovvero un contesto Voice) o una coppia di parti vocali (due contesti Voice).

Le parole vengono poste nei contesti Lyrics, o sotto ciascun rigo musicale corrispondente oppure una strofa sopra e una sotto il rigo musicale se questo contiene musica per due parti.

Vari argomenti comuni nella musica corale sono trattati dettagliatamente in altre sezioni della documentazione:

Comandi predefiniti

\oneVoice, \voiceOne, \voiceTwo.

Vedi anche

Manuale di apprendimento: Partitura vocale a quattro parti SATB, Modelli per gruppi vocali.

Guida alla notazione: Ordine di disposizione dei contesti, Raggruppare i righi, Teste di nota a forma variabile, Polifonia su un solo rigo.

Frammenti: Vocal music.

Guida al funzionamento interno: ChoirStaff, Lyrics, PianoStaff.


Struttura di una partitura corale

La musica corale contenente quattro righi, con o senza accompagnamento del pianoforte, viene solitamente disposta in due sistemi per pagina. A seconda della dimensione della pagina, ottenere ciò può richiedere modifiche a varie impostazioni predefinite. Occorre considerare le seguenti impostazioni:

Le indicazioni dinamiche sono poste, per impostazione predefinita, sotto il rigo, ma nella musica corale sono poste solitamente sopra il rigo per evitare il testo cantato. Il comando predefinito \dynamicUp permette di ottenere ciò per le indicazioni dinamiche in un singolo contesto Voice. Se ci sono molti contesti Voice, questo comando dovrebbe essere posto in ciascuno di essi. Ma esiste la possibilità di usare una sola volta la sua forma estesa, che sposta tutte le indicazioni dinamiche dell’intera partitura sopra i loro rispettivi righi, come mostrato in questo esempio:

\score {
  \new ChoirStaff <<
    \new Staff {
      \new Voice {
  \relative { g'4\f g g g }
      }
    }
    \new Staff {
      \new Voice {
  \relative { d'4 d d\p d }
      }
    }
  >>
  \layout {
    \context {
      \Score
      \override DynamicText.direction = #UP
      \override DynamicLineSpanner.direction = #UP
    }
  }
}

[image of music]

Comandi predefiniti

\dynamicUp, \dynamicDown, \dynamicNeutral.

Vedi anche

Guida alla notazione: Modificare la spaziatura, Visualizzare la spaziatura, Riduzione del numero di pagine di una partitura, Formattazione della pagina, Formattazione della partitura, Separare i sistemi, Impostare la dimensione del rigo, Interruzioni, Spaziatura verticale.

Guida al funzionamento interno: VerticalAxisGroup, StaffGrouper.


Voci divise

Usare arpeggioBracket per rendere i divisi più visibili

Si può usare arpeggioBracket per indicare la divisione delle voci quando non ci sono gambi che forniscano questa informazione. Questo caso è frequente nella musica corale.

\include "english.ly"

\score {
  \relative c'' {
    \key a \major
    \time 2/2
    <<
      \new Voice = "upper"
      <<
        { \voiceOne \arpeggioBracket
          a2( b2
          <b d>1\arpeggio)
          <cs e>\arpeggio ~
          <cs e>4
        }
        \addlyrics { \lyricmode { A -- men. } }
      >>
      \new Voice = "lower"
      { \voiceTwo
        a1 ~
        a
        a ~
        a4 \bar "|."
      }
    >>
  }
  \layout { ragged-right = ##t }
}

[image of music]

Vedi anche

Guida alla notazione: Indicazioni espressive lineari.


2.1.6 Opera e musical

La musica, il testo cantato e i dialoghi delle opere e dei musical sono di solito impostati in una o più delle seguenti forme:

Le sezioni della documentazione di LilyPond che trattano gli argomenti necessari per creare partiture negli stili più comuni nell’opera e nei musical sono indicati nei riferimenti seguenti. A questi seguono sezioni che trattano le tecniche specifiche che sono peculiari per le partiture di opera e musical.


Riferimenti per opera e musical

Vedi anche

Glossario musicale: Partitura senza righi vuoti, Rigo temporaneo, Strumento traspositore.

Guida alla notazione: Creazione di note a piè di pagina, Raggruppare i righi, Nascondere i righi, Trasporto strumentale, Gruppi di righi annidati, Formattazione della pagina, Separare i sistemi, Trasposizione, Scrittura delle parti, Inserimento del testo.

Frammenti: Vocal music.


Nomi dei personaggi

I nomi dei personaggi sono solitamente mostrati a sinistra del rigo quando il rigo è dedicato a quel personaggio soltanto:

\score {
  <<
    \new Staff {
      \set Staff.vocalName = \markup \smallCaps Kaspar
      \set Staff.shortVocalName = \markup \smallCaps Kas.
      \relative {
  \clef "G_8"
  c'4 c c c
  \break
  c4 c c c
      }
    }
    \new Staff {
      \set Staff.vocalName = \markup \smallCaps Melchior
      \set Staff.shortVocalName = \markup \smallCaps Mel
      \clef "bass"
      \relative {
  a4 a a a
  a4 a a a
      }
    }
  >>
}

[image of music]

Quando due o più personaggi condividono lo stesso rigo, il nome del personaggio è solitamente collocato sopra il rigo all’inizio di ogni sezione appartenente a quel personaggio. È possibile fare ciò con i markup. Spesso si usa un tipo di carattere preciso a questo scopo.

\relative c' {
  \clef "G_8"
  c4^\markup \fontsize #1 \smallCaps Kaspar
  c c c
  \clef "bass"
  a4^\markup \fontsize #1 \smallCaps Melchior
  a a a
  \clef "G_8"
  c4^\markup \fontsize #1 \smallCaps Kaspar
  c c c
}

[image of music]

Altrimenti, se ci sono molti cambi di personaggi, è più semplice impostare una variabile per salvare le definizioni di ogni personaggio, in modo che il cambio di personaggio possa essere indicato in modo facile e conciso.

kaspar = {
  \clef "G_8"
  \set Staff.shortVocalName = "Kas."
  \set Staff.midiInstrument = "voice oohs"
  <>^\markup \smallCaps "Kaspar"
}

melchior = {
  \clef "bass"
  \set Staff.shortVocalName = "Mel."
  \set Staff.midiInstrument = "choir aahs"
  <>^\markup \smallCaps "Melchior"
}

\relative c' {
  \kaspar
  c4 c c c
  \melchior
  a4 a a a
  \kaspar
  c4 c c c
}

[image of music]

Vedi anche

Manuale di apprendimento: Organizzare i brani con le variabili.

Guida alla notazione: Testo, Comandi per markup.


Suggerimenti musicali

I suggerimenti musicali possono essere inseriti nelle pariture vocali, nei libri vocali e nelle parti orchestrali per indicare quale musica in un’altra parte precede immediatamente un’entrata. I suggerimenti sono spesso inseriti anche nella riduzione per pianoforte nelle partiture vocali per indicare cosa sta suonando ogni strumento dell’orchestra. Ciò aiuta il direttore quando non è disponibile la partitura completa.

Il meccanismo di base per inserire i suggerimenti è spiegato dettagliatamente in Citare altre voci e Formattazione delle notine. Ma quando si devono inserire molti suggerimenti, per esempio per aiutare il direttore in una partitura vocale, il nome dello strumento deve essere posizionato attentamente proprio prima dell’inizio delle citazioni in corpo più piccolo (“cue notes”). L’esempio seguente mostra come si fa.

flute = \relative {
  s4 s4 e'' g
}
\addQuote "flute" { \flute }

pianoRH = \relative {
  c''4. g8
  % posiziona il nome dello strumento citato proprio prima delle citazioni in corpo piccolo,
  % e sopra il rigo
  <>^\markup { \right-align { \tiny "Flute" } }
  \cueDuring "flute" #UP { g4 bes4 }
}
pianoLH = \relative { c4 <c' e> e, <g c> }

\score {
  \new PianoStaff <<
    \new Staff {
      \pianoRH
    }
    \new Staff {
      \clef "bass"
      \pianoLH
    }
  >>
}

[image of music]

Se viene citato uno strumento traspositore, la parte strumentale deve specificare la sua armatura di chiave in modo che la conversione delle sue notine sia fatta automaticamente. Il prossimo esempio mostra questa trasposizioone per un clarinetto in Si bemolle. Le note in questo esempio si trovano in basso nel rigo, quindi viene specificato DOWN in \cueDuring (in modo che i gambi vadano giù) e il nome dello strumento è posizionato sotto il rigo.

clarinet = \relative c' {
  \transposition bes
  fis4 d d c
}
\addQuote "clarinet" { \clarinet }

pianoRH = \relative c'' {
  \transposition c'
  % posiziona il nome dello strumento citato sotto il rigo
  <>_\markup { \right-align { \tiny "Clar." } }
  \cueDuring "clarinet" #DOWN { c4. g8 }
  g4 bes4
}
pianoLH = \relative { c4 <c' e> e, <g c> }

\score {
  <<
    \new PianoStaff <<
      \new Staff {
  \new Voice {
    \pianoRH
  }
      }
      \new Staff {
  \clef "bass"
  \pianoLH
      }
    >>
  >>
}

[image of music]

Da questi due esempi è evidente che inserire molte citazioni in corpo piccolo in una partitura vocale sarebbe noioso, e le note della parte per pianoforte sarebbero confuse. Tuttavia, come mostra il frammento seguente, è possibile definire una funzione musicale per ridurre l’input e rendere più chiare le note per pianoforte.

Frammenti di codice selezionati

Aggiungere citazioni orchestrali a una partitura vocale

L’esempio seguente mostra un approccio per simplificare l’aggiunta di citazioni orchestrali a una riduzione per pianoforte di una partitura vocale. La funzione musicale \cueWhile prende quattro argomenti: la musica da cui prendere la citazione, come è definita da \addQuote, il nome da inserire prima delle notine, poi o #UP o #DOWN per specificare o \voiceOne col nome sopra il rigo o \voiceTwo col nome sotto il rigo, e infine la musica per pianoforte che deve apparire in parallelo alle notine. Il nome dello strumento citato è posto a sinistra delle notine. Molti passaggi possono essere citati, ma non possono sovrapporsi l’un l’altro nel tempo.

cueWhile =
#(define-music-function
   (instrument name dir music)
   (string? string? ly:dir? ly:music?)
   #{
     \cueDuring $instrument #dir {
       \once \override TextScript.self-alignment-X = #RIGHT
       \once \override TextScript.direction = $dir
       <>-\markup { \tiny #name }
       $music
     }
   #})

flute = \relative c'' {
  \transposition c'
  s4 s4 e g
}
\addQuote "flute" { \flute }

clarinet = \relative c' {
  \transposition bes
  fis4 d d c
}
\addQuote "clarinet" { \clarinet }

singer = \relative c'' { c4. g8 g4 bes4 }
words = \lyricmode { here's the lyr -- ics }

pianoRH = \relative c'' {
  \transposition c'
  \cueWhile "clarinet" "Clar." #DOWN { c4. g8 }
  \cueWhile "flute" "Flute" #UP { g4 bes4 }
}
pianoLH = \relative c { c4 <c' e> e, <g c> }

\score {
  <<
    \new Staff {
      \new Voice = "singer" {
        \singer
      }
    }
    \new Lyrics {
      \lyricsto "singer"
      \words
    }
    \new PianoStaff <<
      \new Staff {
        \new Voice {
          \pianoRH
        }
      }
      \new Staff {
        \clef "bass"
        \pianoLH
      }
    >>
  >>
}

[image of music]

Vedi anche

Glossario musicale: Notine o Citazioni in corpo più piccolo.

Guida alla notazione: Allineamento degli oggetti, Direzione e posizionamento, Formattazione delle notine, Citare altre voci, Uso delle funzioni musicali.

Frammenti: Vocal music.

Guida al funzionamento interno: CueVoice.

Problemi noti e avvertimenti

\cueDuring inserisce automaticamente un contesto CueVoice e tutte le notine sono poste in quel contesto. Ciò significa che non è possibile avere due sequenze sovrapposte di notine con questa tecnica. Si possono inserire sequenze sovrapposte solo dichiarando esplicitamente contesti CueVoice distinti e usando \quoteDuring per estrarre e inserire le notine.


Musica parlata

Effetti come il ‘parlato’ o ‘Sprechgesang’ chiedono all’esecutore di parlare senza intonare note ma andando comunque a ritmo; tali effetti si indicano con teste di nota barrate, come è illustrato in Teste di nota speciali.


Dialogo sopra la musica

Il dialogo parallelo alla musica appare solitamente sopra i righi in corsivo, con l’inizio di ogni frase collegato a un momento musicale ben preciso.

In caso di brevi intromissioni può bastare un semplice \markup.

\relative {
  a'4^\markup { \smallCaps { Alex - } \italic { He's gone } } a a a
  a4 a a^\markup { \smallCaps { Bethan - } \italic Where? } a
  a4 a a a
}

[image of music]

In caso di frasi più lunghe può essere necessario espandere la musica per poter far entrare le parole. Non c’è modo di fare ciò del tutto automaticamente in LilyPond e sarà necessario anche qualche intervento manuale per formattare la pagina.

In caso di frasi lunghe o di passaggi con molti dialoghi serrati, l’uso di un contesto Lyrics darà risultati migliori. Il contesto Lyrics non deve essere associato a una voce musicale; occorre invece assegnare a ogni parte del dialogo una durata esplicita. Se c’è un vuoto nel dialogo, la parola finale deve essere separata dal resto e la durata divisa tra le due così che la musica sottostante abbia spazio sufficiente.

Se il dialogo si estende per più di un rigo sarà necessario inserire manualmente dei \break e aggiustare il posizionamento del dialogo per evitare di entrare nel margine destro. La parola finale dell’ultima misura di un rigo deve anche essere separata, come mostrato prima.

Ecco un esempio che illustra come fare.

music = \relative {
  \repeat unfold 3 { a'4 a a a }
}

dialogue = \lyricmode {
  \markup {
    \fontsize #1 \upright \smallCaps Abe:
    "Say this over measures one and"
  }4*7
  "two"4 |
  \break
  "and this over measure"4*3
  "three"4 |
}

\score {
  <<
    \new Lyrics \with {
      \override LyricText.font-shape = #'italic
      \override LyricText.self-alignment-X = #LEFT
    }
    { \dialogue }
    \new Staff {
      \new Voice { \music }
    }
  >>
}

[image of music]

Vedi anche

Guida alla notazione: Durate manuali delle sillabe, Testo.

Internal Reference: LyricText.


2.1.7 Canti salmi e inni

La musica e le parole per canti, sali e inni di solito segue un formato ben definito in ciascuna chiesa. Sebbene i formati possano differire da chiesa a chiesa, i problemi tipografici che si possono incontrare sono generalmente simili e sono trattati in questa sezione.


Riferimenti per canti e salmi

La composizione tipografica dei canti gregoriani in vari stili di notazione antica è descritta in Ancient notation.

Vedi anche

Guida alla notazione: Ancient notation.

Frammenti: Vocal music.


Impostare un canto

Le impostazioni per il canto moderno usano la notazione moderna insieme ad alcuni elementi della notazione antica. Alcuni di questi elementi e metodi sono mostrati in questa sezione.

I canti usano spesso note di un quarto senza gambi per indicare l’altezza, mentre le durate vengono dal ritmo parlato delle parole.

stemOff = { \hide Staff.Stem }

\relative c' {
  \stemOff
  a'4 b c2 |
}

[image of music]

Nei canti le stanghette sono spesso omesse oppure si usano delle stanghette più brevi o punteggiate per indicare le pause nella musica. Per omettere tutte le stanghette da tutti i righi si disattiva l’incisore delle stanghette:

\score {
  \new StaffGroup <<
    \new Staff {
      \relative {
  a'4 b c2 |
  a4 b c2 |
  a4 b c2 |
      }
    }
    \new Staff {
      \relative {
  a'4 b c2 |
  a4 b c2 |
  a4 b c2 |
      }
    }
  >>
  \layout {
    \context {
      \Staff
      \remove "Bar_engraver"
    }
  }
}

[image of music]

Le stanghette possono anche essere tolte solo in certi righi:

\score {
  \new ChoirStaff <<
    \new Staff
    \with { \remove "Bar_engraver" } {
      \relative {
  a'4 b c2 |
  a4 b c2 |
  a4 b c2 |
      }
    }
    \new Staff {
      \relative {
  a'4 b c2 |
  a4 b c2 |
  a4 b c2 |
      }
    }
  >>
}

[image of music]

Per togliere le stanghette da una sezione musicale soltanto basta trattarla come una cadenza. Se la sezione è lunga potrebbe essere necessario inserire delle stanghette fittizie con \bar "" per mostrare dove si deve interrompere la linea.

\relative a' {
  a4 b c2 |
  \cadenzaOn
  a4 b c2
  a4 b c2
  \bar ""
  a4 b c2
  a4 b c2
  \cadenzaOff
  a4 b c2 |
  a4 b c2 |
}

[image of music]

Nei canti le pause si indicano con stanghette modificate.

\relative a' {
  a4
  \cadenzaOn
  b c2
  a4 b c2
  \bar "'"
  a4 b c2
  a4 b c2
  \bar ";"
  a4 b c2
  \bar "!"
  a4 b c2
  \bar "||"
}

[image of music]

Altrimenti, talvolta si usa la notazione usata nel canto gregoriano per le pause anche se il resto della notazione è moderna. Nell’esempio seguente si usa un segno \breathe modificato:

divisioMinima = {
  \once \override BreathingSign.stencil = #ly:breathing-sign::divisio-minima
  \once \override BreathingSign.Y-offset = #0
  \breathe
}
divisioMaior = {
  \once \override BreathingSign.stencil = #ly:breathing-sign::divisio-maior
  \once \override BreathingSign.Y-offset = #0
  \breathe
}
divisioMaxima = {
  \once \override BreathingSign.stencil = #ly:breathing-sign::divisio-maxima
  \once \override BreathingSign.Y-offset = #0
  \breathe
}
finalis = {
  \once \override BreathingSign.stencil = #ly:breathing-sign::finalis
  \once \override BreathingSign.Y-offset = #0
  \breathe
}

\score {
  \relative {
    g'2 a4 g
    \divisioMinima
    g2 a4 g
    \divisioMaior
    g2 a4 g
    \divisioMaxima
    g2 a4 g
    \finalis
  }
  \layout {
    \context {
      \Staff
      \remove "Bar_engraver"
    }
  }
}

[image of music]

Nei canti viene solitamente omessa l’indicazione di tempo e spesso anche la chiave.

\score {
  \new Staff {
    \relative {
      a'4 b c2 |
      a4 b c2 |
      a4 b c2 |
    }
  }
  \layout {
    \context {
      \Staff
      \remove "Bar_engraver"
      \remove "Time_signature_engraver"
      \remove "Clef_engraver"
    }
  }
}

[image of music]

I canti per salmi della tradizione anglicana sono solitamente o singoli, con 7 battute musicali, oppure doppi, con due gruppi di 7 battute. Ogni gruppo di 7 battute è diviso a metà, che corrispondono alle metà di ciascun verso, di solito separato da una doppia stanghetta. Si usano solo semibrevi e minime. La prima battuta di ogni metà contiene sempre un solo accordo di semibrevi, che viene chiamato la “nota recitativa”. I canti sono centrati sulla pagina.

SopranoMusic = \relative {
  g'1 | c2 b | a1 | \bar "||"
  a1 | d2 c | c b | c1 | \bar "||"
}

AltoMusic = \relative {
  e'1 | g2 g | f1 |
  f1 | f2 e | d d | e1 |
}

TenorMusic = \relative {
  c'1 | c2 c | c1 |
  d1 | g,2 g | g g | g1 |
}

BassMusic = \relative {
  c1 | e2 e | f1 |
  d1 | b2 c | g' g | c,1 |
}

global = {
  \time 2/2
}

% Si usa un blocco markup per centrare il canto sulla pagina
\markup {
  \fill-line {
    \score { % centered
      <<
  \new ChoirStaff <<
    \new Staff <<
      \global
      \clef "treble"
      \new Voice = "Soprano" <<
        \voiceOne
        \SopranoMusic
      >>
      \new Voice = "Alto" <<
        \voiceTwo
        \AltoMusic
      >>
    >>
    \new Staff <<
      \clef "bass"
      \global
      \new Voice = "Tenor" <<
        \voiceOne
        \TenorMusic
      >>
      \new Voice = "Bass" <<
        \voiceTwo
        \BassMusic
      >>
    >>
  >>
      >>
      \layout {
  \context {
    \Score
    \override SpacingSpanner.base-shortest-duration = #(ly:make-moment
    1/2)
  }
  \context {
    \Staff
    \remove "Time_signature_engraver"
  }
      }
    } % End score
  }
} % End markup

[image of music]

Altri approcci per impostare un canto simile sono illustrati nel primo dei seguenti frammenti.

Frammenti di codice selezionati

Notazione per canti e salmi

Questa forma di notazione è utilizzata per i salmi, dove i versi non sono sempre della stessa lunghezza.

stemOff = \hide Staff.Stem
stemOn  = \undo \stemOff

\score {
  \new Staff \with { \remove "Time_signature_engraver" }
  {
    \key g \minor
    \cadenzaOn
    \stemOff a'\breve bes'4 g'4
    \stemOn a'2 \bar "||"
    \stemOff a'\breve g'4 a'4
    \stemOn f'2 \bar "||"
    \stemOff a'\breve^\markup { \italic flexe }
    \stemOn g'2 \bar "||"
  }
}

[image of music]

I cantici e altri testi liturgici possono essere impostati in modo più libero e possono usare elementi della notazione della musica antica. Le parole sono spesso mostrate sotto e allineate con le note. In questo caso le note sono spaziate in base alle sillabe invece che alle durate delle note.

Modello per notazione antica – trascrizione moderna di musica gregoriana

Questo esempio mostra come realizzare una trascrizione moderna di musica gregoriana. La musica gregoriana non presenta la suddivisione in misure né gambi; impiega soltanto le teste della minima e della semiminima, e dei segni appositi che indicano pause di diversa lunghezza.

\include "gregorian.ly"

chant = \relative c' {
  \set Score.timing = ##f
  f4 a2 \divisioMinima
  g4 b a2 f2 \divisioMaior
  g4( f) f( g) a2 \finalis
}

verba = \lyricmode {
  Lo -- rem ip -- sum do -- lor sit a -- met
}

\score {
  \new Staff <<
    \new Voice = "melody" \chant
    \new Lyrics = "one" \lyricsto melody \verba
  >>
  \layout {
    \context {
      \Staff
      \remove "Time_signature_engraver"
      \remove "Bar_engraver"
      \hide Stem
    }
    \context {
      \Voice
      \override Stem.length = #0
    }
    \context {
      \Score
      barAlways = ##t
    }
  }
}

[image of music]

Vedi anche

Manuale di apprendimento: Visibilità e colore degli oggetti, Modelli per gruppi vocali.

Guida alla notazione: Ancient notation, Stanghette, Modifica dei componenti aggiuntivi di un contesto, Typesetting Gregorian chant, Musica in tempo libero, Visibilità degli oggetti.


Salmi

Le parole di un salmo anglicano sono solitamente stampate in versi separati centrati sotto il canto.

I canti singoli (7 battute) si ripetono per ogni verso. I canti doppi (con 14 battute) si ripetono per ogni coppia di versi. Sono inseriti dei segni nelle parole per mostrare come si combinano col canto. Ogni verso è diviso a metà e tale divisione è indicata solitamente dai due punti, che corrispondono alla doppia stanghetta in musica. Le parole che precedono i due punti sono cantate insieme alle prime tre battute della musica; quelle successive insieme alle restanti quattro battute.

Stanghette singole (o in alcuni libri di salmi una virgola inversa o segno simile) sono inserite tra le parole per indicare dove cadono le stanghette nella musica. In modalità markup una stanghetta singola può essere inserita usando il simbolo di controllo battuta |.

\markup {
  \fill-line {
    \column {
      \left-align {
  \line { O come let us sing | unto the | Lord : let }
  \line { us heartily rejoice in the | strength of | our }
  \line { sal- | -vation. }
      }
    }
  }
}

[image of music]

Altri simboli potrebbero richiedere i glifi dei tipi di carattere fetaMusic. Maggiori informazioni in Tipi di carattere.

tick = \markup {
  \raise #1 \fontsize #-5 \musicglyph #"scripts.rvarcomma"
}
\markup {
  \fill-line {
    \column {
      \left-align {
  \line { O come let us sing \tick unto the \tick Lord : let }
  \line {
    us heartily rejoice in the \tick strength of \tick our
  }
  \line { sal \tick vation. }
      }
    }
  }
}

[image of music]

Se c’è una semibreve in una battuta, tutte le parole che si riferiscono a quella battuta sono recitate su quella nota singola col ritmo del parlato. Dove ci sono due note in una battuta ci saranno solo una o due sillabe corrispondenti. Se ci sono più di due sillabe, si inserisce solitamente un punto per indicare dove si trova il cambio di nota.

dot = \markup {
  \raise #0.7 \musicglyph #"dots.dot"
}
tick = \markup {
  \raise #1 \fontsize #-5 \musicglyph #"scripts.rvarcomma"
}
\markup {
  \fill-line {
    \column {
      \left-align {
  \line {
    O come let us sing \tick unto \dot the \tick Lord : let
  }
  \line {
    us heartily rejoice in the \tick strength of \tick our
  }
  \line { sal \tick vation. }
      }
    }
  }
}

[image of music]

In alcuni libri di salmi si usa un asterisco, al posto di una virgola, per indicare una pausa in una sezione recitata, mentre le sillabe accentate o leggermente allungate sono indicate in grassetto.

dot = \markup {
  \raise #0.7 \musicglyph #"dots.dot"
}
tick = \markup {
  \raise #1 \fontsize #-5 \musicglyph #"scripts.rvarcomma"
}
\markup {
  \fill-line {
    \column {
      \left-align {
  \line { Today if ye will hear his voice * }
  \line {
    \concat { \bold hard en }
    | not your | hearts : as in the pro-
  }
  \line { vocation * and as in the \bold day of tempt- | }
  \line { -ation | in the | wilderness. }
      }
    }
  }
}

[image of music]

In altri libri di salmi si usa un simbolo di accento sopra la sillaba per indicare l’accento.

tick = \markup {
  \raise #2 \fontsize #-5 \musicglyph #"scripts.rvarcomma"
}
\markup {
  \fill-line {
    \column {
      \left-align {
  \line {
    O come let us \concat {
      si \combine \tick ng
    }
    | unto the | Lord : let
  }
  \line {
    us heartily \concat {
      rejo \combine \tick ice
    }
    in the | strength of | our
  }
  \line { sal- | -vation. }
      }
    }
  }
}

[image of music]

L’uso di \markup per centrare il testo e disporre le linee in colonne è descritto in Formattazione del testo.

La maggior parte di questi elementi sono mostrati in uno dei due versi del modello Salmi.

Vedi anche

Manuale di apprendimento: Salmi, Modelli per gruppi vocali.

Guida alla notazione: Tipi di carattere, Formattazione del testo.


Misure parziali nei motivi degli inni

Le melodie degli inni spesso iniziano e terminano ogni rigo musicale con misure parziali, così che ciascun rigo musicale corrisponda esattamente a un rigo di testo. Per fare ciò è necessario un comando \partial all’inizio della musica e dei comandi \bar "|" o \bar "||" alla fine di ogni linea.

Modello per inno

Il codice seguente presenta un modo di impostare un inno in cui ogni verso inizia e finisce con una misura parziale. Mostra anche come aggiungere delle strofe come testo separato sotto la musica.

Timeline = {
  \time 4/4
  \tempo 4=96
  \partial 2
  s2 | s1 | s2 \breathe s2 | s1 | s2 \bar "||" \break
  s2 | s1 | s2 \breathe s2 | s1 | s2 \bar "||"
}

SopranoMusic = \relative g' {
  g4 g | g g g g | g g g g | g g g g | g2
  g4 g | g g g g | g g g g | g g g g | g2
}

AltoMusic = \relative c' {
  d4 d | d d d d | d d d d | d d d d | d2
  d4 d | d d d d | d d d d | d d d d | d2
}

TenorMusic = \relative a {
  b4 b | b b b b | b b b b | b b b b | b2
  b4 b | b b b b | b b b b | b b b b | b2
}

BassMusic =  \relative g {
  g4 g | g g g g | g g g g | g g g g | g2
  g4 g | g g g g | g g g g | g g g g | g2
}

global = {
 \key g \major
}

\score {  % Start score
  <<
    \new PianoStaff <<  % Start pianostaff
      \new Staff <<  % Start Staff = RH
        \global
        \clef "treble"
        \new Voice = "Soprano" <<  % Start Voice = "Soprano"
          \Timeline
          \voiceOne
          \SopranoMusic
        >>  % End Voice = "Soprano"
        \new Voice = "Alto" <<  % Start Voice = "Alto"
          \Timeline
          \voiceTwo
          \AltoMusic
        >>  % End Voice = "Alto"
      >>  % End Staff = RH
      \new Staff <<  % Start Staff = LH
        \global
        \clef "bass"
        \new Voice = "Tenor" <<  % Start Voice = "Tenor"
          \Timeline
          \voiceOne
          \TenorMusic
        >>  % End Voice = "Tenor"
        \new Voice = "Bass" <<  % Start Voice = "Bass"
          \Timeline
          \voiceTwo
          \BassMusic
        >>  % End Voice = "Bass"
      >>  % End Staff = LH
    >>  % End pianostaff
  >>
}  % End score

\markup {
  \fill-line {
    ""
    {
      \column {
        \left-align {
          "This is line one of the first verse"
          "This is line two of the same"
          "And here's line three of the first verse"
          "And the last line of the same"
        }
      }
    }
    ""
  }
}

\paper {  % Start paper block
  indent = 0     % don't indent first system
  line-width = 130   % shorten line length to suit music
}  % End paper block

[image of music]


2.1.8 Musica vocale antica

È supportata la musica vocale antica, come spiegato in Ancient notation.

Vedi anche

Guida alla notazione: Ancient notation.


2.2 Keyboard and other multi-staff instruments

[image of music]

This section discusses several aspects of music notation that are unique to keyboard instruments and other instruments notated on many staves, such as harps and vibraphones. For the purposes of this section this entire group of multi-staff instruments is called “keyboards” for short, even though some of them do not have a keyboard.


2.2.1 Common notation for keyboards

This section discusses notation issues that may arise for most keyboard instruments.


References for keyboards

Keyboard instruments are usually notated with Piano staves. These are two or more normal staves coupled with a brace. The same notation is also used for other keyed instruments. Organ music is normally written with two staves inside a PianoStaff group and third, normal staff for the pedals.

The staves in keyboard music are largely independent, but sometimes voices can cross between the two staves. This section discusses notation techniques particular to keyboard music.

Several common issues in keyboard music are covered elsewhere:

Vedi anche

Learning Manual: Real music example, Other uses for tweaks.

Notation Reference: Raggruppare i righi, Nomi degli strumenti, Risoluzione delle collisioni, Scrivere la musica in parallelo, Indicazioni di diteggiatura, Elenco delle articolazioni, Linee della griglia, Legature di valore, Arpeggio, Ripetizioni con tremolo.

Internals Reference: PianoStaff.

Snippets: Keyboards.


Changing staff manually

Voices can be switched between staves manually, using the command

\change Staff = staffname

The string staffname is the name of the staff. It switches the current voice from its current staff to the staff called staffname. Typical values for staffname are "up" and "down", or "RH" and "LH".

The staff to which the voice is being switched must exist at the time of the switch. If necessary, staves should be “kept alive”, see Conservazione di un contesto.

Cross-staff notes are beamed automatically:

\new PianoStaff <<
  \new Staff = "up" {
    <e' c'>8
    \change Staff = "down"
    g8 fis g
    \change Staff = "up"
    <g'' c''>8
    \change Staff = "down"
    e8 dis e
    \change Staff = "up"
  }
  \new Staff = "down" {
    \clef bass
    % keep staff alive
    s1
  }
>>

[image of music]

If the beaming needs to be tweaked, make any changes to the stem directions first. The beam positions are then measured from the center of the staff that is closest to the beam. For a simple example of beam tweaking, see notation Fixing overlapping notation.

Overlapping notation can result when voices cross staves:

\new PianoStaff <<
  \new Staff = "up" {
    \voiceOne
    % Make space for fingering in the cross-staff voice
    \once\override DynamicLineSpanner.staff-padding = #4
    e''2\p\< d''\>
    c''1\!
  }
  \new Staff = "down" <<
    {
      \clef bass
      s4. e,8\rest g,2\rest
      c1
    } \\ {
      c8\( g c'
      \change Staff = "up"
      e' g' b'-3 a' g'\)
      f'1
    }
  >>
>>

[image of music]

The stem and slur overlap the intervening line of dynamics because automatic collision resolution is suspended for beams, slurs and other spanners that connect notes on different staves, as well as for stems and articulations if their placement is affected by a cross-staff spanner. The resulting collisions must be resolved manually, where necessary, using the methods in Fixing overlapping notation.

Vedi anche

Learning Manual: Fixing overlapping notation.

Notation Reference: Gambi, Travature automatiche, Conservazione di un contesto.

Snippets: Keyboards.

Internals Reference: Beam, ContextChange.

Problemi noti e avvertimenti

Beam collision avoidance does not work for automatic beams that end right before a change in staff. In this case use manual beams.


Changing staff automatically

Voices can be made to switch automatically between the top and the bottom staff. The syntax for this is

\autochange …music

This will create two staves inside the current staff group (usually a PianoStaff), called "up" and "down". The lower staff will be in the bass clef by default. The autochanger switches on the basis of the pitch (middle C is the turning point), and it looks ahead skipping over rests to switch in advance.

\new PianoStaff {
  \autochange {
    g4 a b c'
    d'4 r a g
  }
}

[image of music]

It is possible to specify other pitches for the turning point. If the staves are not instantiated explicitly, other clefs may be used.

music = {
  g8 b a c' b8 d' c'8 e'
  d'8 r f' g' a'2
}

\autochange d' \music
\autochange b \with { \clef soprano } \music
\autochange d' \with { \clef alto } \with { \clef tenor } \music

[image of music]

A \relative section that is outside of \autochange has no effect on the pitches of the music, so if necessary, put \relative inside \autochange.

If additional control is needed over the individual staves, they can be created manually with the names "up" and "down". The \autochange command will then switch its voice between the existing staves.

Nota: If staves are created manually, they must be named "up" and "down".

For example, staves must be created manually in order to place a key signature in the lower staff:

\new PianoStaff <<
  \new Staff = "up" {
    \new Voice = "melOne" {
      \key g \major
      \autochange \relative {
        g8 b a c b d c e
        d8 r fis, g a2
      }
    }
  }
  \new Staff = "down" {
    \key g \major
    \clef bass
  }
>>

[image of music]

Vedi anche

Notation Reference: Changing staff manually.

Snippets: Keyboards.

Internals Reference: AutoChangeMusic.

Problemi noti e avvertimenti

The staff switches may not end up in optimal places. For high quality output, staff switches should be specified manually.

Chords will not be split across the staves; they will be assigned to a staff based on the first note named in the chord construct.


Staff-change lines

Whenever a voice switches to another staff, a line connecting the notes can be printed automatically:

\new PianoStaff <<
  \new Staff = "one" {
    \showStaffSwitch
    c'1
    \change Staff = "two"
    b2 a
  }
  \new Staff = "two" {
    \clef bass
    s1*2
  }
>>

[image of music]

Comandi predefiniti

\showStaffSwitch, \hideStaffSwitch.

Vedi anche

Snippets: Keyboards.

Internals Reference: Note_head_line_engraver, VoiceFollower.


Cross-staff stems

Chords that cross staves may be produced using the Span_stem_engraver. Care must be taken to ensure that automatic beams do not beam the notes on one staff when it’s not required on the other.

\layout {
  \context {
    \PianoStaff
    \consists #Span_stem_engraver
  }
}

{
  \new PianoStaff <<
    \new Staff {
      <b d'>4 r d'16\> e'8. g8 r\!
      e'8 f' g'4 e'2
    }
    \new Staff {
      \clef bass
      \voiceOne
      \autoBeamOff
      \crossStaff { <e g>4 e, g16 a8. c8} d
      \autoBeamOn
      g8 f g4 c2
    }
  >>
}

[image of music]

For the time being, this engraver can not be specified by its name in double quotes, but rather prefixing its name with a hash symbol #, due to the way it is implemented.

Frammenti di codice selezionati

Indicating cross-staff chords with arpeggio bracket

An arpeggio bracket can indicate that notes on two different staves are to be played with the same hand. In order to do this, the PianoStaff must be set to accept cross-staff arpeggios and the arpeggios must be set to the bracket shape in the PianoStaff context.

(Debussy, Les collines d’Anacapri, m. 65)

\new PianoStaff <<
  \set PianoStaff.connectArpeggios = ##t
  \override PianoStaff.Arpeggio.stencil = #ly:arpeggio::brew-chord-bracket
  \new Staff {
    \relative c' {
      \key b \major
      \time 6/8
      b8-.(\arpeggio fis'-.\> cis-. e-. gis-. b-.)\!\fermata^\laissezVibrer
      \bar "||"
    }
  }
  \new Staff {
    \relative c' {
      \clef bass
      \key b \major
      <<
        {
          <a e cis>2.\arpeggio
        }
        \\
        {
          <a, e a,>2.
        }
      >>
    }
  }
>>

[image of music]

Vedi anche

Snippets: Keyboards.

Internals Reference: Stem.


2.2.2 Piano

This section discusses notation issues that relate most directly to the piano.


Piano pedals

Pianos generally have three pedals that alter the way sound is produced: sustain, sostenuto (sos.), and una corda (U.C.). Sustain pedals are also found on vibraphones and celestas.

\relative {
  c''4\sustainOn d e g
  <c, f a>1\sustainOff
  c4\sostenutoOn e g c,
  <bes d f>1\sostenutoOff
  c4\unaCorda d e g
  <d fis a>1\treCorde
}

[image of music]

There are three styles of pedal indications: text, bracket, and mixed. The sustain pedal and the una corda pedal use the text style by default while the sostenuto pedal uses mixed by default.

\relative {
  c''4\sustainOn g c2\sustainOff
  \set Staff.pedalSustainStyle = #'mixed
  c4\sustainOn g c d
  d\sustainOff\sustainOn g, c2\sustainOff
  \set Staff.pedalSustainStyle = #'bracket
  c4\sustainOn g c d
  d\sustainOff\sustainOn g, c2
  \bar "|."
}

[image of music]

The placement of the pedal commands matches the physical movement of the sustain pedal during piano performance. Pedalling to the final bar line is indicated by omitting the final pedal off command.

Pedal indications may be placed in a Dynamics context, which aligns them on a horizontal line.

Vedi anche

Notation Reference: Legature di valore.

Snippets: Keyboards.

Internals Reference: SustainPedal, SustainPedalLineSpanner, SustainEvent, SostenutoPedal, SostenutoPedalLineSpanner, SostenutoEvent, UnaCordaPedal, UnaCordaPedalLineSpanner, UnaCordaEvent, PianoPedalBracket, Piano_pedal_engraver.


2.2.3 Accordion

This section discusses notation that is unique to the accordion.


Discant symbols

Accordions are often built with more than one set of reeds that may be in unison with, an octave above, or an octave below the written pitch. Each accordion maker has different names for the shifts that select the various reed combinations, such as oboe, musette, or bandonium, so a system of symbols has come into use to simplify the performance instructions.

Frammenti di codice selezionati

Accordion register symbols

Accordion register symbols are available as \markup as well as as standalone music events (as register changes tend to occur between actual music events. Bass registers are not overly standardized. The available commands can be found in ’Accordion Registers’ in the Notation Reference.

#(use-modules (scm accreg))

\new PianoStaff
<<
  \new Staff \relative {
    \clef treble \discant "10" r8 s32 f'[ bes f] s e[ a e] s d[ g d] s16 e32[ a]
    <<
      { r16 <f bes> r <e a> r <d g> }
      \\
      { d r a r bes r }
    >> |
    <cis e a>1
  }
  \new Staff \relative {
    \clef treble \freeBass "1" r8 d'32 s16. c32 s16. bes32 s16. a32[ cis] s16
    \clef bass \stdBass "Master"
    <<
      { r16 <f, bes d>^"b" r <e a c>^"am" r <d g bes>^"gm" |
      <e a cis>1^"a" }
      \\
      { d8_"D" c_"C" bes_"B" | a1_"A" }
    >>
  }
>>

[image of music]

Vedi anche

Snippets: Keyboards.


2.2.4 Harp

This section discusses notation issues that are unique to the harp.


References for harps

Some common characteristics of harp music are covered elsewhere:

Vedi anche

Notation Reference: Ripetizioni con tremolo, Glissando, Arpeggio, Harmonics.


Harp pedals

Harps have seven strings per octave that may be sounded at the natural, flattened, or sharpened pitch. In lever harps, each string is adjusted individually, but in pedal harps every string with the same pitch name is controlled by a single pedal. From the player’s left to right, the pedals are D, C, and B on the left and E, F, G, and A on the right. The position of the pedals may be indicated with text marks:

\textLengthOn
cis''1_\markup \concat \vcenter {
  [D \flat C \sharp B|E \sharp F \sharp G A \flat] }
c''!1_\markup \concat \vcenter {
  [ C \natural ] }

[image of music]

or pedal diagrams:

\textLengthOn
cis''1_\markup { \harp-pedal #"^v-|vv-^" }
c''!1_\markup { \harp-pedal #"^o--|vv-^" }

[image of music]

The \harp-pedal command accepts a string of characters, where ^ is the highest pedal position (flattened pitch), - is the middle pedal position (natural pitch), v is the lowest pedal position (sharpened pitch), and | is the divider. A prefixed o will circle the following pedal symbol.

Vedi anche

Notation Reference: Scritte, Instrument Specific Markup.


2.3 Unfretted string instruments

[image of music]

This section provides information and references which are helpful when writing for unfretted string instruments, principally orchestral strings.


2.3.1 Common notation for unfretted strings

There is little specialist notation for unfretted string instruments. The music is notated on a single staff, and usually only a single voice is required. Two voices might be required for some double-stopped or divisi passages.


References for unfretted strings

Most of the notation which is useful for orchestral strings and other bowed instruments is covered elsewhere:

Vedi anche

Learning Manual: String quartet templates.

Notation Reference: Scritte, Indicazioni di diteggiatura, Note in un accordo, Arpeggio.

Snippets: Unfretted strings.


Bowing indications

Bowing indications are created as articulations, which are described in Articolazioni e abbellimenti.

The bowing commands, \upbow and \downbow, are used with slurs as follows:

\relative { c''4(\downbow d) e(\upbow f) }

[image of music]

Roman numerals can be added as strings numbers (rather than the default circled Arabic numbers), as explained in String number indications.

Alternatively, string indications may be printed using markup commands; articulation scripts may also indicate open strings.

a'4 \open
\romanStringNumbers
a'\2
a'2^\markup { \small "sul A" }

[image of music]

Comandi predefiniti

\downbow, \upbow, \open, \romanStringNumbers.

Vedi anche

Notation Reference: Articolazioni e abbellimenti, String number indications, Legature di portamento.


Harmonics

Natural harmonics

Natural harmonics can be notated in several ways. A diamond-shaped note head generally means to touch the string where you would stop the note if it were not a diamond.

\relative d'' {
  d4 e4.
  \harmonicsOn
  d8 e e
  d4 e4.
  \harmonicsOff
  d8 e e
}

[image of music]

Alternatively a normal note head is shown at the pitch to be sounded together with a small circle to indicate it should be played as a harmonic:

d''2^\flageolet d''_\flageolet

[image of music]

A smaller circle may be created, see the snippet list in References for unfretted strings.

Artificial harmonics

Artificial harmonics are notated with two notes, one with a normal note head indicating the stopped position and one with an open diamond note head to indicate the harmonic position.

Artificial harmonics indicated with \harmonic do not show the dots. The context property harmonicDots should be set if dots are required.

\relative e' {
  <e a\harmonic>2.  <c g'\harmonic>4
  \set harmonicDots = ##t
  <e a\harmonic>2.  <c g'\harmonic>4
}

[image of music]

Vedi anche

Music Glossary: harmonics.

Notation Reference: Teste di nota speciali, References for unfretted strings.


Snap (Bartók) pizzicato

A snap pizzicato (also known as “Bartok pizz”) is a type of pizzicato where the string is deliberately plucked upwards (rather than sideways) such that it hits the fingerboard.

\relative {
  c'4\snappizzicato
  <c' e g>4\snappizzicato
  <c' e g>4^\snappizzicato
  <c, e g>4_\snappizzicato
}

[image of music]


2.4 Fretted string instruments

[image of music]

This section discusses several aspects of music notation that are unique to fretted string instruments.


2.4.1 Common notation for fretted strings

This section discusses common notation that is unique to fretted string instruments.


References for fretted strings

Music for fretted string instruments is normally notated on a single staff, either in traditional music notation or in tablature. Sometimes the two types are combined, and it is especially common in popular music to use chord diagrams above a staff of traditional notation. The guitar and the banjo are transposing instruments, sounding an octave lower than written. Scores for these instruments should use the "treble_8" clef (or \transposition c to get correct MIDI output). Some other elements pertinent to fretted string instruments are covered elsewhere:

Vedi anche

Notation Reference: Indicazioni di diteggiatura, Legature di valore, Risoluzione delle collisioni, Nomi degli strumenti, Scrivere la musica in parallelo, Arpeggio, Elenco delle articolazioni, Chiave, Trasporto strumentale.


String number indications

The string on which a note should be played may be indicated by appending \number to a note.

\clef "treble_8"
c4\5 e\4 g2\3
<c\5 e\4 g\3>1

[image of music]

When fingerings and string indications are used together, their placement can be controlled by the order in which the two items appear in the code only if they appear inside of an explicit chord: applied to whole chords or single notes outside of chords, fingerings are placed using a different mechanism.

\clef "treble_8"
g4\3-0
g-0\3
<g\3-0>
<g-0\3>

[image of music]

String numbers may also, as is customary with unfretted strings, be printed in Roman numerals and placed below the staff rather than above.

\clef "treble_8"
c'2\2
a\3
\romanStringNumbers
c'\2
\set stringNumberOrientations = #'(down)
a\3
\arabicStringNumbers
g1\4

[image of music]

Frammenti di codice selezionati

Controllare il posizionamento delle diteggiature di un accordo

Il posizionamento dei numeri della diteggiatura può essere regolato in modo preciso. Perché l’orientamento funzioni, occorre usare il costrutto per gli accordi <> anche per una nota singola.

\relative c' {
  \set fingeringOrientations = #'(left)
  <c-1 e-3 a-5>4
  \set fingeringOrientations = #'(down)
  <c-1 e-3 a-5>4
  \set fingeringOrientations = #'(down right up)
  <c-1 e-3 a-5>4
  \set fingeringOrientations = #'(up)
  <c-1 e-3 a-5>4
  \set fingeringOrientations = #'(left)
  <c-1>2
  \set fingeringOrientations = #'(down)
  <e-3>2
}

[image of music]

Far sì che la diteggiatura appaia dentro il rigo

Per impostazione predefinita, le diteggiature orientate verticalmente sono poste fuori dal rigo. Tuttavia, questo comportamento può essere annullato. Attenzione: bisogna usare il costrutto per gli accordi <>, anche se si riferisce a una singola nota.

\relative c' {
  <c-1 e-2 g-3 b-5>2
  \override Fingering.staff-padding = #'()
  <c-1 e-2 g-3 b-5>4 <g'-0>
}

[image of music]

Comandi predefiniti

\arabicStringNumbers, \romanStringNumbers.

Vedi anche

Notation Reference: Indicazioni di diteggiatura.

Snippets: Fretted strings.

Internals Reference: StringNumber, Fingering.


Default tablatures

Music for plucked string instruments is frequently notated using a finger/touch notation or tablature. In contrast to traditional notation pitches are not denoted with note heads, but by numbers (or letter-like symbols in historical intavolatura). The staff lines in tablature indicate the string on which the note is to be played, and a number placed on a staff line indicated the fret at which the corresponding string is to be pressed. Notes that are to be played simultaneously are vertically aligned.

By default, string 1 is the highest string, and corresponds to the top line on the TabStaff. The tuning of the TabStaff strings defaults to the standard guitar tuning (with 6 strings). The notes are printed as tablature, by using TabStaff and TabVoice contexts. A calligraphic tablature clef is added automatically.

\new TabStaff \relative {
  a,8 a' <c e> a
  d,8 a' <d f> a
}

[image of music]

Default tablatures do not contain any symbols for tone duration nor any other musical symbols such as expressive marks, for example.

symbols = {
  \time 3/4
  c4-.^"Allegro" d( e)
  f4-.\f g a^\fermata
  \mark \default
  c8_.\<\( c16 c~ 2\!
  c'2.\prall\)
}

\score {
  <<
    \new Staff { \clef "G_8" \symbols }
    \new TabStaff { \symbols }
  >>
}

[image of music]

If all musical symbols used in traditional notation should also show up in tablature one has to apply the command \tabFullNotation in a TabStaff-context. Please bear in mind that half notes are double-stemmed in tablature in order to distinguish them from quarter notes.

symbols = {
  \time 3/4
  c4-.^"Allegro" d( e)
  f4-.\f g a^\fermata
  \mark \default
  c8_.\<\( c16 c~ 2\!
  c'2.\prall\)
}

\score {
  \new TabStaff {
    \tabFullNotation
    \symbols
  }
}

[image of music]

By default pitches are assigned to the lowest playing position on the fret-board (first position). Open strings are automatically preferred. If you would like a certain pitch to be played on a specific string you can add a string number indication to the pitch name. If you don’t want to have string number indications appear in traditional notation, you can override the respective stencil. Usually it will be more comfortable to define the playing position by using the value of minimumFret. The default value for minimumFret is 0.

Even when minimumFret is set, open strings are used whenever possible. This behaviour can be changed by setting restrainOpenStrings to #t.

\layout { \omit Voice.StringNumber }
\new StaffGroup <<
   \new Staff \relative {
     \clef "treble_8"
     \time 2/4
     c16 d e f g4
     c,16\5 d\5 e\4 f\4 g4\4
     c,16 d e f g4
   }
   \new TabStaff \relative {
     c16 d e f g4
     c,16\5 d\5 e\4 f\4 g4\4
     \set TabStaff.minimumFret = #5
     \set TabStaff.restrainOpenStrings = ##t
     c,16 d e f g4
   }
>>

[image of music]

Chord constructs can be repeated by the chord repetition symbol q. In combination with tabulatures, its behavior of removing string and finger numbers alongside with other events is cumbersome, so you’ll want to run

\chordRepeats #'(string-number-event fingering-event)

explicitly on music expressions in tabulature using Ripetizione di un accordo. This particular command is so common that it is available as \tabChordRepeats.

guitar = \relative {
  r8 <gis-2 cis-3 b-0>~ q4 q8~ 8 q4
}

\new StaffGroup <<
  \new Staff {
    \clef "treble_8"
    \guitar
  }
  \new TabStaff {
    \tabChordRepeats \guitar
  }
>>

[image of music]

Ties over a line break are parenthesized by default. The same holds for the second alternative of a repeat.

ties = \relative {
  \repeat volta 2 {
    e'2. f4~
    2 g2~
  }
  \alternative {
     { g4 f2. }
     { g4\repeatTie c,2. }
  }
  b1~
  \break
  b1
  \bar "|."
}

\score {
  <<
    \new StaffGroup  <<
      \new Staff {
        \clef "treble_8"
        \ties
      }
      \new TabStaff {
        \ties
      }
    >>
  >>
  \layout {
  indent = #0
  ragged-right = ##t
  }
}

[image of music]

The command \hideSplitTiedTabNotes cancels the behavior of engraving fret numbers in parentheses:

ties = \relative {
  \repeat volta 2 {
    e'2. f4~
    2 g2~ }
  \alternative {
    { g4 f2. }
    { g4\repeatTie c,2. }
  }
  b1~
  \break
  b1
  \bar "|."
}

\score {
  <<
    \new StaffGroup  <<
      \new Staff {
        \clef "treble_8"
        \ties
      }
      \new TabStaff {
      \hideSplitTiedTabNotes
        \ties
      }
    >>
  >>
  \layout {
  indent = #0
  ragged-right = ##t
  }
}

[image of music]

Harmonic indications can be added to tablature notation as sounding pitches:

\layout { \omit Voice.StringNumber }
firstHarmonic = {
  d'4\4\harmonic
  g'4\3\harmonic
  b'2\2\harmonic
}
\score {
  <<
    \new Staff {
      \clef "treble_8"
      \firstHarmonic
    }
    \new TabStaff { \firstHarmonic }
  >>
}

[image of music]

Note that the command \harmonic must always be attached to single notes (possibly inside of a chord) instead of whole chords. It only makes sense for open-string harmonics in the 12th fret. All other harmonics should be calculated by LilyPond. This can be achieved by indicating the fret where a finger of the fretting hand should touch a string.

fretHarmonics = {
  \harmonicByFret #5 d16\4
  \harmonicByFret #4 d16\4
  \harmonicByFret #3 d8\4
  \harmonicByFret #5 <g\3 b\2>2.
}
\score {
  <<
    \new Staff {
      \clef "treble_8"
      \fretHarmonics
    }
    \new TabStaff { \fretHarmonics }
  >>
}

[image of music]

Alternatively, harmonics can be computed by defining the ratio of string lengths above and below the harmonic fingering.

ratioHarmonics = {
  \harmonicByRatio #1/2 <g\3 b\2 e'\1>4
  \harmonicByRatio #1/3 <g\3 b\2 e'\1>4
  \harmonicByRatio #1/4 { g8\3 b8\2 e'4\1 }
}
\score {
  <<
    \new Staff {
      \clef "treble_8"
      \ratioHarmonics
    }
    \new TabStaff { \ratioHarmonics }
  >>
}

[image of music]

Frammenti di codice selezionati

Stem and beam behavior in tablature

The direction of stems is controlled the same way in tablature as in traditional notation. Beams can be made horizontal, as shown in this example.

\new TabStaff {
  \relative c {
    \tabFullNotation
    g16 b d g b d g b
    \stemDown
    \override Beam.concaveness = #10000
    g,,16 b d g b d g b
  }
}

[image of music]

Polyphony in tablature

Polyphony is created the same way in a TabStaff as in a regular staff.

upper = \relative c' {
  \time 12/8
  \key e \minor
  \voiceOne
  r4. r8 e, fis g16 b g e e' b c b a g fis e
}

lower = \relative c {
  \key e \minor
  \voiceTwo
  r16 e d c b a g4 fis8 e fis g a b c
}

\score {
  <<
    \new StaffGroup = "tab with traditional" <<
      \new Staff = "guitar traditional" <<
        \clef "treble_8"
        \context Voice = "upper" \upper
        \context Voice = "lower" \lower
      >>
      \new TabStaff = "guitar tab" <<
        \context TabVoice = "upper" \upper
        \context TabVoice = "lower" \lower
      >>
    >>
  >>
}

[image of music]

Open string harmonics in tablature

This snippet demonstrates open-string harmonics

openStringHarmonics = {
  \textSpannerDown
  \override TextSpanner.staff-padding = #3
  \override TextSpanner.dash-fraction = #0.3
  \override TextSpanner.dash-period = #1

  %first harmonic
  \override TextSpanner.bound-details.left.text = \markup\small "1st harm. "
  \harmonicByFret #12 e,2\6\startTextSpan
  \harmonicByRatio #1/2 e,\6\stopTextSpan

  %second harmonic
  \override TextSpanner.bound-details.left.text = \markup\small "2nd harm. "
  \harmonicByFret #7 e,\6\startTextSpan
  \harmonicByRatio #1/3 e,\6
  \harmonicByFret #19 e,\6
  \harmonicByRatio #2/3 e,\6\stopTextSpan
  %\harmonicByFret #19 < e,\6 a,\5 d\4 >
  %\harmonicByRatio #2/3 < e,\6 a,\5 d\4 >

  %third harmonic
  \override TextSpanner.bound-details.left.text = \markup\small "3rd harm. "
  \harmonicByFret #5 e,\6\startTextSpan
  \harmonicByRatio #1/4 e,\6
  \harmonicByFret #24 e,\6
  \harmonicByRatio #3/4 e,\6\stopTextSpan
  \break

  %fourth harmonic
  \override TextSpanner.bound-details.left.text = \markup\small "4th harm. "
  \harmonicByFret #4 e,\6\startTextSpan
  \harmonicByRatio #1/5 e,\6
  \harmonicByFret #9 e,\6
  \harmonicByRatio #2/5 e,\6
  \harmonicByFret #16 e,\6
  \harmonicByRatio #3/5 e,\6\stopTextSpan

  %fifth harmonic
  \override TextSpanner.bound-details.left.text = \markup\small "5th harm. "
  \harmonicByFret #3 e,\6\startTextSpan
  \harmonicByRatio #1/6 e,\6\stopTextSpan
  \break

  %sixth harmonic
  \override TextSpanner.bound-details.left.text = \markup\small "6th harm. "
  \harmonicByFret #2.7 e,\6\startTextSpan
  \harmonicByRatio #1/7 e,\6\stopTextSpan

  %seventh harmonic
  \override TextSpanner.bound-details.left.text = \markup\small "7th harm. "
  \harmonicByFret #2.3 e,\6\startTextSpan
  \harmonicByRatio #1/8 e,\6\stopTextSpan

  %eighth harmonic
  \override TextSpanner.bound-details.left.text = \markup\small "8th harm. "
  \harmonicByFret #2 e,\6\startTextSpan
  \harmonicByRatio #1/9 e,\6\stopTextSpan
}

\score {
  <<
    \new Staff
    \with { \omit StringNumber } {
      \new Voice {
        \clef "treble_8"
        \openStringHarmonics
      }
    }
    \new TabStaff {
      \new TabVoice {
        \openStringHarmonics
      }
    }
  >>
}

[image of music]

Fretted-string harmonics in tablature

Demonstrates fretted-string harmonics in tablature

pinchedHarmonics = {
   \textSpannerDown
   \override TextSpanner.bound-details.left.text =
      \markup {\halign #-0.5 \teeny "PH" }
      \override TextSpanner.style =
         #'dashed-line
   \override TextSpanner.dash-period = #0.6
   \override TextSpanner.bound-details.right.attach-dir = #1
   \override TextSpanner.bound-details.right.text =
      \markup { \draw-line #'(0 . 1) }
   \override TextSpanner.bound-details.right.padding = #-0.5
}

harmonics = {
  %artificial harmonics (AH)
  \textLengthOn
  <\parenthesize b b'\harmonic>4_\markup{ \teeny "AH 16" }
  <\parenthesize g g'\harmonic>4_\markup{ \teeny "AH 17" }
  <\parenthesize d' d''\harmonic>2_\markup{ \teeny "AH 19" }
  %pinched harmonics (PH)
  \pinchedHarmonics
  <a'\harmonic>2\startTextSpan
  <d''\harmonic>4
  <e'\harmonic>4\stopTextSpan
  %tapped harmonics (TH)
  <\parenthesize g\4 g'\harmonic>4_\markup{ \teeny "TH 17" }
  <\parenthesize a\4 a'\harmonic>4_\markup{ \teeny "TH 19" }
  <\parenthesize c'\3 c''\harmonic>2_\markup{ \teeny "TH 17" }
  %touch harmonics (TCH)
  a4( <e''\harmonic>2. )_\markup{ \teeny "TCH" }
}

frettedStrings = {
  %artificial harmonics (AH)
  \harmonicByFret #4 g4\3
  \harmonicByFret #5 d4\4
  \harmonicByFret #7 g2\3
  %pinched harmonics (PH)
  \harmonicByFret #7 d2\4
  \harmonicByFret #5 d4\4
  \harmonicByFret #7 a4\5
  %tapped harmonics (TH)
  \harmonicByFret #5 d4\4
  \harmonicByFret #7 d4\4
  \harmonicByFret #5 g2\3
  %touch harmonics (TCH)
  a4 \harmonicByFret #9 g2.\3
}

\score {
  <<
    \new Staff
    \with { \omit StringNumber } {
      \new Voice {
        \clef "treble_8"
        \harmonics
      }
    }
    \new TabStaff {
      \new TabVoice {
        \frettedStrings
      }
    }
  >>
}

[image of music]

Slides in tablature

Slides can be typeset in both Staff and TabStaff contexts:

slides = {
  c'8\3(\glissando d'8\3)
  c'8\3\glissando d'8\3
  \hideNotes
  \grace { g16\glissando }
  \unHideNotes
  c'4\3
  \afterGrace d'4\3\glissando {
  \stemDown \hideNotes
  g16 }
  \unHideNotes
}

\score {
  <<
    \new Staff { \clef "treble_8" \slides }
    \new TabStaff { \slides }
  >>
  \layout {
    \context {
      \Score
      \override Glissando.minimum-length = #4
      \override Glissando.springs-and-rods =
                          #ly:spanner::set-spacing-rods
      \override Glissando.thickness = #2
      \omit StringNumber
      % or:
      %\override StringNumber.stencil = ##f
    }
  }
}

[image of music]

Chord glissando in tablature

Slides for chords are indicated by default in both Staff and TabStaff. String numbers are necessary for TabStaff because automatic string calculations are different for chords and for single notes.

myMusic = \relative c' {
  <c e g>1 \glissando <f a c>
}

\score {
  <<
    \new Staff {
      \clef "treble_8"
      \myMusic
    }
    \new TabStaff \myMusic
  >>
}

\score {
  <<
    \new Staff {
      \clef "treble_8"
      \myMusic
    }
    \new TabStaff \with { \override Glissando.style = #'none } {
      \myMusic
    }
  >>
}

[image of music]

Hammer on and pull off

Hammer-on and pull-off can be obtained using slurs.

\new TabStaff {
  \relative c' {
    d4( e\2)
    a( g)
  }
}

[image of music]

Hammer on and pull off using voices

The arc of hammer-on and pull-off is upwards in voices one and three and downwards in voices two and four:

\new TabStaff {
  \relative c' {
    << { \voiceOne g2( a) }
    \\ { \voiceTwo a,( b) }
    >> \oneVoice
  }
}

[image of music]

Hammer on and pull off using chords

When using hammer-on or pull-off with chorded notes, only a single arc is drawn. However “double arcs” are possible by setting the doubleSlurs property to #t.

\new TabStaff {
  \relative c' {
    % chord hammer-on and pull-off
    \set doubleSlurs = ##t
    <g' b>8( <a c> <g b>)
  }
}

[image of music]

Vedi anche

Notation Reference: Ripetizione di un accordo, Glissando, Harmonics, Gambi, Ripetizioni ricopiate.

Snippets: Fretted strings.

Internals Reference: TabNoteHead, TabStaff, TabVoice, Beam.

Problemi noti e avvertimenti

Chords are not handled in a special way, and hence the automatic string selector may easily select the same string for two notes in a chord.

In order to handle \partcombine, a TabStaff must use specially-created voices:

melodia = \partcombine { e4 g g g } { e4 e e e }
<<
  \new TabStaff <<
    \new TabVoice = "one" s1
    \new TabVoice = "two" s1
    \new TabVoice = "shared" s1
    \new TabVoice = "solo" s1
    { \melodia }
  >>
>>

[image of music]

Guitar special effects are limited to harmonics and slides.


Custom tablatures

LilyPond tablature automatically calculates the fret for a note based on the string to which the note is assigned. In order to do this, the tuning of the strings must be specified. The tuning of the strings is given in the stringTunings property.

LilyPond comes with predefined string tunings for banjo, mandolin, guitar, bass guitar, ukulele, violin, viola, cello, and double bass. LilyPond automatically sets the correct transposition for predefined tunings. The following example is for bass guitar, which sounds an octave lower than written.

<<
  \new Voice \with {
    \omit StringNumber
  } {
    \clef "bass_8"
    \relative {
      c,4 d e f
    }
  }
  \new TabStaff \with {
    stringTunings = #bass-tuning
  } {
    \relative {
      c,4 d e f
    }
  }
>>

[image of music]

The default string tuning is guitar-tuning, which is the standard EADGBE tuning. Some other predefined tunings are guitar-open-g-tuning, mandolin-tuning and banjo-open-g-tuning. The predefined string tunings are found in ‘ly/string-tunings-init.ly’.

Any desired string tuning can be created. The \stringTuning function can be used to define a string tuning which can be used to set stringTunings for the current context.

Its argument is a chord construct defining the pitches of each string in the tuning. The chord construct must be in absolute octave mode, see Ottava assoluta. The string with the highest number (generally the lowest string) must come first in the chord. For example, we can define a string tuning for a four-string instrument with pitches of a'', d'', g', and c':

mynotes = {
  c'4 e' g' c'' |
  e''4 g'' b'' c'''
}

<<
  \new Staff {
    \clef treble
    \mynotes
  }
  \new TabStaff {
    \set Staff.stringTunings = \stringTuning <c' g' d'' a''>
    \mynotes
  }
>>

[image of music]

The stringTunings property is also used by FretBoards to calculate automatic fret diagrams.

String tunings are used as part of the hash key for predefined fret diagrams (see Predefined fret diagrams).

The previous example could also be written as follows:

custom-tuning = \stringTuning <c' g' d'' a''>

mynotes = {
  c'4 e' g' c'' |
  e''4 g'' b'' c'''
}

<<
  \new Staff {
    \clef treble
    \mynotes
  }
  \new TabStaff {
    \set TabStaff.stringTunings = #custom-tuning
    \mynotes
  }
>>

[image of music]

Internally, a string tuning is a Scheme list of string pitches, one for each string, ordered by string number from 1 to N, where string 1 is at the top of the tablature staff and string N is at the bottom. This ordinarily results in ordering from highest pitch to lowest pitch, but some instruments (e.g., ukulele) do not have strings ordered by pitch.

A string pitch in a string tuning list is a LilyPond pitch object. Pitch objects are created with the Scheme function ly:make-pitch (see Funzioni Scheme).

\stringTuning creates such an object from chord input.

LilyPond automatically calculates the number of lines in the TabStaff and the number of strings in an automatically calculated FretBoard as the number of elements in stringTunings.

To let all TabStaff contexts use the same custom tuning by default, you can use

\layout {
  \context {
    \TabStaff
    stringTunings = \stringTuning <c' g' d'' a''>
  }
}

A modern tab clef can also be used.

\new TabStaff {
  \clef moderntab
  <a, e a>1
  \break
  \clef tab
  <a, e a>1
}

[image of music]

The modern tab clef supports tablatures from 4 to 7 strings.

TabStaff may support micro-tones like quarter-tones, which can be played using bendings. supportNonIntegerFret = ##t needs to be set in Score-context. However, micro-tones are not supported in FretBoards.

\layout {
  \context {
    \Score
    supportNonIntegerFret = ##t
  }
}

custom-tuning = \stringTuning <e, a, d ges beh eeh'>

mus = \relative {
  eeses'4
  eeseh
  ees
  eeh
  e
  eih
  eis
  eisih
  eisis
}

<<
  \new Staff << \clef "G_8" \mus >>
  \new TabStaff \with { stringTunings = \custom-tuning } \mus
>>

[image of music]

Vedi anche

Notation Reference: Ottava assoluta, Predefined fret diagrams, Funzioni Scheme.

Installed Files: ‘ly/string-tunings-init.ly’, ‘scm/tablature.scm’.

Snippets: Fretted strings.

Internals Reference: Tab_note_heads_engraver.

Problemi noti e avvertimenti

Automatic tablature calculations do not work properly in most cases for instruments where string pitches do not vary monotonically with string number, such as ukuleles.


Fret diagram markups

Fret diagrams can be added to music as a markup to the desired note. The markup contains information about the desired fret diagram. There are three different fret-diagram markup interfaces: standard, terse, and verbose. The three interfaces produce equivalent markups, but have varying amounts of information in the markup string. Details about the syntax of the different markup strings used to define fret diagrams are found at Instrument Specific Markup.

The standard fret diagram markup string indicates the string number and the fret number for each dot to be placed on the string. In addition, open and unplayed (muted) strings can be indicated.

<<
  \new ChordNames {
    \chordmode {
      c1 d:m
    }
  }
  \new Staff {
    \clef "treble_8"
    <c e g c' e'>1^\markup {
      \fret-diagram #"6-x;5-3;4-2;3-o;2-1;1-o;"
    }
    <d a d' f'>1^\markup {
      \fret-diagram #"6-x;5-x;4-o;3-2;2-3;1-1;"
    }
  }
>>

[image of music]

Barre indications can be added to the diagram from the fret-diagram markup string.

<<
  \new ChordNames {
     \chordmode {
       f1 g
     }
  }
  \new Staff {
    \clef "treble_8"
    <f, c f a c' f'>1^\markup {
      \fret-diagram #"c:6-1-1;6-1;5-3;4-3;3-2;2-1;1-1;"
    }
    <g, d g b d' g'>1^\markup {
      \fret-diagram #"c:6-1-3;6-3;5-5;4-5;3-4;2-3;1-3;"
    }
  }
>>

[image of music]

The size of the fret diagram, and the number of frets in the diagram can be changed in the fret-diagram markup string.

<<
  \new ChordNames {
     \chordmode {
       f1 g
     }
  }
  \new Staff {
    \clef "treble_8"
    <f, c f a c' f'>1^\markup {
      \fret-diagram #"s:1.5;c:6-1-1;6-1;5-3;4-3;3-2;2-1;1-1;"
    }
    <g, b, d g b g'>1^\markup {
      \fret-diagram #"h:6;6-3;5-2;4-o;3-o;2-o;1-3;"
    }
  }
>>

[image of music]

The number of strings in a fret diagram can be changed to accommodate different instruments such as banjos and ukuleles with the fret-diagram markup string.

<<
  \new ChordNames {
    \chordmode {
      a1
    }
  }
  \new Staff {
    % An 'A' chord for ukulele
    a'1^\markup {
      \fret-diagram #"w:4;4-2-2;3-1-1;2-o;1-o;"
    }
  }
>>

[image of music]

Fingering indications can be added, and the location of fingering labels can be controlled by the fret-diagram markup string.

<<
  \new ChordNames {
    \chordmode {
      c1 d:m
    }
  }
  \new Staff {
    \clef "treble_8"
    <c e g c' e'>1^\markup {
      \fret-diagram #"f:1;6-x;5-3-3;4-2-2;3-o;2-1-1;1-o;"
    }
    <d a d' f'>1^\markup {
      \fret-diagram #"f:2;6-x;5-x;4-o;3-2-2;2-3-3;1-1-1;"
    }
  }
>>

[image of music]

Dot radius and dot position can be controlled with the fret-diagram markup string.

<<
  \new ChordNames {
    \chordmode {
      c1 d:m
    }
  }
  \new Staff {
    \clef "treble_8"
    <c e g c' e'>1^\markup {
      \fret-diagram #"d:0.35;6-x;5-3;4-2;3-o;2-1;1-o;"
    }
    <d a d' f'>1^\markup {
      \fret-diagram #"p:0.2;6-x;5-x;4-o;3-2;2-3;1-1;"
    }
  }
>>

[image of music]

The fret-diagram-terse markup string omits string numbers; the string number is implied by the presence of semicolons. There is one semicolon for each string in the diagram. The first semicolon corresponds to the highest string number and the last semicolon corresponds to the first string. Mute strings, open strings, and fret numbers can be indicated.

<<
  \new ChordNames {
    \chordmode {
      c1 d:m
    }
  }
  \new Staff {
    \clef "treble_8"
    <c e g c' e'>1^\markup {
      \fret-diagram-terse #"x;3;2;o;1;o;"
    }
    <d a d' f'>1^\markup {
      \fret-diagram-terse #"x;x;o;2;3;1;"
    }
  }
>>

[image of music]

Barre indicators can be included in the fret-diagram-terse markup string.

<<
  \new ChordNames {
    \chordmode {
      f1 g
    }
  }
  \new Staff {
    \clef "treble_8"
    <f, c f a c' f'>1^\markup {
      \fret-diagram-terse #"1-(;3;3;2;1;1-);"
    }
    <g, d g b d' g'>1^\markup {
      \fret-diagram-terse #"3-(;5;5;4;3;3-);"
    }
  }
>>

[image of music]

Fingering indications can be included in the fret-diagram-terse markup string.

<<
  \new ChordNames {
    \chordmode {
      c1 d:m
    }
  }
  \new Staff {
    \override Voice.TextScript.fret-diagram-details.finger-code = #'below-string
    \clef "treble_8"
    <c e g c' e'>1^\markup {
      \fret-diagram-terse #"x;3-3;2-2;o;1-1;o;"
    }
    <d a d' f'>1^\markup {
      \fret-diagram-terse #"x;x;o;2-2;3-3;1-1;"
    }
  }
>>

[image of music]

Other fret diagram properties must be adjusted using \override when using the fret-diagram-terse markup.

The fret-diagram-verbose markup string is in the format of a Scheme list. Each element of the list indicates an item to be placed on the fret diagram.

<<
    \new ChordNames {
      \chordmode {
        c1 d:m
      }
    }
  \new Staff {
    \clef "treble_8"
    <c e g c' e'>1^\markup {
      \fret-diagram-verbose #'(
        (mute 6)
        (place-fret 5 3)
        (place-fret 4 2)
        (open 3)
        (place-fret 2 1)
        (open 1)
      )
    }
    <d a d' f'>1^\markup {
      \fret-diagram-verbose #'(
        (mute 6)
        (mute 5)
        (open 4)
        (place-fret 3 2)
        (place-fret 2 3)
        (place-fret 1 1)
      )
    }
  }
>>

[image of music]

Fingering indications and barres can be included in a fret-diagram-verbose markup string. Unique to the fret-diagram-verbose interface is a capo indication that can be placed on the fret diagram. The capo indication is a thick bar that covers all strings. The fret with the capo will be the lowest fret in the fret diagram.

Fingering indication dots can be colored as well as parenthesized; the parenthesis’s color can also be altered independently.

Markups can be placed into the dots as well.

<<
    \new ChordNames {
      \chordmode {
        f1 g c c b
      }
    }
  \new Staff {
    \clef "treble_8"
    \override Voice.TextScript.fret-diagram-details.finger-code = #'below-string
    <f, c f a c' f'>1^\markup {
      \fret-diagram-verbose #'(
        (place-fret 6 1)
        (place-fret 5 3)
        (place-fret 4 3)
        (place-fret 3 2)
        (place-fret 2 1)
        (place-fret 1 1)
        (barre 6 1 1)
      )
    }
    <g, b, d g b g'>1^\markup {
      \fret-diagram-verbose #'(
        (place-fret 6 3 2)
        (place-fret 5 2 1)
        (open 4)
        (open 3)
        (open 2)
        (place-fret 1 3 3)
      )
    }
    <c g c' e' g'>1^\markup {
      \fret-diagram-verbose #'(
        (capo 3)
        (mute 6)
        (place-fret 4 5 1)
        (place-fret 3 5 2)
        (place-fret 2 5 3)
      )
    }
    \override Voice.TextScript.size = 1.4
    <c g c' e' g'>1^\markup {
      \fret-diagram-verbose #'(
        (place-fret 6 3 1 red parenthesized default-paren-color)
        (place-fret 5 3 1 inverted)
        (place-fret 4 5 2 blue parenthesized)
        (place-fret 3 5 3 blue)
        (place-fret 2 5 4 blue)
        (place-fret 1 3 1 inverted)
      )
    }
    \override Voice.TextScript.size = 1.5
    <b, fis b dis' fis'>1^\markup {
      \override #'(fret-diagram-details . ((finger-code . in-dot)))
      \fret-diagram-verbose #`(
        (place-fret 5 2 1)
        (place-fret 4 4 "fis" red)
        (place-fret 3 4 "b" red)
        (place-fret
          2 4
          ,#{ \markup
                \concat {
                  \vcenter "d"
                  \fontsize #-5
                  \musicglyph #"accidentals.sharp"} #}
          red)
        (place-fret 1 2 1)
      )
    }
  }
>>

[image of music]

All other fret diagram properties must be adjusted using \override when using the fret-diagram-verbose markup.

The graphical layout of a fret diagram can be customized according to user preference through the properties of the fret-diagram-interface. Details are found at fret-diagram-interface. For a fret diagram markup, the interface properties belong to Voice.TextScript.

Frammenti di codice selezionati

Changing fret orientations

Fret diagrams can be oriented in three ways. By default the top string or fret in the different orientations will be aligned.

\include "predefined-guitar-fretboards.ly"

<<
  \chords {
    c1
    c1
    c1
  }
  \new FretBoards {
    \chordmode {
      c1
      \override FretBoard.fret-diagram-details.orientation =
        #'landscape
      c1
      \override FretBoard.fret-diagram-details.orientation =
        #'opposing-landscape
      c1
    }
  }
  \new Voice {
    c'1
    c'1
    c'
  }
>>

[image of music]

Customizing markup fret diagrams

Fret diagram properties can be set through 'fret-diagram-details. For markup fret diagrams, overrides can be applied to the Voice.TextScript object or directly to the markup.

<<
  \chords { c1 | c | c | d }

  \new Voice = "mel" {
    \textLengthOn
    % Set global properties of fret diagram
    \override TextScript.size = #'1.2
    \override TextScript.fret-diagram-details.finger-code = #'in-dot
    \override TextScript.fret-diagram-details.dot-color = #'white

    %% C major for guitar, no barre, using defaults
       % terse style
    c'1^\markup { \fret-diagram-terse #"x;3-3;2-2;o;1-1;o;" }

    %% C major for guitar, barred on third fret
       % verbose style
       % size 1.0
       % roman fret label, finger labels below string, straight barre
    c'1^\markup {
      % standard size
      \override #'(size . 1.0) {
        \override #'(fret-diagram-details . (
                     (number-type . roman-lower)
                     (finger-code . in-dot)
                     (barre-type . straight))) {
          \fret-diagram-verbose #'((mute 6)
                                   (place-fret 5 3 1)
                                   (place-fret 4 5 2)
                                   (place-fret 3 5 3)
                                   (place-fret 2 5 4)
                                   (place-fret 1 3 1)
                                   (barre 5 1 3))
        }
      }
    }

    %% C major for guitar, barred on third fret
       % verbose style
       % landscape orientation, arabic numbers, M for mute string
       % no barre, fret label down or left, small mute label font
    c'1^\markup {
      \override #'(fret-diagram-details . (
                   (finger-code . below-string)
                   (number-type . arabic)
                   (label-dir . -1)
                   (mute-string . "M")
                   (orientation . landscape)
                   (barre-type . none)
                   (xo-font-magnification . 0.4)
                   (xo-padding . 0.3))) {
        \fret-diagram-verbose #'((mute 6)
                                 (place-fret 5 3 1)
                                 (place-fret 4 5 2)
                                 (place-fret 3 5 3)
                                 (place-fret 2 5 4)
                                 (place-fret 1 3 1)
                                 (barre 5 1 3))
      }
    }

    %% simple D chord
       % terse style
       % larger dots, centered dots, fewer frets
       % label below string
    d'1^\markup {
      \override #'(fret-diagram-details . (
                   (finger-code . below-string)
                   (dot-radius . 0.35)
                   (dot-position . 0.5)
                   (fret-count . 3))) {
        \fret-diagram-terse #"x;x;o;2-1;3-2;2-3;"
      }
    }
  }
>>

[image of music]

Vedi anche

Notation Reference: Instrument Specific Markup.

Snippets: Fretted strings.

Internals Reference: fret-diagram-interface.


Predefined fret diagrams

Fret diagrams can be displayed using the FretBoards context. By default, the FretBoards context will display fret diagrams that are stored in a lookup table:

\include "predefined-guitar-fretboards.ly"
\new FretBoards {
  \chordmode {
    c1 d
  }
}

[image of music]

The default predefined fret diagrams are contained in the file ‘predefined-guitar-fretboards.ly’. Fret diagrams are stored based on the pitches of a chord and the value of stringTunings that is currently in use. ‘predefined-guitar-fretboards.ly’ contains predefined fret diagrams only for guitar-tuning. Predefined fret diagrams can be added for other instruments or other tunings by following the examples found in ‘predefined-guitar-fretboards.ly’.

Fret diagrams for the ukulele are contained in the file
predefined-ukulele-fretboards.ly’.

\include "predefined-ukulele-fretboards.ly"

myChords = \chordmode { a1 a:m a:aug }

\new ChordNames {
  \myChords
}

\new FretBoards {
  \set Staff.stringTunings = #ukulele-tuning
  \myChords
}

[image of music]

Fret diagrams for the mandolin are contained in the file
predefined-mandolin-fretboards.ly’.

\include "predefined-mandolin-fretboards.ly"

myChords = \chordmode { c1 c:m7.5- c:aug }

\new ChordNames {
  \myChords
}

\new FretBoards {
  \set Staff.stringTunings = #mandolin-tuning
  \myChords
}

[image of music]

Chord pitches can be entered either as simultaneous music or using chord mode (see Chord mode overview).

\include "predefined-guitar-fretboards.ly"
\new FretBoards {
  \chordmode { c1 }
  <c' e' g'>1
}

[image of music]

It is common that both chord names and fret diagrams are displayed together. This is achieved by putting a ChordNames context in parallel with a FretBoards context and giving both contexts the same music.

\include "predefined-guitar-fretboards.ly"
mychords = \chordmode{
  c1 f g
}

<<
  \new ChordNames {
    \mychords
  }
  \new FretBoards {
    \mychords
  }
>>

[image of music]

Predefined fret diagrams are transposable, as long as a diagram for the transposed chord is stored in the fret diagram table.

\include "predefined-guitar-fretboards.ly"
mychords = \chordmode{
  c1 f g
}

mychordlist = {
  \mychords
  \transpose c e { \mychords }
}
<<
  \new ChordNames {
    \mychordlist
  }
  \new FretBoards {
    \mychordlist
  }
>>

[image of music]

The predefined fret diagram table for guitar contains eight chords (major, minor, augmented, diminished, dominant seventh, major seventh, minor seventh, dominant ninth) for each of 17 keys. The predefined fret diagram table for ukulele contains these chords plus an additional three chords (major sixth, suspended second, and suspended fourth). A complete list of the predefined fret diagrams is shown in Diagrammi degli accordi predefiniti. If there is no entry in the table for a chord, the FretBoards engraver will calculate a fret-diagram using the automatic fret diagram functionality described in Automatic fret diagrams.

\include "predefined-guitar-fretboards.ly"
mychords = \chordmode{
  c1 c:maj9
}

<<
  \new ChordNames {
    \mychords
  }
  \new FretBoards {
    \mychords
  }
>>

[image of music]

Fret diagrams can be added to the fret diagram table. To add a diagram, you must specify the hash table for the diagram, the chord for the diagram, the tuning to be used, and a definition for the diagram. Normally, the hash table will be default-fret-table. The diagram definition can be either a fret-diagram-terse definition string or a fret-diagram-verbose marking list.

\include "predefined-guitar-fretboards.ly"

\storePredefinedDiagram #default-fret-table
                        \chordmode { c:maj9 }
                        #guitar-tuning
                        #"x;3-2;o;o;o;o;"

mychords = \chordmode {
  c1 c:maj9
}

<<
  \new ChordNames {
    \mychords
  }
  \new FretBoards {
    \mychords
  }
>>

[image of music]

Different fret diagrams for the same chord name can be stored using different octaves of pitches. The different octave should be at least two octaves above or below the default octave, because the octaves above and below the default octave are used for transposing fretboards.

\include "predefined-guitar-fretboards.ly"

\storePredefinedDiagram #default-fret-table
                        \chordmode { c'' }
                        #guitar-tuning
                        #(offset-fret 2 (chord-shape 'bes guitar-tuning))

mychords = \chordmode {
  c1 c''
}

<<
  \new ChordNames {
    \mychords
  }
  \new FretBoards {
    \mychords
  }
>>

[image of music]

In addition to fret diagrams, LilyPond stores an internal list of chord shapes. The chord shapes are fret diagrams that can be shifted along the neck to different positions to provide different chords. Chord shapes can be added to the internal list and then used to define predefined fret diagrams. Because they can be moved to various positions on the neck, chord shapes will normally not contain any open strings. Like fret diagrams, chord shapes can be entered as either fret-diagram-terse strings or fret-diagram-verbose marking lists.

\include "predefined-guitar-fretboards.ly"

% Add a new chord shape

\addChordShape #'powerf #guitar-tuning #"1-1;3-3;3-4;x;x;x;"

% add some new chords based on the power chord shape

\storePredefinedDiagram #default-fret-table
                        \chordmode { f'' }
                        #guitar-tuning
                        #(chord-shape 'powerf guitar-tuning)
\storePredefinedDiagram #default-fret-table
                        \chordmode { g'' }
                        #guitar-tuning
                        #(offset-fret 2 (chord-shape 'powerf guitar-tuning))

mychords = \chordmode{
  f1 f'' g g''
}

<<
  \new ChordNames {
    \mychords
  }
  \new FretBoards {
    \mychords
  }
>>

[image of music]

The graphical layout of a fret diagram can be customized according to user preference through the properties of the fret-diagram-interface. Details are found at fret-diagram-interface. For a predefined fret diagram, the interface properties belong to FretBoards.FretBoard.

Frammenti di codice selezionati

Customizing fretboard fret diagrams

Fret diagram properties can be set through 'fret-diagram-details. For FretBoard fret diagrams, overrides are applied to the FretBoards.FretBoard object. Like Voice, FretBoards is a bottom level context, therefore can be omitted in property overrides.

\include "predefined-guitar-fretboards.ly"
\storePredefinedDiagram #default-fret-table \chordmode { c' }
                        #guitar-tuning
                        #"x;1-1-(;3-2;3-3;3-4;1-1-);"
<<
  \new ChordNames {
    \chordmode { c1 | c | c | d }
  }
  \new FretBoards {
    % Set global properties of fret diagram
    \override FretBoards.FretBoard.size = #'1.2
    \override FretBoard.fret-diagram-details.finger-code = #'in-dot
    \override FretBoard.fret-diagram-details.dot-color = #'white
    \chordmode {
      c
      \once \override FretBoard.size = #'1.0
      \once \override FretBoard.fret-diagram-details.barre-type = #'straight
      \once \override FretBoard.fret-diagram-details.dot-color = #'black
      \once \override FretBoard.fret-diagram-details.finger-code = #'below-string
      c'
      \once \override FretBoard.fret-diagram-details.barre-type = #'none
      \once \override FretBoard.fret-diagram-details.number-type = #'arabic
      \once \override FretBoard.fret-diagram-details.orientation = #'landscape
      \once \override FretBoard.fret-diagram-details.mute-string = #"M"
      \once \override FretBoard.fret-diagram-details.label-dir = #LEFT
      \once \override FretBoard.fret-diagram-details.dot-color = #'black
      c'
      \once \override FretBoard.fret-diagram-details.finger-code = #'below-string
      \once \override FretBoard.fret-diagram-details.dot-radius = #0.35
      \once \override FretBoard.fret-diagram-details.dot-position = #0.5
      \once \override FretBoard.fret-diagram-details.fret-count = #3
      d
    }
  }
  \new Voice {
    c'1 | c' | c' | d'
  }
>>

[image of music]

Defining predefined fretboards for other instruments

Predefined fret diagrams can be added for new instruments in addition to the standards used for guitar. This file shows how this is done by defining a new string-tuning and a few predefined fretboards for the Venezuelan cuatro.

This file also shows how fingerings can be included in the chords used as reference points for the chord lookup, and displayed in the fret diagram and the TabStaff, but not the music.

These fretboards are not transposable because they contain string information. This is planned to be corrected in the future.

% add FretBoards for the Cuatro
%   Note: This section could be put into a separate file
%      predefined-cuatro-fretboards.ly
%      and \included into each of your compositions

cuatroTuning = #`(,(ly:make-pitch 0 6 0)
                  ,(ly:make-pitch 1 3 SHARP)
		  ,(ly:make-pitch 1 1 0)
		  ,(ly:make-pitch 0 5 0))

dSix = { <a\4 b\1 d\3 fis\2> }
dMajor = { <a\4 d\1 d\3 fis \2> }
aMajSeven = { <a\4 cis\1 e\3 g\2> }
dMajSeven = { <a\4 c\1 d\3 fis\2> }
gMajor = { <b\4 b\1 d\3 g\2> }

\storePredefinedDiagram #default-fret-table \dSix
                        #cuatroTuning
                        #"o;o;o;o;"
\storePredefinedDiagram #default-fret-table \dMajor
                        #cuatroTuning
                        #"o;o;o;3-3;"
\storePredefinedDiagram #default-fret-table \aMajSeven
                        #cuatroTuning
                        #"o;2-2;1-1;2-3;"
\storePredefinedDiagram #default-fret-table \dMajSeven
                        #cuatroTuning
                        #"o;o;o;1-1;"
\storePredefinedDiagram #default-fret-table \gMajor
                        #cuatroTuning
                        #"2-2;o;1-1;o;"

% end of potential include file /predefined-cuatro-fretboards.ly


#(set-global-staff-size 16)

primerosNames = \chordmode {
  d:6 d a:maj7 d:maj7
  g
}
primeros = {
  \dSix \dMajor \aMajSeven \dMajSeven
  \gMajor
}

\score {
  <<
    \new ChordNames {
      \set chordChanges = ##t
      \primerosNames
    }

    \new Staff {
      \new Voice \with {
        \remove "New_fingering_engraver"
      }
      \relative c'' {
        \primeros
      }
    }

    \new FretBoards {
      \set Staff.stringTunings = #cuatroTuning
%      \override FretBoard
%        #'(fret-diagram-details string-count) = #'4
      \override FretBoard.fret-diagram-details.finger-code = #'in-dot
      \primeros
    }

    \new TabStaff \relative c'' {
      \set TabStaff.stringTunings = #cuatroTuning
      \primeros
    }

  >>

  \layout {
    \context {
      \Score
      \override SpacingSpanner.base-shortest-duration = #(ly:make-moment 1 16)
    }
  }
  \midi { }
}

[image of music]

ChordChanges for FretBoards

FretBoards can be set to display only when the chord changes or at the beginning of a new line.

\include "predefined-guitar-fretboards.ly"

myChords = \chordmode {
  c1 c1 \break
  \set chordChanges = ##t
  c1 c1 \break
  c1 c1
}

<<
  \new ChordNames { \myChords }
  \new FretBoards { \myChords }
  \new Staff { \myChords }
>>

[image of music]

Fretboards alternate tables

Alternate fretboard tables can be created. These would be used in order to have alternate fretboards for a given chord.

In order to use an alternate fretboard table, the table must first be created. Fretboards are then added to the table.

The created fretboard table can be blank, or it can be copied from an existing table.

The table to be used in displaying predefined fretboards is selected by the property \predefinedDiagramTable.

\include "predefined-guitar-fretboards.ly"

% Make a blank new fretboard table
#(define custom-fretboard-table-one (make-fretboard-table))

% Make a new fretboard table as a copy of default-fret-table
#(define custom-fretboard-table-two (make-fretboard-table default-fret-table))

% Add a chord to custom-fretboard-table-one
\storePredefinedDiagram #custom-fretboard-table-one
                        \chordmode{c}
                        #guitar-tuning
                        "3-(;3;5;5;5;3-);"

% Add a chord to custom-fretboard-table-two
\storePredefinedDiagram #custom-fretboard-table-two
                        \chordmode{c}
                        #guitar-tuning
                        "x;3;5;5;5;o;"

<<
  \chords {
    c1 | d1 |
    c1 | d1 |
    c1 | d1 |
  }
  \new FretBoards {
    \chordmode {
      \set predefinedDiagramTable = #default-fret-table
      c1 | d1 |
      \set predefinedDiagramTable = #custom-fretboard-table-one
      c1 | d1 |
      \set predefinedDiagramTable = #custom-fretboard-table-two
      c1 | d1 |
    }
  }
  \new Staff {
    \clef "treble_8"
    <<
      \chordmode {
        c1 | d1 |
        c1 | d1 |
        c1 | d1 |
      }
      {
        s1_\markup "Default table" | s1 |
        s1_\markup \column {"New table" "from empty"} | s1 |
        s1_\markup \column {"New table" "from default"} | s1 |
      }
    >>
  }
>>

[image of music]

Vedi anche

Notation Reference: Custom tablatures, Automatic fret diagrams, Chord mode overview, Diagrammi degli accordi predefiniti.

Installed Files: ‘ly/predefined-guitar-fretboards.ly’,
ly/predefined-guitar-ninth-fretboards.ly’,
ly/predefined-ukulele-fretboards.ly’,
ly/predefined-mandolin-fretboards.ly’.

Snippets: Fretted strings.

Internals Reference: fret-diagram-interface.


Automatic fret diagrams

Fret diagrams can be automatically created from entered notes using the FretBoards context. If no predefined diagram is available for the entered notes in the active stringTunings, this context calculates strings and frets that can be used to play the notes.

<<
  \new ChordNames {
    \chordmode {
      f1 g
    }
  }
  \new FretBoards {
    <f, c f a c' f'>1
    <g,\6 b, d g b g'>1
  }
  \new Staff {
    \clef "treble_8"
    <f, c f a c' f'>1
    <g, b, d g b' g'>1
  }
>>

[image of music]

As no predefined diagrams are loaded by default, automatic calculation of fret diagrams is the default behavior. Once default diagrams are loaded, automatic calculation can be enabled and disabled with predefined commands:

\storePredefinedDiagram #default-fret-table
                        <c e g c' e'>
                        #guitar-tuning
                        #"x;3-1-(;5-2;5-3;5-4;3-1-1-);"
<<
  \new ChordNames {
    \chordmode {
      c1 c c
    }
  }
  \new FretBoards {
    <c e g c' e'>1
    \predefinedFretboardsOff
    <c e g c' e'>1
    \predefinedFretboardsOn
    <c e g c' e'>1
  }
  \new Staff {
    \clef "treble_8"
    <c e g c' e'>1
    <c e g c' e'>1
    <c e g c' e'>1
  }
>>

[image of music]

Sometimes the fretboard calculator will be unable to find an acceptable diagram. This can often be remedied by manually assigning a note to a string. In many cases, only one note need be manually placed on a string; the rest of the notes will then be placed appropriately by the FretBoards context.

Fingerings can be added to FretBoard fret diagrams.

<<
  \new ChordNames {
    \chordmode {
      c1 d:m
    }
  }
  \new FretBoards {
    <c-3 e-2 g c'-1 e'>1
    <d a-2 d'-3 f'-1>1
  }
  \new Staff {
    \clef "treble_8"
    <c e g c' e'>1
    <d a d' f'>1
  }
>>

[image of music]

The minimum fret to be used in calculating strings and frets for the FretBoard context can be set with the minimumFret property.

<<
  \new ChordNames {
    \chordmode {
      d1:m d:m
    }
  }
  \new FretBoards {
    <d a d' f'>1
    \set FretBoards.minimumFret = #5
    <d a d' f'>1
  }
  \new Staff {
    \clef "treble_8"
    <d a d' f'>1
    <d a d' f'>1
  }
>>

[image of music]

The strings and frets for the FretBoards context depend on the stringTunings property, which has the same meaning as in the TabStaff context. See Custom tablatures for information on the stringTunings property.

The graphical layout of a fret diagram can be customized according to user preference through the properties of the fret-diagram-interface. Details are found at fret-diagram-interface. For a FretBoards fret diagram, the interface properties belong to FretBoards.FretBoard.

Comandi predefiniti

\predefinedFretboardsOff, \predefinedFretboardsOn.

Vedi anche

Notation Reference: Custom tablatures.

Snippets: Fretted strings.

Internals Reference: fret-diagram-interface.

Problemi noti e avvertimenti

Automatic fretboard calculations do not work properly for instruments with non-monotonic tunings.


Right-hand fingerings

Right-hand fingerings p-i-m-a must be entered using \rightHandFinger followed by a number.

Nota: If the number is entered in Scheme notation, remember to append a space before following it with a closing > or similar.

\clef "treble_8"
c4\rightHandFinger #1
e\rightHandFinger #2
g\rightHandFinger #3
c'\rightHandFinger #4
<c\rightHandFinger #1 e\rightHandFinger #2
 g\rightHandFinger #3 c'\rightHandFinger #4 >1

[image of music]

For convenience, you can abbreviate \rightHandFinger to something short, for example RH,

RH=#rightHandFinger

Frammenti di codice selezionati

Placement of right-hand fingerings

It is possible to exercise greater control over the placement of right-hand fingerings by setting a specific property, as demonstrated in the following example. Note: you must use a chord construct

#(define RH rightHandFinger)

\relative c {
  \clef "treble_8"

  \set strokeFingerOrientations = #'(up down)
  <c-\RH #1 e-\RH #2 g-\RH #3 c-\RH #4 >4

  \set strokeFingerOrientations = #'(up right down)
  <c-\RH #1 e-\RH #2 g-\RH #3 c-\RH #4 >4

  \set strokeFingerOrientations = #'(left)
  <c-\RH #1 e-\RH #2 g-\RH #3 c-\RH #4 >2
}

[image of music]

Fingerings string indications and right-hand fingerings

This example combines left-hand fingering, string indications, and right-hand fingering.

#(define RH rightHandFinger)

\relative c {
  \clef "treble_8"
  <c-3\5-\RH #1 >4
  <e-2\4-\RH #2 >4
  <g-0\3-\RH #3 >4
  <c-1\2-\RH #4 >4
}

[image of music]

Vedi anche

Snippets: Fretted strings.

Internals Reference: StrokeFinger.


2.4.2 Guitar

Most of the notational issues associated with guitar music are covered sufficiently in the general fretted strings section, but there are a few more worth covering here. Occasionally users want to create songbook-type documents having only lyrics with chord indications above them. Since LilyPond is a music typesetter, it is not recommended for documents that have no music notation in them. A better alternative is a word processor, text editor, or, for experienced users, a typesetter like GuitarTeX.


Indicating position and barring

This example demonstrates how to include guitar position and barring indications.

\relative {
  \clef "treble_8"
  b,16 d g b e
  \textSpannerDown
  \override TextSpanner.bound-details.left.text = #"XII "
  g16\startTextSpan
  b16 e g e b g\stopTextSpan
  e16 b g d
}

[image of music]

Vedi anche

Notation Reference: Estensori del testo.

Snippets: Fretted strings, Expressive marks.


Indicating harmonics and dampened notes

Special note heads can be used to indicate dampened notes or harmonics. Harmonics are normally further explained with a text markup.

\relative {
  \clef "treble_8"
  \override Staff.NoteHead.style = #'harmonic-mixed
  d'^\markup { \italic { \fontsize #-2 { "harm. 12" }}} <g b>1
}

[image of music]

Dampened notes (also called dead notes) are supported within normal and tablature staves:

music = \relative {
  < a\3 \deadNote c\2 a'\1 >4
  < b\3 \deadNote d\2 b'\1 >
  < c\3 \deadNote e\2 c'\1 >
  \deadNotesOn
  \tuplet 3/2 { g8 b e }
  \deadNotesOff
  < a,\3 c\2 e\1 >1
}
\new StaffGroup <<
  \new Staff {
    \clef "treble_8"
    \music
  }
  \new TabStaff {
    \music
  }
>>

[image of music]

Another playing technique (especially used on electric guitars) is called palm mute. The string is hereby partly muted by the palm of the striking hand (hence the name). LilyPond supports the notation of palm mute-style notes by changing the note head to a triangle shape.

\new Voice { % Warning: explicit Voice instantiation is
             %    required to have palmMuteOff work properly
             %    when palmMuteOn comes at the beginning of
             %    the piece.
  \relative c, {
    \clef "G_8"
    \palmMuteOn
    e8^\markup { \musicglyph #"noteheads.u2do"  = palm mute }
    < e b' e > e
    \palmMuteOff
    e e  \palmMute e e e |
    e8 \palmMute { e e e } e e e e |
    < \palmMute e b' e >8 \palmMute { e e e } < \palmMute e b' e >2
  }
}

[image of music]

Vedi anche

Snippets: Fretted strings.

Notation Reference: Teste di nota speciali, Stili delle teste di nota.


Indicating power chords

Power chords and their symbols can be engraved in chord mode or as chord constructs:

ChordsAndSymbols = {
  \chordmode {
    \powerChords
    e,,1:5
    a,,1:5.8
    \set minimumFret = #8
    c,1:5
    f,1:5.8
  }
  \set minimumFret = #5
  <a, e>1
  <g d' g'>1
}
\score {
  <<
    \new ChordNames {
    \ChordsAndSymbols
    }
    \new Staff {
      \clef "treble_8"
      \ChordsAndSymbols
    }
    \new TabStaff {
      \ChordsAndSymbols
    }
  >>
}

[image of music]

Power chord symbols are automatically switched off as soon as one of the other common chord modifier is used:

mixedChords = \chordmode {
  c,1
  \powerChords
  b,,1:5
  fis,,1:5.8
  g,,1:m
}
\score {
  <<
    \new ChordNames {
      \mixedChords
    }
    \new Staff {
      \clef "treble_8"
      \mixedChords
    }
    \new TabStaff {
      \mixedChords
    }
  >>
}

[image of music]

Vedi anche

Music Glossary: power chord.

Notation Reference: Extended and altered chords, Printing chord names.

Snippets: Fretted strings.


2.4.3 Banjo


Banjo tablatures

LilyPond has basic support for the five-string banjo. When making tablatures for five-string banjo, use the banjo tablature format function to get correct fret numbers for the fifth string:

music = {
  g8 d' g'\5 a b g e d' |
  g4 d''8\5 b' a'\2 g'\5 e'\2 d' |
  g4
}

<<
  \new Staff \with { \omit StringNumber }
  { \clef "treble_8"  \music }
  \new TabStaff \with {
    tablatureFormat = #fret-number-tablature-format-banjo
    stringTunings = #banjo-open-g-tuning
  }
  { \music }
>>

[image of music]

A number of common tunings for the five-string banjo are predefined: banjo-c-tuning (gCGBD), banjo-modal-tuning (gDGCD), banjo-open-d-tuning (aDF#AD) and banjo-open-dm-tuning (aDFAD).

These may be converted to four-string tunings using the four-string-banjo function:

\set TabStaff.stringTunings = #(four-string-banjo banjo-c-tuning)

Vedi anche

Installed Files: ‘ly/string-tunings-init.ly’.

Snippets: Fretted strings.


2.4.4 Lute


Lute tablatures

LilyPond supports tablature for lute.

To get additional bass strings use additionalBassStrings, where the pitches of those strings are set. They will be printed below lowest line as: a, /a, //a, ///a, 4, 5, etc.

fret-letter-tablature-format for tablatureFormat should be used, probably fretLabels for further customizing.

m = { f'4 d' a f d a, g, fis, e, d, c,  \bar "|." }

\score {
  <<
    \new Staff { \clef bass \cadenzaOn  \m }
    \new TabStaff \m
  >>
  \layout {
    \context {
      \Score
      tablatureFormat = #fret-letter-tablature-format
    }
    \context {
      \TabStaff
      stringTunings = \stringTuning <a, d f a d' f'>
      additionalBassStrings = \stringTuning <c, d, e, fis, g,>
      fretLabels = #'("a" "b" "r" "d" "e" "f" "g" "h" "i" "k")
    }
  }
}

[image of music]

Problemi noti e avvertimenti

Using FretBoards with additionalBassStrings is not supported and will yield unsatisfying results.


2.5 Percussion


2.5.1 Common notation for percussion

Rhythmic music is primarily used for percussion and drum notation, but it can also be used to show the rhythms of melodies.


References for percussion

Vedi anche

Notation Reference: Mostrare i ritmi della melodia, Istanziare nuovi righi. Strumenti MIDI.

Snippets: Percussion.


Basic percussion notation

Percussion notes may be entered in \drummode mode, which is similar to the standard mode for entering notes. The simplest way to enter percussion notes is to use the \drums command, which creates the correct context and entry mode for percussion:

\drums {
  hihat4 hh bassdrum bd
}

[image of music]

This is shorthand for:

\new DrumStaff \drummode {
  hihat4 hh bassdrum bd
}

[image of music]

Each piece of percussion has a full name and an abbreviated name, and both can be used in input files. The full list of percussion note names may be found in Note percussive.

Note that the normal notation of pitches (such as cis4) in a DrumStaff context will cause an error message. Percussion clefs are added automatically to a DrumStaff context but they can also be set explicitly. Other clefs may be used as well.

\drums {
  \clef percussion
  bd4 4 4 4
  \clef treble
  hh4 4 4 4
}

[image of music]

There are a few issues concerning MIDI support for percussion instruments; for details please see Strumenti MIDI.

Vedi anche

Notation Reference: Strumenti MIDI, Note percussive.

Installed Files: ‘ly/drumpitch-init.ly’.

Snippets: Percussion.


Drum rolls

Drum rolls are indicated with three slashes across the stem. For quarter notes or longer the three slashes are shown explicitly, eighth notes are shown with two slashes (the beam being the third), and drum rolls shorter than eighths have one stem slash to supplement the beams. This is achieved with the tremolo notation, as described in Ripetizioni con tremolo.

\drums {
  \time 2/4
  sn16 8 16 8 8:32 ~
  8 8 4:32 ~
  4 8 16 16
  4 r4
}

[image of music]

Sticking can be indicated by placing a markup for "R" or "L" above or below notes, as discussed in Direzione e posizionamento. The staff-padding property may be overridden to achieve a pleasing baseline.

\drums {
  \repeat unfold 2 {
    sn16^"L" 16^"R" 16^"L" 16^"L" 16^"R" 16^"L" 16^"R" 16^"R"
    \stemUp
    sn16_"L" 16_"R" 16_"L" 16_"L" 16_"R" 16_"L" 16_"R" 16_"R"
  }
}

[image of music]

Vedi anche

Notation Reference: Ripetizioni con tremolo.

Snippets: Percussion.


Pitched percussion

Certain pitched percussion instruments (e.g., xylophone, vibraphone, and timpani) are written using normal staves. This is covered in other sections of the manual.

Vedi anche

Notation Reference: Strumenti MIDI.

Snippets: Percussion.


Percussion staves

A percussion part for more than one instrument typically uses a multiline staff where each position in the staff refers to one piece of percussion. To typeset the music, the notes must be interpreted in DrumStaff and DrumVoice context.

up = \drummode {
  crashcymbal4 hihat8 halfopenhihat hh hh hh openhihat
}
down = \drummode {
  bassdrum4 snare8 bd r bd sn4
}
\new DrumStaff <<
  \new DrumVoice { \voiceOne \up }
  \new DrumVoice { \voiceTwo \down }
>>

[image of music]

The above example shows verbose polyphonic notation. The short polyphonic notation, described in I'm hearing Voices, can also be used. For example,

\new DrumStaff <<
  \drummode {
    bd4 sn4 bd4 sn4
    << {
      \repeat unfold 16 hh16
    } \\ {
      bd4 sn4 bd4 sn4
    } >>
  }
>>

[image of music]

There are also other layout possibilities. To use these, set the property drumStyleTable in context DrumVoice. The following variables have been predefined:

drums-style

This is the default. It typesets a typical drum kit on a five-line staff:

[image of music]

The drum scheme supports six different toms. When there are fewer toms, simply select the toms that produce the desired result. For example, to get toms on the three middle lines you use tommh, tomml, and tomfh.

agostini-drums-style

Invented by the French percussionist Dante Agostini in 1965, this notation is commonly employed in France but also elsewhere.

[image of music]

timbales-style

This typesets timbales on a two line staff:

[image of music]

congas-style

This typesets congas on a two line staff:

[image of music]

bongos-style

This typesets bongos on a two line staff:

[image of music]

percussion-style

To typeset all kinds of simple percussion on one line staves:

[image of music]


Custom percussion staves

If you do not like any of the predefined lists you can define your own list at the top of your file.

#(define mydrums '(
         (bassdrum        default   #f           -1)
         (snare           default   #f           0)
         (hihat           cross     #f           1)
         (halfopenhihat   cross     "halfopen"   1)
         (pedalhihat      xcircle   "stopped"    2)
         (lowtom          diamond   #f           3)))
up = \drummode { hh8 hh hhho hhho hhp4 hhp }
down = \drummode { bd4 sn bd toml8 toml }

\new DrumStaff <<
  \set DrumStaff.drumStyleTable = #(alist->hash-table mydrums)
  \new DrumVoice { \voiceOne \up }
  \new DrumVoice { \voiceTwo \down }
>>

[image of music]

Frammenti di codice selezionati

Here are some examples:

Two Woodblocks, entered with wbh (high woodblock) and wbl (low woodblock)

% These lines define the position of the woodblocks in the stave;
% if you like, you can change it or you can use special note heads
% for the woodblocks.
#(define mydrums '((hiwoodblock default #t  3)
                   (lowoodblock default #t -2)))

woodstaff = {
  % This defines a staff with only two lines.
  % It also defines the positions of the two lines.
  \override Staff.StaffSymbol.line-positions = #'(-2 3)

  % This is necessary; if not entered, the barline would be too short!
  \override Staff.BarLine.bar-extent = #'(-1.5 . 1.5)
}

\new DrumStaff {
  \set DrumStaff.drumStyleTable = #(alist->hash-table mydrums)

  % with this you load your new drum style table
  \woodstaff

  \drummode {
    \time 2/4
    wbl8 16 16 8-> 8 |
    wbl8 16 16-> ~ 16 16 r8 |
  }
}

[image of music]

Note that in this special case the length of the barline must altered with \override Staff.BarLine.bar-extent #'(from . to). Otherwise it would be too short. And you have also to define the positions of the two stafflines. For more information about these delicate things have a look at Simbolo del rigo.

A tambourine, entered with ‘tamb’:

#(define mydrums '((tambourine default #t 0)))

\new DrumStaff \with { instrumentName = #"Tambourine" }

\drummode {
  \set DrumStaff.drumStyleTable = #(alist->hash-table mydrums)
  \override Staff.StaffSymbol.line-positions = #'( 0 )
  \override Staff.BarLine.bar-extent = #'(-1.5 . 1.5)

  \time 6/8
  tamb8. 16 8 8 8 8 |
  tamb4. 8 8 8 |
  % the trick with the scaled duration and the shorter rest
  % is neccessary for the correct ending of the trill-span!
  tamb2.*5/6 \startTrillSpan s8 \stopTrillSpan |
}

[image of music]

Music for Tam-Tam (entered with ‘tt’):

#(define mydrums '((tamtam default #t 0)))

\new DrumStaff \with { instrumentName = #"Tamtam" }

\drummode {
\set DrumStaff.drumStyleTable = #(alist->hash-table mydrums)
\override Staff.StaffSymbol.line-positions = #'( 0 )
\override Staff.BarLine.bar-extent = #'(-1.5 . 1.5)

  tt 1 \pp \laissezVibrer
}

[image of music]

Two different bells, entered with ‘cb’ (cowbell) and ‘rb’ (ridebell)

#(define mydrums '((ridebell default #t  3)
                   (cowbell  default #t -2)))

\new DrumStaff \with { instrumentName = #"Different Bells" }

\drummode {
  \set DrumStaff.drumStyleTable = #(alist->hash-table mydrums)
  \override DrumStaff.StaffSymbol.line-positions = #'(-2 3)
  \override Staff.BarLine.bar-extent = #'(-1.5 . 1.5)

  \time 2/4
  rb8 8 cb8 16 rb16-> ~ |
  16 8 16 cb8 8 |
}

[image of music]

Here a short example taken from Stravinsky’s ‘L’histoire du Soldat’.

#(define mydrums '((bassdrum   default #t  4)
                   (snare      default #t -4)
                   (tambourine default #t  0)))

global = {
  \time 3/8 s4.
  \time 2/4 s2*2
  \time 3/8 s4.
  \time 2/4 s2
}

drumsA = {
  \context DrumVoice <<
    { \global }
    { \drummode {
        \autoBeamOff
        \stemDown sn8 \stemUp tamb s8 |
        sn4 \stemDown sn4 |
        \stemUp tamb8 \stemDown sn8 \stemUp sn16 \stemDown sn \stemUp sn8 |
        \stemDown sn8 \stemUp tamb s8 |
        \stemUp sn4 s8 \stemUp tamb
      }
    }
  >>
}

drumsB = {
  \drummode {
    s4 bd8 s2*2 s4 bd8 s4 bd8 s8
  }
}

\layout {
  indent = #40
}

\score {
  \new StaffGroup <<
    \new DrumStaff \with {
      instrumentName = \markup {
        \column {
          "Tambourine"
          "et"
          "caisse claire s. timbre"
        }
      }
    drumStyleTable = #(alist->hash-table mydrums)
  }
  \drumsA
  \new DrumStaff \with {
    instrumentName = #"Grosse Caisse"
    drumStyleTable = #(alist->hash-table mydrums)
  }
  \drumsB
  >>
}

[image of music]

Vedi anche

Snippets: Percussion.

Internals Reference: DrumStaff, DrumVoice.


Ghost notes

Ghost notes for drums and percussion may be created using the \parenthesize command detailed in Parentesi.

\new DrumStaff
<<
  \context DrumVoice  = "1" { s1 }
  \context DrumVoice  = "2" { s1 }
  \drummode {
    <<
      {
        hh8[ 8] <hh sn> hh16
        \parenthesize sn  hh
        \parenthesize sn  hh8 <hh sn> hh
      } \\
      {
        bd4 r4 bd8 8 r8 bd
      }
    >>
  }
>>

[image of music]

Vedi anche

Snippets: Percussion.


2.6 Wind instruments

[image of music]

This section includes elements of music notation that arise when writing specifically for wind instruments.


2.6.1 Common notation for wind instruments

This section discusses notation common to most wind instruments.


References for wind instruments

Many notation issues for wind instruments pertain to breathing and tonguing:

Other aspects of musical notation that can apply to wind instruments:

Frammenti di codice selezionati

Changing \flageolet mark size

To make the \flageolet circle smaller use the following Scheme function.

smallFlageolet =
#(let ((m (make-articulation "flageolet")))
   (set! (ly:music-property m 'tweaks)
         (acons 'font-size -3
                (ly:music-property m 'tweaks)))
   m)

\layout { ragged-right = ##f }

\relative c'' {
  d4^\flageolet_\markup { default size } d_\flageolet
  c4^\smallFlageolet_\markup { smaller } c_\smallFlageolet
}

[image of music]

Vedi anche

Notation Reference: Respiri, Legature di portamento, Articolazioni e abbellimenti, Elenco delle articolazioni, Ripetizioni con tremolo, Trasporto strumentale, Glissando, Abbellimenti, Portamenti indeterminati discendenti (cadute) e ascendenti, Teste di nota speciali,

Snippets: Winds.


Fingerings

All wind instruments other than the trombone require the use of several fingers to produce each pitch. Some fingering examples are shown in the snippets below.

Woodwind diagrams can be produced and are described in Woodwind diagrams.

Frammenti di codice selezionati

Fingering symbols for wind instruments

Special symbols can be achieved by combining existing glyphs, which is useful for wind instruments.

centermarkup = {
  \once \override TextScript.self-alignment-X = #CENTER
  \once \override TextScript.X-offset =#(lambda (g)
  (+ (ly:self-alignment-interface::centered-on-x-parent g)
     (ly:self-alignment-interface::x-aligned-on-self g)))
}

\score {
  \relative c'{
    g\open
    \once \override TextScript.staff-padding = #-1.0
    \centermarkup
    g^\markup {
      \combine
        \musicglyph #"scripts.open"
        \musicglyph #"scripts.tenuto"
    }
    \centermarkup
    g^\markup {
      \combine
        \musicglyph #"scripts.open"
        \musicglyph #"scripts.stopped"
    }
    g\stopped
  }
}

[image of music]

Recorder fingering chart

The following example demonstrates how fingering charts for wind instruments can be realized.

% range chart for paetzold contrabass recorder

centermarkup = {
  \once \override TextScript.self-alignment-X = #CENTER
  \once \override TextScript.X-offset =#(lambda (g)
  (+ (ly:self-alignment-interface::centered-on-x-parent g)
     (ly:self-alignment-interface::x-aligned-on-self g)))
}

\score {
  \new Staff \with {
    \remove "Time_signature_engraver"
    \omit Stem
    \omit Flag
    \consists "Horizontal_bracket_engraver"
  }
  {
    \clef bass
    \set Score.timing = ##f
    f,1*1/4 \glissando
    \clef violin
    gis'1*1/4
    \stemDown a'4^\markup{1)}
    \centermarkup
    \once \override TextScript.padding = #2
    bes'1*1/4_\markup{\override #'(baseline-skip . 1.7) \column
      { \fontsize #-5 \slashed-digit #0 \finger 1 \finger 2 \finger 3 \finger 4
    \finger 5 \finger 6 \finger 7} }
    b'1*1/4
    c''4^\markup{1)}
    \centermarkup
    \once \override TextScript.padding = #2
    cis''1*1/4
    deh''1*1/4
    \centermarkup
    \once \override TextScript.padding = #2
    \once \override Staff.HorizontalBracket.direction = #UP
    e''1*1/4_\markup{\override #'(baseline-skip . 1.7) \column
      { \fontsize #-5 \slashed-digit #0 \finger 1 \finger 2 \finger 4
    \finger 5} }\startGroup
    f''1*1/4^\markup{2)}\stopGroup
  }
}

[image of music]

Vedi anche

Notation Reference: Woodwind diagrams.

Snippets: Winds.


2.6.2 Bagpipes

This section discusses notation common bagpipes.


Bagpipe definitions

LilyPond contains special definitions for Scottish, Highland Bagpipe music; to use them, add

\include "bagpipe.ly"

to the top of your input file. This lets you add the special grace notes common to bagpipe music with short commands. For example, you could write \taor instead of

\grace { \small G32[ d G e] }

bagpipe.ly’ also contains pitch definitions for the bagpipe notes in the appropriate octaves, so you do not need to worry about \relative or \transpose.

\include "bagpipe.ly"
{ \grg G4 \grg a \grg b \grg c \grg d \grg e \grg f \grA g A }

[image of music]

Bagpipe music nominally uses the key of D Major (even though that isn’t really true). However, since that is the only key that can be used, the key signature is normally not written out. To set this up correctly, always start your music with \hideKeySignature. If you for some reason want to show the key signature, you can use \showKeySignature instead.

Some modern music use cross fingering on c and f to flatten those notes. This can be indicated by c-flat or f-flat. Similarly, the piobaireachd high g can be written g-flat when it occurs in light music.

Vedi anche

Snippets: Winds.


Bagpipe example

This is what the well known tune Amazing Grace looks like in bagpipe notation.

\include "bagpipe.ly"
\layout {
  indent = 0.0\cm
  \context { \Score \remove "Bar_number_engraver" }
}

\header {
  title = "Amazing Grace"
  meter = "Hymn"
  arranger = "Trad. arr."
}

{
  \hideKeySignature
  \time 3/4
  \grg \partial 4 a8. d16
  \slurd d2 \grg f8[ e32 d16.]
  \grg f2 \grg f8 e
  \thrwd d2 \grg b4
  \grG a2 \grg a8. d16
  \slurd d2 \grg f8[ e32 d16.]
  \grg f2 \grg e8. f16
  \dblA A2 \grg A4
  \grg A2 f8. A16
  \grg A2 \hdblf f8[ e32 d16.]
  \grg f2 \grg f8 e
  \thrwd d2 \grg b4
  \grG a2 \grg a8. d16
  \slurd d2 \grg f8[ e32 d16.]
  \grg f2 e4
  \thrwd d2.
  \slurd d2
  \bar "|."
}

[image of music]

Vedi anche

Snippets: Winds.


2.6.3 Woodwinds

This section discusses notation specifically for woodwind instruments.


2.6.3.1 Woodwind diagrams

Woodwind diagrams can be used to indicate the fingering to be used for specific notes and are available for the following instruments:

Woodwind diagrams are created as markups:

c''1^\markup {
  \woodwind-diagram #'piccolo #'((lh . (gis))
                                 (cc . (one three))
                                 (rh . (ees)))
}

[image of music]

Keys can be open, partially-covered, ring-depressed, or fully covered:

\textLengthOn
c''1^\markup {
  \center-column {
    "one quarter"
    \woodwind-diagram #'flute #'((cc . (one1q))
                                 (lh . ())
                                 (rh . ()))
  }
}

c''1^\markup {
  \center-column {
    "one half"
    \woodwind-diagram #'flute #'((cc . (one1h))
                                 (lh . ())
                                 (rh . ()))
  }
}

c''1^\markup {
  \center-column {
    "three quarter"
    \woodwind-diagram #'flute #'((cc . (one3q))
                                 (lh . ())
                                 (rh . ()))
  }
}

c''1^\markup {
  \center-column {
    "ring"
    \woodwind-diagram #'flute #'((cc . (oneR))
                                 (lh . ())
                                 (rh . ()))
  }
}

c''1^\markup {
  \center-column {
    "full"
    \woodwind-diagram #'flute #'((cc . (oneF two))
                                 (lh . ())
                                 (rh . ()))
  }
}

[image of music]

Trills are indicated as shaded keys:

c''1^\markup {
  \woodwind-diagram #'bass-clarinet
                    #'((cc . (threeT four))
                       (lh . ())
                       (rh . (b fis)))
}

[image of music]

A variety of trills can be displayed:

\textLengthOn
c''1^\markup {
  \center-column {
    "one quarter to ring"
    \woodwind-diagram #'flute #'((cc . (one1qTR))
                                 (lh . ())
                                 (rh . ()))
  }
}

c''1^\markup {
  \center-column {
    "ring to shut"
    \woodwind-diagram #'flute #'((cc . (oneTR))
                                 (lh . ())
                                 (rh . ()))
  }
}

c''1^\markup {
  \center-column {
    "ring to open"
    \woodwind-diagram #'flute #'((cc . (oneRT))
                                 (lh . ())
                                 (rh . ()))
  }
}

c''1^\markup {
  \center-column {
    "open to shut"
    \woodwind-diagram #'flute #'((cc . (oneT))
                                 (lh . ())
                                 (rh . ()))
  }
}

c''1^\markup {
  \center-column {
    "one quarter to three quarters"
    \woodwind-diagram #'flute #'((cc . (one1qT3q))
                                 (lh . ())
                                 (rh . ()))
  }
}

[image of music]

The list of all possible keys and settings for a given instrument can be displayed on the console using #(print-keys-verbose 'flute) or in the log file using #(print-keys-verbose 'flute (current-error-port)), although they will not show up in the music output.

Creating new diagrams is possible, although this will require Scheme ability and may not be accessible to all users. The patterns for the diagrams are in ‘scm/define-woodwind-diagrams.scm’ and ‘scm/display-woodwind-diagrams.scm’.

Comandi predefiniti

Frammenti di codice selezionati

Woodwind diagrams listing

The following music shows all of the woodwind diagrams currently defined in LilyPond.

\layout {
  indent = 0
}

\relative c' {
  \textLengthOn
  c1^
  \markup {
    \center-column {
      'tin-whistle
      " "
       \woodwind-diagram
                  #'tin-whistle
                  #'()
    }
  }

  c1^
  \markup {
    \center-column {
      'piccolo
      " "
       \woodwind-diagram
                  #'piccolo
                  #'()
    }
  }

  c1^
  \markup {
    \center-column {
       'flute
       " "
       \woodwind-diagram
          #'flute
          #'()
    }
  }
  c1^\markup {
    \center-column {
      'oboe
      " "
      \woodwind-diagram
        #'oboe
        #'()
    }
  }

  c1^\markup {
    \center-column {
      'clarinet
      " "
      \woodwind-diagram
        #'clarinet
        #'()
    }
  }

  c1^\markup {
    \center-column {
      'bass-clarinet
      " "
      \woodwind-diagram
        #'bass-clarinet
        #'()
    }
  }

  c1^\markup {
    \center-column {
      'saxophone
      " "
      \woodwind-diagram
        #'saxophone
        #'()
    }
  }

  c1^\markup {
    \center-column {
      'bassoon
      " "
      \woodwind-diagram
        #'bassoon
        #'()
    }
  }

  c1^\markup {
    \center-column {
      'contrabassoon
      " "
      \woodwind-diagram
        #'contrabassoon
        #'()
    }
  }
}

[image of music]

Graphical and text woodwind diagrams

In many cases, the keys other than the central column can be displayed by key name as well as by graphical means.

\relative c'' {
  \textLengthOn
  c1^\markup
    \woodwind-diagram
      #'piccolo
      #'((cc . (one three))
         (lh . (gis))
         (rh . (ees)))

  c^\markup
    \override #'(graphical . #f) {
      \woodwind-diagram
        #'piccolo
        #'((cc . (one three))
           (lh . (gis))
           (rh . (ees)))
    }
}

[image of music]

Changing the size of woodwind diagrams

The size and thickness of woodwind diagrams can be changed.

\relative c'' {
  \textLengthOn
  c1^\markup
    \woodwind-diagram
      #'piccolo
      #'()

  c^\markup
    \override #'(size . 1.5) {
      \woodwind-diagram
        #'piccolo
        #'()
    }
  c^\markup
    \override #'(thickness . 0.15) {
      \woodwind-diagram
        #'piccolo
        #'()
    }
}

[image of music]

Woodwind diagrams key lists

The snippet below produces a list of all possible keys and key settings for woodwind diagrams as defined in scm/define-woodwind-diagrams.scm. The list will be displayed in the log file, but not in the music. If output to the console is wanted, omit the (current-error-port) from the commands.

#(print-keys-verbose 'piccolo (current-error-port))
#(print-keys-verbose 'flute (current-error-port))
#(print-keys-verbose 'flute-b-extension (current-error-port))
#(print-keys-verbose 'tin-whistle (current-error-port))
#(print-keys-verbose 'oboe (current-error-port))
#(print-keys-verbose 'clarinet (current-error-port))
#(print-keys-verbose 'bass-clarinet (current-error-port))
#(print-keys-verbose 'low-bass-clarinet (current-error-port))
#(print-keys-verbose 'saxophone (current-error-port))
#(print-keys-verbose 'soprano-saxophone (current-error-port))
#(print-keys-verbose 'alto-saxophone (current-error-port))
#(print-keys-verbose 'tenor-saxophone (current-error-port))
#(print-keys-verbose 'baritone-saxophone (current-error-port))
#(print-keys-verbose 'bassoon (current-error-port))
#(print-keys-verbose 'contrabassoon (current-error-port))

\score {c''1}

[image of music]

Vedi anche

Installed Files: ‘scm/define-woodwind-diagrams.scm’,
scm/display-woodwind-diagrams.scm’.

Snippets: Winds.

Internals Reference: TextScript, instrument-specific-markup-interface.


2.7 Chord notation

[image of music]

Chords can be entered either as normal notes or in chord mode and displayed using a variety of traditional European chord naming conventions. Chord names and figured bass notation can also be displayed.


2.7.1 Chord mode

Chord mode is used to enter chords using an indicator of the chord structure, rather than the chord pitches.


Chord mode overview

Chords can be entered as simultaneous music, as discussed in Note in un accordo.

Chords can also be entered in “chord mode”, which is an input mode that focuses on the structures of chords in traditional European music, rather than on specific pitches. This is convenient for those who are familiar with using chord names to describe chords. More information on different input modes can be found at Modalità di inserimento.

\chordmode { c1 g a g c }

[image of music]

Chords entered using chord mode are music elements, and can be transposed just like chords entered using simultaneous music. \chordmode is absolute, as \relative has no effect on chordmode blocks. However, in \chordmode the absolute pitches are one octave higher than in note mode.

Chord mode and note mode can be mixed in sequential music:

\relative {
  <c' e g>2 <g b d>
  \chordmode { c2 f }
  <c e g>2 <g' b d>
  \chordmode { f2 g }
}

[image of music]

Vedi anche

Music Glossary: chord.

Notation Reference: Note in un accordo, Modalità di inserimento.

Snippets: Chords.

Problemi noti e avvertimenti

Predefined shorthands for articulations and ornaments cannot be used on notes in chord mode, see Articolazioni e abbellimenti.


Common chords

Major triads are entered by including the root and an optional duration:

\chordmode { c2 f4 g }

[image of music]

Minor, augmented, and diminished triads are entered by placing : and a quality modifier string after the duration:

\chordmode { c2:m f4:aug g:dim }

[image of music]

Seventh chords can be created:

\chordmode { c1:7 c:m7 c:maj7 c:dim7 c:aug7 }

[image of music]

The table below shows the actions of the quality modifiers on triads and seventh chords. The default seventh step added to chords is a minor or flatted seventh, which makes the dominant seventh the basic seventh chord. All alterations are relative to the dominant seventh. A more complete table of modifier usage is found at Modificatori degli accordi.

ModifierActionExample
NoneThe default action; produces a major triad.

[image of music]

m, m7The minor chord. This modifier lowers the 3rd.

[image of music]

dim, dim7The diminished chord. This modifier lowers the 3rd, 5th and (if present) the 7th step.

[image of music]

augThe augmented chord. This modifier raises the 5th step.

[image of music]

maj, maj7The major 7th chord. This modifier adds a raised 7th step. The 7 following maj is optional. Do NOT use this modifier to create a major triad.

[image of music]

Vedi anche

Notation Reference: Modificatori degli accordi, Extended and altered chords.

Snippets: Chords.

Problemi noti e avvertimenti

Only one quality modifier should be used per chord, typically on the highest step present in the chord. Chords with more than quality modifier will be parsed without an error or warning, but the results are unpredictable. Chords that cannot be achieved with a single quality modifier should be altered by individual pitches, as described in Extended and altered chords.


Extended and altered chords

Chord structures of arbitrary complexity can be created in chord mode. The modifier string can be used to extend a chord, add or remove chord steps, raise or lower chord steps, and add a bass note or create an inversion.

The first number following the : is taken to be the extent of the chord. The chord is constructed by sequentially adding thirds to the root until the specified number has been reached. Note that the seventh step added as part of an extended chord will be the minor or flatted seventh, not the major seventh. If the extent is not a third (e.g., 6), thirds are added up to the highest third below the extent, and then the step of the extent is added. The largest possible value for the extent is 13. Any larger value is interpreted as 13.

\chordmode {
  c1:2 c:3 c:4 c:5
  c1:6 c:7 c:8 c:9
  c1:10 c:11 c:12 c:13
  c1:14
}

[image of music]

As a special exception, c:5 produces a ‘power chord’ only consisting of root and fifth.

Since an unaltered 11 does not sound good when combined with an unaltered 13, the 11 is removed from a :13 chord (unless it is added explicitly).

\chordmode {
  c1:13 c:13.11 c:m13
}

[image of music]

Individual steps can be added to a chord. Additions follow the extent and are prefixed by a dot (.). The basic seventh step added to a chord is the minor or flatted seventh, rather than the major seventh.

\chordmode {
  c1:3.5.6 c:3.7.8 c:3.6.13
}

[image of music]

Added steps can be as high as desired.

\chordmode {
  c4:3.5.15 c:3.5.20 c:3.5.25 c:3.5.30
}

[image of music]

Added chord steps can be altered by suffixing a - or + sign to the number. To alter a step that is automatically included as part of the basic chord structure, add it as an altered step.

\chordmode {
  c1:7+ c:5+.3- c:3-.5-.7-
}

[image of music]

Following any steps to be added, a series of steps to be removed is introduced in a modifier string with a prefix of ^. If more than one step is to be removed, the steps to be removed are separated by . following the initial ^.

\chordmode {
  c1^3 c:7^5 c:9^3 c:9^3.5 c:13.11^3.7
}

[image of music]

The modifier sus can be added to the modifier string to create suspended chords. This removes the 3rd step from the chord. Append either 2 or 4 to add the 2nd or 4th step to the chord. When sus is followed by either a 2nd or 4th step, it is equivalent to ^3, otherwise to sus4, namely 5.4.

\chordmode {
  c1:sus c:sus2 c:sus4 c:5.4
}

[image of music]

Inversions (putting a pitch other than the root on the bottom of the chord) and added bass notes can be specified by appending /pitch to the chord.

\chordmode {
  c'1 c'/e c'/f
}

[image of music]

A bass note that is part of the chord can be added, instead of moved as part of an inversion, by using /+pitch.

\chordmode {
  c'1 c'/g c'/+e
}

[image of music]

Chord modifiers that can be used to produce a variety of standard chords are shown in Modificatori degli accordi.

Vedi anche

Notation Reference: Modificatori degli accordi.

Snippets: Chords.

Problemi noti e avvertimenti

Each step can only be present in a chord once. The following simply produces the augmented chord, since 5+ is interpreted last.

\chordmode { c1:3.5.5-.5+ }

[image of music]


2.7.2 Displaying chords

Chords can be displayed by name, in addition to the standard display as notes on a staff.


Printing chord names

Chord names are printed in the ChordNames context:

\new ChordNames {
  \chordmode {
    c2 f4. g8
  }
}

[image of music]

Chords can be entered as simultaneous notes or through the use of chord mode. The displayed chord name will be the same, regardless of the mode of entry, unless there are inversions or added bass notes:

chordmusic = \relative {
  <c' e g>2 <f bes c>
  <f c' e g>1
  \chordmode {
    c2 f:sus4 c1:/f
  }
}
<<
  \new ChordNames {
    \chordmusic
  }
  {
    \chordmusic
  }
>>

[image of music]

Rests passed to a ChordNames context will cause the noChordSymbol markup to be displayed.

<<
  \new ChordNames \chordmode {
    c1
    r1
    g1
    c1
  }
  \chordmode {
    c1
    r1
    g1
    c1
  }
>>

[image of music]

\chords { … } is a shortcut notation for \new ChordNames \chordmode { … }.

\chords {
  c2 f4.:m g8:maj7
}

[image of music]

\new ChordNames {
  \chordmode {
    c2 f4.:m g8:maj7
  }
}

[image of music]

Frammenti di codice selezionati

Showing chords at changes

Chord names can be displayed only at the start of lines and when the chord changes.

harmonies = \chordmode {
  c1:m c:m \break c:m c:m d
}

<<
  \new ChordNames {
    \set chordChanges = ##t
    \harmonies
  }
  \new Staff {
    \relative c' { \harmonies }
  }
>>

[image of music]

Canzoniere semplice

Mettendo insieme nomi degli accordi, melodia e testo si ottiene un canzoniere (in inglese “lead sheet”):

<<
  \chords { c2 g:sus4 f e }
  \relative c'' {
    a4 e c8 e r4
    b2 c4( d)
  }
  \addlyrics { One day this shall be free __ }
>>

[image of music]

Vedi anche

Music Glossary: chord.

Notation Reference: Scrivere la musica in parallelo.

Snippets: Chords.

Internals Reference: ChordNames, ChordName, Chord_name_engraver, Volta_engraver, Bar_engraver.

Problemi noti e avvertimenti

Chords containing inversions or altered bass notes are not named properly if entered using simultaneous music.


Customizing chord names

There is no unique system for naming chords. Different musical traditions use different names for the same set of chords. There are also different symbols displayed for a given chord name. The names and symbols displayed for chord names are customizable.

The basic chord name layout is a system for Jazz music, proposed by Klaus Ignatzek (see Literature list). The chord naming system can be modified as described below. An alternate jazz chord system has been developed using these modifications. The Ignatzek and alternate Jazz notation are shown on the chart in Grafico dei nomi degli accordi.

In addition to the different naming systems, different note names are used for the root in different languages. The predefined commands \germanChords, \semiGermanChords, \italianChords and \frenchChords set these variables. The effect is demonstrated here:

[image of music]

German songbooks may indicate minor chords as lowercase letters, without any m suffix. This can be obtained by setting the chordNameLowercaseMinor property:

\chords {
  \set chordNameLowercaseMinor = ##t
  c2 d:m e:m f
}

[image of music]

If none of the existing settings give the desired output, the chord name display can be tuned through the following properties.

chordRootNamer

The chord name is usually printed as a letter for the root with an optional alteration. The transformation from pitch to letter is done by this function. Special note names (for example, the German ‘H’ for a B-chord) can be produced by storing a new function in this property.

majorSevenSymbol

This property contains the markup object used to follow the output of chordRootNamer to identify a major 7 chord. Predefined options are whiteTriangleMarkup and blackTriangleMarkup.

additionalPitchPrefix

When the chord name contains additional pitches, they can optionally be prefixed with some text. The default is no prefix, in order to avoid too much visual clutter, but for small numbers of additional pitches this can be visually effective.

\new ChordNames {
  <c e g d'>    % add9
  \set additionalPitchPrefix = #"add"
  <c e g d'>    % add9
}

[image of music]

chordNoteNamer

When the chord name contains additional pitches other than the root (e.g., an added bass note), this function is used to print the additional pitch. By default the pitch is printed using chordRootNamer. The chordNoteNamer property can be set to a specialized function to change this behavior. For example, the bass note can be printed in lower case.

chordNameSeparator

Different parts of a chord name are normally separated by a small amount of horizontal space. By setting chordNameSeparator, you can use any desired markup for a separator. This does not affect the separator between a chord and its bass note; to customize that, use slashChordSeparator.

\chords {
  c4:7.9- c:7.9-/g
  \set chordNameSeparator = \markup { "/" }
  \break
  c4:7.9- c:7.9-/g
}

[image of music]

slashChordSeparator

Chords can be played over a bass note other than the conventional root of the chord. These are known as “inversions” or “slash chords”, because the default way of notating them is with a forward slash between the main chord and the bass note. Therefore the value of slashChordSeparator defaults to a forward slash, but you can change it to any markup you choose.

\chords {
  c4:7.9- c:7.9-/g
  \set slashChordSeparator = \markup { " over " }
  \break
  c4:7.9- c:7.9-/g
}

[image of music]

chordNameExceptions

This property is a list of pairs. The first item in each pair is a set of pitches used to identify the steps present in the chord. The second item is a markup that will follow the chordRootNamer output to create the chord name.

minorChordModifier

Minor chords are often denoted via a ‘m’ suffix to the right of the root of the chord. However some idioms prefer other suffices, such as a minus sign.

\chords {
  c4:min f:min7
  \set minorChordModifier = \markup { "-" }
  \break
  c4:min f:min7
}

[image of music]

chordPrefixSpacer

The modifier for minor chords as determined by minorChordModifier is usually printed immediately to the right of the root of the chord. A spacer can be placed between the root and the modifier by setting chordPrefixSpacer. The spacer is not used when the root is altered.

Comandi predefiniti

\whiteTriangleMarkup, \blackTriangleMarkup, \germanChords, \semiGermanChords, \italianChords, \frenchChords.

Frammenti di codice selezionati

Chord name exceptions

The property chordNameExceptions can be used to store a list of special notations for specific chords.

% modify maj9 and 6(add9)
% Exception music is chords with markups
chExceptionMusic = {
  <c e g b d'>1-\markup { \super "maj9" }
  <c e g a d'>1-\markup { \super "6(add9)" }
}

% Convert music to list and prepend to existing exceptions.
chExceptions = #( append
  ( sequential-music-to-chord-exceptions chExceptionMusic #t)
  ignatzekExceptions)

theMusic = \chordmode {
  g1:maj9 g1:6.9
  \set chordNameExceptions = #chExceptions
  g1:maj9 g1:6.9
}

\layout {
  ragged-right = ##t
}

<< \context ChordNames \theMusic
   \context Voice \theMusic
>>

[image of music]

chord name major7

The layout of the major 7 can be tuned with majorSevenSymbol.

\chords {
  c:7+
  \set majorSevenSymbol = \markup { j7 }
  c:7+
}

[image of music]

Adding bar lines to ChordNames context

To add bar line indications in the ChordNames context, add the Bar_engraver.

\new ChordNames \with {
  \override BarLine.bar-extent = #'(-2 . 2)
  \consists "Bar_engraver"
}

\chordmode {
  f1:maj7 f:7 bes:7
}

[image of music]

Volta below chords

By adding the Volta_engraver to the relevant staff, volte can be put under chords.

\score {
  <<
    \chords {
      c1
      c1
    }
    \new Staff \with {
      \consists "Volta_engraver"
    }
    {
      \repeat volta 2 { c'1 }
      \alternative { c' }
    }
  >>
  \layout {
    \context {
      \Score
      \remove "Volta_engraver"
    }
  }
}

[image of music]

Changing chord separator

The separator between different parts of a chord name can be set to any markup.

\chords {
  c:7sus4
  \set chordNameSeparator
    = \markup { \typewriter | }
  c:7sus4
}

[image of music]

Vedi anche

Notation Reference: Grafico dei nomi degli accordi, Modificatori degli accordi.

Essay on automated music engraving: Literature list.

Installed Files: ‘scm/chords-ignatzek.scm’, ‘scm/chord-entry.scm’, ‘ly/chord-modifier-init.ly’.

Snippets: Chords.

Problemi noti e avvertimenti

Chord names are determined from both the pitches that are present in the chord and the information on the chord structure that may have been entered in \chordmode. If the simultaneous pitches method of entering chords is used, undesired names result from inversions or bass notes.

myChords = \relative c' {
  \chordmode { c1 c/g c/f }
  <c e g>1 <g c e> <f c' e g>
}
<<
  \new ChordNames { \myChords }
  \new Staff { \myChords }
>>

[image of music]


2.7.3 Figured bass

[image of music]

Figured bass notation can be displayed.


Introduction to figured bass

LilyPond has support for figured bass, also called thorough bass or basso continuo:

<<
  \new Voice { \clef bass dis4 c d ais g fis}
  \new FiguredBass {
    \figuremode {
      < 6 >4 < 7\+ >8 < 6+ [_!] >
      < 6 >4 <6 5 [3+] >
      < _ >4 < 6 5/>4
    }
  }
>>

[image of music]

The support for figured bass consists of two parts: there is an input mode, introduced by \figuremode, that accepts entry of bass figures, and there is a context named FiguredBass that takes care of displaying BassFigure objects. Figured bass can also be displayed in Staff contexts.

\figures{ … } is a shortcut notation for \new FiguredBass \figuremode { … }.

Although the support for figured bass may superficially resemble chord support, it is much simpler. \figuremode mode simply stores the figures and the FiguredBass context prints them as entered. There is no conversion to pitches.

Vedi anche

Music Glossary: figured bass.

Snippets: Chords.


Entering figured bass

\figuremode is used to switch the input mode to figure mode. More information on different input modes can be found at Modalità di inserimento.

In figure mode, a group of bass figures is delimited by < and >. The duration is entered after the >.

\new FiguredBass {
  \figuremode {
    <6 4>2
  }
}

[image of music]

Accidentals (including naturals) may be used for modifying scale steps. These are entered by appending + (for sharps), - (for flats) or ! (for naturals) after the number. For double accidentals the modifier is applied twice. For the modification of the third step the number is often omitted, which can be achieved by using _ instead of a number.

\figures {
  <7! 6+ 4-> <5++> <3--> < _+ > < 7 _!>
}

[image of music]

Augmented and diminished steps can be indicated:

\figures {
  <6\+ 5/> <7/>
}

[image of music]

A backward slash through a figure (typically used for raised sixth steps) can be created:

\figures {
  <6> <6\\>
}

[image of music]

Brackets can be included in figures:

\figures {
  <[12] 8 [6  4]>
}

[image of music]

Any text markup can be inserted as a figure:

\figures {
  <\markup { \tiny \number 6 \super (1) } 5>
}

[image of music]

Continuation lines can be used to indicate repeated figures:

<<
  {
    \clef bass
    e4 d c b,
    e4 d c b,
  }
  \figures {
    \bassFigureExtendersOn
    <6 4>4 <6 3> <7 3> <7 3>
    \bassFigureExtendersOff
    <6 4>4 <6 3> <7 3> <7 3>
  }
>>

[image of music]

In this case, the extender lines replace existing figures, unless the continuation lines have been explicitly terminated.

<<
  \figures {
    \bassFigureExtendersOn
    <6 4>4 <6 4> <6\! 4\!> <6 4>
  }
  {
    \clef bass
    d4 d c c
  }
>>

[image of music]

The table below summarizes the figure modifiers available.

ModifierPurposeExample
+, -, !Accidentals

[image of music]

\+, /Augmented and diminished steps

[image of music]

\\Raised sixth step

[image of music]

\!End of continuation line

[image of music]

Comandi predefiniti

\bassFigureExtendersOn, \bassFigureExtendersOff.

Frammenti di codice selezionati

Changing the positions of figured bass alterations

Accidentals and plus signs can appear before or after the numbers, depending on the figuredBassAlterationDirection and figuredBassPlusDirection properties.

\figures {
  <6\+> <5+> <6 4-> r
  \set figuredBassAlterationDirection = #RIGHT
  <6\+> <5+> <6 4-> r
  \set figuredBassPlusDirection = #RIGHT
  <6\+> <5+> <6 4-> r
  \set figuredBassAlterationDirection = #LEFT
  <6\+> <5+> <6 4-> r
}

[image of music]

Vedi anche

Snippets: Chords.

Internals Reference: BassFigure, BassFigureAlignment, BassFigureLine, BassFigureBracket, BassFigureContinuation, FiguredBass.


Displaying figured bass

Figured bass can be displayed using the FiguredBass context, or in most staff contexts.

When displayed in a FiguredBass context, the vertical location of the figures is independent of the notes on the staff.

<<
  \relative {
    c''4 c'8 r8 c,4 c'
  }
  \new FiguredBass {
    \figuremode {
      <4>4 <10 6>8 s8
      <6 4>4 <6 4>
    }
  }
>>

[image of music]

In the example above, the FiguredBass context must be explicitly instantiated to avoid creating a second (empty) staff.

Figured bass can also be added to Staff contexts directly. In this case, the vertical position of the figures is adjusted automatically.

<<
  \new Staff = "myStaff"
  \figuremode {
    <4>4 <10 6>8 s8
    <6 4>4 <6 4>
  }
  %% Put notes on same Staff as figures
  \context Staff = "myStaff"
  {
    \clef bass
    c4 c'8 r8 c4 c'
  }
>>

[image of music]

When added in a Staff context, figured bass can be displayed above or below the staff.

<<
  \new Staff = "myStaff"
  \figuremode {
    <4>4 <10 6>8 s8
    \bassFigureStaffAlignmentDown
    <6 4>4 <6 4>
  }
  %% Put notes on same Staff as figures
  \context Staff = "myStaff"
  {
    \clef bass
    c4 c'8 r8 c4 c'
  }
>>

[image of music]

Comandi predefiniti

\bassFigureStaffAlignmentDown, \bassFigureStaffAlignmentUp, \bassFigureStaffAlignmentNeutral.

Vedi anche

Snippets: Chords.

Internals Reference: BassFigure, BassFigureAlignment, BassFigureLine, BassFigureBracket, BassFigureContinuation, FiguredBass.

Problemi noti e avvertimenti

To ensure that continuation lines work properly, it is safest to use the same rhythm in the figure line as in the bass line.

<<
  {
    \clef bass
    \repeat unfold 4 { f16. g32 } f8. es16 d8 es
  }
  \figures {
    \bassFigureExtendersOn
    % The extenders are correct here, with the same rhythm as the bass
    \repeat unfold 4 { <6 4->16. <6 4->32 }
    <5>8. r16 <6>8 <6\! 5->
  }
>>
<<
  {
    \clef bass
    \repeat unfold 4 { f16. g32 } f8. es16 d8 es
  }
  \figures {
    \bassFigureExtendersOn
    % The extenders are incorrect here, even though the timing is the same
    <6 4->4 <6 4->4
    <5>8. r16 <6>8 <6\! 5->
  }
>>

[image of music]


2.8 Contemporary music

From the beginning of the 20th Century there has been a massive expansion of compositional style and technique. New harmonic and rhythmic developments, an expansion of the pitch spectrum and the development of a wide range of new instrumental techniques have been accompanied by a parallel evolution and expansion of musical notation. The purpose of this section is to provide references and information relevant to working with these new notational techniques.


2.8.1 Pitch and harmony in contemporary music

This section highlights issues that are relevant to notating pitch and harmony in contemporary music.


References for pitch and harmony in contemporary music


Microtonal notation


Contemporary key signatures and harmony


2.8.2 Contemporary approaches to rhythm

This section highlights issues that are relevant to the notation of rhythm in contemporary music.


References for contemporary approaches to rhythm


Tuplets in contemporary music


Contemporary time signatures


Extended polymetric notation


Beams in contemporary music


Bar lines in contemporary music


2.8.3 Graphical notation


2.8.4 Contemporary scoring techniques


2.8.5 New instrumental techniques


2.8.6 Further reading and scores of interest

This section suggests books, musical examples and other resources useful in studying contemporary musical notation.


Books and articles on contemporary musical notation


Scores and musical examples


2.9 Ancient notation

[image of music]

Support for ancient notation includes features for mensural notation, Gregorian chant notation, and Kievan square notation. These features can be accessed either by modifying style properties of graphical objects such as note heads and rests, or by using one of the pre-defined contexts for these styles.

Many graphical objects, such as note heads and flags, accidentals, time signatures, and rests, provide a style property, which can be changed to emulate several different styles of ancient notation. See

Some notational concepts are introduced specifically for ancient notation,

Vedi anche

Music Glossary: custos, ligature, mensural notation.

Notation Reference: Mensural note heads, Mensural accidentals and key signatures, Mensural rests, Gregorian clefs, Mensural flags, Mensural time signatures, Custodes, Divisiones, Ligatures.


2.9.1 Overview of the supported styles

Three styles are available for typesetting Gregorian chant:

Three styles emulate the appearance of late-medieval and renaissance manuscripts and prints of mensural music:

Baroque and Classical are not complete styles but differ from the default style only in some details: certain note heads (Baroque) and the quarter rest (Classical).

Only the mensural style has alternatives for all aspects of the notation. Thus, there are no rests or flags in the Gregorian styles, since these signs are not used in plainchant notation, and the Petrucci style has no flags or accidentals of its own.

Each element of the notation can be changed independently of the others, so that one can use mensural flags, petrucci note heads, classical rests and vaticana clefs in the same piece, if one wishes.

Vedi anche

Music Glossary: mensural notation, flag.


2.9.2 Ancient notation—common features


Pre-defined contexts

For Gregorian chant and mensural notation, there are pre-defined voice and staff contexts available, which set all the various notation signs to values suitable for these styles. If one is satisfied with these defaults, one can proceed directly with note entry without worrying about the details on how to customize a context. See one of the pre-defined contexts VaticanaVoice, VaticanaStaff, MensuralVoice, and MensuralStaff. See further

Vedi anche

Music Glossary: mensural notation.

Notation Reference: Gregorian chant contexts, Mensural contexts.


Ligatures

A ligature is a graphical symbol that represents at least two distinct notes. Ligatures originally appeared in the manuscripts of Gregorian chant notation to denote ascending or descending sequences of notes on the same syllable. They are also used in mensural notation.

Ligatures are entered by enclosing them in \[ and \]. Some ligature styles may need additional input syntax specific for this particular type of ligature. By default, the LigatureBracket engraver just puts a square bracket above the ligature.

\relative {
  \[ g' c, a' f d' \]
  a g f
  \[ e f a g \]
}

[image of music]

Two other ligature styles are available: the Vaticana for Gregorian chant, and the Mensural for mensural music (only white mensural ligatures are supported for mensural music, and with certain limitations). To use any of these styles, the default Ligature_bracket_engraver has to be replaced with one of the specialized ligature engravers in the Voice context, as explained in White mensural ligatures and Gregorian square neume ligatures.

Vedi anche

Music Glossary: ligature.

Notation Reference: White mensural ligatures, Gregorian square neume ligatures.

Problemi noti e avvertimenti

Ligatures need special spacing that has not yet been implemented. As a result, there is too much space between ligatures most of the time, and line breaking often is unsatisfactory. Also, lyrics do not correctly align with ligatures.

Accidentals must not be printed within a ligature, but instead need to be collected and printed in front of it.

The syntax still uses the deprecated infix style \[ music expr \]. For consistency reasons, it will eventually be changed to postfix style note\[ … note\].


Custodes

A custos (plural: custodes; Latin word for “guard”) is a symbol that appears at the end of a staff. It anticipates the pitch of the first note of the following line, thus helping the performer to manage line breaks during performance.

Custodes were frequently used in music notation until the seventeenth century. Nowadays, they have survived only in a few particular forms of musical notation such as contemporary editions of Gregorian chant like the Editio Vaticana. There are different custos glyphs used in different flavors of notational style.

For typesetting custodes, just put a Custos_engraver into the Staff context when declaring the \layout block, and change the style of the custos with an \override if desired, as shown in the following example:

[image of music]

The custos glyph is selected by the style property. The styles supported are vaticana, medicaea, hufnagel, and mensural. They are demonstrated in the following fragment.

[image of music]

Vedi anche

Music Glossary: custos.

Snippets: Ancient notation.

Internals Reference: Custos.


2.9.3 Typesetting mensural music


Mensural contexts

The predefined MensuralVoice and MensuralStaff contexts can be used to engrave a piece in mensural style. These contexts initialize all relevant context properties and grob properties to proper values, so you can immediately go ahead entering the chant, as the following excerpt demonstrates:

\score {
  <<
    \new MensuralVoice = "discantus" \relative {
      \hide Score.BarNumber {
        c''1\melisma bes a g\melismaEnd
        f\breve
        \[ f1\melisma a c\breve d\melismaEnd \]
        c\longa
        c\breve\melisma a1 g1\melismaEnd
        fis\longa^\signumcongruentiae
      }
    }
    \new Lyrics \lyricsto "discantus" {
      San -- ctus, San -- ctus, San -- ctus
    }
  >>
}

[image of music]

Vedi anche

Music Glossary: mensural notation.


Mensural clefs

Mensural clefs are supported using the \clef command. Some of the clefs use the same glyph, but differ only with respect to the line they are printed on. In such cases, a trailing number in the name is used to enumerate these clefs, numbered from the lowest to the highest line.

\override NoteHead.style = #'vaticana.punctum
\clef "vaticana-do1"
c'1

[image of music]

\override NoteHead.style = #'medicaea.punctum
\clef "medicaea-do3"
c'1

[image of music]

\override NoteHead.style = #'hufnagel.punctum
\clef "hufnagel-fa2"
c'1

[image of music]

\override NoteHead.style = #'neomensural
\clef "neomensural-c4"
c'1

[image of music]

It is possible to manually force a clef glyph to be typeset on an arbitrary line, as described in Chiave. For the complete range of possible clefs see Stili della chiave.

Vedi anche

Music Glossary: mensural notation, clef.

Notation Reference: Gregorian clefs, Chiave.

Installed Files: ‘scm/parser-clef.scm’.

Snippets: Pitches.

Internals Reference: Clef_engraver, Clef, ClefModifier, clef-interface.

Problemi noti e avvertimenti

The Mensural g clef is mapped to the Petrucci g clef.


Mensural time signatures

There is limited support for mensuration signs (which are similar to, but not exactly the same as time signatures). The glyphs are hard-wired to particular time fractions. In other words, to get a particular mensuration sign with the \time n/m command, n and m have to be chosen according to the following table

[image of music]

Use the style property of grob TimeSignature to select ancient time signatures. Supported styles are neomensural and mensural. The above table uses the neomensural style. The following examples show the differences in style:

[image of music]

Indicazione di tempo, gives a general introduction to the use of time signatures.

Vedi anche

Music Glossary: mensural notation.

Notation Reference: Indicazione di tempo.

Problemi noti e avvertimenti

Ratios of note durations cannot change with the time signature, as those are not constant. For example, the ratio of 1 breve = 3 semibreves (tempus perfectum) can be made by hand, by setting

breveTP = #(ly:make-duration -1 0 3/2)
…
{ c\breveTP f1 }

This sets breveTP to 3/2 times 2 = 3 times a whole note.

The mensural68alt and neomensural68alt symbols (alternate symbols for 6/8) are not addressable with \time. Use \markup {\musicglyph #"timesig.mensural68alt" } instead.


Mensural note heads

For ancient notation, a note head style other than the default style may be chosen. This is accomplished by setting the style property of the NoteHead object to baroque, neomensural, mensural, petrucci, blackpetrucci or semipetrucci.

The baroque style differs from the default style by:

The neomensural, mensural, and petrucci styles differ from the baroque style by:

The blackpetrucci style produces note heads usable in black mensural notation or coloratio sections in white mensural notation. Because note head style does not influence flag count, in this style a semiminima should be notated as a8*2, not a4, otherwise it will look like a minima. The multiplier can be different if coloratio is used, e.g., to notate triplets.

Use semipetrucci style to draw half-colored note heads (breves, longas and maximas).

The following example demonstrates the petrucci style:

\set Score.skipBars = ##t
\autoBeamOff
\override NoteHead.style = #'petrucci
a'\maxima a'\longa a'\breve a'1 a'2 a'4 a'8 a'16 a'
\override NoteHead.style = #'semipetrucci
a'\breve*5/6
\override NoteHead.style = #'blackpetrucci
a'8*4/3 a'
\override NoteHead.style = #'petrucci
a'\longa

[image of music]

Stili delle teste di nota, gives an overview of all available note head styles.

Vedi anche

Music Glossary: mensural notation, note head.

Notation Reference: Stili delle teste di nota.


Mensural flags

Use the flag-style property of grob Stem to select ancient flags. Besides the default flag style, only the mensural style is supported.

\relative c' {
  \override Flag.style = #'mensural
  \override Stem.thickness = #1.0
  \override NoteHead.style = #'mensural
  \autoBeamOff
  c8 d e f c16 d e f c32 d e f s8
  c'8 d e f c16 d e f c32 d e f
}

[image of music]

Note that the innermost flare of each mensural flag is vertically aligned with a staff line.

There is no particular flag style for neo-mensural or Petrucci notation. There are no flags in Gregorian chant notation.

Vedi anche

Music Glossary: mensural notation, flag.

Problemi noti e avvertimenti

Vertically aligning each flag with a staff line assumes that stems always end either exactly on or exactly in the middle of two staff lines. This may not always be true when using advanced layout features of classical notation (which however are typically out of scope for mensural notation).


Mensural rests

Use the style property of grob Rest to select ancient rests. Supported ancient styles are neomensural, and mensural.

The following example demonstrates these styles:

\set Score.skipBars = ##t
\override Rest.style = #'mensural
r\longa^"mensural" r\breve r1 r2 r4 r8 r16 s \break
\override Rest.style = #'neomensural
r\longa^"neomensural" r\breve r1 r2 r4 r8 r16

[image of music]

There are no 32nd and 64th rests specifically for the mensural or neo-mensural styles. Rests from the default style are used.

Vedi anche

Music Glossary: mensural notation.

Notation Reference: Pause.

Snippets: Ancient notation.

Problemi noti e avvertimenti

The glyph for the maxima rest in mensural style is actually a perfect longa rest; use two (or three) longa rests to print a maxima rest. Longa rests are not grouped automatically, so have to be done manually by using pitched rests.


Mensural accidentals and key signatures

The mensural style provides a sharp and a flat sign different from the default style. Mensural notation rarely used a natural sign: instead the appropriate sharp or flat is used. For example, a B natural in the key of F major would be indicated with a sharp. However, if specifically called for, the natural sign is taken from the vaticana style.

[image of music]

The style for accidentals and key signatures is controlled by the glyph-name-alist property of the grobs Accidental and KeySignature, respectively; e.g.:

\override Staff.Accidental.glyph-name-alist =
  #alteration-mensural-glyph-name-alist

Vedi anche

Music Glossary: mensural notation, Pitch names, accidental, key signature.

Notation Reference: Altezze, Alterazioni, Alterazioni automatiche, Armatura di chiave.

Internals Reference: KeySignature.


Annotational accidentals (musica ficta)

In European music from before about 1600, singers were expected to chromatically alter notes at their own initiative according to certain rules. This is called musica ficta. In modern transcriptions, these accidentals are usually printed over the note.

Support for such suggested accidentals is included, and can be switched on by setting suggestAccidentals to true.

\relative {
  fis' gis
  \set suggestAccidentals = ##t
  ais bis
}

[image of music]

This will treat every subsequent accidental as musica ficta until it is unset with \set suggestAccidentals = ##f. A more practical way is to use \once \set suggestAccidentals = ##t, which can even be defined as a convenient shorthand:

ficta = { \once \set suggestAccidentals = ##t }
\score { \relative
  \new MensuralVoice  {
    \once \set suggestAccidentals = ##t
    bes'4 a2 g2 \ficta fis8 \ficta e! fis2 g1
  }
}

[image of music]

Vedi anche

Internals Reference: Accidental_engraver, AccidentalSuggestion.


White mensural ligatures

There is limited support for white mensural ligatures.

To engrave white mensural ligatures, in the layout block, replace the Ligature_bracket_engraver with the Mensural_ligature_engraver in the Voice context:

\layout {
  \context {
    \Voice
    \remove "Ligature_bracket_engraver"
    \consists "Mensural_ligature_engraver"
  }
}

There is no additional input language to describe the shape of a white mensural ligature. The shape is rather determined solely from the pitch and duration of the enclosed notes. While this approach may take a new user a while to get accustomed to, it has the great advantage that the full musical information of the ligature is known internally. This is not only required for correct MIDI output, but also allows for automatic transcription of the ligatures.

At certain places two consecutive notes can be represented either as two squares or as an oblique parallelogram (flexa shape). In such cases the default is the two squares, but a flexa can be required by setting the ligature-flexa property of the second note head. The length of a flexa can be set by the note head property flexa-width.

For example,

\score {
  \relative {
    \set Score.timing = ##f
    \set Score.defaultBarType = "-"
    \override NoteHead.style = #'petrucci
    \override Staff.TimeSignature.style = #'mensural
    \clef "petrucci-g"
    \[ c''\maxima g \]
    \[ d'\longa
       \override NoteHead.ligature-flexa = ##t
       \once \override NoteHead.flexa-width = #3.2
       c\breve f e d \]
    \[ c\maxima d\longa \]
    \[ e1 a, g\breve \]
  }
  \layout {
    \context {
      \Voice
      \remove "Ligature_bracket_engraver"
      \consists "Mensural_ligature_engraver"
    }
  }
}

[image of music]

Without replacing Ligature_bracket_engraver with Mensural_ligature_engraver, the same music looks as follows:

[image of music]

Vedi anche

Music Glossary: ligature.

Notation Reference: Gregorian square neume ligatures, Ligatures.

Problemi noti e avvertimenti

Horizontal spacing of ligatures may be poor. Accidentals may collide with previous notes.


2.9.4 Typesetting Gregorian chant

When typesetting a piece in Gregorian chant notation, the Vaticana_ligature_engraver automatically selects the proper note heads, so there is no need to explicitly set the note head style. Still, the note head style can be set, e.g., to vaticana_punctum to produce punctum neumes. Similarly, the Mensural_ligature_engraver automatically assembles mensural ligatures.

Vedi anche

Music Glossary: ligature.

Notation Reference: White mensural ligatures, Ligatures.


Gregorian chant contexts

The predefined VaticanaVoice and VaticanaStaff can be used to engrave a piece of Gregorian chant in the style of the Editio Vaticana. These contexts initialize all relevant context properties and grob properties to proper values, so you can immediately go ahead entering the chant, as the following excerpt demonstrates:

\include "gregorian.ly"
\score {
  <<
    \new VaticanaVoice = "cantus" {
      \[ c'\melisma c' \flexa a \]
      \[ a \flexa \deminutum g\melismaEnd \]
      f \divisioMinima
      \[ f\melisma \pes a c' c' \pes d'\melismaEnd \]
      c' \divisioMinima \break
      \[ c'\melisma c' \flexa a \]
      \[ a \flexa \deminutum g\melismaEnd \] f \divisioMinima
    }
    \new Lyrics \lyricsto "cantus" {
      San- ctus, San- ctus, San- ctus
    }
  >>
}

[image of music]


Gregorian clefs

The following table shows all Gregorian clefs that are supported via the \clef command. Some of the clefs use the same glyph, but differ only with respect to the line they are printed on. In such cases, a trailing number in the name is used to enumerate these clefs, numbered from the lowest to the highest line. Still, you can manually force a clef glyph to be typeset on an arbitrary line, as described in Chiave. The note printed to the right side of each clef in the example column denotes the c' with respect to that clef.

DescriptionSupported ClefsExample
Editio Vaticana style do clefvaticana-do1, vaticana-do2,
vaticana-do3

[image of music]

Editio Vaticana style fa clefvaticana-fa1, vaticana-fa2

[image of music]

Editio Medicaea style do clefmedicaea-do1, medicaea-do2,
medicaea-do3

[image of music]

Editio Medicaea style fa clefmedicaea-fa1, medicaea-fa2

[image of music]

hufnagel style do clefhufnagel-do1, hufnagel-do2,
hufnagel-do3

[image of music]

hufnagel style fa clefhufnagel-fa1, hufnagel-fa2

[image of music]

hufnagel style combined do/fa clefhufnagel-do-fa

[image of music]

Vedi anche

Music Glossary: clef.

Notation Reference: Chiave.


Gregorian accidentals and key signatures

Accidentals for the three different Gregorian styles are available:

[image of music]

As shown, not all accidentals are supported by each style. When trying to access an unsupported accidental, LilyPond will switch to a different style.

The style for accidentals and key signatures is controlled by the glyph-name-alist property of the grobs Accidental and KeySignature, respectively; e.g.:

\override Staff.Accidental.glyph-name-alist =
  #alteration-mensural-glyph-name-alist

Vedi anche

Music Glossary: accidental, key signature.

Notation Reference: Altezze, Alterazioni, Alterazioni automatiche, Armatura di chiave.

Internals Reference: KeySignature.


Divisiones

There are no rests in Gregorian chant notation; instead, it uses Divisiones.

A divisio (plural: divisiones; Latin word for ‘division’) is a staff context symbol that is used to indicate the phrase and section structure of Gregorian music. The musical meaning of divisio minima, divisio maior, and divisio maxima can be characterized as short, medium, and long pause, somewhat like the breath marks from Respiri. The finalis sign not only marks the end of a chant, but is also frequently used within a single antiphonal/responsorial chant to mark the end of each section.

To use divisiones, include the file ‘gregorian.ly’. It contains definitions that you can apply by just inserting \divisioMinima, \divisioMaior, \divisioMaxima, and \finalis at proper places in the input. Some editions use virgula or caesura instead of divisio minima. Therefore, ‘gregorian.ly’ also defines \virgula and \caesura

[image of music]

Comandi predefiniti

\virgula, \caesura, \divisioMinima, \divisioMaior, \divisioMaxima, \finalis.

Vedi anche

Music Glossary: caesura, divisio.

Notation Reference: Respiri.

Installed Files: ‘ly/gregorian.ly’.


Gregorian articulation signs

In addition to the standard articulation signs described in section Articolazioni e abbellimenti, articulation signs specifically designed for use with notation in Editio Vaticana style are provided.

\include "gregorian.ly"
\score {
  \new VaticanaVoice {
    \override TextScript.font-family = #'typewriter
    \override TextScript.font-shape = #'upright
    \override Script.padding = #-0.1
    a\ictus_"ictus " \bar "" \break
    a\circulus_"circulus " \bar "" \break
    a\semicirculus_"semicirculus " \bar "" \break
    a\accentus_"accentus " \bar "" \break
    \[ a_"episema" \episemInitium \pes b \flexa a b \episemFinis \flexa a \]
  }
}

[image of music]

Vedi anche

Notation Reference: Articolazioni e abbellimenti.

Snippets: Ancient notation.

Internals Reference: Episema, EpisemaEvent, Episema_engraver, Script, ScriptEvent, Script_engraver.

Problemi noti e avvertimenti

Some articulations are vertically placed too closely to the corresponding note heads.


Augmentum dots (morae)

Augmentum dots, also called morae, are added with the music function \augmentum. Note that \augmentum is implemented as a unary music function rather than as head prefix. It applies to the immediately following music expression only. That is, \augmentum \virga c will have no visible effect. Instead, say \virga \augmentum c or \augmentum {\virga c}. Also note that you can say \augmentum {a g} as a shortcut for \augmentum a \augmentum g.

\include "gregorian.ly"
\score {
  \new VaticanaVoice {
    \[ \augmentum a \flexa \augmentum g \]
    \augmentum g
  }
}

[image of music]

Vedi anche

Notation Reference: Respiri.

Internals Reference: BreathingSign.

Snippets: Ancient notation.


Gregorian square neume ligatures

There is limited support for Gregorian square neumes notation (following the style of the Editio Vaticana). Core ligatures can already be typeset, but essential issues for serious typesetting are still lacking, such as (among others) horizontal alignment of multiple ligatures, lyrics alignment, and proper handling of accidentals.

The support for Gregorian neumes is enabled by \includeing ‘gregorian.ly’ at the beginning of the file. This makes available a number of extra commands to produce the neume symbols used in plainchant notation.

Note heads can be modified and/or joined.

A note name without any qualifiers will produce a punctum. All other neumes, including the single-note neumes with a different shape such as the virga, are in principle considered as ligatures and should therefore be placed between \[…\].

Single-note neumes:

Ligatures

Unlike most other neumes notation systems, the typographical appearance of ligatures is not directly dictated by the input commands, but follows certain conventions dependent on musical meaning. For example, a three-note ligature with the musical shape low-high-low, such as \[ a \pes b \flexa g \], produces a Torculus consisting of three Punctum heads, while the shape high-low-high, such as \[ a \flexa g \pes b \], produces a Porrectus with a curved flexa shape and only a single Punctum head. There is no command to explicitly typeset the curved flexa shape; the decision of when to typeset a curved flexa shape is based on the musical input. The idea of this approach is to separate the musical aspects of the input from the notation style of the output. This way, the same input can be reused to typeset the same music in a different style of Gregorian chant notation.

Liquescent neumes

Another main category of notes in Gregorian chant is the so-called liquescent neumes. They are used under certain circumstances at the end of a syllable which ends in a ‘liquescent’ letter, i.e., the sounding consonants that can hold a tone (the nasals, l, r, v, j, and their diphthong equivalents). Thus, the liquescent neumes are never used alone (although some of them can be produced), and they always fall at the end of a ligature.

Liquescent neumes are represented graphically in two different, more or less interchangeable ways: with a smaller note or by ‘twisting’ the main note upwards or downwards. The first is produced by making a regular pes or flexa and modifying the shape of the second note: \[ a \pes \deminutum b \] , the second by modifying the shape of a single-note neume with \auctum and one of the direction markers \descendens or \ascendens, e.g., \[ \auctum \descendens a \] .

Special signs

A third category of signs is made up of a small number of signs with a special meaning (which, incidentally, in most cases is only vaguely known): the quilisma, the oriscus, and the strophicus. These are all produced by prefixing a note name with the corresponding modifier, \quilisma, \oriscus, or \stropha.

Virtually, within the ligature delimiters \[ and \], any number of heads may be accumulated to form a single ligature, and head prefixes like \pes, \flexa, \virga, \inclinatum, etc., may be mixed in as desired. The use of the set of rules that underlies the construction of the ligatures in the above table is accordingly extrapolated. This way, infinitely many different ligatures can be created.

Note that the use of these signs in the music itself follows certain rules, which are not checked by LilyPond. E.g., the quilisma is always the middle note of an ascending ligature, and usually falls on a half-tone step, but it is perfectly possible, although incorrect, to make a single-note quilisma.

In addition to the note signs, ‘gregorian.ly’ also defines the commands \versus, \responsum, \ij, \iij, \IJ, and \IIJ, that will produce the corresponding characters, e.g., for use in lyrics, as section markers, etc. These commands use special Unicode characters and will only work if a font is used which supports them.

The following table shows a limited, but still representative pool of Gregorian ligatures, together with the code fragments that produce the ligatures. The table is based on the extended neumes table of the 2nd volume of the Antiphonale Romanum (Liber Hymnarius), published 1983 by the monks of Solesmes. The first column gives the name of the ligature, with the main form in boldface and the liquescent forms in italics. The third column shows the code fragment that produces this ligature, using g, a, and b as example pitches.

Single-note neums

Basic and Liquescent formsOutputLilyPond
code
Punctum

[image of music]

\[ b \]

[image of music]

\[ \cavum b \]

[image of music]

\[ \linea b \]
Punctum Auctum Ascendens

[image of music]

\[ \auctum \ascendens b \]
Punctum Auctum Descendens

[image of music]

\[ \auctum \descendens b \]
Punctum inclinatum

[image of music]

\[ \inclinatum b \]
Punctum Inclinatum Auctum

[image of music]

\[ \inclinatum \auctum b \]
Punctum Inclinatum Parvum

[image of music]

\[ \inclinatum \deminutum b \]
Virga

[image of music]

Two-note ligatures

Clivis vel Flexa

[image of music]

\[ b \flexa g \]
Clivis Aucta Descendens

[image of music]

\[ b \flexa \auctum \descendens g \]
Clivis Aucta Ascendens

[image of music]

\[ b \flexa \auctum \ascendens g \]
Cephalicus

[image of music]

\[ b \flexa \deminutum g \]
Podatus/Pes

[image of music]

\[ g \pes b \]
Pes Auctus Descendens

[image of music]

\[ g \pes \auctum \descendens b \]
Pes Auctus Ascendens

[image of music]

\[ g \pes \auctum \ascendens b \]
Epiphonus

[image of music]

\[ g \pes \deminutum b \]
Pes Initio Debilis

[image of music]

\[ \deminutum g \pes b \]
Pes Auctus Descendens Initio Debilis

[image of music]

\[ \deminutum g \pes \auctum \descendens b \]

Multi-note ligatures

Torculus

[image of music]

\[ a \pes b \flexa g \]
Torculus Auctus Descendens

[image of music]

\[ a \pes b \flexa \auctum \descendens g \]
Torculus Deminutus

[image of music]

\[ a \pes b \flexa \deminutum g \]
Torculus Initio Debilis

[image of music]

\[ \deminutum a \pes b \flexa g \]
Torculus Auctus Descendens Initio Debilis

[image of music]

\[ \deminutum a \pes b \flexa \auctum \descendens g \]
Torculus Deminutus Initio Debilis

[image of music]

\[ \deminutum a \pes b \flexa \deminutum g \]
Porrectus

[image of music]

\[ a \flexa g \pes b \]
Porrectus Auctus Descendens

[image of music]

\[ a \flexa g \pes \auctum \descendens b \]
Porrectus Deminutus

[image of music]

\[ a \flexa g \pes \deminutum b \]
Climacus

[image of music]

\[ \virga b \inclinatum a \inclinatum g \]
Climacus Auctus

[image of music]

\[ \virga b \inclinatum a \inclinatum \auctum g \]
Climacus Deminutus

[image of music]

\[ \virga b \inclinatum a \inclinatum \deminutum g \]
Scandicus

[image of music]

\[ g \pes a \virga b \]
Scandicus Auctus Descendens

[image of music]

\[ g \pes a \pes \auctum \descendens b \]
Scandicus Deminutus

[image of music]

\[ g \pes a \pes \deminutum b \]

Special Signs

Quilisma

[image of music]

\[ g \pes \quilisma a \pes b \]
Quilisma Pes Auctus Descendens

[image of music]

\[ \quilisma g \pes \auctum \descendens b \]
Oriscus

[image of music]

\[ \oriscus b \]
Pes Quassus

[image of music]

\[ \oriscus g \pes \virga b \]
Pes Quassus Auctus Descendens

[image of music]

\[ \oriscus g \pes \auctum \descendens b \]
Salicus

[image of music]

\[ g \oriscus a \pes \virga b \]
Salicus Auctus Descendens

[image of music]

\[ g \oriscus a \pes \auctum \descendens b \]
(Apo)stropha

[image of music]

\[ \stropha b \]
Stropha Aucta

[image of music]

\[ \stropha \auctum b \]
Bistropha

[image of music]

\[ \stropha b \stropha b \]
Tristropha

[image of music]

\[ \stropha b \stropha b \stropha b \]
Trigonus

[image of music]

\[ \stropha b \stropha b \stropha a \]

Comandi predefiniti

The following head prefixes are supported: \virga, \stropha, \inclinatum, \auctum, \descendens, \ascendens, \oriscus, \quilisma, \deminutum, \cavum, \linea.

Head prefixes can be accumulated, though restrictions apply. For example, either \descendens or \ascendens can be applied to a head, but not both to the same head.

Two adjacent heads can be tied together with the \pes and \flexa infix commands for a rising and falling line of melody, respectively.

Use the unary music function \augmentum to add augmentum dots.

Vedi anche

Music Glossary: ligature.

Notation Reference: Gregorian square neume ligatures, White mensural ligatures, Ligatures.

Problemi noti e avvertimenti

When an \augmentum dot appears at the end of the last staff within a ligature, it is sometimes vertically placed wrong. As a workaround, add an additional skip note (e.g., s8) as last note of the staff.

\augmentum should be implemented as a head prefix rather than a unary music function, such that \augmentum can be intermixed with head prefixes in arbitrary order.


2.9.5 Typesetting Kievan square notation


Kievan contexts

As with Mensural and Gregorian notation, the predefined KievanVoice and KievanStaff contexts can be used to engrave a piece in square notation. These contexts initialize all relevant context properties and grob properties to proper values, so you can immediately go ahead entering the chant:

% Font settings for Cyrillic
\paper {
  #(define fonts
    (set-global-fonts
     #:roman "Linux Libertine O,serif"
   ))
}

\score {
  <<
    \new KievanVoice = "melody" \relative c' {
      \cadenzaOn
        c4 c c c c2 b\longa
        \bar "k"
    }
    \new Lyrics \lyricsto "melody" {
      Го -- спо -- ди по -- ми -- луй.
    }
  >>
}

[image of music]

Vedi anche

Music Glossary: kievan notation.

Problemi noti e avvertimenti

LilyPond supports Kievan notation of the Synodal style, as used in the corpus of chantbooks printed by the Russian Holy Synod in the 1910’s and recently reprinted by the Moscow Patriarchate Publishing House. LilyPond does not support the older (less common) forms of Kievan notation that were used in Galicia to notate Rusyn plainchant.


Kievan clefs

There is only one clef used in Kievan notation (the Tse-fa-ut Clef). It is used to indicate the position of c:

  \clef "kievan-do"
  \kievanOn
  c'

[image of music]

Vedi anche

Music Glossary: kievan notation, clef.

Notation Reference: Chiave.


Kievan notes

For Kievan square notation, the appropriate note head style needs to be chosen and the flags and stems need to be turned off. This is accomplished by calling the \kievanOn function, which sets the appropriate properties of the note head, stems, and flags. Once Kievan note heads are not needed, these properties can be reverted by calling the \kievanOff function.

The Kievan final note, which usually comes at the end of a piece of music, may be selected by setting the duration to \longa. The Kievan recitative mark, used to indicate the chanting of several syllables on one note, may be selected by setting the duration to \breve. The following example demonstrates the various Kievan note heads:

\autoBeamOff
\cadenzaOn
\kievanOn
b'1 b'2 b'4 b'8 b'\breve b'\longa
\kievanOff
b'2

[image of music]

Vedi anche

Music Glossary: kievan notation, note head.

Notation Reference: Stili delle teste di nota.

Problemi noti e avvertimenti

LilyPond automatically determines if the stem up or stem down form of a note is drawn. When setting chant in square notation, however, it is customary to have the stems point in the same direction within a single melisma. This can be done manually by setting the direction property of the Stem object.


Kievan accidentals

The kievan style for accidentals is selected with the glyph-name-alist property of the grob Accidental. The kievan style provides a sharp and a flat sign different from the default style. There is no natural sign in Kievan notation. The sharp sign is not used in Synodal music but may occur in earlier manuscripts. It has been included primarily for the sake of compatibility.

\clef "kievan-do"
\override Accidental.glyph-name-alist =
 #alteration-kievan-glyph-name-alist
bes' dis'

[image of music]

Vedi anche

Music Glossary: kievan notation, accidental.

Notation Reference: Alterazioni, Alterazioni automatiche, Il font Emmentaler


Kievan bar line

A decorative figure is commonly placed at the end of a piece of Kievan notation, which may be called the Kievan final bar line. It can be invoked as \bar "k".

  \kievanOn
  \clef "kievan-do"
  c' \bar "k"

[image of music]

Vedi anche

Notation Reference: Battute, Il font Emmentaler


Kievan melismata

Notes within a Kievan melisma are usually placed close to each other and the melismata separated by whitespace. This is done to allow the chanter to quickly identify the melodic structures of Znamenny chant. In LilyPond, melismata are treated as ligatures and the spacing is implemented by the Kievan_ligature_engraver.

When the KievanVoice and KievanStaff contexts are used, the Kievan_ligature_engraver is enabled by default. In other contexts, it can be invoked by replacing the Ligature_bracket_engraver with the Kievan_ligature_engraver in the layout block:

\layout {
  \context {
    \Voice
    \remove "Ligature_bracket_engraver"
    \consists "Kievan_ligature_engraver"
  }
}

The spacing between the notes within a Kievan ligature can be controlled by setting the padding property of the KievanLigature.

The following example demonstrates the use of Kievan ligatures:

% Font settings for Cyrillic
\paper {
  #(define fonts
    (set-global-fonts
     #:roman "Linux Libertine O,serif"
   ))
}

\score {
  <<
    \new KievanVoice = "melody" \relative c' {
      \cadenzaOn
        e2 \[ e4( d4 ) \] \[ c4( d e  d ) \] e1 \bar "k"
    }
    \new Lyrics \lyricsto "melody" {
      Га -- врі -- и -- лу
    }
  >>
}

[image of music]

Vedi anche

Music Glossary: ligature.

Notation Reference: White mensural ligatures, Gregorian square neume ligatures, Ligatures.

Problemi noti e avvertimenti

Horizontal spacing of ligatures is poor.


2.9.6 Working with ancient music—scenarios and solutions

Working with ancient music frequently involves particular tasks which differ considerably from the modern notation for which LilyPond is designed. In the rest of this section, a number of typical scenarios are outlined, with suggestions of solutions. These involve:


Incipits

It is customary when transcribing mensural music into modern notation to place an indication of how the initial rests and note or notes of the original version appeared - including the original clefs. This is called an incipit. The \incipit command uses the indent of the main staff to set the width occupied by the incipit, and incipit-width to set the width of the incipit staff.

\score {
  \new Staff <<
    \new Voice = Tenor {
      \set Staff.instrumentName = #"Tenor"
      \override Staff.InstrumentName.self-alignment-X = #RIGHT
      \incipit { \clef "mensural-c4" \key f \major r\breve r1 c'1 }
      \clef "treble_8"
      \key f \major
      R1 r2 c'2 |
      a4. c'8
    }
    \new Lyrics \lyricsto Tenor { Cyn -- thia your }
  >>
  \layout
  {
    indent = 5\cm
    incipit-width = 3\cm
  }
}

[image of music]

Problemi noti e avvertimenti

Note that instrumentName must be set in the music for the incipit to be produced. If no instrument name is required then use \set Staff.instrumentName = #"".


Mensurstriche layout

Mensurstriche (‘mensuration lines’) is the accepted term for bar lines that are drawn between the staves of a system but not through the staves themselves. It is a common way to preserve the rhythmic appearance of the original, i.e., not having to break syncopated notes at bar lines, while still providing the orientation aids that bar lines give.

La formattazione mensurale, in cui le stanghette non appaiono sui righi ma nello spazio tra i righi, si può ottenere usando StaffGroup al posto di ChoirStaff. La stanghetta sui righi viene nascosta con \hide.

global = {
  \hide Staff.BarLine
  s1 s
  % the final bar line is not interrupted
  \undo \hide Staff.BarLine
  \bar "|."
}

\new StaffGroup \relative c'' {
  <<
    \new Staff { << \global { c1 c } >> }
    \new Staff { << \global { c c } >> }
  >>
}

[image of music]


Transcribing Gregorian chant

Gregorian chant can be transcribed into modern notation with a number of simple tweaks.

Stems. Stems can be left out altogether by \remove-ing the Stem_engraver from the Voice context:

\layout {
  …
  \context {
    \Voice
      \remove "Stem_engraver"
  }
}

Timing. For unmetered chant, there are several alternatives.

The Time_signature_engraver can be removed from the Staff context without any negative side effects. The alternative, to make it transparent, will leave an empty space in the score, since the invisible signature will still take up space.

In many cases, \set Score.timing = ##f will give good results. Another alternative is to use \cadenzaOn and \cadenzaOff.

To remove the bar lines, the radical approach is to \remove the Bar_engraver from the Staff context. Again, one may want to use \hide BarLine instead, if an occasional barline is wanted.

A common type of transcription is recitativic chant where the repeated notes are indicated with a single breve. The text to the recitation tone can be dealt with in two different ways: either set as a single, left-aligned syllable:

\include "gregorian.ly"
chant = \relative {
  \clef "G_8"
  c'\breve c4 b4 a c2 c4  \divisioMaior
  c\breve c4 c f, f \finalis
}

verba = \lyricmode {
  \once \override LyricText.self-alignment-X = #-1
  "Noctem quietam et" fi -- nem per -- fec -- tum
  \once \override LyricText.self-alignment-X = #-1
  "concedat nobis Dominus" om -- ni -- po -- tens.
}
\score {
  \new Staff <<
  \new Voice = "melody" \chant
  \new Lyrics = "one" \lyricsto melody \verba
  >>
  \layout {
    \context {
      \Staff
      \remove "Time_signature_engraver"
      \remove "Bar_engraver"
    }
    \context {
      \Voice
      \remove "Stem_engraver"
    }
  }
}

[image of music]

This works fine, as long as the text doesn’t span a line break. If that is the case, an alternative is to add hidden notes to the score, as below.

In some transcription styles, stems are used occasionally, for example to indicate the transition from a single-tone recitative to a fixed melodic gesture. In these cases, one can use either \hide Stem or \override Stem.length = #0 instead of \remove-ing the Stem_engraver and restore the stem when needed with the corresponding \undo \hide Stem.

\include "gregorian.ly"
chant = \relative {
  \clef "G_8"
  \set Score.timing = ##f
  \hide Stem
  c'\breve \hide NoteHead  c c c c c
  \undo \hide NoteHead
  \undo \hide Stem \stemUp c4 b4 a
  \hide Stem c2 c4  \divisioMaior
  c\breve \hide NoteHead c c c c c c c
  \undo \hide NoteHead c4 c f, f \finalis
}

verba = \lyricmode {
  No -- ctem qui -- e -- tam et fi -- nem per -- fec -- tum
  con -- ce -- dat no -- bis Do -- mi -- nus om -- ni -- po -- tens.
}

\score {
  \new Staff <<
    \new Voice = "melody" \chant
    \new Lyrics \lyricsto "melody" \verba
  >>
  \layout {
    \context {
      \Staff
      \remove "Time_signature_engraver"
      \hide BarLine
    }
  }
}

[image of music]

Another common situation is transcription of neumatic or melismatic chants, i.e., chants with a varying number of notes to each syllable. In this case, one would want to set the syllable groups clearly apart, usually also the subdivisions of a longer melisma. One way to achieve this is to use a fixed \time, e.g., 1/4, and let each syllable or note group fill one of these measures, with the help of tuplets or shorter durations. If the bar lines and all other rhythmical indications are made transparent, and the space around the bar lines is increased, this will give a fairly good representation in modern notation of the original.

To avoid that syllables of different width (such as “-ri” and “-rum”) spread the syllable note groups unevenly apart, the 'X-extent property of the LyricText object may be set to a fixed value. Another, more cumbersome way would be to add the syllables as \markup elements. If further adjustments are necessary, this can be easily done with s ‘notes’.

spiritus = \relative {
  \time 1/4
  \override Lyrics.LyricText.X-extent  = #'(0 . 3)
  d'4 \tuplet 3/2 { f8 a g } g a a4 g f8 e
  d4 f8 g g8 d f g a g f4 g8 a a4  s
  \tuplet 3/2 { g8 f d } e f g a g4
}

spirLyr = \lyricmode {
  Spi -- ri -- _ _ tus  _ Do -- mi -- ni  _ re -- ple -- _ vit _
  or -- _ bem _  ter -- ra -- _ rum, al -- _ _ le -- _ lu
  -- _ ia.
}
\score {
  \new Staff <<
    \new Voice = "chant" \spiritus
    \new Lyrics = "one" \lyricsto "chant" \spirLyr
  >>
  \layout {
    \context {
      \Staff
      \remove "Time_signature_engraver"
      \override BarLine.X-extent = #'(-1 . 1)
      \hide Stem
      \hide Beam
      \hide BarLine
      \hide TupletNumber
    }
  }
}

[image of music]


Ancient and modern from one source

Using tags to produce mensural and modern music from the same source

By using tags, it’s possible to use the same music to produce both mensural and modern music. In this snippet, a function menrest is introduced, allowing mensural rests to be pitched as in the original, but with modern rests in the standard staff position. Tags are used to produce different types of bar line at the end of the music, but tags can also be used where other differences are needed: for example using “whole measure rests” (R1, R\breve etc.) in modern music, but normal rests (r1, r\breve, etc.) in the mensural version. Note that converting mensural music to its modern equivalent is usually referred to as transcription.

menrest = #(define-music-function (note)
  (ly:music?)
#{
    \tag #'mens $(make-music 'RestEvent note)
    \tag #'mod $(make-music 'RestEvent note 'pitch '())
#})

MensStyle = {
  \autoBeamOff
  \override NoteHead.style = #'petrucci
  \override Score.BarNumber.transparent = ##t
  \override Stem.neutral-direction = #up
}

finalis = {
  \once \override BreathingSign.stencil = #ly:breathing-sign::finalis
  \once \override BreathingSign.Y-offset = #0
  \once \override BreathingSign.minimum-X-extent = #'(-1.0 . 0.0)
  \once \override BreathingSign.minimum-Y-extent = #'(-2.5 . 2.5)

  \breathe
}

Music = \relative c'' {
  \set Score.tempoHideNote = ##t
  \key f \major
  \time 4/4
  g1 d'2 \menrest bes4 bes2 a2 r4 g4 fis2.
  \tag #'mens { \finalis }
  \tag #'mod { \bar "||" }
}

MenLyr = \lyricmode { So farre, deere life, deare life }
ModLyr = \lyricmode { So far, dear life, dear life }

\score {
  \keepWithTag #'mens {
    <<
      \new MensuralStaff
      {
        \new MensuralVoice = Cantus \clef "mensural-c1" \MensStyle \Music
      }
      \new Lyrics \lyricsto Cantus \MenLyr
    >>
  }
}

\score {
  \keepWithTag #'mod {
    \new ChoirStaff <<
      \new Staff
      {
        \new Voice = Sop \with {
          \remove "Note_heads_engraver"
          \consists "Completion_heads_engraver"
          \remove "Rest_engraver"
          \consists "Completion_rest_engraver" }
        {
          \shiftDurations #1 #0 { \autoBeamOff \Music }
        }
      }
      \new Lyrics \lyricsto Sop \ModLyr
    >>
  }
}

[image of music]


Editorial markings


2.10 World music

Questo capitolo tratta la notazione delle musiche tradizionali diverse da quelle occidentali.


2.10.1 Notazione comune per la musica non occidentale

Questa sezione spiega come scrivere e stampare partiture musicali che non appartengono alla tradizione classica occidentale, chiamata anche Periodo di pratica comune.


Estensione dei sistemi di notazione e di accordatura

La notazione classica standard (nota anche come notazione del Periodo di pratica comune) viene usata in tutti i generi musicali, non solo nella musica ‘classica’ occidentale. Questa notazione è trattata in Inserimento delle altezze, mentre i vari nomi di nota che possono essere usati sono spiegati in Nomi delle note in altre lingue.

Tuttavia, molti generi musicali non occidentali (e alcuni tipi di musica folk occidentale e tradizionale) utilizzano sistemi di accordatura alternativi o estesi che non rientrano facilmente nella notazione classica standard.

In alcuni casi viene usata comunque la notazione standard, mentre le differenze di altezza restano implicite. Per esempio, la musica araba viene rappresentata con le alterazioni standard di un semitono e di un quarto di tono, e le esatte alterazioni di altezza sono determinate in base al contesto. Vengono usati solitamente i nomi italiani delle note, mentre il file di inizializzazione ‘arabic.ly’ fornisce un comodo insieme di macro e definizioni che estendono la notazione standard. Maggiori dettagli in Musica araba.

Altri generi musicali richiedono notazioni estese o uniche. La musica classica turca o musica ottomana, per eesempio, usa forme melodiche note come makamlar, i cui intervalli sono basati su divisioni di 1/9 del tono intero. Usa comunque le note sul rigo standard occidentale, ma con alterazioni speciali presenti esclusivamente nella musica turca, definite nel file ‘makam.ly’. Maggiori informazioni sulla musica classica turca e sui makamlar in Musica classica turca.

Per trovare i file di inizializzazione come ‘arabic.ly’ o ‘makam.ly’ nel proprio sistema, leggere Altre fonti di informazione.

Frammenti di codice selezionati

Esempio di makam

Makam è un tipo di melodia proveniente dalla Turchia che usa alterazioni microtonali di 1/9. Consultare il file di inizializzazione ‘ly/makam.ly’ per vedere come sono definiti i nomi delle altezze e le alterazioni.

% Initialize makam settings
\include "makam.ly"

\relative c' {
  \set Staff.keyAlterations = #`((6 . ,(- KOMA)) (3 . ,BAKIYE))
  c4 cc db fk
  gbm4 gfc gfb efk
  fk4 db cc c
}

[image of music]

Vedi anche

Glossario musicale: Periodo di pratica comune, makamlar.

Manuale di apprendimento: Altre fonti di informazione.

Guida alla notazione: Inserimento delle altezze, Nomi delle note in altre lingue, Musica araba, Musica classica turca.


2.10.2 Musica araba

Questa sezione evidenzia le questioni relative alla notazione della musica araba.


Referenze per la musica araba

Finora la musica araba è stata soprattutto una tradizione orale. La musica, se trascritta, viene solitamente schematizzata in una sorta di abbozzo, sul quale gli esecutori hanno molta libertà di improvvisazione. Ma, per poter comunicare e preservare la musica araba, l’uso della notazione accidentale, con alcune variazioni, è sempre più diffuso.

Alcuni elementi della notazione musicale occidentale, come la trascrizione di accordi e parti independenti, non sono necessari per scrivere i brani arabi più tradizionali. Ci sono tuttavia alcune questioni differenti, come il bisogno di indicare gli intervalli intermedi che si trovano tra un semitono e un tono, oltre agli intervalli minori e maggiori usati nella musica occidentale. C’è anche il bisogno di raggruppare e indicare un gran numero di diversi maqam (modi) che fanno parte della musica araba.

In generale, la notazione della musica araba non tenta di indicare precisamente gli elementi microtonali presenti nella pratica musicale.

Varie questioni rilevanti per la musica araba sono trattate in altre sezioni della documentazione:

Vedi anche

Guida alla notazione: Notazione comune per la musica non occidentale, Armatura di chiave, Travature manuali.

Frammenti: World music.


Nomi delle note in arabo

I nomi più tradizionali delle note in arabo possono essere piuttosto lunghi e non sono adatti alla scrittura musicale, quindi non vengono suati. I nomi delle note in inglese non sono molto conosciute nell’istruzione musicale araba, quindi al loro posto sono usati i nomi delle note in italiano, ovvero i nomi usati nel solfeggio (do, re, mi, fa, sol, la, si); si possono usare anche le alterazioni. I nomi delle note in italiano e le alterazioni sono spiegati in Nomi delle note in altre lingue; l’uso della notazione occidentale standard per scrivere musica non occidentale è trattato in Notazione comune per la musica non occidentale.

Ecco un esempio di come può essere scritta la scala araba rast:

\include "arabic.ly"
\relative {
  do' re misb fa sol la sisb do sisb la sol fa misb re do
}

[image of music]

Il simbolo di semibemolle non corrisponde al simbolo usato nella notazione araba. Per ottenere il simbolo arabo di semibemolle, si può usare il simbolo \dwn, definito in ‘arabic.ly’, prima di un simbolo di bemolle. L’aspetto del simbolo di semibemolle nell’armatura di chiave non può essere modificato con questo metodo.

\include "arabic.ly"
\relative {
  \set Staff.extraNatural = ##f
  dod' dob dosd \dwn dob dobsb dodsd do do
}

[image of music]

Vedi anche

Guida alla notazione: Nomi delle note in altre lingue, Notazione comune per la musica non occidentale.

Frammenti: World music.


Armature di chiave arabe

Oltre alle armature di chiave minori e maggiori, sono definite le seguenti armature in ‘arabic.ly’: bayati, rast, sikah, iraq e kurd. Queste armature definiscono un piccolo numero di gruppi di maqam invece del gran numero di maqam di uso comune.

In generale, un maqam usa l’armatura di chiave del suo gruppo o di un gruppo vicino, e le variazioni di alterazioni sono contrassegnate nel corso della musica.

Per esempio, per indicare l’armatura di chiave di un brano maqam muhayer:

\key re \bayati

dove re è l’altezza predefinita del maqam muhayer, e bayati è il nome del maqam di base nel gruppo.

Sebbene l’armatura di chiave indichi il gruppo, di solito si precisa nel titolo il maqam più specifico, dunque in questo esempio il nome di maqam muhayer dovrebbe apparire nel titolo.

Altri maqam nello stesso gruppo bayati, come mostrato nella tabella in basso (bayati, hussaini, saba, and ushaq), possono essere indicati nello stesso modo. Sono tutte variazioni del maqam di base e più comune nel gruppo, ovvero bayati. Solitamente differiscono dal maqam di base nei tetracordi superiori, o in certi dettagli di disposizione che non cambiano fondamentalmente la loro natura.

L’altro maqam nello stesso gruppo (Nawa) è correlato con bayati per la modulazione, indicata in tabella tra parentesi per quei maqam che sono modulazioni del loro maqam fondamentale. I maqam arabi permettono soltanto modulazioni limitate, a causa della natura degli strumenti musicali arabi. Nawa può essere indicato nel modo seguente:

\key sol \bayati

Nella musica araba, lo stesso termine, come bayati, usato per indicare un gruppo maqam, è anche un maqam che è solitamente il più importante nel gruppo, e può anche essere considerato come il maqam di base.

Ecco un raggruppamento consigliato che mostra le armature di chiave dei più comuni maqam:

gruppo maqamtonalitàfinalisAltri maqma nel gruppo (finalis)
ajammajorsibjaharka (fa)
bayatibayatirehussaini, muhayer, saba, ushaq, nawa (sol)
hijazkurdreshahnaz, shad arban (sol), hijazkar (do)
iraqiraqsisb-
kurdkurdrehijazkar kurd (do)
nahawandminordobusalik (re), farah faza (sol)
nakrizminordonawa athar, hisar (re)
rastrastdomahur, yakah (sol)
sikahsikahmisbhuzam

Frammenti di codice selezionati

Armature di chiave non tradizionali

Il comando \key comunemente usato imposta la proprietà keyAlterations, che fa parte del contesto Staff.

Per creare armature di chiave non standard, tale proprietà va impostata esplicitamente. Il formato di questo comando è una lista:

\set Staff.keyAlterations = #`(((ottava . grado) . alterazione) ((ottava . grado) . alterazione) ...) dove, per ogni elemento della lista, ottava indica l’ottava (0 è l’ottava dal Do centrale al Si precedente), grado indica la nota all’interno dell’ottava (0 significa Do e 6 significa Si) e alterazione può essere ,SHARP ,FLAT ,DOUBLE-SHARP etc. (Si noti la virgola iniziale.)

Altrimenti, usando, per ogni elemento della lista, il formato breve (grado . alterazione), ciò indica che la stessa alterazione deve essere presente in tutte le ottave.

Ecco un esempio di una possibile armatura per generare una scala a tono intero:

\relative {
  \set Staff.keyAlterations = #`((6 . ,FLAT)
                                 (5 . ,FLAT)
                                 (3 . ,SHARP))
  c'4 d e fis
  aes4 bes c2
}

[image of music]

Vedi anche

Glossario musicale: maqam, bayati, rast, sikah, iraq, kurd.

Guida alla notazione: Armatura di chiave.

Manuale di apprendimento: Altezze e armature di chiave.

Guida al funzionamento interno: KeySignature.

Frammenti: World music, Pitches.


Indicazioni di tempo arabe

Alcune forme di musica classica araba e turca, come Semai, usano indicazioni di tempo insolite, come 10/8. Ciò può determinare un raggruppamento automatico delle note piuttosto diverso dalle partiture esistenti, dove le note possono non essere raggruppate sul tempo, ma in un modo che è difficile da cogliere aggiustando la disposizione automatica delle travature. L’alternativa consiste nel disattivare la disposizione automatica delle travature e disporre le travature manualmente. Anche se non è richiesto di riprodurre lo stile di una partitura esistente, può essere comunque opportuno regolare il comportamento della disposizione automatica delle travature e/o usare indicazioni di tempo composto.

Frammenti di codice selezionati

Improvvisazione araba

Per improvvisazioni o taqasim a tempo libero, si può omettere l’indicazione di tempo e usare \cadenzaOn. Può essere necessaria la modifica dello stile delle alterazioni, perché l’assenza delle stanghette farà sì che l’alterazione sia contrassegnata una volta sola. Ecco un esempio di quello che potrebbe essere l’inizio di un’improvvisazione hijaz:

\include "arabic.ly"

\relative sol' {
  \key re \kurd
  \accidentalStyle forget
  \cadenzaOn
  sol4 sol sol sol fad mib sol1 fad8 mib re4. r8 mib1 fad sol
}

[image of music]

Vedi anche

Glossario musicale: semai, taqasim.

Guida alla notazione: Travature manuali, Travature automatiche, Musica in tempo libero, Alterazioni automatiche, Impostare il comportamento delle travature automatiche, Indicazione di tempo.

Frammenti: World music.


Esempio di musica araba

Ecco un modello che usa l’inizio di un Semai turco, conosciuto nell’educazione musicale araba, per illustrare le peculiarità della notazione musicale araba, come gli intervalli intermedi e i modi inusuali discussi in questa sezione.

\include "arabic.ly"
\score {
  \relative {
    \set Staff.extraNatural = ##f
    \set Staff.autoBeaming = ##f
    \key re \bayati
    \time 10/8

    re'4 re'8 re16 [misb re do] sisb [la sisb do] re4 r8
    re16 [misb do re] sisb [do] la [sisb sol8] la [sisb] do [re] misb
    fa4 fa16 [misb] misb8. [re16] re8 [misb] re  [do] sisb
    do4 sisb8 misb16 [re do sisb] la [do sisb la] la4 r8
  }
  \header {
    title = "Semai Muhayer"
    composer = "Jamil Bek"
  }
}

[image of music]

Vedi anche

Frammenti: World music.


Letture complementari sulla musica araba

  1. The music of the Arabs di Habib Hassan Touma [Amadeus Press, 1996], contiene uno studio dei maqam e il loro metodo di classificazione.

    Ci sono anche vari siti web che spiegano i maqam e alcuni offrono degli esempi audio, come:

    Nonostante ci sia un generale consenso sui criteri di classificazione dei maqam che sono collegati tra loro a causa di comuni tetracordi inferiori o della modulazione, i metodi di classificazione possono variare in alcuni dettagli.

  2. Non c’è una coerenza perfetta, talvolta perfino nello stesso testo, su come specificare le armature di chiave per certi maqam. È tuttavia pratica comune l’utilizzo di una armatura di chiave per gruppo, invece di un’armatura diversa per ogni maqam.

    I metodi dei seguenti autori per l’Oud, il liuto arabo, contegono esempi di composizioni in gran parte turche e arabe.

    • Charbel Rouhana
    • George Farah
    • Ibrahim Ali Darwish Al-masri

2.10.3 Musica classica turca

Questa sezione evidenzia le questioni rilevanti per la notazione di musica classica turca.


Riferimenti per la musica classica turca

La musica classica turca si è sviluppata nell’impero ottomano in un periodo più o meno contemporaneo a quello della musica classica in Europa, e ha proseguito nei secoli ventesimo e ventunesimo come una tradizione viva e distinta, con le sue forme compositive, la sua teoria e i propri stili di esecuzione. Tra le sue principali peculiarità c’è l’uso degli intervalli microtonali basati sui ‘commi’ di 1/9 di un tono, dal quale vengono costruite le forme melodiche note come makam (plurale makamlar).

Alcune questioni rilevanti per la musica classica turca sono trattate in altre sezioni della documentazione:


Nomi delle note in turco

Nella musica classica turca le altezze tradizionalmente hanno nomi unici, e a causa della divisione del tono in nove parti i makamlar usano un insieme di intervalli completamente diverso dalle scale e dai modi occidentali: koma (1/9 di un tono), eksik bakiye (3/9), bakiye (4/9), kücük mücenneb (5/9), büyük mücenneb (8/9), tanîni (un tono intero) e artık ikili (12/9 o 13/9 di un tono).

Dal punto di vista della notazione moderna conviene usare le note standard occidentali sul rigo (do, re, mi, …) con delle alterazioni speciali che alzano o abbassano le note di intervalli di 1/9, 4/9, 5/9 e 8/9 di tono. Queste alterazioni sono definite nel file ‘makam.ly’.

La tabella seguente elenca:

Nome alterazione

suffissp

alterazione

büyük mücenneb (diesis)

-bm

+8/9

kücük mücenneb (diesis)

-k

+5/9

bakiye (sharp)

-b

+4/9

koma (sharp)

-c

+1/9

koma (flat)

-fc

-1/9

bakiye (flat)

-fb

-4/9

kücük mücenneb (bemolle)

-fk

-5/9

büyük mücenneb (bemolle)

-fbm

-8/9

Per una spiegazione più generale della notazione musicale non occidentale, leggere Notazione comune per la musica non occidentale.

Vedi anche

Glossario musicale: makam, makamlar.

Guida alla notazione: Notazione comune per la musica non occidentale.


3. Input e output

Questa sezione tratta le questioni generali relative all’input e all’output di LilyPond, non specifiche di un certo tipo di notazione.


3.1 Struttura dell’input

Il principale formato di input di LilyPond sono i file di testo. Per convenzione, questi file hanno estensione ‘.ly’.


3.1.1 Struttura di una partitura

Un blocco \score deve contenere una singola espressione musicale delimitata da parentesi graffe:

\score {
  …
}

Nota: Ci deve essere solo una espressione musicale più esterna in un blocco score e deve essere racchiusa tra parentesi graffe.

Questa espressione musicale singola può essere di qualsiasi dimensione e contenere altre espressioni musicali di qualsiasi complessità. Tutti gli esempi seguenti sono espressioni musicali:

{ c'4 c' c' c' }
{
  { c'4 c' c' c' }
  { d'4 d' d' d' }
}

[image of music]

<<
  \new Staff { c'4 c' c' c' }
  \new Staff { d'4 d' d' d' }
>>

[image of music]

{
  \new GrandStaff <<
    \new StaffGroup <<
      \new Staff { \flauto }
      \new Staff { \oboe }
    >>
    \new StaffGroup <<
      \new Staff { \violinoI }
      \new Staff { \violinoII }
    >>
  >>
}

I commenti sono un’eccezione a questa regola generale (altre eccezioni sono spiegate in Struttura del file). Sia i commenti su una singola riga che quelli multiriga delimitati da %{ … %} possono essere inseriti ovunque nel file di input: dentro o fuori un blocco \score e dentro o fuori la singola espressione musicale di un blocco \score.

È bene ricordare che anche se un file contiene soltanto un blocco \score, questo è implicitamente racchiuso in un blocco \book. Un blocco \book in un file sorgente produce almeno un file di output e il nome predefinito del file di output deriva dal nome del file di input, quindi ‘fandangoperelefanti.ly’ genererà ‘fandangoperelefanti.pdf’.

Maggiori dettagli sui blocchi \book si trovano in Molteplici partiture in un libro, Molteplici file di output da un unico file di input e Struttura del file.

Vedi anche

Manuale di apprendimento: Lavorare sui file di input, Espressioni musicali, La partitura è una (singola) espressione musicale composta.


3.1.2 Molteplici partiture in un libro

Un documento può contenere più brani di musica e testo, come, per esempio, uno studio o una parte orchestrale con vari movimenti. Ogni movimento si inserisce con un blocco \score,

\score {
  …musica…
}

e il testo si inserisce con un blocco \markup,

\markup {
  …testo…
}

Tutti i movimenti e i testi che appaiono nello stesso file ‘.ly’ normalmente vengono elaborati in un singolo file di output.

\score {
  
}
\markup {
  
}
\score {
  
}

Un’importante eccezione è costituita dai documenti da elaborare con lilypond-book, dove occorre aggiungere esplicitamente un blocco \book, altrimenti apparirà nell’output solo il primo blocco \score o \markup.

L’intestazione di ogni brano musicale può essere inserita nel blocco \score. Il nome definito nel campo piece (brano) dell’intestazione apparirà all’inizio di ogni movimento. Il titolo dell’intero libro può trovarsi all’interno del blocco \book oppure, se questo non è presente, nel blocco \header all’inizio del file.

\header {
  title = "Otto miniature"
  composer = "Igor Stravinsky"
}
\score {
  …
  \header { piece = "Romanza" }
}
\markup {
   …testo della seconda strofa…
}
\markup {
   …testo della terza strofa…
}
\score {
  …
  \header { piece = "Minuetto" }
}

I brani musicali possono essere raggruppati in parti di libro tramite i blocchi \bookpart. Le parti di libro sono separate da un’interruzione di pagina e possono iniziare con un titolo, come il libro stesso, specificandolo in un blocco \header.

\bookpart {
  \header {
    title = "Titolo del libro"
    subtitle = "Prima parte"
  }
  \score { … }
  …
}
\bookpart {
  \header {
    subtitle = "Seconda parte"
  }
  \score { … }
  …
}

3.1.3 Molteplici file di output da un unico file di input

Per generare molteplici file di output dallo stesso file ‘.ly’, basta aggiungere molteplici blocchi \book, ognuno dei quali produrrà un file di output separato. Se non è specificato alcun blocco \book nel file di input, LilyPond tratterà implicitamente l’intero file come un singolo blocco \book, come è spiegato in Struttura del file.

Nel generare molteplici file da un singolo file sorgente, LilyPond controlla che nessuno dei file di output di alcun blocco \book sovrascriva il file di output prodotto da un blocco \book precedente dello stesso file di input.

Per farlo, aggiunge un suffisso al nome del file di output di ogni blocco \book, derivato dal nome del file di input (se viene lasciata l’impostazione predefinita).

Il comportamento predefinito consiste quindi nell’appendere un suffisso numerico a ogni nome che potrebbe entrare in conflitto, quindi

\book {
  \score { … }
  \paper { … }
}
\book {
  \score { … }
  \paper { … }
}
\book {
  \score { … }
  \paper { … }
}

nel file sorgente ‘ottominiature.ly’ genererà


3.1.4 Nomi dei file di output

LilyPond permette di decidere quali nomi di file debbano essere usati dai vari backend quando questi generano i file di output.

Nella sezione precedente abbiamo visto come LilyPond prevenga i conflitti di nome quando genera molti file di output da un singolo file sorgente. È possibile anche specificare un proprio suffisso per ogni blocco \book. Quindi si possono, per esempio, generare file chiamati ‘ottominiature-Romanza.pdf’, ‘ottominiature-Minuetto.pdf’ e ‘ottominiature-Notturno.pdf’ aggiungendo una dichiarazione \bookOutputSuffix all’interno di ogni blocco \book.

\book {
  \bookOutputSuffix "Romanza"
  \score { … }
  \paper { … }
}
\book {
  \bookOutputSuffix "Minuetto"
  \score { … }
  \paper { … }
}
\book {
  \bookOutputSuffix "Notturno"
  \score { … }
  \paper { … }
}

È possibile anche specificare un diverso nome del file di output per ciascun blocco book, tramite le dichiarazioni \bookOutputName

\book {
  \bookOutputName "Romanza"
  \score { … }
  \paper { … }
}
\book {
  \bookOutputName "Minuetto"
  \score { … }
  \paper { … }
}
\book {
  \bookOutputName "Notturno"
  \score { … }
  \paper { … }
}

Questo file produrrà i seguenti file di output:


3.1.5 Struttura del file

Un file ‘.ly’ può contenere un qualsiasi numero di espressioni di livello superiore (in inglese, toplevel expressions). Per espressione di livello superiore si intende una delle seguenti:

L’esempio seguente mostra tre elementi che possono essere inseriti nel livello superiore

\layout {
  % Non giustificare l'output
  ragged-right = ##t
}

\header {
   title = "Do-re-mi"
}

{ c'4 d' e2 }

Ciascuna delle seguenti istruzioni lessicali può essere inserita in qualsiasi punto di un file:

Lo spazio bianco tra gli elementi dell’input viene generalmente ignorato e può essere liberamente omesso o aumentato per migliorare la leggibilità. Tuttavia esistono dei casi in cui lo spazio bianco deve essere sempre usato per non incorrere in errori:

Vedi anche

Manuale di apprendimento: Come funzionano i file di input di LilyPond.

Guida alla notazione: Come funzionano i titoli, Il blocco \layout.


3.2 Titoli e intestazioni

Quasi tutte le partiture musicali hanno il titolo e il nome del compositore e alcuni brani comprendono molte altre informazioni.


3.2.1 Creazione di titoli intestazioni e piè di pagina


Come funzionano i titoli

Ogni blocco \book in un singolo file di input produce un diverso file di output, vedi Struttura del file. In ciascun file di output sono disponibili tre tipi di titolazioni: titoli del libro all’inizio di ogni libro (book), titoli della parte all’inizio di ciascuna parte (bookpart) e titoli del brano all’inizio di ciascun brano (score).

I valori dei campi dei titoli come title (titolo) e composer (compositore) sono definiti nei blocchi \header (la sintassi dei blocchi \header e un elenco completo dei campi disponibili si trovano in Formattazione predefinita dei titoli delle parti e dei brani). I titoli del libro, delle parti e dei brani possono avere tutti gli stessi campi, sebbene per impostazione predefinita i campi dei titoli del brano siano limitati a piece e opus.

I blocchi \header possono essere inseriti in quattro diversi punti formando una gerarchia discendente di blocchi \header:

I valori dei campi vengono filtrati attraverso questa gerarchia, con i valori più in alto nella gerarchia che persistono finché un valore più in basso nella gerarchia non ha la precedenza. In sintesi:

Nota: Ricordarsi che quando si mette un blocco \header in un blocco \score, l’espressione musicale deve precedere il blocco \header.

Non è necessario inserire blocchi \header in tutti e quattro i luoghi: alcuni o perfino tutti possono essere omessi. Analogalmente, in semplici file di input si possono omettere i blocchi \book e \bookpart, lasciando che questi siano creati implicitamente.

Se il libro ha un solo brano, il blocco \header viene di solito messo all’inizio del file, in modo che sia prodotto soltanto il titolo della parte e lasciando disponibili tutti i campi di titolazione.

Se il libro ha vari brani, è possibile usare diverse disposizioni dei blocchi \header, corrispondenti ai diversi tipi di pubblicazione musicale. Per esempio, se la pubblicazione contiene vari brani dello stesso compositore, la soluzione più adatta prevederebbe un blocco \header all’inizio del file che specifichi il titolo del libro e il nome del compositore, e dei blocchi \header in ciascun blocco \score che specifichino il titolo del brano (piece) e dell’opera (opus), come in questo esempio:

\header {
  title = "SUITE I."
  composer = "J. S. Bach."
}

\score {
  \new Staff \relative {
    \clef bass
    \key g \major
    \repeat unfold 2 { g,16( d' b') a b d, b' d, } |
    \repeat unfold 2 { g,16( e' c') b c e, c' e, } |
  }
  \header {
    piece = "Prélude."
  }
}

\score {
  \new Staff \relative {
    \clef bass
    \key g \major
    \partial 16 b16 |
    <g, d' b'~>4 b'16 a( g fis) g( d e fis) g( a b c) |
    d16( b g fis) g( e d c) b(c d e) fis( g a b) |
  }
  \header {
    piece = "Allemande."
  }
}

[image of music]

Sono possibili disposizioni più complesse. Per esempio, i campi testuali del blocco \header di un libro possono essere stampati nei titoli di tutti i brani, magari sovrascrivendo alcuni campi e sopprimendone altri:

\book {
  \paper {
    print-all-headers = ##t
  }
  \header {
    title = "DAS WOHLTEMPERIRTE CLAVIER"
    subtitle = "TEIL I"
    % Non mostrare il piè di pagina predefinito nell'ultima pagina di questo libro
    tagline = ##f
  }
  \markup { \vspace #1 }
  \score {
    \new PianoStaff <<
      \new Staff { s1 }
      \new Staff { \clef "bass" s1 }
    >>
    \header {
      title = "PRAELUDIUM I"
      opus = "BWV 846"
      % Non mostrare il sottotitolo in questo brano
      subtitle = ##f
    }
  }
  \score {
    \new PianoStaff <<
      \new Staff { s1 }
      \new Staff { \clef "bass" s1 }
    >>
    \header {
      title = "FUGA I"
      subsubtitle = "A 4 VOCI"
      opus = "BWV 846"
      % Non mostrare il sottotitolo in questo brano
      subtitle = ##f
    }
  }
}

[image of music]

Vedi anche

Guida alla notazione: Struttura del file, Formattazione predefinita dei titoli delle parti e dei brani, Formattazione personalizzata dei titoli.


Formattazione predefinita dei titoli delle parti e dei brani

Questo esempio illustra visivamente tutte le variabili del blocco \header:

\book {
  \header {
      % I seguenti campi sono centrati
    dedication = "Dedica"
    title = "Titolo"
    subtitle = "Sottotitolo"
    subsubtitle = "Sottosottotitolo"
      % I seguenti campi sono distribuiti uniformemente su una riga
      % il campo "instrument" appare anche nelle pagine seguenti
    instrument = \markup \with-color #green "Strumento"
    poet = "Poeta"
    composer = "Compositore"
      % I campi seguenti sono posti agli estremi opposti della stessa riga
    meter = "Tempo"
    arranger = "Arrangiatore"
      % I campi seguenti sono centrati in fondo
    tagline = "Lo slogan va in fondo all'ultima pagina"
    copyright = "Il copyright va in fondo alla prima pagina"
  }
  \score {
    { s1 }
    \header {
        % I campi seguenti sono posti agli estremi opposti della stessa riga
      piece = "Brano 1"
      opus = "Opera 1"
    }
  }
  \score {
    { s1 }
    \header {
        % I campi seguenti sono posti agli estremi opposti della stessa riga
      piece = "Brano 2 sulla stessa pagina"
      opus = "Opera 2"
    }
  }
  \pageBreak
  \score {
    { s1 }
    \header {
        % I campi seguenti sono posti agli estremi opposti della stessa riga
      piece = "Brano 3 su una nuova pagina"
      opus = "Opera 3"
    }
  }
}

[image of music]

Notare che:

Per cambiare la formattazione predefinita leggere Formattazione personalizzata dei titoli.

Se un blocco \book inizia subito con un blocco \bookpart, non verrà stampato alcun titolo per il libro, dato che non esiste una pagina in cui farlo apparire. Se il titolo del libro deve comunque apparire, conviene inserire all’inizio di \book del testo inserito con \markup oppure un comando \pageBreak.

Usare la variabile breakbefore all’interno di un blocco \header racchiuso in un blocco \score per far sì che i titoli del blocco \header di più alto livello appaiano da soli nella prima pagina, mentre la musica (definita nel blocco \score) inizia nella pagina successiva.

\book {
  \header {
    title = "Titolo del libro"
    subtitle = "Sottotitolo del libro"
    copyright = "Fine della prima pagina"
  }
  \score {
    \repeat unfold 4 { e'' e'' e'' e'' }
    \header {
      piece = "Titolo del brano"
      breakbefore = ##t
    }
  }
}

[image of music]

Vedi anche

Manuale di apprendimento: Come funzionano i file di input di LilyPond,

Guida alla notazione: Formattazione personalizzata dei titoli, Struttura del file.

File installati: ‘ly/titling-init.ly’.


Formattazione predefinita delle intestazioni e dei piè di pagina

Le intestazioni e i piè di pagina sono linee di testo che appaiono in cima e in fondo alle pagine, distinte dal testo principale di un libro. Possono essere definite nelle seguenti variabili del blocco \paper:

Queste variabili di markup possono soltanto accedere ai campi testuali definiti nei blocchi \header del livello superiore (che vengono applicati a tutti i brani del libro) e sono definiti in ‘ly/titling-init.ly’. Impostazioni predefinite:

Il testo del piè di pagina predefinito per l’ultima pagina può essere modificato aggiungendo il campo tagline al blocco \header del livello superiore.

\book {
  \header {
    tagline = "... notazione musicale per tutti"
  }
  \score {
    \relative {
      c'4 d e f
    }
  }
}

[image of music]

Per toglierlo, impostare tagline su ##f.


3.2.2 Titoli intestazioni e piè di pagina personalizzati


Titoli personalizzati

Si possono usare i normali comandi \markup per personalizzare qualsiasi intestazione, piè di pagina e titolo di un blocco \header.

\score {
  { s1 }
  \header {
    piece = \markup { \fontsize #4 \bold "PRAELUDIUM I" }
    opus = \markup { \italic "BWV 846" }
  }
}

[image of music]

Vedi anche

Guida alla notazione: Formattazione del testo.


Formattazione personalizzata dei titoli

I comandi \markup nel blocco \header sono utili solo per la formattazione del testo, ma non consentono un controllo preciso sul posizionamento dei titoli. Per personalizzare il posizionamento dei campi testuali, cambiare una o entrambe le seguenti variabili \paper:

Il posizionamento dei titoli secondo i valori predefiniti di queste variabili \markup è mostrato negli esempi in Formattazione predefinita dei titoli delle parti e dei brani.

Le impostazioni predefinite di scoreTitleMarkup, definite in ‘ly/titling-init.ly’, sono:

scoreTitleMarkup = \markup { \column {
  \on-the-fly \print-all-headers { \bookTitleMarkup \hspace #1 }
  \fill-line {
    \fromproperty #'header:piece
    \fromproperty #'header:opus
  }
}
}

Questo pone i campi testuali piece e opus alle estremità opposte della stessa riga:

\score {
  { s1 }
  \header {
    piece = "PRAELUDIUM I"
    opus = "BWV 846"
  }
}

[image of music]

L’esempio seguente ridefinisce scoreTitleMarkup in modo che il campo testuale di piece sia centrato e in un tipo di carattere più grande e in grassetto.

\book {
  \paper {
    indent = 0\mm
    scoreTitleMarkup = \markup {
      \fill-line {
        \null
        \fontsize #4 \bold \fromproperty #'header:piece
        \fromproperty #'header:opus
      }
    }
  }
  \header { tagline = ##f }
  \score {
    { s1 }
    \header {
      piece = "PRAELUDIUM I"
      opus = "BWV 846"
    }
  }
}

[image of music]

I campi testuali che non sono normalmente attivi nei blocchi \header compresi in un blocco \score possono essere stampati nello spazio dedicato al titolo del brano aggiungendo print-all-headers nel blocco \paper. Lo svantaggio di questo metodo è che i campi testuali intesi esclusivamente per lo spazio del titolo della parte devono essere manualmente soppressi in ogni blocco \score. Vedi Come funzionano i titoli.

Per evitare ciò, è meglio mettere il campo testuale desiderato nella definizione di scoreTitleMarkup. Nell’esempio seguente il campo composer (solitamente associato a bookTitleMarkup) viene aggiunto a scoreTitleMarkup, facendo sì che ogni brano possa elencare un diverso compositore:

\book {
  \paper {
    indent = 0\mm
    scoreTitleMarkup = \markup {
      \fill-line {
        \null
        \fontsize #4 \bold \fromproperty #'header:piece
        \fromproperty #'header:composer
      }
    }
  }
  \header { tagline = ##f }
  \score {
    { s1 }
    \header {
      piece = "MENUET"
      composer = "Christian Petzold"
    }
  }
  \score {
    { s1 }
    \header {
      piece = "RONDEAU"
      composer = "François Couperin"
    }
  }
}

[image of music]

È anche possibile creare un campo testuale personalizzato e fare riferimento ad esso nella definizione di markup.

\book {
  \paper {
    indent = 0\mm
    scoreTitleMarkup = \markup {
      \fill-line {
        \null
        \override #`(direction . ,UP) {
          \dir-column {
            \center-align \fontsize #-1 \bold
              \fromproperty #'header:mycustomtext %% Campo definito dall'utente
            \center-align \fontsize #4 \bold
              \fromproperty #'header:piece
          }
        }
        \fromproperty #'header:opus
      }
    }
  }
  \header { tagline = ##f }
  \score {
    { s1 }
    \header {
      piece = "FUGA I"
      mycustomtext = "A 4 VOCI" %% Campo definito dall'utente
      opus = "BWV 846"
    }
  }
}

[image of music]

Vedi anche

Guida alla notazione: Come funzionano i titoli.


Formattazione personalizzata di intestazioni e piè di pagina

I comandi \markup nel blocco \header sono utili solo per la formattazione del testo, ma non consentono un controllo preciso sul posizionamento di intestazioni e piè di pagina. Per personalizzare il posizionamento dei campi testuali, usare una o entrambe le seguenti variabili \paper:

Il comando \on-the-fly – usato all’interno di un blocco \markup – permette di aggiungere del testo a intestazioni e piè di pagina definiti nel blocco \paper, solo se certe condizioni sono soddisfatte, tramite la seguente sintassi:

variabile = \markup {
  …
  \on-the-fly  \procedura  testo
  …
}

La procedura viene chiamata ogni volta che viene elaborato il comando \markup nel quale essa si trova. La procedura verifica una precisa condizione e interpreta (ovvero stampa) l’argomento testo se e solo se la condizione è vera.

Sono disponibili varie procedure pronte per verificare varie condizioni:

Nome della procedura

Condizione verificata

print-page-number-check-first

stampare questa pagina?

create-page-number-stencil

print-page-numbers è vero?

print-all-headers

print-all-headers è vero?

first-page

prima pagina del libro?

not-first-page

non la prima pagina del libro?

(on-page nmbr)

numero pagina = nmbr?

last-page

ultima pagina del libero?

part-first-page

prima pagina della parte?

not-part-first-page

non la prima pagine della parte?

part-last-page

ultima pagina della parte?

not-single-page

pagine della parte > 1?

L’esempio seguente centra i numeri di pagina in fondo a ogni pagina. Innanzitutto vengono annullate le impostazioni predefinite per oddHeaderMarkup e evenHeaderMarkup definendo ciascuno di essi come un markup null. Poi oddFooterMarkup viene ridefinito col numero di pagina centrato. Infine a evenFooterMarkup viene assegnata la stessa formattazione di \oddFooterMarkup:

\book {
  \paper {
    print-page-number = ##t
    print-first-page-number = ##t
    oddHeaderMarkup = \markup \null
    evenHeaderMarkup = \markup \null
    oddFooterMarkup = \markup {
      \fill-line {
        \on-the-fly \print-page-number-check-first
        \fromproperty #'page:page-number-string
      }
    }
    evenFooterMarkup = \oddFooterMarkup
  }
  \score {
    \new Staff { s1 \break s1 \break s1 }
  }
}

[image of music]

Varie condizioni \on-the-fly possono essere combinate insieme come se si utilizzasse l’operatore logico ‘AND’ e il testo apparirà solo se tutte le condizioni sono vere. Per esempio, queste due condizioni

  \on-the-fly \first-page
  \on-the-fly \last-page
  { \markup … \fromproperty #'header: … }

verificano se l’output è una pagina singola.

Vedi anche

Guida alla notazione: Come funzionano i titoli, Formattazione predefinita dei titoli delle parti e dei brani.

File installati: ‘../ly/titling-init.ly’.


3.2.3 Creazione di metadati per i file di output

Oltre ad apparire nell’output, le variabili di \header vengono usate anche per impostare i metadati per i file di output. Per esempio, con i file PDF, questi metadati possono essere mostrati dai lettori PDF come proprietà del file PDF. Per ciascun tipo di file di output, verranno considerate solo le definizioni \header dei blocchi specifici per quel tipo e dei blocchi che si trovano al livello superiore della gerarchia. Dunque per i file PDF solo le definizioni \header del livello \book e del livello superiore vengono utilizzate per i metadati PDF del documento, mentre per i file MIDI vengono usate le definizioni che si trovano in un livello inferiore o in un blocco \score.

Per esempio, impostando la proprietà title del blocco header su ‘Sinfonia I’, questo nome verrà usato come titolo del documento PDF e come nome della sequenza del file MIDI.

  \header{
    title = "Sinfonia I"
  }

Se si desidera impostare il titolo dell’output su un valore e la proprietà titolo del PDF su un valore diverso, si può usare pdftitle, nel modo seguente:

  \header{
    title = "Sinfonia I"
    pdftitle = "Sinfonia I di Beethoven"
  }

Le variabili title, subject, keywords, subtitle, composer, arranger, poet, author e copyright impostano anche le proprietà del PDF e possono essere tutte prefissate con ‘pdf’ per impostare una proprietà del PDF su un valore diverso da quello dell’output.

La proprietà PDF Creator è automaticamente impostata su ‘LilyPond’ più la versione di LilyPond utilizzata, e CreationDate (data di creazione) e ModDate (data di modifica) sono entrambe impostate sulla data e ora correnti. ModDate può essere sovrascritta impostando nel blocco header la variabile moddate (o pdfmoddate) su una valida data per il PDF.

La variabile title imposta anche il nome della sequenza dei file MIDI. La variabile midititle serve a impostare il nome della sequenza in modo indipendente dal valore usato per l’output.


3.2.4 Creazione di note a piè di pagina

Le note a piè di pagina possono essere usate in situazioni diverse. In tutti i casi, un ‘segno della nota a piè di pagina’ viene inserito come riferimento vicino al testo o alla musica a cui si riferisce e il corrispondente ‘testo della nota a piè di pagina’ appare in fondo alla stessa pagina.

Le note a piè di pagina si creano diversamente a seconda che siano applicate a espressioni musicali o a del testo separato e fuori dalle espressioni musicali.


Note a piè di pagina nelle espressioni musicali

Panoramica sulle note a piè di pagina attaccate alla musica

Le note a piè di pagina nelle espressioni musicali appartengono a due categorie:

Note a piè di pagina basate su un evento

sono collegate a un preciso evento. Esempi di tali eventi sono note singole, articolazioni (come le indicazioni di diteggiatura, gli accenti, le dinamiche), e ciò che è successivo a un evento (come le legature di portamento e le travature manuali). La forma generale per le note a piè di pagina basate su un evento è la seguente:

[direzione] \footnote [segno] offset nota musica
Note a piè di pagina basate sul tempo

sono collegate a un preciso momento temporale in un contesto musicale. Alcuni comandi come \time e \clef non usano in realtà degli eventi per creare oggetti come le indicazioni di tempo e le chiavi. E nemmeno un accordo crea un suo evento: il suo gambo o coda sono creati alla fine di un’unità di tempo (attraverso un evento di una delle note al suo interno). Non è definito esattamente quale dei molteplici eventi nota di un accordo sarà giudicato la causa ultima di un gambo o di una coda. Dunque per legare una nota a questi, sono preferibili le note a piè di pagina basate sul tempo.

Una nota a piè di pagina basata sul tempo permette a tali oggetti della formattazione di avere delle note senza che sia necessario riferirsi a un evento. La forma generale per le note a piè di pagina basate sul tempo è la seguente:

\footnote [segno] offset nota [Contesto].NomeGrob

Gli elementi di entrambe le forme sono:

direzione

se (e solo se) \footnote viene applicato a un post-evento o a una articolazione, deve essere preceduto da un indicatore di direzione (-, _, ^) per poter collegare la musica (col segno della nota a piè di pagina) alla nota o pausa precedenti.

segno

è del testo – racchiuso tra virgolette o in un blocco \markup – che specifica il segno della nota usata per contrassegnare sia il punto di riferimento che la nota stessa in fondo alla pagina. Può essere omesso (o sostituito con \default), nel qual caso sarà generato automaticamente un numero in sequenza. Tali sequenze numeriche ricominciano su ogni pagina contenente una nota.

offset

è una coppia di numeri come ‘#(2 . 1)’ che specificano la distanza orizzontale e verticale (X e Y offset), in unità di spazio rigo, dal bordo dell’oggetto in cui il segno deve essere posizionato. Valori positivi degli offset vengono presi dal bordo in alto a destra, valori negativi dal bordo in basso a sinistra e lo zero significa che il segno è centrato sul bordo.

Contesto

è il contesto in cui è creato il grob a cui è collegata la nota. Può essere omesso se il grob si trova in un contesto più basso, per esempio un contesto Voice.

NomeGrob

indica un tipo di grob a cui assegnare la nota (come ‘Flag’). Se viene specificato, la nota a piè di pagina non è collegata a un’espressione musicale in particolare, bensì a tutti i grob di quel tipo che si trovano in quel momento del tempo musicale.

nota

è il testo – racchiuso tra virgolette o in un blocco \markup – che contiene il testo da usare per la nota a piè di pagina.

musica

è l’evento musicale o il post-evento o articolazione a cui viene collegata la nota.

Note a piè di pagina basate su un evento

Una nota a piè di pagina può essere collegata a un oggetto della formattazione direttamente causato dall’evento corrispondente a musica con la sintassi:

\footnote [segno] offset nota musica
\book {
  \header { tagline = ##f }
  \relative c'' {
    \footnote #'(-1 . 3) "Una nota" a4
    a4
    \footnote #'(2 . 2) "Una pausa" r4
    a4
  }
}

[image of music]

Contrassegnare un intero accordo con una nota a piè di pagina basata su un evento non è possibile: infatti un accordo, perfino uno che contenga una sola nota, non produce un vero evento specifico. Tuttavia possono essere contrassegnate singole note dentro l’accordo:

\book {
  \header { tagline = ##f }
  \relative c'' {
    \footnote #'(2 . 3) "Non funziona" <a-3>2
    <\footnote #'(-2 . -3) "Funziona" a-3>4
    <a-3 \footnote #'(3 . 1/2) "Anche questo funziona" c-5>4
  }
}

[image of music]

Se la nota deve essere attaccata a un post-evento o un’articolazione il comando \footnote deve essere preceduto da un indicatore di direzione, -, _, ^, e seguito dal post-evento o dall’articolazione che si desidera commentare nell’argomento musica. In questa forma \footnote può essere considerato semplicemente una copia del suo ultimo argomento con un segno di nota a piè di pagina collegato a esso. La sintassi è:

direzione \footnote [segno] offset nota musica
\book {
  \header { tagline = ##f }
  \relative {
    a'4_\footnote #'(0 . -1) "Una legatura di portamento forzata in giù" (
    b8^\footnote #'(1 . 0.5) "Una travatura manuale forzata in su" [
    b8 ]
    c4 )
    c-\footnote #'(1 . 1) "Tenuto" --
  }
}

[image of music]

Note a piè di pagina basate sul tempo

Se l’oggetto della formattazione a cui attaccare la nota è indirettamente causato da un evento – come un Accidental (alterazione) o Stem (gambo) causati da un evento NoteHead (testa di nota), è necessario specificare il NomeGrob dell’oggetto di formattazione al posto di musica dopo il testo della nota:

\book {
  \header { tagline = ##f }
  \relative c'' {
    \footnote #'(-1 . -3) "Un bemolle" Accidental
    aes4 c
    \footnote #'(-1 . 0.5) "Un altro bemolle" Accidental
    ees
    \footnote #'(1 . -2) "Un gambo" Stem
    aes
  }
}

[image of music]

Tuttavia nota che, quando si specifica un NomeGrob, una nota a piè di pagina sarà attaccata a tutti i grob di quel tipo che si trovano in quel momento musicale:

\book {
  \header { tagline = ##f }
  \relative c' {
    \footnote #'(-1 . 3) "Un bemolle" Accidental
    <ees ges bes>4
    \footnote #'(2 . 0.5) "Articolazione" Script
    c'->-.
  }
}

[image of music]

È possibile assegnare a una nota di un accordo una singola nota a piè di pagina (basata su un evento). ‘NoteHead’ è l’unico grob causato direttamente dalla nota di un accordo, dunque una nota a piè di pagina basata su un evento è adatta soltanto ad aggiungere una nota a piè di pagina al ‘NoteHead’ all’interno di un accordo. Tutti gli altri grob delle note di un accordo sono causati indirettamente. Il comando \footnote non ha una sintassi per specificare sia un particolare tipo di grob sia un particolare evento a cui collegare la nota. Tuttavia si può usare un comando \footnote basato sul tempo per specificare il tipo di grob e poi precedere tale comando con \single perché venga applicato soltanto all’evento che segue:

\book {
  \header { tagline = ##f }
  \relative c'' {
    < \footnote #'(1 . -2) "An A" a
      \single \footnote #'(-1 . -1) "Un diesis" Accidental
      cis
      \single \footnote #'(0.5 . 0.5) "Un bemolle" Accidental
      ees fis
    >2
  }
}

[image of music]

Nota: Quando le note a piè di pagina sono collegate a diversi elementi musicali nello stesso momento musicale, come nell’esempio precedente, le note sono numerate dall’elemento più alto a quello più in basso come questi appaiono nell’output e non nell’ordine in cui sono inseriti nell’input.

Gli oggetti della formattazione come le chiavi e i cambi di armatura di chiave sono causati principalmente da proprietà modificate piuttosto che da veri eventi. Per questo motivo le note su tali oggetti devono essere basate sul loro tempo musicale. Le note a piè di pagina basate sul tempo sono da preferire anche quando si vogliono contrassegnare elementi come i gambi e le travature in un accordo: sebbene tali elementi dell’accordo siano nominalmente assegnati a un evento all’interno dell’accordo, affidarsi a una scelta particolare sarebbe imprudente.

L’oggetto della formattazione in questione deve essere sempre specificato esplicitamente nelle note a piè di pagina basate sul tempo, e il contesto appropriato deve essere indicato se il grob viene creato in un contesto diverso da quello più basso.

\book {
  \header { tagline = ##f }
  \relative c'' {
    r1 |
    \footnote #'(-0.5 . -1) "Cambio di tempo" Staff.TimeSignature
    \time 3/4
    \footnote #'(1 . -1) "Gambo dell'accordo" Stem
    <c e g>4 q q
    \footnote #'(-0.5 . 1) "Stanghetta" Staff.BarLine
    q q
    \footnote #'(0.5 . -1) "Cambio di armatura" Staff.KeySignature
    \key c \minor
    q
  }
}

[image of music]

Si possono usare segni personalizzati in alternativa a quelli numerici, e si può sopprimere la linea che collega l’oggetto commentato al segno:

\book {
  \header { tagline = ##f }
  \relative c' {
    \footnote "*" #'(0.5 . -2) \markup { \italic "* La prima nota" } a'4
    b8
    \footnote \markup { \super "$" } #'(0.5 . 1)
      \markup { \super "$" \italic " La seconda nota" } e
    c4
    \once \override Score.FootnoteItem.annotation-line = ##f
    b-\footnote \markup \tiny "+" #'(0.1 . 0.1)
      \markup { \super "+" \italic " Editoriale" } \p
  }
}

[image of music]

Altri esempi di segni personalizzati si trovano in Note a piè di pagina nel testo separato.


Note a piè di pagina nel testo separato

Vengono usate all’interno di blocchi \markup che si trovano fuori dalle espressioni musicali. Non hanno una linea che le unisce al loro punto di riferimento: i loro segni seguono semplicemente il testo citato. I segni possono essere inseriti automaticamente, nel qual caso sono numerici; altrimenti è possibile inserire manualmente dei segni personalizzati.

Le note a piè di pagina su testo separato vengono create in modo diverso a seconda che si scelgano segni automatici oppure segni personalizzati.

Note a piè di pagina nel testo separato con segni automatici

La sintassi di una nota a piè di pagina nel testo separato con segni automatici è

\markup { … \auto-footnote testo nota … }

Gli elementi sono:

testo

è il testo – racchiuso tra virgolette doppie o in un blocco markup – da contrassegnare.

nota

è il testo della nota a piè di pagina.

Per esempio:

\book {
  \header { tagline = ##f }
  \markup {
    "Una semplice"
    \auto-footnote "canzone" \italic " Scritta da me"
    "è mostrata sotto.  È una composizione"
    \auto-footnote "recente" \italic " Agosto 2012"
    "."
  }
  \relative {
    a'4 b8 e c4 d
  }
}

[image of music]

Note a piè di pagina nel testo separato con segni personalizzati

La sintassi di una nota a piè di pagina nel testo separato con segni personalizzati è

\markup { … \footnote segno nota … }

Gli elementi sono:

segno

è una stringa di testo o un markup che indicano il segno da usare per contrassegnare il punto di riferimento. Tale segno non viene inserito automaticamente prima della nota stessa.

nota

è una stringa di testo o un markup che indicano il testo della nota a piè di pagina, preceduto dal segno.

Qualsiasi carattere facile da scrivere, come * o +, può essere usato come+ segno, come è spiegato in Note a piè di pagina nelle espressioni musicali. Altrimenti, si possono usare gli alias ASCII (vedi Alias ASCII):

\book {
  \paper { #(include-special-characters) }
  \header { tagline = ##f }
  \markup {
    "Una semplice canzone"
    \footnote "*" \italic "* Scritta da me"
    "è mostrata sotto.  È una composizione recente"
    \footnote \super &dagger; \concat {
      \super &dagger; \italic " Agosto 2012"
    }
    "."
  }
  \relative {
    a'4 b8 e c4 d
  }
}

[image of music]

È possibile usare anche i caratteri Unicode per indicare i segni (vedi Unicode):

\book {
  \header { tagline = ##f }
  \markup {
    "Una semplice canzone"
    \footnote \super \char##x00a7 \concat {
      \super \char##x00a7 \italic " Scritta da me"
    }
    "è mostrata sotto.  È una composizione recente"
    \footnote \super \char##x00b6 \concat {
      \super \char##x00b6 \italic " Agosto 2012"
    }
    "."
  }
  \relative {
    a'4 b8 e c4 d
  }
}

[image of music]

Vedi anche

Manuale di apprendimento: Oggetti e interfacce.

Guida alla notazione: Alias ASCII, Nuvoletta di aiuto, Elenco dei caratteri speciali, Indicazioni testuali, Scritte, Unicode.

Guida al funzionamento interno: FootnoteEvent, FootnoteItem, FootnoteSpanner, Footnote_engraver.

Problemi noti e avvertimenti

Varie note a piè di pagina sulla stessa pagina possono essere messe soltanto una dopo l’altra; non è possibile disporle sulla stessa riga.

Le note a piè di pagina non possono essere collegate a MultiMeasureRests, a travature automatiche o a testo vocale.

I segni delle note a piè di pagina potrebbero entrare in collisione con righi, oggetti \markup, altri segni e linee delle note a piè di pagina.


3.2.5 Riferimento ai numeri di pagina

È possibile contrassegnare un punto specifico di una partitura usando il comando \label (etichetta) nel livello superiore o all’interno della musica. Questa etichetta può quindi essere citata all’interno di un blocco markup, per ottenere il numero di pagina in cui è stato inserito il punto contrassegnato, tramite il comando markup \page-ref.

\header { tagline = ##f }
\book {
  \label #'primoBrano
  \score {
    {
      c'1
      \pageBreak \mark A \label #'segnoA
      c'1
    }
  }
  \markup { Il primo brano inizia a pagina \page-ref #'primoBrano "0" "?" }
  \markup { Il segno A è a pagina \page-ref #'segnoA "0" "?" }
}

[image of music]

Il comando markup \page-ref prende tre argomenti:

  1. l’etichetta – un simbolo scheme – per esempio #'primoBrano;
  2. un testo markup da usare come misura di riferimento per stimare le dimensioni del testo;
  3. un testo markup che verrà usato al posto del numero di pagina se l’etichetta non viene trovata.

Il motivo per cui è necessario una misura di riferimento è che, nel momento in cui vengono interpretati i testi (markup), le interruzioni di pagina non sono state decise, quindi i numeri di pagina non sono ancora noti. Per aggirare il problema, la vera interpretazione del testo viene rimandata a un momento successivo; tuttavia le dimensioni del testo devono essere conosciute prima, ecco perché serve una misura di riferimento per decidere tali dimensioni. Se il libro ha un numero di pagine compreso tra 10 e 99, tale misura sarà "00", ovvero un numero di due cifre.

Comandi predefiniti

\label, \page-ref.


3.2.6 Indice

L’indice si include col comando \markuplist \table-of-contents. Gli elementi che devono apparire nell’indice si inseriscono col comando \tocItem, che può essere usato nel livello superiore o all’interno di un’espressione musicale.

\markuplist \table-of-contents
\pageBreak

\tocItem \markup "Primo brano"
\score {
  {
    c'4  % ...
    \tocItem \markup "Un punto preciso nel primo brano"
    d'4  % ...
  }
}

\tocItem \markup "Secondo brano"
\score {
  {
    e'4 % ...
  }
}

I testi markup usati per formattare l’indice sono definiti nel blocco \paper. Ce ne sono due predefiniti:

Queste variabili possono essere entrambe modificate.

Ecco un esempio che mostra come cambiare il titolo dell’indice in francese:

\paper {
  tocTitleMarkup = \markup \huge \column {
    \fill-line { \null "Table des matières" \null }
    \hspace #1
  }
}

Ecco un esempio che mostra come cambiare il corpo dei caratteri nell’indice:

\paper {
  tocItemMarkup = \markup \large \fill-line {
    \fromproperty #'toc:text \fromproperty #'toc:page
  }
}

Nota il modo in cui sono citati il testo e il numero di pagina dell’elemento dell’indice nella definizione di tocItemMarkup.

Includendo il comando \tocItemWithDotsMarkup dentro tocItemMarkup lo spazio tra un elemento dell’indice e la sua pagina corrispondente sarà riempito con dei punti:

\header { tagline = ##f }
\paper {
  tocItemMarkup = \tocItemWithDotsMarkup
}

\book {
  \markuplist \table-of-contents
  \tocItem \markup { Allegro }
  \tocItem \markup { Largo }
  \markup \null
}

[image of music]

Si possono anche definire comandi personalizzati con markup specifici per creare un indice più complesso. Nell’esempio seguente, viene definito un nuovo stile per inserire i nomi degli atti nell’indice di un’opera.

Una nuova variabile di markup (chiamata tocActMarkup) viene definita nel blocco \paper:

\paper {
  tocActMarkup = \markup \large \column {
    \hspace #1
    \fill-line { \null \italic \fromproperty #'toc:text \null }
    \hspace #1
  }
}

Viene quindi aggiunta una funzione musicale personalizzata (tocAct), che usa la nuova definizione di markup tocActMarkup:

tocAct =
#(define-music-function (text) (markup?)
   (add-toc-item! 'tocActMarkup text))

Un file di input di LilyPond, che usi queste definizioni personalizzate, potrebbe avere il seguente output:

[image of music]

Ecco un esempio del comando \fill-with-pattern usato nel contesto di un indice:

\paper {
  tocItemMarkup = \markup { \fill-line {
    \override #'(line-width . 70)
    \fill-with-pattern #1.5 #CENTER . \fromproperty #'toc:text \fromproperty #'toc:page
    }
  }
}

Vedi anche

File installati: ‘ly/toc-init.ly’.

Comandi predefiniti

\table-of-contents, \tocItem.


3.3 Lavorare coi file di input


3.3.1 Inclusione di file LilyPond

Se un progetto è grande e complesso, conviene suddividerlo in file separati. Per citare un altro file si usa

\include "altrofile.ly"

La riga \include "altrofile.ly" equivale a incollare i contenuti di ‘altrofile.ly’ nel file corrente nel punto in cui appare il comando \include. Per esempio, in un progetto complesso si possono scrivere file separati per ogni parte strumentale e creare un file per l’“intera partitura” che raccoglie i file dei singoli strumenti. Di norma il file incluso definisce una serie di variabili che poi diventano disponibili nel file della partitura completa. Le sezioni contrassegnate con delle etichette nei file inclusi possono essere usate in varie parti di una partitura, vedi Edizioni diverse da un unico sorgente.

I file nella directory di lavoro corrente possono essere citati indicando semplicemente il nome del file dopo il comando \include. I file in altre posizioni possono essere inclusi sia con un percorso assoluto che con un percorso relativo (ma come separatore delle directory occorre usare la barra, o slash, come in UNIX, piuttosto che la barra inversa, o backslash, come in DOS/Windows). Per esempio, se ‘cose.ly’ si trova una directory prima della directory di lavoro corrente, usare

\include "../cose.ly"

oppure se le parti orchestrali incluse si trovano tutte in una sottodirectory chiamata ‘parti’ all’interno della directory corrente, usare

\include "parti/VI.ly"
\include "parti/VII.ly"
… etc

I file che devono essere inclusi possono contenere essi stessi delle dichiarazioni \include. Per impostazione predefinita, queste dichiarazioni \include di secondo livello non sono interpretate finché non vengono portate nel file principale, dunque i nomi dei file che specificano devono essere tutti relativi alla directory del file principale, non alla directory del file incluso. Tuttavia tale comportamento può essere cambiato globalmente tramite l’opzione ‘-drelative-includes’ da linea di comando (oppure agggiungendo #(ly:set-option 'relative-includes #t) in cima al file di input principale).

Quando relative-includes viene impostato su #t, il percorso di ogni comando \include sarà considerato relativo al file che contiene quel comando. Questo comportamento è raccomandato e diventerà il comportamento predefinito in una versione futura di lilypond.

È possibile includere sia file relativi alla directory principale sia file relativi a qualche altra directory impostando relative-includes su #t o #f nei punti giusti dei file. Per esempio, se è stata creata una libreria generale, libA, che usa altri file inclusi dal file di base di quella libreria, tali dichiarazioni \include dovranno essere precedute da #(ly:set-option #relative-includes #t) per poter essere interpretate correttamente quando riportate nel file .ly principale:

libA/
  libA.ly
  A1.ly
  A2.ly
  …

quindi il file di base, libA.ly, conterrà

#(ly:set-option 'relative-includes #t)
\include "A1.ly"
\include "A2.ly"
…
% ritorna alle impostazioni predefinite
#(ly:set-option 'relative-includes #f)

Qualsiasi file ‘.ly’ può quindi includere l’intera libreria semplicemente con

\include "~/libA/libA.ly"

Si possono ideare strutture di file più complesse facendo dei cambi nei punti giusti.

È possibile includere dei file anche da una directory che si trova in un percorso di ricerca specificato come opzione quando si lancia LilyPond da linea di comando. I file inclusi possono allora essere specificati usando soltanto il loro nome. Per esempio, per compilare con questo metodo il file ‘principale.ly’ che include i file di una sottodirectory chiamata ‘parti’, entrare nella directory di ‘principale.ly’ e eseguire questo comando

lilypond --include=parti principale.ly

e in principale.ly scrivere

\include "VI.ly"
\include "VII.ly"
… etc

I file che devono essere inclusi in molte partiture possono essere salvati nella directory di installazione di LilyPond ‘../ly’. La posizione di questa directory dipende dal tipo di installazione (vedi Altre fonti di informazione). Questi file possono quindi essere inclusi semplicemente nominandoli in una dichiarazione \include. Questo è il modo in cui sono inclusi i file che dipendono dalla lingua, come ‘english.ly’.

LilyPond include un certo numero di file quando si lancia il programma. Queste inclusioni non sono evidenti all’utente, ma i file possono essere identificati eseguendo lilypond --verbose dalla linea di comando. Così si vedrà un elenco di percorsi e file che LilyPond usa, insieme a tante altre informazioni. I più importanti di questi file sono trattati in Altre fonti di informazione. Tali file possono essere modificati, ma le modifiche saranno perse quando si installa una nuova versione di LilyPond.

Alcuni semplici esempi d’uso di \include si trovano in Partiture e parti.

Vedi anche

Manuale di apprendimento: Altre fonti di informazione, Partiture e parti.

Problemi noti e avvertimenti

Se a un file incluso viene assegnato un nome identico a uno dei file di installazione di LilyPond, quest’ultimo ha la precedenza.


3.3.2 Edizioni diverse da un unico sorgente

Esistono vari metodi per generare versioni diverse di una partitura dalla stessa sorgente di musica. Le variabili sono forse le più utili per combinare lunghe sezioni musicali e/o note. Le etichette (tag) sono più utili per selezionare una sezione da varie sezioni brevi alternative e possono essere usate anche per unire insieme dei brani in punti diversi.

Qualsiasi metodo venga usato, la separazione delle note dalla struttura della partitura permetterà di cambiare la struttura lasciando le note intatte.


Uso delle variabili

Se le sezioni musicali sono definite in variabili, possono essere riutilizzate in varie parti della partitura, come è stato spiegato in Organizzare i brani con le variabili. Per esempio, una partitura vocale a cappella spesso comprende, ai fini delle prove, una riduzione per pianoforte delle parti, identiche alla musica vocale, dunque la musica deve essere inserita una volta sola. La musica definita in due variabili può essere combinata in un rigo, come è spiegato in Combinazione automatica delle parti. Ecco un esempio:

sopranoMusic = \relative { a'4 b c b8( a) }
altoMusic = \relative { e'4 e e f }
tenorMusic = \relative { c'4 b e d8( c) }
bassMusic = \relative { a4 gis a d, }
allLyrics = \lyricmode { King of glo -- ry }
<<
  \new Staff = "Soprano" \sopranoMusic
  \new Lyrics \allLyrics
  \new Staff = "Alto" \altoMusic
  \new Lyrics \allLyrics
  \new Staff = "Tenore" {
    \clef "treble_8"
    \tenorMusic
  }
  \new Lyrics \allLyrics
  \new Staff = "Basso" {
    \clef "bass"
    \bassMusic
  }
  \new Lyrics \allLyrics
  \new PianoStaff <<
    \new Staff = "Destra" {
      \partcombine
      \sopranoMusic
      \altoMusic
    }
    \new Staff = "Sinistra" {
      \clef "bass"
      \partcombine
      \tenorMusic
      \bassMusic
    }
  >>
>>

[image of music]

Partiture separate che mostrino soltanto le parti vocali o soltanto quelle per pianoforte possono essere prodotte semplicemente cambiando le dichiarazioni della struttura, lasciando la notazione musicale intatta.

Nel caso di partiture lunghe, conviene mettere le definizioni delle variabili in file separati da includere, vedi Inclusione di file LilyPond.


Uso delle etichette

Il comando \tag #'parteA contrassegna un’espressione musicale col nome parteA. Le espressioni contrassegnate in questo modo possono essere incluse o rimosse in base al loro nome successivamente, usando \keepWithTag #'nome oppure \removeWithTag #'nome. Il risultato dell’applicazione di questi filtri alla musica etichettata è il seguente:

FiltroRisultato
Musica etichettata preceduta da \keepWithTag #'nome o \keepWithTag #'(nome1 nome2…)Viene inclusa la musica non etichettata e quella etichettata con uno dei nomi specificati; la musica etichettata con un nome etichetta diverso viene esclusa.
Musica etichettata preceduta da \removeWithTag #'nome o \removeWithTag #'(nome1 nome2…)Viene inclusa la musica non etichettata e quella non etichettata con uno dei nomi specificati; la musica etichettata con uno dei nomi specificati viene esclusa.
Musica etichettata non preceduta da \keepWithTag o \removeWithTagViene inclusa tutta la musica etichettata e non etichettata.

Gli argomenti dei comandi \tag, \keepWithTag e \removeWithTag devono essere un simbolo o una lista di simboli (come #'score o #'(violinoI violinoII), seguiti da un’espressione musicale. Se e solo se i simboli sono identificatori LilyPond validi (solo caratteri alfabetici, nessun numero, trattino o trattino basso) che non possono essere confusi con le note, si può omettere il #' e, come scorciatoia, una lista di simboli può usare il punto come separatore: quindi \tag #'(violinoI violinoII) può essere riscritto come \tag violinoI.violinoII. Lo stesso vale per \keepWithTag e \removeWithTag.

Nell’esempio seguente, vediamo due versioni di un brano musicale, una che mostra i trilli con la notazione abituale e l’altra con i i trilli espansi esplicitamente:

musica = \relative {
  g'8. c32 d
  \tag #'trilli { d8.\trill }
  \tag #'espandi { \repeat unfold 3 { e32 d } }
  c32 d
 }

\score {
  \keepWithTag #'trilli \musica
}
\score {
  \keepWithTag #'espandi \musica
}

[image of music]

Altrimenti, talvolta è più facile escludere sezioni musicali:

musica = \relative {
  g'8. c32 d
  \tag #'trilli { d8.\trill }
  \tag #'espandi {\repeat unfold 3 { e32 d } }
  c32 d
 }

\score {
  \removeWithTag #'espandi
  \musica
}
\score {
  \removeWithTag #'trilli
  \musica
}

[image of music]

Il filtro delle etichette può essere applicato a articolazioni, testo, etc. scrivendo

-\tag #'tua-etichetta

prima di un’articolazione. L’esempio seguente definisce una nota con un’indicazione di diteggiatura condizionale e una nota con un commento condizionale:

c1-\tag #'dito ^4
c1-\tag #'attenzione ^"Fai attenzione!"

Varie etichette possono essere associate a delle espressioni tramite molteplici \tag, o unendo molteplici etichette in una lista di simboli:

musica = \relative c'' {
  \tag #'a \tag #'entrambi { a4 a a a }
  \tag #'(b entrambi) { b4 b b b }
}
<<
\keepWithTag #'a \musica
\keepWithTag #'b \musica
\keepWithTag #'entrambi \musica
>>

[image of music]

Si possono applicare molteplici filtri \removeWithTag a una singola espressione musicale per togliere varie sezioni etichettate con nomi diversi. Altrimenti si può usare un solo \removeWithTag seguito da una lista di etichette.

musica = \relative c'' {
  \tag #'A { a4 a a a }
  \tag #'B { b4 b b b }
  \tag #'C { c4 c c c }
  \tag #'D { d4 d d d }
}
\new Voice {
  \removeWithTag #'B
  \removeWithTag #'C
  \musica
  \removeWithTag #'(B C)
  \musica
}

[image of music]

Applicando due o più filtri \keepWithTag su una singola espressione musicale toglieranno tutte le sezioni etichettate. Il primo filtro toglie tutto tranne la sezione menzionata e qualsiasi filtro successivo toglie il resto. Usando un singolo comando \keepWithTag con una lista di varie etichette vengono rimosse soltanto le sezioni etichettate non specificate in quella lista.

music = \relative c'' {
  \tag #'violinoI { a4 a a a }
  \tag #'violinoII { b4 b b b }
  \tag #'viola { c4 c c c }
  \tag #'cello { d4 d d d }
}

\new Staff {
  \keepWithTag #'(violinI violinII)
  \music
}

[image of music]

farà apparire le etichette violinoI e violinoII ma non viola o cello.

Mentre \keepWithTag è comodo con un gruppo di alternative, la rimozione di musica contrassegnata con etichette indipendenti è problematico se si usano le etichette con diverse finalità. In questo caso, è possibile dichiarare ‘gruppi’ di etichette:

\tagGroup #'(violinoI violinoII viola cello)

dichiara che queste etichette appartengono a un gruppo.

\keepWithTag #'violinoI …

ora mostrerà soltanto la musica contrassegnata con le etichette presenti nel gruppo cui appartiene violinoI e verrà tolta la musica contrassegnata con una delle altre etichette.

music = \relative {
  \tagGroup #'(violinoI violinoII viola cello)
  \tag #'violinoI { c''4^"violinI" c c c }
  \tag #'violinoII { a2 a }
  \tag #'viola { e8 e e2. }
  \tag #'cello { d'2 d4 d }
  R1^"non contrassegnato"
}

\new Voice {
  \keepWithTag #'violinoI
  \music
}

[image of music]

Quando si usa il comando \keepWithTag, sono visibili solo le etichette provenienti dai gruppi cui appartengono le etichette specificate dopo il comando.

Talvolta si ha necessità di combinare insieme della musica in un punto preciso di un’espressione musicale esistente. \pushToTag e \appendToTag permettono di aggiungere materiale prima o dopo gli elementi di un costrutto musicale esistente. Non tutti i costrutti musicali hanno elementi, ma nel caso di musica sequenziale e simultanea si può esserne sicuri:

music = { \tag #'qui { \tag #'qui <<c''>> } }

{
  \pushToTag #'qui c'
  \pushToTag #'qui e'
  \pushToTag #'qui g' \music
  \appendToTag #'qui c'
  \appendToTag #'qui e'
  \appendToTag #'qui g' \music
}

[image of music]

Entrambi i comandi prendono tre argomenti: un’etichetta, il materiale da combinare ad ogni occorenza dell’etichetta e l’espressione contrassegnata.

Vedi anche

Manuale di apprendimento: Organizzare i brani con le variabili.

Guida alla notazione: Combinazione automatica delle parti, Inclusione di file LilyPond.

Problemi noti e avvertimenti

Se si usa \relative prima di un’espressione musicale ottenuta filtrando la musica con \keepWithTag o \removeWithTag, i rapporti di ottava potrebbero cambiare, perché verranno considerate solo le altezze rimaste nell’espressione filtrata. Per evitare questo rischio, usare \relative prima di \keepWithTag o \removeWithTag, in modo che \relative agisca su tutte le altezze prima del filtro.


Impostazioni globali

È possibile includere impostazioni globali da un altro file:

lilypond -dinclude-settings=MIE_IMPOSTAZIONI.ly MIA_PARTITURA.ly

Gruppi di impostazioni come dimensioni del foglio e tipo di carattere possono essere salvati in file separati. Ciò permette di ottenere diverse edizioni dalla stessa partitura o di applicare delle impostazioni tipiche a molte partiture, semplicemente indicando il relativo file delle impostazioni.

Questa tecnica è la stessa usata per i fogli di stile, trattati in Fogli di stile.

Vedi anche

Manuale di apprendimento: Organizzare i brani con le variabili, Fogli di stile.

Guida alla notazione: Inclusione di file LilyPond.


3.3.3 Caratteri speciali


Codifica del testo

LilyPond usa il repertorio di caratteri definito dall’Unicode Consortium e dalla ISO/IEC 10646. Questo sistema di codifica definisce un nome e un numero univoci per gli insiemi di caratteri utilizzati in tutte le lingue moderne e anche in molte altre. Unicode può essere implementato in varie codifiche diverse. LilyPond usa la codifica UTF-8 (UTF sta per Unicode Transformation Format) che rappresenta tutti i comuni caratteri latini con un byte, e gli altri caratteri con un formato di lunghezza variabile fino a quattro byte.

L’aspetto grafico dei caratteri è determinato dai glifi definiti nei tipi di carattere disponibili - un tipo di carattere definisce la mappatura tra un sottoinsieme dei numeri Unicode e i glifi. LilyPond usa la libreria Pango per rappresentare e formattare i testi multilingua.

LilyPond non esegue alcuna conversione della codifica dell’input. Ciò significa che qualsiasi testo, sia esso un titolo, un testo vocale o un’istruzione musicale contenente caratteri non-ASCII, deve essere codificato in UTF-8. Il modo più semplice per inserire tale testo è usare un editor che sappia riconoscere la codifica Unicode e salvare il file con la codifica UTF-8. La maggior parte dei moderni editor supporta la codifica UTF-8, per esempio vim, Emacs, jEdit e Gedit. Tutti i sistemi MS Windows successivi a NT usano Unicode come codifica dei caratteri nativa, quindi perfino Notepad può modificare e salvare un file in formato UTF-8. Un’alternativa più efficiente per Windows è BabelPad.

Se un file di input LilyPond contenente un caratter non-ASCII non viene salvato in formato UTF-8, apparirà il seguente messaggio di errore:

FT_Get_Glyph_Name () error: invalid argument

Ecco un esempio che mostra del testo cirillico, ebraico e portoghese:

[image of music]


Unicode

Per inserire un singolo carattere per il quale è noto il codice Unicode ma che non è disponibile nell’editor in uso, usare \char ##xhhhh o \char #dddd dentro un blocco \markup, dove hhhh è il codice esadecimale del carattere richiesto e dddd è il valore decimale corrispondente. Gli zero iniziali possono essere omessi, ma di norma nella rappresentazione esadecimale si specificano tutti e quattro i caratteri. (Fare attenzione al fatto che la codifica UTF-8 del codice non deve essere usata dopo \char, perché le codifiche UTF-8 contengono bit extra che indicano il numero di ottetti.) Le tabelle dei codici Unicode e un indice dei nomi dei caratteri col proprio codice esadecimale sono disponibili sul sito dell’Unicode Consortium, http://www.unicode.org/.

Per esempio, \char ##x03BE e \char #958 corrispondono entambi al carattere Unicode U+03BE, che ha il nome Unicode “Greek Small Letter Xi”.

Qualsiasi codice Unicode può essere inserito in questo modo e se tutti i caratteri speciali sono inseriti in questo formato non è necessario salvare il file di input in formato UTF-8. Ovviamente, un tipo di carattere contenente tutti questi caratteri codificati deve essere installato e disponibile per LilyPond.

L’esempio seguente mostra valori esadecimali Unicode inseriti in quattro posti diversi: come numero di chiamata, come articolazione, nel testo vocale e come testo separato sotto il brano:

\score {
  \relative {
    c''1 \mark \markup { \char ##x03EE }
    c1_\markup { \tiny { \char ##x03B1 " a " \char ##x03C9 } }
  }
  \addlyrics { O \markup { \concat { Ph \char ##x0153 be! } } }
}
\markup { "Copyright 2008--2015" \char ##x00A9 }

[image of music]

Per inserire il segno del copyright nell’apposito campo usare:

\header {
  copyright = \markup { \char ##x00A9 "2008" }
}

Alias ASCII

È possibile includere una lista di alias ASCII per i caratteri speciali:

\paper {
  #(include-special-characters)
}

\markup "&flqq; &ndash; &OE;uvre incomplète&hellip; &frqq;"

\score {
  \new Staff { \repeat unfold 9 a'4 }
  \addlyrics {
    Fun -- ziona an -- che nel~tes -- to: &ndash;_&OE;&hellip;
  }
}

\markup \column {
  "La sostituzione può essere disabilitata:"
  "&ndash; &OE; &hellip;"
  \override #'(replacement-alist . ()) "&ndash; &OE; &hellip;"
}

[image of music]

Si possono creare i propri alias, sia globalmente:

\paper {
  #(add-text-replacements!
    '(("100" . "hundred")
      ("dpi" . "dots per inch")))
}
\markup "A 100 dpi."

[image of music]

che localmente:

\markup \replace #'(("100" . "hundred")
                    ("dpi" . "dots per inch")) "A 100 dpi."

[image of music]

Vedi anche

Guida alla notazione: Elenco dei caratteri speciali.

File installati: ‘ly/text-replacements.ly’.


3.4 Controllo dell’output


3.4.1 Estrarre frammenti musicali

È possibile creare output separati di uno o più frammenti di una partitura definendo i punti della musica da estrarre nel blocco \layout del file di input tramite la funzione clip-regions, e poi eseguendo LilyPond con l’opzione ‘-dclip-systems’;

\layout {
  clip-regions
  = #(list
      (cons
       (make-rhythmic-location 5 1 2)
       (make-rhythmic-location 7 3 4)))
}

Questo esempio estrarrà dal file di input un unico frammento che inizia dopo una minima nella quinta misura (5 1 2) e termina dopo la terza semiminima nella settima misura (7 3 4).

Si possono estrarre ulteriori frammenti aggiungendo altre coppie di make-rhythmic-location alla lista clip-regions del blocco \layout.

Ciascun frammento musicale verrà salvato in formato EPS, ma se necessario si possono creare anche altri formati come PDF o PNG. La musica estratta viene generata come se fosse letteralmente ‘tagliata’ dalla partitura a stampa originale; ciò significa che se un frammento supera una o più linee, verrà creato un file di output separato per ciascuna linea.

Vedi anche

Guida alla notazione: Il blocco \layout.

Utilizzo: Uso da linea di comando.


3.4.2 Saltare la musica già corretta

Quando si inserisce o si copia della musica, di solito è utile visualizzare e correggere soltanto la musica vicina alla fine (ovvero dove si stanno inserendo le note). Per velocizzare il processo di correzione, è possibile far sì che il compositore tipografico salti tutte le misure eccetto le ultime. Per farlo basta inserire per esempio

showLastLength = R1*5
\score { … }

nel file sorgente. In questo modo verranno elaborate soltanto le ultime 5 misure (assumendo che il tempo sia 4/4) di ogni blocco \score nel file di input. Per i brani più lunghi, elaborare solo una piccola parte è spesso molto più veloce di elaborarli completamente. Se si lavora sull’inizio di un brano già scritto (per esempio per aggiungere una nuova parte), si userà invece la proprietà showFirstLength.

È possibile saltare parti di una partitura in un modo più preciso tramite la proprietà Score.skipTypesetting. Quando è impostata su vero, la composizione tipografica è disattivata.

Questa proprietà viene usata anche per controllare l’output da inviare al file MIDI. Attenzione: salta tutti gli eventi, inclusi i cambi di tempo e di strumento.

\relative c' {
  c1
  \set Score.skipTypesetting = ##t
  \tempo 4 = 80
  c4 c c c
  \set Score.skipTypesetting = ##f
  d4 d d d
}

[image of music]

Nella musica polifonica, Score.skipTypesetting agisce su tutte le voci e su tutti i righi, facendo risparmiare tempo ulteriormente.


3.4.3 Formati di output alternativi

I formati di output predefiniti per la partitura stampata sono Portable Document Format (PDF) e PostScript (PS). È disponibile anche l’output nei formati Portable Network Graphics (PNG), Scalable Vector Graphics (SVG) e Encapsulated PostScript (EPS) attraverso l’opzione da linea di comando, vedi Opzioni di base della linea di comando per LilyPond.


3.4.4 Cambiare il tipo di carattere della notazione

Gonville è un insieme di glifi alternativo a Feta, parte del font Emmentaler, e può essere usato in LilyPond. Può essere scaricato da:

http://www.chiark.greenend.org.uk/~sgtatham/gonville/

Ecco alcune battute di musica che usa Gonville:

pictures/Gonville_after

E alcune battute di musica che usa i glifi Feta di LilyPond:

pictures/Gonville_before

Instruzioni di installazione per MacOS

Scaricare e estrarre il file zip. Copiare la directory lilyfonts in ‘SHARE_DIR/lilypond/current’; maggiori informazioni si trovano in Altre fonti di informazione. Rinominare la directory esistente fonts come fonts_orig e la directory lilyfonts come fonts. Per tornare a Feta, fare il contrario.

Vedi anche

Manuale di apprendimento: Altre fonti di informazione.

Guida alla notazione: Il font Emmentaler.

Problemi noti e avvertimenti

Gonville non può essere usato per scrivere notazione in ‘musica antica’ ed è probabile che i nuovi glifi introdotti in rilasci successivi di LilyPond non esistano in Gonville. Fare riferimento al sito web dell’autore per maggiori informazioni su queste e altre problematiche, inclusa la licenza di Gonville.


3.5 Creazione dell’output MIDI

LilyPond è in grado di produrre dei file conformi allo standard MIDI (Musical Instrument Digital Interface) e dunque permette di fare un controllo uditivo dell’output musicale (con l’aiuto di un’applicazione o un dispositivo che comprendano il MIDI). L’ascolto dell’output MIDI può aiutare anche a individuare errori, come note inserite in modo erroneo o note senza alterazioni e così via.

I file MIDI non contengono audio (come i file AAC, MP3 o Vorbis), bensì richiedono un software esterno che produca il suono a partire da essi.


3.5.1 Notazione supportata nel MIDI

I seguenti elementi della notazione musicale saranno resi nell’output MIDI usando le capacità predefinite di LilyPond:

Alcuni effetti, come panning, bilanciamento, espressione, riverbero e chorus, si gestiscono impostando le proprietà di contesto, vedi Proprietà di contesto per gli effetti MIDI.

Se si usa lo script ‘articulate’, anche i seguenti elementi della notazione musicale saranno presenti nell’output MIDI:

Vedi Miglioramento dell’output MIDI.


3.5.2 Notazione non supportata nel MIDI

I seguenti elementi della notazione musicale non possono essere trasferiti nel file MIDI:


3.5.3 Il blocco MIDI

Per creare un file MIDI da un file di input LilyPond, inserire un blocco \midi, che può essere vuoto, all’interno di un blocco \score;

\score {
  … musica …
  \layout { }
  \midi { }
}

Nota: Un blocco \score che, oltre alla musica, contenga soltanto un blocco \midi (ovvero sia privo del blocco \layout), produrrà come output soltanto file MIDI e nessun file visuale.

L’estensione predefinita del file di output (.midi) può essere modificata tramite l’opzione -dmidi-extension del comando lilypond:

lilypond -dmidi-extension=mid MyFile.ly

Altrimenti, aggiungere la seguente espressione Scheme prima dell’inizio dei blocchi \book, \bookpart o \score. Vedi Struttura del file.

#(ly:set-option 'midi-extension "mid")

Vedi anche

Guida alla notazione: Struttura del file, Creazione di metadati per i file di output.

File installati: ‘scm/midi.scm’.

Problemi noti e avvertimenti

Sono disponibili quindici canali MIDI e un canale ulteriore (#10) per le percussioni. I righi sono assegnati ai canali in sequenza: in una partitura di più di quindici righi, i righi extra condivideranno (senza sovrascriverlo) lo stesso canale MIDI. Ciò potrebbe essere un problema se i righi in questione sono impostati con proprietà MIDI in conflitto e basate sul canale, come ad esempio diversi strumenti MIDI.


3.5.4 Gestione delle dinamiche nel MIDI

È possile regolare il volume MIDI complessivo, il volume relativo dei segni di dinamica e il volume relativo dei diversi strumenti.

Le dinamiche vengono trasferite automaticamente sui livelli di volume nella gamma di volume MIDI disponibile, mentre crescendi e decrescendi variano il volume gradualmente tra i loro due estremi. È possibile regolare il volume relativo delle dinamiche e i livelli del volume complessivo dei diversi strumenti.


Dinamiche nel MIDI

Solo i segni di dinamica compresi tra ppppp e fffff, inclusi mp, mf e sf hanno dei valori assegnati. Questo valore viene poi applicato al valore della gamma del volume MIDI complessivo per ottenere il volume finale incluso nell’output MIDI per quella particolare dinamica. Le frazioni predefinite vanno da 0.25 per ppppp a 0.95 per fffff. L’insieme completo di dinamiche e delle loro frazioni associate si trova in ‘scm/midi.scm’.

Frammenti di codice selezionati

Creare dinamiche personalizzate nell’output MIDI

L’esempio seguente mostra come creare un segno di dinamica, non incluso nell’elenco predefinito, e assegnargli un valore specifico così che possa essere usato per cambiare l’output MIDI.

Al segno di dinamica \rfz viene assegnato il valore 0.9.

#(define (myDynamics dynamic)
    (if (equal? dynamic "rfz")
      0.9
      (default-dynamic-absolute-volume dynamic)))

\score {
  \new Staff {
    \set Staff.midiInstrument = #"cello"
    \set Score.dynamicAbsoluteVolumeFunction = #myDynamics
    \new Voice {
      \relative {
        a'4\pp b c-\rfz
      }
    }
  }
  \layout {}
  \midi {}
}

[image of music]

File installati: ‘ly/script-init.ly’ ‘scm/midi.scm’.

Frammenti: MIDI.

Guida al funzionamento interno: Dynamic_performer.


Impostazione del volume MIDI

I valori minimo e massimo del volume complessivo delle dinamiche MIDI sono regolati dalle proprietà midiMinimumVolume e midiMaximumVolume nel livello Score. Tali proprietà hanno effetto soltanto all’inizio di una voce e sui segni di dinamica. La frazione corrispondente a ciascun segno di dinamica viene modificata con la seguente formula:

midiMinimumVolume + (midiMaximumVolume - midiMinimumVolume) * frazione

Nell’esempio seguente la gamma dinamica del volume MIDI complessivo è limitata alla gamma 0.2 - 0.5.

\score {
  <<
    \new Staff {
      \set Staff.midiInstrument = #"flauto"
      … musica …
    }
    \new Staff {
      \set Staff.midiInstrument = #"clarinetto"
      … musica …
    }
  >>
  \midi {
    \context {
      \Score
      midiMinimumVolume = #0.2
      midiMaximumVolume = #0.5
    }
  }
}

Una semplice equalizzazione degli strumenti MIDI si può ottenere impostando le proprietà midiMinimumVolume e midiMaximumVolume nel contesto Staff.

\score {
  \new Staff {
    \set Staff.midiInstrument = #"flauto"
    \set Staff.midiMinimumVolume = #0.7
    \set Staff.midiMaximumVolume = #0.9
    … musica …
  }
  \midi { }
}

In caso di partiture con molti righi e molti strumenti MIDI, i volumi relativi di ogni strumento possono essere impostati individualmente;

\score {
  <<
    \new Staff {
      \set Staff.midiInstrument = #"flauto"
      \set Staff.midiMinimumVolume = #0.7
      \set Staff.midiMaximumVolume = #0.9
      … musica …
    }
    \new Staff {
      \set Staff.midiInstrument = #"clarinetto"
      \set Staff.midiMinimumVolume = #0.3
      \set Staff.midiMaximumVolume = #0.6
      … musica …
    }
  >>
  \midi { }
}

In questo esempio il volume del clarinetto è diminuito in modo proporzionale al volume del flauto.

Se queste proprietà del volume non sono impostate, LilyPond applica comunque “un po’” di equalizzazione a certi strumenti. Vedi ‘scm/midi.scm’.

File installati: ‘scm/midi.scm’.

Vedi anche

Guida alla notazione: Formattazione della partitura.

Guida al funzionamento interno: Dynamic_performer.

Frammenti di codice selezionati

Modificare l’equalizzazione predefinita degli strumenti MIDI

L’equalizzatore predefinito degli strumenti MIDI può essere modificato impostando la proprietà instrumentEqualizer nel contesto Score come una procedura Scheme definita dall’utente che usi il nome dello strumento MIDI come argomento insieme a una coppia di frazioni indicanti i volumi minimi e massimi da applicare a quello specifico strumento.

L’esempio seguente imposta i volumi massimo e minimo per il flauto e per il clarintetto.

#(define my-instrument-equalizer-alist '())

#(set! my-instrument-equalizer-alist
  (append
    '(
      ("flute" . (0.7 . 0.9))
      ("clarinet" . (0.3 . 0.6)))
    my-instrument-equalizer-alist))

#(define (my-instrument-equalizer s)
  (let ((entry (assoc s my-instrument-equalizer-alist)))
    (if entry
      (cdr entry))))

\score {
  <<
    \new Staff {
      \key g \major
      \time 2/2
      \set Score.instrumentEqualizer = #my-instrument-equalizer
      \set Staff.midiInstrument = #"flute"
      \new Voice \relative {
        r2 g''\mp g fis~
        4 g8 fis e2~
        4 d8 cis d2
      }
    }
    \new Staff {
      \key g \major
      \set Staff.midiInstrument = #"clarinet"
      \new Voice \relative {
        b'1\p a2. b8 a
        g2. fis8 e
        fis2 r
      }
    }
  >>
  \layout { }
  \midi {  }
}

[image of music]

Problemi noti e avvertimenti

Le modifiche al volume MIDI si verificano soltanto all’inizio di una nota, quindi i crescendi e i decrescendi non possono cambiare il volume di una singola nota.


Impostazione delle proprietà del blocco MIDI

Il blocco \midi può contenere modifiche del contesto, nuove definizioni del contesto o codice che imposti i valori di certe proprietà.

\score {
  … musica …
  \midi {
    \tempo 4 = 72
  }
}

In questo esempio il tempo è impostato su 72 battiti da un quarto per minuto. Il segno di tempo nel blocco \midi non appare nella partitura, mentre qualsiasi altra indicazione di \tempo specificata nel blocco \score sarà trasferita anche nell’output MIDI.

Se all’interno di un blocco \midi, il comando \tempo imposta le proprietà durante l’interpretazione della musica e nel contesto delle definizioni di output; dunque viene interpretato come se fosse una modifica di contesto.

Le definizioni di contesto seguono la stessa sintassi di quelle di un blocco \layout;

\score {
  … musica …
  \midi {
    \context {
      \Voice
      \remove "Dynamic_performer"
    }
  }
}

Questo esempio toglie l’effetto delle dinamiche dall’output MIDI. Nota bene: i moduli di traduzione di LilyPond usati per l’audio si chiamano ‘performer’.

Vedi anche

Manuale di apprendimento: Altre fonti di informazione.

Guida alla notazione: Segni di espressione, Formattazione della partitura.

File installati: ‘ly/performer-init.ly’.

Frammenti: MIDI.

Guida al funzionamento interno: Dynamic_performer.

Problemi noti e avvertimenti

Alcuni lettori MIDI non sempre gestiscono correttamente i cambi di tempo.

I cambi di midiInstrument, e di altre opzioni MIDI, all’inizio di un rigo potrebbero apparire due volte nell’output MIDI.


3.5.5 Uso degli strumenti MIDI

Gli strumenti MIDI si impostano tramite la proprietà midiInstrument del contesto Staff.

\score {
  \new Staff {
    \set Staff.midiInstrument = #"glockenspiel"
    … musica …
  }
  \midi { }
}

o

\score {
  \new Staff \with {midiInstrument = #"cello"} {
    … musica …
  }
  \midi { }
}

Se il nome dello strumento non corrisponde a nessuno degli strumenti elencati nella sezione ‘Strumenti MIDI’, verrà usato lo strumento acoustic grand. Vedi Strumenti MIDI.

Vedi anche

Manuale di apprendimento: Altre fonti di informazione.

Guida alla notazione: Strumenti MIDI, Formattazione della partitura.

File installati: ‘scm/midi.scm’.

Problemi noti e avvertimenti

Gli strumenti percussivi che sono scritti in un contesto DrumStaff verranno inviati, correttamente, al canale MIDI 10, ma alcuni strumenti percussivi con un tono musicale, come xilofono, marimba, vibrafono o timpano, sono trattati come strumenti “normali”, quindi la musica di tali strumenti deve essere inserita in un contesto Staff (non DrumStaff) per ottenere l’output MIDI corretto. L’elenco completo delle voci del set di percussioni del canale 10 channel 10 drum-kits si trova in ‘scm/midi.scm’. Vedi Altre fonti di informazione.


3.5.6 Uso delle ripetizioni nel MIDI

Le ripetizioni possono essere applicate all’output MIDI tramite il comando \unfoldRepeats.

\score {
  \unfoldRepeats {
    \repeat tremolo 8 { c'32 e' }
    \repeat percent 2 { c''8 d'' }
    \repeat volta 2 { c'4 d' e' f' }
    \alternative {
      { g' a' a' g' }
      { f' e' d' c' }
    }
  }
  \midi { }
}

Per limitare l’effetto di \unfoldRepeats all’output MIDI soltanto, senza modificare la partitura stampata, occorre creare due blocchi \score; uno per il MIDI (con ripetizioni ricopiate) e uno per la partitura scritta (con ripetizioni con volta, tremolo e percentuale):

\score {
  … musica …
  \layout { }
}
\score {
  \unfoldRepeats {
    … musica …
  }
  \midi { }
}

Quando si usa più di una voce, ciascuna voce deve avere tutte le ripetizioni ricopiate per generare un output MIDI corretto.

Vedi anche

Guida alla notazione: Ripetizioni.


3.5.7 Mappatura dei canali MIDI

Quando genera un file MIDI da una partitura, LilyPond assegna automaticamente ogni nota a un canale MIDI, in cui essa dovrà essere suonata quando inviata a un dispositivo MIDI. Un canale MIDI mette a disposizione un certo numero di controlli per selezionare, per esempio, lo strumento da usare per riprodurre le note in quel canale o per chiedere al dispositivo MIDI di applicare vari effetti al suono prodotto nel canale. In ogni momento, ogni controllo di un canale MIDI può avere un solo valore assegnato (che tuttavia può essere modificato, per esempio, per passare a un altro strumento nel mezzo di un brano).

Lo standard MIDI supporta soltanto 16 canali per dispositivo MIDI. Questo limite al numero di canali limita anche il numero dei diversi strumenti che possono essere eseguiti in contemporanea.

LilyPond crea tracce MIDI separate per ogni rigo (o strumento o voce separati, a seconda del valore di Score.midiChannelMapping) e anche per ogni contesto lyrics. Non c’è limite al numero di tracce.

Per aggirare il limite del numero di canali MIDI, LilyPond supporta varie modalità per l’assegnazione dei canali MIDI, scelti attraverso la proprietà di contesto Score.midiChannelMapping. In ogni caso, se è necessario un numero di canali MIDI superiore al limite, i numeri canale assegnati ripartono da 0, causando possibili assegnazioni erronee degli strumenti di alcune note. Questa proprietà di contesto può essere impostata su uno dei seguenti valori:

'staff

Assegna un canale MIDI separato a ogni rigo della partitura (comportamento predefinito). Tutte le note in tutte le voci di ogni rigo condivideranno lo stesso canale MIDI del rigo che le racchiude, e si trovano tutte nella stessa traccia MIDI.

Il limite dei 16 canali è applicato al numero totale dei contesti staff (rigo) e lyrics (testo vocale), anche se il testo vocale nel MIDI non occupa un canale MIDI.

'instrument

Assegna un canale MIDI separato a ogni strumento MIDI diverso specificato nella partitura. Ciò significa che tutte le note suonate con lo stesso strumento MIDI condivideranno lo stesso canale (e traccia) MIDI, anche se le note appartengono a voci o righi diversi.

In questo caso i contesti del testo vocale (lyrics) non contano nel calcolo del limite dei 16 canali MIDI (perché non saranno assegnati a uno strumento MIDI), dunque questa impostazione consente una migliore assegnazione dei canali MIDI quando il numero di righi e contesti lyrics in una partitura è superiore a 16.

'voice

Assegna un canale MIDI separato a ogni voce che abbia un nome unico tra le voci del rigo che le racchiude. Alle voci in righi diversi vengono sempre assegnati canali MIDI separati, ma due voci di uno stesso rigo condivideranno lo stesso canale MIDI se hanno lo stesso nome. midiInstrument e i vari controlli MIDI per gli effetti, essendo proprietà del contesto del rigo (staff), non possono essere impostati separatamente per ogni voce. La prima voce verrà suonata con lo strumento e gli effetti specificati per il rigo, mentre alle voci con un nome diverso da quello della prima saranno assegnati lo strumento e gli effetti predefiniti.

Nota bene: è possibile assegnare diversi strumenti e/o effetti a varie voci dello stesso rigo spostando Staff_performer dal contesto Staff al contesto Voice e lasciando midiChannelMapping sul valore predefinito 'staff oppure impostandolo su 'instrument; vedi il frammento in basso.

Per esempio, la mappatura predefinita dei canali MIDI di una partitura può essere modificata per usare l’impostazione 'instrument:

\score {
  ...musica...
  \midi {
    \context {
      \Score
      midiChannelMapping = #'instrument
    }
  }
}

Frammenti di codice selezionati

Impostare l’output MIDI su un canale per voce

Nella creazione del file di output MIDI, il comportamento predefinito prevede che ogni rigo sia assegnato a un canale MIDI, con tutte le voci del rigo amalgamate in un canale. Ciò diminuisce il rischio di esaurire i canali MIDI disponibili, dato che ce ne sono solo 16 per traccia.

Tuttavia, spostando Staff_performer nel contesto Voice, ogni voce in un rigo può avere il proprio canale MIDI, come è illustrato nell’esempio seguente: sebbene le voci siano sullo stesso rigo, vengono creati due canali MIDI, ciascuno con un diverso strumento MIDI (midiInstrument).

\score {
  \new Staff <<
    \new Voice \relative c''' {
      \set midiInstrument = #"flute"
      \voiceOne
      \key g \major
      \time 2/2
      r2 g-"Flute" ~
      g fis ~
      fis4 g8 fis e2 ~
      e4 d8 cis d2
    }
    \new Voice \relative c'' {
      \set midiInstrument = #"clarinet"
      \voiceTwo
      b1-"Clarinet"
      a2. b8 a
      g2. fis8 e
      fis2 r
    }
  >>
  \layout { }
  \midi {
    \context {
      \Staff
      \remove "Staff_performer"
    }
    \context {
      \Voice
      \consists "Staff_performer"
    }
    \tempo 2 = 72
  }
}

[image of music]


3.5.8 Proprietà di contesto per gli effetti MIDI

Le seguenti proprietà di contesto possono essere usate per applicare vari effetti MIDI alle note suonate sul canale MIDI associato col rigo, strumento MIDI o voce correnti (a seconda del valore della proprietà di contesto Score.midiChannelMapping e del contesto in cui si trova Staff_performer; vedi Mappatura dei canali MIDI).

La modifica di queste proprietà di contesto avrà effetto su tutte le note suonate sul canale dopo il cambio, tuttavia alcuni effetti potrebbero essere applicati anche a note che stanno già suonando (a seconda di come è stato implementato il dispositivo MIDI).

Sono supportate le seguenti proprietà di contesto:

Staff.midiPanPosition

La posizione del panning regola il modo in cui il suono in un canale MIDI è distribuito tra gli altoparlanti stereo di sinistra e di destra. Questa proprietà di contesto accetta un numero compreso tra -1.0 (#LEFT) e 1.0 (#RIGHT); il valore -1.0 sposterà tutto il suono sull’altoparlante sinistro (rendendo muto quello destro), il valore 0.0 (#CENTER) distribuirà il suono in modo uniforme tra gli altoparlanti sinistro e destro, e il valore 1.0 sposterà tutto il suono sull’altoparlante destro. I valori intermedi tra -1.0 e 1.0 permettono di ottenere distribuzioni miste tra gli altoparlanti sinistro e destro.

Staff.midiBalance

Il bilanciamento stereo di un canale MIDI. In modo simile al panning, questa proprietà di contesto accetta un numero compreso tra -1.0 (#LEFT) e 1.0 (#RIGHT). Varia il volume relativo inviato ai due altoparlanti stereo senza alterare la distribuzione dei segnali stereo.

Staff.midiExpression

Livello dell’espressione (come frazione del livello massimo disponibile) da applicare a un canale MIDI. Un dispositivo MIDI combina insieme il livello di espressione del canale MIDI con l’attuale livello di dinamica di una voce (stabilito dai comandi \p o \ff) per ottenere il volume totale di ogni nota nella voce. Il controllo dell’espressione può essere usato, per esempio, per implementare effetti di crescendo o decrescendo su singole note sostenute (non supportato automaticamente da LilyPond).

La gamma del livello di espressione va da 0.0 (nessuna espressione, ovvero volume zero) a 1.0 (piena espressione).

Staff.midiReverbLevel

Livello di riverbero (come frazione del livello massimo disponibile) da applicare a un canale MIDI. Questa proprietà accetta numeri compresi tra 0.0 (nessun riverbero) e 1.0 (pieno effetto).

Staff.midiChorusLevel

Livello del chorus (come frazione del livello massimo disponibile) da applicare a un canale MIDI. Questa proprietà accetta numeri compresi tra 0.0 (nessun effetto chorus) e 1.0 (pieno effetto).

Problemi noti e avvertimenti

Dato che i file MIDI non contengono veri dati audio, le modifiche in queste proprietà di contesto si traducono soltanto in richieste di modifica dei controlli del canale MIDI nei file MIDI generati. Se un particolare dispositivo MIDI (come un lettore MIDI) sia in grado di gestire queste richieste dipende interamente dall’implementazione del dispositivo: un dispositivo potrebbe scegliere di ignorare alcune o tutte le richieste. Dipende dall’implementazione del dispositivo MIDI anche il modo in cui un dispositivo MIDI interpreta valori diversi di questi controlli (generalmente lo standard MIDI corregge il comportamento solo alle estremità della gamma di valori disponibile per ogni controllo) e se un cambiamento nel valore di un controllo avrà effetto anche su note che stanno già suonando su quel canale MIDI.

Quando genera file MIDI, LilyPond trasformerà semplicemente le frazioni comprese in ciascuna gamma in valori di una gamma di numeri interi corrispondenti (0-127 per i 7-bit, 0-32767 per i 14 bit per i controlli del canale MIDI che supportano una migliore risoluzione), arrotondando i valori delle frazioni sul numero intero più vicino. I valori interi convertiti sono salvati così come sono nel file MIDI generato. Consultare la documentazione del proprio dispositivo MIDI per sapere come il dispositivo interpreta questi valori.


3.5.9 Miglioramento dell’output MIDI

L’output MIDI predefinito fornisce le fuzionalità basilari, ma può essere migliorato impostando gli strumenti MIDI, le proprietà del blocco \midi e/o usando lo script ‘articulate’.


Lo script ‘articulate

Per usare lo script ‘articulate’ aggiungere il relativo comando \include all’inizio del file di input:

\include "articulate.ly"

Lo script crea file MIDI in cui la durata delle note è correttamente “ridimensionata” per rappresentare molte articolazioni e indicazioni di tempo. Tuttavia anche l’output grafico verrà modificato per corrispondere esattamente all’output MIDI.

\score {
  \articulate <<
    … musica …
  >>
  \midi { }
}

Il comando \articulate permette di elaborare le abbreviazioni (come i trilli e i gruppetti). L’elenco completo degli elementi supportati si trova nello script stesso. Vedi ‘ly/articulate.ly’.

Vedi anche

Manuale di apprendimento: Altre fonti di informazione.

Guida alla notazione: Formattazione della partitura.

File installati: ‘ly/articulate.ly’.

Nota: Lo script ‘articulate’ potrebbe accorciare la durata degli accordi, cosa che potrebbe non essere appropriata per alcuni tipi di strumento, come nel caso della musica per organo. Potrebbe essere ridotta anche la durata di note prive di articolazioni. Dunque, per consentire tutto ciò, limitare l’uso del comando articulate a brevi segmenti di musica o modificare i valori delle variabili definite nello script ‘articulate’ per compensare il comportamento di accorciamento della durata delle note.


3.6 Estrazione dell’informazione musicale

Oltre a creare l’output grafico e il MIDI, LilyPond può mostrare l’informazione musicale in forma testuale.


3.6.1 Mostrare la notazione LilyPond

La funzione musicale \displayLilyMusic permette di mostrare un’espressione musicale nella notazione di LilyPond. Per vedere l’output, di norma si esegue LilyPond da linea di comando. Per esempio,

{
  \displayLilyMusic \transpose c a, { c4 e g a bes }
}

mostrerà

{ a,4 cis4 e4 fis4 g4 }

LilyPond stampa questi messaggi nella console insieme a tutti gli altri messaggi della compilazione. Per separare questi messaggi e salvare i risultati di \displayLilyMusic, redirigere l’output su un file:

lilypond file.ly >display.txt

Nota bene che LilyPond non soltanto mostra in console l’espressione musicale, ma la interpreta anche (infatti l’espressione musicale di \displayLilyMusic appare nell’output oltre a essere mostrata in console). Basta inserire \displayLilyMusic in file esistenti, senza doverne modificare le note di input, per ottenere informazioni su di essi. Per interpretare e mostrare una sezione musicale nella console ma, allo stesso tempo, toglierla dal file di output, usare il comando \void:

{
  \void \displayLilyMusic \transpose c a, { c4 e g a bes }
  c1
}

3.6.2 Mostrare le espressioni musicali scheme

Vedi Displaying music expressions.


3.6.3 Salvare eventi musicali in un file

Gli eventi musicali possono essere salvati in file diversi, un file per ogni rigo, includendo un file nella partitura principale:

\include "event-listener.ly"

Così verranno creati uno o più file ‘NOMEFILE-NOMERIGO.notes’ o ‘NOMEFILE-unnamed-staff.notes’ per ogni rigo. Se ci sono vari righi senza nome, gli eventi di tutti i righi saranno mischiati insieme nello stesso file. I file hanno una struttura di questo tipo:

0.000   note     57       4   p-c 2 12
0.000   dynamic  f
0.250   note     62       4   p-c 7 12
0.500   note     66       8   p-c 9 12
0.625   note     69       8   p-c 14 12
0.750   rest     4
0.750   breathe

La sintassi prevede una riga delimitata da tabulatori, con due campi fissi su ogni riga seguiti da parametri opzionali.

tempo  tipo  …parametri…

Questa informazione può essere letta facilmente da altri programmi, per esempio da uno script python, e può essere molto utile per ricercatori che desiderano fare delle analisi musicali o degli esperimenti di playback con LilyPond.

Problemi noti e avvertimenti

Non tutti gli eventi musicali di lilypond sono supportati da ‘event-listener.ly’, che vuole essere una semplice “prova di concetto” ben congeniata. Se alcuni eventi che si vorrebbero vedere non sono inclusi, copiare ‘event-listener.ly’ nella propria directory lilypond e modificare il file in modo che produca l’informazione desiderata.


4. Gestione dello spazio

La formattazione globale del foglio è determinata da tre fattori: la formattazione della pagina, le interruzioni di linea e la spaziatura. Ciascun fattore influenza l’altro. La scelta della spaziatura determina la densità con cui vengono disposti i sistemi musicali, che a sua volta influenza la scelta delle interruzioni di linea e quindi infine quante pagine occupa un brano.

Generalmente, questa procedura si svolge in quattro stadi. Inizialmente vengono scelte le distanze flessibili (‘springs’), in base alle durate. Poi vengono tentate tutte le possibili combinazioni per le interruzioni di linea e viene calcolato un punteggio ‘negativo’ per ciascuna di esse. Quindi viene calcolata l’altezza di ogni possibile sistema. Infine viene scelta una combinazione di interruzioni di linea e di interruzioni di pagina che assicuri che la spaziatura verticale e quella orizzontale non siano né troppo compresse né troppo allungate.

Due tipi di blocchi possono contenere le impostazioni di formattazione: \paper {…} e \layout {…}. Il blocco \paper contiene le impostazioni di formattazione della pagina da applicare a tutte le partiture di un libro o di una parte, come l’altezza del foglio o se stampare o meno i numeri di pagina, etc. (vedi Formattazione della pagina). Il blocco \layout contiene le impostazioni di formattazione della partitura, come il numero di sistemi da usare o lo spazio tra i gruppi di righi, etc. (vedi Formattazione della partitura).


4.1 Formattazione della pagina

Questa sezione tratta le opzioni di formattazione della pagina per il blocco \paper.


4.1.1 Il blocco \paper

I blocchi \paper possono essere posizionati in tre punti diversi, in modo da formare una gerarchia discendente di blocchi \paper:

Non è possibile inserire un blocco \paper in un blocco \score.

I valori dei campi vengono filtrati dall’alto verso il basso attraverso questa gerarchia: i valori impostati nei livelli più alti della gerarchia persistono finché non sono sovrascritti da un valore impostato in un livello più basso.

Vari blocchi \paper possono apparire in ognuno di questi livelli, per esempio come parti di vari file inclusi con \include. In questo caso, i campi di ciascun livello vengono combinati e i valori riscontrati per ultimi avranno la precedenza in caso di campi duplicati.

Le impostazioni che possono apparire in un blocco \paper comprendono:

La funzione set-paper-size è trattata nella prossima sezione, Formato carta e ridimensionamento automatico. Le variabili \paper che si occupano della formattazione della pagina sono trattate in sezioni successive. Le definizioni di markup relative a intestazioni, piè di pagina e titoli sono trattate in Titoli intestazioni e piè di pagina personalizzati.

La maggior parte delle variabili \paper funzionano soltanto in un blocco \paper. Le poche che funzionano anche in un blocco \layout sono elencate in Il blocco \layout.

Se non indicato diversamente, tutte le variabili \paper che corrispondono a distanze sulla pagina sono misurate in millimetri, a meno che un’unità di misura diversa non sia specificata dall’utente. Per esempio, la seguente dichiarazione imposta top-margin su dieci millimetri:

\paper {
  top-margin = 10
}

Per impostarla su 0.5 pollici, usare il suffisso di unità \in (inch = pollice):

\paper {
  top-margin = 0.5\in
}

I suffissi di unità disponibili sono \mm, \cm, \in e \pt. Queste unità sono semplici valori utili per convertire dai millimetri e sono definite in ‘ly/paper-defaults-init.ly’. Solo per chiarezza, quando si usano i millimetri, di solito si usa il suffisso \mm, anche se non è tecnicamente necessario.

È anche possibile definire i valori di \paper con Scheme. L’equivalente Scheme dell’esempio precedente è:

\paper {
  #(define top-margin (* 0.5 in))
}

Vedi anche

Guida alla notazione: Formato carta e ridimensionamento automatico, Titoli intestazioni e piè di pagina personalizzati, Il blocco \layout.

File installati: ‘ly/paper-defaults-init.ly’.


4.1.2 Formato carta e ridimensionamento automatico


Impostare il formato carta

‘A4’ è il valore predefinito quando non viene impostato esplicitamente alcun formato carta. Esistono due funzioni che permettono di cambiare formato:

set-default-paper-size
#(set-default-paper-size "quarto")

che deve sempre trovarsi nel livello superiore, e

set-paper-size
\paper {
  #(set-paper-size "tabloid")
}

che deve sempre trovarsi in un blocco \paper.

La funzione set-default-paper-size, se usata nel livello superiore, deve precedere qualsiasi blocco \paper. set-default-paper-size imposta il formato di tutte le pagine, mentre set-paper-size imposta il formato soltanto di quelle pagine a cui è applicato il blocco \paper. Per esempio, se il blocco \paper si trova all’inizio del file, applicherà il formato a tutte le pagine. Se il blocco \paper si trova dentro un blocco \book, il formato verrà applicato a quel libro soltanto.

Quando si usa la funzione set-paper-size, questa deve essere posta prima di qualsiasi altra funzione usata nello stesso blocco \paper. Vedi Ridimensionamento automatico al formato carta.

I formati carta sono definiti in ‘scm/paper.scm’, e sebbene sia possibile aggiungere formati personalizzati in questo file, tali aggiunte verrebbero sovrascritte da successivi aggiornamenti del software. I formati disponibili sono elencati in Formati carta predefiniti.

È tuttavia possibile aggiungere un formato personalizzato nel file di input per poi utilizzarlo con set-default-paper-size o set-paper-size:

#(set! paper-alist (cons '("mio formato" . (cons (* 15 in) (* 3 in))) paper-alist))

\paper {
  #(set-paper-size "mio formato")
}

Si può usare qualsiasi unità di misura: in (inch, o pollici), cm (centimetri) e mm (millimetri).

Aggiungendo il simbolo 'landscape alla funzione del formato, le pagine vengono ruotate di 90 gradi e le linee occupano il maggior spazio a disposizione.

#(set-default-paper-size "a6" 'landscape)

Appendendo ‘landscape’ (orizzontale) al nome del formato, è possibile scambiare le dimensioni della carta senza ruotare la stampa (come quando si stampa in formato cartolina o si creano dei file grafici da includere invece di un documento indipendente):

#(set-default-paper-size "a6landscape")

Quando il formato termina con un esplicito ‘landscape’ (orizzontale) o ‘portrait’ (verticale), la presenza di un simbolo 'landscape influisce solo sull’orientamento della stampa, non sul formato usato per la formattazione.

Vedi anche

Guida alla notazione: Ridimensionamento automatico al formato carta, Formati carta predefiniti.

File installati: ‘scm/paper.scm’.


Ridimensionamento automatico al formato carta

Se il formato viene cambiato con una delle funzioni scheme (set-default-paper-size o set-paper-size), i valori di diverse variabili \paper sono automaticamente ricalcolati in base alla nuova dimensione. Per aggirare il ridimensionamento automatico di una certa variabile, impostare la variabile dopo aver impostato il formato. Fare attenzione al fatto che il ridimensionamento automatico non viene attivato se si impostano le variabili paper-height o paper-width, anche se paper-width può influenzare altri valori (ma questo è un argomento diverso dal ridimensionamento ed è trattato in seguito). Le funzioni set-default-paper-size e set-paper-size sono descritte in Impostare il formato carta.

Le dimensioni verticali interessate dal ridimensionamento automatico sono top-margin e bottom-margin (vedi Variabili fisse della spaziatura verticale di \paper). Le dimensioni orizzontali interessate dal ridimensionamento automatico sono left-margin, right-margin, inner-margin, outer-margin, binding-offset, indent e short-indent (vedi Variabili della spaziatura orizzontale di \paper).

I valori predefiniti di queste dimensioni sono impostati in ‘ly/paper-defaults-init.ly’ e salvati in variabili interne chiamate top-margin-default, bottom-margin-default, etc. Questi valori si riferiscono al formato predefinito a4. Per riferimento, nel formato a4 il valore di paper-height è 297\mm e quello di paper-width è 210\mm.

Vedi anche

Guida alla notazione: Variabili fisse della spaziatura verticale di \paper, Variabili della spaziatura orizzontale di \paper.

File installati: ‘ly/paper-defaults-init.ly’, ‘scm/paper.scm’.


4.1.3 Variabili \paper della spaziatura verticale fissa

Nota: Alcune dimensioni definite nel blocco \paper sono ridimensionate automaticamente in base al formato carta, portando a possibili risultati imprevisti. Vedi Ridimensionamento automatico al formato carta.

I valori predefiniti (prima del ridimensionamento) sono definiti in ‘ly/paper-defaults-init.ly’.

paper-height

L’altezza della pagina (valore predefinito: non impostata). Il ridimensionamento automatico di alcune dimensioni verticali non è influenzato da questa.

top-margin

Il margine tra il punto più alto della pagina e il punto più alto dell’area di stampa. Se il formato viene modificato, il valore predefinito di questa dimensione viene ridimensionato di conseguenza.

bottom-margin

Il margine tra il punto più basso dell’area di stampa e il punto più basso della pagina. Se il formato viene modificato, il valore predefinito di questa dimensione viene ridimensionato di conseguenza.

ragged-bottom

Se impostato su vero, i sistemi avranno la loro naturale spaziatura. Non saranno giustificati, ovvero non saranno né compressi né allungati verticalmente per stare nella pagina.

ragged-last-bottom

Se impostato su falso, l’ultima pagina, e l’ultima pagina di ogni sezione creata con un blocco \bookpart, saranno giustificate verticalmente come nelle pagine precedenti.

Vedi anche

Guida alla notazione: Ridimensionamento automatico al formato carta.

File installati: ‘ly/paper-defaults-init.ly’.

Frammenti: Spacing.

Problemi noti e avvertimenti

I titoli (definiti nel blocco \header) sono considerati un sistema, dunque ragged-bottom e ragged-last-bottom aggiungeranno spazio tra i titoli e il primo sistema della partitura.

Formati carta definiti esplicitamente sovrascriveranno qualsiasi impostazione di margine superiore o inferiore definito dall’utente.


4.1.4 Variabili \paper della spaziatura verticale flessibile

Nella maggior parte dei casi è preferibile che le distanze verticali tra certi elementi (come margini, titoli, sistemi e partiture separate) siano flessibili, così che siano ben compresse o allungate a seconda della situazione. Sono disponibili diverse variabili \paper (elencate sotto) per regolare il comportamento di allungamento di queste dimensioni.

Nota bene che le variabili \paper trattate in questa sezione non regolano la spaziatura dei righi dei singoli sistemi. La spaziatura interna ai sistemi è controllata dalle proprietà del grob, solitamente inserite in un blocco \score o \layout e non in un blocco \paper. Vedi Spaziatura verticale flessibile all’interno dei sistemi.


Struttura delle liste associative flessibili della spaziatura verticale

Ognuna delle variabili \paper flessibili della spaziatura verticale è una lista associativa (alist) composta da quattro elementi:

Se in una pagina lo spazio verticale non è giustificato (ovvero con ragged-bottom impostato su vero) la distanza risultante è data dal valore più grande assegnato a una di queste tre proprietà:

In caso di partiture con molte pagine in cui l’ultima pagina non è giustificata (ovvero con ragged-last-bottom impostato su vero), l’ultima pagina usa la stessa spaziatura della pagina precedente, purché ci sia abbastanza spazio.

I metodi specifici per modificare le liste associative (alist) sono trattati in Modifica delle liste associative. L’esempio seguente illustra i due modi in cui queste possono essere modificate. La prima dichiarazione aggiorna un elemento-valore individualmente, mentre la seconda ridefinisce completamente la variabile:

\paper {
  system-system-spacing.basic-distance = #8
  score-system-spacing =
    #'((basic-distance . 12)
       (minimum-distance . 6)
       (padding . 1)
       (stretchability . 12))
}

Elenco delle variabili \paper flessibili della spaziatura verticale

I nomi di queste variabili hanno il formato superiore-inferiore-spacing, dove superiore e inferiore indicano gli elementi di cui stabilire la distanza. Ogni distanza viene misurata tra i punti di riferimento dei due elementi (vedi la descrizione precedente della struttura della lista associativa). Nei nomi di queste variabili il termine ‘markup’ si riferisce sia ai titoli (bookTitleMarkup o scoreTitleMarkup) sia ai markup di livello superiore (vedi Struttura del file). Tutte le distanze sono misurate in spazi rigo.

Le impostazioni predefinite sono definite in ‘ly/paper-defaults-init.ly’.

markup-system-spacing

la distanza tra il testo (titolo o markup di livello superiore) e il sistema che lo segue.

score-markup-spacing

la distanza tra l’ultimo sistema di un brano e il testo (titolo o markup di livello superiore) che lo segue.

score-system-spacing

la distanza tra l’ultimo sistema di un brano e il primo sistema del brano successivo, quando non c’è alcun testo (titolo o markup di livello superiore) tra di loro.

system-system-spacing

la distanza tra due sistemi di uno stesso brano.

markup-markup-spacing

la distanza tra due testi (titoli o markup di livello superiore).

last-bottom-spacing

la distanza tra l’ultimo sistema o l’ultimo markup di livello superiore di una pagina e la fine dello spazio stampabile (ovvero la parte superiore del margine inferiore).

top-system-spacing

la distanza tra l’inizio dello spazio stampabile (ovvero la parte inferiore del margine superiore) e il primo sistema di una pagina, quando non c’è alcun testo (titolo o markup di livello superiore) tra di loro.

top-markup-spacing

la distanza tra l’inizio dello spazio stampabile (ovvero la parte inferiore del margine superiore) e il primo testo (titolo o markup di livello superiore) di una pagina, quando non c’è alcun sistema tra i due.

Vedi anche

Guida alla notazione: Spaziatura verticale flessibile all’interno dei sistemi.

File installati: ‘ly/paper-defaults-init.ly’.

Frammenti: Spacing.


4.1.5 Variabili \paper della spaziatura orizzontale

Nota: Alcune dimensioni in \paper sono ridimensionate automaticamente in base al formato carta, producendo talvolta un risultato inatteso. Vedi Ridimensionamento automatico al formato carta.


Variabili \paper per larghezze e margini

I valori predefiniti (prima del ridimensionamento) non elencati qui si trovano in ‘ly/paper-defaults-init.ly’.

paper-width

Larghezza della pagina (non impostata inizialmente). paper-width, pur non avendo effetto sul ridimensionamento automatico di alcune dimensioni orizzontali, influenza la variabile line-width. Se sono impostate sia paper-width che line-width, saranno modificate anche left-margin e right-margin. Vedi anche check-consistency.

line-width

Se specificata in un blocco \paper definisce la lunghezza orizzontale disponibile per i righi musicali nei sistemi non indentati. Se non specificata, la larghezza della linea (line-width) del foglio è determinata dalla sottrazione (paper-width - left-margin - right-margin). Se line-width è specificata nel blocco \paper e entrambi i margini, left-margin e right-margin, non lo sono, questi saranno aggiornati in modo da centrare i sistemi sulla pagina automaticamente. Vedi anche check-consistency.

Le variabili line-width per i singoli brani possono essere specificate nel blocco \layout di ogni brano, ovvero dentro un blocco \score. Questi valori regolano la larghezza delle linee prodotte brano per brano. Se line-width non viene specificata per un brano, il suo valore predefinito coincide con la larghezza della linea del foglio, ovvero col valore della variabile line-width del blocco \paper. Impostando line-width per un brano in particolare, ovvero all’interno di un blocco \score, i margini del foglio non vengono modificati. Le linee del rigo, la cui lunghezza è determinata dalla variabile line-width del brano, sono allineate a sinistra all’interno dello spazio definito dalla variabile line-width del foglio. Se le variabili line-width del brano e del foglio sono uguali, le linee del rigo si estenderanno esattamente dal margine sinistro al margine destro, ma se quella del brano è maggiore di quella del foglio le linee del rigo andranno oltre il margine destro.

left-margin

Margine tra il bordo sinistro della pagina e l’inizio delle linee del rigo nei sistemi non indentati. Se il formato è modificato, il valore predefinito di questa dimensione viene ridimensionato proporzionalmente. Se left-margin non è impostato, e sono impostati sia line-width che right-margin, allora left-margin equivale alla differenza (paper-width - line-width - right-margin). Se è impostata soltanto line-width, entrambi i margini sono impostati su ((paper-width - line-width) / 2), e di conseguenza i sistemi sono centrati sulla pagina. Vedi anche check-consistency.

right-margin

Margine tra il bordo destro della pagina e la fine delle linee del rigo in sistemi giustificati. Se il formato è modificato, il valore predefinito di questa dimensione viene ridimensionato proporzionalmente. Se right-margin non è impostato, e sono impostati sia line-width che left-margin, allora right-margin equivale a (paper-width - line-width - left-margin). Se è impostata soltanto line-width, entrambi i margini sono impostati su ((paper-width - line-width) / 2), e di conseguenza i sistemi sono centrati sulla pagina. Vedi anche check-consistency.

check-consistency

Se impostata su vero (valore predefinito), appare un avvertimento nella console se la somma di left-margin, line-width e right-margin non corrisponde esattamente a paper-width, e a ciascuna di queste variabili (eccetto paper-width) sarà assegnato il suo valore predefinito (ridimensionato in base al formato, se richiesto). Se impostato su falso, qualsiasi incongruenza viene ignorata e i sistemi potrebbero andare oltre il bordo della pagina.

ragged-right

Se impostato su vero, i sistemi non occuperanno interamente la larghezza della linea, ovvero non saranno giustificati. Termineranno invece alla loro lunghezza orizzontale naturale. Valori predefiniti: #t (true = vero) per i brani con un unico sistema, e #f (false = falso) per i brani con due o più sistemi. Questa variabile può essere impostata anche in un blocco \layout.

ragged-last

Se impostata su vero, l’ultimo sistema del brano non occuperà interamente la larghezza della linea, ovvero non sarà giustificato. Terminerà invece alla sua lunghezza orizzontale naturale. Valore predefinito: #f (false = falso). Questa variabile può essere impostata anche in un blocco \layout.

Vedi anche

Guida alla notazione: Ridimensionamento automatico al formato carta.

File installati: ‘ly/paper-defaults-init.ly’.

Problemi noti e avvertimenti

Formati carta definiti esplicitamente sovrascriveranno qualsiasi margine destro o sinistro definito dall’utente.


Variabili \paper per la modalità due pagine per foglio

I valori predefiniti (prima del ridimensionamento) sono definiti in ‘ly/paper-defaults-init.ly’.

two-sided

Se impostata su vero, vengono usati inner-margin, outer-margin e binding-offset per determinare i margini a seconda che il numero di pagina sia dispari o pari. Questa variabile sovrascrive left-margin e right-margin.

inner-margin

Margine del lato interno di tutte le pagine se queste fanno parte di un libro. Se il formato è modificato, il valore predefinito di questa dimensione viene ridimensionato proporzionalmente. Funziona soltanto con two-sided impostato su vero.

outer-margin

È il margine del lato esterno di tutte le pagine se queste fanno parte di un libro. Se il formato è modificato, il valore predefinito di questa dimensione viene ridimensionato proporzionalmente. Funziona soltanto con two-sided impostato su vero.

binding-offset

Quantità di spazio da aggiungere a inner-margin per assicurarsi che niente sia nascosto dalla rilegatura. Se il formato è modificato, il valore predefinito di questa dimensione viene ridimensionato proporzionalmente. Funziona soltanto con two-sided impostato su vero.

Vedi anche

Guida alla notazione: Ridimensionamento automatico al formato carta.

File installati: ‘ly/paper-defaults-init.ly’.


Variabili \paper per spostamenti e indentazioni

I valori predefiniti (prima del ridimensionamento) non elencati qui sono visibili in ‘ly/paper-defaults-init.ly’.

horizontal-shift

È la quantità di spazio di cui spostare a destra tutti i sistemi (inclusi i titoli e i separatori dei sistemi). Valore predefinito: 0.0\mm.

indent

Livello di indentazione del primo sistema di un brano. Se il formato è modificato, il valore predefinito di questa dimensione viene ridimensionato proporzionalmente. Lo spazio compreso in line-width disponibile per il primo sistema è ridotto di questa quantità. indent può essere specificato anche in blocchi \layout per impostare l’indentazione brano per brano.

short-indent

Livello di indentazione di tutti i sistemi di un brano eccetto il primo sistema. Se il formato è modificato, il valore predefinito di questa dimensione viene ridimensionato proporzionalmente. Lo spazio compreso in line-width disponibile per tutti i sistemi tranne il primo è ridotto di questa quantità. short-indent può essere specificato anche in blocchi \layout per impostare le brevi indentazioni brano per brano.

Vedi anche

Guida alla notazione: Ridimensionamento automatico al formato carta.

File installati: ‘ly/paper-defaults-init.ly’.

Frammenti: Spacing.


4.1.6 Altre variabili di \paper


Variabili di \paper per l’interruzione di linea

max-systems-per-page

Il numero massimo di sistemi che saranno disposti in una pagina. Attualmente ciò è supportanto soltanto dall’algoritmo ly:optimal-breaking. Valore predefinito: non impostato.

min-systems-per-page

Il numero minimo di sistemi che saranno disposti in una pagina. Ciò potrebbe riempire troppo le pagine, se il numero è troppo grande. Attualmente ciò è supportanto soltanto dall’algoritmo ly:optimal-breaking. Valore predefinito: non impostato.

systems-per-page

Il numero di sistemi da disporre in una pagina. Attualmente ciò è supportanto soltanto dall’algoritmo ly:optimal-breaking. Valore predefinito: non impostato.

system-count

Il numero di sistemi da usare per un brano. Valore predefinito: non impostato. Questa variabile può essere impostata anche in un blocco \layout.

Vedi anche

Guida alla notazione: Interruzioni di linea.


Variabili di \paper per l’interruzione di pagina

I valori predefiniti non elencati qui sono visibili in ‘ly/paper-defaults-init.ly

page-breaking

L’algoritmo di interruzione di pagina da usare. Le opzioni sono ly:minimal-breaking, ly:page-turn-breaking, ly:one-page-breaking, ly:one-line-breaking, ly:one-line-auto-height-breaking e ly:optimal-breaking (predefinito).

page-breaking-system-system-spacing

Induce il sistema di interruzione di pagina a credere che system-system-spacing sia impostato in modo diverso dal modo in cui è impostato realmente. Per esempio, se page-breaking-system-system-spacing #'padding è impostato su un valore molto più grande di system-system-spacing #'padding, il sistema di interruzione di pagina disporrà meno sistemi su ciascuna pagina. Valore predefinito: non impostato.

page-count

Il numero di pagine da usare per un brano, non impostato.

Le variabili seguenti sono attive soltanto quando page-breaking è impostato su ly:page-turn-breaking. Le interruzioni di pagina vengono quindi scelte per minimizzare il numero di voltate di pagina. Dato che le voltate di pagina si rendono necessarie quando si passa da una pagina con numero dispari a una con numero pari, verrà solitamente favorita una formattazione in cui l’ultima pagina abbia un numero dispari. I punti preferiti per le voltate di pagina possono essere indicati manualmente col comando \allowPageTurn o automaticamente includendo l’incisore Page_turn_engraver (vedi Voltata di pagina ottimale).

Se le scelte disponibili per avere voltate di pagina adeguate sono insufficienti, LilyPond potrebbe inserire una pagina vuota all’interno di un brano o tra i brani (se ce ne sono almeno due), oppure potrebbe terminare un brano su una pagina pari. Aumentando i valori delle seguenti tre variabili diminuisce la probabilità che queste entrino in azione.

I valori sono penalità: maggiore il valore, minore la probabilità che si verifichi l’azione associata rispetto alle altre scelte.

blank-page-penalty

La penalità per avere una pagina vuota nel mezzo di un brano. Se il valore di blank-page-penalty è grande ed è selezionato ly:page-turn-breaking, sarà meno probabile che LilyPond insersica una pagina nel mezzo del brano. Aggiungerà invece maggior spazio tra i sistemi per occupare la pagina vuota e quella successiva. Valore predefinito: 5.

blank-last-page-penalty

La penalità per terminare il brano su una pagina pari. Se il valore di blank-last-page-penalty è grande ed è selezionato ly:page-turn-breaking, sarà meno probabile che LilyPond produca una partitura in cui l’ultima pagina sia pari. Regolerà invece la spaziatura in modo da usare una pagina in più o in meno. Valore predefinito: 0.

blank-after-score-page-penalty

La penalità per avere una pagina vuota dopo la fine di un brano e prima di quello successivo. Il valore predefinito è inferiore a blank-page-penalty, in modo che siano inserite preferibilmente pagine vuote al termine di un brano piuttosto che nel mezzo di un brano. Valore predefinito: 2.

Vedi anche

Guida alla notazione: Interruzioni di pagina, Interruzione di pagina ottimale, Voltata di pagina ottimale, Interruzione di pagina minimale, Interruzione di pagina di una pagina, Interruzione di pagina su una linea, Interruzione di pagina su una linea con altezza automatica.

File installati: ‘ly/paper-defaults-init.ly’.


Variabili di \paper per la numerazione delle pagine

I valori predefiniti non elencati qui sono visibili in ‘ly/paper-defaults-init.ly

auto-first-page-number

L’algoritmo di interruzione di pagina si comporta diversamente a seconda che il numero della prima pagina sia dispari o pari. Se questa variabile è impostata su vero, l’algoritmo di interruzione di pagina deciderà se iniziare con un numero dispari o un numero pari. Quindi il numero della prima pagina resterà lo stesso o aumenterà di uno. Valore predefinito: #f (falso).

first-page-number

Il valore del numero di pagina della prima pagina.

print-first-page-number

Se impostato su vero, appare il numero di pagina sulla prima pagina.

print-page-number

Se impostato su falso, non apparirano i numeri di pagina.

page-number-type

Il tipo di numero usato per numerare le pagine. Le opzioni possibili sono roman-lower, roman-upper e arabic. Valore predefinito: 'arabic.

Vedi anche

File installati: ‘ly/paper-defaults-init.ly’.

Problemi noti e avvertimenti

I numeri di pagina dispari sono sempre sulla destra. Se la musica deve iniziare a pagina 1, ci deve essere una pagina vuota sulla seconda di copertina in modo che pagina 1 sia sul lato destro.


Svariate variabili di \paper

page-spacing-weight

L’importanza della spaziatura (verticale) e della linea (orizzontale) della pagina. Valori più grandi renderanno la spaziatura della pagina più importante. Valore predefinito: 10.

print-all-headers

Se impostato su vero, appariranno nell’output tutte le intestazioni di ciascun blocco \score. Di norma appaiono soltanto le variabili piece e opus. Valore predefinito: #f.

system-separator-markup

Un oggetto markup inserito tra i sistemi, spesso usato per le partiture orchestrali. Valore predefinito: non impostato. È disponibile il comando markup \slashSeparator, definito in ‘ly/titling-init.ly’, che fornisce un ragionevole valore predefinito, per esempio:

#(set-default-paper-size "a8")

\book {
  \paper {
    system-separator-markup = \slashSeparator
  }
  \header {
    tagline = ##f
  }
  \score {
    \relative { c''1 \break c1 \break c1 }
  }
}

[image of music]

Vedi anche

File installati: ‘ly/titling-init.ly’.

Frammenti: Spacing.

Problemi noti e avvertimenti

L’intestazione di pagina predefinita pone sulla stessa linea il numero di pagina e il campo instrument del blocco \header.


4.2 Formattazione della partitura

Questa sezione tratta le opzioni di formattazione della partitura disponibili nel blocco \layout.


4.2.1 Il blocco \layout

Mentre il blocco \paper contiene le impostazioni relative alla formattazione della pagina per l’intero documento, il blocco \layout contiene impostazioni di formattazione specifica di un brano. Per impostare globalmente le opzioni di formattazione del brano, inserirle in un blocco \layout del livello superiore. Per impostare le impostazioni di formattazione per un singolo brano, inserirle in un blocco \layout racchiuso in un blocco \score, dopo la musica. Le impostazioni che possono apparire in un blocco \layout includono:

La funzione layout-set-staff-size è spiegata nella prossima sezione, Impostare la dimensione del rigo. Le modifiche di contesto sono trattate in un capitolo separato; vedi Modifica dei componenti aggiuntivi di un contesto e Modifica delle impostazioni predefinite di un contesto.

Le variabili \paper che possono apparire in un blocco \layout, con valori predefiniti presi dal blocco \paper, sono:

Ecco un esempio di blocco \layout:

\layout {
  indent = 2\cm
  \context {
    \StaffGroup
    \override StaffGrouper.staff-staff-spacing.basic-distance = #8
  }
  \context {
    \Voice
    \override TextScript.padding = #1
    \override Glissando.thickness = #3
  }
}

Si possono inserire molteplici blocchi \layout come espressioni di livello superiore. Ciò può essere utile, per esempio, se impostazioni diverse sono salvate in file separati e incluse facoltativamente. Internamente, quando un blocco \layout viene elaborato, viene fatta una copia della configurazione del blocco \layout corrente, poi qualsiasi modifica apportata nel blocco viene applicata e il risultato viene salvato come la nuova configurazione corrente. Dalla prospettiva dell’utente, i blocchi \layout sono combinati, ma in situazioni di conflitto (ovvero quando viene modificata la stessa proprietà in blocchi diversi) hanno precedenza le definizioni più recenti.

Per esempio, se questo blocco

\layout {
  \context {
    \Voice
    \override TextScript.color = #magenta
    \override Glissando.thickness = #1.5
  }
}

viene posto dopo quello dell’esempio precedente, le sovrascritture di 'padding e 'color per TextScript sono combinate, mentre quella più recente di 'thickness per Glissando sostituisce (o nasconde) quella precedente.

I blocchi \layout possono essere assegnati a delle variabili per poterli riusare successivamente, ma il modo in cui ciò funziona è leggermente ma significativamente diverso rispetto a scriverle davvero.

Se una variabile è definita in questo modo,

layoutVariable = \layout {
  \context {
    \Voice
    \override NoteHead.font-size = #4
  }
}

manterrà la configurazione attuale di \layout con l’aggiunta della sovrascrittura NoteHead.font-size, ma questa combinazione non è salvata come la nuova configurazione corrente. Attenzione al fatto che la “configurazione corrente” viene letta quando la variabile è definita e non quando viene usata, dunque il contenuto della variabile dipende dalla sua posizione nel file di input.

La variabile può quindi essere usata all’interno di un altro blocco \layout, per esempio:

\layout {
  \layoutVariable
  \context {
    \Voice
    \override NoteHead.color = #red
  }
}

Un blocco \layout che contiene una variabile, come nell’esempio precedente, non copia la configurazione corrente bensì usa il contenuto di \layoutVariable come configurazione di base per altre aggiunte. Ciò significa che qualsiasi modifica definita tra la definizione della variabile e il momento in cui essa viene usata è perduta.

Se layoutVariable è definita (o inclusa con \include) subito prima di essere usata, il suo contenuto comprende soltanto la configurazione corrente più le sovrascritture definite al suo interno. Quindi nell’esempio precedente che illustra l’uso di \layoutVariable il blocco \layout finale conterrebbe:

  TextScript.padding = #1
  TextScript.color = #magenta
  Glissando.thickness = #1.5
  NoteHead.font-size = #4
  NoteHead.color = #red

più le sovrascritture indent e StaffGrouper.

Ma se la variabile fosse già stata definita prima del primo blocco \layout, la configurazione corrente conterrebbe soltanto

  NoteHead.font-size = #4 % (scritta nella definizione della variabile)
  NoteHead.color = #red % (aggiunta dopo l'uso della variabile)

Se ben organizzate, le variabili \layout possono essere un valido strumento per strutturare le formattazioni dei sorgenti, e anche per ripristinare la configurazione di \layout a uno stato conosciuto.

Vedi anche

Guida alla notazione: Modifica delle impostazioni predefinite di un contesto.

Frammenti: Spacing.


4.2.2 Impostare la dimensione del rigo

La dimensione del rigo (in inglese staff size) è 20 punti, che corrispondono a un’altezza del rigo di 7.03mm (un punto è uguale a 100/7227 di un pollice o a 2540/7227 mm). La dimensione del rigo può essere modificata in tre modi:

  1. Per impostare la dimensione del rigo globalmente per tutti i brani di un file (o di un blocco \book, per essere precisi), usare set-global-staff-size:
    #(set-global-staff-size 14)
    

    L’esempio precedente imposta la dimensione del rigo globale a 14pt (4.92mm) e ridimensiona proporzionalmente tutti i tipi di carattere.

  2. Per impostare la dimensione del rigo di una singola partitura in un libro, usare layout-set-staff-size all’interno del blocco \layout di quel brano:
    \score {
      …
      \layout {
        #(layout-set-staff-size 14)
      }
    }
    
  3. Per impostare la dimensione del rigo di un singolo rigo di un sistema, usare il comando \magnifyStaff. Per esempio, le partiture di musica da camera incise in modo tradizionale spesso usavano righi per pianoforte di 7mm mentre gli altri righi erano solitamente tra 3/5 e 5/7 più grandi (tra 60% e 71%). Per ottenere la proporzione 5/7, usare:
    \score {
      <<
        \new Staff \with {
          \magnifyStaff #5/7
        } { … }
        \new PianoStaff { … }
      >>
    }
    

    Se si desidera una dimensione del tipo di carattere (fontSize) ben precisa, si può usare la seguente forma:

    \score {
      <<
        \new Staff \with {
          \magnifyStaff #(magstep -3)
        } { … }
        \new PianoStaff { … }
      >>
    }
    

    Per emulare l’aspetto delle partiture incise coi metodi tradizionali, è meglio evitare di ridurre lo spessore delle linee del rigo.

Corpo automatico dei tipi di carattere a dimensioni diverse

Il font Emmentaler fornisce l’insieme di glifi musicali Feta in otto dimensioni diverse, ciascuna calibrata per una specifica dimensione del rigo. Più piccola è la dimensione del glifo, più “grosso” diventa, per abbinarsi alle linee del rigo più spesse. Le dimensioni dei glifi consigliate sono elencate nella seguente tabella:

nome del tipo di caratterealtezza del rigo (pt)altezza del rigo (mm)uso
feta1111.223.9partiture tascabili
feta1312.604.4
feta1414.145.0
feta1615.875.6
feta1817.826.3canzonieri
feta20207.0parti standard
feta2322.457.9
feta2625.28.9

Vedi anche

Guida alla notazione: Impostare la dimensione del rigo, Il font Emmentaler.

Frammenti: Spacing.

Problemi noti e avvertimenti

layout-set-staff-size non modifica la distanza tra le linee del rigo.


4.3 Interruzioni


4.3.1 Interruzioni di linea

Le interruzioni di linea di solito sono determinate automaticamente. Sono decise in modo che le linee non sembrino né fitte né troppo spaziate, e che le linee consecutive abbiano una densità simile.

Per forzare manualmente un’interruzione di linea dopo una stanghetta, usare il comando \break:

\relative c'' {
  c4 c c c | \break
  c4 c c c |
}

[image of music]

Per impostazione predefinita, un comando \break inserito nel mezzo di una misura viene ignorato (e apparirà un messaggio di avvertimento durante la compilazione del file LilyPond). L’aggiunta di una stanghetta invisibile – ‘\bar ""’ – prima del comando \break forzerà l’interruzione di linea:

\relative c'' {
  c4 c c
  \bar "" \break
  c |
  c4 c c c |
}

[image of music]

Un comando \break successivo a una stanghetta viene ignorato se la misura precedente termina nel mezzo di una nota (per esempio, quando un gruppo irregolare inizia in una misura e termina in un’altra). In questo caso conviene togliere l’incisore Forbid_line_break_engraver dal contesto Voice e usare una costruzione musicale simultanea inserendo il \break nel punto giusto della seconda voce:

\new Voice \with {
  \remove "Forbid_line_break_engraver"
} \relative {
  <<
    { c''2. \tuplet 3/2 { c4 c c } c2. | }
    { s1 | \break s1 | }
  >>
}

[image of music]

Analogalmente, le interruzioni di linea vengono ignorate quando le travature oltrepassano una stanghetta. Tale comportamento predefinito può essere modificato col comando \override Beam.breakable = ##t:

\relative c'' {
  \override Beam.breakable = ##t
  c2. c8[ c | \break
  c8 c] c2. |
}

[image of music]

Il comando \noBreak impedisce un’interruzione di linea sulla stanghetta in cui è inserito.

In una partitura, l’interruzione di linea automatica è vietata per la musica compresa tra i comandi \autoLineBreaksOff e \autoLineBreaksOn. Per impedire anche le interruzioni di pagina, usare i comandi \autoBreaksOff e \autoBreaksOn. Le interruzioni manuali non sono interessate da questi comandi. Nota che bloccare le interruzioni di linea automatiche potrebbe far andare la musica oltre il margine destro se questa non può essere contenuta in una linea.

Le interruzioni di linea automatiche (ma non le interruzioni di pagina) possono essere abilitate per singole stanghette usando \once \autoLineBreaksOn all’inizio di una stanghetta. Ciò identifica un’interruzione di linea permessa, invece che forzata.

Le impostazioni fondamentali che influenzano la spaziatura della linea sono indent e line-width, impostate nel blocco \layout: regolano l’indentazione della prima linea e la lunghezza delle linee.

Se ragged-right è impostato su vero nel blocco \layout, allora i sistemi terminano alla loro naturale lunghezza orizzontale, invece di essere allungati orizzontalmente per riempire l’intera linea. Ciò è utile per brevi frammenti e per verificare quanto è stretta la spaziatura naturale.

L’opzione ragged-last è simile a ragged-right, ma agisce soltanto sull’ultima linea del brano.

\layout {
  indent = 0\mm
  line-width = 150\mm
  ragged-last = ##t
}

Per inserire interruzioni di linea a intervalli regolari usare \break separato da pause spaziatrici e ripetuto con \repeat. Per esempio, per interrompere le seguenti 28 misure (considerando un tempo di 4/4) esattamente ogni 4 misure, usare:

<<
  \repeat unfold 7 {
    s1 \noBreak s1 \noBreak
    s1 \noBreak s1 \break
  }
  { la vera musica… }
>>

Comandi predefiniti

\break, \noBreak, \autoBreaksOff, \autoBreaksOn, \autoLineBreaksOff, \autoLineBreaksOn.

Frammenti di codice selezionati

Usare una voce apposita per le interruzioni

Spesso è più facile gestire l’informazione sulle interruzioni di linea e di pagina tenendola separata dalla musica grazie a un’ulteriore voce che contenga solo pause spaziatrici e i comandi \break, \pageBreak e altre informazioni di formattazione.

Questo modello diventa utile specialmente quando si modifica line-break-system-details e altre utili ma lunghe proprietà di NonMusicalPaperColumnGrob.

music = \relative c'' { c4 c c c }

\score {
  \new Staff <<
    \new Voice {
      s1 * 2 \break
      s1 * 3 \break
      s1 * 6 \break
      s1 * 5 \break
    }
    \new Voice {
      \repeat unfold 2 { \music }
      \repeat unfold 3 { \music }
      \repeat unfold 6 { \music }
      \repeat unfold 5 { \music }
    }
  >>
}

[image of music]

Vedi anche

Guida alla notazione: Variabili di \paper per l’interruzione di linea Il blocco \layout.

Frammenti: Spacing.

Guida al funzionamento interno: LineBreakEvent.

Problemi noti e avvertimenti

L’inserimento dei comandi \autoLineBreaksOff o \autoBreaksOff prima della musica produrrà dei messaggi di errore. Inserire sempre questi comandi dopo la musica.


4.3.2 Interruzioni di pagina

Questa sezione descrive i diversi metodi di interruzione di pagina e spiega come modificarli.


Interruzione di pagina manuale

L’interruzione di pagina predefinita può essere sovrascritta con i comandi \pageBreak o \noPageBreak. Questi comandi, analoghi a \break e \noBreak, devono essere inseriti dopo una stanghetta e forzano o proibiscono l’interruzione di pagina in quel punto. Ovviamente il comando \pageBreak forza anche un’interruzione di linea.

I comandi \pageBreak e \noPageBreak possono essere inseriti anche nel livello superiore, tra le partiture e i testi (nel blocco markup) di livello superiore.

In un brano, le interruzioni di pagina automatiche sono vietate per la musica compresa tra i comandi \autoPageBreaksOff e \autoPageBreaksOn. Le interruzioni di pagina manuali non sono interessate da questi comandi.

Esistono impostazioni analoghe a ragged-right e ragged-last che hanno lo stesso effetto sulla spaziatura verticale. Se ragged-bottom è impostato su #t, i sistemi non saranno giustificati verticalmente. Quando ragged-last-bottom è impostato su #t (valore predefinito), è permesso dello spazio vuoto in fondo all’ultima pagina (o in fondo all’ultima pagina di ciascun \bookpart). Vedi Variabili fisse della spaziatura verticale di \paper.

Le interruzioni di pagina sono calcolate dalla funzione page-breaking. LilyPond fornisce vari algoritmi per calcolare le interruzioni di pagina, tra cui ly:optimal-breaking, ly:page-turn-breaking e ly:minimal-breaking. Quello predefinito è ly:optimal-breaking, ma il valore può essere modificato nel blocco \paper:

\paper {
  page-breaking = #ly:page-turn-breaking
}

Quando un libro ha molte partiture e pagine, il problema delle interruzioni di pagina potrebbe essere difficile da risolvere e richiedere lunghi tempi di elaborazione e molta memoria. Per semplificare il processo di interruzione delle pagine, si usano i blocchi \bookpart per dividere il libro in varie parti: in questo modo l’interruzione di pagina si verifica separatamente in ciascuna parte. Si possono anche usare algoritmi di interruzione di pagina diversi per le diverse parti del libro.

\bookpart {
  \header {
    subtitle = "Prefazione"
  }
  \paper {
     %% In una parte contenente soprattutto testo,
     %% ly:minimal-breaking potrebbe essere preferibile
     page-breaking = #ly:minimal-breaking
  }
  \markup { … }
  …
}
\bookpart {
  %% In questa parte, contenente musica, si usa l'algoritmo di
  %% interruzione di pagina ottimale.
  \header {
    subtitle = "Primo movimento"
  }
  \score { … }
  …
}

Comandi predefiniti

\pageBreak, \noPageBreak, \autoPageBreaksOn, \autoPageBreaksOff.

Vedi anche

Guida alla notazione: Variabili di \paper per l’interruzione di pagina.

Frammenti: Spacing.

Problemi noti e avvertimenti

Il prefisso \once non funziona con i comandi \autoPageBreaksOn e \autoPageBreaksOff. Se l’interruzione di pagina automatica è disabilitata e poi viene abilitata per permettere un’interruzione di pagina, deve restare attiva per alcune battute (il numero preciso di battute dipende dalla partitura) prima di essere disattivata, altrimenti la possibilità di interrompere la pagina non verrà considerata.


Interruzione di pagina ottimale

La funzione ly:optimal-breaking è il metodo predefinito di LilyPond per determinare le interruzioni di pagina. Tenta di individuare un’interruzione di pagina che minimizzi la densità e l’allungamento, sia orizzontalmente che verticalmente. Diversamente da ly:page-turn-breaking, non prende in considerazione le voltate di pagina.

Vedi anche

Frammenti: Spacing.


Interruzione di pagina minimale

La funzione ly:minimal-breaking fa dei calcoli minimi per valutare l’interruzione di pagina: riempie una pagina col maggior numero possibile di sistemi prima di passare a quella successiva. Dunque potrebbe essere preferibile per le partiture con molte pagine, per le quali le altre funzioni di interruzione di pagina potrebbero essere troppo lente o richiedere troppa memoria, o con molto testo. Si abilita con:

\paper {
  page-breaking = #ly:minimal-breaking
}

Vedi anche

Frammenti: Spacing.


Interruzione di pagina di una pagina

La funzione ly:one-page-breaking è un algoritmo di interruzione di pagina per casi speciali che regola automaticamente l’altezza della pagina per farci entrare la musica, in modo che stia tutto in una sola pagina. La variabile paper-height del blocco paper viene ignorata, ma le altre impostazioni funzionano normalmente. In particolare, la spaziatura tra l’ultimo sistema (o il testo markup di livello superiore) e il piè di pagina può essere personalizzata grazie a last-bottom-spacing nel blocco paper. La larghezza della pagina non viene modificata ma può essere impostata con paper-width nel blocco paper.

Problemi noti e avvertimenti

ly:one-page-breaking non è attualmente compatibile con \bookpart.


Interruzione di pagina su una linea

La funzione ly:one-line-breaking è un algoritmo di interruzione di pagina per uso speciale in quanto pone ogni brano su una sola pagina e una singola linea. Non appaiono né titoli né margini, ma viene mostrato solo il brano musicale.

La larghezza della pagina è regolata in modo che il brano più lungo stia su una sola linea. In particolare, le variabili paper-width, line-width e indent del blocco \paper vengono ignorate, sebbene left-margin e right-margin siano comunque considerate. L’altezza della pagina resta invariata.


Interruzione di pagina su una linea con altezza automatica

La funzione ly:one-line-auto-height-breaking funziona proprio come ly:one-line-breaking con la differenza che l’altezza della pagina viene modificata automaticamente per adattarsi all’altezza della musica. Più precisamente, la variabile paper-height del blocco \paper viene impostata in modo che abbracci l’altezza della partitura più alta e i margini superiore e inferiore (top-margin e bottom-margin).

Fare attenzione al fatto che l’impostazione top-system-spacing avrà effetto sulla posizione verticale della musica. Impostarla su ##f in un blocco \paper per posizionare la musica tra i margini superiore e inferiore.


Voltata di pagina ottimale

È spesso necessario trovare una configurazione delle interruzioni di pagina in cui ci sia una pausa al termine di ogni due pagine. In questo modo il musicista può voltare la pagina senza perdere le note. La funzione ly:page-turn-breaking tenta di trovare un’interruzione di pagina che minimizzi densità e allungamento, ma con l’ulteriore restrizione che le voltate di pagina sono permesse solo in punti specifici.

Ci sono due passi da seguire per usare questa funzione. Prima occorre abilitarla nel blocco \paper, come è spiegato in Interruzioni di pagina. Poi bisogna indicare alla funzione dove sono permesse le interruzioni di pagina.

Ci sono due modi per fare il secondo passo. Si può specificare manualmente ogni potenziale voltata di pagina, inserendo \allowPageTurn nei punti adatti del file di input.

Oppure, se ciò è troppo noioso, si può aggiungere l’incisore Page_turn_engraver a un contesto Staff o Voice. L’incisore Page_turn_engraver analizzerà il contesto in cerca di sezioni senza note (non cerca pause, bensì l’assenza di note, in modo che la polifonia su un singolo rigo con pause in una delle parti non confonda Page_turn_engraver). Quando trova una sezione senza note abbastanza lunga, Page_turn_engraver inserirà il comando \allowPageTurn nella stanghetta finale di quella sezione, a meno che non ci sia una stanghetta ‘speciale’ (come una doppia stanghetta), nel qual caso il comando \allowPageTurn sarà inserito nella stanghetta finale “speciale” della sezione.

L’incisore Page_turn_engraver legge la proprietà di contesto minimumPageTurnLength per determinare quanto deve essere lunga una sezione senza note prima che una voltata di pagina sia considerata. Il valore predefinito di minimumPageTurnLength è (ly:make-moment 1/1). Per disabilitare le voltate di pagina, impostarla su un valore “molto grande”.

\new Staff \with { \consists "Page_turn_engraver" }
{
  a4 b c d |
  R1 | % voltata di pagina permessa qui
  a4 b c d |
  \set Staff.minimumPageTurnLength = #(ly:make-moment 5/2)
  R1 | % voltata di pagina non permessa qui
  a4 b r2 |
  R1*2 | % voltata di pagina permessa qui
  a1
}

Quando si usano ripetizioni con finali alternativi, l’incisore Page_turn_engraver permetterà una voltata di pagina durante la ripetizione soltanto se c’è abbastanza tempo all’inizio e alla fine della ripetizione per voltare indietro la pagina. Se la ripetizione è troppo breve, si può usare Page_turn_engraver per disabilitare le voltate impostando un valore appropriato per la proprietà di contesto minimumRepeatLengthForPageTurn. In questo caso Page_turn_engraver consentirà le voltate soltanto nelle ripetizioni la cui durata sia maggiore del valore specificato.

I comandi per le voltate di pagina (\pageTurn, \noPageTurn e \allowPageTurn), possono essere usati anche nel livello superiore, nei blocchi markup di livello superiore e tra una partitura e l’altra.

Comandi predefiniti

\pageTurn, \noPageTurn, \allowPageTurn.

Vedi anche

Guida alla notazione: Variabili di \paper per l’interruzione di linea.

Frammenti: Spacing.

Problemi noti e avvertimenti

Usare soltanto un incisore Page_turn_engraver per partitura. Se ce n’è più d’uno, interferiranno uno con l’altro.

Vedi anche

Guida alla notazione: Spaziatura verticale.

Frammenti: Spacing.


4.4 Spaziatura verticale

La spaziatura verticale è regolata da tre elementi: la quantità di spazio disponibile (ovvero il formato e i margini), la quantità di spazio tra i sistemi e la quantità di spazio tra i righi di un sistema.


4.4.1 Spaziatura verticale flessibile all’interno dei sistemi

Tre meccanismi distinti regolano la spaziatura verticale flessibile all’interno dei sistemi, uno per ognuna delle seguenti categorie:

L’altezza di ogni sistema è determinata in due fasi. Prima vengono spaziati tutti i righi in base alla quantità di spazio disponibile. Poi le linee che non sono righi sono distribuite tra i righi.

Nota che i meccanismi di spaziatura trattati in questa sezione regolano soltanto la spaziatura verticale dei righi e delle linee (che non sono righi) all’interno di singoli sistemi. La spaziatura verticale tra sistemi, partiture, testi e margini separati è regolata dalle variabili \paper trattate in Variabili \paper della spaziatura verticale flessibile.


Proprietà della spaziatura dentro un sistema

I meccanismi di spaziatura verticale dentro un sistema sono regolati da due gruppi di proprietà dei grob. Il primo gruppo è associato al grob VerticalAxisGroup, creato da tutti i righi e tutte le linee che non sono righi. Il secondo gruppo è associato al grob StaffGrouper, che può essere creato da gruppi di righi, ma solo se richiamato esplicitamente. Queste proprietà sono descritte una per una alla fine di questa sezione.

Il nome di queste proprietà (con l’eccezione di staff-affinity) hanno il formato elemento1-elemento2-spacing, dove elemento1 e elemento2 sono gli elementi di cui determinare la distanza. Nota che elemento2 non è necessariamente sotto elemento1; per esempio, nonstaff-relatedstaff-spacing prenderà le misure verso l’alto a partire dalla linea che non è un rigo (nonstaff) se staff-affinity è impostato su UP.

Ogni distanza è calcolata tra i punti di riferimento dei due elementi. Il punto di riferimento di un rigo è il centro verticale del suo StaffSymbol (ovvero la linea centrale se line-count (il numero di linee) è dispari; lo spazio centrale se line-count è pari). I punti di riferimento per ciascuna linea che non è un rigo sono elencati nella seguente tabella:

Linea non-rigoPunto di riferimento
ChordNameslinea di base
NoteNameslinea di base
Lyricslinea di base
Dynamicsmetà altezza di ‘m’
FiguredBasspunto più alto
FretBoardslinea più alta

Nell’immagine seguente, le linee orizzontali indicano le posizioni di questi punti di riferimento:

[image of music]

Tutte le proprietà di spaziatura verticale del grob (eccetto staff-affinity) usano la stessa struttura della lista associativa usata dalle variabili di spaziatura di \paper trattate in Variabili \paper della spaziatura verticale flessibile. Metodi specifici per modificare queste liste sono spiegati in Modifica delle liste associative. Le proprietà dei grob devono essere modificate con un comando \override dentro un blocco \score o \layout e non in un blocco \paper.

L’esempio seguente illustra i due modi con cui si possono modificare queste liste associative (alist). La prima dichiarazione trasforma un elemento-valore singolarmente, mentre la seconda ridefinisce completamente la proprietà:

\new Staff \with {
  \override VerticalAxisGroup.default-staff-staff-spacing.basic-distance = #10
} { … }

\new Staff \with {
  \override VerticalAxisGroup.default-staff-staff-spacing =
    #'((basic-distance . 10)
       (minimum-distance . 9)
       (padding . 1)
       (stretchability . 10))
} { … }

Per cambiare le impostazioni di spaziatura globalmente, inserirle in un blocco \layout:

\layout {
  \context {
    \Staff
    \override VerticalAxisGroup.default-staff-staff-spacing.basic-distance = #10
  }
}

Le impostazioni predefinite delle proprietà di spaziatura verticale dei grob sono elencate in VerticalAxisGroup e StaffGrouper. Le modifiche predefinite con \override per tipologie specifiche di linee che non sono righi sono elencate nelle descrizioni del relativo contesto in Contexts.

Proprietà del grob VerticalAxisGroup

Le proprietà di VerticalAxisGroup sono solitamente modificate con un \override nel livello Staff (o equivalente).

staff-staff-spacing

Usata per determinare la distanza tra il rigo corrente e il rigo inferiore nello stesso sistema, anche se tra i due si trovano una o più linee che non sono righi (come Lyrics). Non è applicata all’ultimo rigo di un sistema.

Inizialmente, la proprietà staff-staff-spacing di un VerticalAxisGroup è una funzione Scheme che applica le proprietà di StaffGrouper se il rigo fa parte di un gruppo, o la proprietà default-staff-staff-spacing del rigo altrimenti. Questo permette ai righi di essere spaziati diversamente quando sono raggruppati. Per ottenere una spaziatura uniforme indipendentemente dal raggruppamento, questa funzione può essere sostituita da un alist di spaziatura flessibile, usando la forma di override che ridefinisce completamente la variabile, come mostrato prima.

default-staff-staff-spacing

Un alist di spaziatura flessibile che definisce la proprietà staff-staff-spacing usata per i righi isolati, a meno che staff-staff-spacing non sia stata impostata esplicitamente con un \override.

staff-affinity

La direzione del rigo da usare per spaziare la linea che non è un rigo. Le opzioni sono UP (su), DOWN (giù) e CENTER (centro). Se impostata su CENTER, la linea fuori dal rigo si troverà in un punto equidistante tra i due righi più vicini su qualunque lato, a meno che delle collisioni o altre costrizioni di spazio non lo impediscano. Linee (che non sono righi) adiacenti dovrebbero avere un valore di staff-affinity che non cresce: per esempio, una linea che non è un rigo impostata su UP non deve seguire immediatamente una linea impostata su DOWN. Linee che non sono righi in cima a un sistema devono usare DOWN; quelle in fondo UP. Impostando staff-affinity per un rigo, questo sarà trattato come una linea che non è un rigo. Impostando staff-affinity su #f, una linea che non è un rigo sarà trattata come un rigo. Impostando staff-affinity su UP, CENTER o DOWN, un rigo verrà spaziato come se fosse una linea che non è un rigo.

nonstaff-relatedstaff-spacing

La distanza fra la linea (che non è un rigo) corrente e il rigo più vicino nella direzione di staff-affinity, se non ci sono linee che non sono righi tra le due e staff-affinity è impostato su UP o DOWN. Se staff-affinity è impostato su CENTER, viene usato nonstaff-relatedstaff-spacing per i righi più vicini su entrambi i lati, anche se appaiono altre linee tra quella corrente e uno qualsiasi dei righi. Ciò significa che il posizionamento di una linea dipende sia dai righi che dalle linee circostanti. Impostando la proprietà stretchability di uno di questi tipi di spaziatura su un piccolo valore, quella spaziatura sarà dominante. Impostando stretchability su un grande valore, quella spaziatura avrà poco effetto.

nonstaff-nonstaff-spacing

La distanza fra la linea (che non è un rigo) corrente e quella successiva nella direzione di staff-affinity, se entrambe sono sullo stesso lato del rigo in questione e se staff-affinity è impostata su UP o DOWN.

nonstaff-unrelatedstaff-spacing

La distanza fra la linea (che non è un rigo) corrente e il rigo nella direzione opposta rispetto a staff-affinity, se non ci sono altre linee tra i due e se staff-affinity è impostato su UP o DOWN. Ciò può servire, per esempio, a imporre un padding minimo tra una linea Lyrics e il rigo al quale non appartiene.

Proprietà del grob StaffGrouper

Le proprietà di StaffGrouper sono solitamente modificate con un \override nel livello StaffGroup (o livello equivalente).

staff-staff-spacing

La distanza tra righi consecutivi del gruppo di righi corrente. La proprietà staff-staff-spacing del grob VerticalAxisGroup di un singolo rigo può essere sovrascritta con varie impostazioni di spaziatura per quel rigo.

staffgroup-staff-spacing

La distanza tra l’ultimo rigo del gruppo di righi corrente e il rigo immediatamente successivo nello stesso sistema, anche se tra i due righi ci sono una o più linee che non sono righi (come Lyrics). Non è applicata al rigo inferiore di un sistema. La proprietà staff-staff-spacing del grob VerticalAxisGroup di un singolo rigo può essere sovrascritta con varie impostazioni di spaziatura per quel rigo.

Vedi anche

Guida alla notazione: Variabili \paper della spaziatura verticale flessibile, Modifica delle liste associative.

File installati: ‘ly/engraver-init.ly’, ‘scm/define-grobs.scm’.

Guida al funzionamento interno: Contexts, VerticalAxisGroup, StaffGrouper.


Spaziatura dei righi non raggruppati

I righi (come Staff, DrumStaff, TabStaff, etc.) sono contesti che possono contenere uno o più contesti voce, ma non possono contenere altri righi.

Le seguenti proprietà influenzano la spaziatura di righi non raggruppati:

Queste proprietà del grob sono state descritte una a una in precedenza; vedi Proprietà della spaziatura dentro un sistema.

Altre proprietà entrano in gioco per i righi che sono parte di un gruppo; vedi Spaziatura dei righi raggruppati.

L’esempio seguente mostra come la proprietà default-staff-staff-spacing possa influenzare la spaziatura di righi non raggruppati. Le stesse modifiche applicate a staff-staff-spacing avrebbero lo stesso effetto, ma verrebbero applicate anche nel caso in cui i righi siano combinati in uno o più gruppi.

\layout {
  \context {
    \Staff
    \override VerticalAxisGroup.default-staff-staff-spacing =
      #'((basic-distance . 8)
         (minimum-distance . 7)
         (padding . 1))
  }
}

<<
  % Questa nota molto bassa ha bisogno di più spazio di quanto 'basic-distance
  % possa fornirne, dunque la distanza tra questo rigo e quello successivo
  % è determinato da 'padding.
  \new Staff { b,2 r | }

  % Qui 'basic-distance fornisce abbastanza spazio, e non c'è bisogno
  % di comprimere lo spazio (verso 'minimum-distance) per far spazio
  % per qualcos'altro sulla pagina, dunque la distanza tra questo
  % rigo e quello successivo è determinato da 'basic-distance.
  \new Staff { \clef bass g2 r | }

  % Impostando 'padding su un valore negativo, è possibile far sì che
  % i righi entrino in collisione.  Il più basso valore accettabile per
  % 'basic-distance è 0.
  \new Staff \with {
    \override VerticalAxisGroup.default-staff-staff-spacing =
      #'((basic-distance . 3.5)
         (padding . -10))
  } { \clef bass g2 r | }
  \new Staff { \clef bass g2 r | }
>>

[image of music]

Vedi anche

File installati: ‘scm/define-grobs.scm’.

Frammenti: Spacing.

Guida al funzionamento interno: VerticalAxisGroup.


Spaziatura dei righi raggruppati

Nelle partiture orchestrali e in alte grosse partiture, di norma i righi vengono raggruppati. Lo spazio tra i gruppi è più ampio dello spazio tra i righi dello stesso gruppo.

I gruppi di righi (come StaffGroup, ChoirStaff, etc.) sono contesti che possono contenere uno o più righi simultaneamente.

Le seguenti proprietà influenzano la spaziatura dei righi nei gruppi:

Queste proprietà dei grob sono descritte una a una in una sezione precedente; vedi Proprietà della spaziatura dentro un sistema.

L’esempio seguente mostra come le proprietà del grob StaffGrouper possano influenzare la spaziatura dei righi raggruppati:

\layout {
  \context {
    \Score
    \override StaffGrouper.staff-staff-spacing.padding = #0
    \override StaffGrouper.staff-staff-spacing.basic-distance = #1
  }
}

<<
  \new PianoStaff \with {
    \override StaffGrouper.staffgroup-staff-spacing.basic-distance = #20
  } <<
    \new Staff { c'1 }
    \new Staff { c'1 }
  >>

  \new StaffGroup <<
    \new Staff { c'1 }
    \new Staff { c'1 }
  >>
>>

[image of music]

Vedi anche

File installati: ‘scm/define-grobs.scm’.

Frammenti: Spacing.

Guida al funzionamento interno: VerticalAxisGroup, StaffGrouper.


Spaziatura delle linee che non sono righi

Le linee che non sono righi (come Lyrics, ChordNames, etc.) sono contesti i cui oggetti della formattazione sono disposti come se fossero su dei righi (ovvero su linee orizzontali all’interno dei sistemi). Precisamente, le linee che non sono righi sono contesti non-rigo che contengono l’incisore Axis_group_engraver.

Le seguenti proprietà influenzano la spaziatura delle linee che non sono righi:

Queste proprietà del grob sono descritte una a una in una sezione precedente, vedi Proprietà della spaziatura dentro un sistema.

L’esempio seguente mostra come la proprietà nonstaff-nonstaff-spacing influenza la spaziatura di linee che non sono un rigo consecutive. Impostando l’elemento stretchability su un valore molto alto, il testo vocale riesce a allungarsi molto più del solito:

\layout {
  \context {
    \Lyrics
    \override VerticalAxisGroup.nonstaff-nonstaff-spacing.stretchability = #1000
  }
}

\new StaffGroup
<<
  \new Staff \with {
    \override VerticalAxisGroup.staff-staff-spacing = #'((basic-distance . 30))
  } { c'1 }
  \new Lyrics \with {
    \override VerticalAxisGroup.staff-affinity = #UP
  } \lyricmode { up }
  \new Lyrics \with {
    \override VerticalAxisGroup.staff-affinity = #CENTER
  } \lyricmode { center }
  \new Lyrics \with {
    \override VerticalAxisGroup.staff-affinity = #DOWN
  } \lyricmode { down }
  \new Staff { c'1 }
>>

[image of music]

Vedi anche

File installati: ‘ly/engraver-init.ly’, ‘scm/define-grobs.scm’.

Frammenti: Spacing.

Guida al funzionamento interno: Contexts, VerticalAxisGroup.


4.4.2 Posizionamento esplicito di righi e sistemi

Un modo per comprendere i meccanismi di spaziatura verticale appena spiegati è di considerarli come un insieme di impostazioni che regolano la quantità di padding verticale tra righi e tra sistemi.

È possibile gestire la spaziatura verticale in un modo diverso usando NonMusicalPaperColumn.line-break-system-details. Mentre i meccanismi di spaziatura verticale flessibile specificano il padding verticale, NonMusicalPaperColumn.line-break-system-details indica precisamente le posizioni verticali esatte sulla pagina.

NonMusicalPaperColumn.line-break-system-details accetta una lista associativa di quattro diverse impostazioni:

Le modifiche del grob con \override, incluse quelle per NonMusicalPaperColumn come nell’esempio successivo, possono trovarsi in uno di questi tre diversi punti del file di input:

Quando si modifica NonMusicalPaperColumn, si usa il solito comando \override nei blocchi \context e nel blocco \with. Invece quando si modifica NonMusicalPaperColumn in mezzo alle note, si usa il comando speciale \overrideProperty. Ecco alcuni esempi di modifiche di NonMusicalPaperColumn col comando speciale \overrideProperty:

\overrideProperty NonMusicalPaperColumn.line-break-system-details
  #'((X-offset . 20))

\overrideProperty NonMusicalPaperColumn.line-break-system-details
  #'((Y-offset . 40))

\overrideProperty NonMusicalPaperColumn.line-break-system-details
  #'((X-offset . 20)
     (Y-offset . 40))

\overrideProperty NonMusicalPaperColumn.line-break-system-details
  #'((alignment-distances . (15)))

\overrideProperty NonMusicalPaperColumn.line-break-system-details
  #'((X-offset . 20)
     (Y-offset . 40)
     (alignment-distances . (15)))

Per comprendere come funziona ognuna di queste impostazioni, iniziamo vedendo un esempio che non contiene alcuna modifica.

\header { tagline = ##f }
\paper { left-margin = 0\mm }
\book {
  \score {
    <<
      \new Staff <<
        \new Voice {
          s1*5 \break
          s1*5 \break
          s1*5 \break
        }
        \new Voice { \repeat unfold 15 { c'4 c' c' c' } }
      >>
      \new Staff {
        \repeat unfold 15 { d'4 d' d' d' }
      }
    >>
  }
}

[image of music]

Questa partitura isola l’informazione sulle interruzioni di linea e di pagina in una voce apposita. Questa tecnica di creare una voce per le interruzioni permette di tenere la formattazione separata dalla musica via via che il nostro esempio diventa più complicato. Vedi anche Interruzioni.

Usando comandi \break espliciti, la musica viene divisa proporzionalmente in cinque misure per linea. La spaziatura verticale è quella predefinita di LilyPond ma il punto di inizio verticale di ogni sistema è impostato esplicitamente con la coppia Y-offset dell’attributo line-break-system-details del grob NonMusicalPaperColumn:

\header { tagline = ##f }
\paper { left-margin = 0\mm }
\book {
  \score {
    <<
      \new Staff <<
        \new Voice {
          \overrideProperty Score.NonMusicalPaperColumn.line-break-system-details
            #'((Y-offset . 0))
          s1*5 \break
          \overrideProperty Score.NonMusicalPaperColumn.line-break-system-details
            #'((Y-offset . 40))
          s1*5 \break
          \overrideProperty Score.NonMusicalPaperColumn.line-break-system-details
            #'((Y-offset . 60))
          s1*5 \break
        }
        \new Voice { \repeat unfold 15 { c'4 c' c' c' } }
      >>
      \new Staff {
        \repeat unfold 15 { d'4 d' d' d' }
      }
    >>
  }
}

[image of music]

Nota che line-break-system-details accetta una lista associativa di molti valori, ma ne abbiamo impostato solo uno in questo esempio. Nota anche che la proprietà Y-offset qui determina la posizione verticale esatta sulla pagina in cui ogni nuovo sistema verrà visualizzato.

Oltre al posizionamento assoluto che si ottiene con Y-offset e X-offset, è possibile anche il posizionamento relativo tramite la proprietà extra-offset di line-break-system-details. Il posizionamento è relativo alla formattazione predefinita o al posizionamento assoluto determinato dall’uso di X-offset e Y-offset. La proprietà extra-offset accetta una coppia di numeri che determinano lo spostamento lungo gli assi X e Y.

\header { tagline = ##f }
\paper { left-margin = 0\mm }
\book {
  \score {
    <<
      \new Staff <<
        \new Voice {
          s1*5 \break
          \overrideProperty Score.NonMusicalPaperColumn.line-break-system-details
            #'((extra-offset . (0 . 10)))
          s1*5 \break
          \overrideProperty Score.NonMusicalPaperColumn.line-break-system-details
            #'((extra-offset . (0 . 10)))
          s1*5 \break
        }
        \new Voice { \repeat unfold 15 { c'4 c' c' c' } }
      >>
      \new Staff {
        \repeat unfold 15 { d'4 d' d' d' }
      }
    >>
  }
}

[image of music]

Ora che abbiamo impostato esplicitamente il punto di inizio verticale di ogni sistema, possiamo impostare manualmente anche le distanze verticali tra i righi. Per farlo usiamo la sottoproprietà alignment-distances di line-break-system-details.

\header { tagline = ##f }
\paper { left-margin = 0\mm }
\book {
  \score {
    <<
      \new Staff <<
        \new Voice {
          \overrideProperty Score.NonMusicalPaperColumn.line-break-system-details
            #'((Y-offset . 20)
               (alignment-distances . (10)))
          s1*5 \break
          \overrideProperty Score.NonMusicalPaperColumn.line-break-system-details
            #'((Y-offset . 60)
               (alignment-distances . (15)))
          s1*5 \break
          \overrideProperty Score.NonMusicalPaperColumn.line-break-system-details
          #'((Y-offset . 85)
             (alignment-distances . (20)))
          s1*5 \break
        }
        \new Voice { \repeat unfold 15 { c'4 c' c' c' } }
      >>
      \new Staff {
        \repeat unfold 15 { d'4 d' d' d' }
      }
    >>
  }
}

[image of music]

Nota che qui assegnamo due valori diversi all’attributo line-break-system-details del grob NonMusicalPaperColumn. Sebbene l’attributo alist line-break-system-details accetti molti altri parametri di spaziatura (inclusa, per esempio, una coppia corrispondente di X-offset), è sufficiente impostare soltanto le coppie Y-offset e alignment-distances per regolare il punto di inizio verticale di ogni sistema e ogni rigo. Infine nota che alignment-distances specifica il posizionamento verticale dei righi ma non dei gruppi di righi.

\header { tagline = ##f }
\paper { left-margin = 0\mm }
\book {
  \score {
    <<
      \new Staff <<
        \new Voice {
          \overrideProperty Score.NonMusicalPaperColumn.line-break-system-details
            #'((Y-offset . 0)
               (alignment-distances . (30 10)))
          s1*5 \break
          \overrideProperty Score.NonMusicalPaperColumn.line-break-system-details
            #'((Y-offset . 60)
               (alignment-distances . (10 10)))
          s1*5 \break
          \overrideProperty Score.NonMusicalPaperColumn.line-break-system-details
            #'((Y-offset . 100)
               (alignment-distances . (10 30)))
          s1*5 \break
        }
        \new Voice { \repeat unfold 15 { c'4 c' c' c' } }
      >>
      \new StaffGroup <<
        \new Staff { \repeat unfold 15 { d'4 d' d' d' } }
        \new Staff { \repeat unfold 15 { e'4 e' e' e' } }
      >>
    >>
  }
}

[image of music]

Alcuni punti da considerare:

Vedi anche

Frammenti: Spacing.


4.4.3 Elusione delle collisioni verticali

Intuitivamente, ci sono alcuni oggetti della notazione musicale che appartengono al rigo e altri che devono essere disposti fuori dal rigo. Gli oggetti esterni al rigo comprendono i numeri di chiamata, il testo e le dinamiche (d’ora in avanti tutti questi elementi saranno chiamati oggetti esterni al rigo). La regola di LilyPond per il posizionamento verticale degli oggetti esterni al rigo è di disporli il più vicino possibile al rigo ma non così vicino da farli collidere con un altro oggetto.

LilyPond usa la proprietà outside-staff-priority per determinare se un grob è un oggetto fuori dal rigo: se outside-staff-priority è un numero, il grob è un oggetto esterno al rigo. outside-staff-priority indica a LilyPond anche in quale ordine disporre gli oggetti.

LilyPond posiziona prima tutti gli oggetti che non sono esterni al rigo. Quindi ordina gli oggetti esterni al rigo in base al loro valore di outside-staff-priority (in ordine crescente). Uno per volta, LilyPond prende gli oggetti esterni al rigo e li dispone in modo che non entrino in collisione con alcun oggetto che sia già stato disposto. Ovvero, se due grob esterni al rigo si contendono lo stesso spazio, quello col valore di outside-staff-priority più basso sarà posto più vicino al rigo.

Un elenco delle proprietà esterne al rigo si trova in La proprietà outside-staff-priority.

\relative c'' {
  c4_"Testo"\pp
  r2.
  \once \override TextScript.outside-staff-priority = #1
  c4_"Testo"\pp % stavolta il testo sarà più vicino al rigo
  r2.
  % impostando outside-staff-priority su un non-numero,
  % disabilitiamo l'elusione automatica delle collisioni
  \once \override TextScript.outside-staff-priority = ##f
  \once \override DynamicLineSpanner.outside-staff-priority = ##f
  c4_"Testo"\pp % qui entrano in collisione
}

[image of music]

Il padding verticale intorno agli oggetti esterni al rigo può essere regolato con outside-staff-padding.

\relative {
  \once \override TextScript.outside-staff-padding = #0
  a'4-"outside-staff-padding = #0"
  \once \override TextScript.outside-staff-padding = #3
  d-"outside-staff-padding = #3"
  c-"outside-staff-padding predefinito"
  b-"outside-staff-padding predefinito"
  R1
}

[image of music]

Per impostazione predefinita, gli oggetti esterni al rigo sono disposti in modo da evitare la collisione orizzontale con grob posizionati precedentemente. Ciò può portare a situazioni in cui gli oggetti sono posizionati uno vicino all’altro orizzontalmente. Come è dimostrato nell’esempio successivo, impostando outside-staff-horizontal-padding si aumenta la spaziatura orizzontale richiesta e in questo caso si sposta in su il testo per impedire che si avvicini troppo ai tagli addizionali.

\relative {
  c''4^"Parola" c c''2
  R1
  \once \override TextScript.outside-staff-horizontal-padding = #1
  c,,4^"Parola" c c''2
}

[image of music]

Vedi anche

Frammenti: Spacing.


4.5 Spaziatura orizzontale


4.5.1 Panoramica sulla spaziatura orizzontale

Il motore della spaziatura traduce le differenze delle durate delle note in distanze allungabili (‘springs’) di diversa lunghezza. Durate più lunghe occupano più spazio, quelle più brevi ne occupano meno. Le durate più brevi occupano una quantità fissa di spazio (regolata da shortest-duration-space nell’oggetto SpacingSpanner). Più lunga è la durata, più spazio occupa: raddoppiando una durata si aggiunge spazio alla nota di una quantità pari al valore di spacing-increment.

Per esempio, il brano seguente contiene molte minime, semiminime e crome; la croma (1/8) è seguita da 1 Larghezza della Testa di Nota (LTN). La semiminima (1/4) è seguita da 2 LTN, la minima (1/2) da 3 LTN, etc.

\relative c' {
  c2 c4. c8
  c4. c8 c4. c8
  c8 c c4 c c
}

[image of music]

Solitamente, spacing-increment è impostato su 1.2 di spazio rigo, che equivale all’incirca alla larghezza della testa di nota, e shortest-duration-space è impostato su 2.0, che significa che la nota più breve occupa 2.4 di spazio rigo (2 volte spacing-increment) di spazio orizzontale. Questo spazio è calcolato dal margine sinistro del simbolo, dunque le note più brevi sono generalmente seguite da un LTN di spazio.

Se si seguisse esattamente la procedura descritta, aggiungendo una sola biscroma (1/32) a un brano che usa solo crome e semicrome, la spaziatura orizzontale dell’intero brano sarebbe troppo larga. Infatti la nota più breve non è più una semicroma ma una biscroma, aggiungendo quindi 1 LTN a ogni nota. Per impedire ciò, la durata più breve per la spaziatura non è la nota più breve, bensì la che ricorre più frequentemente nel brano.

La durata più breve più comune viene individuata nel modo seguente. In ogni misura viene determinata la durata più breve e quella più frequente viene scelta come base per la spaziatura, con la condizione che tale durata debba essere sempre uguale o inferiore a una nota di un ottavo.

Tali durate possono anche essere personalizzate. Impostando common-shortest-duration in SpacingSpanner, si imposta la durata di base per la spaziatura. La durata massima per essa (solitamente un ottavo), si imposta con base-shortest-duration.

Note ancora più brevi della nota più breve più comune sono seguite da uno spazio proporzionale alla loro durata rispetto a essa. Dunque se aggiungessimo solo alcuni sedicesimi all’esempio precedente, sarebbero seguiti dalla metà di LTN:

\relative { c''2 c4. c8 | c4. c16[ c] c4. c8 | c8 c c4 c c }

[image of music]

Come è spiegato nel saggio Essay on automated music engraving, le direzioni del gambo influenzano la spaziatura (vedi Optical spacing) e possono essere aggiustate usando la proprietà stem-spacing-correction dell’oggetto NoteSpacing (che sono generati per ogni contesto Voice.

L’oggetto StaffSpacing (generato nel contesto Staff) contiene la stessa proprietà per regolare la spaziatura tra gambo e stanghetta.

L’esempio seguente mostra tutto questo: una volta con le impostazioni predefinite e una volta con un aggiustamento esagerato:

[image of music]

LilyPond supporta la notazione proporzionale, vedi Notazione proporzionale.

Vedi anche

Essay on automated music engraving: Optical spacing.

Frammenti: Spacing.

Guida al funzionamento interno: SpacingSpanner, NoteSpacing, StaffSpacing, NonMusicalPaperColumn.

Problemi noti e avvertimenti

Non esiste un modo semplice per modificare manualmente la spaziatura. Per aggirare il problema si può inserire dell’ulteriore spazio in una partitura, regolando il valore di padding di quanto è necessario:

 \override Score.NonMusicalPaperColumn.padding = #10

Non esiste alcun trucco per diminuire la quantità di spazio.


4.5.2 Nuova spaziatura nel corso di un brano

Nuove sezioni con parametri di spaziatura diversi possono essere iniziati col comando \newSpacingSection. Ciò può essere utile per sezioni con nozioni diverse di note ‘lunghe’ e note ‘brevi’. Il comando \newSpacingSection crea un nuovo oggetto SpacingSpanner in quel momento musicale.

Nell’esempio seguente, il cambio di indicazione di tempo introduce una nuova sezione, e i sedicesimi hanno automaticamente una spaziatura un po’ più larga.

\relative c' {
  \time 2/4
  c4 c8 c
  c8 c c4 c16[ c c8] c4
  \newSpacingSection
  \time 4/16
  c16[ c c8]
}

[image of music]

Se gli aggiustamenti automatici della spaziatura non producono la spaziatura richiesta, si possono applicare degli \override manuali alle sue proprietà. Questi devono essere applicati nello stesso momento musicale del comando \newSpacingSection stesso e avranno effetto sulla spaziatura di tutta la musica seguente finché le proprietà non vengono cambiate in una nuova sezione. Per esempio:

\relative c' {
  \time 4/16
  c16[ c c8]
  \newSpacingSection
  \override Score.SpacingSpanner.spacing-increment = #2
  c16[ c c8]
  \newSpacingSection
  \revert Score.SpacingSpanner.spacing-increment
  c16[ c c8]
}

[image of music]

Vedi anche

Frammenti: Spacing.

Guida al funzionamento interno: SpacingSpanner.


4.5.3 Modifica della spaziatura orizzontale

La spaziatura orizzontale può essere modificata tramite la proprietà base-shortest-duration. Nel prossimo esempio confrontiamo la stessa musica, prima senza cambiare la proprietà e poi cambiandola. Valori più grandi di ly:make-moment produrranno musica più densa. Nota che ly:make-moment constituisce una durata, dunque 1 4 è una durata più lunga di 1 16.

\score {
  \relative {
    g'4 e e2 | f4 d d2 | c4 d e f | g4 g g2 |
    g4 e e2 | f4 d d2 | c4 e g g | c,1 |
    d4 d d d | d4 e f2 | e4 e e e | e4 f g2 |
    g4 e e2 | f4 d d2 | c4 e g g | c,1 |
  }
}

[image of music]

\score {
  \relative {
    g'4 e e2 | f4 d d2 | c4 d e f | g4 g g2 |
    g4 e e2 | f4 d d2 | c4 e g g | c,1 |
    d4 d d d | d4 e f2 | e4 e e e | e4 f g2 |
    g4 e e2 | f4 d d2 | c4 e g g | c,1 |
  }
  \layout {
    \context {
      \Score
      \override SpacingSpanner.base-shortest-duration = #(ly:make-moment 1/16)
    }
  }
}

[image of music]

Frammenti di codice selezionati

L’impostazione predefinita prevede che la spaziatura nei gruppi irregolari dipenda da vari fattori diversi dalla durata (come alterazioni, cambi di chiave, etc). Per ignorare tali simboli e forzare la spaziatura perché sia uniforme, usare Score.SpacingSpanner.uniform-stretching. Questa proprietà può essere modificata soltanto all’inizio di una partitura:

\score {
  <<
    \new Staff {
      \tuplet 5/4 { c8 c c c c } c8 c c c
    }
    \new Staff {
      c8 c c c \tuplet 5/4 { c8 c c c c }
    }
  >>
  \layout {
    \context {
      \Score
      \override SpacingSpanner.uniform-stretching = ##t
    }
  }
}

[image of music]

Se si imposta strict-note-spacing, la spaziatura tra le note non tiene conto di chiavi, stanghette e abbellimenti:

\override Score.SpacingSpanner.strict-note-spacing = ##t
\new Staff \relative {
  c''8[ c \clef alto c \grace { c16 c } c8 c c]  c32[ c] }

[image of music]

Vedi anche

Frammenti: Spacing.


4.5.4 Larghezza della linea

Le impostazioni fondamentali che influenzano la spaziatura sono indent e line-width, impostate nel blocco \layout. Regolano l’indentazione della prima linea musicale e la lunghezza delle linee.

Se ragged-right è impostato su vero nel blocco \layout, i sistemi terminano alla loro naturale lunghezza orizzontale, invece di essere espansi orizzontalmente per riempire tutta la linea. Ciò è utile in caso di brevi frammenti e per verificare quanto è compatta la spaziatura naturale. L’impostazione predefinita è solitamente falso, ma se la partitura ha un solo sistema il valore predefinito è vero.

L’opzione ragged-last è simile a ragged-right, ma ha effetto soltanto sull’ultima linea del brano. Nessune restrizioni vengono poste su quella linea. Il risultato è simile alla formattazione dei paragrafi di testo. In un paragrafo l’ultima linea occupa la sua naturale lunghezza orizzontale.

\layout {
  indent = #0
  line-width = #150
  ragged-last = ##t
}

Vedi anche

Frammenti: Spacing.


4.5.5 Notazione proporzionale

LilyPond supporta la notazione proporzionale, un tipo di spaziatura orizzontale in cui ogni nota occupa una quantità di spazio orizzontale esattamente equivalente alla sua durata musicale. Questo tipo di spaziatura proporzionale può essere paragonata alla spaziatura orizzontale su carta quadrettata. Alcune partiture della fine del ventesimo secolo e dell’inizio del ventunesimo usano la notazione proporzionale per chiarire relazioni ritmiche complesse o per agevolare il posizionamento della linea del tempo o di altri elementi grafici direttamente nella partitura.

LilyPond supporta cinque diverse impostazioni per la notazione proporzionale, che possono essere usate insieme o da sole:

Nell’esempio seguente analizziamo queste cinque diverse impostazioni di notazione proporzionale e valutiamo come esse interagiscono tra loro.

Iniziamo con l’esempio seguente di una misura, che usa la spaziatura classica con la giustificazione del rigo disattivata.

\score {
  <<
    \new RhythmicStaff {
      c2 16 16 16 16 \tuplet 5/4 { 16 16 16 16 16 }
    }
  >>
}

[image of music]

La minima all’inizio della misura occupa uno spazio molto inferiore alla metà dello spazio orizzontale della misura. Ugualmente, i sedicesimi e le quintine di sedicesimi alla fine della battuta insieme occupano molto più spazio della metà dello spazio orizzontale della misura.

Nell’incisione tipografica classica, questa spaziatura è solitamente proprio ciò che si desidera, perché è possibile prendere in prestito dello spazio orizzontale dalla minima e economizzare lo spazio orizzontale complessivo della misura.

D’altra parte, se vogliamo inserire una linea del tempo con tacche o altri elementi grafici sopra o sotto la partitura, abbiamo bisogno della notazione proporzionale. Per attivarla si usa l’impostazione proportionalNotationDuration.

\score {
  <<
    \new RhythmicStaff {
      c2 16 16 16 16 \tuplet 5/4 { 16 16 16 16 16 }
    }
  >>
 \layout {
    \context {
      \Score
      proportionalNotationDuration = #(ly:make-moment 1/20)
    }
  }
}

[image of music]

La minima all’inizio della misura e le note più veloci nella seconda metà della misura ora occupano la stessa quantità di spazio orizzontale. Potremmo inserire una linea del tempo con tacche o un’immagine grafica sopra o sotto questo esempio.

L’impostazione proportionalNotationDuration è un’impostazione di contesto che si trova in Score. Ricordiamo che le impostazioni di contesto possono apparire in tre luoghi del file di input: in un blocco \with, in un blocco \context o direttamente in mezzo alle note preceduta dal comando \set. Come per tutte le impostazioni di contesto, l’utente può scegliere in quale di questi tre luoghi impostare proportionalNotationDuration.

L’impostazione proportionalNotationDuration prende un solo argomento, che è la durata di riferimento in base alla quale tutta la musica verrà spaziata. La funzione Scheme di LilyPond make-moment prende due argomenti: un numeratore e un denominatore che insieme esprimono una qualche frazione di una nota intera. La funzione di chiamata (ly:make-moment 1/20) produce quindi una durata di riferimento di un ventesimo di nota. Sono ammessi anche valori come (ly:make-moment 1/16), (ly:make-moment 1/8) e (ly:make-moment 3/97).

Come scegliamo la durata di riferimento corretta da passare a proportionalNotationDuration? Solitamente attraverso un processo di prova e errore, iniziando con una durata vicina alla più veloce (o piccola) durata del brano. Durate di riferimento più piccole determinano una spaziatura della musica più larga; quelle più grandi causano una spaziatura più stretta.

\score {
  <<
    \new RhythmicStaff {
      c2 16 16 16 16 \tuplet 5/4 { 16 16 16 16 16 }
    }
  >>
  \layout {
    \context {
      \Score
      proportionalNotationDuration = #(ly:make-moment 1/8)
    }
  }
}

\score {
  <<
    \new RhythmicStaff {
      c2 16 16 16 16 \tuplet 5/4 { 16 16 16 16 16 }
    }
  >>
  \layout {
    \context {
      \Score
      proportionalNotationDuration = #(ly:make-moment 1/16)
    }
  }
}

\score {
  <<
    \new RhythmicStaff {
      c2 16 16 16 16 \tuplet 5/4 { 16 16 16 16 16 }
    }
  >>
  \layout {
    \context {
      \Score
      proportionalNotationDuration = #(ly:make-moment 1/32)
    }
  }
}

[image of music]

Nota che una durata di riferimento troppo grande – come la nota di un ottavo, sopra – determina una spaziatura della musica troppo stretta e può causare collisioni tra le teste di nota. Fare attenzione anche al fatto che la notazione proporzionale in generale occupa più spazio orizzontale della spaziatura classica. Insomma, la spaziatura proporzionale fornisce chiarezza ritmica al costo dello spazio orizzontale.

Ora vediamo come spaziare in modo ottimale i gruppi irregolari sovrapposti.

Iniziamo esaminando cosa succede al nostro esempio di partenza, con la spaziatura classica, quando aggiungiamo un secondo rigo con un diverso tipo di gruppo irregolare.

\score {
  <<
    \new RhythmicStaff {
      c2 16 16 16 16 \tuplet 5/4 { 16 16 16 16 16 }
    }
    \new RhythmicStaff {
      \tuplet 9/8 { c8 8 8 8 8 8 8 8 8 }
    }
  >>
}

[image of music]

La spaziatura è pessima perché le note del rigo inferiore spaziate a distanze uguali non si allungano in modo uniforme. Le incisioni classiche contengono pochissime terzine complesse e quindi le regole di incisione classica possono generare questo tipo di risultato. Impostando proportionalNotationDuration ciò viene corretto.

\score {
  <<
    \new RhythmicStaff {
      c2 16 16 16 16 \tuplet 5/4 { 16 16 16 16 16 }
    }
    \new RhythmicStaff {
      \tuplet 9/8 { c8 8 8 8 8 8 8 8 8 }
    }
  >>
  \layout {
    \context {
      \Score
      proportionalNotationDuration = #(ly:make-moment 1/20)
    }
  }
}

[image of music]

Ma se osserviamo con attenzione possiamo vedere che le note della seconda metà della nonina hanno una spaziatura leggermente più larga delle note della prima parte della nonina. Per assicurare un allungamento uniforme, attiviamo uniform-stretching, una proprietà di SpacingSpanner.

\score {
  <<
    \new RhythmicStaff {
      c2 16 16 16 16 \tuplet 5/4 { 16 16 16 16 16 }
    }
    \new RhythmicStaff {
      \tuplet 9/8 { c8 8 8 8 8 8 8 8 8 }
    }
  >>
  \layout {
    \context {
      \Score
      proportionalNotationDuration = #(ly:make-moment 1/20)
      \override SpacingSpanner.uniform-stretching = ##t
    }
  }
}

[image of music]

Il nostro esempio di due righi ora ha una spaziatura esatta, le relazioni ritmiche sono visivamente chiare e possiamo includere una linea del tempo con tacche o altro elemento grafico, se lo vogliamo.

Nota che la notazione proporzionale di LilyPond si aspetta che tutte le partiture proporzionali impostino l’attributo ’uniform-stretching di SpacingSpanner su ##t. Impostare proportionalNotationDuration senza impostare anche l’attributo ’uniform-stretching di SpacingSpanner su ##t farà sì, per esempio, che le pause invisibili occupino una quantità scorretta di spazio orizzontale.

SpacingSpanner è un grob astratto che si trova nel contesto Score. Come per le impostazioni di proportionalNotationDuration, le modifiche \override a SpacingSpanner si possono trovare in uno dei tre diversi punti del file di input – nel blocco \with del brano, nel blocco \context del brano o direttamente in mezzo alle note.

Per impostazione predefinita, esiste un solo SpacingSpanner per Score. Ciò significa che uniform-stretching è attivato o disattivato per l’intera partitura. Possiamo tuttavia modificare tale comportamento e attivare diverse funzionalità di spaziatura in punti diversi del brano. Per farlo si usa il comando \newSpacingSection. Maggiori informazioni in Nuova spaziatura nel corso di un brano.

Ora esaminiamo gli effetti dell’incisore Separating_line_group_engraver e vediamo perché le partiture proporzionali solitamente tolgano questo incisore. L’esempio seguente mostra che c’è un piccolo spazio “introduttivo” proprio prima della prima nota di ogni sistema.

\paper {
  indent = #0
}

\new Staff {
  c'1
  \break
  c'1
}

[image of music]

L’ampiezza di questo spazio introduttivo è la stessa sia dopo un’indicazione di tempo che dopo un’armatura di chiave o una chiave. È l’incisore Separating_line_group_engraver a causare questo spazio. Togliendolo lo spazio diventa zero.

\paper {
  indent = #0
}

\new Staff \with {
  \remove "Separating_line_group_engraver"
} {
  c'1
  \break
  c'1
}

[image of music]

Nella notazione proporzionale gli elementi non musicali come le indicazioni di tempo, le armature di chiave, le chiavi e le alterazioni sono problematiche. Nessuna di queste infatti ha una durata ritmica, ma tutte occupano spazio orizzontale. Questi problemi sono affrontati diversamente dalle varie partiture proporzionali.

È possibile evitare i problemi di spaziatura dovuti alle armature di chiave semplicemente omettendole. Questa è un’opzione valida dato che la maggior parte delle partiture proporzionali sono di musica contemporanea. Lo stesso potrebbe valere per le indicazioni di tempo, specialmente per quelle partiture che includono una linea del tempo o altri elementi grafici. Ma queste partiture sono un’eccezione e la maggior parte delle partiture proporzionali hanno almeno qualche indicazione di tempo. Le chiavi e le alterazioni sono ancora più fondamentali.

Dunque quali strategie adottare per spaziare elementi non musicali nel contesto di musica proporzionale? Una valida opzione è la proprietà strict-note-spacing di SpacingSpanner. Confrontiamo i seguenti due righi:

\new Staff {
  \set Score.proportionalNotationDuration = #(ly:make-moment 1/16)
  c''8 8 8 \clef alto d'2 2
}

\new Staff {
  \set Score.proportionalNotationDuration = #(ly:make-moment 1/16)
  \override Score.SpacingSpanner.strict-note-spacing = ##t
  c''8 8 8 \clef alto d'2 2
}

[image of music]

Entrambi sono proporzionali, ma la spaziatura del primo è troppo larga a causa del cambio di chiave. La spaziatura del secondo resta invece stretta, perché è attivato strict-note-spacing. Attivando strict-note-spacing, la larghezza di indicazioni di tempo, armature di chiave, chiavi e alterazioni non ha alcun ruolo nell’algoritmo di spaziatura.

Oltre alle impostazioni che abbiamo visto, ce ne sono altre che appaiono frequentemente nelle partiture proporzionali, tra cui:

Queste impostazioni spaziano in modo conciso gli abbellimenti, estendono le parentesi dei gruppi irregolari per contrassegnare i punti di inizio e di fine del ritmo, e permettono agli elementi che si estendono orizzontalmente di andare oltre i sistemi e le pagine. Consultare le sezioni del manuale per queste impostazioni.

Vedi anche

Guida alla notazione: Nuova spaziatura nel corso di un brano.

Frammenti: Spacing.


4.6 Riduzione del numero di pagine di una partitura

Talvolta può capitare di avere uno o due righi su una seconda (o terza, o quarta…) pagina. Ciò è fastidioso, specialmente se c’è molto spazio nelle pagine precedenti.

Quando si studiano i problemi di formattazione, uno strumento irrinunciabile è annotate-spacing, un comando che mostra i valori delle diverse variabili di spaziatura. Maggiori dettagli nella prossima sezione, Visualizzare la spaziatura.


4.6.1 Visualizzare la spaziatura

Per visualizzare graficamente le dimensioni delle varibili della formattazione verticale che possono essere modificate per formattare la pagina, impostare annotate-spacing nel blocco \paper:

\book {
  \score { { c4 } }
  \paper { annotate-spacing = ##t }
}

[image of music]

Tutte le dimensioni della formattazione sono visualizzate in spazi rigo, indipendentemente dalle unità di misura specificate nei blocchi \paper o \layout. Nell’esempio qui sopra, l’altezza del foglio (paper-height) ha un valore di 59.75 spazi rigo (staff-space), e la dimensione del rigo (staff-size) è pari a 20 punti (il valore predefinito). Nota che:

1 punto= (25.4/72.27) mm
1 staff-space= (staff-size)/4 pts
= (staff-size)/4 * (25.4/72.27) mm

In questo caso, uno staff-space è uguale all’incirca a 1.757mm. Dunque i 59.75 staff-space di paper-height corrispondono a 105 millimetri, pari all’altezza del formato a6 in orientamento orizzontale. Le coppie (a,b) sono intervalli, dove a è l’estremo inferiore e b l’estremo superiore dell’intervallo.

Vedi anche

Guida alla notazione: Impostare la dimensione del rigo.

Frammenti: Spacing.


4.6.2 Modificare la spaziatura

L’output di annotate-spacing svela le dimensioni verticali molto dettagliatamente. Maggiori informazioni su come modificare i margini e altre variabili di formattazione si trovano in Formattazione della pagina.

Oltre ai margini, ci sono altre opzioni utili per salvare spazio:

Vedi anche

Guida alla notazione: Formattazione della pagina, Modifica della spaziatura orizzontale.

Frammenti: Spacing.


5. Modifica delle impostazioni predefinite

LilyPond è progettato per fornire la migliore qualità grafica mantenendo le impostazioni predefinite. Tuttavia può capitare che sia necessario modificare la sua formattazione predefinita. La formattazione è regolata da un gran numero di “pulsanti e interruttori” chiamati ‘proprietà’. Prima di proseguire si consiglia di leggere una guida introduttiva su come accedere a queste proprietà e modificarle: vedi Modifica dell'output, nel Manuale di apprendimento. Questo capitolo tratta lo stesso argomento, ma in uno stile più adatto a un manuale.

La descrizione completa delle proprietà che si possono ritoccare si trova in un documento separato: la Guida al funzionamento interno. Questo manuale elenca tutte le variabili, le funzioni e le opzioni disponibili in LilyPond. Viene fornito come un documento HTML, disponibile on-line, ed è anche incluso nel pacchetto della documentazione di LilyPond.

Internamente, LilyPond usa il linguaggio Scheme (un dialetto di LISP) per fornire l’infrastruttura. Modificare le decisioni di formattazione prevede in effetti l’accesso alle funzioni interne del programma, cosa che richiede l’input Scheme. In un file ‘.ly’ gli elementi Scheme sono introdotti col segno cancelletto #.1


5.1 Contesti di interpretazione

Questa sezione spiega cosa sono i contesti e come modificarli.

Vedi anche

Manuale di apprendimento: Contesti e incisori.

File installati: ‘ly/engraver-init.ly’, ‘ly/performer-init.ly’.

Frammenti: Contexts and engravers.

Guida al funzionamento interno: Contexts, Engravers and Performers.


5.1.1 Tutto sui contesti

I contesti sono organizzati in modo gerarchico:


Definizioni di output - gerarchia dei contesti

Questa sezione spiega la rilevanza delle definizioni di output quando si lavora coi contesti. Esempi di vere definizioni di output sono illustrati dopo (vedi Modifica di tutti i contesti dello stesso tipo).

Sebbene la musica scritta in un file possa riferirsi a un certo tipo o nome di un contesto, i contesti vengono creati soltanto quando la musica viene interpretata. LilyPond interpreta la musica in base a una “definizione di output” e lo fa per le varie definizioni di output, producendo un output diverso per ciascuna. La definizione di output che crea l’output grafico si specifica con \layout.

Una definizione di output molto più semplice, usata per produrre l’output Midi, si specifica con \midi. Molte altre definizioni di output sono usate da LilyPond internamente, come quando si usa la combinazione automatica delle parti (Combinazione automatica delle parti) o si creano citazioni musicali (Citare altre voci).

Le definizioni di output definiscono la relazione tra i contesti e le loro rispettive impostazioni predefinite. Sebbene la maggior parte dei cambiamenti venga fatta solitamente in un blocco \layout, le impostazioni relative al Midi avranno effetto solo se inserite in un blocco \midi.

Alcune impostazioni interessano vari tipi di output: per esempio, se autoBeaming è disattivato in qualche contesto, le travature contano come melismi al fine di abbinare musica e testo vocale, come descritto in Durate automatiche delle sillabe. Questo abbinamento viene fatto sia per l’output grafico che per il Midi. Se le modifiche fatte a autoBeaming in una definizione di contesto di un blocco \layout non sono ripetute nel corrispondente blocco \midi, il testo e la musica andranno fuori sincrono nel Midi.

Vedi anche

File installati: ‘ly/engraver-init.ly’. ‘ly/performer-init.ly’.


Score - il padre di tutti i contesti

Questo è il contesto del livello superiore. Nessun altro contesto può contenere un contesto Score. Per impostazione predefinita, il contesto Score gestisce l’amministrazione delle indicazioni di tempo e garantisce che elementi come le chiavi, le indicazioni di tempo e le armature di chiave siano allineate da rigo a rigo.

Un contesto Score viene istanziato implicitamente quando viene elaborato un blocco \score {…}.


Contesti del livello superiore - contenitori di righi

StaffGroup

Raggruppa i righi e aggiunge una parentesi quadra sul lato sinistro, che raggruppa insieme i righi. Le stanghette dei righi in esso contenuti sono connessi verticalmente. StaffGroup è semplicemente un insieme di righi, con una parentesi quadra all’inizio e le stanghette che li attraversano.

ChoirStaff

Identico a StaffGroup eccetto che le stanghette dei righi in esso contenuti non sono connesse verticalmente.

GrandStaff

Un gruppo di righi, con una parentesi graffa sul lato sinistro, che raggruppa insieme i righi. Le stanghette dei righi in esso contenuti sono connessi verticalmente.

PianoStaff

Identico a GrandStaff, ma con il supporto ai nomi degli strumenti a sinistra di ogni sistema.


Contesti del livello intermedio - righi

Staff

Gestisce chiavi, stanghette, armature di chiave, alterazioni. Può contenere contesti Voice.

RhythmicStaff

Come Staff ma per le ritmiche. Le altezze vengono ignorate e le note appaiono su una linea. L’output MIDI conserva le altezze inalterate.

TabStaff

Contesto per generare l’intavolatura (o tablatura). La forma predefinita è quella dell’intavolatura per chitarra, con sei linee.

DrumStaff

Contesto per gli strumenti percussivi. Può contenere DrumVoice.

VaticanaStaff

Identico a Staff, a parte il fatto che è progettato per rappresentare un brano in stile gregoriano.

MensuralStaff

Identico a Staff, a parte il fatto che è progettato per rappresentare un brano in stile mensurale.


Contesti del livello inferiore - voci

I contesti al livello della voce inizializzano alcune proprietà e avviano gli incisori adatti. Un contesto del livello inferiore è privo di defaultchild. Sebbene sia possibile far sì che accetti/contenga sottocontesti, questi possono essere creati e inseriti solo esplicitamente.

Voice

Corrisponde a una voce di un rigo. Questo contesto gestisce la conversione di segni di dinamica, gambi, travature, apici e pedici, legature di portamento e di valore e pause. Deve essere istanziata esplicitamente se si hanno molteplici voci nello stesso rigo.

VaticanaVoice

Identico a Voice, a parte il fatto che è progettato per rappresentare un brano in stile gregoriano.

MensuralVoice

Identico a Voice, con delle modifiche per rappresentare un brano in stile mensurale.

Lyrics

Corrisponde a una voce con testo vocale. Gestisce la stampa di una singola linea di testo vocale.

DrumVoice

Il contesto della voce usato in un rigo per percussioni.

FiguredBass

Il contesto in cui sono creati gli oggetti BassFigure a partire dall’input inserito in modalità \figuremode.

TabVoice

Il contesto della voce usato all’interno di un contesto TabStaff. Solitamente omesso così che sia creato implicitamente.

CueVoice

Un contesto della voce usato per rappresentare note a dimensione ridotta, inteso soprattutto per aggiungere citazioni in corpo più piccolo a un rigo, vedi Formattazione delle notine. Solitamente omesso così che sia creato implicitamente.

ChordNames

Crea e dispone i nomi degli accordi.


5.1.2 Creazione e citazione di un contesto

LilyPond crea i contesti del livello inferiore automaticamente se incontra un’espressione musicale prima di un contesto adatto, ma questo approccio di solito funziona soltanto per partiture semplici o frammenti musicali simili a quelli della documentazione. Per partiture più complesse si consiglia di specificare tutti i contesti esplicitamente coi comandi \new o \context. La sintassi di questi due comandi è molto simile:

[\new | \context] Contesto [ = nome] [espressione-musicale]

dove si può usare \new o \context. Contesto è il tipo di contesto che deve essere creato, nome è un nome opzionale da assegnare al contesto che si sta creando e espressione-musicale è una singola espressione musicale che deve essere interpretata dagli incisori e dai performer in questo contesto.

Il prefisso \new senza un nome viene usato comunemente per creare partiture con molti righi:

<<
  \new Staff \relative {
    % lascia che il contesto Voice sia creato implicitamente
    c''4 c
  }
  \new Staff \relative {
    d''4 d
  }
>>

[image of music]

e per mettere varie voci in un rigo:

\new Staff <<
  \new Voice \relative {
    \voiceOne
    c''8 c c4 c c
  }
  \new Voice \relative {
    \voiceTwo
    g'4 g g g
  }
>>

[image of music]

\new deve essere sempre usato per specificare contesti senza nome.

La differenza tra \new e \context sta nell’azione presa:

Un contesto deve essere nominato se deve essere citato successivamente, per esempio quando il testo vocale è associato alla musica:

\new Voice = "tenore" musica
…
\new Lyrics \lyricsto "tenore" testo

Maggiori informazioni sull’associazione del testo vocale alla musica in Durate automatiche delle sillabe.

Le proprietà di tutti i contesti di un certo tipo possono essere modificate in un blocco \layout (con una sintassi diversa), vedi Modifica di tutti i contesti dello stesso tipo. Questo costrutto fornisce anche un mezzo per mantenere le istruzioni di formattazione separate dal contenuto musicale. Se occorre modificare un solo contesto, bisogna usare un blocco \with, vedi Modifica di un solo contesto specifico.

Vedi anche

Manuale di apprendimento: Organizzare i brani con le variabili.

Guida alla notazione: Modifica di un solo contesto specifico, Durate automatiche delle sillabe.


5.1.3 Conservazione di un contesto

I contesti vengono solitamente terminati nel primo momento musicale in cui non hanno niente da fare. Quindi i contesti Voice muoiono appena non contengono eventi; i contesti Staff muoiono appena tutti i contesti Voice al loro interno non contengono eventi; etc. Ciò può causare difficoltà se contesti precedenti, che sono stati terminati, devono essere richiamati; per esempio, quando si cambia il rigo col comando \change, quando si associa il testo a una voce col comando \lyricsto o quando si aggiungono ulteriori eventi musicali a un contesto precedente.

C’è un’eccezione a questa regola generale: all’interno di un costrutto {…} (musica sequenziale), la nozione di «contesto corrente» scenderà di livello ogni volta che un elemento della sequenza termina in un sottocontesto del precedente contesto corrente. Ciò evita la falsa creazione di contesti impliciti in varie situazioni, ma significa che il primo contesto in cui si scende verrà conservato fino alla fine dell’espressione.

Al contrario, i contesti di un construtto <<…>> (musica simultanea) non sono portati avanti, dunque racchiudendo un comando di creazione di contesto in un’ulteriore coppia di <<…>> impedirà che il contesto persista in tutta la sequenza {…}.

Un contesto può essere tenuto attivo assicurandosi che abbia qualcosa da fare in ogni momento musicale. I contesti Staff sono tenuti attivi assicurandosi che una delle loro voci sia conservata. Un modo per farlo consiste nell’aggiungere pause spaziatrici a una voce in parallelo con la musica vera. Queste devono essere aggiunte a ogni contesto Voice da tenere attivo. Se si usano sporadicamente varie voci, è più sicuro tenerle attive invece di tentare di affidarsi alle eccezioni menzionate sopra.

Nell’esempio seguente, sia la voce A che la voce B sono mantenute attive in questo modo per la durata del brano:

musicA = \relative { d''4 d d d }
musicB = \relative { g'4 g g g }
keepVoicesAlive = {
  <<
    \new Voice = "A" { s1*5 }  % Tiene la voce "A" attiva per 5 battute
    \new Voice = "B" { s1*5 }  % Tiene la voce "B" attiva per 5 battute
  >>
}

music = {
  \context Voice = "A" {
    \voiceOneStyle
    \musicA
  }
  \context Voice = "B" {
    \voiceTwoStyle
    \musicB
  }
  \context Voice = "A" { \musicA }
  \context Voice = "B" { \musicB }
  \context Voice = "A" { \musicA }
}

\score {
  \new Staff <<
    \keepVoicesAlive
    \music
  >>
}

[image of music]

L’esempio seguente mostra come scrivere una linea melodica sporadica con testo vocale usando questo approccio. Ovviamente, in una situazione reale la melodia e l’accompagnamento consisterebbero di varie e diverse sezioni.

melodia = \relative { a'4 a a a }
accompagnamento = \relative { d'4 d d d }
parole = \lyricmode { Queste parole seguo -- no la mel -- o -- dia }
\score {
  <<
    \new Staff = "musica" {
      <<
        \new Voice = "melodia" {
          \voiceOne
          s1*4  % Tiene la voce "melodia" attiva per 4 battute
        }
        {
          \new Voice = "accompagnamento" {
            \voiceTwo
            \accompagnamento
          }
          <<
            \context Voice = "melodia" { \melodia }
            \context Voice = "accompagnamento" { \accompagnamento }
          >>
          \context Voice = "accompagnamento" { \accompagnamento }
          <<
            \context Voice = "melodia" { \melodia }
            \context Voice = "accompagnamento" { \accompagnamento }
          >>
        }
      >>
    }
    \new Lyrics \with { alignAboveContext = #"musica" }
    \lyricsto "melodia" { \parole }
  >>
}

[image of music]

Un modo alternativo, migliore in molte circostanze, è quello di mantenere la linea melodica attiva semplicemente includendo le note spaziatrici in modo che si allineino correttamente con l’accompagnamento:

melodia = \relative {
  s1  % salta una battuta
  a'4 a a a
  s1  % salta una battuta
  a4 a a a
}
accompagnamento = \relative {
  d'4 d d d
  d4 d d d
  d4 d d d
  d4 d d d
}
parole = \lyricmode { Queste parole seguo -- no la mel -- o -- dia }

\score {
  <<
    \new Staff = "musica" {
      <<
        \new Voice = "melodia" {
          \voiceOne
          \melodia
        }
        \new Voice = "accompagnamento" {
          \voiceTwo
          \accompagnamento
        }
      >>
    }
    \new Lyrics \with { alignAboveContext = #"musica" }
    \lyricsto "melodia" { \parole }
  >>
}

[image of music]


5.1.4 Modifica dei componenti aggiuntivi di un contesto

I contesti della notazione (come Score e Staff) non contengono solo le proprietà, ma anche dei componenti aggiuntivi chiamati “engraver” (incisori) che creano gli elementi della notazione. Per esempio, il contesto Voice contiene l’incisore Note_heads_engraver e il contesto Staff contiene l’incisore Key_engraver.

Una descrizione completa di ogni componente aggiuntivo si trova in Engravers and Performers. Ogni contesto descritto in Contexts elenca gli incisori usati per quel contesto.

Può essere utile sperimentare questi componenti aggiuntivi. Per farlo si avvia un nuovo contesto con \new o \context e si modifica:

\new contesto \with {
  \consists …
  \consists …
  \remove …
  \remove …
  etc.
}
{
  …musica…
}

dove … deve essere sostituito dal nome dell’incisore. Il comando \remove toglie l’incisore, mentre \consists lo mantiene. Ecco un semplice esempio che toglie l’incisore dell’indicazione di tempo (Time_signature_engraver) e quello della chiave (Clef_engraver) da un contesto Staff:

<<
  \new Staff \relative {
    f'2 g
  }
  \new Staff \with {
     \remove "Time_signature_engraver"
     \remove "Clef_engraver"
  } \relative {
    f'2 g2
  }
>>

[image of music]

Nel secondo rigo non ci sono indicazioni di tempo né simboli della chiave. Questo è un metodo piuttosto grezzo per far scomparire gli oggetti, dato che ha effetto sull’intero rigo. Questo metodo influenza anche la spaziatura, cosa che potrebbe non essere desiderabile. Metodi più sofisticati per nascondere gli oggetti sono mostrati in Visibilità e colore degli oggetti.

L’esempio successivo mostra un’applicazione pratica. Le stanghette e le indicazioni di tempo sono normalmente sincronizzate al livello dell’intera partitura. Ciò viene fatto da Timing_translator e Default_bar_line_engraver. Questo componente aggiuntivo gestisce le indicazioni di tempo, il posizionamento nella misura, etc. Spostando questi incisori dal contesto Score al contesto Staff, possiamo ottenere una partitura in cui ogni rigo ha la sua indicazione di tempo.

\score {
  <<
    \new Staff \with {
      \consists "Timing_translator"
      \consists "Default_bar_line_engraver"
    }
    \relative {
        \time 3/4
        c''4 c c c c c
    }
  \new Staff \with {
    \consists "Timing_translator"
    \consists "Default_bar_line_engraver"
  }
  \relative {
      \time 2/4
      c''4 c c c c c
  }
>>
\layout {
  \context {
    \Score
    \remove "Timing_translator"
    \remove "Default_bar_line_engraver"
    }
  }
}

[image of music]

Problemi noti e avvertimenti

L’ordine in cui vengono specificati gli incisori è l’ordine in cui vengono richiamati per compiere la loro elaborazione. Di solito l’ordine in cui gli incisori sono specificati non conta, ma in pochi casi speciali l’ordine è importante, per esempio quando un incisore scrive una proprietà e un altro la legge o quando un incisore crea un grob e un altro lo deve elaborare.

I seguenti ordini sono importanti:

Vedi anche

File installati: ‘ly/engraver-init.ly’.


5.1.5 Modifica delle impostazioni predefinite di un contesto

Le proprietà dei contesti e dei grob possono essere modificate con i comandi \set e \override, come è spiegato in Modifica delle proprietà. Questi comandi creano eventi musicali, rendendo effettivi i cambiamenti nel momento temporale in cui è elaborata la musica.

Questa sezione spiega invece come cambiare i valori predefiniti delle proprietà dei contesti e dei grob nel momento in cui viene creato il contesto. Esistono due modi per farlo. Uno modifica i valori predefiniti in tutti i contesti di un certo tipo, l’altro modifica i valori predefiniti soltanto in una certa istanza di un contesto.


Modifica di tutti i contesti dello stesso tipo

Le impostazioni di contesto predefinite da usare per l’output grafico nei contesti Score, Staff, Voice e in altri contesti possono essere specificate in un blocco \context compreso in un qualsiasi blocco \layout.

Le impostazioni per l’output Midi invece devono essere specificate separatamente in blocchi \midi (vedi Definizioni di output - gerarchia dei contesti).

Il blocco \layout deve trovarsi all’interno del blocco \score al quale si vuole applicare, dopo la musica.

\layout {
  \context {
    \Voice
    [impostazioni di contesto per tutti i contesti Voice]
  }
  \context {
    \Staff
    [impostazioni di contesto per tutti i contesti Staff]
  }
}

Si possono specificare i seguenti tipi di impostazioni:

I comandi che impostano una proprietà possono essere posti in un blocco \layout senza doverli racchiudere in un blocco \context. Così facendo si ottiene lo stesso risultato che si otterrebbe se si includessero gli stessi comandi all’inizio di ogni contesto del tipo specificato. Se non è specificato alcun contesto, avranno effetto su qualsiasi contesto di basso livello, vedi Contesti del livello inferiore - voci. La sintassi di un comando di impostazione della proprietà in un blocco \layout è identico a quello che si userebbe in mezzo alle note.

\score {
  \new Staff {
    \relative {
      a'4^"Tipo di carattere più piccolo" a a a
      a4 a a a
    }
  }
  \layout {
    \accidentalStyle dodecaphonic
    \set fontSize = #-4
    \override Voice.Stem.thickness = #4.0
  }
}

[image of music]


Modifica di un solo contesto specifico

Le proprietà di contesto di una sola istanza di un contesto specifico possono essere cambiate in un blocco \with. Tutte le altre istanze di contesto dello stesso tipo manterranno le impostazioni predefinite di LilyPond e saranno modificate da qualsiasi blocco \layout che le riguarda. Il blocco \with deve essere posto subito dopo il comando \new tipo-contesto:

\new Staff \with { [impostazioni di contesto per questa istanza di contesto soltanto] }
{
  …
}

Altrimenti, se la musica viene inserita usando la forma breve dei comandi che specificano la modalità di inserimento, per esempio \chords invece di \chordmode, il comando \with deve essere posto subito dopo il comando che specifica la modalità:

\chords \with { [impostazioni di contesto per questo contesto (implicito) soltanto] }
{
  …
}

perché è il contesto implicito creato da queste forme brevi che deve essere modificato. Vale la stessa considerazione per le altre forme brevi che indicano la modalità di inserimento (\drums, \figures), vedi Modalità di inserimento.

Le ‘modifiche di contesto’, essendo specificate in blocchi \with che si trovano all’interno della musica, avranno effetto su tutti gli output (quello grafico e il Midi), diversamente da quanto avviene per le modifiche inserite in una definizione di output.

Si possono specificare i seguenti tipi di impostazioni:

Vedi anche

Guida alla notazione: Modalità di inserimento


Ordine di precedenza

Il valore di una proprietà da applicare in un certo momento viene determinato nel modo seguente:

Vedi anche

Manuale di apprendimento: Modificare le proprietà di contesto.

Guida alla notazione: Tutto sui contesti, Contesti del livello inferiore - voci, Il comando \set, Il comando \override, Il blocco \layout.


5.1.6 Definizione di nuovi contesti

Contesti specifici, come Staff e Voice, sono creati a partire da semplici mattoncini. È possibile creare nuovi tipi di contesto con diverse combinazioni di incisori.

Il prossimo esempio mostra come costruire un diverso tipo di contesto Voice da zero. Sarà simile a Voice, ma stamperà soltanto teste di nota a forma di barra posizionate al centro. Può essere usato per indicare l’improvvisazione nei brani jazz:

[image of music]

Queste impostazioni sono definite in un blocco \context compreso in un blocco \layout:

\layout {
  \context {
    …
  }
}

L’input di esempio che segue sostituisce i … del frammento precedente.

Per prima cosa occorre definire un nome per il nuovo contesto:

\name ImproVoice

Essendo simile al contesto Voice, ci servono comandi che funzionano in contesti Voice esistenti per far sì che continuino a funzionare. Per farlo si assegna al nuovo contesto un alias di Voice,

\alias Voice

Il contesto stamperà note e testi di spiegazione, dunque dobbiamo aggiungere gli incisori che forniscono queste funzionalità, più l’incisore che raggruppa in colonne le note, i gambi e le pause che si trovano nello stesso momento musicale:

\consists "Note_heads_engraver"
\consists "Text_engraver"
\consists "Rhythmic_column_engraver"

Le teste di nota devono essere poste tutte sulla linea centrale:

\consists "Pitch_squash_engraver"
squashedPosition = #0

L’incisore Pitch_squash_engraver modifica le teste di nota (create dall’incisore Note_heads_engraver) e imposta la loro posizione verticale sul valore di squashedPosition, in questo caso 0, la linea centrale.

Le note appaiono come una barra e non hanno gambi:

\override NoteHead.style = #'slash
\hide Stem

Tutti questi componenti aggiuntivi devono comunicare sotto il controllo del contesto. I meccanismi con cui i contesti comunicano sono stabiliti dichiarando il tipo di contesto con \type. In un blocco \layout, la maggior parte dei contesti sarà del tipo Engraver_group. Alcuni contesti speciali e i contesti nei blocchi \midi usano altri tipi di contesto. Copiare e modificare una definizione di contesto esistente comprenderà anche la definizione del tipo. Poiché questo esempio crea una definizione da zero, deve essere specificato in modo esplicito.

\type "Engraver_group"

Mettendo tutte queste parti insieme otteniamo:

\context {
  \name ImproVoice
  \type "Engraver_group"
  \consists "Note_heads_engraver"
  \consists "Text_engraver"
  \consists "Rhythmic_column_engraver"
  \consists "Pitch_squash_engraver"
  squashedPosition = #0
  \override NoteHead.style = #'slash
  \hide Stem
  \alias Voice
}

I contesti formano gerarchie. Vogliamo posizionare il contesto ImproVoice all’interno del contesto Staff, proprio come i normali contesti Voice. Cambiamo quindi la definizione di Staff col comando \accepts,

\context {
  \Staff
  \accepts ImproVoice
}

Spesso quando si riutilizza una definizione di contesto esistente, il contesto risultante può essere usato in qualsiasi situazione in cui il contesto originale sarebbe stato utile.

\layout {
  …
  \inherit-acceptability a da
}

farà sì che i contesti del tipo a siano accettati da tutti i contesti che accettano anche da. Per esempio, usando

\layout {
  …
  \inherit-acceptability "ImproVoice" "Voice"
}

verrà aggiunto un \accepts per ImproVoice a entrambe le definizioni di Staff e RhythmicStaff.

L’opposto di \accepts è \denies, che è talvolta necessario se si riusano definizioni di contesto esistenti.

Sistemando i pezzi necessari in un blocco \layout ci porta a:

\layout {
  \context {
    \name ImproVoice
    …
  }
  \inherit-acceptability "ImproVoice" "Voice"
}

Quindi l’output all’inizio di questa parte può essere inserito così:

\relative {
  a'4 d8 bes8
  \new ImproVoice {
    c4^"ad lib" c
    c4 c^"undress"
    c c_"while playing :)"
  }
  a1
}

Per completare questo esempio, le modifiche che alterano la gerarchia dei contesti devono essere ripetute in un blocco \midi per far sì che l’output Midi dipenda dalle stesse relazioni di contesto.

Vedi anche

Guida al funzionamento interno: Note_heads_engraver, Text_engraver, Rhythmic_column_engraver, Pitch_squash_engraver.


5.1.7 Ordine di disposizione dei contesti

Normalmente i contesti in un sistema sono posizionati dall’alto verso il basso nell’ordine in cui sono incontrati nel file di input. Quando i contesti sono annidati, il contesto più esterno includerà i contesti annidati al suo interno come specificato nel file di input solo se i contesti interni sono inclusi nell’elenco “accepts” del contesto più esterno; altrimenti saranno riposizionati sotto il contesto più esterno invece di essere annidati al suo interno.

L’elenco “accepts” di un contesto può essere modificato coi comandi \accepts o \denies. \accepts aggiunge un contesto all’elenco “accepts” mentre \denies lo rimuove dall’elenco.

Per esempio, un gruppo di righi racchiusi da una parentesi quadra non si trova solitamente all’interno di un gruppo di righi con stanghette connesse e racchiusi da una graffa, e GrandStaff non accetta al suo interno StaffGroup per impostazione predefinita.

\score {
  \new GrandStaff <<
    \new StaffGroup <<
      \new Staff { c'1 }
      \new Staff { d'1 }
    >>
    \new Staff { \set Staff.instrumentName = ultimo f'1 }
  >>
}

[image of music]

Tuttavia col comando \accepts si può aggiungere StaffGroup al contesto GrandStaff:

\score {
  \new GrandStaff <<
    \new StaffGroup <<
      \new Staff { c'1 }
      \new Staff { d'1 }
    >>
    \new Staff { \set Staff.instrumentName = ultimo f'1 }
  >>
  \layout {
    \context {
      \GrandStaff
      \accepts "StaffGroup"
    }
  }
}

[image of music]

\denies si usa soprattutto quando un nuovo contesto è basato su un altro, ma l’annidamento richiesto differisce. Per esempio, il contesto VaticanaStaff è basato sul contesto Staff, ma col contesto VaticanaVoice che sostituisce il contesto Voice nell’elenco “accepts”.

Nota bene: un contesto verrà creato implicitamente e senza avviso se si incontra un comando quando non c’è un contesto adatto disponibile per contenerlo.

Nella definizione di un contesto, il tipo di sottocontesto da creare implicitamente viene specificato con \defaultchild. Vari eventi musicali richiedono un contesto “di base”: quando si incontra tale evento, vengono creati ricorsivamente i sottocontesti finché non si raggiunge un contesto privo di impostazione ‘defaultchild’.

La creazione implicita di contesti può talvolta causare nuovi righi o nuove partiture non attesi. Per evitare questi problemi è consigliabile usare \new per creare i contesti esplicitamente.

Talvolta un contesto deve esistere solo per un breve periodo, come nel caso esemplare di un contesto rigo per un ossia. Per ottenere ciò, di solito si introduce la definizione di contesto nel punto appropriato in parallelo con la sezione corrispondente della musica principale. Per impostazione predefinita, il contesto temporaneo verrà posizionato sotto tutti i contesti esistenti. Per riposizionarlo sopra il contesto chiamato “principale”, dovrebbe essere definito in questo modo:

\new Staff \with { alignAboveContext = #"principale" }

Una situazione simile si pone quando si posiziona un contesto temporaneo per il testo vocale all’interno di una disposizione multirigo come ChoirStaff; per esempio, quando si aggiunge una seconda strofa a una sezione ripetuta. Per impostazione predefinita, il contesto temporaneo per il testo vocale verrà posizionato sotto i righi più bassi. Definendo il contesto temporaneo per il testo vocale con alignBelowContext, questo può essere posizionato correttamente sotto i contesti della voce (con nome) che contengono la prima strofa.

Esempi che mostrano questo riposizionamento di contesti temporanei possono essere trovati altrove — vedi Annidare le espressioni musicali, Modificare singoli righi e Tecniche specifiche per il testo vocale.

Vedi anche

Manuale di apprendimento: Annidare le espressioni musicali.

Guida alla notazione: Modificare singoli righi, Tecniche specifiche per il testo vocale.

Utilizzo: Appare un rigo in più.

File installati: ‘ly/engraver-init.ly’.


5.2 Come funziona la Guida al funzionamento interno


5.2.1 Navigazione nella guida al programma

Supponiamo di voler togliere l’indicazione di diteggiatura nel seguente frammento:

c''-2

[image of music]

Consultando la documentazione sulle istruzioni di diteggiatura (in Indicazioni di diteggiatura), si nota:

Vedi anche

Guida al funzionamento interno: Fingering.

Seguire il collegamento a Fingering. In cima alla pagina si vede

Fingering objects are created by: Fingering_engraver and New_fingering_engraver.

Seguendo i collegamenti correlati nella guida del programma, possiamo seguire il flusso di informazione del programma:

Questo percorso va in direzione contraria al flusso dell’informazione nel programma: parte dall’output e termina nell’evento di input. Si può anche partire da un evento di input e leggere seguendo il flusso di informazione arrivando infine all’oggetto di output.

La guida al programma può anche essere sfogliata come un normale documento. Contiene capitoli su Music definitions, su Translation, e sul Backend. Ogni capitolo elenca tutte le definizioni usate e tutte le proprietà che possono essere ritoccate.


5.2.2 Interfacce di formattazione

La pagina HTML che abbiamo incontrato nella sezione precedente descrive l’oggetto di formattazione chiamato Fingering. Tale oggetto è un simbolo interno alla partitura. Ha delle proprietà che contengono numeri (come gli spessori e le direzioni), ma anche collegamenti a oggetti correlati. Un oggetto di formattazione viene chiamato anche Grob, che è un diminutivo di Graphical Object (oggetto grafico). Maggiori dettagli sui Grob si trovano in grob-interface.

La pagina relativa al grob Fingering elenca le definizioni per l’oggetto Fingering. Per esempio, la pagina dice

padding (dimension, in staff space):

0.5

che significa che il numero verrà tenuto a una distanza di almento 0.5 spazi rigo dalla testa della nota.

Ogni oggetto di formattazione può avere varie funzioni come elemento della notazione o tipografico. Per esempio, l’oggetto Fingering ha i seguenti aspetti

Ognuno di questi aspetti viene registrato nelle cosiddette interfacce (interface), che sono elencate in fondo alla pagina Fingering:

This object supports the following interfaces: item-interface, self-alignment-interface, side-position-interface, text-interface, text-script-interface, font-interface, finger-interface, and grob-interface.

Facendo clic su uno di questo collegamenti si arriva alla pagina dell’interfaccia del rispettivo oggetto. Ogni interfaccia ha una serie di proprietà. Alcune non sono a disposizione dell’utente (‘Internal properties’), ma altre possono essere modificate.

Abbiamo parlato dell’oggetto Fingering, ma in realtà non si tratta di niente di troppo complesso. Il file di inizializzazione (vedi Altre fonti di informazione) ‘scm/define-grobs.scm’ mostra l’anima di questo “oggetto”,

(Fingering
  . ((padding . 0.5)
     (avoid-slur . around)
     (slur-padding . 0.2)
     (staff-padding . 0.5)
     (self-alignment-X . 0)
     (self-alignment-Y . 0)
     (script-priority . 100)
     (stencil . ,ly:text-interface::print)
     (direction . ,ly:script-interface::calc-direction)
     (font-encoding . fetaText)
     (font-size . -5) 		; don't overlap when next to heads.
     (meta . ((class . Item)
     (interfaces . (finger-interface
                    font-interface
                    text-script-interface
                    text-interface
                    side-position-interface
                    self-alignment-interface
                    item-interface))))))

Come si può vedere, l’oggetto Fingering non è niente più di un insieme di impostazioni di variabili e la pagina web nella Guida al funzionamento interno è generata direttamente da questa definizione.


5.2.3 Determinazione della proprietà del grob

Volevamo cambiare la posizione del 2 in

c''-2

[image of music]

Dato che il 2 è posizionato verticalmente vicino alla sua nota, dobbiamo fare delle prove con l’interfaccia associata a questo posizionamento, ovvero side-position-interface. La pagina relativa a questa interfaccia dice

side-position-interface

Position a victim object (this one) next to other objects (the support). The property direction signifies where to put the victim object relative to the support (left or right, up or down?)

Sotto questa descrizione, la variabile padding viene descritta come

padding

(dimension, in staff space)

Add this much extra space between objects that are next to each other.

Aumentando il valore di padding, possiamo spostare la diteggiatura lontana dalla testa di nota. Il seguente comando inserisce “tre spazi rigo” di distanza tra la nota e un segno di diteggiatura:

\once \override Voice.Fingering.padding = #3

L’inserimento di spazio prima che l’oggetto della diteggiatura venga creato produce il seguente risultato:

\once \override Voice.Fingering.padding = #3
c''-2

[image of music]

In questo caso, il contesto per questa modifica è Voice. Come è scritto nella pagina sull’incisore Fingering_engraver:

Fingering_engraver is part of contexts: … Voice


5.2.4 Convenzioni sui nomi

È importante conoscere le convenzioni sui nomi. Ecco una panoramica:

Domande che aspettano una risposta:


5.3 Modifica delle proprietà


5.3.1 Panoramica sulla modifica delle proprietà

Ogni contesto è responsabile della creazione di certi tipi di oggetti grafici. Le impostazioni usate per la rappresentazione grafica di questi oggetti sono anch’esse salvate dal contesto. Cambiando queste impostazioni, si può alterare l’aspetto degli oggetti.

Ci sono due tipi diversi di proprietà salvate nei contesti: le proprietà del contesto e quelle del grob. Le proprietà del contesto sono proprietà che si applicano al contesto nel suo complesso e regolano il modo in cui il contesto stesso viene mostrato. Al contrario, le proprietà del grob si applicano a tipi di grob specifici che verranno mostrati nel contesto.

I comandi \set e \unset vengono usati per cambiare i valori delle proprietà di contesto. I comandi \override e \revert servono a cambiare i valori delle proprietà dei grob.

Vedi anche

Guida al funzionamento interno: Backend, All layout objects, OverrideProperty, RevertProperty, PropertySet.

Problemi noti e avvertimenti

Il backend non è molto stretto nel controllo del tipo delle proprietà di un oggetto. Riferimenti ciclici nei valori Scheme delle proprietà possono causare attese o crash, o entrambi.


5.3.2 Il comando \set

Ogni contesto ha un insieme di proprietà, variabili contenute in quel contesto. Le proprietà di contesto si cambiano col comando \set, che ha la seguente sintassi:

\set contesto.proprietà = #valore

valore è un oggetto Scheme, ecco perché deve essere preceduto dal carattere  #.

Le proprietà dei contesti sono solitamente nominate in studlyCaps. Perlopiù regolano la traduzione dalla musica alla notazione, per esempio localAlterations (per determinare se stampare le alterazioni), o measurePosition (per determinare quando stampare una stanghetta). Le proprietà di contesto possono cambiare nel tempo nel corso dell’interpretazione di un brano musicale; measurePosition ne è un ovvio esempio. Le proprietà di contesto si modificano con \set.

Per esempio, le pause multiple sono combinate in una singola battuta se la proprietà di contesto skipBars viene impostata su #t:

R1*2
\set Score.skipBars = ##t
R1*2

[image of music]

Se l’argomento contesto non viene specificato, la proprietà sarà impostata nel contesto di base corrente (solitamente ChordNames, Voice, TabVoice o Lyrics).

\set Score.autoBeaming = ##f
\relative {
  e''8 e e e
  \set autoBeaming = ##t
  e8 e e e
} \\
\relative {
  c''8 c c c c8 c c c
}

[image of music]

La modifica viene applicata ‘al volo’, durante l’interpretazione della musica, in modo che l’impostazione abbia effetto soltanto sul secondo gruppo di note da un ottavo.

Nota che il contesto più inferiore non contiene sempre la proprietà che si desidera cambiare. Per esempio, il tentativo di impostare la proprietà skipBars del contesto di base predefinito, in questo caso Voice, non produrrà alcun risultato, perché skipBars è una proprietà del contesto Score.

R1*2
\set skipBars = ##t
R1*2

[image of music]

I contesti sono gerarchici, per cui se viene specificato un contesto che ne racchiude altri, per esempio Staff, il cambiamento viene applicato anche a tutti i contesti Voice del rigo corrente.

Il comando \unset:

\unset contesto.proprietà

viene usato per togliere la definizione di proprietà dal contesto. Questo comando rimuove la definizione solo se impostata nel contesto. Le proprietà impostate nei contesti più esterni non saranno modificate da un \unset in un contesto più interno:

\set Score.autoBeaming = ##t
\relative {
  \unset autoBeaming
  e''8 e e e
  \unset Score.autoBeaming
  e8 e e e
} \\
\relative {
  c''8 c c c c8 c c c
}

[image of music]

Come in \set, non è necessario specificare l’argomento contesto per un contesto di fondo, quindi le due dichiarazioni

\set Voice.autoBeaming = ##t
\set autoBeaming = ##t

sono equivalenti se l’attuale contesto di fondo è Voice.

Anteponendo \once ai comandi \set o \unset l’impostazione verrà applicata soltanto a un singolo momento temporale:

c''4
\once \set fontSize = #4.7
c''4
c''4

[image of music]

Una descrizione completa di tutte le proprietà di contesto disponibili si trova nella Guida al funzionamento interno, vedi Tunable context properties.

Vedi anche

Guida al funzionamento interno: Tunable context properties.


5.3.3 Il comando \override

Esiste un tipo particolare di proprietà di contesto: la descrizione del grob. Le descrizioni dei grob vengono nomimate in StudlyCaps (iniziando con lettere maiuscole). Contengono le “impostazioni predefinite” per un certo tipo di grob, come una lista associativa. Consultare ‘scm/define-grobs.scm’ per vedere le impostazioni per ogni descrizione di grob. Le descrizioni di grob si modificano con \override.

La sintassi del comando \override è

\override [contesto.]NomeGrob.proprietà = #valore

Per esempio, possiamo aumentare lo spessore del gambo di una nota modificando la proprietà thickness dell’oggetto Stem:

c''4 c''
\override Voice.Stem.thickness = #3.0
c''4 c''

[image of music]

Se non viene specificato il contesto in un \override, viene usato il contesto di base:

\override Staff.Stem.thickness = #3.0
<<
  \relative {
    e''4 e
    \override Stem.thickness = #0.5
    e4 e
  } \\
  \relative {
    c''4 c c c
  }
>>

[image of music]

Alcune opzioni modificabili vengono chiamate ‘sottoproprietà’ e stanno dentro le proprietà. Per cambiarle, usare i comandi nella forma

\override Stem.details.beamed-lengths = #'(4 4 3)

o, per modificare le estremità degli estensori, usare una forma simile alle seguenti

\override TextSpanner.bound-details.left.text = #"left text"
\override TextSpanner.bound-details.right.text = #"right text"

Gli effetti di \override possono essere annullati con \revert.

La sintassi del comando \revert è

\revert [contesto.]NomeGrob.proprietà

Per esempio,

\relative {
  c''4
  \override Voice.Stem.thickness = #3.0
  c4 c
  \revert Voice.Stem.thickness
  c4
}

[image of music]

Gli effetti di \override e \revert si applicano a tutti i grob nel contesto interessato da quel momento in poi:

<<
  \relative {
    e''4
    \override Staff.Stem.thickness = #3.0
    e4 e e
  } \\
  \relative {
    c''4 c c
    \revert Staff.Stem.thickness
    c4
  }
>>

[image of music]

Si può usare \once insieme a \override o \revert per agire solo sul momento corrente:

<<
  \relative c {
    \override Stem.thickness = #3.0
    e''4 e e e
  } \\
  \relative {
    c''4
    \once \override Stem.thickness = #3.0
    c4 c c
  }
>>

[image of music]

Vedi anche

Guida al funzionamento interno: Backend


5.3.4 Il comando \tweak

Modificare le proprietà dei grob con \override fa sì che i cambiamenti siano applicati a tutti i grob in questione in quel contesto nel momento in cui la modifica viene applicata. Talvolta, tuttavia, si può voler applicare le modifiche a un solo grob invece che a tutti i grob del contesto interessato. Per farlo si usa il comando \tweak, che ha la seguente sintassi:

\tweak [oggetto-formattazione.]proprietà-grob valore

oggetto-formattazione è opzionale. Il comando \tweak viene applicato all’oggetto musicale che segue immediatamente valore nel flusso musicale.

Per un’introduzione alla sintassi e agli usi del comando tweak leggere Metodi di modifica.

Quando molti elementi simili sono disposti nello stesso momento musicale, non è possibile usare il comando \override per modificarne soltanto uno. È in casi come questi che occorre usare il comando \tweak. Ecco alcuni elementi che possono apparire più di una volta nello stesso momento musicale:

In questo esempio, il colore di una testa di nota e il tipo di testa di un’altra nota sono modificati all’interno di un accordo:

< c''
  \tweak color #red
  d''
  g''
  \tweak duration-log #1
  a''
> 4

[image of music]

\tweak può essere usato per modificare le legature di portamento:

\relative { c'-\tweak thickness #5 ( d e f) }

[image of music]

Perché il comando \tweak funzioni, deve trovarsi proprio accanto all’oggetto al quale deve essere applicato dopo che il file di input è stato convertito in un flusso musicale. Modificare un intero accordo non cambia niente perché il suo evento musicale agisce solo come contenitore, mentre tutti gli oggetti della formattazione sono creati dagli eventi interni all’ EventChord:

\tweak color #red c''4
\tweak color #red <c'' e''>4
<\tweak color #red c'' e''>4

[image of music]

Il semplice comando \tweak non può essere usato per modificare un oggetto che non sia creato direttamente dall’input. In particolare, non agirà su gambi, travature automatiche o alterazioni, dato che questi sono generati successivamente dagli oggetti della formattazione di NoteHead invece che da elementi musicali nel flusso dell’input.

Tali oggetti della formattazione creati indirettamente possono essere tuttavia modificati usando una forma del comando \tweak in cui il nome del grob è indicato esplicitamente:

\tweak Stem.color #red
\tweak Beam.color #green c''8 e''
<c'' e'' \tweak Accidental.font-size #-3 ges''>4

[image of music]

\tweak non può essere usato per modificare le chiavi o le indicazioni di tempo, perché queste vengono separate da qualsiasi comando \tweak precedente nel flusso dell’input a causa dell’inserimento automatico di ulteriori elementi richiesti per specificare il contesto.

Si possono usare vari comandi \tweak prima di un elemento della notazione e tutti avranno effetto su di esso:

c'
  -\tweak style #'dashed-line
  -\tweak dash-fraction #0.2
  -\tweak thickness #3
  -\tweak color #red
  \glissando
f''

[image of music]

Il flusso musicale generato da una sezione di un file di input, compresi gli elementi inseriti automaticamente, può essere esaminato, vedi Displaying music expressions. Ciò può essere utile nel determinare cosa può essere modificato da un comando \tweak o nel valutare come aggiustare l’input per far sì che un \tweak sia applicato.

Vedi anche

Manuale di apprendimento: Metodi di modifica.

Estendere LilyPond: Displaying music expressions.

Problemi noti e avvertimenti

Il comando \tweak non può essere usato per modificare i punti di controllo di una sola legatura di valore tra tante in un accordo, se non quelli della prima legatura incontrata nel file di input.


5.3.5 \set vs. \override

I comandi \set e \override manipolano le proprietà associate ai contesti. In entrambi i casi, le proprietà seguono una gerarchia dei contesti; proprietà non impostate in un contesto mostreranno i valori del rispettivo contesto padre.

La durata e il valore di una proprietà di contesto sono dinamici e disponibili soltanto mentre la musica viene interpretata (ovvero ‘reiterata’). Nel momento della creazione del contesto, le proprietà sono inizializzate a partire dalle definizioni corrispondenti (insieme a altre modifiche) di quel contesto. Qualsiasi modifica successiva viene fatta con dei comandi di impostazione della proprietà presenti nella musica stessa.

Le definizioni degli oggetti grafici (o “grob”) sono una categoria speciale di proprietà di contesto, perché la loro struttura e uso sono diversi da quelli delle normali proprietà di contesto. Diversamente da quest’ultime, le definizioni dei grob sono suddivise in proprietà dei grob.

Inoltre, diversamente dalle normali proprietà di contesto, le definizioni dei grob hanno una loro ‘contabilità’ interna usata per tenere traccia delle loro individuali proprietà e sottoproprietà. Ciò significa che è possibile definire queste parti in contesti diversi e avere sempre a disposizione la definizione complessiva del grob nel momento della sua creazione, assemblata da tutti i pezzi compresi tra il contesto corrente e i suoi contesti superiori.

Un grob viene solitamente creato da un incisore nel momento in cui l’espressione musicale viene interpretata e riceve le sue proprietà iniziali dalla definizione del grob corrente del contesto dell’incisore. L’incisore (o altre parti del ‘backend’ di LilyPond) può successivamente cambiare (o aggiungere) le proprietà iniziali del grob, ma ciò non ha effetto sulla definizione di grob del contesto.

Ciò che LilyPond chiama ‘proprietà del grob’ nel contesto delle modifiche a livello di utente sono in realtà le proprietà della definizione di grob di un contesto.

Le definizioni di grob sono manipolate con \override e \revert e hanno un nome che inizia con una lettera maiuscola (come ‘NoteHead’), mentre le normali proprietà di contesto sono manipolate con \set e \unset e il loro nome inizia con una lettera minuscola.

I comandi \tweak e \overrideProperty modificano le proprietà dei grob bypassando completamente tutte le proprietà di contesto. Catturano i grob mentre vengono creati, impostando le loro proprietà per un evento musicale (\tweak) o, nel caso di \overrideProperty, per una sovrascrittura specifica.


5.3.6 Il comando \offset

Sebbene sia possibile impostare le proprietà dei grob su nuovi valori coi comandi \override, \tweak e \overrideProperty, è spesso più opportuno modificare tali proprietà in modo relativo a un valore predefinito. A questo fine è stato creato il comando \offset.

La sintassi di \offset è

[-]\offset proprietà offset elemento

Il comando funziona aggiungendo i contenuti di offset all’impostazione predefinita della proprietà proprietà del grob indicato da elemento.

A seconda di come è formulato il comando, \offset può comportarsi come un \tweak o come un \override. Le variazioni d’uso sono trattate dopo aver considerato le proprietà del grob che possono essere usate con \offset.

Proprietà che possono essere spostate con offset

Molte, ma non tutte, le proprietà dei grob possono essere spostate con offset. Se la proprietà non può essere spostata con offset, l’oggetto resterà invariato e apparirà un avviso. In questi casi bisogna usare \override o \tweak per modificare l’oggetto.

Si potrebbe procedere per prova e errore e basarsi sugli avvisi per capire cosa può essere spostato con offset e cosa no. Tuttavia si può usare un approccio più sistematico.

I seguenti criteri determinano se una proprietà possa essere modificata con \offset:

Gli esempi seguenti prendono in considerazione varie proprietà grob in relazione ai criteri appena delineati.

\offset come override

Se elemento è un nome di grob come Arpeggio o Staff.OttavaBracket, il risultato è un \override del tipo di grob specificato.

\offset proprietà offset [contesto.]NomeGrob

Notare che il trattino iniziale non è mai usato nella forma ‘override’, proprio come non è mai usato col comando \override stesso.

L’esempio seguente usa la forma ‘override’ per allungare gli arpeggi predefiniti mostrati nella prima misura in modo che coprano del tutto l’esensione degli accordi. Gli arpeggi sono allungati di mezzo spazio rigo verso l’alto e verso il basso. Viene mostrata anche la stessa operazione fatta sul primo accordo con un normale override della proprietà positions. Questo metodo non rispecchia affatto il compito di ‘allungare di mezzo spazio rigo’, perché le estremità devono essere specificate con coordinate assolute invece che relative. Inoltre, sarebbero necessari override individuali per ciascuno degli altri accordi, dato che variano in dimensione e posizione.

arpeggioMusic = {
  <c' e' g'>\arpeggio <a' c'' e''>\arpeggio
  <d' f' a' c''>\arpeggio <c' e' g' b' d'' f'' a''>\arpeggio
}

{
  \arpeggioMusic
  \bar "||"
  \offset positions #'(-0.5 . 0.5) Arpeggio
  \arpeggioMusic
  \bar "||"
  \once \override Arpeggio.positions = #'(-3.5 . -0.5)
  <c' e' g'>1\arpeggio
  \bar "||"
}

[image of music]

Nel suo uso come ‘override’, \offset può essere preceduto da \once o \temporary e annullato con \revert e la proprietà. Ciò deriva dal fatto che \offset in realtà crea un \override della proprietà.

music = { c'8\< d' e' f'\! }

{
  \music
  \offset height 1 Hairpin
  \music
  \music
  \revert Hairpin.height
  \music
  \bar "||"
  \once \offset height 1 Hairpin
  \music \music
  \bar "||"
  \override Hairpin.height = 0.2
  \music
  \temporary \offset height 2 Hairpin
  \music
  \music
  \revert Hairpin.height
  \music
  \bar "||"
}

[image of music]

Proprio come \override, la forma ‘override’ di \offset può essere usata con \undo e \single.

longStem = \offset length 6 Stem

{
 \longStem c'4 c''' c' c''
 \bar "||"
 \undo \longStem c'4 c''' c' c''
 \bar "||"
 \single \longStem c'4 c''' c' c''
 \bar "||"
}

[image of music]

\offset come tweak

Se elemento è un’espressione musicale come ( o \arpeggio, il risultato è la stessa espressione musicale con una modifica di tipo tweak applicata.

[-]\offset [NomeGrob.]proprietà offset espressione-musicale

La sintassi di \offset nella sua forma ‘tweak’ è analoga a quella dello stesso comando \tweak, sia nell’ordine sia in presenza o assenza del trattino iniziale.

L’esempio seguente usa la forma ‘tweak’ per regolare la posizione verticale dell’oggetto BreathingSign. Si confronti questo col normale comando \tweak che lo segue. La sintassi è equivalente, ma l’output di \tweak è meno intuitivo, perché BreathingSign.Y-offset è calcolato dalla linea centrale del pentagramma. Al contratio, non è necessatio conoscere come è calcolato Y-offset quando si usa \offset.

{
  c''4
  \breathe
  c''4
  \offset Y-offset 2 \breathe
  c''2
  \tweak Y-offset 3 \breathe
}

[image of music]

Nell’esempio precedente, gli oggetti modificati sono stati creati direttamente dall’input dell’utente: il comando \breathe è un’istruzione esplicita che restituisce un oggetto BreathingSign. Dato che l’ambito del comando era non ambiguo, non è stato necessario specificare il nome dell’oggetto. Ma quando un oggetto viene creato indirettamente, bisogna includere il nome del grob. Ciò è valido anche per il comando \tweak.

Nell’esempio seguente, l’oggetto Beam viene abbassato di due spazi rigo applicando \offset alla proprietà positions.

Il primo impiego di \offset richiede la presenza del nome del grob, perché nessun elemento dell’input crea esplicitamente la travatura. Nel secondo impiego la travatura viene creata manualmente con l’espressione musicale [; dunque il nome del grob non è necessario. L’esempio mostra anche una scorciatoia: un singolo numero viene applicato a entrambi i membri di una coppia di numeri.)

{
  c''8 g'' e'' d''
  \offset Beam.positions #'(-2 . -2)
  c''8 g'' e'' d''
  c''8 g'' e'' d''
  c''8-\offset positions #-2 [ g'' e'' d'']
}

[image of music]

\offset con estensori spezzati

È anche possibile modificare in modo indipendente i segmenti di un estensore che va oltre una o più interruzioni di linea. In questo caso, offset prende una lista di valori del tipo di dati richiesto dalla proprietà.

Il comando \offset usato in questo modo è simile al comando \alterBroken, vedi Modifica degli estensori spezzati. Tuttavia, diversamente da \alterBroken, i valori assegnati a \offset non sono assoluti, ma relativi.

L’esempio seguente sposta l’oggetto ‘spezzato’ OttavaBracket attraverso la sua proprietà staff-padding. Dato che la proprietà prende un numero, a offset viene fornita una lista di numeri per rendere conto dei due segmenti creati dall’interruzione di linea. Il pezzo di parentesi dell’ottava sulla prima linea non viene modificato perché viene aggiunto 0 al suo valore predefinito. Il segmento sulla seconda linea viene alzato di tre spazi rigo dalla sua altezza predefinita. L’altezza predefinita è 2, anche se non è necessario saperlo.

{
  \offset staff-padding #'(0 3) Staff.OttavaBracket
  \ottava #1
  c'''2 c'''
  \break
  c'''2 c'''
}

[image of music]

L’esempio seguente imita l’effetto del comando \shape spostando la proprietà control-points dell’oggetto Slur. Qui offset è una lista di number-pair-list, una per ciascun segmento della legatura di portamento. Questo esempio realizza un risultato identico a quello corrispondente in Modifica delle forme.

{
  c'4-\offset control-points #'(
               ((0 . 0) (0 . 0) (0 . 0) (0 . 1))
               ((0.5 . 1.5) (1 . 0) (0 . 0) (0 . -1.5))
              ) ( f'4 g' c''
  \break
  d'4 c'' f' c')
}

[image of music]


5.3.7 Modifica delle liste associative

Alcune proprietà configurabili dall’utente sono rappresentate internamente come alist (liste associative), che contengono coppie di chiavi e valori. La struttura di una lista associativa è:

'((chiave1 . valore1)
  (chiave2 . valore2)
  (chiave3 . valore3)
  …)

Se una lista associativa è una proprietà di un grob o una variabile \paper, le sue chiavi possono essere modificate individualmente senza influenzare altre chiavi.

Per esempio, per ridurre lo spazio tra righi adiacenti in un gruppo di righi, si usa la proprietà staff-staff-spacing del grob StaffGrouper. La proprietà è una lista associativa con quattro chiavi: basic-distance, minimum-distance, padding e stretchability. Le impostazioni predefinite per questa proprietà sono elencate nella sezione “Backend” della Guida al funzionamento interno (vedi StaffGrouper):

'((basic-distance . 9)
  (minimum-distance . 7)
  (padding . 1)
  (stretchability . 5))

Un modo per avvicinare i righi è ridurre il valore della chiave basic-distance (9) perché corrisponda al valore di minimum-distance (7). Per modificare una chiave singola individualmente, usare una dichiarazione annidata:

% spazio predefinito tra i righi
\new PianoStaff <<
  \new Staff { \clef treble c''1 }
  \new Staff { \clef bass   c1   }
>>

% spazio ridotto tra i righi
\new PianoStaff \with {
  % questa è la dichiarazione annidata
  \override StaffGrouper.staff-staff-spacing.basic-distance = #7
} <<
  \new Staff { \clef treble c''1 }
  \new Staff { \clef bass   c1   }
>>

[image of music]

Con una dichiarazione annidata si aggiornerà la chiave specificata (come basic-distance nell’esempio precedente) senza modificare alcuna altra chiave già impostata per la stessa proprietà.

Ora immaginiamo di volere che i righi siano più vicini possibile ma senza sovrapporsi. Il modo più semplice per fare ciò è impostare tutte e quattro le chiavi della lista su zero. Tuttavia, non è necessario inserire quattro dichiarazioni annidate, una per ogni chiave. Si può invece ridefinire completamente la proprietà con una sola dichiarazione, attraverso una lista associativa:

\new PianoStaff \with {
  \override StaffGrouper.staff-staff-spacing =
    #'((basic-distance . 0)
       (minimum-distance . 0)
       (padding . 0)
       (stretchability . 0))
} <<
  \new Staff { \clef treble c''1 }
  \new Staff { \clef bass   c1   }
>>

[image of music]

Nota bene che qualsiasi chiave non elencata esplicitamente nella definizione della lista associativa sarà ripristinata al suo valore predefinito-quando-non-impostato. Nel caso di staff-staff-spacing, qualsiasi chiave-valore non impostata viene ripristinata su zero (eccetto stretchability, che prende il valore di basic-distance quando non è impostata). Dunque le due seguenti dichiarazioni sono equivalenti:

\override StaffGrouper.staff-staff-spacing =
  #'((basic-distance . 7))

\override StaffGrouper.staff-staff-spacing =
  #'((basic-distance . 7)
     (minimum-distance . 0)
     (padding . 0)
     (stretchability . 7))

Una conseguenza (possibilmente non voluta) di questo approccio è l’eliminazione di eventuali impostazioni predefinite impostate in un file di inizializzazione e caricate ogni volta che un file di input viene compilato. Nell’esempio precedente le impostazioni predefinite per padding e minimum-distance (definite in ‘scm/define-grobs.scm’) sono ripristinate ai loro valori predefiniti-quando-non-impostati (zero per entrambe le chiavi). La definizione di una proprietà o di una variabile come una lista associativa (di qualsiasi dimensione) ripristinerà sempre tutte le chiavi-valori ai loro valori predefiniti-quando-non-impostati. A meno che questo non sia il risultato voluto, è più sicuro aggiornare le chiavi-valori individualmente con una dichiarazione annidata.

Nota: Le dichiarazioni annidate non funzionano per le liste associative delle proprietà di contesto (come beamExceptions, keyAlterations, timeSignatureSettings, etc.). Queste proprietà possono essere modificate soltanto ridefinendole completamente come liste associative.


5.4 Proprietà e concetti utili


5.4.1 Modalità di inserimento

Il modo in cui la notazione contenuta in un file di input è interpretata è determinato dalla modalità di inserimento corrente. In generale, esistono due modi di specificare la modalità: una forma lunga, come \chordmode, e una breve, come \chords. La forma lunga viene usata tipicamente quando si passa l’input a una variabile o quando si inserisce l’input direttamente in un contesto creato esplicitamente. La forma breve crea implicitamente un contesto del tipo corretto per quell’input e passa l’input a questo direttamente. È utile in casi semplici in cui non è necessario creare esplicitamente il contesto.

Modalità accordo

Viene attivata col comando \chordmode e fa sì che l’input sia interpretato con la sintassi della notazione degli accordi, vedi Chord notation. La musica in modalità accordo viene elaborata come accordi su un rigo se inserita in un contesto Staff, come nomi di accordo se inserita in un contesto ChordNames oppure come diagrammi della tastiera se inserita in un contesto FretBoards.

La modalità accordo viene attivata anche col comando \chords. Anche questo fa sì che l’input che segue sia interpretato con la sintassi della notazione degli accordi, ma in aggiunta crea implicitamente un nuovo contesto ChordNames e elabora l’input al suo interno come nomi di accordo, vedi Printing chord names.

Modalità percussioni

Viene attivata col comando \drummode e fa sì che l’input sia interpretato con la sintassi della notazione delle percussioni, vedi Basic percussion notation. La musica in modalità percussioni è elaborata come note percussive se inserita in un contesto DrumStaff.

La modalità percussioni viene attivata anche col comando \drums. Anche questo fa sì che l’input che segue sia interpretato con la sintassi della notazione delle percussioni, ma in aggiunta crea implicitamente un nuovo contesto DrumStaff e elabora l’input come note percussive, vedi Basic percussion notation.

Modalità basso continuo

Viene attivata col comando \figuremode e fa sì che l’input che segue sia interpretato con la sintassi del basso continuo, vedi Entering figured bass. La musica in modalità basso continuo viene elaborata come basso continuo se inserita in un contesto FiguredBass o in un contesto Staff.

La modalità basso continuo viene attivata anche col comando \figures. Anche questo fa sì che l’input che segue sia interpretato con la sintassi del basso continuo, ma in aggiunta crea implicitamente un nuovo contesto FiguredBass e elabora l’input al suo interno come basso figurato, vedi Introduction to figured bass.

Modalità tastiera e intavolatura

Non esistono speciali modalità di inserimento per i simboli della tastiera e dell’intavolatura (o tablatura).

Per creare diagrammi in intavolatura, inserire note o accordi nella modalità nota e visualizzarli in un contesto TabStaff, vedi Default tablatures.

Per creare diagrammi della tastiera sopra un rigo, inserire le note o gli accordi in modalità nota o in modalità accordo e elaborarli in un contesto FretBoards, vedi Automatic fret diagrams. Altrimenti i diagrammi possono essere inseriti come testo (markup) sopra le note usando il comando \fret-diagram, vedi Fret diagram markups.

Modalità testo vocale

Viene attivata col comando \lyricmode e fa sì che l’input sia interpretato come sillabe del testo vocale con durate opzionali e modificatori del testo associato, vedi Musica vocale. L’input in modalità testo vocale viene elaborato come sillabe del testo se inserite in un contesto Lyrics.

La modalità testo vocale viene attivata anche col comando \lyrics. Anche questo fa sì che l’input che segue sia interpretato come sillabe del testo ma in aggiunta crea implicitamente un nuovo contesto Lyrics e elabora l’input al suo interno come sillabe.

La modalità testo vocale viene attivata anche col comando \addlyrics. Anche questo crea implicitamente un nuovo contesto Lyrics e aggiunge anche un comando implicito \lyricsto che associa il testo vocale che segue con la musica che lo precede, vedi Durate automatiche delle sillabe..

Modalità testo (markup)

Viene attivata col comando \markup e fa sì che l’input sia interpretato con la sintassi di markup, vedi Comandi per markup.

Modalità nota

Questa è la modalità predefinita e può essere attivata esplicitamente col comando \notemode. L’input viene interpretato come altezze, durate, markup, etc. e rappresentato come notazione musicale su un rigo.

Normalmente non è necessario specificare la modalità nota esplicitamente, ma potrebbe essere utile farlo in alcune situazioni, per esempio se si è in modalità testo vocale o accordo o qualsiasi altra modalità e si vuole inserire qualcosa che può essere fatto solo con la sintassi della modalità nota.


5.4.2 Direzione e posizionamento

Nella composizione tipografica musicale la direzione e il posizionamento di molti elementi è una questione di gusto. Per esempio, i gambi delle note possono essere rivolti in su o in giù; testi, dinamiche e altri segni espressivi possono essere posti sopra o sotto il rigo; il testo può essere allineato a sinistra, destra o al centro; etc. La maggior parte di queste scelte possono essere lasciate alla decisione di LilyPond, ma in alcuni casi si può voler forzare una direzione o un posizionamento particolari.


Indicatori di direzione delle articolazioni

Per impostazione predefinita alcune direzioni sono sempre in su o sempre in giù (es: le dinamiche o la corona), mentre altri elementi possono alternare tra su e giù in base alla direzione del gambo (come le legature di portamento o gli accenti).

L’azione predefinita può essere modificata anteponendo all’articolazione un indicatore di direzione. Sono disponbibili tre indicatori di direzione: ^ (ovvero “su”), _ (ovvero “giù”) e - (ovvero “usa la direzione predefinita”). L’indicatore di direzione solitamente può essere omesso, nel qual caso viene supposto -, ma un indicatore di direzione è sempre richiesto prima di

Gli indicatori di direzione hanno effetto soltanto sulla nota vicina:

\relative {
  c''2( c)
  c2_( c)
  c2( c)
  c2^( c)
}

[image of music]


La proprietà direction

La posizione della direzione di molti oggetti della formattazione è regolata dalla proprietà direction.

Il valore della proprietà direction può essere impostata su 1, ovvero “su” o “sopra”, oppure su -1, ovvero “giù” o “sotto”. I simboli UP e DOWN possono essere usati al posto di 1 e -1. La direzione predefinita può essere specificata impostando direction su 0 o CENTER. Altrimenti, in molti casi esistono comandi predefiniti per specificare la direzione. Questo hanno la forma

\xxxUp, \xxxDown o \xxxNeutral

dove \xxxNeutral significa “usa la direzione predefinita”. Vedi Oggetti interni al rigo.

In pochi casi, per esempio l’arpeggio, il valore della proprietà direction può specificare se l’oggetto debba essere posizionato a destra o a sinistra dell’oggetto genitore. In questo caso -1 o LEFT significano “a sinistra” e 1 o RIGHT significano “a destra”. 0 o CENTER significano “usa la direzione predefinita”.

Queste indicazioni hanno effetto su tutte le note finché non vengono annullate.

\relative {
  c''2( c)
  \slurDown
  c2( c)
  c2( c)
  \slurNeutral
  c2( c)
}

[image of music]

Nella musica polifonica, generalmente è meglio specificare una voce esplicita invece di cambiare la direzione di un oggetto. Maggiori informazioni in Più voci.

Vedi anche

Manuale di apprendimento: Oggetti interni al rigo.

Guida alla notazione: Più voci.


5.4.3 Distanze e misurazioni

Le distanze in LilyPond sono di due tipi: assolute e proporzionali.

Le distanze assolute si usano per specificare i margini, le indentazioni e altri dettagli della formattazione di pagina; per impostazione predefinita sono specificate in millimetri. Le distanze possono essere specificate in altre unità di misura appendendo alla quantità \mm, \cm, \in (inch, ovvero pollici) o \pt (punti, 1/72.27 di un pollice). Le distanze della formattazione di pagina possono essere specificate anche in unità di misura proporzionali (vedi paragrafo seguente) appendendo \staff-space alla quantità. La formattazione di pagina è trattata dettagliatamente in Formattazione della pagina.

Le distanze proporzionali sono sempre specificate in unità di spazi rigo o, raramente, mezzo spazio rigo. Lo spazio rigo è la distanza tra due linee del rigo adiacenti. Il valore predfinito può essere modificato globalmente impostando la dimensione globale del rigo oppure può essere sovrascritto localmente cambiando la proprietà staff-space di StaffSymbol. Le distanze proporzionali vengono ridimensionate automaticamente insieme a qualsiasi cambiamento nella dimensione globale del rigo o nella proprietà staff-space di StaffSymbol, mentre i tipi di carattere vengono ridimensionati automaticamente soltanto con i cambiamenti alla dimensione globale del rigo. Questa permette quindi di variare facilmente la dimensione complessiva di una partitura. I metodi per impostare la dimensione globale del rigo sono descritti in Impostare la dimensione del rigo.

Se soltanto una sezione di una partitura deve essere elaborata su una scala diversa, per esempio una sezione ossia o una nota a piè di pagina, non si può cambiare la dimensione globale del rigo perché ciò avrebbe effetto sull’intera partitura. In questi casi bisogna modificare sia la proprietà staff-space di StaffSymbol sia la dimensione dei tipi di carattere. Esiste una funzione Scheme, magstep, che permette di convertire una modifica della dimensione del tipo di carattere nella modifica equivalente in staff-space. Questa funzione è spiegata e esemplificata in Lunghezza e spessore degli oggetti.

Vedi anche

Manuale di apprendimento: Lunghezza e spessore degli oggetti.

Guida alla notazione: Formattazione della pagina, Impostare la dimensione del rigo.


5.4.4 Dimensioni

Le dimensioni di un oggetto grafico specificano le posizioni delle estremità sinistra e destra e di quelle inferiore e superiore del riquadro in cui sono iscritti gli oggetti come distanze dal punto di riferimento degli oggetti in unità di spazi rigo. Queste posizioni sono solitamente scritte come due coppie Scheme. Per esempio, il comando di testo \with-dimensions prende tre argomenti: i primi due sono una coppia Scheme che indica le posizioni delle estremità sinistra e destra e un’altra coppia Scheme che indica le posizioni delle estremità inferiore e superiore:

\with-dimensions #'(-5 . 10) #'(-3 . 15) arg

Questo comando specifica un riquadro per arg il cui margine sinistro si trova a -5, il margine destro a 10, il margine inferiore a -3 e quello superiore a 15, tutti misurati a partire dal punto di riferimento degli oggetti in unità di spazi rigo.

Vedi anche

Guida alla notazione: Distanze e misurazioni.


5.4.5 Proprietà del simbolo del rigo

La posizione verticale e il numero delle linee del rigo possono essere definiti contemporaneamente. Come mostra l’esempio seguente, le posizioni delle note non sono influenzate dalle posizioni delle linee del rigo.

Nota: La proprietà 'line-positions sovrascrive la proprietà 'line-count. Il numero di linee del rigo è definito implicitamente dal numero di elementi nella lista di valori per 'line-positions.

\new Staff \with {
  \override StaffSymbol.line-positions = #'(7 3 0 -4 -6 -7)
}
\relative { a4 e' f b | d1 }

[image of music]

La larghezza di un rigo può essere modificata. Le unità sono spazi rigo. La spaziatura degli oggetti dentro il rigo non è influenzata da questa impostazione.

\new Staff \with {
  \override StaffSymbol.width = #23
}
\relative { a4 e' f b | d1 }

[image of music]


5.4.6 Estensori

Molti oggetti della notazione musicale si estendono per varie note o addirittura per molte battute. Ne sono un esempio le legature di portamento, le travature, le parentesi dei gruppi irregolari, quelle delle volte delle ripetizioni, i crescendi, i trilli e i glissandi. Tali oggetti vengono chiamati “estensori” (o spanner, in inglese) e hanno delle proprietà speciali per regolare il loro aspetto e comportamento. Alcune di queste proprietà sono comuni a tutti gli estensori; altre sono limitate a un sottoinsieme di estensori.

Tutti gli estensori supportano l’interfaccia spanner-interface. Ma pochi, essenzialmente quelli che disegnano una linea dritta tra due oggetti, supportano anche l’interfaccia line-spanner-interface.


Uso di spanner-interface

Questa interfaccia fornisce due proprietà che si applicano a vari estensori.

La proprietà minimum-length

La lunghezza minima dell’estensore è specificata dalla proprietà minimum-length. Aumentando questa si aumenta necessariamente anche la spaziatura delle note comprese tra le due estremità. Tuttavia questa modifica non ha effetto su molti estensori, perché la loro lunghezza è determinata da altre considerazioni. Di seguito vengono mostrati alcuni esempi in cui è in funzione.

a'~ a'
a'
% aumenta la lunghezza della legatura di valore
-\tweak minimum-length #5
~ a'

[image of music]

\relative \compressMMRests {
  a'1
  R1*23
  % aumenta la lunghezza della misura con pausa
  \once \override MultiMeasureRest.minimum-length = #20
  R1*23
  a1
}

[image of music]

\relative {
  a' \< a a a \!
  % aumenta la lunghezza della forcella
  \override Hairpin.minimum-length = #20
  a \< a a a \!
}

[image of music]

Questa modifica può essere usata anche per aumentare la lunghezza delle legature di portamento e di frase:

\relative {
  a'( g)
  a
  -\tweak minimum-length #5
  ( g)

  a\( g\)
  a
  -\tweak minimum-length #5
  \( g\)
}

[image of music]

Per alcuni oggetti della formattazione, la proprietà minimum-length diventa effettiva solo se viene richiamata esplicitamente la procedura set-spacing-rods. Per farlo, la proprietà springs-and-rods deve essere impostata su ly:spanner::set-spacing-rods. Per esempio, la lunghezza minima di un glissando cambia solo quando si imposta la proprietà springs-and-rods:

% default
e' \glissando c''

% non funziona da sola
\once \override Glissando.minimum-length = #20
e' \glissando c''

% funziona solo quando entrambe le modifiche sono presenti
\once \override Glissando.minimum-length = #20
\once \override Glissando.springs-and-rods = #ly:spanner::set-spacing-rods
e' \glissando c''

[image of music]

Lo stesso vale per l’oggetto Beam:

% non funziona da sola
\once \override Beam.minimum-length = #20
e'8 e' e' e'

% funziona solo quando entrambe le modifiche sono presenti
\once \override Beam.minimum-length = #20
\once \override Beam.springs-and-rods = #ly:spanner::set-spacing-rods
e'8 e' e' e'

[image of music]

La proprietà to-barline

La seconda proprietà utile di spanner-interface è to-barline. Il valore predefinito (vero) fa sì che le forcelle e gli altri estensori che terminano sulla prima nota di una misura si estendano invece fino alla stanghetta immediatamente precedente. Se impostata su falso, l’estensore andrà oltre la stanghetta e terminerà sulla nota stessa:

\relative {
  a' \< a a a a \! a a a \break
  \override Hairpin.to-barline = ##f
  a \< a a a a \! a a a
}

[image of music]

Questa proprietà non funziona con tutti gli estensori. Per esempio, impostandola su #t non si produce alcun effetto su legature di portamento o di frase, o su altri estensori per i quali terminare sulla stanghetta non avrebbe senso.


Uso di line-spanner-interface

Gli oggetti che supportano l’interfaccia line-spanner-interface comprendono:

La routine responsabile del disegno di questi estensori è ly:line-spanner::print. Essa determina la posizione esatta delle due estremità e disegna una linea tra di esse, nello stile richiesto. Le posizioni delle due estremità dell’estensore sono calcolate al volo, ma è possibile sovrascrivere le loro coordinate Y. Le proprietà da specificare sono annidate di due livelli nella gerarchia della proprietà, ma la sintassi del comando \override è piuttosto semplice:

e''2 \glissando b'
\once \override Glissando.bound-details.left.Y = #3
\once \override Glissando.bound-details.right.Y = #-2
e''2 \glissando b'

[image of music]

Le unità di misura della proprietà Y sono gli spazi rigo (staff-space), con la linea centrale del rigo che è il punto zero. Per il glissando, questo è il valore per Y alla coordinata X che corrisponde al punto centrale della testa di ogni nota, se si immagina che la linea si estenda fino a là.

Se Y non è impostato, il valore viene calcolato dalla posizione verticale del punto di attacco corrispondente dell’estensore.

In caso di un’interruzione di linea, i valori per le estremità sono specificati dalle sottoliste left-broken e right-broken di bound-details. Per esempio:

\override Glissando.breakable = ##t
\override Glissando.bound-details.right-broken.Y = #-3
c''1 \glissando \break
f''1

[image of music]

Altre proprietà delle sottoliste left e right della proprietà bound-details possono essere modificate nello stesso modo di Y:

Y

Questa imposta la coordinata Y dell’estremità, che si sposta di un certo numero di staff-space dalla linea centrale del rigo. Per impostazione predefinita, è il centro dell’oggetto a cui è associato, dunque un glissando punta al centro verticale della testa di nota.

Nel caso di estensori orizzontali, come quelli del testo e del trillo, il suo valore è fisso su 0.

attach-dir

Questa determina dove la linea inizia e termina nella direzione X, relativa all’oggetto a cui è associato. Quindi un valore di -1 (o LEFT) fa sì che la linea inizi/termini sul lato sinistro della testa della nota a cui è attaccata.

X

Questa è la coordinata X assoluta dell’estremità. Viene solitamente calcolata al volo e sovrascriverla produce solitamente un effetto poco utile.

stencil

Gli estensori della linea possono avere dei simboli all’inizio o alla fine, contenuti in questa sottoproprietà. Questa proprietà è per uso interno; si raccomanda di usare text al suo posto.

text

Questo è un testo markup che viene valutato per produrre lo stampo (stencil, in inglese). Viene usato per mettere cresc., tr e altro testo su estensori orizzontali.

\override TextSpanner.bound-details.left.text
   = \markup { \small \bold Rall. }
\relative { c''2\startTextSpan b c a\stopTextSpan }

[image of music]

stencil-align-dir-y
stencil-offset

Se non si imposta una di queste proprietà, lo stampo viene messo semplicemente all’estremità, centrato sulla linea, come definito nelle sottoproprietà X e Y. Impostando stencil-align-dir-y o stencil-offset il simbolo si sposterà verticalmente sul margine rispetto all’estremità della linea:

\override TextSpanner.bound-details.left.stencil-align-dir-y = #-2
\override TextSpanner.bound-details.right.stencil-align-dir-y = #UP

\override TextSpanner.bound-details.left.text = #"ggg"
\override TextSpanner.bound-details.right.text = #"hhh"

\relative { c'4^\startTextSpan c c c \stopTextSpan }

[image of music]

Nota bene che valori negativi spostano il testo in su, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, perché un valore di -1 o DOWN fa sì che si allinei il margine inferiore del testo con la linea dell’estensore. Un valore di 1 o UP allinea il margine superiore del testo con la linea dell’estensore.

arrow

Impostando questa sottoproprietà su #t viene generata la punta di una freccia a un’estremità della linea.

padding

Questa sottoproprietà regola lo spazio tra l’estremità della linea specificata e la fine reale. Senza padding, un glissando inizia e termina nel centro della testa di ogni nota.

La funzione musicale \endSpanners termina prematuramente l’estensore che inizia nella nota immediatamente seguente. Viene terminato esattamente dopo una nota o alla stanghetta seguente se to-barline è impostato su vero e c’è una stanghetta prima della nota successiva.

\relative c'' {
  \endSpanners
  c2 \startTextSpan c2 c2
  \endSpanners
  c2 \< c2 c2
}

[image of music]

Quando si usa \endSpanners non è necessario chiudere \startTextSpan con \stopTextSpan, né è necessario chiudere le forcelle con \!.

Vedi anche

Guida al funzionamento interno: TextSpanner, Glissando, VoiceFollower, TrillSpanner, line-spanner-interface.


5.4.7 Visibilità degli oggetti

Esistono quattro modi principali per regolare la visibilità degli oggetti della formattazione: si può togliere il loro stampo, possono essere resi trasparenti, possono essere colorati di bianco o si può sovrascrivere la loro proprietà break-visibility. Le prime tre sono valide per tutti gli oggetti della formattazione; l’ultimo solo per alcuni, gli oggetti che possono essere interrotti, o spezzati, (break, in inglese). Il Manuale di apprendimento contiene un’introduzione a queste quattro tecniche in Visibilità e colore degli oggetti.

Esistono anche altre tecniche che sono specifiche di alcuni oggetti della formattazione. Queste sono trattate in Considerazioni speciali.


Soppressione dello stampo

Tutti gli oggetti della formattazione hanno una proprietà stencil (in italiano, stampo). Per impostazione predefinita questa è impostata sulla funzione specifica che disegna quell’oggetto. Se questa proprietà viene sovrascritta e impostata su #f, non verrà richiamata alcuna funzione e l’oggetto non verrà disegnato. L’azione predefinita può essere ripristinata con \revert.

a1 a
\override Score.BarLine.stencil = ##f
a a
\revert Score.BarLine.stencil
a a a

[image of music]

Questa operazione piuttosto comune ha una scorciatoia, \omit:

a1 a
\omit Score.BarLine
a a
\undo \omit Score.BarLine
a a a

[image of music]


Rendere gli oggetti trasparenti

Tutti gli oggetti della formattazione hanno una proprietà transparent la cui impostazione predefinita è #f (falso). Se impostata su #t (vero), l’oggetto occupa sempre lo spazio ma è reso invisibile.

a'4 a'
\once \override NoteHead.transparent = ##t
a' a'

[image of music]

Questa operazione piuttosto comune ha una scorciatoia, \hide:

a'4 a'
\once \hide NoteHead
a' a'

[image of music]


Dipingere gli oggetti di bianco

Tutti gli oggetti della formattazione hanno una proprietà del colore il cui valore predefinito è black (nero). Se questa viene sovrascritta con white (bianco) l’oggetto non sarà più distinguibile dallo sfondo. Tuttavia se l’oggetto attraversa altri oggetti, il colore dei punti di contatto saranno determinati dall’ordine in cui sono disegnati, e ciò potrebbe lasciare un’immagine “spettrale” dell’oggetto bianco, come mostrato qui:

\override Staff.Clef.color = #white
a'1

[image of music]

Ciò può essere evitato cambiando l’ordine di stampa degli oggetti. Tutti gli oggetti della formattazione hanno una proprietà layer (strato) che deve essere impostata su un numero intero. Gli oggetti col valore più basso di layer sono disegnati per primi, poi vengono disegnati quelli con valori via via più alti, dunque gli oggetti con valori più alti stanno sopra gli oggetti con valori più bassi. Per impostazione predefinita alla maggior parte degli oggetti viene assegnato un valore di layer pari a 1, sebbene ad alcuni oggetti, tra cui StaffSymbol e BarLine, sia assegnato un valore di 0. L’ordine con cui vengono stampati oggetti con lo stesso valore di layer è indeterminato.

Nell’esempio precedente la chiave bianca, con un valore predefinito di layer di 1, viene disegnato dopo le linee del rigo (il cui valore predefinito di layer è 0), dunque sta sopra di esse. Per cambiare tale comportamento, all’oggetto Clef deve essere assegnato un valore di layer inferiore, per esempio -1, in modo che venga disegnato prima:

\override Staff.Clef.color = #white
\override Staff.Clef.layer = #-1
a'1

[image of music]


Uso di break-visibility

La maggior parte degli oggetti della formattazione sono stampati una volta sola, ma alcuni come le stanghette, le chiavi, le indicazioni di tempo e le armature di chiave possono dover essere stampate due volte quando si verifica un’interruzione di linea – una volta al termine della linea e di nuovo all’inizio della linea successiva. Tali oggetti, chiamati spezzabili, (dall’inglese breakable) hanno una proprietà, break-visibility, per regolare la loro visibilità nelle tre posizioni in cui potrebbero apparire: all’inizio di una linea, in mezzo a una linea se vengono modificati e al termine di una linea se un cambiamento ha luogo lì.

Per esempio, l’indicazione di tempo viene stampata all’inizio della prima linea, ma da nessuna altra parte a meno che non cambi e allora verrà stampata nel punto in cui il cambiamento ha luogo. Se tale cambiamento si verifica al termine di una linea, la nuova indicazione di tempo verrà stampata all’inizio della linea successiva e un’indicazione di tempo di precauzione verrà stampata anche al termine della linea precedente.

Tale comportamento è regolato dalla proprietà break-visibility, che è spiegata in Visibilità e colore degli oggetti. Questa proprietà prende un vettore di tre valori booleani che, in ordine, determinano se l’oggetto è stampato al termine, in mezzo o all’inizio di una linea. O, per essere più precisi, prima di un’interruzione di linea, dove non c’è un’interruzione di linea oppure dopo un’interruzione di linea.

Altrimenti, queste otto combinazoni possono essere specificate da funzioni predefinite, definite in ‘scm/output-lib.scm’, dove le ultime tre colonne indicano se gli oggetti della formattazione saranno visibili nelle posizioni mostrate nell’intestazione delle colonne:

FunzioneFormaPrima diSenzaDopo
vettorialeinterruzioneinterruzioneinterruzione
all-visible#(#t #t #t)
begin-of-line-visible#(#f #f #t)nono
center-visible#(#f #t #f)nono
end-of-line-visible#(#t #f #f)nono
begin-of-line-invisible#(#t #t #f)no
center-invisible#(#t #f #t)no
end-of-line-invisible#(#f #t #t)no
all-invisible#(#f #f #f)nonono

Le impostazioni predefinite di break-visibility dipendono dall’oggetto della formattazione. La tabella seguente mostra tutti gli oggetti rilevanti che sono influenzati da break-visibility e l’impostazione predefinita di questa proprietà:

Oggetto formattazioneContesto abitualeImpostazione predefinita
BarLineScorecalcolato
BarNumberScorebegin-of-line-visible
BreathingSignVoicebegin-of-line-invisible
ClefStaffbegin-of-line-visible
CustosStaffend-of-line-visible
DoublePercentRepeatVoicebegin-of-line-invisible
KeyCancellationStaffbegin-of-line-invisible
KeySignatureStaffbegin-of-line-visible
ClefModifierStaffbegin-of-line-visible
RehearsalMarkScoreend-of-line-invisible
TimeSignatureStaffall-visible

L’esempio successivo mostra l’uso della forma vettoriale per regolare la visibilità delle stanghette:

\relative {
  f'4 g a b
  f4 g a b
  % Toglie la stanghetta al termine della linea corrente
  \once \override Score.BarLine.break-visibility = ##(#f #t #t)
  \break
  f4 g a b
  f4 g a b
}

[image of music]

Sebbene tutti i componenti del vettore usati per sovrascrivere break-visibility debbano essere presenti, non tutti sono funzionanti con qualsiasi oggetto della formattazione, e alcune combinazioni potrebbero perfino dare errore. Esistono le seguenti limitazioni:


Considerazioni speciali

Visibilità dopo un cambio esplicito

La proprietà break-visibility controlla la visibilità delle armature di chiave e dei cambi di chiave solo all’inizio delle linee, ovvero dopo un’interruzione di linea. Non ha effetto sulla visibilità dell’armatura di chiave o della chiave che seguono un cambio esplicito dell’armatura o della chiave all’interno o alla fine di una linea. Nell’esempio seguente l’armatura di chiave che segue il cambio esplicito a Si bemolle maggiore è ancora visibile, anche se all-invisible è impostata.

\relative {
  \key g \major
  f'4 g a b
  % Tentativo di eliminazione di tutte le armature di chiave
  \override Staff.KeySignature.break-visibility = #all-invisible
  \key bes \major
  f4 g a b
  \break
  f4 g a b
  f4 g a b
}

[image of music]

La visibilità di questi cambi espliciti di armatura e di chiave è controllata dalle proprietà explicitKeySignatureVisibility e explicitClefVisibility. Sono equivalenti alla proprietà break-visibility e prendono entrambe come argomento un vettore di tre booleani o le funzioni predefinite elencate prima, proprio come break-visibility. Entrambe le proprietà appartengono al contesto Staff, non agli oggetti della formattazione stessi, dunque si impostano col comando \set. La loro impostazione predefinita è all-visible. Queste proprietà regolano solo la visibilità di armature di chiave e chiavi risultanti da cambi espliciti e non quelli all’inizio delle linee; per eliminare questi ultimi bisogna sempre sovrascrivere break-visibility nell’oggetto appropriato.

\relative {
  \key g \major
  f'4 g a b
  \set Staff.explicitKeySignatureVisibility = #all-invisible
  \override Staff.KeySignature.break-visibility = #all-invisible
  \key bes \major
  f4 g a b \break
  f4 g a b
  f4 g a b
}

[image of music]

Visibilità dei bequadri

Per eliminare i bequadri stampati su un cambio di chiave esplicito, impostare la proprietà del contesto Staff printKeyCancellation su #f:

\relative {
  \key g \major
  f'4 g a b
  \set Staff.explicitKeySignatureVisibility = #all-invisible
  \set Staff.printKeyCancellation = ##f
  \override Staff.KeySignature.break-visibility = #all-invisible
  \key bes \major
  f4 g a b \break
  f4 g a b
  f4 g a b
}

[image of music]

Con queste modifiche restano solo le alterazioni accanto alle note per indicare il cambio di armatura.

Nota bene che quando si cambia l’armatura su Do maggiore o La minore i bequadri sono l’unica indicazione del cambio di chiave. In questo caso impostando printKeyCancellation su #f non si ottiene alcun effetto:

\relative {
  \key g \major
  f'4 g a b
  \set Staff.explicitKeySignatureVisibility = #all-invisible
  \set Staff.printKeyCancellation = ##f
  \key c \major
  f4 g a b \break
  f4 g a b
  f4 g a b
}

[image of music]

Per sopprimere i bequadri anche quando la tonalità passa a Do maggiore o La minore, sovrascrivere la visibilità del grob KeyCancellation:

\relative {
  \key g \major
  f'4 g a b
  \set Staff.explicitKeySignatureVisibility = #all-invisible
  \override Staff.KeyCancellation.break-visibility = #all-invisible
  \key c \major
  f4 g a b \break
  f4 g a b
  f4 g a b
}

[image of music]

Battute automatiche

In un caso particolare, la stampa delle stanghette può essere disattivata impostando la proprietà automaticBars nel contesto Score. Se impostata su #f, le stanghette non verranno stampate automaticamente; devono invece essere create esplicitamente con un comando \bar. Diversamente dal comando predefinito \cadenzaOn, le misure vengono comunque contate. La generazione delle battute riprenderà in base a quel conteggio se questa proprietà viene poi impostata su #t. Se impostata su #f, le interruzioni di linea possono trovarsi solo su comandi \bar espliciti.

Chiavi trasposte

Il piccolo simbolo di trasposizione sulle chiavi trasposte è prodotto dall’oggetto di formattazione ClefModifier. La sua visibilità è ereditata automaticamente dall’oggetto Clef, dunque non è necessario applicare una modifica di break-visibility agli oggetti ClefModifier per sopprimere i simboli di trasposizione per le chiavi invisibili.

Per cambi di chiave espliciti, la proprietà explicitClefVisibility regola sia il simbolo della chiave che qualsiasi simbolo di trasposizione ad esso associato.

Vedi anche

Manuale di apprendimento: Visibilità e colore degli oggetti.


5.4.8 Stili della linea

Alcune indicazioni esecutive, come rallentando, accelerando e trilli sono scritte in forma testuale e sono estese per varie misure tramite delle linee, talvolta puntate o ondulate.

Queste usano tutte le stesse routine del glissando per disegnare i testi e le linee, dunque il loro comportamento viene modificato nello stesso modo. Viene fatto con un estensore, e la routine responsabile del disegno degli estensori è ly:line-spanner::print. Questa routine determina la posizione esatta dei due punti di estensione e disegna una linea tra loro, nello stile richiesto.

Ecco un esempio che mostra i vari stili di linea disponibili, e come impostarli..

\relative {
  d''2 \glissando d'2
  \once \override Glissando.style = #'dashed-line
  d,2 \glissando d'2
  \override Glissando.style = #'dotted-line
  d,2 \glissando d'2
  \override Glissando.style = #'zigzag
  d,2 \glissando d'2
  \override Glissando.style = #'trill
  d,2 \glissando d'2
}

[image of music]

I punti delle estremità dell’estensore sono calcolati al volo per ogni oggetto grafico, ma è possibile sovrascriverli:

\relative {
  e''2 \glissando f
  \once \override Glissando.bound-details.right.Y = #-2
  e2 \glissando f
}

[image of music]

Il valore di Y è impostato su -2 per l’estremità destra. Quella sinistra può essere aggiustata ugualmente specificando left invece di right.

Se Y non è impostata, il valore è calcolato a partire dalla posizione verticale dei punti di attacco sinistro e destro dell’estensore.

Sono possibili altre modifiche degli estensori; maggiori dettagli in Estensori.


5.4.9 Rotazione degli oggetti

Sia gli oggetti della formattazione che il testo compreso in un blocco markup possono essere ruotati di qualsiasi angolo in quasi qualsiasi punto, ma il metodo per farlo cambia.


Rotazione degli oggetti della formattazione

Tutti gli oggetti della formattazione che supportano l’interfaccia grob-interface possono essere ruotati impostando la loro proprietà rotation. Questa prende come argomento una lista di tre elementi: l’angolo di rotazione in senso antiorario, e le coordinate x e y del punto relativo al punto di riferimento dell’oggetto intorno al quale si deve eseguire la rotazione. L’angolo di rotazione è specificato in gradi e le coordinate in spazi rigo.

L’angolo di rotazione e le coordinate del punto di rotazione devono essere determinate per prova e errore.

Esistono solo poche situazioni in cui la rotazione degli oggetti della formattazione è utile; l’esempio seguente ne mostra uno:

g4\< e' d'' f''\!
\override Hairpin.rotation = #'(20 -1 0)
g4\< e' d'' f''\!

[image of music]


Rotazione del testo

Tutto il testo in un blocco \markup può essere ruotato di qualsiasi angolo facendolo precedere dal comando \rotate. Il comando prende due argomenti: l’angolo di rotazione in gradi in senso antiorario e il testo da ruotare. Le estensioni del testo non sono ruotate: prendono il loro valore dagli estremi delle coordinate x e y del testo ruotato. Nell’esempio seguente la proprietà outside-staff-priority del testo è impostata su #f per disabilitare l’elusione automatica delle collisioni, che spingerebbe parte del testo troppo in alto.

\override TextScript.outside-staff-priority = ##f
g4^\markup { \rotate #30 "un Sol" }
b^\markup { \rotate #30 "un Si" }
des'^\markup { \rotate #30 "un Re bemolle" }
fis'^\markup { \rotate #30 "un Fa diesis" }

[image of music]


5.5 Ritocchi avanzati

Questa sezione discute i vari approcci che permettono di migliorare l’aspetto delle partiture.

Vedi anche

Manuale di apprendimento: Modifica dell'output, Altre fonti di informazione.

Guida alla notazione: Come funziona la Guida al funzionamento interno, Modifica delle proprietà.

Estendere LilyPond: Interfaces for programmers.

File installati: ‘scm/define-grobs.scm’.

Frammenti: Tweaks and overrides.

Guida al funzionamento interno: All layout objects.


5.5.1 Allineamento degli oggetti

Gli oggetti grafici che supportano l’interfaccia self-alignment-interface e/o l’interfaccia side-position-interface possono essere allineati a un oggetto disposto precedentemente in vari modi. L’elenco di questi oggetti è consultabile in self-alignment-interface e side-position-interface.

Tutti gli oggetti grafici hanno un punto di riferimento, un’estensione orizzontale e una verticale. L’estensione orizzontale è una coppia di numeri che determina gli spostamenti dal punto di riferimento dei margini sinistro e destro (gli spostamenti a sinistra sono negativi). L’estensione verticale è una coppia di numeri che determina lo spostamento dal punto di riferimento ai margini inferiore e superiore (gli spostamenti in giù sono negativi).

La posizione di un oggetto su un rigo è dato dai valori delle proprietà X-offset e Y-offset. Il valore di X-offset dà lo spostamento dalla coordinata X del punto di riferimento dell’oggetto genitore, mentre il valore di Y-offset dà lo spostamento dalla linea centrale del rigo. I valori di X-offset e Y-offset possono essere impostati direttamente oppure possono essere impostati per essere calcolati dalle procedure in modo da consentire un allineamento con l’oggetto genitore.

Nota: Molti oggetti hanno speciali questioni di posizionamento che fanno sì che qualsiasi impostazione di X-offset o Y-offset sia ignorata o modificata, anche se l’oggetto supporta l’interfaccia self-alignment-interface. Sovrascrivendo le proprietà X-offset o Y-offset su un valore fisso la rispettiva proprietà self-alignment verrà ignorata.

Per esempio, un’alterazione può essere riposizionata verticalmente impostando Y-offset ma qualsiasi modifica di X-offset non avrà effetto.

I segni di chiamata possono essere allineati con oggetti spezzabili come stanghette, simboli di chiave, simboli di indicazione di tempo e armature di chiave. Ci sono proprietà speciali elencate nell’interfaccia break-aligned-interface per posizionare i segni di chiamata su tali oggetti.

Vedi anche

Guida alla notazione: Uso di break-alignable-interface.

Estendere LilyPond: Callback functions.


Impostazione diretta di X-offset e Y-offset

Si possono assegnare valori numerici alle prietà X-offset e Y-offset di molti oggetti. L’esempio seguente mostra tre note con la posizione predefinita della diteggiatura e le posizioni con X-offset e Y-offset modificate.

a'-3
a'
-\tweak X-offset #0
-\tweak Y-offset #0
-3
a'
-\tweak X-offset #-1
-\tweak Y-offset #1
-3

[image of music]


Uso di side-position-interface

Un oggetto che supporta l’interfaccia side-position-interface può essere posizionato accanto al suo oggetto genitore in modo che i margini indicati dei due oggetti si tocchino. L’oggetto può essere posizionato sopra, sotto, a destra o a sinistra dell’oggetto genitore. Quest’ultimo non può essere specificato; è invece determinato dall’ordine degli elementi nel flusso di input. La maggior parte degli oggetti ha la testa di nota associata come oggetto genitore.

I valori delle proprietà side-axis e direction determinano dove l’oggetto deve essere posizionato, in questo modo:

side-axisdirection
proprietàproprietàPosizionamento
0-1sinistra
01destra
1-1sotto
11sopra

Quando side-axis è 0, X-offset deve essere impostato sulla procedura ly:side-position-interface::x-aligned-side. Questa procedura restituirà il valore corretto di X-offset per porre l’oggetto al lato sinistro o destro dell’oggetto genitore in base al valore di direction.

Quando side-axis è 1, Y-offset deve essere impostato sulla procedura ly:side-position-interface::y-aligned-side. Questa procedura restituirà il valore corretto di Y-offset per porre l’oggetto sopra o sotto l’oggetto genitore in base al valore di direction.


Uso di self-alignment-interface

Autoallineamento orizzontale degli oggetti

L’allineamento orizzontale di un oggetto che supporta l’interfaccia self-alignment-interface è regolato dal valore della proprietà self-alignment-X, purché la proprietà X-offset dell’oggetto sia impostata su ly:self-alignment-interface::x-aligned-on-self. A self-alignment-X può essere assegnato qualsiasi numero reale, in unità di metà del totale dell’estensione X dell’oggetto. Valori negativi spostano l’oggetto a destra, valori positivi lo spostano a sinistra. Un valore di 0 centra l’oggetto sul punto di riferimento del suo oggetto genitore, un valore di -1 allinea il margine sinistro dell’oggetto al punto di riferimento del suo genitore, e un valore di 1 allinea il margine destro dell’oggetto al punto di riferimento del suo genitore. I simboli LEFT, CENTER e RIGHT possono essere usati al posto dei valori -1, 0 e 1, rispettivamente.

Normalmente si usa il comando \override per modificare il valore di self-alignment-X, ma il comando \tweak può essere utile per allineare separatamente varie annotazioni su una singola nota:

a'
-\tweak self-alignment-X #-1
^"allineato a sinistra"
-\tweak self-alignment-X #0
^"allineato al centro"
-\tweak self-alignment-X #RIGHT
^"allineato a destra"
-\tweak self-alignment-X #-2.5
^"allineato ancora più a destra"

[image of music]

Autoallineamento verticale degli oggetti

Gli oggetti possono essere allineati verticalmente in un modo analogo al loro allineamento orizzontale se la proprietà Y-offset è impostata su ly:self-alignment-interface::y-aligned-on-self. Tuttavia altri meccanismi sono spesso implicati nell’allineamento verticale: il valore di Y-offset è solo una delle variabili da prendere in considerazione. Ciò potrebbe rendere complicato l’aggiustamento del valore di alcuni oggetti. Le unità sono soltanto la metà dell’estensione verticale dell’oggetto, che è di solito piuttosto piccola, dunque potrebbero essere necessari grossi numeri. Un valore di -1 allinea il margine inferiore dell’oggetto al punto di riferimento dell’oggetto genitore, un valore di 0 allinea il centro dell’oggetto al punto di riferimento del genitore, e un valore di 1 allinea il margine superiore dell’oggetto al punto di riferimento del genitore. I simboli DOWN, CENTER e UP possono essere usati al posto di -1, 0 e 1, rispettivamente.

Autoallineamento degli oggetti in entrambe le direzioni

Impostando sia X-offset che Y-offset, un oggetto può essere allineato in entrambe le direzioni simultaneamente.

L’esempio seguente mostra come aggiustare un segno di diteggiatura in modo che stia vicino alla testa di nota.

a'
-\tweak self-alignment-X #0.5  % sposta orizzontalmente a sinistra
-\tweak Y-offset #ly:self-alignment-interface::y-aligned-on-self
-\tweak self-alignment-Y #-1  % sposta verticalmente in su
-3  % terzo dito

[image of music]


Uso di break-alignable-interface

I segni di chiamata e i numeri di battuta possono essere allineati con oggetti della notazione diversi dalle stanghette. Questi oggetti comprendono ambitus, breathing-sign, clef, custos, staff-bar, left-edge, key-cancellation, key-signature e time-signature.

Ogni tipo di oggetto ha il suo punto di riferimento predefinito, al quale i segni di chiamata sono allineati:

% Il segno di chiamata sarà allineato al margine destro della chiave
\override Score.RehearsalMark.break-align-symbols = #'(clef)
\key a \major
\clef treble
\mark "↓"
e'1
% Il segno di chiamata sarà allineato al margine sinistro dell'indicazione di tempo
\override Score.RehearsalMark.break-align-symbols = #'(time-signature)
\key a \major
\clef treble
\time 3/4
\mark "↓"
e'2.
% Il segno di chiamata sarà centrato sul segno di respiro
\override Score.RehearsalMark.break-align-symbols = #'(breathing-sign)
\key a \major
\clef treble
\time 4/4
e'1
\breathe
\mark "↓"

[image of music]

Si può specificare un elenco dei possibili oggetti a cui allineare. Se alcuni oggetti sono invisibili in quel punto a causa dell’impostazione di break-visibility o di impostazioni esplicite della visibilità di tonalità e chiavi, il segno di chiamata o il numero di battuta viene allineato al primo oggetto dell’elenco che è visibile. Se nessun oggetto dell’elenco è visibile, l’oggetto è allineato alla stanghetta. Se la stanghetta è invisibile, l’oggetto viene allineato al punto in cui si dovrebbe trovare la stanghetta.

% Il segno di chiamata sarà allineato al margine destro dell'armatura di chiave
\override Score.RehearsalMark.break-align-symbols = #'(key-signature clef)
\key a \major
\clef treble
\mark "↓"
e'1
% Il segno di chiamata sarà allineato al margine destro della chiave
\set Staff.explicitKeySignatureVisibility = #all-invisible
\override Score.RehearsalMark.break-align-symbols = #'(key-signature clef)
\key a \major
\clef bass
\mark "↓"
gis,1
% Il segno di chiamata sarà centrato sopra la stanghetta
\set Staff.explicitKeySignatureVisibility = #all-invisible
\set Staff.explicitClefVisibility = #all-invisible
\override Score.RehearsalMark.break-align-symbols = #'(key-signature clef)
\key a \major
\clef treble
\mark "↓"
e'1

[image of music]

L’allineamento del segno di chiamata relativo all’oggetto della notazione può essere modificato, come evidenziato nell’esempio seguente. In una partitura con molteplici righi, questa impostazione deve essere fatta per tutti i righi.

% Il segno di chiamata sarà allineato al margine destro dell'armatura di chiave
\override Score.RehearsalMark.break-align-symbols = #'(key-signature)
\key a \major
\clef treble
\time 4/4
\mark "↓"
e'1
% Il segno di chiamata sarà centrato sopra l'armatura di chiave
\once \override Score.KeySignature.break-align-anchor-alignment = #CENTER
\mark "↓"
\key a \major
e'1
% Il segno di chiamata sarà allineato al margine sinistro dell'armatura di chiave
\once \override Score.KeySignature.break-align-anchor-alignment = #LEFT
\key a \major
\mark "↓"
e'1

[image of music]

Il segno di chiamata può anche essere spostato a destra o a sinistra del margine sinistro di una quantità arbitraria. Le unità sono gli spazi rigo:

% Il segno di chiamata sarà allineato al margine sinistro dell'armatura di chiave
% e poi spostato a destra di 3.5 spazi rigo
\override Score.RehearsalMark.break-align-symbols = #'(key-signature)
\once \override Score.KeySignature.break-align-anchor = #3.5
\key a \major
\mark "↓"
e'1
% Il segno di chiamata sarà allineato al margine sinistro dell'armatura di chiave
% e poi spostato a sinistra di 2 spazi rigo
\once \override Score.KeySignature.break-align-anchor = #-2
\key a \major
\mark "↓"
e'1

[image of music]


5.5.2 Raggruppamento verticale dei grob

I grob VerticalAlignment e VerticalAxisGroup lavorano insieme. VerticalAxisGroup raggruppa insieme diversi grob come Staff, Lyrics, etc. VerticalAlignment quindi allinea verticalmente i diversi grob raggruppati insieme da VerticalAxisGroup. Di solito è presente un solo VerticalAlignment per partitura ma ogni Staff, Lyrics, etc. ha il suo VerticalAxisGroup.


5.5.3 Modifica degli stampi

Tutti gli oggetti della formattazione hanno una proprietà stencil che fa parte dell’interfaccia grob-interface. Per impostazione predefinita, questa proprietà è solitamente impostata su una funzione specifica per l’oggetto per cui è concepita in modo da creare il simbolo che lo rappresenta nell’output. Per esempio, l’impostazione standard della proprietà stencil dell’oggetto MultiMeasureRest è ly:multi-measure-rest::print.

Il simbolo standard di qualsiasi oggetto può essere sostituito modificando la proprietà stencil perché faccia riferimento a una procedura diversa e scritta appositamente. Ciò richiede una profonda conoscenza del funzionamento interno di LilyPond, ma esiste un modo più semplice che spesso è in grado di produrre risultati accettabili.

Si tratta di impostare la proprietà stencil sulla procedura che stampa testo – ly:text-interface::print – e aggiungere una proprietà text all’oggetto impostato per contenere il testo markup che produce il simbolo richiesto. Grazie alla flessibilità di markup, si può ottenere molto – vedi in particolare Notazione grafica nel blocco markup.

L’esempio seguente illustra questa procedura cambiando il simbolo della testa di nota con una croce iscritta in un cerchio.

XinO = {
  \once \override NoteHead.stencil = #ly:text-interface::print
  \once \override NoteHead.text = \markup {
    \combine
      \halign #-0.7 \draw-circle #0.85 #0.2 ##f
      \musicglyph #"noteheads.s2cross"
  }
}
\relative {
  a' a \XinO a a
}

[image of music]

Qualsiasi glifo Feta usato nel font Emmentaler può essere passato al comando markup \musicglyph – vedi Il font Emmentaler.

I file ‘EPS’ e i comandi Postscript possono essere inseriti entrambi nel corpo del testo con i comandi markup \epsfile e \postscript – vedi Graphic.

Vedi anche

Guida alla notazione: Notazione grafica nel blocco markup, Formattazione del testo, Comandi per markup, Il font Emmentaler, Graphic.


5.5.4 Modifica delle forme


Modifica di legature di valore e di portamento

Le legature, siano esse di valore (Tie), di portamento (Slur), di frase (PhrasingSlur), di laisser-vibrer (LaissezVibrerTie) o di valore ripetute (RepeatTie), sono tutte disegnate come curve Bézier di terzo ordine. Se la forma della legatura di valore o di frase che viene calcolata automaticamente non è ottimale, può essere modificata manualmente in due modi:

  1. specificando di quanto spostare i punti di controllo della curva Bézier calcolata automaticamente, o
  2. specificando esplicitamente le posizioni dei quattro punti di controllo richiesti per definire la curva desiderata.

Entrambi i metodi sono spiegati di seguito. Il primo metodo è più adatto se sono necessari solo piccoli aggiustamenti alla curva; il secondo può essere migliore per creare curve che riguardano soltanto una singola nota.

Curve Bézier cubiche

Le curve Bézier di terzo ordine o cubiche sono definite da quattro punti di controllo. Il primo e il quarto punto di controllo sono esattamente i punti di inizio e fine della curva. I due punti intermedi definiscono la forma. Sul web si trovano delle animazioni che mostrano come viene disegnata la curva, ma la seguente descrizione può comunque essere utile. La curva inizia dal primo punto di controllo e si dirige verso il secondo, piegandosi gradualmente per arrivare al terzo e poi al quarto, arrivando lì direttamente dal terzo punto di controllo. La curva è contenuta interamente nel quadrilatero definito dai quattro punti di controllo. Traslazioni, rotazioni e ridimensionamenti dei punti di controllo risultano tutti esattamente nelle stesse operazioni sulla curva.

Specificare gli spostamenti dai punti di controllo correnti

In questo esempio la disposizone automatica della legatura di valore non è ottimale, e \tieDown non sarebbe di aiuto.

<<
  { e'1~ 1 }
\\
  \relative { r4 <g' c,> <g c,> <g c,> }
>>

[image of music]

Cambiando i punti di controllo della legatura con \shape consente di evitare le collisioni.

La sintassi di \shape è

[-]\shape spostamenti elemento

Questo comando riposiziona i punti di controllo di elemento di quanto indicato da spostamenti. L’argomento spostamenti è una lista di coppie di numeri o una lista di tali liste. Ogni elemento di una coppia rappresenta lo spostamento di una delle coordinate di un punto di controllo. Se elemento è una stringa, il risultato è \once\override per il tipo di grob specificato. Se elemento è un’espressione musicale, il risultato è la stessa espressione musicale con un’appropriata modifica.

In altre parole, la funzione \shape può comportarsi come un comando \once\override o un comando \tweak a seconda che l’argomento elemento sia il nome di un grob, come “Slur”, o un’espressione musicale, come “(”. L’argomento spostamenti specifica gli sfasamenti dei quattro punti di controllo nella forma di una lista di quattro coppie di valori (dx . dy) in unità di spazi rigo (o una lista di tali liste se la curva ha più di un segmento).

Il trattino iniziale è richiesto se e solo se si usa la forma con \tweak.

Dunque usando lo stesso esempio precedente e la forma \once\override di \shape, il seguente comando alzerà la legatura di valore di metà spazio rigo:

<<
  {
    \shape #'((0 . 0.5) (0 . 0.5) (0 . 0.5) (0 . 0.5)) Tie
    e'1~ 1
  }
\\
  \relative { r4 <g' c,> <g c,> <g c,> }
>>

[image of music]

Questo posizionamento è migliore, ma forse dovrebbe essere alzato di più al centro, come viene fatto nel prossimo esempio, dove stavolta si usa la forma alternativa \tweak:

<<
  {
    e'1-\shape #'((0 . 0.5) (0 . 1) (0 . 1) (0 . 0.5)) ~ e'
  }
\\
  \relative { r4 <g' c,> <g c,> <g c,> }
>>

[image of music]

Le modifiche alle posizioni orizzontali dei punti di controllo funzionano nello stesso modo. Si possono ridefinire anche due curve diverse che iniziano nello stesso momento musicale:

\relative {
  c''8(\( a) a'4 e c\)
  \shape #'((0.7 . -0.4) (0.5 . -0.4) (0.3 . -0.3) (0 . -0.2)) Slur
  \shape #'((0 . 0) (0 . 0.5) (0 . 0.5) (0 . 0)) PhrasingSlur
  c8(\( a) a'4 e c\)
}

[image of music]

La funzione \shape può sostituire anche i punti di controllo di curve che si estendono oltre le interruzioni di linea. A ogni pezzo della curva spezzata può essere assegnata la sua lista di spostamenti. Se non sono necessarie delle modifiche a un segmento in particolare, la lista vuota può servire come segnaposto. In questo esempio l’interruzione di linea fa sembrare doppia la legatura di portamento singola:

\relative {
  c'4( f g c
  \break
  d,4 c' f, c)
}

[image of music]

Cambiando le forme delle due metà della legatura di portamento diventa più chiaro che la legatura continua oltre l’interruzione di linea:

% () può essere usato come una scorciatoia per ((0 . 0) (0 . 0) (0 . 0) (0 . 0))
% nel caso in cui uno dei segmenti non necessiti di modifiche
\relative c' {
  \shape #'(
             (( 0 . 0) (0 . 0) (0 . 0) (0 . 1))
             ((0.5 . 1.5) (1 . 0) (0 . 0) (0 . -1.5))
           ) Slur
  c4( f g c
  \break
  d,4 c' f, c)
}

[image of music]

Se è richiesta una curva a forma di S, bisogna sempre definire manualmente i punti di controllo — LilyPond non sceglierà mai tali forme automaticamente.

\relative c'' {
  c8( e b-> f d' a e-> g)
  \shape #'((0 . -1) (5.5 . -0.5) (-5.5 . -10.5) (0 . -5.5)) PhrasingSlur
  c8\( e b-> f d' a e-> g\)
}

[image of music]

Specificare i punti di controllo esplicitamente

Le coordinate dei punti di controllo della curva di Bézier sono specificate in unità di spazi rigo. La coordinata X è relativa al punto di riferimento della nota a cui la legatura si attacca, mentre la coordinata Y è relativa alla linea centrale del rigo. Le coordinate sono specificate come una lista di quattro coppie di numeri decimali (reali). Un possibile approccio consiste nel valutare prima le coordinate delle due estremità e poi indovinare i due punti intermedi. I valori ottimali vengono quindi trovati per tentativi. Tenere conto del fatto che, in caso di ulteriori modifiche alla musica o alla formattazione, questi valori potrebbero dover essere nuovamente cambiati manualmente.

Una situazione in cui è preferibile specificare i punti di controllo esplicitamente invece di specificarne gli spostamenti è quella in cui devono essere indicati per una singola nota. Il prossimo esempio mostra un modo in cui rappresentare una legatura di portamento che si estende nelle sezioni alternative di una volta.

\relative {
  c''1
  \repeat volta 3 { c4 d( e f }
  \alternative {
    { g2) d }
    {
      g2
      % crea una legatura di portamento e spostala in una nuova posizione
      % il <> è solamente un accordo vuoto che serve a terminare la legatura
      -\tweak control-points #'((-2 . 3.8) (-1 . 3.9) (0 . 4) (1 . 3.4)) ( <> )
      f,
    }
    {
      e'2
      % crea una legatura di portamento e spostala in una nuova posizione
      -\tweak control-points #'((-2 . 3) (-1 . 3.1) (0 . 3.2) (1 . 2.4)) ( <> )
      f,
    }
  }
}

[image of music]

Problemi noti e avvertimenti

Non è possibile modificare le forme di legature di valore e di portamento cambiando la proprietà control-points se ci sono molteplici legature nello stesso momento musicale – anche il comando \tweak non funzionerà in questo caso. Tuttavia si può sovrascrivere la proprietà tie-configuration di TieColumn per impostare l’inizio della linea e la direzione come desiderato.

Vedi anche

Guida al funzionamento interno: TieColumn.


5.5.5 Modifica degli estensori spezzati


Uso di \alterBroken

Quando un estensore va a capo o si spezza, ciascun pezzo eredita gli attributi dell’estensore originario. Dunque la normale modifica di un estensore spezzato applica le stesse modifiche a ciascuno dei suoi segmenti. Nell’esempio successivo, la sovrascrittura di thickness agisce sulla legatura di portamento su entrambi i lati rispetto all’interruzione di linea.

\relative c'' {
  r2
  \once\override Slur.thickness = 10
  c8( d e f
  \break
  g8 f e d) r2
}

[image of music]

È possibile modificare indipendentemente l’aspetto di singoli pezzi di un estensore spezzato col comando \alterBroken. Questo può generare sia un \override che un \tweak della proprietà di un estensore.

La sintassi di \alterBroken è:

[-]\alterBroken proprietà valori elemento

L’argomento valori è una lista di valori, uno per ogni pezzo spezzato. Se elemento è il nome di un grob come Slur o Staff.PianoPedalBracket, il risultato è un \override del tipo di grob specificato. Se elemento è un’espressione musicale come “(” o “[”, il risultato è la stessa espressione musicale modificata da un comando \tweak.

Il trattino iniziale è richiesto nella forma \tweak. Non aggiungerlo se \alterBroken viene usato come un \override.

Nel suo uso come \override, \alterBroken può essere preceduto da \once o \temporary e ripristinato con \revert seguito da proprietà.

Il codice seguente applica un \override indipendente a ciascun segmento della legatura di portamento dell’esempio precedente:

\relative c'' {
  r2
  \alterBroken thickness #'(10 1) Slur
  c8( d e f
  \break
  g8 f e d) r2
}

[image of music]

Il comando \alterBroken può essere usato con qualsiasi oggetto estensore, inclusi Tie, PhrasingSlur, Beam e TextSpanner. Per esempio, un editor che stia preparando un’edizione colta potrebbe voler indicare l’assenza di parte di una legatura di frase in un manoscritto tratteggiando solo il segmento che è stato aggiunto. L’esempio seguente mostra come farlo, in questo caso usando la forma \tweak del comando:

% Si usa per convenienza la lista vuota, perché è l'impostazione
% predefinita di dash-definition, producendo così una curva continua.
\relative {
  c''2-\alterBroken dash-definition #'(() ((0 1.0 0.4 0.75))) \(e
  \break
  g2 e\)
}

[image of music]

È importante comprendere che \alterBroken imposterà ogni pezzo di un estensore spezzato sul valore corrispondente specificato in valori. Quando il numero di valori è inferiore a quello dei pezzi, a qualsiasi pezzo ulteriore sarà assegnata una lista vuota. Ciò potrebbe portare a risultati indesiderati se la proprietà di formattazione non è impostata su una lista vuota per impostazione predefinita. In tali casi, a ogni segmento deve essere assegnato un valore appropriato.

Problemi noti e avvertimenti

Le interruzioni di linea possono verificarsi in punti diversi in seguito a modifiche della formattazione. Le impostazioni scelte per \alterBroken potrebbero non essere più adatte per un estensore che non va più a capo o è diviso in più segmenti di prima. Per proteggersi da questa situazione conviene fare un uso esplicito di \break.

Il comando \alterBroken non funziona nel caso di proprietà dell’estensore a cui si accede prima di line-breaking, come direction.

Vedi anche

Estendere LilyPond: Difficult tweaks.


5.5.6 Contenitori unpure-pure

I contenitori unpure-pure (impuri-puri) sono utili per sovrascrivere i calcoli di spaziatura dell’asse Y - in particolare Y-offset e Y-extent - tramite una funzione Scheme invece che con un numero o una coppia di numeri.

Per alcuni grob, il cui Y-extent è basato sulla proprietà stencil, sovrascrivere tale proprietà renderà necessario un’ulteriore sovrascrittura di Y-extent tramite un contenitore unpure-pure. Quando una funzione sovrascrive Y-offset e/o Y-extent, si presume che ciò innescherà il calcolo delle interruzioni di linea troppo presto durante la compilazione. Dunque la funzione non viene affatto calcolata (e di solito restituirà un valore di ‘0’ o ‘'(0 . 0)’) e ciò può causare delle collisioni. Una funzione ‘pure’ (pura) non avrà effetto su proprietà, oggetti o “suicidi” dei grob e quindi tutto ciò che è collegato al suo asse Y sarà sempre calcolato correttamente.

Attualmente, ci sono circa trenta funzioni che sono già considerate ‘pure’ e i contenitori unpure-pure sono un modo per impostare le funzioni non ancora presenti in questa lista come ‘pure’. La funzione ‘pure’ viene calcolata prima di qualsiasi interruzione di linea e quindi la spaziatura orizzontale può essere regolata “in tempo”. La funzione ‘unpure’ viene invece calcolata dopo le interruzioni di linea.

Nota: Dato che è difficile sapere sempre quali funzioni si trovano in questa lista, consigliamo a chi crea funzioni ‘pure’ di non usare i grob Beam o VerticalAlignment.

Un contenitore unpure-pure viene costruito nel modo seguente:

(ly:make-unpure-pure-container f0 f1)

dove f0 è una funzione che prende n argomenti (n >= 1) e il primo argomento deve sempre essere il grob. Questa è la funzione che restituisce il vero risultato. f1 è la funzione etichettata come ‘pure’ che prende n + 2 argomenti. Di nuovo, il primo argomento deve sempre essere il grob, ma il secondo e il terzo sono il punto di partenza, ‘start’, e quello di arrivo, ‘end’.

start e end sono, per tutti gli intenti e scopi, valori fittizi che contano solo per gli estensori, o Spanners, (ovvero Hairpin o Beam), che possono restituire calcoli diversi dell’altezza in base a una colonna di inizio e di fine.

Il resto sono altri argomenti della prima funzione (che potrebbero essere nessuno se n = 1).

I risultati della seconda funzione sono usati come un’approssimazione del valore necessario che viene poi usato dalla prima funzione per ottenere il valore reale, che viene infine usato per la messa a punto, molto più tardi nel corso del processo di spaziatura.

#(define (square-line-circle-space grob)
(let* ((pitch (ly:event-property (ly:grob-property grob 'cause) 'pitch))
      (notename (ly:pitch-notename pitch)))
 (if (= 0 (modulo notename 2))
     (make-circle-stencil 0.5 0.0 #t)
     (make-filled-box-stencil '(0 . 1.0)
                              '(-0.5 . 0.5)))))

squareLineCircleSpace = {
  \override NoteHead.stencil = #square-line-circle-space
}

smartSquareLineCircleSpace = {
  \squareLineCircleSpace
  \override NoteHead.Y-extent =
   #(ly:make-unpure-pure-container
      ly:grob::stencil-height
      (lambda (grob start end) (ly:grob::stencil-height grob)))
}

\new Voice \with { \remove "Stem_engraver" }
\relative c'' {
  \squareLineCircleSpace
  cis4 ces disis d
  \smartSquareLineCircleSpace
  cis4 ces disis d
}

[image of music]

Nella prima misura, senza il contenitore unpure-pure, il motore della spaziatura non conosce la larghezza della testa di nota e lascia che collida con le alterazioni. Nella seconda misura, che usa i contenitori unpure-pure, il motore della spaziatura conosce la larghezza della testa di nota e evita le collisioni allungando la linea dello spazio necessario.

Di solito per semplici calcoli si possono usare funzioni quasi identiche per entrambe le parti, ‘unpure’ e ‘pure’, cambiando soltanto il numero di argomenti passati e la portata della funzione. Questo caso d’uso è così frequente che ly:make-unpure-pure-container costruisce tale seconda funzione automaticamente quando è richiamata con un solo argomento.

Nota: Se una funzione viene etichettata come ‘pure’ ma viene fuori che non lo è, i risultati possono essere imprevedibili.


5.6 Uso delle funzioni musicali

Quando le modifiche devono essere riusate con diverse espressioni musicali, è spesso conveniente fare in modo che la modifica faccia parte di una funzione musicale. In questa sezione, trattiamo soltanto le funzioni di sostituzione, dove l’obiettivo è sostituire una variabile in un punto del codice di input di LilyPond. Altre funzioni più complesse sono descritte in Music functions.


5.6.1 Sintassi della funzione di sostituzione

Creare una funzione che sostituisca una variabile presente nel codice LilyPond è semplice. La forma generica di queste funzioni è:

funzione =
#(define-music-function
     (arg1 arg2 …)
     (tipo1? tipo2? …)
   #{
     …musica…
   #})

dove

argNnesimo argomento
tipoN?un tipo di predicato scheme per il quale argN deve ritornare #t.
…musica…il normale input LilyPond, usando $ (nei punti in cui sono consentiti solo i costrutti LilyPond) o # (per usarlo come un valore Scheme o come argomento di una funzione musicale o come musica all’interno di liste di musica) per riferirsi agli argomenti (es: ‘#arg1’).

La lista del tipo di predicati è obbligatoria. Alcuni dei tipi di predicati più comuni usati nelle funzioni musicali sono:

boolean?
cheap-list?  (usarlo al posto di ‘list?’ per un'elaborazione più veloce)
ly:duration?
ly:music?
ly:pitch?
markup?
number?
pair?
string?
symbol?

Un elenco dei tipi di predicati disponibili si trova in Tipi di predicati predefiniti. Sono consentiti anche tipi di predicati definiti dagli utenti.

Vedi anche

Guida alla notazione: Tipi di predicati predefiniti.

Estendere LilyPond: Music functions.

File installati: ‘lily/music-scheme.cc’, ‘scm/c++.scm’, ‘scm/lily.scm’.


5.6.2 Esempi della funzione di sostituzione

Questa sezione presenta alcuni esempi di funzione di sostituzione. L’obiettivo non è fornire un elenco esaustivo, ma mostrare soltanto alcune delle possibilità di semplici funzioni di sostituzione.

Nel primo esempio, viene definita una funzione che semplifica il padding di un oggetto TextScript:

padText =
#(define-music-function
     (padding)
     (number?)
   #{
     \once \override TextScript.padding = #padding
   #})

\relative {
  c''4^"più mosso" b a b
  \padText #1.8
  c4^"più mosso" b a b
  \padText #2.6
  c4^"più mosso" b a b
}

[image of music]

Oltre ai numeri, si possono usare come argomenti delle funzioni musicali anche le espressioni musicali, come le note:

custosNote =
#(define-music-function
     (note)
     (ly:music?)
   #{
     \tweak NoteHead.stencil #ly:text-interface::print
     \tweak NoteHead.text
        \markup \musicglyph #"custodes.mensural.u0"
     \tweak Stem.stencil ##f
     #note
   #})

\relative { c'4 d e f \custosNote g }

[image of music]

Entrambe queste funzioni sono semplici espressioni singole dove manca soltanto l’ultimo elemento di una chiamata di una funzione o di una sovrascrittura. Per queste particolari definizioni di funzione, esiste una sintassi alternativa più semplice, che consiste nello scrivere interamente la parte costante dell’espressione e sostituire il suo elemento finale mancante con \etc:

padText =
  \once \override TextScript.padding = \etc

\relative {
  c''4^"più mosso" b a b
  \padText #1.8
  c4^"più mosso" b a b
  \padText #2.6
  c4^"più mosso" b a b
}

[image of music]

custosNote =
  \tweak NoteHead.stencil #ly:text-interface::print
  \tweak NoteHead.text
     \markup \musicglyph #"custodes.mensural.u0"
  \tweak Stem.stencil ##f
  \etc

\relative { c'4 d e f \custosNote g }

[image of music]

Si possono definire funzioni di sostituzione con molteplici argomenti:

tempoPadded =
#(define-music-function
     (padding tempotext)
     (number? markup?)
   #{
     \once \override Score.MetronomeMark.padding = #padding
     \tempo \markup { \bold #tempotext }
   #})

\relative {
  \tempo \markup { "Tempo basso" }
  c''4 d e f g1
  \tempoPadded #4.0 "Tempo alto"
  g4 f e d c1
}

[image of music]


A. Tabelle del manuale della notazione


A.1 Grafico dei nomi degli accordi

Il grafico seguente mostra due sistemi standard di rappresentazione dei nomi degli accordi, insieme alle altezze che li compongono.

[image of music]


A.2 Modificatori degli accordi

La tabella seguente mostra i modificatori degli accordi che possono essere usati per generare gli accordi comuni.

TipoIntervalloModificatoreEsempioOutput
MaggioreTerza maggiore,
quinta perfetta
5 o nientec1:5

[image of music]

MinoreTerza minore,
quinta perfetta
m o m5c1:m

[image of music]

AumentatoTerza maggiore,
quinta aumentata
augc1:aug

[image of music]

DiminuitoTerza minore,
quinta diminuita
dimc1:dim

[image of music]

Settima dominanteTriade maggiore,
settima minore
7c1:7

[image of music]

Settima maggioreTriade maggiore,
settima maggiore
maj7 o majc1:maj7

[image of music]

Settima minoreTriade minore,
settima minore
m7c1:m7

[image of music]

Settima diminuitaTriade diminuita,
settima diminuita
dim7c1:dim7

[image of music]

Settima aumentataTriade aumentata,
settima minore
aug7c1:aug7

[image of music]

Settima semidiminuitaTriade diminuita,
settima minore
m7.5-c1:m7.5-

[image of music]

Minore di settima maggioreTriade minore,
settima maggiore
m7+c1:m7+

[image of music]

Sesta maggioreTriade maggiore,
sesta
6c1:6

[image of music]

Sesta minoreTriade minore,
sesta
m6c1:m6

[image of music]

Nona dominanteSettima dominante,
nona maggiore
9c1:9

[image of music]

Nona maggioreSettima maggiore,
nona maggiore
maj9c1:maj9

[image of music]

Nona minoreSettima minore,
nona maggiore
m9c1:m9

[image of music]

Undicesima dominanteNona dominante,
undicesima perfetta
11c1:11

[image of music]

Undicesima maggioreNona maggiore,
undicesima perfetta
maj11c1:maj11

[image of music]

Undicesima minoreNona minore,
undicesima perfetta
m11c1:m11

[image of music]

Tredicesima dominanteNona dominante,
tredicesima maggiore
13c1:13

[image of music]

Tredicesima dominanteUndicesima dominante,
tredicesima maggiore
13.11c1:13.11

[image of music]

Tredicesima maggioreUndicesima maggiore,
tredicesima maggiore
maj13.11c1:maj13.11

[image of music]

Tredicesima minoreUndicesima minore,
tredicesima maggiore
m13.11c1:m13.11

[image of music]

Sospeso di secondaSeconda maggiore,
quinta perfetta
sus2c1:sus2

[image of music]

Sospeso di quartaQuarta perfetta,
quinta perfetta
sus4c1:sus4

[image of music]

Power chord
(bicordo)
Quinta perfetta1.5\powerChords c1:5

[image of music]

Power chord
(tricordo)
Quinta perfetta,
ottava
1.5.8\powerChords c1:5.8

[image of music]


A.3 Accordature predefinite

Il grafico seguente mostra le accordature predefinite degli strumenti a corda.

[image of music]


A.4 Diagrammi degli accordi predefiniti


Diagrammi per chitarra

[image of music]


Diagrammi per ukulele

[image of music]


Diagrammi per mandolino

[image of music]


A.5 Formati carta predefiniti

I formati carta sono definiti in ‘scm/paper.scm

La serie A dell’“ISO 216”

"a10"

(26 x 37 mm)

"a9"

(37 x 52 mm)

"a8"

(52 x 74 mm)

"a7"

(74 x 105 mm)

"a6"

(105 x 148 mm)

"a5"

(148 x 210 mm)

"a4"

(210 x 297 mm)

"a3"

(297 x 420 mm)

"a2"

(420 x 594 mm)

"a1"

(594 x 841 mm)

"a0"

(841 x 1189 mm)

La serie B dell’“ISO 216”

"b10"

(31 x 44 mm)

"b9"

(44 x 62 mm)

"b8"

(62 x 88 mm)

"b7"

(88 x 125 mm)

"b6"

(125 x 176 mm)

"b5"

(176 x 250 mm)

"b4"

(250 x 353 mm)

"b3"

(353 x 500 mm)

"b2"

(500 x 707 mm)

"b1"

(707 x 1000 mm)

"b0"

(1000 x 1414 mm)

Due formati estesi, definiti nel “DIN 476”

"4a0"

(1682 x 2378 mm)

"2a0"

(1189 x 1682 mm)

La serie C standard dell’“ISO 269”

"c10"

(28 x 40 mm)

"c9"

(40 x 57 mm)

"c8"

(57 x 81 mm)

"c7"

(81 x 114 mm)

"c6"

(114 x 162 mm)

"c5"

(162 x 229 mm)

"c4"

(229 x 324 mm)

"c3"

(324 x 458 mm)

"c2"

(458 x 648 mm)

"c1"

(648 x 917 mm)

"c0"

(917 x 1297 mm)

Formati carta nordamericani

"junior-legal"

(8.0 x 5.0 in)

"legal"

(8.5 x 14.0 in)

"ledger"

(17.0 x 11.0 in)

"letter"

(8.5 x 11.0 in)

"tabloid"

(11.0 x 17.0 in)

"11x17"

(11.0 x 17.0 in)

"17x11"

(17.0 x 11.0 in)

Government-letter dell’IEEE Printer Working Group, per la scrittura dei bambini

"government-letter"

(8 x 10.5 in)

"government-legal"

(8.5 x 13.0 in)

"philippine-legal"

(8.5 x 13.0 in)

Formati ANSI

"ansi a"

(8.5 x 11.0 in)

"ansi b"

(17.0 x 11.0 in)

"ansi c"

(17.0 x 22.0 in)

"ansi d"

(22.0 x 34.0 in)

"ansi e"

(34.0 x 44.0 in)

"engineering f"

(28.0 x 40.0 in)

Formati nordamericani per l’architettura

"arch a"

(9.0 x 12.0 in)

"arch b"

(12.0 x 18.0 in)

"arch c"

(18.0 x 24.0 in)

"arch d"

(24.0 x 36.0 in)

"arch e"

(36.0 x 48.0 in)

"arch e1"

(30.0 x 42.0 in)

Formati antichi ancora in uso nel Regno Unito

"statement"

(5.5 x 8.5 in)

"half letter"

(5.5 x 8.5 in)

"quarto"

(8.0 x 10.0 in)

"octavo"

(6.75 x 10.5 in)

"executive"

(7.25 x 10.5 in)

"monarch"

(7.25 x 10.5 in)

"foolscap"

(8.27 x 13.0 in)

"folio"

(8.27 x 13.0 in)

"super-b"

(13.0 x 19.0 in)

"post"

(15.5 x 19.5 in)

"crown"

(15.0 x 20.0 in)

"large post"

(16.5 x 21.0 in)

"demy"

(17.5 x 22.5 in)

"medium"

(18.0 x 23.0 in)

"broadsheet"

(18.0 x 24.0 in)

"royal"

(20.0 x 25.0 in)

"elephant"

(23.0 x 28.0 in)

"double demy"

(22.5 x 35.0 in)

"quad demy"

(35.0 x 45.0 in)

"atlas"

(26.0 x 34.0 in)

"imperial"

(22.0 x 30.0 in)

"antiquarian"

(31.0 x 53.0 in)

Formati basati su PA4

"pa0"

(840 x 1120 mm)

"pa1"

(560 x 840 mm)

"pa2"

(420 x 560 mm)

"pa3"

(280 x 420 mm)

"pa4"

(210 x 280 mm)

"pa5"

(140 x 210 mm)

"pa6"

(105 x 140 mm)

"pa7"

(70 x 105 mm)

"pa8"

(52 x 70 mm)

"pa9"

(35 x 52 mm)

"pa10"

(26 x 35 mm)

Formato usato nel Sudest asiatico e in Australia

"f4"

(210 x 330 mm)

Formato usato in esempi @lilypond molto piccoli della documentazione, basato sul formato a8 landscape.

"a8landscape"

(74 x 52 mm)


A.6 Strumenti MIDI

Di seguito un elenco dei nomi che possono essere usati per la proprietà midiInstrument. L’ordine degli strumenti, a partire dalla colonna sinistra e proseguendo in basso, corrisponde ai 128 “numeri di programma” dello standard General MIDI.

acoustic grand            contrabass           lead 7 (fifths)
bright acoustic           tremolo strings      lead 8 (bass+lead)
electric grand            pizzicato strings    pad 1 (new age)
honky-tonk                orchestral harp      pad 2 (warm)
electric piano 1          timpani              pad 3 (polysynth)
electric piano 2          string ensemble 1    pad 4 (choir)
harpsichord               string ensemble 2    pad 5 (bowed)
clav                      synthstrings 1       pad 6 (metallic)
celesta                   synthstrings 2       pad 7 (halo)
glockenspiel              choir aahs           pad 8 (sweep)
music box                 voice oohs           fx 1 (rain)
vibraphone                synth voice          fx 2 (soundtrack)
marimba                   orchestra hit        fx 3 (crystal)
xylophone                 trumpet              fx 4 (atmosphere)
tubular bells             trombone             fx 5 (brightness)
dulcimer                  tuba                 fx 6 (goblins)
drawbar organ             muted trumpet        fx 7 (echoes)
percussive organ          french horn          fx 8 (sci-fi)
rock organ                brass section        sitar
church organ              synthbrass 1         banjo
reed organ                synthbrass 2         shamisen
accordion                 soprano sax          koto
harmonica                 alto sax             kalimba
concertina                tenor sax            bagpipe
acoustic guitar (nylon)   baritone sax         fiddle
acoustic guitar (steel)   oboe                 shanai
electric guitar (jazz)    english horn         tinkle bell
electric guitar (clean)   bassoon              agogo
electric guitar (muted)   clarinet             steel drums
overdriven guitar         piccolo              woodblock
distorted guitar          flute                taiko drum
guitar harmonics          recorder             melodic tom
acoustic bass             pan flute            synth drum
electric bass (finger)    blown bottle         reverse cymbal
electric bass (pick)      shakuhachi           guitar fret noise
fretless bass             whistle              breath noise
slap bass 1               ocarina              seashore
slap bass 2               lead 1 (square)      bird tweet
synth bass 1              lead 2 (sawtooth)    telephone ring
synth bass 2              lead 3 (calliope)    helicopter
violin                    lead 4 (chiff)       applause
viola                     lead 5 (charang)     gunshot
cello                     lead 6 (voice)

A.7 Elenco dei colori

Colori normali

La sintassi è descritta in Colorare gli oggetti.

black       white          red         green
blue        cyan           magenta     yellow
grey        darkred        darkgreen   darkblue
darkcyan    darkmagenta    darkyellow

Nomi di colore X

I nomi di colore X hanno diverse varianti:

Qualsiasi nome scritto come un’unica parola con lettere iniziali maiuscole (es: ‘LightSlateBlue’) può essere scritto anche con parole separate da spazio e senza maiuscola (es: ‘light slate blue’).

La parola ‘grey’ può essere sempre scritta come ‘gray’ (es: ‘DarkSlateGray’).

Alcuni nomi possono avere un suffisso numerico (es: ‘LightSalmon4’).

Nomi di colori senza un suffisso numerico

snow		GhostWhite	WhiteSmoke	gainsboro	FloralWhite
OldLace		linen		AntiqueWhite	PapayaWhip	BlanchedAlmond
bisque		PeachPuff	NavajoWhite	moccasin	cornsilk
ivory		LemonChiffon	seashell	honeydew	MintCream
azure		AliceBlue	lavender	LavenderBlush	MistyRose
white		black		DarkSlateGrey	DimGrey		SlateGrey
LightSlateGrey	grey		LightGrey	MidnightBlue	navy
NavyBlue	CornflowerBlue	DarkSlateBlue	SlateBlue	MediumSlateBlue
LightSlateBlue	MediumBlue	RoyalBlue	blue		DodgerBlue
DeepSkyBlue	SkyBlue		LightSkyBlue	SteelBlue	LightSteelBlue
LightBlue	PowderBlue	PaleTurquoise	DarkTurquoise	MediumTurquoise
turquoise	cyan		LightCyan	CadetBlue	MediumAquamarine
aquamarine	DarkGreen	DarkOliveGreen	DarkSeaGreen	SeaGreen
MediumSeaGreen	LightSeaGreen	PaleGreen	SpringGreen	LawnGreen
green		chartreuse	MediumSpringGreen	GreenYellow	LimeGreen
YellowGreen	ForestGreen	OliveDrab	DarkKhaki	khaki
PaleGoldenrod	LightGoldenrodYellow	LightYellow	yellow	gold
LightGoldenrod	goldenrod	DarkGoldenrod	RosyBrown	IndianRed
SaddleBrown	sienna		peru		burlywood	beige
wheat		SandyBrown	tan		chocolate	firebrick
brown		DarkSalmon	salmon		LightSalmon	orange
DarkOrange	coral		LightCoral	tomato		OrangeRed
red		HotPink		DeepPink	pink		LightPink
PaleVioletRed	maroon		MediumVioletRed	VioletRed	magenta
violet		plum		orchid		MediumOrchid	DarkOrchid
DarkViolet	BlueViolet	purple		MediumPurple	thistle
DarkGrey	DarkBlue	DarkCyan	DarkMagenta	DarkRed
LightGreen

Nomi di colori con un suffisso numerico

Nei seguenti nomi il suffisso N può essere un numero compreso tra 1 e 4:

snowN		seashellN	AntiqueWhiteN	bisqueN		PeachPuffN
NavajoWhiteN	LemonChiffonN	cornsilkN	ivoryN		honeydewN
LavenderBlushN	MistyRoseN	azureN		SlateBlueN	RoyalBlueN
blueN		DodgerBlueN	SteelBlueN	DeepSkyBlueN	SkyBlueN
LightSkyBlueN	LightSteelBlueN	LightBlueN	LightCyanN	PaleTurquoiseN
CadetBlueN	turquoiseN	cyanN		aquamarineN	DarkSeaGreenN
SeaGreenN	PaleGreenN	SpringGreenN	greenN		chartreuseN
OliveDrabN	DarkOliveGreenN	khakiN		LightGoldenrodN	LightYellowN
yellowN		goldN		goldenrodN	DarkGoldenrodN	RosyBrownN
IndianRedN	siennaN		burlywoodN	wheatN		tanN
chocolateN	firebrickN	brownN		salmonN		LightSalmonN
orangeN		DarkOrangeN	coralN		tomatoN		OrangeRedN
redN		DeepPinkN	HotPinkN	pinkN		LightPinkN
PaleVioletRedN	maroonN		VioletRedN	magentaN	orchidN
plumN		MediumOrchidN	DarkOrchidN	purpleN		MediumPurpleN
thistleN

Scala di grigi

Una scala di grigi si ottiene con:

greyN

dove N è un numero compreso tra 0 e 100.


A.8 Il font Emmentaler

Il font Emmentaler è composto da due sottoinsiemi di glifi. “Feta”, usato nella notazione classica e “Parmesan”, usato nella notazione antica.

A qualsiasi glifo del font Emmentaler si può accedere direttamente usando del testo insieme al nome del glifo (come è mostrato nelle tabelle seguenti). Per esempio:

g^\markup {\musicglyph #"scripts.segno" }

oppure

\markup {\musicglyph #"five"}.

Maggiori informazioni in Formattazione del testo.


Glifi della chiave

[image of music]


Glifi delle indicazioni di tempo

[image of music]


Glifi dei numeri

[image of music]


Glifi delle alterazioni

[image of music]


Glifi delle teste di nota predefinite

[image of music]


Glifi delle teste di nota speciali

[image of music]


Glifi delle teste di nota a forma variabile

[image of music]


Glifi delle pause

[image of music]


Glifi delle code

[image of music]


Glifi dei punti

[image of music]


Glifi delle dinamiche

[image of music]


Glifi dei segni

[image of music]


Glifi delle teste a forma di freccia

[image of music]


Glifi delle estremità delle parentesi

[image of music]


Glifi dei pedali

[image of music]


Glifi della fisarmonica

[image of music]


Glifi delle legature di valore

[image of music]


Glifi della notazione vaticana

[image of music]


Glifi della notazione medicea

[image of music]


Glifi Hufnagel

[image of music]


Glifi della notazione mensurale

[image of music]


Glifi della notazione neomensurale

[image of music]


Glifi Petrucci

[image of music]


Glifi Solesmes

[image of music]


Glifi della notazione di Kiev

[image of music]


A.9 Stili delle teste di nota

Si possono usare i seguenti stili per le teste di nota.

[image of music]


A.10 Stili della chiave

La seguente tabella mostra tutti i diversi stili di chiave possibili (inclusi quelli in cui la posizione del Do centrale) cambia a seconda della chiave).

EsempioOutputEsempioOutput
\clef G

[image of music]

\clef "G2"

[image of music]

\clef treble

[image of music]

\clef violin

[image of music]

\clef french

[image of music]

\clef GG

[image of music]

\clef tenorG

[image of music]

\clef soprano

[image of music]

\clef mezzosoprano

[image of music]

\clef C

[image of music]

\clef alto

[image of music]

\clef tenor

[image of music]

\clef baritone

[image of music]

\clef varC

[image of music]

\clef altovarC

[image of music]

\clef tenorvarC

[image of music]

\clef baritonevarC

[image of music]

\clef varbaritone

[image of music]

\clef baritonevarF

[image of music]

\clef F

[image of music]

\clef bass

[image of music]

\clef subbass

[image of music]

\clef percussion

[image of music]

\new TabStaff {
  \clef tab
}

[image of music]

\new TabStaff {
  \clef moderntab
}

[image of music]


A.11 Comandi per markup

Tutti i comandi seguenti possono essere usati all’interno di \markup.

The following commands can all be used inside \markup { }.


A.11.1 Font

\abs-fontsize size (number) arg (markup)

Use size as the absolute font size (in points) to display arg. Adjusts baseline-skip and word-space accordingly.

\markup {
  default text font size
  \hspace #2
  \abs-fontsize #16 { text font size 16 }
  \hspace #2
  \abs-fontsize #12 { text font size 12 }
}

[image of music]

Used properties:

  • baseline-skip (3)
  • word-space (0.6)
\bold arg (markup)

Switch to bold font-series.

\markup {
  default
  \hspace #2
  \bold
  bold
}

[image of music]

\box arg (markup)

Draw a box round arg. Looks at thickness, box-padding and font-size properties to determine line thickness and padding around the markup.

\markup {
  \override #'(box-padding . 0.5)
  \box
  \line { V. S. }
}

[image of music]

Used properties:

  • box-padding (0.2)
  • font-size (0)
  • thickness (1)
\caps arg (markup)

Copy of the \smallCaps command.

\markup {
  default
  \hspace #2
  \caps {
    Text in small caps
  }
}

[image of music]

\dynamic arg (markup)

Use the dynamic font. This font only contains s, f, m, z, p, and r. When producing phrases, like ‘più f’, the normal words (like ‘più’) should be done in a different font. The recommended font for this is bold and italic.

\markup {
  \dynamic {
    sfzp
  }
}

[image of music]

\finger arg (markup)

Set arg as small numbers.

\markup {
  \finger {
    1 2 3 4 5
  }
}

[image of music]

\fontCaps arg (markup)

Set font-shape to caps

Note: \fontCaps requires the installation and selection of fonts which support the caps font shape.

\fontsize increment (number) arg (markup)

Add increment to the font-size. Adjusts baseline-skip accordingly.

\markup {
  default
  \hspace #2
  \fontsize #-1.5
  smaller
}

[image of music]

Used properties:

  • baseline-skip (2)
  • word-space (1)
  • font-size (0)
\huge arg (markup)

Set font size to +2.

\markup {
  default
  \hspace #2
  \huge
  huge
}

[image of music]

\italic arg (markup)

Use italic font-shape for arg.

\markup {
  default
  \hspace #2
  \italic
  italic
}

[image of music]

\large arg (markup)

Set font size to +1.

\markup {
  default
  \hspace #2
  \large
  large
}

[image of music]

\larger arg (markup)

Increase the font size relative to the current setting.

\markup {
  default
  \hspace #2
  \larger
  larger
}

[image of music]

\magnify sz (number) arg (markup)

Set the font magnification for its argument. In the following example, the middle A is 10% larger:

A \magnify #1.1 { A } A

Note: Magnification only works if a font name is explicitly selected. Use \fontsize otherwise.

\markup {
  default
  \hspace #2
  \magnify #1.5 {
    50% larger
  }
}

[image of music]

\medium arg (markup)

Switch to medium font-series (in contrast to bold).

\markup {
  \bold {
    some bold text
    \hspace #2
    \medium {
      medium font series
    }
    \hspace #2
    bold again
  }
}

[image of music]

\normal-size-sub arg (markup)

Set arg in subscript with a normal font size.

\markup {
  default
  \normal-size-sub {
    subscript in standard size
  }
}

[image of music]

Used properties:

  • font-size (0)
\normal-size-super arg (markup)

Set arg in superscript with a normal font size.

\markup {
  default
  \normal-size-super {
    superscript in standard size
  }
}

[image of music]

Used properties:

  • font-size (0)
\normal-text arg (markup)

Set all font related properties (except the size) to get the default normal text font, no matter what font was used earlier.

\markup {
  \huge \bold \sans \caps {
    huge bold sans caps
    \hspace #2
    \normal-text {
      huge normal
    }
    \hspace #2
    as before
  }
}

[image of music]

\normalsize arg (markup)

Set font size to default.

\markup {
  \teeny {
    this is very small
    \hspace #2
    \normalsize {
      normal size
    }
    \hspace #2
    teeny again
  }
}

[image of music]

\number arg (markup)

Set font family to number, which yields the font used for time signatures and fingerings. This font contains numbers and some punctuation; it has no letters.

\markup {
  \number {
    0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 . ,
  }
}

[image of music]

\overtie arg (markup)

Overtie arg.

\markup \line {
  \overtie "overtied"
  \override #'(offset . 5)
  \override #'(thickness . 1)
  \overtie "overtied"
  \override #'(offset . 1)
  \override #'(thickness . 5)
  \overtie "overtied"
}

[image of music]

Used properties:

  • shorten-pair ((0 . 0))
  • direction (1)
  • offset (2)
  • thickness (1)
\replace replacements (list) arg (markup)

Used to automatically replace a string by another in the markup arg. Each pair of the alist replacements specifies what should be replaced. The key is the string to be replaced by the value string.

\markup \replace #'(("thx" . "Thanks!")) thx

[image of music]

\roman arg (markup)

Set font family to roman.

\markup {
  \sans \bold {
    sans serif, bold
    \hspace #2
    \roman {
      text in roman font family
    }
    \hspace #2
    return to sans
  }
}

[image of music]

\sans arg (markup)

Switch to the sans serif font family.

\markup {
  default
  \hspace #2
  \sans {
    sans serif
  }
}

[image of music]

\simple str (string)

A simple text string; \markup { foo } is equivalent with \markup { \simple #"foo" }.

Note: for creating standard text markup or defining new markup commands, the use of \simple is unnecessary.

\markup {
  \simple #"simple"
  \simple #"text"
  \simple #"strings"
}

[image of music]

\small arg (markup)

Set font size to -1.

\markup {
  default
  \hspace #2
  \small
  small
}

[image of music]

\smallCaps arg (markup)

Emit arg as small caps.

Note: \smallCaps does not support accented characters.

\markup {
  default
  \hspace #2
  \smallCaps {
    Text in small caps
  }
}

[image of music]

\smaller arg (markup)

Decrease the font size relative to the current setting.

\markup {
  \fontsize #3.5 {
    some large text
    \hspace #2
    \smaller {
      a bit smaller
    }
    \hspace #2
    more large text
  }
}

[image of music]

\sub arg (markup)

Set arg in subscript.

\markup {
  \concat {
    H
    \sub {
      2
    }
    O
  }
}

[image of music]

Used properties:

  • font-size (0)
\super arg (markup)

Set arg in superscript.

\markup {
  E =
  \concat {
    mc
    \super
    2
  }
}

[image of music]

Used properties:

  • font-size (0)
\teeny arg (markup)

Set font size to -3.

\markup {
  default
  \hspace #2
  \teeny
  teeny
}

[image of music]

\text arg (markup)

Use a text font instead of music symbol or music alphabet font.

\markup {
  \number {
    1, 2,
    \text {
      three, four,
    }
    5
  }
}

[image of music]

\tie arg (markup)

Adds a horizontal bow created with make-tie-stencil at bottom or top of arg. Looks at thickness to determine line thickness, and offset to determine y-offset. The added bow fits the extent of arg, shorten-pair may be used to modify this. direction may be set using an override or direction-modifiers or voiceOne, etc.

\markup {
  \override #'(direction . 1)
  \tie "above"
  \override #'(direction . -1)
  \tie "below"
}

[image of music]

Used properties:

  • shorten-pair ((0 . 0))
  • direction (1)
  • offset (2)
  • thickness (1)
\tiny arg (markup)

Set font size to -2.

\markup {
  default
  \hspace #2
  \tiny
  tiny
}

[image of music]

\typewriter arg (markup)

Use font-family typewriter for arg.

\markup {
  default
  \hspace #2
  \typewriter
  typewriter
}

[image of music]

\underline arg (markup)

Underline arg. Looks at thickness to determine line thickness, and offset to determine line y-offset.

\markup \fill-line {
  \underline "underlined"
  \override #'(offset . 5)
  \override #'(thickness . 1)
  \underline "underlined"
  \override #'(offset . 1)
  \override #'(thickness . 5)
  \underline "underlined"
}

[image of music]

Used properties:

  • offset (2)
  • thickness (1)
\undertie arg (markup)
\markup \line {
  \undertie "undertied"
  \override #'(offset . 5)
  \override #'(thickness . 1)
  \undertie "undertied"
  \override #'(offset . 1)
  \override #'(thickness . 5)
  \undertie "undertied"
}

[image of music]

Used properties:

  • shorten-pair ((0 . 0))
  • direction (1)
  • offset (2)
  • thickness (1)
\upright arg (markup)

Set font-shape to upright. This is the opposite of italic.

\markup {
  \italic {
    italic text
    \hspace #2
    \upright {
      upright text
    }
    \hspace #2
    italic again
  }
}

[image of music]


A.11.2 Align

\center-align arg (markup)

Align arg to its X center.

\markup {
  \column {
    one
    \center-align
    two
    three
  }
}

[image of music]

\center-column args (markup list)

Put args in a centered column.

\markup {
  \center-column {
    one
    two
    three
  }
}

[image of music]

Used properties:

  • baseline-skip
\column args (markup list)

Stack the markups in args vertically. The property baseline-skip determines the space between markups in args.

\markup {
  \column {
    one
    two
    three
  }
}

[image of music]

Used properties:

  • baseline-skip
\combine arg1 (markup) arg2 (markup)

Print two markups on top of each other.

Note: \combine cannot take a list of markups enclosed in curly braces as an argument; for this purpose use \overlay instead.

\markup {
  \fontsize #5
  \override #'(thickness . 2)
  \combine
    \draw-line #'(0 . 4)
    \arrow-head #Y #DOWN ##f
}

[image of music]

\concat args (markup list)

Concatenate args in a horizontal line, without spaces in between. Strings and simple markups are concatenated on the input level, allowing ligatures. For example, \concat { "f" \simple #"i" } is equivalent to "fi".

\markup {
  \concat {
    one
    two
    three
  }
}

[image of music]

\dir-column args (markup list)

Make a column of args, going up or down, depending on the setting of the direction layout property.

\markup {
  \override #`(direction . ,UP) {
    \dir-column {
      going up
    }
  }
  \hspace #1
  \dir-column {
    going down
  }
  \hspace #1
  \override #'(direction . 1) {
    \dir-column {
      going up
    }
  }
}

[image of music]

Used properties:

  • baseline-skip
  • direction
\fill-line args (markup list)

Put markups in a horizontal line of width line-width. The markups are spaced or flushed to fill the entire line. If there are no arguments, return an empty stencil.

\markup {
  \column {
    \fill-line {
      Words evenly spaced across the page
    }
    \null
    \fill-line {
      \line { Text markups }
      \line {
        \italic { evenly spaced }
      }
      \line { across the page }
    }
  }
}

[image of music]

Used properties:

  • line-width (#f)
  • word-space (0.6)
  • text-direction (1)
\fill-with-pattern space (number) dir (direction) pattern (markup) left (markup) right (markup)

Put left and right in a horizontal line of width line-width with a line of markups pattern in between. Patterns are spaced apart by space. Patterns are aligned to the dir markup.

\markup \column {
  "right-aligned :"
  \fill-with-pattern #1 #RIGHT . first right
  \fill-with-pattern #1 #RIGHT . second right
  \null
  "center-aligned :"
  \fill-with-pattern #1.5 #CENTER - left right
  \null
  "left-aligned :"
  \override #'(line-width . 50)
  \fill-with-pattern #2 #LEFT : left first
  \override #'(line-width . 50)
  \fill-with-pattern #2 #LEFT : left second
}

[image of music]

Used properties:

  • line-width
  • word-space
\general-align axis (integer) dir (number) arg (markup)

Align arg in axis direction to the dir side.

\markup {
  \column {
    one
    \general-align #X #LEFT
    two
    three
    \null
    one
    \general-align #X #CENTER
    two
    three
    \null
    \line {
      one
      \general-align #Y #UP
      two
      three
    }
    \null
    \line {
      one
      \general-align #Y #3.2
      two
      three
    }
  }
}

[image of music]

\halign dir (number) arg (markup)

Set horizontal alignment. If dir is -1, then it is left-aligned, while +1 is right. Values in between interpolate alignment accordingly.

\markup {
  \column {
    one
    \halign #LEFT
    two
    three
    \null
    one
    \halign #CENTER
    two
    three
    \null
    one
    \halign #RIGHT
    two
    three
    \null
    one
    \halign #-5
    two
    three
  }
}

[image of music]

\hcenter-in length (number) arg (markup)

Center arg horizontally within a box of extending length/2 to the left and right.

\new StaffGroup <<
  \new Staff {
    \set Staff.instrumentName = \markup {
      \hcenter-in #12
      Oboe
    }
    c''1
  }
  \new Staff {
    \set Staff.instrumentName = \markup {
      \hcenter-in #12
      Bassoon
    }
    \clef tenor
    c'1
  }
>>

[image of music]

\hspace amount (number)

Create an invisible object taking up horizontal space amount.

\markup {
  one
  \hspace #2
  two
  \hspace #8
  three
}

[image of music]

\justify-field symbol (symbol)

Justify the data which has been assigned to symbol.

\header {
  title = "My title"
  myText = "Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipisicing
    elit, sed do eiusmod tempor incididunt ut labore et dolore magna
    aliqua.  Ut enim ad minim veniam, quis nostrud exercitation ullamco
    laboris nisi ut aliquip ex ea commodo consequat."
}

\paper {
  bookTitleMarkup = \markup {
    \column {
      \fill-line { \fromproperty #'header:title }
      \null
      \justify-field #'header:myText
    }
  }
}

\markup {
  \null
}

[image of music]

\justify-line args (markup list)

Put markups in a horizontal line of width line-width. The markups are spread to fill the entire line and separated by equal space. If there are no arguments, return an empty stencil.

\markup {
  \justify-line {
    Space between neighboring words is constant
  }
}

[image of music]

Used properties:

  • line-width (#f)
  • word-space (0.6)
  • text-direction (1)
\justify args (markup list)

Like \wordwrap, but with lines stretched to justify the margins. Use \override #'(line-width . X) to set the line width; X is the number of staff spaces.

\markup {
  \justify {
    Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipisicing elit, sed
    do eiusmod tempor incididunt ut labore et dolore magna aliqua.
    Ut enim ad minim veniam, quis nostrud exercitation ullamco
    laboris nisi ut aliquip ex ea commodo consequat.
  }
}

[image of music]

Used properties:

  • text-direction (1)
  • word-space
  • line-width (#f)
  • baseline-skip
\justify-string arg (string)

Justify a string. Paragraphs may be separated with double newlines

\markup {
  \override #'(line-width . 40)
  \justify-string #"Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur
      adipisicing elit, sed do eiusmod tempor incididunt ut labore
      et dolore magna aliqua.


      Ut enim ad minim veniam, quis nostrud exercitation ullamco
      laboris nisi ut aliquip ex ea commodo consequat.


      Excepteur sint occaecat cupidatat non proident, sunt in culpa
      qui officia deserunt mollit anim id est laborum"
}

[image of music]

Used properties:

  • text-direction (1)
  • word-space
  • line-width
  • baseline-skip
\left-align arg (markup)

Align arg on its left edge.

\markup {
  \column {
    one
    \left-align
    two
    three
  }
}

[image of music]

\left-column args (markup list)

Put args in a left-aligned column.

\markup {
  \left-column {
    one
    two
    three
  }
}

[image of music]

Used properties:

  • baseline-skip
\line args (markup list)

Put args in a horizontal line. The property word-space determines the space between markups in args.

\markup {
  \line {
    one two three
  }
}

[image of music]

Used properties:

  • text-direction (1)
  • word-space
\lower amount (number) arg (markup)

Lower arg by the distance amount. A negative amount indicates raising; see also \raise.

\markup {
  one
  \lower #3
  two
  three
}

[image of music]

\overlay args (markup list)

Takes a list of markups combining them.

\markup {
  \fontsize #5
  \override #'(thickness . 2)
  \overlay {
    \draw-line #'(0 . 4)
    \arrow-head #Y #DOWN ##f
    \translate #'(0 . 4)\arrow-head #Y #UP ##f
  }
}

[image of music]

\pad-around amount (number) arg (markup)

Add padding amount all around arg.

\markup {
  \box {
    default
  }
  \hspace #2
  \box {
    \pad-around #0.5 {
      padded
    }
  }
}

[image of music]

\pad-markup amount (number) arg (markup)

Add space around a markup object. Identical to pad-around.

\markup {
  \box {
    default
  }
  \hspace #2
  \box {
    \pad-markup #1 {
      padded
    }
  }
}

[image of music]

\pad-to-box x-ext (pair of numbers) y-ext (pair of numbers) arg (markup)

Make arg take at least x-ext, y-ext space.

\markup {
  \box {
    default
  }
  \hspace #4
  \box {
    \pad-to-box #'(0 . 10) #'(0 . 3) {
      padded
    }
  }
}

[image of music]

\pad-x amount (number) arg (markup)

Add padding amount around arg in the X direction.

\markup {
  \box {
    default
  }
  \hspace #4
  \box {
    \pad-x #2 {
      padded
    }
  }
}

[image of music]

\put-adjacent axis (integer) dir (direction) arg1 (markup) arg2 (markup)

Put arg2 next to arg1, without moving arg1.

\raise amount (number) arg (markup)

Raise arg by the distance amount. A negative amount indicates lowering, see also \lower.

The argument to \raise is the vertical displacement amount, measured in (global) staff spaces. \raise and \super raise objects in relation to their surrounding markups.

If the text object itself is positioned above or below the staff, then \raise cannot be used to move it, since the mechanism that positions it next to the staff cancels any shift made with \raise. For vertical positioning, use the padding and/or extra-offset properties.

\markup {
  C
  \small
  \bold
  \raise #1.0
  9/7+
}

[image of music]

\right-align arg (markup)

Align arg on its right edge.

\markup {
  \column {
    one
    \right-align
    two
    three
  }
}

[image of music]

\right-column args (markup list)

Put args in a right-aligned column.

\markup {
  \right-column {
    one
    two
    three
  }
}

[image of music]

Used properties:

  • baseline-skip
\rotate ang (number) arg (markup)

Rotate object with ang degrees around its center.

\markup {
  default
  \hspace #2
  \rotate #45
  \line {
    rotated 45°
  }
}

[image of music]

\translate offset (pair of numbers) arg (markup)

Translate arg relative to its surroundings. offset is a pair of numbers representing the displacement in the X and Y axis.

\markup {
  *
  \translate #'(2 . 3)
  \line { translated two spaces right, three up }
}

[image of music]

\translate-scaled offset (pair of numbers) arg (markup)

Translate arg by offset, scaling the offset by the font-size.

\markup {
  \fontsize #5 {
    * \translate #'(2 . 3) translate
    \hspace #2
    * \translate-scaled #'(2 . 3) translate-scaled
  }
}

[image of music]

Used properties:

  • font-size (0)
\vcenter arg (markup)

Align arg to its Y center.

\markup {
  one
  \vcenter
  two
  three
}

[image of music]

\vspace amount (number)

Create an invisible object taking up vertical space of amount multiplied by 3.

\markup {
    \center-column {
    one
    \vspace #2
    two
    \vspace #5
    three
  }
}

[image of music]

\wordwrap-field symbol (symbol)

Wordwrap the data which has been assigned to symbol.

\header {
  title = "My title"
  myText = "Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipisicing
    elit, sed do eiusmod tempor incididunt ut labore et dolore
    magna aliqua.  Ut enim ad minim veniam, quis nostrud
    exercitation ullamco laboris nisi ut aliquip ex ea commodo
    consequat."
}

\paper {
  bookTitleMarkup = \markup {
    \column {
      \fill-line { \fromproperty #'header:title }
      \null
      \wordwrap-field #'header:myText
    }
  }
}

\markup {
  \null
}

[image of music]

\wordwrap args (markup list)

Simple wordwrap. Use \override #'(line-width . X) to set the line width, where X is the number of staff spaces.

\markup {
  \wordwrap {
    Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipisicing elit, sed
    do eiusmod tempor incididunt ut labore et dolore magna aliqua.
    Ut enim ad minim veniam, quis nostrud exercitation ullamco
    laboris nisi ut aliquip ex ea commodo consequat.
  }
}

[image of music]

Used properties:

  • text-direction (1)
  • word-space
  • line-width (#f)
  • baseline-skip
\wordwrap-string arg (string)

Wordwrap a string. Paragraphs may be separated with double newlines.

\markup {
  \override #'(line-width . 40)
  \wordwrap-string #"Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur
      adipisicing elit, sed do eiusmod tempor incididunt ut labore
      et dolore magna aliqua.


      Ut enim ad minim veniam, quis nostrud exercitation ullamco
      laboris nisi ut aliquip ex ea commodo consequat.


      Excepteur sint occaecat cupidatat non proident, sunt in culpa
      qui officia deserunt mollit anim id est laborum"
}

[image of music]

Used properties:

  • text-direction (1)
  • word-space
  • line-width
  • baseline-skip

A.11.3 Graphic

\arrow-head axis (integer) dir (direction) filled (boolean)

Produce an arrow head in specified direction and axis. Use the filled head if filled is specified.

\markup {
  \fontsize #5 {
    \general-align #Y #DOWN {
      \arrow-head #Y #UP ##t
      \arrow-head #Y #DOWN ##f
      \hspace #2
      \arrow-head #X #RIGHT ##f
      \arrow-head #X #LEFT ##f
    }
  }
}

[image of music]

\beam width (number) slope (number) thickness (number)

Create a beam with the specified parameters.

\markup {
  \beam #5 #1 #2
}

[image of music]

\bracket arg (markup)

Draw vertical brackets around arg.

\markup {
  \bracket {
    \note {2.} #UP
  }
}

[image of music]

\circle arg (markup)

Draw a circle around arg. Use thickness, circle-padding and font-size properties to determine line thickness and padding around the markup.

\markup {
  \circle {
    Hi
  }
}

[image of music]

Used properties:

  • circle-padding (0.2)
  • font-size (0)
  • thickness (1)
\draw-circle radius (number) thickness (number) filled (boolean)

A circle of radius radius and thickness thickness, optionally filled.

\markup {
  \draw-circle #2 #0.5 ##f
  \hspace #2
  \draw-circle #2 #0 ##t
}

[image of music]

\draw-dashed-line dest (pair of numbers)

A dashed line.

If full-length is set to #t (default) the dashed-line extends to the whole length given by dest, without white space at beginning or end. off will then be altered to fit. To insist on the given (or default) values of on, off use \override #'(full-length . #f) Manual settings for on,off and phase are possible.

\markup {
  \draw-dashed-line #'(5.1 . 2.3)
  \override #'(on . 0.3)
  \override #'(off . 0.5)
  \draw-dashed-line #'(5.1 . 2.3)
}

[image of music]

Used properties:

  • full-length (#t)
  • phase (0)
  • off (1)
  • on (1)
  • thickness (1)
\draw-dotted-line dest (pair of numbers)

A dotted line.

The dotted-line always extends to the whole length given by dest, without white space at beginning or end. Manual settings for off are possible to get larger or smaller space between the dots. The given (or default) value of off will be altered to fit the line-length.

\markup {
  \draw-dotted-line #'(5.1 . 2.3)
  \override #'(thickness . 2)
  \override #'(off . 0.2)
  \draw-dotted-line #'(5.1 . 2.3)
}

[image of music]

Used properties:

  • phase (0)
  • off (1)
  • thickness (1)
\draw-hline

Draws a line across a page, where the property span-factor controls what fraction of the page is taken up.

\markup {
  \column {
    \draw-hline
    \override #'(span-factor . 1/3)
    \draw-hline
  }
}

[image of music]

Used properties:

  • span-factor (1)
  • line-width
  • draw-line-markup
\draw-line dest (pair of numbers)

A simple line.

\markup {
  \draw-line #'(4 . 4)
  \override #'(thickness . 5)
  \draw-line #'(-3 . 0)
}

[image of music]

Used properties:

  • thickness (1)
\draw-squiggle-line sq-length (number) dest (pair of numbers) eq-end? (boolean)

A squiggled line.

If eq-end? is set to #t, it is ensured the squiggled line ends with a bow in same direction as the starting one. sq-length is the length of the first bow. dest is the end point of the squiggled line. To match dest the squiggled line is scaled accordingly. Its appearance may be customized by overrides for thickness, angularity, height and orientation.

\markup
  \column {
    \draw-squiggle-line #0.5 #'(6 . 0) ##t
    \override #'(orientation . -1)
    \draw-squiggle-line #0.5 #'(6 . 0) ##t
    \draw-squiggle-line #0.5 #'(6 . 0) ##f
    \override #'(height . 1)
    \draw-squiggle-line #0.5 #'(6 . 0) ##t
    \override #'(thickness . 5)
    \draw-squiggle-line #0.5 #'(6 . 0) ##t
    \override #'(angularity . 2)
    \draw-squiggle-line #0.5 #'(6 . 0) ##t
  }

[image of music]

Used properties:

  • orientation (1)
  • height (0.5)
  • angularity (0)
  • thickness (0.5)
\ellipse arg (markup)

Draw an ellipse around arg. Use thickness, x-padding, y-padding and font-size properties to determine line thickness and padding around the markup.

\markup {
  \ellipse {
    Hi
  }
}

[image of music]

Used properties:

  • y-padding (0.2)
  • x-padding (0.2)
  • font-size (0)
  • thickness (1)
\epsfile axis (number) size (number) file-name (string)

Inline an EPS image. The image is scaled along axis to size.

\markup {
  \general-align #Y #DOWN {
    \epsfile #X #20 #"context-example.eps"
    \epsfile #Y #20 #"context-example.eps"
  }
}

[image of music]

\filled-box xext (pair of numbers) yext (pair of numbers) blot (number)

Draw a box with rounded corners of dimensions xext and yext. For example,

\filled-box #'(-.3 . 1.8) #'(-.3 . 1.8) #0

creates a box extending horizontally from -0.3 to 1.8 and vertically from -0.3 up to 1.8, with corners formed from a circle of diameter 0 (i.e., sharp corners).

\markup {
  \filled-box #'(0 . 4) #'(0 . 4) #0
  \filled-box #'(0 . 2) #'(-4 . 2) #0.4
  \filled-box #'(1 . 8) #'(0 . 7) #0.2
  \with-color #white
  \filled-box #'(-4.5 . -2.5) #'(3.5 . 5.5) #0.7
}

[image of music]

\hbracket arg (markup)

Draw horizontal brackets around arg.

\markup {
  \hbracket {
    \line {
      one two three
    }
  }
}

[image of music]

\oval arg (markup)

Draw an oval around arg. Use thickness, x-padding, x-padding and font-size properties to determine line thickness and padding around the markup.

\markup {
  \oval {
    Hi
  }
}

[image of music]

Used properties:

  • y-padding (0.75)
  • x-padding (0.75)
  • font-size (0)
  • thickness (1)
\parenthesize arg (markup)

Draw parentheses around arg. This is useful for parenthesizing a column containing several lines of text.

\markup {
  \line {
    \parenthesize {
      \column {
        foo
        bar
      }
    }
    \override #'(angularity . 2) {
      \parenthesize {
        \column {
          bah
          baz
        }
      }
    }
  }
}

[image of music]

Used properties:

  • width (0.25)
  • line-thickness (0.1)
  • thickness (1)
  • size (1)
  • padding
  • angularity (0)
\path thickness (number) commands (list)

Draws a path with line thickness according to the directions given in commands. commands is a list of lists where the car of each sublist is a drawing command and the cdr comprises the associated arguments for each command.

There are seven commands available to use in the list commands: moveto, rmoveto, lineto, rlineto, curveto, rcurveto, and closepath. Note that the commands that begin with r are the relative variants of the other three commands.

The commands moveto, rmoveto, lineto, and rlineto take 2 arguments; they are the X and Y coordinates for the destination point.

The commands curveto and rcurveto create cubic Bézier curves, and take 6 arguments; the first two are the X and Y coordinates for the first control point, the second two are the X and Y coordinates for the second control point, and the last two are the X and Y coordinates for the destination point.

The closepath command takes zero arguments and closes the current subpath in the active path.

Note that a sequence of commands must begin with a moveto or rmoveto to work with the SVG output.

Line-cap styles and line-join styles may be customized by overriding the line-cap-style and line-join-style properties, respectively. Available line-cap styles are 'butt, 'round, and 'square. Available line-join styles are 'miter, 'round, and 'bevel.

The property filled specifies whether or not the path is filled with color.

samplePath =
  #'((moveto 0 0)
     (lineto -1 1)
     (lineto 1 1)
     (lineto 1 -1)
     (curveto -5 -5 -5 5 -1 0)
     (closepath))

\markup {
  \path #0.25 #samplePath

  \override #'(line-join-style . miter) \path #0.25 #samplePath

  \override #'(filled . #t) \path #0.25 #samplePath
}

[image of music]

Used properties:

  • filled (#f)
  • line-join-style (round)
  • line-cap-style (round)
\postscript str (string)

This inserts str directly into the output as a PostScript command string.

ringsps = #"
  0.15 setlinewidth
  0.9 0.6 moveto
  0.4 0.6 0.5 0 361 arc
  stroke
  1.0 0.6 0.5 0 361 arc
  stroke
  "

rings = \markup {
  \with-dimensions #'(-0.2 . 1.6) #'(0 . 1.2)
  \postscript #ringsps
}

\relative c'' {
  c2^\rings
  a2_\rings
}

[image of music]

\rounded-box arg (markup)

Draw a box with rounded corners around arg. Looks at thickness, box-padding and font-size properties to determine line thickness and padding around the markup; the corner-radius property makes it possible to define another shape for the corners (default is 1).

c4^\markup {
  \rounded-box {
    Overtura
  }
}
c,8. c16 c4 r

[image of music]

Used properties:

  • box-padding (0.5)
  • font-size (0)
  • corner-radius (1)
  • thickness (1)
\scale factor-pair (pair of numbers) arg (markup)

Scale arg. factor-pair is a pair of numbers representing the scaling-factor in the X and Y axes. Negative values may be used to produce mirror images.

\markup {
  \line {
    \scale #'(2 . 1)
    stretched
    \scale #'(1 . -1)
    mirrored
  }
}

[image of music]

\triangle filled (boolean)

A triangle, either filled or empty.

\markup {
  \triangle ##t
  \hspace #2
  \triangle ##f
}

[image of music]

Used properties:

  • baseline-skip (2)
  • font-size (0)
  • thickness (0.1)
\with-url url (string) arg (markup)

Add a link to URL url around arg. This only works in the PDF backend.

\markup {
  \with-url #"http://lilypond.org/" {
    LilyPond ... \italic {
      music notation for everyone
    }
  }
}

[image of music]


A.11.4 Music

\compound-meter time-sig (number or pair)

Draw a numeric time signature.

\markup {
  \column {
    \line { Single number: \compound-meter #3 }
    \line { Conventional: \compound-meter #'(4 . 4)
                       or \compound-meter #'(4 4) }
    \line { Compound: \compound-meter #'(2 3 8) }
    \line { Single-number compound: \compound-meter #'((2) (3)) }
    \line { Complex compound: \compound-meter #'((2 3 8) (3 4)) }
  }
}

[image of music]

\customTabClef num-strings (integer) staff-space (number)

Draw a tab clef sans-serif style.

\doubleflat

Draw a double flat symbol.

\markup {
  \doubleflat
}

[image of music]

\doublesharp

Draw a double sharp symbol.

\markup {
  \doublesharp
}

[image of music]

\fermata

Create a fermata glyph. When direction is DOWN, use an inverted glyph. Note that within music, one would usually use the \fermata articulation instead of a markup.

 { c''1^\markup \fermata d''1_\markup \fermata }

\markup { \fermata \override #`(direction . ,DOWN) \fermata }

[image of music]

Used properties:

  • direction (1)
\flat

Draw a flat symbol.

\markup {
  \flat
}

[image of music]

\musicglyph glyph-name (string)

glyph-name is converted to a musical symbol; for example, \musicglyph #"accidentals.natural" selects the natural sign from the music font. See The Emmentaler font for a complete listing of the possible glyphs.

\markup {
  \musicglyph #"f"
  \musicglyph #"rests.2"
  \musicglyph #"clefs.G_change"
}

[image of music]

\natural

Draw a natural symbol.

\markup {
  \natural
}

[image of music]

\note-by-number log (number) dot-count (number) dir (number)

Construct a note symbol, with stem and flag. By using fractional values for dir, longer or shorter stems can be obtained. Supports all note-head-styles. Ancient note-head-styles will get mensural-style-flags. flag-style may be overridden independently. Supported flag-styles are default, old-straight-flag, modern-straight-flag, flat-flag, mensural and neomensural. The latter two flag-styles will both result in mensural-flags. Both are supplied for convenience.

\markup {
  \note-by-number #3 #0 #DOWN
  \hspace #2
  \note-by-number #1 #2 #0.8
}

[image of music]

Used properties:

  • style (’())
  • flag-style (’())
  • font-size (0)
\note duration (duration) dir (number)

This produces a note with a stem pointing in dir direction, with the duration for the note head type and augmentation dots. For example, \note {4.} #-0.75 creates a dotted quarter note, with a shortened down stem.

\markup {
  \override #'(style . cross) {
    \note {4..} #UP
  }
  \hspace #2
  \note {\breve} #0
}

[image of music]

Used properties:

  • style (’())
  • flag-style (’())
  • font-size (0)
\rest-by-number log (number) dot-count (number)

A rest or multi-measure-rest symbol.

\markup {
  \rest-by-number #3 #2
  \hspace #2
  \rest-by-number #0 #1
  \hspace #2
  \override #'(multi-measure-rest . #t)
  \rest-by-number #0 #0
}

[image of music]

Used properties:

  • multi-measure-rest (#f)
  • style (’())
  • font-size (0)
\rest duration (string)

This produces a rest, with the duration for the rest type and augmentation dots. "breve", "longa" and "maxima" are valid input-strings.

Printing MultiMeasureRests could be enabled with \override #'(multi-measure-rest . #t) If MultiMeasureRests are taken, the MultiMeasureRestNumber is printed above. This is enabled for all styles using default-glyphs. Could be disabled with \override #'(multi-measure-rest-number . #f)

\markup {
  \rest #"4.."
  \hspace #2
  \rest #"breve"
  \hspace #2
  \override #'(multi-measure-rest . #t)
  {
  \rest #"7"
  \hspace #2
  \override #'(multi-measure-rest-number . #f)
  \rest #"7"
  }
}

[image of music]

Used properties:

  • word-space (0.6)
  • multi-measure-rest-number (#t)
  • multi-measure-rest (#f)
  • style (’())
\score score (score)

Inline an image of music. The reference point (usually the middle staff line) of the lowest staff in the top system is placed on the baseline.

\markup {
  \score {
    \new PianoStaff <<
      \new Staff \relative c' {
        \key f \major
        \time 3/4
        \mark \markup { Allegro }
        f2\p( a4)
        c2( a4)
        bes2( g'4)
        f8( e) e4 r
      }
      \new Staff \relative c {
        \clef bass
        \key f \major
        \time 3/4
        f8( a c a c a
        f c' es c es c)
        f,( bes d bes d bes)
        f( g bes g bes g)
      }
    >>
    \layout {
      indent = 0.0\cm
      \context {
        \Score
        \override RehearsalMark
          #'break-align-symbols = #'(time-signature key-signature)
        \override RehearsalMark
          #'self-alignment-X = #LEFT
      }
      \context {
        \Staff
        \override TimeSignature
          #'break-align-anchor-alignment = #LEFT
      }
    }
  }
}

[image of music]

Used properties:

  • baseline-skip
\semiflat

Draw a semiflat symbol.

\markup {
  \semiflat
}

[image of music]

\semisharp

Draw a semisharp symbol.

\markup {
  \semisharp
}

[image of music]

\sesquiflat

Draw a 3/2 flat symbol.

\markup {
  \sesquiflat
}

[image of music]

\sesquisharp

Draw a 3/2 sharp symbol.

\markup {
  \sesquisharp
}

[image of music]

\sharp

Draw a sharp symbol.

\markup {
  \sharp
}

[image of music]

\tied-lyric str (string)

Like simple-markup, but use tie characters for ‘~’ tilde symbols.

\markup \column {
  \tied-lyric #"Siam navi~all'onde~algenti Lasciate~in abbandono"
  \tied-lyric #"Impetuosi venti I nostri~affetti sono"
  \tied-lyric #"Ogni diletto~e scoglio Tutta la vita~e~un mar."
}

[image of music]

Used properties:

  • word-space

A.11.5 Instrument Specific Markup

\fret-diagram definition-string (string)

Make a (guitar) fret diagram. For example, say

\markup \fret-diagram #"s:0.75;6-x;5-x;4-o;3-2;2-3;1-2;"

for fret spacing 3/4 of staff space, D chord diagram

Syntax rules for definition-string:

  • - Diagram items are separated by semicolons.
  • - Possible items:
    • s:number – Set the fret spacing of the diagram (in staff spaces). Default: 1.
    • t:number – Set the line thickness (relative to normal line thickness). Default: 0.5.
    • h:number – Set the height of the diagram in frets. Default: 4.
    • w:number – Set the width of the diagram in strings. Default: 6.
    • f:number – Set fingering label type (0 = none, 1 = in circle on string, 2 = below string). Default: 0.
    • d:number – Set radius of dot, in terms of fret spacing. Default: 0.25.
    • p:number – Set the position of the dot in the fret space. 0.5 is centered; 1 is on lower fret bar, 0 is on upper fret bar. Default: 0.6.
    • c:string1-string2-fret – Include a barre mark from string1 to string2 on fret.
    • string-fret – Place a dot on string at fret. If fret is ‘o’, string is identified as open. If fret is ‘x’, string is identified as muted.
    • string-fret-fingering – Place a dot on string at fret, and label with fingering as defined by the f: code.
  • - Note: There is no limit to the number of fret indications per string.

Used properties:

  • thickness (0.5)
  • fret-diagram-details
  • size (1.0)
  • align-dir (-0.4)
\fret-diagram-terse definition-string (string)

Make a fret diagram markup using terse string-based syntax.

Here is an example

\markup \fret-diagram-terse #"x;x;o;2;3;2;"

for a D chord diagram.

Syntax rules for definition-string:

  • Strings are terminated by semicolons; the number of semicolons is the number of strings in the diagram.
  • Mute strings are indicated by ‘x’.
  • Open strings are indicated by ‘o’.
  • A number indicates a fret indication at that fret.
  • If there are multiple fret indicators desired on a string, they should be separated by spaces.
  • Fingerings are given by following the fret number with a -, followed by the finger indicator, e.g. ‘3-2’ for playing the third fret with the second finger.
  • Where a barre indicator is desired, follow the fret (or fingering) symbol with -( to start a barre and -) to end the barre.

Used properties:

  • thickness (0.5)
  • fret-diagram-details
  • size (1.0)
  • align-dir (-0.4)
\fret-diagram-verbose marking-list (pair)

Make a fret diagram containing the symbols indicated in marking-list.

For example,

\markup \fret-diagram-verbose
  #'((mute 6) (mute 5) (open 4)
     (place-fret 3 2) (place-fret 2 3) (place-fret 1 2))

produces a standard D chord diagram without fingering indications.

Possible elements in marking-list:

(mute string-number)

Place a small ‘x’ at the top of string string-number.

(open string-number)

Place a small ‘o’ at the top of string string-number.

(barre start-string end-string fret-number)

Place a barre indicator (much like a tie) from string start-string to string end-string at fret fret-number.

(capo fret-number)

Place a capo indicator (a large solid bar) across the entire fretboard at fret location fret-number. Also, set fret fret-number to be the lowest fret on the fret diagram.

(place-fret string-number fret-number [finger-value] [color-modifier] [color] ['parenthesized ['default-paren-color]]) Place a fret playing indication on string string-number at fret fret-number with an optional fingering label finger-value, an optional color modifier color-modifier, an optional color color, an optional parenthesis 'parenthesized and an optional paranthesis color 'default-paren-color. By default, the fret playing indicator is a solid dot. This can be globally changed by setting the value of the variable dot-color or for a single dot by setting the value of color. The dot can be parenthesized by adding 'parenthesized. By default the color for the parenthesis is taken from the dot. Adding 'default-paren-color will take the parenthesis-color from the global dot-color, as a fall-back black will be used. Setting color-modifier to inverted inverts the dot color for a specific fingering. The values for string-number, fret-number, and the optional finger should be entered first in that order. The order of the other optional arguments does not matter. If the finger part of the place-fret element is present, finger-value will be displayed according to the setting of the variable finger-code. There is no limit to the number of fret indications per string.

Used properties:

  • thickness (0.5)
  • fret-diagram-details
  • size (1.0)
  • align-dir (-0.4)
\harp-pedal definition-string (string)

Make a harp pedal diagram.

Possible elements in definition-string:

^

pedal is up

-

pedal is neutral

v

pedal is down

|

vertical divider line

o

the following pedal should be circled (indicating a change)

The function also checks if the string has the typical form of three pedals, then the divider and then the remaining four pedals. If not it prints out a warning. However, in any case, it will also print each symbol in the order as given. This means you can place the divider (even multiple dividers) anywhere you want, but you’ll have to live with the warnings.

The appearance of the diagram can be tweaked inter alia using the size property of the TextScript grob (\override Voice.TextScript #'size = #0.3) for the overall, the thickness property (\override Voice.TextScript #'thickness = #3) for the line thickness of the horizontal line and the divider. The remaining configuration (box sizes, offsets and spaces) is done by the harp-pedal-details list of properties (\override Voice.TextScript #'harp-pedal-details #'box-width = #1). It contains the following settings: box-offset (vertical shift of the box center for up/down pedals), box-width, box-height, space-before-divider (the spacing between two boxes before the divider) and space-after-divider (box spacing after the divider).

\markup \harp-pedal #"^-v|--ov^"

[image of music]

Used properties:

  • thickness (0.5)
  • harp-pedal-details (’())
  • size (1.2)
\woodwind-diagram instrument (symbol) user-draw-commands (list)

Make a woodwind-instrument diagram. For example, say

\markup \woodwind-diagram
  #'oboe #'((lh . (d ees)) (cc . (five3qT1q)) (rh . (gis)))

for an oboe with the left-hand d key, left-hand ees key, and right-hand gis key depressed while the five-hole of the central column effectuates a trill between 1/4 and 3/4 closed.

The following instruments are supported:

  • - piccolo
  • - flute
  • - oboe
  • - clarinet
  • - bass-clarinet
  • - saxophone
  • - bassoon
  • - contrabassoon

To see all of the callable keys for a given instrument, include the function (print-keys 'instrument) in your .ly file, where instrument is the instrument whose keys you want to print.

Certain keys allow for special configurations. The entire gamut of configurations possible is as follows:

  • - 1q (1/4 covered)
  • - 1h (1/2 covered)
  • - 3q (3/4 covered)
  • - R (ring depressed)
  • - F (fully covered; the default if no state put)

Additionally, these configurations can be used in trills. So, for example, three3qTR effectuates a trill between 3/4 full and ring depressed on the three hole. As another example, threeRT effectuates a trill between R and open, whereas threeTR effectuates a trill between open and shut. To see all of the possibilities for all of the keys of a given instrument, invoke (print-keys-verbose 'instrument).

Lastly, substituting an empty list for the pressed-key alist will result in a diagram with all of the keys drawn but none filled, for example:

\markup \woodwind-diagram #'oboe #'()

Used properties:

  • graphical (#t)
  • thickness (0.1)
  • size (1)

A.11.6 Accordion Registers

\discant name (string)

\discant name generates a discant accordion register symbol.

To make it available,

#(use-modules (scm accreg))

is required near the top of your input file.

The register names in the default \discant register set have modeled after numeric Swiss notation like depicted in http://de.wikipedia.org/wiki/Register_%28Akkordeon%29, omitting the slashes and dropping leading zeros.

The string name is basically a three-digit number with the lowest digit specifying the number of 16’ reeds, the tens the number of 8’ reeds, and the hundreds specifying the number of 4’ reeds. Without modification, the specified number of reeds in 8’ is centered in the symbol. Newer instruments may have registrations where 8’ can be used either within or without a tone chamber, ‘cassotto’. Notationally, the central dot then indicates use of cassotto. One can suffix the tens’ digits ‘1’ and ‘2’ with ‘+’ or ‘-’ to indicate clustering the dots at the right or left respectively rather than centered.

Some examples are

[image of music]

Used properties:

  • font-size (0)
\freeBass name (string)

\freeBass name generates a free bass/converter accordion register symbol for the usual two-reed layout.

To make it available,

#(use-modules (scm accreg))

is required near the top of your input file.

Available registrations are

[image of music]

Used properties:

  • font-size (0)
\stdBass name (string)

\stdBass name generates a standard bass accordion register symbol.

To make it available,

#(use-modules (scm accreg))

is required near the top of your input file.

The default bass register definitions have been modeled after the article http://www.accordions.com/index/art/stradella.shtml originally appearing in Accord Magazine.

The underlying register model is

[image of music]

This kind of overlapping arrangement is common for Italian instruments though the exact location of the octave breaks differ.

When not composing for a particular target instrument, using the five reed definitions makes more sense than using a four reed layout: in that manner, the ‘Master’ register is unambiguous. This is rather the rule in literature bothering about bass registrations at all.

Available registrations are

[image of music]

Used properties:

  • font-size (0)
\stdBassIV name (string)

\stdBassIV name generates a standard bass accordion register symbol.

To make it available,

#(use-modules (scm accreg))

is required near the top of your input file.

The main use is for four-reed standard bass instruments with reedbank layout

[image of music]

Notable instruments are Morino models with MIII (the others are five-reed instead) and the Atlantic IV. Most of those models have three register switches. Some newer Morinos with MIII might have five or even seven.

The prevalent three-register layout uses the middle three switches ‘Tenor’, ‘Master’, ‘Soft Bass’. Note that the sound is quite darker than the same registrations of ‘c,’-based instruments.

Available registrations are

[image of music]

Used properties:

  • font-size (0)
\stdBassV name (string)

\stdBassV name generates a standard bass accordion register symbol.

To make it available,

#(use-modules (scm accreg))

is required near the top of your input file.

The main use is for five-reed standard bass instruments with reedbank layout

[image of music]

This tends to be the bass layout for Hohner’s Morino series without convertor or MIII manual.

With the exception of the rather new 7-register layout, the highest two chord reeds are usually sounded together. The Older instruments offer 5 or 3 bass registers. The Tango VM offers an additional ‘Solo Bass’ setting that mutes the chord reeds. The symbol on the register buttons of the Tango VM would actually match the physical five-octave layout reflected here, but it is not used in literature.

Composers should likely prefer the five-reed versions of these symbols. The mismatch of a four-reed instrument with five-reed symbols is easier to resolve for the player than the other way round.

Available registrations are

[image of music]

Used properties:

  • font-size (0)
\stdBassVI name (string)

\stdBassVI name generates a standard bass accordion register symbol for six reed basses.

To make it available,

#(use-modules (scm accreg))

is required near the top of your input file.

This is primarily the register layout for the Hohner “Gola” model. The layout is

[image of music]

The registers are effectively quite similar to that of \stdBass. An additional bass reed at alto pitch is omitted for esthetical reasons from the ‘Master’ setting, so the symbols are almost the same except for the ‘Alto/Soprano’ register with bass notes at Alto pitch and chords at Soprano pitch.

Available registrations are

[image of music]

Used properties:

  • font-size (0)

A.11.7 Other

\auto-footnote mkup (markup) note (markup)

Have footnote note act as an annotation to the markup mkup.

\markup {
  \auto-footnote a b
  \override #'(padding . 0.2)
  \auto-footnote c d
}

[image of music]

The footnote will be annotated automatically.

Used properties:

  • padding (0.0)
  • raise (0.5)
\backslashed-digit num (integer)

A feta number, with backslash. This is for use in the context of figured bass notation.

\markup {
  \backslashed-digit #5
  \hspace #2
  \override #'(thickness . 3)
  \backslashed-digit #7
}

[image of music]

Used properties:

  • thickness (1.6)
  • font-size (0)
\char num (integer)

Produce a single character. Characters encoded in hexadecimal format require the prefix #x.

\markup {
  \char #65 \char ##x00a9
}

[image of music]

\eyeglasses

Prints out eyeglasses, indicating strongly to look at the conductor.

\markup { \eyeglasses }

[image of music]

\first-visible args (markup list)

Use the first markup in args that yields a non-empty stencil and ignore the rest.

\markup {
  \first-visible {
    \fromproperty #'header:composer
    \italic Unknown
  }
}

[image of music]

\footnote mkup (markup) note (markup)

Have footnote note act as an annotation to the markup mkup.

\markup {
  \auto-footnote a b
  \override #'(padding . 0.2)
  \auto-footnote c d
}

[image of music]

The footnote will not be annotated automatically.

\fraction arg1 (markup) arg2 (markup)

Make a fraction of two markups.

\markup {
  π ≈
  \fraction 355 113
}

[image of music]

Used properties:

  • font-size (0)
\fromproperty symbol (symbol)

Read the symbol from property settings, and produce a stencil from the markup contained within. If symbol is not defined, it returns an empty markup.

\header {
  myTitle = "myTitle"
  title = \markup {
    from
    \italic
    \fromproperty #'header:myTitle
  }
}
\markup {
  \null
}

[image of music]

\left-brace size (number)

A feta brace in point size size.

\markup {
  \left-brace #35
  \hspace #2
  \left-brace #45
}

[image of music]

\lookup glyph-name (string)

Lookup a glyph by name.

\markup {
  \override #'(font-encoding . fetaBraces) {
    \lookup #"brace200"
    \hspace #2
    \rotate #180
    \lookup #"brace180"
  }
}

[image of music]

\markalphabet num (integer)

Make a markup letter for num. The letters start with A to Z and continue with double letters.

\markup {
  \markalphabet #8
  \hspace #2
  \markalphabet #26
}

[image of music]

\markletter num (integer)

Make a markup letter for num. The letters start with A to Z (skipping letter I), and continue with double letters.

\markup {
  \markletter #8
  \hspace #2
  \markletter #26
}

[image of music]

\null

An empty markup with extents of a single point.

\markup {
  \null
}

[image of music]

\on-the-fly procedure (procedure) arg (markup)

Apply the procedure markup command to arg. procedure takes the same arguments as interpret-markup and returns a stencil.

\override new-prop (pair) arg (markup)

Add the argument new-prop to the property list. Properties may be any property supported by font-interface, text-interface and instrument-specific-markup-interface.

\markup {
  \line {
    \column {
      default
      baseline-skip
    }
    \hspace #2
    \override #'(baseline-skip . 4) {
      \column {
        increased
        baseline-skip
      }
    }
  }
}

[image of music]

\page-link page-number (number) arg (markup)

Add a link to the page page-number around arg. This only works in the PDF backend.

\markup {
  \page-link #2  { \italic { This links to page 2... } }
}

[image of music]

\page-ref label (symbol) gauge (markup) default (markup)

Reference to a page number. label is the label set on the referenced page (using the \label command), gauge a markup used to estimate the maximum width of the page number, and default the value to display when label is not found.

(If the current book or bookpart is set to use roman numerals for page numbers, the reference will be formatted accordingly – in which case the gauge’s width may require additional tweaking.)

\pattern count (integer) axis (integer) space (number) pattern (markup)

Prints count times a pattern markup. Patterns are spaced apart by space. Patterns are distributed on axis.

\markup \column {
  "Horizontally repeated :"
  \pattern #7 #X #2 \flat
  \null
  "Vertically repeated :"
  \pattern #3 #Y #0.5 \flat
}

[image of music]

\property-recursive symbol (symbol)

Print out a warning when a header field markup contains some recursive markup definition.

\right-brace size (number)

A feta brace in point size size, rotated 180 degrees.

\markup {
  \right-brace #45
  \hspace #2
  \right-brace #35
}

[image of music]

\slashed-digit num (integer)

A feta number, with slash. This is for use in the context of figured bass notation.

\markup {
  \slashed-digit #5
  \hspace #2
  \override #'(thickness . 3)
  \slashed-digit #7
}

[image of music]

Used properties:

  • thickness (1.6)
  • font-size (0)
\stencil stil (stencil)

Use a stencil as markup.

\markup {
  \stencil #(make-circle-stencil 2 0 #t)
}

[image of music]

\strut

Create a box of the same height as the space in the current font.

\transparent arg (markup)

Make arg transparent.

\markup {
  \transparent {
    invisible text
  }
}

[image of music]

\verbatim-file name (string)

Read the contents of file name, and include it verbatim.

\markup {
  \verbatim-file #"simple.ly"
}

[image of music]

\whiteout arg (markup)

Provide a white background for arg. The shape of the white background is determined by style. The default is box which produces a rectangle. rounded-box produces a rounded rectangle. outline approximates the outline of the markup.

\markup {
  \combine
    \filled-box #'(-1 . 15) #'(-3 . 4) #1
    \override #'(thickness . 1.5)
    \whiteout whiteout-box
}
\markup {
  \combine
    \filled-box #'(-1 . 24) #'(-3 . 4) #1
    \override #'(style . rounded-box)
    \override #'(thickness . 3)
    \whiteout whiteout-rounded-box
}
\markup {
  \combine
    \filled-box #'(-1 . 18) #'(-3 . 4) #1
    \override #'(style . outline)
    \override #'(thickness . 3)
    \whiteout whiteout-outline
}

[image of music]

Used properties:

  • thickness (’())
  • style (box)
\with-color color (color) arg (markup)

Draw arg in color specified by color.

\markup {
  \with-color #red
  red
  \hspace #2
  \with-color #green
  green
  \hspace #2
  \with-color #blue
  blue
}

[image of music]

\with-dimensions-from arg1 (markup) arg2 (markup)

Print arg2 with the dimensions of arg1.

\with-dimensions x (pair of numbers) y (pair of numbers) arg (markup)

Set the dimensions of arg to x and y.

\with-link label (symbol) arg (markup)

Add a link to the page holding label label around arg. This only works in the PDF backend.

\markup {
  \with-link #'label {
    \italic { This links to the page containing the label... }
  }
}

[image of music]

\with-outline outline (markup) arg (markup)

Print arg with the outline and dimensions of outline.


A.12 Comandi per una lista di markup

Tutti i comandi seguenti possono essere usati all’interno di \markuplist:

\column-lines args (markup list)

Like \column, but return a list of lines instead of a single markup. baseline-skip determines the space between each markup in args.

Used properties:

  • baseline-skip
\justified-lines args (markup list)

Like \justify, but return a list of lines instead of a single markup. Use \override-lines #'(line-width . X) to set the line width; X is the number of staff spaces.

Used properties:

  • text-direction (1)
  • word-space
  • line-width (#f)
  • baseline-skip
\map-markup-commands compose (procedure) args (markup list)

This applies the function compose to every markup in args (including elements of markup list command calls) in order to produce a new markup list. Since the return value from a markup list command call is not a markup list but rather a list of stencils, this requires passing those stencils off as the results of individual markup calls. That way, the results should work out as long as no markups rely on side effects.

\override-lines new-prop (pair) args (markup list)

Like \override, for markup lists.

\score-lines score (score)

This is the same as the \score markup but delivers its systems as a list of lines. Its score argument is entered in braces like it would be for \score.

\table column-align (number list) lst (markup list)

Returns a table.

column-align specifies how each column is aligned, possible values are -1, 0, 1. The number of elements in column-align determines how many columns will be printed. The entries to print are given by lst, a markup-list. If needed, the last row is filled up with point-stencils. Overriding padding may be used to increase columns horizontal distance. Overriding baseline-skip to increase rows vertical distance.

\markuplist {
  \override #'(padding . 2)
  \table
    #'(0 1 0 -1)
    {
      \underline { center-aligned right-aligned center-aligned left-aligned }
      one \number 1 thousandth \number 0.001
      eleven \number 11 hundredth \number 0.01
      twenty \number 20 tenth \number 0.1
      thousand \number 1000 one \number 1.0
    }
}

[image of music]

Used properties:

  • baseline-skip
  • padding (0)
\table-of-contents

Used properties:

  • baseline-skip
\wordwrap-internal justify (boolean) args (markup list)

Internal markup list command used to define \justify and \wordwrap.

Used properties:

  • text-direction (1)
  • word-space
  • line-width (#f)
\wordwrap-lines args (markup list)

Like \wordwrap, but return a list of lines instead of a single markup. Use \override-lines #'(line-width . X) to set the line width, where X is the number of staff spaces.

Used properties:

  • text-direction (1)
  • word-space
  • line-width (#f)
  • baseline-skip
\wordwrap-string-internal justify (boolean) arg (string)

Internal markup list command used to define \justify-string and \wordwrap-string.

Used properties:

  • text-direction (1)
  • word-space
  • line-width

A.13 Elenco dei caratteri speciali

Si possono usare i seguenti riferimenti per i caratteri speciali; maggiori informazioni in Alias ASCII.

Si usa la sintassi HTML. Di questi riferimenti molti sono identici a quelli HTML, alcuni sono ispirati a LaTeX.

I caratteri sono compresi in un riquadro per rendere visibile la loro dimensione. È stato aggiunto un po’ di spazio tra il carattere e il riquadro per migliorare la leggibilità.

[image of music]


A.14 Elenco delle articolazioni

Le liste seguenti mostrano tutti i segni del tipo di carattere Feta che possono essere attaccati alle note (es: ‘f\accent’ o ‘f->’). Ogni esempio mostra il segno nelle posizioni up, down e neutral.


Articolazioni

\accent or ->

[image of music]

\espressivo

[image of music]

\marcato or -^

[image of music]

\portato or -_

[image of music]

\staccatissimo
or -!

[image of music]

\staccato or -.

[image of music]

\tenuto or --

[image of music]


Ornamenti

\prall

[image of music]

\prallup

[image of music]

\pralldown

[image of music]

\upprall

[image of music]

\downprall

[image of music]

\prallprall

[image of music]

\lineprall

[image of music]

\prallmordent

[image of music]

\mordent

[image of music]

\upmordent

[image of music]

\downmordent

[image of music]

\trill

[image of music]

\turn

[image of music]

\reverseturn

[image of music]


Punti coronati

\shortfermata

[image of music]

\fermata

[image of music]

\longfermata

[image of music]

\verylongfermata

[image of music]


Segni specifici per strumento

\upbow

[image of music]

\downbow

[image of music]

\flageolet

[image of music]

\open

[image of music]

\halfopen

[image of music]

\lheel

[image of music]

\rheel

[image of music]

\ltoe

[image of music]

\rtoe

[image of music]

\snappizzicato

[image of music]

\stopped or -+

[image of music]


Segni di ripetizione

\segno

[image of music]

\coda

[image of music]

\varcoda

[image of music]


Segni antichi

\accentus

[image of music]

\circulus

[image of music]

\ictus

[image of music]

\semicirculus

[image of music]

\signumcongruentiae

[image of music]


A.15 Note percussive

bassdrum
bd

[image of music]

acousticbassdrum
bda

[image of music]

snare
sn

[image of music]

acousticsnare
sna

[image of music]

electricsnare
sne

[image of music]

lowfloortom
tomfl

[image of music]

highfloortom
tomfh

[image of music]

lowtom
toml

[image of music]

hightom
tomh

[image of music]

lowmidtom
tomml

[image of music]

highmidtom
tommh

[image of music]

highhat
hh

[image of music]

closedhihat
hhc

[image of music]

openhighhat
hho

[image of music]

halfopenhihat
hhho

[image of music]

pedalhihat
hhp

[image of music]

crashcymbal
cymc

[image of music]

crashcymbala
cymca

[image of music]

crashcymbalb
cymcb

[image of music]

ridecymbal
cymr

[image of music]

ridecymbala
cymra

[image of music]

ridecymbalb
cymrb

[image of music]

chinesecymbal
cymch

[image of music]

splashcymbal
cyms

[image of music]

ridebell
rb

[image of music]

cowbell
cb

[image of music]

hibongo
boh

[image of music]

openhibongo
boho

[image of music]

mutehibongo
bohm

[image of music]

lobongo
bol

[image of music]

openlobongo
bolo

[image of music]

mutelobongo
bolm

[image of music]

hiconga
cgh

[image of music]

openhiconga
cgho

[image of music]

mutehiconga
cghm

[image of music]

loconga
cgl

[image of music]

openloconga
cglo

[image of music]

muteloconga
cglm

[image of music]

hitimbale
timh

[image of music]

lotimbale
timl

[image of music]

hiagogo
agh

[image of music]

loagogo
agl

[image of music]

sidestick
ss

[image of music]

hisidestick
ssh

[image of music]

losidestick
ssl

[image of music]

guiro
gui

[image of music]

shortguiro
guis

[image of music]

longguiro
guil

[image of music]

cabasa
cab

[image of music]

maracas
mar

[image of music]

shortwhistle
whs

[image of music]

longwhistle
whl

[image of music]

handclap
hc

[image of music]

tambourine
tamb

[image of music]

vibraslap
vibs

[image of music]

tamtam
tt

[image of music]

claves
cl

[image of music]

hiwoodblock
wbh

[image of music]

lowoodblock
wbl

[image of music]

opencuica
cuio

[image of music]

mutecuica
cuim

[image of music]

triangle
tri

[image of music]

opentriangle
trio

[image of music]

mutetriangle
trim

[image of music]

oneup
ua

[image of music]

twoup
ub

[image of music]

threeup
uc

[image of music]

fourup
ud

[image of music]

fiveup
ue

[image of music]

onedown
da

[image of music]

twodown
db

[image of music]

threedown
dc

[image of music]

fourdown
dd

[image of music]

fivedown
de

[image of music]


A.16 Glossario tecnico

Un glossario dei termini tecnici e dei concetti usati internamente in LilyPond. Questi termini appaiono nei manuali, nelle mailing list e nel codice sorgente.


alist

Una lista di associazioni – alist per association list –, è una coppia Scheme che associa un valore a una parola chiave: (chiave . valore). Per esempio, in ‘scm/lily.scm’, la lista di associazioni “type-p-name-alist” associa alcuni tipi di predicato (come  ly:music?) ai nomi (come  “music”) in modo che gli errori relativi al controllo del tipo possano essere segnalati con un messaggio che includa il nome del tipo di predicato atteso.


callback

callback indica una routine, funzione o metodo il cui riferimento sia passato come argomento quando si richiama un’altra routine, permettendo così alla routine richiamata di invocarla. La tecnica fa sì che a un livello più basso del software si possa richiamare una funzione definita a un livello più alto. I “callback” sono molto utilizzati in LilyPond per far sì che il codice Scheme a livello utente possa definire quante azioni di basso livello sono eseguite.


closure

In Scheme, si parla di closure (chiusura) quando una funzione, di solito un’espressione lambda, viene passata come variabile. La chiusura contiene il codice della funzione più i riferimenti ai collegamenti lessicali delle variabili libere della funzione (ovvero quelle variabili usate nell’espressione ma definite al di fuori di essa). Quando questa funzione viene applicata a diversi argomenti successivamente, i collegamenti delle variabili libere che sono stati catturati nella chiusura vengono usati per ottenere i valori delle variabili libere da usare nel calcolo. Una caratteristica utile delle chiusure è la conservazione dei valori delle variabili interne tra un’invocazione e l’altra, facendo sì che uno stato possa essere mantenuto.


glyph

Un glifo è una particolare rappresentazione grafica di un carattere tipografico o una combinazione di due caratteri che formano una legatura. Un insieme di glifi con un solo stile e forma costituiscono un tipo di carattere (font), e un insieme di tipi di carattere con vari stili e dimensioni costituiscono una famiglia di caratteri tipografici.

Vedi anche

Guida alla notazione: Tipi di carattere, Caratteri speciali.


grob

Gli oggetti di LilyPond che rappresentano elementi della notazione nell’output – come teste di nota, gambi, legature di portamento e di valore, diteggiature, chiavi, etc. – sono chiamati, in inglese, ‘Layout objects’ (‘Oggetti della formattazione’) o anche ‘GRaphical OBjects’ o grobs in forma breve. Sono rappresentati da istanze della classe Grob.

Vedi anche

Manuale di apprendimento: Oggetti e interfacce, Convenzioni per i nomi di oggetti e proprietà, Proprietà degli oggetti di formattazione.

Guida al funzionamento interno: grob-interface, All layout objects.


immutable

Un oggetto si dice immutabile – in inglese immutable – se il suo stato non può essere modificato dopo la sua creazione, in contrasto con un oggetto variabile, che può essere modificato dopo la sua creazione.

In LilyPond, le proprietà immutabili o condivise definiscono lo stile e il comportamento predefinito dei grob. Sono condivise tra molti oggetti. In apparente contraddizione col loro nome, possono essere modificate con \override e \revert.

Vedi anche

Guida alla notazione: mutable.


interface

Le azioni e le proprietà comuni a un insieme di grob sono raggruppate in un oggetto chiamato grob-interface o semplicemente ‘interface’.

Vedi anche

Manuale di apprendimento: Oggetti e interfacce, Convenzioni per i nomi di oggetti e proprietà, Proprietà presenti nelle interfacce.

Guida alla notazione: Interfacce di formattazione.

Guida al funzionamento interno: Graphical Object Interfaces.


lexer

A lexer is a program which converts a sequence of characters into a sequence of tokens, a process called lexical analysis. The LilyPond lexer converts the stream obtained from an input ‘.ly’ file into a tokenized stream more suited to the next stage of processing - parsing, for which see parser. The LilyPond lexer is built with Flex from the lexer file ‘lily/lexer.ll’ which contains the lexical rules. This file is part of the source code and is not included in the LilyPond binary installation.


mutable

Si dice che un oggetto è variabilemutable in inglese – se il suo stato può essere modificato dopo la sua creazione, in contrasto con un oggetto immutevole, il cui stato viene fissato al momento della sua creazione.

In LilyPond, le proprietà variabili contengono valori specifici di un grob. Di solito, le liste di altri oggetti o i risultati di calcoli sono salvati in proprietà variabili.

Vedi anche

Guida alla notazione: immutable.


output-def

Un’istanza della classe Output-def contiene i metodi e le strutture dei dati associate con un blocco di output. Tali istanze vengono create per i blocchi midi, layout e paper.


parser

Un analizzatore sintattico – in inglese parser – analizza la sequenza di token prodotti da un lexer per determinare la sua struttura grammaticale, raggruppando i token progressivamente in gruppi più ampi in base a certe regole grammaticali. Se la sequenza di token è valida, il risultato finale è l’insieme dei token ordinati a albero, la cui radice è il simbolo iniziale della grammatica. Se ciò non può essere ottenuto, il file non è valido e viene generato un appropriato messaggio di errore. I gruppi sintattici e le regole che li definiscono nella sintassi di LilyPond sono definiti in ‘lily/parser.yy’ e mostrati in Backus Normal Form (BNF) in LilyPond grammar. Questo file viene usato dal generatore di parser Bison per generare il parser durante la compilazione del programma. Fa parte del codice sorgente e non è incluso nell’installazione binaria di LilyPond.


parser variable

Si tratta di variabili definite direttamente in Scheme. Il loro uso da parte degli utente è fortemente scoraggiato, perché la semantica del loro raggio d’azione può creare confusione.

Se il valore di una simile variabile viene cambiato in un file ‘.ly’, la modifica è globale e, se non viene ripristinato esplicitamente, il nuovo valore viene mantenuto fino alla fine del file, agendo su blocchi \score successivi così come su file esterni aggiunti col comando \include. Ciò può portare a conseguenze non volute e in progetti complessi gli errori conseguenti possono essere difficili da individuare.

LilyPond usa le seguenti variabili dell’analizzatore sintattico:


prob

Le proprietà dell’oggetto – prob per PRoperty OBjects – sono istanze della classe Prob, una semplice classe per oggetti che hanno liste associative di proprietà variabili e invariabili e metodi per manipolarle. Le classi Music e Stream_event derivano da Prob. Vengono create istanze della classe Prob anche per conservare il contenuto formattato dei grob di un sistema e i blocchi dei titoli durante la formattazione della pagina.


smob

Gli oggetti Scheme – Smobs per ScheMe OBjects – fanno parte del meccanismo con cui Guile esporta gli oggetti C e C++ in codice Scheme. In LilyPond, gli smob vengono creati dagli oggetti C++ attraverso delle macro. Esistono due tipi di oggetti smob: smob semplici, intesi per oggetti invariabili semplici come i numeri; e smob complessi, usati per oggetti aventi delle identità. Maggiori informazioni si trovano nei sorgenti di LilyPond e precisamente nel file ‘lily/includes/smob.hh’.


stencil

Un’istanza della classe stencil contiene l’informazione necessaria per stampare un oggetto tipografico. È un semplice smob che contiene un riquadro che definisce l’estensione verticale e orizzontale dell’oggetto, e un’espressione Scheme che stamperà l’oggetto quando esaminata. Gli stencil possono essere combinati per formare stencil più complessi, definiti da una gerarchia di espressioni Scheme degli stencil che li compongono.

La proprietà stencil, che connette un grob al suo stencil, è definita nell’interfaccia grob-interface.

Vedi anche

Guida al funzionamento interno: grob-interface.


A.17 Tutte le proprietà di contesto

accidentalGrouping (symbol)

If set to 'voice, accidentals on the same note in different octaves may be horizontally staggered if in different voices.

additionalBassStrings (list)

The additional tablature bass-strings, which will not get a seprate line in TabStaff. It is a list of the pitches of each string (starting with the lowest numbered one).

additionalPitchPrefix (string)

Text with which to prefix additional pitches within a chord name.

aDueText (markup)

Text to print at a unisono passage.

alignAboveContext (string)

Where to insert newly created context in vertical alignment.

alignBassFigureAccidentals (boolean)

If true, then the accidentals are aligned in bass figure context.

alignBelowContext (string)

Where to insert newly created context in vertical alignment.

alternativeNumberingStyle (symbol)

The style of an alternative’s bar numbers. Can be numbers for going back to the same number or numbers-with-letters for going back to the same number with letter suffixes. No setting will not go back in measure-number time.

alternativeRestores (symbol list)

Timing variables that are restored to their value at the start of the first alternative in subsequent alternatives.

associatedVoice (string)

Name of the context (see associatedVoiceType for its type, usually Voice) that has the melody for this Lyrics line.

associatedVoiceType (symbol)

Type of the context that has the melody for this Lyrics line.

autoAccidentals (list)

List of different ways to typeset an accidental.

For determining when to print an accidental, several different rules are tried. The rule that gives the highest number of accidentals is used.

Each entry in the list is either a symbol or a procedure.

symbol

The symbol is the name of the context in which the following rules are to be applied. For example, if context is Score then all staves share accidentals, and if context is Staff then all voices in the same staff share accidentals, but staves do not.

procedure

The procedure represents an accidental rule to be applied to the previously specified context.

The procedure takes the following arguments:

context

The current context to which the rule should be applied.

pitch

The pitch of the note to be evaluated.

barnum

The current bar number.

measurepos

The current measure position.

The procedure returns a pair of booleans. The first states whether an extra natural should be added. The second states whether an accidental should be printed. (#t . #f) does not make sense.

autoBeamCheck (procedure)

A procedure taking three arguments, context, dir [start/stop (-1 or 1)], and test [shortest note in the beam]. A non-#f return value starts or stops the auto beam.

autoBeaming (boolean)

If set to true then beams are generated automatically.

autoCautionaries (list)

List similar to autoAccidentals, but it controls cautionary accidentals rather than normal ones. Both lists are tried, and the one giving the most accidentals wins. In case of draw, a normal accidental is typeset.

automaticBars (boolean)

If set to false then bar lines will not be printed automatically; they must be explicitly created with a \bar command. Unlike the \cadenzaOn keyword, measures are still counted. Bar line generation will resume according to that count if this property is unset.

barAlways (boolean)

If set to true a bar line is drawn after each note.

barCheckSynchronize (boolean)

If true then reset measurePosition when finding a bar check.

barNumberFormatter (procedure)

A procedure that takes a bar number, measure position, and alternative number and returns a markup of the bar number to print.

barNumberVisibility (procedure)

A procedure that takes a bar number and a measure position and returns whether the corresponding bar number should be printed. Note that the actual print-out of bar numbers is controlled with the break-visibility property.

The following procedures are predefined:

all-bar-numbers-visible

Enable bar numbers for all bars, including the first one and broken bars (which get bar numbers in parentheses).

first-bar-number-invisible

Enable bar numbers for all bars (including broken bars) except the first one. If the first bar is broken, it doesn’t get a bar number either.

first-bar-number-invisible-save-broken-bars

Enable bar numbers for all bars (including broken bars) except the first one. A broken first bar gets a bar number.

first-bar-number-invisible-and-no-parenthesized-bar-numbers

Enable bar numbers for all bars except the first bar and broken bars. This is the default.

(every-nth-bar-number-visible n)

Assuming n is value 2, for example, this enables bar numbers for bars 2, 4, 6, etc.

(modulo-bar-number-visible n m)

If bar numbers 1, 4, 7, etc., should be enabled, n (the modulo) must be set to 3 and m (the division remainder) to 1.

baseMoment (moment)

Smallest unit of time that will stand on its own as a subdivided section.

bassFigureFormatFunction (procedure)

A procedure that is called to produce the formatting for a BassFigure grob. It takes a list of BassFigureEvents, a context, and the grob to format.

beamExceptions (list)

An alist of exceptions to autobeam rules that normally end on beats.

beamHalfMeasure (boolean)

Whether to allow a beam to begin halfway through the measure in triple time, which could look like 6/8.

beatStructure (list)

List of baseMoments that are combined to make beats.

chordChanges (boolean)

Only show changes in chords scheme?

chordNameExceptions (list)

An alist of chord exceptions. Contains (chord . markup) entries.

chordNameExceptionsFull (list)

An alist of full chord exceptions. Contains (chord . markup) entries.

chordNameExceptionsPartial (list)

An alist of partial chord exceptions. Contains (chord . (prefix-markup suffix-markup)) entries.

chordNameFunction (procedure)

The function that converts lists of pitches to chord names.

chordNameLowercaseMinor (boolean)

Downcase roots of minor chords?

chordNameSeparator (markup)

The markup object used to separate parts of a chord name.

chordNoteNamer (procedure)

A function that converts from a pitch object to a text markup. Used for single pitches.

chordPrefixSpacer (number)

The space added between the root symbol and the prefix of a chord name.

chordRootNamer (procedure)

A function that converts from a pitch object to a text markup. Used for chords.

clefGlyph (string)

Name of the symbol within the music font.

clefPosition (number)

Where should the center of the clef symbol go, measured in half staff spaces from the center of the staff.

clefTransposition (integer)

Add this much extra transposition. Values of 7 and -7 are common.

clefTranspositionFormatter (procedure)

A procedure that takes the Transposition number as a string and the style as a symbol and returns a markup.

clefTranspositionStyle (symbol)

Determines the way the ClefModifier grob is displayed. Possible values are ‘default’, ‘parenthesized’ and ‘bracketed’.

completionBusy (boolean)

Whether a completion-note head is playing.

completionFactor (an exact rational or procedure)

When Completion_heads_engraver and Completion_rest_engraver need to split a note or rest with a scaled duration, such as c2*3, this specifies the scale factor to use for the newly-split notes and rests created by the engraver.

If #f, the completion engraver uses the scale-factor of each duration being split.

If set to a callback procedure, that procedure is called with the context of the completion engraver, and the duration to be split.

completionUnit (moment)

Sub-bar unit of completion.

connectArpeggios (boolean)

If set, connect arpeggios across piano staff.

countPercentRepeats (boolean)

If set, produce counters for percent repeats.

createKeyOnClefChange (boolean)

Print a key signature whenever the clef is changed.

createSpacing (boolean)

Create StaffSpacing objects? Should be set for staves.

crescendoSpanner (symbol)

The type of spanner to be used for crescendi. Available values are ‘hairpin’ and ‘text’. If unset, a hairpin crescendo is used.

crescendoText (markup)

The text to print at start of non-hairpin crescendo, i.e., ‘cresc.’.

cueClefGlyph (string)

Name of the symbol within the music font.

cueClefPosition (number)

Where should the center of the clef symbol go, measured in half staff spaces from the center of the staff.

cueClefTransposition (integer)

Add this much extra transposition. Values of 7 and -7 are common.

cueClefTranspositionFormatter (procedure)

A procedure that takes the Transposition number as a string and the style as a symbol and returns a markup.

cueClefTranspositionStyle (symbol)

Determines the way the ClefModifier grob is displayed. Possible values are ‘default’, ‘parenthesized’ and ‘bracketed’.

currentBarNumber (integer)

Contains the current barnumber. This property is incremented at every bar line.

decrescendoSpanner (symbol)

The type of spanner to be used for decrescendi. Available values are ‘hairpin’ and ‘text’. If unset, a hairpin decrescendo is used.

decrescendoText (markup)

The text to print at start of non-hairpin decrescendo, i.e., ‘dim.’.

defaultBarType (string)

Set the default type of bar line. See whichBar for information on available bar types.

This variable is read by Timing_translator at Score level.

defaultStrings (list)

A list of strings to use in calculating frets for tablatures and fretboards if no strings are provided in the notes for the current moment.

doubleRepeatSegnoType (string)

Set the default bar line for the combinations double repeat with segno. Default is ‘:|.S.|:’.

doubleRepeatType (string)

Set the default bar line for double repeats.

doubleSlurs (boolean)

If set, two slurs are created for every slurred note, one above and one below the chord.

drumPitchTable (hash table)

A table mapping percussion instruments (symbols) to pitches.

drumStyleTable (hash table)

A hash table which maps drums to layout settings. Predefined values: ‘drums-style’, ‘agostini-drums-style’, ‘timbales-style’, ‘congas-style’, ‘bongos-style’, and ‘percussion-style’.

The layout style is a hash table, containing the drum-pitches (e.g., the symbol ‘hihat’) as keys, and a list (notehead-style script vertical-position) as values.

endRepeatSegnoType (string)

Set the default bar line for the combinations ending of repeat with segno. Default is ‘:|.S’.

endRepeatType (string)

Set the default bar line for the ending of repeats.

explicitClefVisibility (vector)

break-visibility’ function for clef changes.

explicitCueClefVisibility (vector)

break-visibility’ function for cue clef changes.

explicitKeySignatureVisibility (vector)

break-visibility’ function for explicit key changes. ‘\override’ of the break-visibility property will set the visibility for normal (i.e., at the start of the line) key signatures.

extendersOverRests (boolean)

Whether to continue extenders as they cross a rest.

extraNatural (boolean)

Whether to typeset an extra natural sign before accidentals that reduce the effect of a previous alteration.

figuredBassAlterationDirection (direction)

Where to put alterations relative to the main figure.

figuredBassCenterContinuations (boolean)

Whether to vertically center pairs of extender lines. This does not work with three or more lines.

figuredBassFormatter (procedure)

A routine generating a markup for a bass figure.

figuredBassPlusDirection (direction)

Where to put plus signs relative to the main figure.

fingeringOrientations (list)

A list of symbols, containing ‘left’, ‘right’, ‘up’ and/or ‘down’. This list determines where fingerings are put relative to the chord being fingered.

firstClef (boolean)

If true, create a new clef when starting a staff.

followVoice (boolean)

If set, note heads are tracked across staff switches by a thin line.

fontSize (number)

The relative size of all grobs in a context.

forbidBreak (boolean)

If set to #t, prevent a line break at this point.

forceClef (boolean)

Show clef symbol, even if it has not changed. Only active for the first clef after the property is set, not for the full staff.

fretLabels (list)

A list of strings or Scheme-formatted markups containing, in the correct order, the labels to be used for lettered frets in tablature.

glissandoMap (list)

A map in the form of ’((source1 . target1) (source2 . target2) (sourcen . targetn)) showing the glissandi to be drawn for note columns. The value ’() will default to ’((0 . 0) (1 . 1) (n . n)), where n is the minimal number of note-heads in the two note columns between which the glissandi occur.

gridInterval (moment)

Interval for which to generate GridPoints.

handleNegativeFrets (symbol)

How the automatic fret calculator should handle calculated negative frets. Values include 'ignore, to leave them out of the diagram completely, 'include, to include them as calculated, and 'recalculate, to ignore the specified string and find a string where they will fit with a positive fret number.

harmonicAccidentals (boolean)

If set, harmonic notes in chords get accidentals.

harmonicDots (boolean)

If set, harmonic notes in dotted chords get dots.

highStringOne (boolean)

Whether the first string is the string with highest pitch on the instrument. This used by the automatic string selector for tablature notation.

ignoreBarChecks (boolean)

Ignore bar checks.

ignoreFiguredBassRest (boolean)

Don’t swallow rest events.

ignoreMelismata (boolean)

Ignore melismata for this Lyrics line.

implicitBassFigures (list)

A list of bass figures that are not printed as numbers, but only as extender lines.

includeGraceNotes (boolean)

Do not ignore grace notes for Lyrics.

initialTimeSignatureVisibility (vector)

break visibility for the initial time signature.

instrumentCueName (markup)

The name to print if another instrument is to be taken.

instrumentEqualizer (procedure)

A function taking a string (instrument name), and returning a (min . max) pair of numbers for the loudness range of the instrument.

instrumentName (markup)

The name to print left of a staff. The instrumentName property labels the staff in the first system, and the shortInstrumentName property labels following lines.

instrumentTransposition (pitch)

Define the transposition of the instrument. Its value is the pitch that sounds when the instrument plays written middle C. This is used to transpose the MIDI output, and \quotes.

internalBarNumber (integer)

Contains the current barnumber. This property is used for internal timekeeping, among others by the Accidental_engraver.

keepAliveInterfaces (list)

A list of symbols, signifying grob interfaces that are worth keeping a staff with remove-empty set around for.

keyAlterationOrder (list)

An alist that defines in what order alterations should be printed. The format is (step . alter), where step is a number from 0 to 6 and alter from -2 (sharp) to 2 (flat).

keyAlterations (list)

The current key signature. This is an alist containing (step . alter) or ((octave . step) . alter), where step is a number in the range 0 to 6 and alter a fraction, denoting alteration. For alterations, use symbols, e.g. keyAlterations = #`((6 . ,FLAT)).

lyricMelismaAlignment (number)

Alignment to use for a melisma syllable.

magnifyStaffValue (positive number)

The most recent value set with \magnifyStaff.

majorSevenSymbol (markup)

How should the major 7th be formatted in a chord name?

markFormatter (procedure)

A procedure taking as arguments the context and the rehearsal mark. It should return the formatted mark as a markup object.

maximumFretStretch (number)

Don’t allocate frets further than this from specified frets.

measureLength (moment)

Length of one measure in the current time signature.

measurePosition (moment)

How much of the current measure have we had. This can be set manually to create incomplete measures.

melismaBusyProperties (list)

A list of properties (symbols) to determine whether a melisma is playing. Setting this property will influence how lyrics are aligned to notes. For example, if set to '(melismaBusy beamMelismaBusy), only manual melismata and manual beams are considered. Possible values include melismaBusy, slurMelismaBusy, tieMelismaBusy, and beamMelismaBusy.

metronomeMarkFormatter (procedure)

How to produce a metronome markup. Called with two arguments: a TempoChangeEvent and context.

middleCClefPosition (number)

The position of the middle C, as determined only by the clef. This can be calculated by looking at clefPosition and clefGlyph.

middleCCuePosition (number)

The position of the middle C, as determined only by the clef of the cue notes. This can be calculated by looking at cueClefPosition and cueClefGlyph.

middleCOffset (number)

The offset of middle C from the position given by middleCClefPosition This is used for ottava brackets.

middleCPosition (number)

The place of the middle C, measured in half staff-spaces. Usually determined by looking at middleCClefPosition and middleCOffset.

midiBalance (number)

Stereo balance for the MIDI channel associated with the current context. Ranges from -1 to 1, where the values -1 (#LEFT), 0 (#CENTER) and 1 (#RIGHT) correspond to leftmost emphasis, center balance, and rightmost emphasis, respectively.

midiChannelMapping (symbol)

How to map MIDI channels: per staff (default), instrument or voice.

midiChorusLevel (number)

Chorus effect level for the MIDI channel associated with the current context. Ranges from 0 to 1 (0=off, 1=full effect).

midiExpression (number)

Expression control for the MIDI channel associated with the current context. Ranges from 0 to 1 (0=off, 1=full effect).

midiInstrument (string)

Name of the MIDI instrument to use.

midiMaximumVolume (number)

Analogous to midiMinimumVolume.

midiMergeUnisons (boolean)

If true, output only one MIDI note-on event when notes with the same pitch, in the same MIDI-file track, overlap.

midiMinimumVolume (number)

Set the minimum loudness for MIDI. Ranges from 0 to 1.

midiPanPosition (number)

Pan position for the MIDI channel associated with the current context. Ranges from -1 to 1, where the values -1 (#LEFT), 0 (#CENTER) and 1 (#RIGHT) correspond to hard left, center, and hard right, respectively.

midiReverbLevel (number)

Reverb effect level for the MIDI channel associated with the current context. Ranges from 0 to 1 (0=off, 1=full effect).

minimumFret (number)

The tablature auto string-selecting mechanism selects the highest string with a fret at least minimumFret.

minimumPageTurnLength (moment)

Minimum length of a rest for a page turn to be allowed.

minimumRepeatLengthForPageTurn (moment)

Minimum length of a repeated section for a page turn to be allowed within that section.

minorChordModifier (markup)

Markup displayed following the root for a minor chord

noChordSymbol (markup)

Markup to be displayed for rests in a ChordNames context.

noteToFretFunction (procedure)

Convert list of notes and list of defined strings to full list of strings and fret numbers. Parameters: The context, a list of note events, a list of tabstring events, and the fretboard grob if a fretboard is desired.

nullAccidentals (boolean)

The Accidental_engraver generates no accidentals for notes in contexts were this is set. In addition to supressing the printed accidental, this option removes any effect the note would have had on accidentals in other voices.

ottavation (markup)

If set, the text for an ottava spanner. Changing this creates a new text spanner.

output (music output)

The output produced by a score-level translator during music interpretation.

partCombineForced (symbol)

Override for the partcombine decision. Can be apart, chords, unisono, solo1, or solo2.

partCombineTextsOnNote (boolean)

Print part-combine texts only on the next note rather than immediately on rests or skips.

pedalSostenutoStrings (list)

See pedalSustainStrings.

pedalSostenutoStyle (symbol)

See pedalSustainStyle.

pedalSustainStrings (list)

A list of strings to print for sustain-pedal. Format is (up updown down), where each of the three is the string to print when this is done with the pedal.

pedalSustainStyle (symbol)

A symbol that indicates how to print sustain pedals: text, bracket or mixed (both).

pedalUnaCordaStrings (list)

See pedalSustainStrings.

pedalUnaCordaStyle (symbol)

See pedalSustainStyle.

predefinedDiagramTable (hash table)

The hash table of predefined fret diagrams to use in FretBoards.

printKeyCancellation (boolean)

Print restoration alterations before a key signature change.

printOctaveNames (boolean)

Print octave marks for the NoteNames context.

printPartCombineTexts (boolean)

Set ‘Solo’ and ‘A due’ texts in the part combiner?

proportionalNotationDuration (moment)

Global override for shortest-playing duration. This is used for switching on proportional notation.

rehearsalMark (integer)

The last rehearsal mark printed.

repeatCommands (list)

This property is a list of commands of the form (list 'volta x), where x is a string or #f. 'end-repeat is also accepted as a command.

repeatCountVisibility (procedure)

A procedure taking as arguments an integer and context, returning whether the corresponding percent repeat number should be printed when countPercentRepeats is set.

restCompletionBusy (boolean)

Signal whether a completion-rest is active.

restNumberThreshold (number)

If a multimeasure rest has more measures than this, a number is printed.

restrainOpenStrings (boolean)

Exclude open strings from the automatic fret calculator.

searchForVoice (boolean)

Signal whether a search should be made of all contexts in the context hierarchy for a voice to provide rhythms for the lyrics.

segnoType (string)

Set the default bar line for a requested segno. Default is ‘S’.

shapeNoteStyles (vector)

Vector of symbols, listing style for each note head relative to the tonic (qv.) of the scale.

shortInstrumentName (markup)

See instrumentName.

shortVocalName (markup)

Name of a vocal line, short version.

skipBars (boolean)

If set to true, then skip the empty bars that are produced by multimeasure notes and rests. These bars will not appear on the printed output. If not set (the default), multimeasure notes and rests expand into their full length, printing the appropriate number of empty bars so that synchronization with other voices is preserved.

{
  r1 r1*3 R1*3
  \set Score.skipBars= ##t
  r1*3 R1*3
}
skipTypesetting (boolean)

If true, no typesetting is done, speeding up the interpretation phase. Useful for debugging large scores.

slashChordSeparator (markup)

The markup object used to separate a chord name from its root note in case of inversions or slash chords.

soloIIText (markup)

The text for the start of a solo for voice ‘two’ when part-combining.

soloText (markup)

The text for the start of a solo when part-combining.

squashedPosition (integer)

Vertical position of squashing for Pitch_squash_engraver.

staffLineLayoutFunction (procedure)

Layout of staff lines, traditional, or semitone.

stanza (markup)

Stanza ‘number’ to print before the start of a verse. Use in Lyrics context.

startRepeatSegnoType (string)

Set the default bar line for the combinations beginning of repeat with segno. Default is ‘S.|:’.

startRepeatType (string)

Set the default bar line for the beginning of repeats.

stemLeftBeamCount (integer)

Specify the number of beams to draw on the left side of the next note. Overrides automatic beaming. The value is only used once, and then it is erased.

stemRightBeamCount (integer)

See stemLeftBeamCount.

strictBeatBeaming (boolean)

Should partial beams reflect the beat structure even if it causes flags to hang out?

stringNumberOrientations (list)

See fingeringOrientations.

stringOneTopmost (boolean)

Whether the first string is printed on the top line of the tablature.

stringTunings (list)

The tablature strings tuning. It is a list of the pitches of each string (starting with the lowest numbered one).

strokeFingerOrientations (list)

See fingeringOrientations.

subdivideBeams (boolean)

If set, multiple beams will be subdivided at baseMoment positions by only drawing one beam over the beat.

suggestAccidentals (boolean)

If set, accidentals are typeset as cautionary suggestions over the note.

supportNonIntegerFret (boolean)

If set in Score the TabStaff will print micro-tones as ‘

suspendRestMerging (boolean)

When using the Merge_rest_engraver do not merge rests when this is set to true.

systemStartDelimiter (symbol)

Which grob to make for the start of the system/staff? Set to SystemStartBrace, SystemStartBracket or SystemStartBar.

systemStartDelimiterHierarchy (pair)

A nested list, indicating the nesting of a start delimiters.

tablatureFormat (procedure)

A function formatting a tablature note head. Called with three arguments: context, string number and, fret number. It returns the text as a markup.

tabStaffLineLayoutFunction (procedure)

A function determining the staff position of a tablature note head. Called with two arguments: the context and the string.

tempoHideNote (boolean)

Hide the note = count in tempo marks.

tempoWholesPerMinute (moment)

The tempo in whole notes per minute.

tieWaitForNote (boolean)

If true, tied notes do not have to follow each other directly. This can be used for writing out arpeggios.

timeSignatureFraction (fraction, as pair)

A pair of numbers, signifying the time signature. For example, '(4 . 4) is a 4/4 time signature.

timeSignatureSettings (list)

A nested alist of settings for time signatures. Contains elements for various time signatures. The element for each time signature contains entries for baseMoment, beatStructure, and beamExceptions.

timing (boolean)

Keep administration of measure length, position, bar number, etc.? Switch off for cadenzas.

tonic (pitch)

The tonic of the current scale.

topLevelAlignment (boolean)

If true, the Vertical_align_engraver will create a VerticalAlignment; otherwise, it will create a StaffGrouper

tupletFullLength (boolean)

If set, the tuplet is printed up to the start of the next note.

tupletFullLengthNote (boolean)

If set, end at the next note, otherwise end on the matter (time signatures, etc.) before the note.

tupletSpannerDuration (moment)

Normally, a tuplet bracket is as wide as the \times expression that gave rise to it. By setting this property, you can make brackets last shorter.

{
  \set tupletSpannerDuration = #(ly:make-moment 1 4)
  \times 2/3 { c8 c c c c c }
}
useBassFigureExtenders (boolean)

Whether to use extender lines for repeated bass figures.

vocalName (markup)

Name of a vocal line.

voltaSpannerDuration (moment)

This specifies the maximum duration to use for the brackets printed for \alternative. This can be used to shrink the length of brackets in the situation where one alternative is very large.

whichBar (string)

This property is read to determine what type of bar line to create.

Example:

\set Staff.whichBar = ".|:"

This will create a start-repeat bar in this staff only. Valid values are described in ‘scm/bar-line.scm’.


A.18 Proprietà della formattazione

add-stem-support (boolean)

If set, the Stem object is included in this script’s support.

after-line-breaking (boolean)

Dummy property, used to trigger callback for after-line-breaking.

align-dir (direction)

Which side to align? -1: left side, 0: around center of width, 1: right side.

allow-loose-spacing (boolean)

If set, column can be detached from main spacing.

allow-span-bar (boolean)

If false, no inter-staff bar line will be created below this bar line.

alteration (number)

Alteration numbers for accidental.

alteration-alist (list)

List of (pitch . accidental) pairs for key signature.

annotation (string)

Annotate a grob for debug purposes.

annotation-balloon (boolean)

Print the balloon around an annotation.

annotation-line (boolean)

Print the line from an annotation to the grob that it annotates.

arpeggio-direction (direction)

If set, put an arrow on the arpeggio squiggly line.

arrow-length (number)

Arrow length.

arrow-width (number)

Arrow width.

auto-knee-gap (dimension, in staff space)

If a gap is found between note heads where a horizontal beam fits that is larger than this number, make a kneed beam.

automatically-numbered (boolean)

Should a footnote be automatically numbered?

average-spacing-wishes (boolean)

If set, the spacing wishes are averaged over staves.

avoid-note-head (boolean)

If set, the stem of a chord does not pass through all note heads, but starts at the last note head.

avoid-scripts (boolean)

If set, a tuplet bracket avoids the scripts associated with the note heads it encompasses.

avoid-slur (symbol)

Method of handling slur collisions. Choices are inside, outside, around, and ignore. inside adjusts the slur if needed to keep the grob inside the slur. outside moves the grob vertically to the outside of the slur. around moves the grob vertically to the outside of the slur only if there is a collision. ignore does not move either. In grobs whose notational significance depends on vertical position (such as accidentals, clefs, etc.), outside and around behave like ignore.

axes (list)

List of axis numbers. In the case of alignment grobs, this should contain only one number.

bar-extent (pair of numbers)

The Y-extent of the actual bar line. This may differ from Y-extent because it does not include the dots in a repeat bar line.

base-shortest-duration (moment)

Spacing is based on the shortest notes in a piece. Normally, pieces are spaced as if notes at least as short as this are present.

baseline-skip (dimension, in staff space)

Distance between base lines of multiple lines of text.

beam-thickness (dimension, in staff space)

Beam thickness, measured in staff-space units.

beam-width (dimension, in staff space)

Width of the tremolo sign.

beamed-stem-shorten (list)

How much to shorten beamed stems, when their direction is forced. It is a list, since the value is different depending on the number of flags and beams.

beaming (pair)

Pair of number lists. Each number list specifies which beams to make. 0 is the central beam, 1 is the next beam toward the note, etc. This information is used to determine how to connect the beaming patterns from stem to stem inside a beam.

beamlet-default-length (pair)

A pair of numbers. The first number specifies the default length of a beamlet that sticks out of the left hand side of this stem; the second number specifies the default length of the beamlet to the right. The actual length of a beamlet is determined by taking either the default length or the length specified by beamlet-max-length-proportion, whichever is smaller.

beamlet-max-length-proportion (pair)

The maximum length of a beamlet, as a proportion of the distance between two adjacent stems.

before-line-breaking (boolean)

Dummy property, used to trigger a callback function.

between-cols (pair)

Where to attach a loose column to.

bound-details (list)

An alist of properties for determining attachments of spanners to edges.

bound-padding (number)

The amount of padding to insert around spanner bounds.

bracket-flare (pair of numbers)

A pair of numbers specifying how much edges of brackets should slant outward. Value 0.0 means straight edges.

bracket-visibility (boolean or symbol)

This controls the visibility of the tuplet bracket. Setting it to false prevents printing of the bracket. Setting the property to if-no-beam makes it print only if there is no beam associated with this tuplet bracket.

break-align-anchor (number)

Grobs aligned to this breakable item will have their X-offsets shifted by this number. In bar lines, for example, this is used to position grobs relative to the (visual) center of the bar line.

break-align-anchor-alignment (number)

Read by ly:break-aligned-interface::calc-extent-aligned-anchor for aligning an anchor to a grob’s extent.

break-align-orders (vector)

This is a vector of 3 lists: #(end-of-line unbroken start-of-line). Each list contains break-align symbols that specify an order of breakable items (see break-alignment-interface).

For example, this places time signatures before clefs:

\override Score.BreakAlignment.break-align-orders =
  #(make-vector 3 '(left-edge
                    cue-end-clef
                    ambitus
                    breathing-sign
                    time-signature
                    clef
                    cue-clef
                    staff-bar
                    key-cancellation
                    key-signature
                    custos))
break-align-symbol (symbol)

This key is used for aligning, ordering, and spacing breakable items. See break-alignment-interface.

break-align-symbols (list)

A list of break-align symbols that determines which breakable items to align this to. If the grob selected by the first symbol in the list is invisible due to break-visibility, we will align to the next grob (and so on). Choices are listed in break-alignment-interface.

break-overshoot (pair of numbers)

How much does a broken spanner stick out of its bounds?

break-visibility (vector)

A vector of 3 booleans, #(end-of-line unbroken begin-of-line). #t means visible, #f means killed.

breakable (boolean)

Allow breaks here.

broken-bound-padding (number)

The amount of padding to insert when a spanner is broken at a line break.

chord-dots-limit (integer)

Limits the column of dots on each chord to the height of the chord plus chord-dots-limit staff-positions.

circled-tip (boolean)

Put a circle at start/end of hairpins (al/del niente).

clef-alignments (list)

An alist of parent-alignments that should be used for clef modifiers with various clefs

clip-edges (boolean)

Allow outward pointing beamlets at the edges of beams?

collapse-height (dimension, in staff space)

Minimum height of system start delimiter. If equal or smaller, the bracket/brace/line is removed.

collision-interfaces (list)

A list of interfaces for which automatic beam-collision resolution is run.

collision-voice-only (boolean)

Does automatic beam collsion apply only to the voice in which the beam was created?

color (color)

The color of this grob.

common-shortest-duration (moment)

The most common shortest note length. This is used in spacing. Enlarging this sets the score tighter.

concaveness (number)

A beam is concave if its inner stems are closer to the beam than the two outside stems. This number is a measure of the closeness of the inner stems. It is used for damping the slope of the beam.

connect-to-neighbor (pair)

Pair of booleans, indicating whether this grob looks as a continued break.

control-points (list of number pairs)

List of offsets (number pairs) that form control points for the tie, slur, or bracket shape. For Béziers, this should list the control points of a third-order Bézier curve.

count-from (integer)

The first measure in a measure count receives this number. The following measures are numbered in increments from this initial value.

damping (number)

Amount of beam slope damping.

dash-definition (pair)

List of dash-elements defining the dash structure. Each dash-element has a starting t value, an ending t-value, a dash-fraction, and a dash-period.

dash-fraction (number)

Size of the dashes, relative to dash-period. Should be between 0.1 and 1.0 (continuous line). If set to 0.0, a dotted line is produced

dash-period (number)

The length of one dash together with whitespace. If negative, no line is drawn at all.

default-direction (direction)

Direction determined by note head positions.

default-staff-staff-spacing (list)

The settings to use for staff-staff-spacing when it is unset, for ungrouped staves and for grouped staves that do not have the relevant StaffGrouper property set (staff-staff-spacing or staffgroup-staff-spacing).

details (list)

Alist of parameters for detailed grob behavior. More information on the allowed parameters for a grob can be found by looking at the top of the Internals Reference page for each interface having a details property.

digit-names (vector)

Names for string finger digits.

direction (direction)

If side-axis is 0 (or X), then this property determines whether the object is placed LEFT, CENTER or RIGHT with respect to the other object. Otherwise, it determines whether the object is placed UP, CENTER or DOWN. Numerical values may also be used: UP=1, DOWN=-1, LEFT=-1, RIGHT=1, CENTER=0.

dot-count (integer)

The number of dots.

dot-negative-kern (number)

The space to remove between a dot and a slash in percent repeat glyphs. Larger values bring the two elements closer together.

dot-placement-list (list)

List consisting of (description string-number fret-number finger-number) entries used to define fret diagrams.

double-stem-separation (number)

The distance between the two stems of a half note in tablature when using \tabFullNotation, not counting the width of the stems themselves, expressed as a multiple of the default height of a staff-space in the traditional five-line staff.

duration-log (integer)

The 2-log of the note head duration, i.e., 0 = whole note, 1 = half note, etc.

eccentricity (number)

How asymmetrical to make a slur. Positive means move the center to the right.

edge-height (pair)

A pair of numbers specifying the heights of the vertical edges: (left-height . right-height).

edge-text (pair)

A pair specifying the texts to be set at the edges: (left-text . right-text).

expand-limit (integer)

Maximum number of measures expanded in church rests.

extra-dy (number)

Slope glissandi this much extra.

extra-offset (pair of numbers)

A pair representing an offset. This offset is added just before outputting the symbol, so the typesetting engine is completely oblivious to it. The values are measured in staff-space units of the staff’s StaffSymbol.

extra-spacing-height (pair of numbers)

In the horizontal spacing problem, we increase the height of each item by this amount (by adding the ‘car’ to the bottom of the item and adding the ‘cdr’ to the top of the item). In order to make a grob infinitely high (to prevent the horizontal spacing problem from placing any other grobs above or below this grob), set this to (-inf.0 . +inf.0).

extra-spacing-width (pair of numbers)

In the horizontal spacing problem, we pad each item by this amount (by adding the ‘car’ on the left side of the item and adding the ‘cdr’ on the right side of the item). In order to make a grob take up no horizontal space at all, set this to (+inf.0 . -inf.0).

flag-count (number)

The number of tremolo beams.

flag-style (symbol)

The style of the flag to be used with MetronomeMark. Available are 'modern-straight-flag, 'old-straight-flag, flat-flag, mensural and 'default

flat-positions (list)

Flats in key signatures are placed within the specified ranges of staff-positions. The general form is a list of pairs, with one pair for each type of clef, in order of the staff-position at which each clef places C: (alto treble tenor soprano baritone mezzosoprano bass). If the list contains a single element it applies for all clefs. A single number in place of a pair sets accidentals within the octave ending at that staff-position.

font-encoding (symbol)

The font encoding is the broadest category for selecting a font. Currently, only lilypond’s system fonts (Emmentaler) are using this property. Available values are fetaMusic (Emmentaler), fetaBraces, fetaText (Emmentaler).

font-family (symbol)

The font family is the broadest category for selecting text fonts. Options include: sans, roman.

font-features (list)

Opentype features.

font-name (string)

Specifies a file name (without extension) of the font to load. This setting overrides selection using font-family, font-series and font-shape.

font-series (symbol)

Select the series of a font. Choices include medium, bold, bold-narrow, etc.

font-shape (symbol)

Select the shape of a font. Choices include upright, italic, caps.

font-size (number)

The font size, compared to the ‘normal’ size. 0 is style-sheet’s normal size, -1 is smaller, +1 is bigger. Each step of 1 is approximately 12% larger; 6 steps are exactly a factor 2 larger. If the context property fontSize is set, its value is added to this before the glyph is printed. Fractional values are allowed.

footnote (boolean)

Should this be a footnote or in-note?

footnote-music (music)

Music creating a footnote.

footnote-text (markup)

A footnote for the grob.

force-hshift (number)

This specifies a manual shift for notes in collisions. The unit is the note head width of the first voice note. This is used by note-collision-interface.

forced-spacing (number)

Spacing forced between grobs, used in various ligature engravers.

fraction (fraction, as pair)

Numerator and denominator of a time signature object.

french-beaming (boolean)

Use French beaming style for this stem. The stem stops at the innermost beams.

fret-diagram-details (list)

An alist of detailed grob properties for fret diagrams. Each alist entry consists of a (property . value) pair. The properties which can be included in fret-diagram-details include the following:

  • barre-type – Type of barre indication used. Choices include curved, straight, and none. Default curved.
  • capo-thickness – Thickness of capo indicator, in multiples of fret-space. Default value 0.5.
  • dot-color – Color of dots. Options include black and white. Default black.
  • dot-label-font-mag – Magnification for font used to label fret dots. Default value 1.
  • dot-position – Location of dot in fret space. Default 0.6 for dots without labels, 0.95-dot-radius for dots with labels.
  • dot-radius – Radius of dots, in terms of fret spaces. Default value 0.425 for labeled dots, 0.25 for unlabeled dots.
  • finger-code – Code for the type of fingering indication used. Options include none, in-dot, and below-string. Default none for markup fret diagrams, below-string for FretBoards fret diagrams.
  • fret-count – The number of frets. Default 4.
  • fret-distance – Multiplier to adjust the distance between frets. Default 1.0.
  • fret-label-custom-format – The format string to be used label the lowest fret number, when number-type equals to custom. Default "~a".
  • fret-label-font-mag – The magnification of the font used to label the lowest fret number. Default 0.5.
  • fret-label-vertical-offset – The offset of the fret label from the center of the fret in direction parallel to strings. Default 0.
  • fret-label-horizontal-offset – The offset of the fret label from the center of the fret in direction orthogonal to strings. Default 0.
  • paren-padding – The padding for the parenthesis. Default 0.05.
  • label-dir – Side to which the fret label is attached. -1, LEFT, or DOWN for left or down; 1, RIGHT, or UP for right or up. Default RIGHT.
  • mute-string – Character string to be used to indicate muted string. Default "x".
  • number-type – Type of numbers to use in fret label. Choices include roman-lower, roman-upper, arabic and custom. In the later case, the format string is supplied by the fret-label-custom-format property. Default roman-lower.
  • open-string – Character string to be used to indicate open string. Default "o".
  • orientation – Orientation of fret-diagram. Options include normal, landscape, and opposing-landscape. Default normal.
  • string-count – The number of strings. Default 6.
  • string-distance – Multiplier to adjust the distance between strings. Default 1.0.
  • string-label-font-mag – The magnification of the font used to label fingerings at the string, rather than in the dot. Default value 0.6 for normal orientation, 0.5 for landscape and opposing-landscape.
  • string-thickness-factor – Factor for changing thickness of each string in the fret diagram. Thickness of string k is given by thickness * (1+string-thickness-factor) ^ (k-1). Default 0.
  • top-fret-thickness – The thickness of the top fret line, as a multiple of the standard thickness. Default value 3.
  • xo-font-magnification – Magnification used for mute and open string indicators. Default value 0.5.
  • xo-padding – Padding for open and mute indicators from top fret. Default value 0.25.
full-length-padding (number)

How much padding to use at the right side of a full-length tuplet bracket.

full-length-to-extent (boolean)

Run to the extent of the column for a full-length tuplet bracket.

full-measure-extra-space (number)

Extra space that is allocated at the beginning of a measure with only one note. This property is read from the NonMusicalPaperColumn that begins the measure.

full-size-change (boolean)

Don’t make a change clef smaller.

gap (dimension, in staff space)

Size of a gap in a variable symbol.

gap-count (integer)

Number of gapped beams for tremolo.

glissando-skip (boolean)

Should this NoteHead be skipped by glissandi?

glyph (string)

A string determining what ‘style’ of glyph is typeset. Valid choices depend on the function that is reading this property.

In combination with (span) bar lines, it is a string resembling the bar line appearance in ASCII form.

glyph-name (string)

The glyph name within the font.

In the context of (span) bar lines, glyph-name represents a processed form of glyph, where decisions about line breaking etc. are already taken.

glyph-name-alist (list)

An alist of key-string pairs.

graphical (boolean)

Display in graphical (vs. text) form.

grow-direction (direction)

Crescendo or decrescendo?

hair-thickness (number)

Thickness of the thin line in a bar line, expressed as a multiple of the default staff-line thickness (i.e. the visual output is not influenced by changes to Staff.StaffSymbol.thickness).

harp-pedal-details (list)

An alist of detailed grob properties for harp pedal diagrams. Each alist entry consists of a (property . value) pair. The properties which can be included in harp-pedal-details include the following:

  • box-offset – Vertical shift of the center of flat/sharp pedal boxes above/below the horizontal line. Default value 0.8.
  • box-width – Width of each pedal box. Default value 0.4.
  • box-height – Height of each pedal box. Default value 1.0.
  • space-before-divider – Space between boxes before the first divider (so that the diagram can be made symmetric). Default value 0.8.
  • space-after-divider – Space between boxes after the first divider. Default value 0.8.
  • circle-thickness – Thickness (in unit of the line-thickness) of the ellipse around circled pedals. Default value 0.5.
  • circle-x-padding – Padding in X direction of the ellipse around circled pedals. Default value 0.15.
  • circle-y-padding – Padding in Y direction of the ellipse around circled pedals. Default value 0.2.
head-direction (direction)

Are the note heads left or right in a semitie?

height (dimension, in staff space)

Height of an object in staff-space units.

height-limit (dimension, in staff space)

Maximum slur height: The longer the slur, the closer it is to this height.

hide-tied-accidental-after-break (boolean)

If set, an accidental that appears on a tied note after a line break will not be displayed.

horizon-padding (number)

The amount to pad the axis along which a Skyline is built for the side-position-interface.

horizontal-shift (integer)

An integer that identifies ranking of NoteColumns for horizontal shifting. This is used by note-collision-interface.

horizontal-skylines (pair of skylines)

Two skylines, one to the left and one to the right of this grob.

id (string)

An id string for the grob.

ignore-ambitus (boolean)

If set, don’t consider this notehead for ambitus calculation.

ignore-collision (boolean)

If set, don’t do note collision resolution on this NoteColumn.

implicit (boolean)

Is this an implicit bass figure?

inspect-index (integer)

If debugging is set, set beam and slur configuration to this index, and print the respective scores.

inspect-quants (pair of numbers)

If debugging is set, set beam and slur quants to this position, and print the respective scores.

keep-inside-line (boolean)

If set, this column cannot have objects sticking into the margin.

kern (dimension, in staff space)

The space between individual elements in any compound bar line, expressed as a multiple of the default staff-line thickness (i.e. the visual output is not influenced by changes to Staff.StaffSymbol.thickness).

knee (boolean)

Is this beam kneed?

knee-spacing-correction (number)

Factor for the optical correction amount for kneed beams. Set between 0 for no correction and 1 for full correction.

knee-to-beam (boolean)

Determines whether a tuplet number will be positioned next to a kneed beam.

labels (list)

List of labels (symbols) placed on a column.

layer (integer)

An integer which determines the order of printing objects. Objects with the lowest value of layer are drawn first, then objects with progressively higher values are drawn, so objects with higher values overwrite objects with lower values. By default most objects are assigned a layer value of 1.

ledger-extra (dimension, in staff space)

Extra distance from staff line to draw ledger lines for.

ledger-line-thickness (pair of numbers)

The thickness of ledger lines. It is the sum of 2 numbers: The first is the factor for line thickness, and the second for staff space. Both contributions are added.

ledger-positions (list)

Vertical positions of ledger lines. When set on a StaffSymbol grob it defines a repeating pattern of ledger lines and any parenthesized groups will always be shown together.

ledger-positions-function (any type)

A quoted Scheme procedure that takes a StaffSymbol grob and the vertical position of a note head as arguments and returns a list of ledger line positions.

left-bound-info (list)

An alist of properties for determining attachments of spanners to edges.

left-padding (dimension, in staff space)

The amount of space that is put left to an object (e.g., a lyric extender).

length (dimension, in staff space)

User override for the stem length of unbeamed stems.

length-fraction (number)

Multiplier for lengths. Used for determining ledger lines and stem lengths.

line-break-penalty (number)

Penalty for a line break at this column. This affects the choices of the line breaker; it avoids a line break at a column with a positive penalty and prefers a line break at a column with a negative penalty.

line-break-permission (symbol)

Instructs the line breaker on whether to put a line break at this column. Can be force or allow.

line-break-system-details (list)

An alist of properties to use if this column is the start of a system.

line-count (integer)

The number of staff lines.

line-positions (list)

Vertical positions of staff lines.

line-thickness (number)

For slurs and ties, this is the diameter of the virtual “pen” that draws the two arcs of the curve’s outline, which intersect at the endpoints. This property is expressed as a multiple of the current staff-line thickness (i.e. the visual output is influenced by changes to Staff.StaffSymbol.thickness).

long-text (markup)

Text markup. See Formatting text.

max-beam-connect (integer)

Maximum number of beams to connect to beams from this stem. Further beams are typeset as beamlets.

max-symbol-separation (number)

The maximum distance between symbols making up a church rest.

maximum-gap (number)

Maximum value allowed for gap property.

measure-count (integer)

The number of measures for a multi-measure rest.

measure-length (moment)

Length of a measure. Used in some spacing situations.

merge-differently-dotted (boolean)

Merge note heads in collisions, even if they have a different number of dots. This is normal notation for some types of polyphonic music.

merge-differently-dotted only applies to opposing stem directions (i.e., voice 1 & 2).

merge-differently-headed (boolean)

Merge note heads in collisions, even if they have different note heads. The smaller of the two heads is rendered invisible. This is used in polyphonic guitar notation. The value of this setting is used by note-collision-interface.

merge-differently-headed only applies to opposing stem directions (i.e., voice 1 & 2).

minimum-distance (dimension, in staff space)

Minimum distance between rest and notes or beam.

minimum-length (dimension, in staff space)

Try to make a spanner at least this long, normally in the horizontal direction. This requires an appropriate callback for the springs-and-rods property. If added to a Tie, this sets the minimum distance between noteheads.

minimum-length-after-break (dimension, in staff space)

If set, try to make a broken spanner starting a line this long. This requires an appropriate callback for the springs-and-rods property. If added to a Tie, this sets the minimum distance to the notehead.

minimum-length-fraction (number)

Minimum length of ledger line as fraction of note head size.

minimum-space (dimension, in staff space)

Minimum distance that the victim should move (after padding).

minimum-X-extent (pair of numbers)

Minimum size of an object in X dimension, measured in staff-space units.

minimum-Y-extent (pair of numbers)

Minimum size of an object in Y dimension, measured in staff-space units.

neutral-direction (direction)

Which direction to take in the center of the staff.

neutral-position (number)

Position (in half staff spaces) where to flip the direction of custos stem.

next (graphical (layout) object)

Object that is next relation (e.g., the lyric syllable following an extender).

no-alignment (boolean)

If set, don’t place this grob in a VerticalAlignment; rather, place it using its own Y-offset callback.

no-ledgers (boolean)

If set, don’t draw ledger lines on this object.

no-stem-extend (boolean)

If set, notes with ledger lines do not get stems extending to the middle staff line.

non-break-align-symbols (list)

A list of symbols that determine which NON-break-aligned interfaces to align this to.

non-default (boolean)

Set for manually specified clefs and keys.

non-musical (boolean)

True if the grob belongs to a NonMusicalPaperColumn.

nonstaff-nonstaff-spacing (list)

The spacing alist controlling the distance between the current non-staff line and the next non-staff line in the direction of staff-affinity, if both are on the same side of the related staff, and staff-affinity is either UP or DOWN. See staff-staff-spacing for a description of the alist structure.

nonstaff-relatedstaff-spacing (list)

The spacing alist controlling the distance between the current non-staff line and the nearest staff in the direction of staff-affinity, if there are no non-staff lines between the two, and staff-affinity is either UP or DOWN. If staff-affinity is CENTER, then nonstaff-relatedstaff-spacing is used for the nearest staves on both sides, even if other non-staff lines appear between the current one and either of the staves. See staff-staff-spacing for a description of the alist structure.

nonstaff-unrelatedstaff-spacing (list)

The spacing alist controlling the distance between the current non-staff line and the nearest staff in the opposite direction from staff-affinity, if there are no other non-staff lines between the two, and staff-affinity is either UP or DOWN. See staff-staff-spacing for a description of the alist structure.

normalized-endpoints (pair)

Represents left and right placement over the total spanner, where the width of the spanner is normalized between 0 and 1.

note-collision-threshold (dimension, in staff space)

Simultaneous notes that are this close or closer in units of staff-space will be identified as vertically colliding. Used by Stem grobs for notes in the same voice, and NoteCollision grobs for notes in different voices. Default value 1.

note-names (vector)

Vector of strings containing names for easy-notation note heads.

number-type (symbol)

Numbering style. Choices include roman-lower, roman-upper and arabic.

output-attributes (list)

An alist of attributes for the grob, to be included in output files. When the SVG typesetting backend is used, the attributes are assigned to a group (<g>) containing all of the stencils that comprise a given grob. For example, '((id . 123) (class . foo) (data-whatever . “bar”)) will produce <g id=“123” class=“foo” data-whatever=“bar”> … </g>. In the Postscript backend, where there is no way to group items, the setting of the output-attributes property will have no effect.

outside-staff-horizontal-padding (number)

By default, an outside-staff-object can be placed so that is it very close to another grob horizontally. If this property is set, the outside-staff-object is raised so that it is not so close to its neighbor.

outside-staff-padding (number)

The padding to place between grobs when spacing according to outside-staff-priority. Two grobs with different outside-staff-padding values have the larger value of padding between them.

outside-staff-placement-directive (symbol)

One of four directives telling how outside staff objects should be placed.

  • left-to-right-greedy – Place each successive grob from left to right.
  • left-to-right-polite – Place a grob from left to right only if it does not potentially overlap with another grob that has been placed on a pass through a grob array. If there is overlap, do another pass to determine placement.
  • right-to-left-greedy – Same as left-to-right-greedy, but from right to left.
  • right-to-left-polite – Same as left-to-right-polite, but from right to left.
outside-staff-priority (number)

If set, the grob is positioned outside the staff in such a way as to avoid all collisions. In case of a potential collision, the grob with the smaller outside-staff-priority is closer to the staff.

packed-spacing (boolean)

If set, the notes are spaced as tightly as possible.

padding (dimension, in staff space)

Add this much extra space between objects that are next to each other.

padding-pairs (list)

An alist mapping (name . name) to distances.

page-break-penalty (number)

Penalty for page break at this column. This affects the choices of the page breaker; it avoids a page break at a column with a positive penalty and prefers a page break at a column with a negative penalty.

page-break-permission (symbol)

Instructs the page breaker on whether to put a page break at this column. Can be force or allow.

page-turn-penalty (number)

Penalty for a page turn at this column. This affects the choices of the page breaker; it avoids a page turn at a column with a positive penalty and prefers a page turn at a column with a negative penalty.

page-turn-permission (symbol)

Instructs the page breaker on whether to put a page turn at this column. Can be force or allow.

parent-alignment-X (number)

Specify on which point of the parent the object is aligned. The value -1 means aligned on parent’s left edge, 0 on center, and 1 right edge, in X direction. Other numerical values may also be specified - the unit is half the parent’s width. If unset, the value from self-alignment-X property will be used.

parent-alignment-Y (number)

Like parent-alignment-X but for the Y axis.

parenthesis-friends (list)

A list of Grob types, as symbols. When parentheses enclose a Grob that has ’parenthesis-friends, the parentheses widen to include any child Grobs with type among ’parenthesis-friends.

parenthesized (boolean)

Parenthesize this grob.

positions (pair of numbers)

Pair of staff coordinates (left . right), where both left and right are in staff-space units of the current staff. For slurs, this value selects which slur candidate to use; if extreme positions are requested, the closest one is taken.

prefer-dotted-right (boolean)

For note collisions, prefer to shift dotted up-note to the right, rather than shifting just the dot.

protrusion (number)

In an arpeggio bracket, the length of the horizontal edges.

ratio (number)

Parameter for slur shape. The higher this number, the quicker the slur attains its height-limit.

remove-empty (boolean)

If set, remove group if it contains no interesting items.

remove-first (boolean)

Remove the first staff of an orchestral score?

remove-layer (index or symbol)

When set as a positive integer, the Keep_alive_together_engraver removes all VerticalAxisGroup grobs with a remove-layer larger than the smallest retained remove-layer. Set to #f to make a layer independent of the Keep_alive_together_engraver. Set to '(), the layer does not participate in the layering decisions. The property can also be set as a symbol for common behaviors: #'any to keep the layer alive with any other layer in the group; #'above or #'below to keep the layer alive with the context immediately before or after it, respectively.

replacement-alist (list)

Alist of strings. The key is a string of the pattern to be replaced. The value is a string of what should be displayed. Useful for ligatures.

restore-first (boolean)

Print a natural before the accidental.

rhythmic-location (rhythmic location)

Where (bar number, measure position) in the score.

right-bound-info (list)

An alist of properties for determining attachments of spanners to edges.

right-padding (dimension, in staff space)

Space to insert on the right side of an object (e.g., between note and its accidentals).

rotation (list)

Number of degrees to rotate this object, and what point to rotate around. For example, '(45 0 0) rotates by 45 degrees around the center of this object.

round-up-exceptions (list)

A list of pairs where car is the numerator and cdr the denominator of a moment. Each pair in this list means that the multi-measure rests of the corresponding length will be rounded up to the longer rest. See round-up-to-longer-rest.

round-up-to-longer-rest (boolean)

Displays the longer multi-measure rest when the length of a measure is between two values of usable-duration-logs. For example, displays a breve instead of a whole in a 3/2 measure.

rounded (boolean)

Decide whether lines should be drawn rounded or not.

same-direction-correction (number)

Optical correction amount for stems that are placed in tight configurations. This amount is used for stems with the same direction to compensate for note head to stem distance.

script-priority (number)

A key for determining the order of scripts in a stack, by being added to the position of the script in the user input, the sum being the overall priority. Smaller means closer to the head.

segno-kern (number)

The space between the two thin lines of the segno bar line symbol, expressed as a multiple of the default staff-line thickness (i.e. the visual output is not influenced by changes to Staff.StaffSymbol.thickness).

self-alignment-X (number)

Specify alignment of an object. The value -1 means left aligned, 0 centered, and 1 right-aligned in X direction. Other numerical values may also be specified - the unit is half the object width.

self-alignment-Y (number)

Like self-alignment-X but for the Y axis.

shape (symbol)

This setting determines what shape a grob has. Valid choices depend on the stencil callback reading this property.

sharp-positions (list)

Sharps in key signatures are placed within the specified ranges of staff-positions. The general form is a list of pairs, with one pair for each type of clef, in order of the staff-position at which each clef places C: (alto treble tenor soprano baritone mezzosoprano bass). If the list contains a single element it applies for all clefs. A single number in place of a pair sets accidentals within the octave ending at that staff-position.

shorten-pair (pair of numbers)

The lengths to shorten on both sides a hairpin or text-spanner such as a pedal bracket. Positive values shorten the hairpin or text-spanner, while negative values lengthen it.

shortest-duration-space (number)

Start with this multiple of spacing-increment space for the shortest duration. See also spacing-spanner-interface.

shortest-playing-duration (moment)

The duration of the shortest note playing here.

shortest-starter-duration (moment)

The duration of the shortest note that starts here.

side-axis (number)

If the value is X (or equivalently 0), the object is placed horizontally next to the other object. If the value is Y or 1, it is placed vertically.

side-relative-direction (direction)

Multiply direction of direction-source with this to get the direction of this object.

simple-Y (boolean)

Should the Y placement of a spanner disregard changes in system heights?

size (number)

The ratio of the size of the object to its default size.

skip-quanting (boolean)

Should beam quanting be skipped?

skyline-horizontal-padding (number)

For determining the vertical distance between two staves, it is possible to have a configuration which would result in a tight interleaving of grobs from the top staff and the bottom staff. The larger this parameter is, the farther apart the staves are placed in such a configuration.

skyline-vertical-padding (number)

The amount by which the left and right skylines of a column are padded vertically, beyond the Y-extents and extra-spacing-heights of the constituent grobs in the column. Increase this to prevent interleaving of grobs from adjacent columns.

slash-negative-kern (number)

The space to remove between slashes in percent repeat glyphs. Larger values bring the two elements closer together.

slope (number)

The slope of this object.

slur-padding (number)

Extra distance between slur and script.

snap-radius (number)

The maximum distance between two objects that will cause them to snap to alignment along an axis.

space-alist (list)

An alist that specifies distances from this grob to other breakable items, using the format:

'((break-align-symbol . (spacing-style . space))
  (break-align-symbol . (spacing-style . space))
  ...)

Standard choices for break-align-symbol are listed in break-alignment-interface. Additionally, three special break-align symbols available to space-alist are:

first-note

used when the grob is just left of the first note on a line

next-note

used when the grob is just left of any other note; if not set, the value of first-note gets used

right-edge

used when the grob is the last item on the line (only compatible with the extra-space spacing style)

Choices for spacing-style are:

extra-space

Put this much space between the two grobs. The space is stretchable when paired with first-note or next-note; otherwise it is fixed.

minimum-space

Put at least this much space between the left sides of both grobs, without allowing them to collide. The space is stretchable when paired with first-note or next-note; otherwise it is fixed. Not compatible with right-edge.

fixed-space

Only compatible with first-note and next-note. Put this much fixed space between the grob and the note.

minimum-fixed-space

Only compatible with first-note and next-note. Put at least this much fixed space between the left side of the grob and the left side of the note, without allowing them to collide.

semi-fixed-space

Only compatible with first-note and next-note. Put this much space between the grob and the note, such that half of the space is fixed and half is stretchable.

Rules for this spacing are much more complicated than this. See [Wanske] page 126–134, [Ross] page 143–147.

space-to-barline (boolean)

If set, the distance between a note and the following non-musical column will be measured to the bar line instead of to the beginning of the non-musical column. If there is a clef change followed by a bar line, for example, this means that we will try to space the non-musical column as though the clef is not there.

spacing-increment (dimension, in staff space)

The unit of length for note-spacing. Typically, the width of a note head. See also spacing-spanner-interface.

spacing-pair (pair)

A pair of alignment symbols which set an object’s spacing relative to its left and right BreakAlignments.

For example, a MultiMeasureRest will ignore prefatory items at its bounds (i.e., clefs, key signatures and time signatures) using the following override:

\override MultiMeasureRest
  #'spacing-pair = #'(staff-bar . staff-bar)
spanner-id (index or symbol)

An identifier to distinguish concurrent spanners.

springs-and-rods (boolean)

Dummy variable for triggering spacing routines.

stacking-dir (direction)

Stack objects in which direction?

staff-affinity (direction)

The direction of the staff to use for spacing the current non-staff line. Choices are UP, DOWN, and CENTER. If CENTER, the non-staff line will be placed equidistant between the two nearest staves on either side, unless collisions or other spacing constraints prevent this. Setting staff-affinity for a staff causes it to be treated as a non-staff line. Setting staff-affinity to #f causes a non-staff line to be treated as a staff.

staff-padding (dimension, in staff space)

Maintain this much space between reference points and the staff. Its effect is to align objects of differing sizes (like the dynamics p and f) on their baselines.

staff-position (number)

Vertical position, measured in half staff spaces, counted from the middle line.

staff-space (dimension, in staff space)

Amount of space between staff lines, expressed in global staff-space.

staff-staff-spacing (list)

When applied to a staff-group’s StaffGrouper grob, this spacing alist controls the distance between consecutive staves within the staff-group. When applied to a staff’s VerticalAxisGroup grob, it controls the distance between the staff and the nearest staff below it in the same system, replacing any settings inherited from the StaffGrouper grob of the containing staff-group, if there is one. This property remains in effect even when non-staff lines appear between staves. The alist can contain the following keys:

  • basic-distance – the vertical distance, measured in staff-spaces, between the reference points of the two items when no collisions would result, and no stretching or compressing is in effect.
  • minimum-distance – the smallest allowable vertical distance, measured in staff-spaces, between the reference points of the two items, when compressing is in effect.
  • padding – the minimum required amount of unobstructed vertical whitespace between the bounding boxes (or skylines) of the two items, measured in staff-spaces.
  • stretchability – a unitless measure of the dimension’s relative propensity to stretch. If zero, the distance will not stretch (unless collisions would result).
staffgroup-staff-spacing (list)

The spacing alist controlling the distance between the last staff of the current staff-group and the staff just below it in the same system, even if one or more non-staff lines exist between the two staves. If the staff-staff-spacing property of the staff’s VerticalAxisGroup grob is set, that is used instead. See staff-staff-spacing for a description of the alist structure.

stem-attachment (pair of numbers)

An (x . y) pair where the stem attaches to the notehead.

stem-begin-position (number)

User override for the begin position of a stem.

stem-spacing-correction (number)

Optical correction amount for stems that are placed in tight configurations. For opposite directions, this amount is the correction for two normal sized stems that overlap completely.

stemlet-length (number)

How long should be a stem over a rest?

stencil (stencil)

The symbol to print.

stencils (list)

Multiple stencils, used as intermediate value.

strict-grace-spacing (boolean)

If set, main notes are spaced normally, then grace notes are put left of the musical columns for the main notes.

strict-note-spacing (boolean)

If set, unbroken columns with non-musical material (clefs, bar lines, etc.) are not spaced separately, but put before musical columns.

stroke-style (string)

Set to "grace" to turn stroke through flag on.

style (symbol)

This setting determines in what style a grob is typeset. Valid choices depend on the stencil callback reading this property.

text (markup)

Text markup. See Formatting text.

text-direction (direction)

This controls the ordering of the words. The default RIGHT is for roman text. Arabic or Hebrew should use LEFT.

thick-thickness (number)

Thickness of the thick line in a bar line, expressed as a multiple of the default staff-line thickness (i.e. the visual output is not influenced by changes to Staff.StaffSymbol.thickness).

thickness (number)

For grobs made up of lines, this is the thickness of the line. For slurs and ties, this is the distance between the two arcs of the curve’s outline at its thickest point, not counting the diameter of the virtual “pen” that draws the arcs. This property is expressed as a multiple of the current staff-line thickness (i.e. the visual output is influenced by changes to Staff.StaffSymbol.thickness).

tie-configuration (list)

List of (position . dir) pairs, indicating the desired tie configuration, where position is the offset from the center of the staff in staff space and dir indicates the direction of the tie (1=>up, -1=>down, 0=>center). A non-pair entry in the list causes the corresponding tie to be formatted automatically.

to-barline (boolean)

If true, the spanner will stop at the bar line just before it would otherwise stop.

toward-stem-shift (number)

Amount by which scripts are shifted toward the stem if their direction coincides with the stem direction. 0.0 means centered on the note head (the default position of most scripts); 1.0 means centered on the stem. Interpolated values are possible.

toward-stem-shift-in-column (number)

Amount by which a script is shifted toward the stem if its direction coincides with the stem direction and it is associated with a ScriptColumn object. 0.0 means centered on the note head (the default position of most scripts); 1.0 means centered on the stem. Interpolated values are possible.

transparent (boolean)

This makes the grob invisible.

uniform-stretching (boolean)

If set, items stretch proportionally to their natural separation based on durations. This looks better in complex polyphonic patterns.

usable-duration-logs (list)

List of duration-logs that can be used in typesetting the grob.

use-skylines (boolean)

Should skylines be used for side positioning?

used (boolean)

If set, this spacing column is kept in the spacing problem.

vertical-skylines (pair of skylines)

Two skylines, one above and one below this grob.

voiced-position (number)

The staff-position of a voiced Rest, negative if the rest has direction DOWN.

when (moment)

Global time step associated with this column.

whiteout (boolean-or-number)

If a number or true, the grob is printed over a white background to white-out underlying material, if the grob is visible. A number indicates how far the white background extends beyond the bounding box of the grob as a multiple of the staff-line thickness. The LyricHyphen grob uses a special implementation of whiteout: A positive number indicates how far the white background extends beyond the bounding box in multiples of line-thickness. The shape of the background is determined by whiteout-style. Usually #f by default.

whiteout-style (symbol)

Determines the shape of the whiteout background. Available are 'outline, 'rounded-box, and the default 'box. There is one exception: Use 'special for LyricHyphen.

width (dimension, in staff space)

The width of a grob measured in staff space.

word-space (dimension, in staff space)

Space to insert between words in texts.

X-align-on-main-noteheads (boolean)

If true, this grob will ignore suspended noteheads when aligning itself on NoteColumn.

X-extent (pair of numbers)

Extent (size) in the X direction, measured in staff-space units, relative to object’s reference point.

X-offset (number)

The horizontal amount that this object is moved relative to its X-parent.

X-positions (pair of numbers)

Pair of X staff coordinates of a spanner in the form (left . right), where both left and right are in staff-space units of the current staff.

Y-extent (pair of numbers)

Extent (size) in the Y direction, measured in staff-space units, relative to object’s reference point.

Y-offset (number)

The vertical amount that this object is moved relative to its Y-parent.

zigzag-length (dimension, in staff space)

The length of the lines of a zigzag, relative to zigzag-width. A value of 1 gives 60-degree zigzags.

zigzag-width (dimension, in staff space)

The width of one zigzag squiggle. This number is adjusted slightly so that the glissando line can be constructed from a whole number of squiggles.


A.19 Funzioni musicali disponibili

absolute [music] - music (music)

Make music absolute. This does not actually change the music itself but rather hides it from surrounding \relative and \fixed commands.

acciaccatura [music] - music (music)

Create an acciaccatura from the following music expression

accidentalStyle [music] - style (symbol list)

Set accidental style to symbol list style in the form ‘piano-cautionary’. If style has a form like ‘Staff.piano-cautionary’, the settings are applied to that context. Otherwise, the context defaults to ‘Staff’, except for piano styles, which use ‘GrandStaff’ as a context.

addChordShape [void] - key-symbol (symbol) tuning (pair) shape-definition (string or pair)

Add chord shape shape-definition to the chord-shape-table hash with the key (cons key-symbol tuning).

addInstrumentDefinition [void] - name (string) lst (list)

Create instrument name with properties list.

addQuote [void] - name (string) music (music)

Define music as a quotable music expression named name

afterGrace [music] - fraction [fraction, as pair] main (music) grace (music)

Create grace note(s) after a main music expression.

The musical position of the grace expression is after a given fraction of the main note’s duration has passed. If fraction is not specified as first argument, it is taken from afterGraceFraction which has a default value of 3/4.

allowPageTurn [music]

Allow a page turn. May be used at toplevel (ie between scores or markups), or inside a score.

allowVoltaHook [void] - bar (string)

(undocumented; fixme)

alterBroken [music] - property (key list or symbol) arg (list) item (key list or music)

Override property for pieces of broken spanner item with values arg. item may either be music in the form of a starting spanner event, or a symbol list in the form ‘Context.Grob’ or just ‘Grob’. Iff item is in the form of a spanner event, property may also have the form ‘Grob.property’ for specifying a directed tweak.

appendToTag [music] - tag (symbol) more (music) music (music)

Append more to the elements of all music expressions in music that are tagged with tag.

applyContext [music] - proc (procedure)

Modify context properties with Scheme procedure proc.

applyMusic [music] - func (procedure) music (music)

Apply procedure func to music.

applyOutput [music] - target (symbol list or symbol) proc (procedure)

Apply function proc to every layout object matched by target which takes the form Context or Context.Grob.

appoggiatura [music] - music (music)

Create an appoggiatura from music

assertBeamQuant [music] - l (pair) r (pair)

Testing function: check whether the beam quants l and r are correct

assertBeamSlope [music] - comp (procedure)

Testing function: check whether the slope of the beam is the same as comp

autochange [music] - pitch [pitch] clef-1 [context modification] clef-2 [context modification] music (music)

Make voices that switch between staves automatically. As an option the pitch where to switch staves may be specified. The clefs for the staves are optional as well. Setting clefs works only for implicitly instantiated staves.

balloonGrobText [music] - grob-name (symbol) offset (pair of numbers) text (markup)

Attach text to grob-name at offset offset (use like \once)

balloonText [post event] - offset (pair of numbers) text (markup)

Attach text at offset (use like \tweak)

bar [music] - type (string)

Insert a bar line of type type

barNumberCheck [music] - n (integer)

Print a warning if the current bar number is not n.

beamExceptions (any type) - music (music)

Extract a value suitable for setting Timing.beamExceptions from the given pattern with explicit beams in music. A bar check | has to be used between bars of patterns in order to reset the timing.

bendAfter [post event] - delta (real number)

Create a fall or doit of pitch interval delta.

bookOutputName [void] - newfilename (string)

Direct output for the current book block to newfilename.

bookOutputSuffix [void] - newsuffix (string)

Set the output filename suffix for the current book block to newsuffix.

breathe [music]

Insert a breath mark.

chordRepeats [music] - event-types [list] music (music)

Walk through music putting the notes of the previous chord into repeat chords, as well as an optional list of event-types such as #'(string-number-event).

clef [music] - type (string)

Set the current clef to type.

compoundMeter [music] - args (pair)

Create compound time signatures. The argument is a Scheme list of lists. Each list describes one fraction, with the last entry being the denominator, while the first entries describe the summands in the enumerator. If the time signature consists of just one fraction, the list can be given directly, i.e. not as a list containing a single list. For example, a time signature of (3+1)/8 + 2/4 would be created as \compoundMeter #'((3 1 8) (2 4)), and a time signature of (3+2)/8 as \compoundMeter #'((3 2 8)) or shorter \compoundMeter #'(3 2 8).

compressMMRests [music] - music (music)

Remove the empty bars created by multi-measure rests, leaving just the first bar containing the MM rest itself.

crossStaff [music] - notes (music)

Create cross-staff stems

cueClef [music] - type (string)

Set the current cue clef to type.

cueClefUnset [music]

Unset the current cue clef.

cueDuring [music] - what (string) dir (direction) main-music (music)

Insert contents of quote what corresponding to main-music, in a CueVoice oriented by dir.

cueDuringWithClef [music] - what (string) dir (direction) clef (string) main-music (music)

Insert contents of quote what corresponding to main-music, in a CueVoice oriented by dir.

deadNote [music] - note (music)

Print note with a cross-shaped note head.

defineBarLine [void] - bar (string) glyph-list (list)

Define bar line settings for bar line bar. The list glyph-list must have three entries which define the appearance at the end of line, at the beginning of the next line, and the span bar, respectively.

displayLilyMusic [music] - port [output port] music (music)

Display the LilyPond input representation of music to port, defaulting to the console.

displayMusic [music] - port [output port] music (music)

Display the internal representation of music to port, default to the console.

displayScheme (any type) - port [output port] expr (any type)

Display the internal representation of expr to port, default to the console.

endSpanners [music] - music (music)

Terminate the next spanner prematurely after exactly one note without the need of a specific end spanner.

eventChords [music] - music (music)

Compatibility function wrapping EventChord around isolated rhythmic events occuring since version 2.15.28, after expanding repeat chords ‘q’.

featherDurations [music] - factor (moment) argument (music)

Adjust durations of music in argument by rational factor.

finger [post event] - finger (number or markup)

Apply finger as a fingering indication.

fixed [music] - pitch (pitch) music (music)

Use the octave of pitch as the default octave for music.

footnote [music] - mark [markup] offset (pair of numbers) footnote (markup) item (symbol list or music)

Make the markup footnote a footnote on item. The footnote is marked with a markup mark moved by offset with respect to the marked music.

If mark is not given or specified as \default, it is replaced by an automatically generated sequence number. If item is a symbol list of form ‘Grob’ or ‘Context.Grob’, then grobs of that type will be marked at the current time step in the given context (default Bottom).

If item is music, the music will get a footnote attached to a grob immediately attached to the event, like \tweak does. For attaching a footnote to an indirectly caused grob, write \single\footnote, use item to specify the grob, and follow it with the music to annotate.

Like with \tweak, if you use a footnote on a following post-event, the \footnote command itself needs to be attached to the preceding note or rest as a post-event with -.

grace [music] - music (music)

Insert music as grace notes.

grobdescriptions (any type) - descriptions (list)

Create a context modification from descriptions, a list in the format of all-grob-descriptions.

harmonicByFret [music] - fret (number) music (music)

Convert music into mixed harmonics; the resulting notes resemble harmonics played on a fretted instrument by touching the strings at fret.

harmonicByRatio [music] - ratio (number) music (music)

Convert music into mixed harmonics; the resulting notes resemble harmonics played on a fretted instrument by touching the strings at the point given through ratio.

harmonicNote [music] - note (music)

Print note with a diamond-shaped note head.

harmonicsOn [music]

Set the default note head style to a diamond-shaped style.

hide [music] - item (symbol list or music)

Set item’s ‘transparent’ property to #t, making it invisible while still retaining its dimensions.

If item is a symbol list of form GrobName or Context.GrobName, the result is an override for the grob name specified by it. If item is a music expression, the result is the same music expression with an appropriate tweak applied to it.

incipit [music] - incipit-music (music)

Output incipit-music before the main staff as an indication of its appearance in the original music.

inherit-acceptability [void] - to (symbol) from (symbol)

When used in an output definition, will modify all context definitions such that context to is accepted as a child by all contexts that also accept from.

inStaffSegno [music]

Put the segno variant ’varsegno’ at this position into the staff, compatible with the repeat command.

instrumentSwitch [music] - name (string)

Switch instrument to name, which must be predefined with \addInstrumentDefinition.

inversion [music] - around (pitch) to (pitch) music (music)

Invert music about around and transpose from around to to.

keepWithTag [music] - tags (symbol list or symbol) music (music)

Include only elements of music that are tagged with one of the tags in tags. tags may be either a single symbol or a list of symbols.

Each tag may be declared as a member of at most one tag group (defined with \tagGroup). If none of a music element’s tags share a tag group with one of the specified tags, the element is retained.

key [music] - tonic [pitch] pitch-alist [list]

Set key to tonic and scale pitch-alist. If both are null, just generate KeyChangeEvent.

killCues [music] - music (music)

Remove cue notes from music.

label [music] - label (symbol)

Create label as a bookmarking label.

language [void] - language (string)

Set note names for language language.

languageRestore [void]

Restore a previously-saved pitchnames alist.

languageSaveAndChange [void] - language (string)

Store the previous pitchnames alist, and set a new one.

magnifyMusic [music] - mag (positive number) music (music)

Magnify the notation of music without changing the staff-size, using mag as a size factor. Stems, beams, slurs, ties, and horizontal spacing are adjusted automatically.

magnifyStaff [music] - mag (positive number)

Change the size of the staff, adjusting notation size and horizontal spacing automatically, using mag as a size factor.

makeClusters [music] - arg (music)

Display chords in arg as clusters.

makeDefaultStringTuning [void] - symbol (symbol) pitches (list)

This defines a string tuning symbol via a list of pitches. The symbol also gets registered in defaultStringTunings for documentation purposes.

mark [music] - label [number or markup]

Make the music for the \mark command.

markupMap [music] - path (symbol list or symbol) markupfun (markup-function) music (music)

This applies the given markup function markupfun to all markup music properties matching path in music.

For example,

\new Voice { g'2 c'' }
\addlyrics {
  \markupMap LyricEvent.text
             \markup \with-color #red \etc
             { Oh yes! }
}
modalInversion [music] - around (pitch) to (pitch) scale (music) music (music)

Invert music about around using scale and transpose from around to to.

modalTranspose [music] - from (pitch) to (pitch) scale (music) music (music)

Transpose music from pitch from to pitch to using scale.

musicMap [music] - proc (procedure) mus (music)

Apply proc to mus and all of the music it contains.

noPageBreak [music]

Forbid a page break. May be used at toplevel (i.e., between scores or markups), or inside a score.

noPageTurn [music]

Forbid a page turn. May be used at toplevel (i.e., between scores or markups), or inside a score.

octaveCheck [music] - pitch (pitch)

Octave check.

offset [music] - property (symbol list or symbol) offsets (any type) item (key list or music)

Offset the default value of property of item by offsets. If item is a string, the result is \override for the specified grob type. If item is a music expression, the result is the same music expression with an appropriate tweak applied.

omit [music] - item (symbol list or music)

Set item’s ‘stencil’ property to #f, effectively omitting it without taking up space.

If item is a symbol list of form GrobName or Context.GrobName, the result is an override for the grob name specified by it. If item is a music expression, the result is the same music expression with an appropriate tweak applied to it.

once [music] - music (music)

Set once to #t on all layout instruction events in music. This will complain about music with an actual duration. As a special exception, if music contains ‘tweaks’ it will be silently ignored in order to allow for \once \propertyTweak to work as both one-time override and proper tweak.

ottava [music] - octave (integer)

Set the octavation.

overrideProperty [music] - grob-property-path (list of indexes or symbols) value (any type)

Set the grob property specified by grob-property-path to value. grob-property-path is a symbol list of the form Context.GrobName.property or GrobName.property, possibly with subproperties given as well.

As opposed to \override which overrides the context-dependent defaults with which a grob is created, this command uses Output_property_engraver at the grob acknowledge stage. This may be necessary for overriding values set after the initial grob creation.

overrideTimeSignatureSettings [music] - time-signature (fraction, as pair) base-moment (fraction, as pair) beat-structure (list) beam-exceptions (list)

Override timeSignatureSettings for time signatures of time-signature to have settings of base-moment, beat-structure, and beam-exceptions.

pageBreak [music]

Force a page break. May be used at toplevel (i.e., between scores or markups), or inside a score.

pageTurn [music]

Force a page turn between two scores or top-level markups.

palmMute [music] - note (music)

Print note with a triangle-shaped note head.

palmMuteOn [music]

Set the default note head style to a triangle-shaped style.

parallelMusic [void] - voice-ids (list) music (music)

Define parallel music sequences, separated by ’|’ (bar check signs), and assign them to the identifiers provided in voice-ids.

voice-ids: a list of music identifiers (symbols containing only letters)

music: a music sequence, containing BarChecks as limiting expressions.

Example:

  \parallelMusic #'(A B C) {
    c c | d d | e e |
    d d | e e | f f |
  }
<==>
  A = { c c | d d }
  B = { d d | e e }
  C = { e e | f f }

The last bar checks in a sequence are not copied to the result in order to facilitate ending the last entry at non-bar boundaries.

parenthesize [music] - arg (music)

Tag arg to be parenthesized.

partcombine [music] - chord-range [pair of numbers] part1 (music) part2 (music)

Take the music in part1 and part2 and return a music expression containing simultaneous voices, where part1 and part2 are combined into one voice where appropriate. Optional chord-range sets the distance in steps between notes that may be combined into a chord or unison.

partcombineDown [music] - chord-range [pair of numbers] part1 (music) part2 (music)

Take the music in part1 and part2 and typeset so that they share a staff with stems directed downward.

partcombineForce [music] - type [symbol]

Override the part-combiner.

partcombineUp [music] - chord-range [pair of numbers] part1 (music) part2 (music)

Take the music in part1 and part2 and typeset so that they share a staff with stems directed upward.

partial [music] - dur (duration)

Make a partial measure.

phrasingSlurDashPattern [music] - dash-fraction (number) dash-period (number)

Set up a custom style of dash pattern for dash-fraction ratio of line to space repeated at dash-period interval for phrasing slurs.

pitchedTrill [music] - main-note (music) secondary-note (music)

Print a trill with main-note as the main note of the trill and print secondary-note as a stemless note head in parentheses.

pointAndClickOff [void]

Suppress generating extra code in final-format (e.g. pdf) files to point back to the lilypond source statement.

pointAndClickOn [void]

Enable generation of code in final-format (e.g. pdf) files to reference the originating lilypond source statement; this is helpful when developing a score but generates bigger final-format files.

pointAndClickTypes [void] - types (symbol list or symbol)

Set a type or list of types (such as #'note-event) for which point-and-click info is generated.

propertyOverride [music] - grob-property-path (list of indexes or symbols) value (any type)

Set the grob property specified by grob-property-path to value. grob-property-path is a symbol list of the form Context.GrobName.property or GrobName.property, possibly with subproperties given as well. This music function is mostly intended for use from Scheme as a substitute for the built-in \override command.

propertyRevert [music] - grob-property-path (list of indexes or symbols)

Revert the grob property specified by grob-property-path to its previous value. grob-property-path is a symbol list of the form Context.GrobName.property or GrobName.property, possibly with subproperties given as well. This music function is mostly intended for use from Scheme as a substitute for the built-in \revert command.

propertySet [music] - property-path (symbol list or symbol) value (any type)

Set the context property specified by property-path to value. This music function is mostly intended for use from Scheme as a substitute for the built-in \set command.

propertyTweak [music] - prop (key list or symbol) value (any type) item (key list or music)

Add a tweak to the following item, usually music. This generally behaves like \tweak but will turn into an \override when item is a symbol list.

In that case, item specifies the grob path to override. This is mainly useful when using \propertyTweak as as a component for building other functions like \omit. It is not the default behavior for \tweak since many input strings in \lyricmode can serve equally as music or as symbols which causes surprising behavior when tweaking lyrics using the less specific semantics of \propertyTweak.

prop can contain additional elements in which case a nested property (inside of an alist) is tweaked.

propertyUnset [music] - property-path (symbol list or symbol)

Unset the context property specified by property-path. This music function is mostly intended for use from Scheme as a substitute for the built-in \unset command.

pushToTag [music] - tag (symbol) more (music) music (music)

Add more to the front of elements of all music expressions in music that are tagged with tag.

quoteDuring [music] - what (string) main-music (music)

Indicate a section of music to be quoted. what indicates the name of the quoted voice, as specified in an \addQuote command. main-music is used to indicate the length of music to be quoted; usually contains spacers or multi-measure rests.

reduceChords [music] - music (music)

Reduce chords contained in music to single notes, intended mainly for reusing music in RhythmicStaff. Does not reduce parallel music.

relative [music] - pitch [pitch] music (music)

Make music relative to pitch. If pitch is omitted, the first note in music is given in absolute pitch.

removeWithTag [music] - tags (symbol list or symbol) music (music)

Remove elements of music that are tagged with one of the tags in tags. tags may be either a single symbol or a list of symbols.

resetRelativeOctave [music] - pitch (pitch)

Set the octave inside a \relative section.

retrograde [music] - music (music)

Return music in reverse order.

revertTimeSignatureSettings [music] - time-signature (pair)

Revert timeSignatureSettings for time signatures of time-signature.

rightHandFinger [post event] - finger (number or markup)

Apply finger as a fingering indication.

scaleDurations [music] - fraction (fraction, as pair) music (music)

Multiply the duration of events in music by fraction.

settingsFrom (any type) - ctx [symbol] music (music)

Take the layout instruction events from music, optionally restricted to those applying to context type ctx, and return a context modification duplicating their effect.

shape [music] - offsets (list) item (key list or music)

Offset control-points of item by offsets. The argument is a list of number pairs or list of such lists. Each element of a pair represents an offset to one of the coordinates of a control-point. If item is a string, the result is \once\override for the specified grob type. If item is a music expression, the result is the same music expression with an appropriate tweak applied.

shiftDurations [music] - dur (integer) dots (integer) arg (music)

Change the duration of arg by adding dur to the durlog of arg and dots to the dots of arg.

single [music] - overrides (music) music (music)

Convert overrides to tweaks and apply them to music. This does not convert \revert, \set or \unset.

skip [music] - dur (duration)

Skip forward by dur.

slashedGrace [music] - music (music)

Create slashed graces (slashes through stems, but no slur) from the following music expression

slurDashPattern [music] - dash-fraction (number) dash-period (number)

Set up a custom style of dash pattern for dash-fraction ratio of line to space repeated at dash-period interval for slurs.

spacingTweaks [music] - parameters (list)

Set the system stretch, by reading the ’system-stretch property of the ‘parameters’ assoc list.

storePredefinedDiagram [void] - fretboard-table (hash table) chord (music) tuning (pair) diagram-definition (string or pair)

Add predefined fret diagram defined by diagram-definition for the chord pitches chord and the stringTuning tuning.

stringTuning (any type) - chord (music)

Convert chord to a string tuning. chord must be in absolute pitches and should have the highest string number (generally the lowest pitch) first.

styledNoteHeads [music] - style (symbol) heads (symbol list or symbol) music (music)

Set heads in music to style.

tabChordRepeats [music] - event-types [list] music (music)

Walk through music putting the notes, fingerings and string numbers of the previous chord into repeat chords, as well as an optional list of event-types such as #'(articulation-event).

tabChordRepetition [void]

Include the string and fingering information in a chord repetition. This function is deprecated; try using \tabChordRepeats instead.

tag [music] - tags (symbol list or symbol) music (music)

Tag the following music with tags and return the result, by adding the single symbol or symbol list tags to the tags property of music.

tagGroup [void] - tags (symbol list)

Define a tag group comprising the symbols in the symbol list tags. Tag groups must not overlap.

temporary [music] - music (music)

Make any \override in music replace an existing grob property value only temporarily, restoring the old value when a corresponding \revert is executed. This is achieved by clearing the ‘pop-first’ property normally set on \overrides.

An \override/\revert sequence created by using \temporary and \undo on the same music containing overrides will cancel out perfectly or cause a warning.

Non-property-related music is ignored, warnings are generated for any property-changing music that isn’t an \override.

tieDashPattern [music] - dash-fraction (number) dash-period (number)

Set up a custom style of dash pattern for dash-fraction ratio of line to space repeated at dash-period interval for ties.

time [music] - beat-structure [number list] fraction (fraction, as pair)

Set fraction as time signature, with optional number list beat-structure before it.

times [music] - fraction (fraction, as pair) music (music)

Scale music in time by fraction.

tocItem [music] - text (markup)

Add a line to the table of content, using the tocItemMarkup paper variable markup

transpose [music] - from (pitch) to (pitch) music (music)

Transpose music from pitch from to pitch to.

transposedCueDuring [music] - what (string) dir (direction) pitch (pitch) main-music (music)

Insert notes from the part what into a voice called cue, using the transposition defined by pitch. This happens simultaneously with main-music, which is usually a rest. The argument dir determines whether the cue notes should be notated as a first or second voice.

transposition [music] - pitch (pitch)

Set instrument transposition

tuplet [music] - ratio (fraction, as pair) tuplet-span [duration] music (music)

Scale the given music to tuplets. ratio is a fraction that specifies how many notes are played in place of the nominal value: it will be ‘3/2’ for triplets, namely three notes being played in place of two. If the optional duration tuplet-span is specified, it is used instead of tupletSpannerDuration for grouping the tuplets. For example,

\tuplet 3/2 4 { c8 c c c c c }

will result in two groups of three tuplets, each group lasting for a quarter note.

tupletSpan [music] - tuplet-span [duration]

Set tupletSpannerDuration, the length into which \tuplet without an explicit ‘tuplet-span’ argument of its own will group its tuplets, to the duration tuplet-span. To revert to the default of not subdividing the contents of a \tuplet command without explicit ‘tuplet-span’, use

\tupletSpan \default
tweak [music] - prop (key list or symbol) value (any type) music (music)

Add a tweak to the following music. Layout objects created by music get their property prop set to value. If prop has the form ‘Grob.property’, like with

\tweak Accidental.color #red cis'

an indirectly created grob (‘Accidental’ is caused by ‘NoteHead’) can be tweaked; otherwise only directly created grobs are affected.

prop can contain additional elements in which case a nested property (inside of an alist) is tweaked.

undo [music] - music (music)

Convert \override and \set in music to \revert and \unset, respectively. Any reverts and unsets already in music cause a warning. Non-property-related music is ignored.

unfoldRepeats [music] - types [symbol list or symbol] music (music)

Force \repeat volta, \repeat tremolo or \repeat percent commands in music to be interpreted as \repeat unfold, if specified in the optional symbol-list types. The default for types is an empty list, which will force any of those commands in music to be interpreted as \repeat unfold. Possible entries are volta, tremolo or percent. Multiple entries are possible.

voices [music] - ids (list of indexes or symbols) music (music)

Take the given key list of numbers (indicating the use of ‘\voiceOne’…) or symbols (indicating voice names, typically converted from strings by argument list processing) and assign the following \\-separated music to contexts according to that list. Named rather than numbered contexts can be used for continuing one voice (for the sake of spanners and lyrics), usually requiring a \voiceOne-style override at the beginning of the passage and a \oneVoice override at its end.

The default

<< … \\ … \\ … >>

construct would correspond to

\voices 1,2,3 << … \\ … \\ … >>
void [void] - arg (any type)

Accept a scheme argument, return a void expression. Use this if you want to have a scheme expression evaluated because of its side-effects, but its value ignored.

withMusicProperty [music] - sym (symbol) val (any type) music (music)

Set sym to val in music.

xNote [music] - note (music)

Print note with a cross-shaped note head.

\= [post event] - id (index or symbol) event (post event)

This sets the spanner-id property of the following event to the given id (non-negative integer or symbol). This can be used to tell LilyPond how to connect overlapping or parallel slurs or phrasing slurs within a single Voice.

\fixed c' { c\=1( d\=2( e\=1) f\=2) }

[image of music]


A.20 Identificatori delle modifiche di contesto

I seguenti comandi possono essere usati come modificatori di contesto all’interno di un blocco \layout o \with.

RemoveAllEmptyStaves

Remove staves which are considered to be empty according to the list of interfaces set by keepAliveInterfaces, including those in the first system.

RemoveEmptyStaves

Remove staves which are considered to be empty according to the list of interfaces set by keepAliveInterfaces.


A.21 Tipi di predicati predefiniti


R5RS primary predicates

Type predicateDescription
boolean?boolean
char?character
number?number
pair?pair
port?port
procedure?procedure
string?string
symbol?symbol
vector?vector

R5RS secondary predicates

Type predicateDescription
char-alphabetic?alphabetic character
char-lower-case?lower-case character
char-numeric?numeric character
char-upper-case?upper-case character
char-whitespace?whitespace character
complex?complex number
eof-object?end-of-file object
even?even number
exact?exact number
inexact?inexact number
input-port?input port
integer?integer
list?list (use cheap-list? for faster processing)
negative?negative number
null?null
odd?odd number
output-port?output port
positive?positive number
rational?rational number
real?real number
zero?zero

Guile predicates

Type predicateDescription
hash-table?hash table

LilyPond scheme predicates

Type predicateDescription
boolean-or-symbol?boolean or symbol
cheap-list?list (use this instead of list? for faster processing)
color?color
fraction?fraction, as pair
grob-list?list of grobs
index?non-negative integer
key?index or symbol
key-list?list of indexes or symbols
key-list-or-music?key list or music
key-list-or-symbol?key list or symbol
markup?markup
markup-command-list?markup command list
markup-list?markup list
moment-pair?pair of moment objects
number-list?number list
number-or-grob?number or grob
number-or-markup?number or markup
number-or-pair?number or pair
number-or-string?number or string
number-pair?pair of numbers
number-pair-list?list of number pairs
rational-or-procedure?an exact rational or procedure
rhythmic-location?rhythmic location
scheme?any type
string-or-music?string or music
string-or-pair?string or pair
string-or-symbol?string or symbol
symbol-list?symbol list
symbol-list-or-music?symbol list or music
symbol-list-or-symbol?symbol list or symbol
void?void

LilyPond exported predicates

Type predicateDescription
ly:book?book
ly:box?box
ly:context?context
ly:context-def?context definition
ly:context-mod?context modification
ly:dimension?dimension, in staff space
ly:dir?direction
ly:dispatcher?dispatcher
ly:duration?duration
ly:event?post event
ly:font-metric?font metric
ly:grob?graphical (layout) object
ly:grob-array?array of grobs
ly:grob-properties?grob properties
ly:input-location?input location
ly:item?item
ly:iterator?iterator
ly:lily-lexer?lily-lexer
ly:lily-parser?lily-parser
ly:listener?listener
ly:moment?moment
ly:music?music
ly:music-function?music function
ly:music-list?list of music objects
ly:music-output?music output
ly:otf-font?OpenType font
ly:output-def?output definition
ly:page-marker?page marker
ly:pango-font?pango font
ly:paper-book?paper book
ly:paper-system?paper-system Prob
ly:pitch?pitch
ly:prob?property object
ly:score?score
ly:skyline?skyline
ly:skyline-pair?pair of skylines
ly:source-file?source file
ly:spanner?spanner
ly:spring?spring
ly:stencil?stencil
ly:stream-event?stream event
ly:translator?translator
ly:translator-group?translator group
ly:undead?undead container
ly:unpure-pure-container?unpure/pure container

A.22 Funzioni Scheme

Function: ly:add-context-mod contextmods modification

Adds the given context modification to the list contextmods of context modifications.

Function: ly:add-file-name-alist alist

Add mappings for error messages from alist.

Function: ly:add-interface iface desc props

Add a new grob interface. iface is the interface name, desc is the interface description, and props is the list of user-settable properties for the interface.

Function: ly:add-listener callback disp cl

Add the single-argument procedure callback as listener to the dispatcher disp. Whenever disp hears an event of class cl, it calls callback with it.

Function: ly:add-option sym val description

Add a program option sym. val is the default value and description is a string description.

Function: ly:all-grob-interfaces

Return the hash table with all grob interface descriptions.

Function: ly:all-options

Get all option settings in an alist.

Function: ly:all-stencil-expressions

Return all symbols recognized as stencil expressions.

Function: ly:angle x y

Calculates angle in degrees of given vector. With one argument, x is a number pair indicating the vector. With two arguments, x and y specify the respective coordinates.

Function: ly:assoc-get key alist default-value strict-checking

Return value if key in alist, else default-value (or #f if not specified). If strict-checking is set to #t and key is not in alist, a programming_error is output.

Function: ly:axis-group-interface::add-element grob grob-element

Set grob the parent of grob-element on all axes of grob.

Function: ly:basic-progress str rest

A Scheme callable function to issue a basic progress message str. The message is formatted with format and rest.

Function: ly:beam-score-count

count number of beam scores.

Function: ly:bigpdfs

Return true if the command line includes the ‘--bigpdf’ parameter.

Function: ly:book? x

Is x a Book object?

Function: ly:book-add-bookpart! book-smob book-part

Add book-part to book-smob book part list.

Function: ly:book-add-score! book-smob score

Add score to book-smob score list.

Function: ly:book-book-parts book

Return book parts in book.

Function: ly:book-header book

Return header in book.

Function: ly:book-paper book

Return paper in book.

Function: ly:book-process book-smob default-paper default-layout output

Print book. output is passed to the backend unchanged. For example, it may be a string (for file based outputs) or a socket (for network based output).

Function: ly:book-process-to-systems book-smob default-paper default-layout output

Print book. output is passed to the backend unchanged. For example, it may be a string (for file based outputs) or a socket (for network based output).

Function: ly:book-scores book

Return scores in book.

Function: ly:book-set-header! book module

Set the book header.

Function: ly:box? x

Is x a Box object?

Function: ly:bp num

num bigpoints (1/72th inch).

Function: ly:bracket a iv t p

Make a bracket in direction a. The extent of the bracket is given by iv. The wings protrude by an amount of p, which may be negative. The thickness is given by t.

Function: ly:broadcast disp ev

Send the stream event ev to the dispatcher disp.

Function: ly:camel-case->lisp-identifier name-sym

Convert FooBar_Bla to foo-bar-bla style symbol.

Function: ly:chain-assoc-get key achain default-value strict-checking

Return value for key from a list of alists achain. If no entry is found, return default-value or #f if default-value is not specified. With strict-checking set to #t, a programming_error is output in such cases.

Function: ly:check-expected-warnings

Check whether all expected warnings have really been triggered.

Function: ly:cm num

num cm.

Function: ly:command-line-code

The Scheme code specified on command-line with ‘-e’.

Function: ly:command-line-options

The Scheme options specified on command-line with ‘-d’.

Function: ly:connect-dispatchers to from

Make the dispatcher to listen to events from from.

Function: ly:context? x

Is x a Context object?

Function: ly:context-current-moment context

Return the current moment of context.

Function: ly:context-def? x

Is x a Context_def object?

Function: ly:context-def-lookup def sym val

Return the value of sym in context definition def (e.g., \Voice). If no value is found, return val or '() if val is undefined. sym can be any of ‘default-child’, ‘consists’, ‘description’, ‘aliases’, ‘accepts’, ‘property-ops’, ‘context-name’, ‘group-type’.

Function: ly:context-def-modify def mod

Return the result of applying the context-mod mod to the context definition def. Does not change def.

Function: ly:context-event-source context

Return event-source of context context.

Function: ly:context-events-below context

Return a stream-distributor that distributes all events from context and all its subcontexts.

Function: ly:context-find context name

Find a parent of context that has name or alias name. Return #f if not found.

Function: ly:context-grob-definition context name

Return the definition of name (a symbol) within context as an alist.

Function: ly:context-id context

Return the ID string of context, i.e., for \context Voice = "one" … return the string one.

Function: ly:context-matched-pop-property context grob cell

This undoes a particular \override, \once \override or \once \revert when given the specific alist pair to undo.

Function: ly:context-mod? x

Is x a Context_mod object?

Function: ly:context-mod-apply! context mod

Apply the context modification mod to context.

Function: ly:context-name context

Return the name of context, i.e., for \context Voice = "one" … return the symbol Voice.

Function: ly:context-now context

Return now-moment of context context.

Function: ly:context-parent context

Return the parent of context, #f if none.

Function: ly:context-property context sym def

Return the value for property sym in context. If def is given, and property value is '(), return def.

Function: ly:context-property-where-defined context name

Return the context above context where name is defined.

Function: ly:context-pushpop-property context grob eltprop val

Do \temporary \override or \revert operation in context. The grob definition grob is extended with eltprop (if val is specified) or reverted (if unspecified).

Function: ly:context-set-property! context name val

Set value of property name in context context to val.

Function: ly:context-unset-property context name

Unset value of property name in context context.

Function: ly:debug str rest

A Scheme callable function to issue a debug message str. The message is formatted with format and rest.

Function: ly:default-scale

Get the global default scale.

Function: ly:dimension? d

Return d as a number. Used to distinguish length variables from normal numbers.

Function: ly:dir? s

Is s a direction? Valid directions are -1, 0, or 1, where -1 represents left or down, 1 represents right or up, and 0 represents a neutral direction.

Function: ly:directed direction magnitude

Calculates an (x . y) pair with optional magnitude (defaulting to 1.0) and direction specified either as an angle in degrees or a coordinate pair giving the direction. If magnitude is a pair, the respective coordinates are scaled independently, useful for ellipse drawings.

Function: ly:disconnect-dispatchers to from

Stop the dispatcher to listening to events from from.

Function: ly:dispatcher? x

Is x a Dispatcher object?

Function: ly:duration? x

Is x a Duration object?

Function: ly:duration<? p1 p2

Is p1 shorter than p2?

Function: ly:duration->string dur

Convert dur to a string.

Function: ly:duration-dot-count dur

Extract the dot count from dur.

Function: ly:duration-factor dur

Extract the compression factor from dur. Return it as a pair.

Function: ly:duration-length dur

The length of the duration as a moment.

Function: ly:duration-log dur

Extract the duration log from dur.

Function: ly:duration-scale dur

Extract the compression factor from dur. Return it as a rational.

Function: ly:effective-prefix

Return effective prefix.

Function: ly:encode-string-for-pdf str

Encode the given string to either Latin1 (which is a subset of the PDFDocEncoding) or if that’s not possible to full UTF-16BE with Byte-Order-Mark (BOM).

Function: ly:engraver-announce-end-grob engraver grob cause

Announce the end of a grob (i.e., the end of a spanner) originating from given engraver instance, with grob being a grob. cause should either be another grob or a music event.

Function: ly:engraver-make-grob engraver grob-name cause

Create a grob originating from given engraver instance, with given grob-name, a symbol. cause should either be another grob or a music event.

Function: ly:error str rest

A Scheme callable function to issue the error str. The error is formatted with format and rest.

Function: ly:event? obj

Is obj a proper (non-rhythmic) event object?

Function: ly:event-deep-copy m

Copy m and all sub expressions of m.

Function: ly:event-property sev sym val

Get the property sym of stream event sev. If sym is undefined, return val or '() if val is not specified.

Function: ly:event-set-property! ev sym val

Set property sym in event ev to val.

Function: ly:expand-environment str

Expand $VAR and ${VAR} in str.

Function: ly:expect-warning str rest

A Scheme callable function to register a warning to be expected and subsequently suppressed. If the warning is not encountered, a warning about the missing warning will be shown. The message should be translated with (_ ...) and changing parameters given after the format string.

Function: ly:find-file name

Return the absolute file name of name, or #f if not found.

Function: ly:font-config-add-directory dir

Add directory dir to FontConfig.

Function: ly:font-config-add-font font

Add font font to FontConfig.

Function: ly:font-config-display-fonts

Dump a list of all fonts visible to FontConfig.

Function: ly:font-config-get-font-file name

Get the file for font name.

Function: ly:font-design-size font

Given the font metric font, return the design size, relative to the current output-scale.

Function: ly:font-file-name font

Given the font metric font, return the corresponding file name.

Function: ly:font-get-glyph font name

Return a stencil from font for the glyph named name. If the glyph is not available, return an empty stencil.

Note that this command can only be used to access glyphs from fonts loaded with ly:system-font-load; currently, this means either the Emmentaler or Emmentaler-Brace fonts, corresponding to the font encodings fetaMusic and fetaBraces, respectively.

Function: ly:font-glyph-name-to-charcode font name

Return the character code for glyph name in font.

Note that this command can only be used to access glyphs from fonts loaded with ly:system-font-load; currently, this means either the Emmentaler or Emmentaler-Brace fonts, corresponding to the font encodings fetaMusic and fetaBraces, respectively.

Function: ly:font-glyph-name-to-index font name

Return the index for name in font.

Note that this command can only be used to access glyphs from fonts loaded with ly:system-font-load; currently, this means either the Emmentaler or Emmentaler-Brace fonts, corresponding to the font encodings fetaMusic and fetaBraces, respectively.

Function: ly:font-index-to-charcode font index

Return the character code for index in font.

Note that this command can only be used to access glyphs from fonts loaded with ly:system-font-load; currently, this means either the Emmentaler or Emmentaler-Brace fonts, corresponding to the font encodings fetaMusic and fetaBraces, respectively.

Function: ly:font-magnification font

Given the font metric font, return the magnification, relative to the current output-scale.

Function: ly:font-metric? x

Is x a Font_metric object?

Function: ly:font-name font

Given the font metric font, return the corresponding name.

Function: ly:font-sub-fonts font

Given the font metric font of an OpenType font, return the names of the subfonts within font.

Function: ly:format str rest

LilyPond specific format, supporting ~a and ~[0-9]f. Basic support for ~s is also provided.

Function: ly:format-output context

Given a global context in its final state, process it and return the Music_output object in its final state.

Function: ly:generic-bound-extent grob common

Determine the extent of grob relative to common along the X axis, finding its extent as a bound when it a has bound-alignment-interfaces property list set and otherwise the full extent.

Function: ly:get-all-function-documentation

Get a hash table with all LilyPond Scheme extension functions.

Function: ly:get-all-translators

Return a list of all translator objects that may be instantiated.

Function: ly:get-cff-offset font-file-name idx

Get the offset of ’CFF’ table for font_file_name, returning it as an integer. The optional idx argument is useful for OpenType/CFF collections (OTC) only; it specifies the font index within the OTC. The default value of idx is 0.

Function: ly:get-context-mods contextmod

Returns the list of context modifications stored in contextmod.

Function: ly:get-font-format font-file-name idx

Get the font format for font_file_name, returning it as a symbol. The optional idx argument is useful for TrueType Collections (TTC) and OpenType/CFF collections (OTC) only; it specifies the font index within the TTC/OTC. The default value of idx is 0.

Function: ly:get-option var

Get a global option setting.

Function: ly:get-spacing-spec from-scm to-scm

Return the spacing spec going between the two given grobs, from_scm and to_scm.

Function: ly:get-undead undead

Get back object from undead.

Function: ly:gettext original

A Scheme wrapper function for gettext.

Function: ly:grob? x

Is x a Grob object?

Function: ly:grob-alist-chain grob global

Get an alist chain for grob grob, with global as the global default. If unspecified, font-defaults from the layout block is taken.

Function: ly:grob-array? x

Is x a Grob_array object?

Function: ly:grob-array->list grob-arr

Return the elements of grob-arr as a Scheme list.

Function: ly:grob-array-length grob-arr

Return the length of grob-arr.

Function: ly:grob-array-ref grob-arr index

Retrieve the indexth element of grob-arr.

Function: ly:grob-basic-properties grob

Get the immutable properties of grob.

Function: ly:grob-chain-callback grob proc sym

Find the callback that is stored as property sym of grob grob and chain proc to the head of this, meaning that it is called using grob and the previous callback’s result.

Function: ly:grob-common-refpoint grob other axis

Find the common refpoint of grob and other for axis.

Function: ly:grob-common-refpoint-of-array grob others axis

Find the common refpoint of grob and others (a grob-array) for axis.

Function: ly:grob-default-font grob

Return the default font for grob grob.

Function: ly:grob-extent grob refp axis

Get the extent in axis direction of grob relative to the grob refp.

Function: ly:grob-get-vertical-axis-group-index grob

Get the index of the vertical axis group the grob grob belongs to; return -1 if none is found.

Function: ly:grob-interfaces grob

Return the interfaces list of grob grob.

Function: ly:grob-layout grob

Get \layout definition from grob grob.

Function: ly:grob-object grob sym

Return the value of a pointer in grob grob of property sym. It returns '() (end-of-list) if sym is undefined in grob.

Function: ly:grob-original grob

Return the unbroken original grob of grob.

Function: ly:grob-parent grob axis

Get the parent of grob. axis is 0 for the X-axis, 1 for the Y-axis.

Function: ly:grob-pq<? a b

Compare two grob priority queue entries. This is an internal function.

Function: ly:grob-properties grob

Get the mutable properties of grob.

Function: ly:grob-properties? x

Is x a Grob_properties object?

Function: ly:grob-property grob sym val

Return the value for property sym of grob. If no value is found, return val or '() if val is not specified.

Function: ly:grob-property-data grob sym

Return the value for property sym of grob, but do not process callbacks.

Function: ly:grob-pure-height grob refp beg end val

Return the pure height of grob given refpoint refp. If no value is found, return val or '() if val is not specified.

Function: ly:grob-pure-property grob sym beg end val

Return the pure value for property sym of grob. If no value is found, return val or '() if val is not specified.

Function: ly:grob-relative-coordinate grob refp axis

Get the coordinate in axis direction of grob relative to the grob refp.

Function: ly:grob-robust-relative-extent grob refp axis

Get the extent in axis direction of grob relative to the grob refp, or (0,0) if empty.

Function: ly:grob-script-priority-less a b

Compare two grobs by script priority. For internal use.

Function: ly:grob-set-nested-property! grob symlist val

Set nested property symlist in grob grob to value val.

Function: ly:grob-set-object! grob sym val

Set sym in grob grob to value val.

Function: ly:grob-set-parent! grob axis parent-grob

Set parent-grob the parent of grob grob in axis axis.

Function: ly:grob-set-property! grob sym val

Set sym in grob grob to value val.

Function: ly:grob-spanned-rank-interval grob

Returns a pair with the rank of the furthest left column and the rank of the furthest right column spanned by grob.

Function: ly:grob-staff-position sg

Return the Y-position of sg relative to the staff.

Function: ly:grob-suicide! grob

Kill grob.

Function: ly:grob-system grob

Return the system grob of grob.

Function: ly:grob-translate-axis! grob d a

Translate grob on axis a over distance d.

Function: ly:grob-vertical<? a b

Does a lie above b on the page?

Function: ly:gulp-file name size

Read size characters from the file name, and return its contents in a string. If size is undefined, the entire file is read. The file is looked up using the search path.

Function: ly:has-glyph-names? font-file-name idx

Does the font for font_file_name have glyph names? The optional idx argument is useful for TrueType Collections (TTC) and OpenType/CFF collections (OTC) only; it specifies the font index within the TTC/OTC. The default value of idx is 0.

Function: ly:hash-table-keys tab

Return a list of keys in tab.

Function: ly:inch num

num inches.

Function: ly:input-both-locations sip

Return input location in sip as (file-name first-line first-column last-line last-column).

Function: ly:input-file-line-char-column sip

Return input location in sip as (file-name line char column).

Function: ly:input-location? x

Is x a Input object?

Function: ly:input-message sip msg rest

Print msg as a GNU compliant error message, pointing to the location in sip. msg is interpreted similar to format’s argument, using rest.

Function: ly:input-warning sip msg rest

Print msg as a GNU compliant warning message, pointing to the location in sip. msg is interpreted similar to format’s argument, using rest.

Function: ly:interpret-music-expression mus ctx

Interpret the music expression mus in the global context ctx. The context is returned in its final state.

Function: ly:interpret-stencil-expression expr func arg1 offset

Parse expr, feed bits to func with first arg arg1 having offset offset.

Function: ly:intlog2 d

The 2-logarithm of 1/d.

Function: ly:item? g

Is g an Item object?

Function: ly:item-break-dir it

The break status direction of item it. -1 means end of line, 0 unbroken, and 1 beginning of line.

Function: ly:item-get-column it

Return the PaperColumn or NonMusicalPaperColumn associated with this Item.

Function: ly:iterator? x

Is x a Music_iterator object?

Function: ly:length x y

Calculates magnitude of given vector. With one argument, x is a number pair indicating the vector. With two arguments, x and y specify the respective coordinates.

Function: ly:lexer-keywords lexer

Return a list of (KEY . CODE) pairs, signifying the LilyPond reserved words list.

Function: ly:lily-lexer? x

Is x a Lily_lexer object?

Function: ly:lily-parser? x

Is x a Lily_parser object?

Function: ly:line-interface::line grob startx starty endx endy

Make a line using layout information from grob grob.

Function: ly:listened-event-class? disp cl

Does disp listen to any event type in the list cl?

Function: ly:listened-event-types disp

Return a list of all event types that disp listens to.

Function: ly:listener? x

Is x a Listener object?

Function: ly:make-book paper header scores

Make a \book of paper and header (which may be #f as well) containing \scores.

Function: ly:make-book-part scores

Make a \bookpart containing \scores.

Function: ly:make-context-mod mod-list

Creates a context modification, optionally initialized via the list of modifications mod-list.

Function: ly:make-dispatcher

Return a newly created dispatcher.

Function: ly:make-duration length dotcount num den

length is the negative logarithm (base 2) of the duration: 1 is a half note, 2 is a quarter note, 3 is an eighth note, etc. The number of dots after the note is given by the optional argument dotcount.

The duration factor is optionally given by integers num and den, alternatively by a single rational number.

A duration is a musical duration, i.e., a length of time described by a power of two (whole, half, quarter, etc.) and a number of augmentation dots.

Function: ly:make-global-context output-def

Set up a global interpretation context, using the output block output-def. The context is returned.

Function: ly:make-global-translator global

Create a translator group and connect it to the global context global. The translator group is returned.

Function: ly:make-grob-properties alist

This packages the given property list alist in a grob property container stored in a context property with the name of a grob.

Function: ly:make-moment m g gn gd

Create the moment with rational main timing m, and optional grace timing g.

A moment is a point in musical time. It consists of a pair of rationals (mg), where m is the timing for the main notes, and g the timing for grace notes. In absence of grace notes, g is zero.

For compatibility reasons, it is possible to write two numbers specifying numerator and denominator instead of the rationals. These forms cannot be mixed, and the two-argument form is disambiguated by the sign of the second argument: if it is positive, it can only be a denominator and not a grace timing.

Function: ly:make-music props

Make a C++ Music object and initialize it with props.

This function is for internal use and is only called by make-music, which is the preferred interface for creating music objects.

Function: ly:make-music-function signature func

Make a function to process music, to be used for the parser. func is the function, and signature describes its arguments. signature’s cdr is a list containing either ly:music? predicates or other type predicates. Its car is the syntax function to call.

Function: ly:make-music-relative! music pitch

Make music relative to pitch, return final pitch.

Function: ly:make-output-def

Make an output definition.

Function: ly:make-page-label-marker label

Return page marker with label label.

Function: ly:make-page-permission-marker symbol permission

Return page marker with page breaking and turning permissions.

Function: ly:make-pango-description-string chain size

Make a PangoFontDescription string for the property alist chain at size size.

Function: ly:make-paper-outputter port format

Create an outputter that evaluates within output-format, writing to port.

Function: ly:make-pitch octave note alter

octave is specified by an integer, zero for the octave containing middle C. note is a number indexing the global default scale, with 0 corresponding to pitch C and 6 usually corresponding to pitch B. Optional alter is a rational number of 200-cent whole tones for alteration.

Function: ly:make-prob type init rest

Create a Prob object.

Function: ly:make-scale steps

Create a scale. The argument is a vector of rational numbers, each of which represents the number of 200 cent tones of a pitch above the tonic.

Function: ly:make-score music

Return score with music encapsulated in it.

Function: ly:make-spring ideal min-dist

Make a spring. ideal is the ideal distance of the spring, and min-dist is the minimum distance.

Function: ly:make-stencil expr xext yext

Stencils are device independent output expressions. They carry two pieces of information:

  1. A specification of how to print this object. This specification is processed by the output backends, for example ‘scm/output-ps.scm’.
  2. The vertical and horizontal extents of the object, given as pairs. If an extent is unspecified (or if you use empty-interval as its value), it is taken to be empty.
Function: ly:make-stream-event cl proplist

Create a stream event of class cl with the given mutable property list.

Function: ly:make-undead object

This packages object in a manner that keeps it from triggering "Parsed object should be dead" messages.

Function: ly:make-unpure-pure-container unpure pure

Make an unpure-pure container. unpure should be an unpure expression, and pure should be a pure expression. If pure is omitted, the value of unpure will be used twice, except that a callback is given two extra arguments that are ignored for the sake of pure calculations.

Function: ly:message str rest

A Scheme callable function to issue the message str. The message is formatted with format and rest.

Function: ly:minimal-breaking pb

Break (pages and lines) the Paper_book object pb without looking for optimal spacing: stack as many lines on a page before moving to the next one.

Function: ly:mm num

num mm.

Function: ly:module->alist mod

Dump the contents of module mod as an alist.

Function: ly:module-copy dest src

Copy all bindings from module src into dest.

Function: ly:modules-lookup modules sym def

Look up sym in the list modules, returning the first occurence. If not found, return def or #f if def isn’t specified.

Function: ly:moment? x

Is x a Moment object?

Function: ly:moment<? a b

Compare two moments.

Function: ly:moment-add a b

Add two moments.

Function: ly:moment-div a b

Divide two moments.

Function: ly:moment-grace mom

Extract grace timing as a rational number from mom.

Function: ly:moment-grace-denominator mom

Extract denominator from grace timing.

Function: ly:moment-grace-numerator mom

Extract numerator from grace timing.

Function: ly:moment-main mom

Extract main timing as a rational number from mom.

Function: ly:moment-main-denominator mom

Extract denominator from main timing.

Function: ly:moment-main-numerator mom

Extract numerator from main timing.

Function: ly:moment-mod a b

Modulo of two moments.

Function: ly:moment-mul a b

Multiply two moments.

Function: ly:moment-sub a b

Subtract two moments.

Function: ly:music? obj

Is obj a music object?

Function: ly:music-compress m factor

Compress music object m by moment factor.

Function: ly:music-deep-copy m origin

Copy m and all sub expressions of m. m may be an arbitrary type; cons cells and music are copied recursively. If origin is given, it is used as the origin for one level of music by calling ly:set-origin! on the copy.

Function: ly:music-duration-compress mus fact

Compress mus by factor fact, which is a Moment.

Function: ly:music-duration-length mus

Extract the duration field from mus and return the length.

Function: ly:music-function? x

Is x a Music_function object?

Function: ly:music-function-extract x

Return the Scheme function inside x.

Function: ly:music-function-signature x

Return the function signature inside x.

Function: ly:music-length mus

Get the length of music expression mus and return it as a Moment object.

Function: ly:music-list? lst

Is lst a list of music objects?

Function: ly:music-mutable-properties mus

Return an alist containing the mutable properties of mus. The immutable properties are not available, since they are constant and initialized by the make-music function.

Function: ly:music-output? x

Is x a Music_output object?

Function: ly:music-property mus sym val

Return the value for property sym of music expression mus. If no value is found, return val or '() if val is not specified.

Function: ly:music-set-property! mus sym val

Set property sym in music expression mus to val.

Function: ly:music-transpose m p

Transpose m such that central C is mapped to p. Return m.

Function: ly:note-column-accidentals note-column

Return the AccidentalPlacement grob from note-column if any, or SCM_EOL otherwise.

Function: ly:note-column-dot-column note-column

Return the DotColumn grob from note-column if any, or SCM_EOL otherwise.

Function: ly:note-head::stem-attachment font-metric glyph-name

Get attachment in font-metric for attaching a stem to notehead glyph-name.

Function: ly:number->string s

Convert s to a string without generating many decimals.

Function: ly:one-line-auto-height-breaking pb

Put each score on a single line, and put each line on its own page. Modify the paper-width setting so that every page is wider than the widest line. Modify the paper-height setting to fit the height of the tallest line.

Function: ly:one-line-breaking pb

Put each score on a single line, and put each line on its own page. Modify the paper-width setting so that every page is wider than the widest line.

Function: ly:one-page-breaking pb

Put each score on a single page. The paper-height settings are modified so each score fits on one page, and the height of the page matches the height of the full score.

Function: ly:optimal-breaking pb

Optimally break (pages and lines) the Paper_book object pb to minimize badness in bother vertical and horizontal spacing.

Function: ly:option-usage port

Print ly:set-option usage. Optional port argumentfor the destination defaults to current output port.

Function: ly:otf->cff otf-file-name idx

Convert the contents of an OTF file to a CFF file, returning it as a string. The optional idx argument is useful for OpenType/CFF collections (OTC) only; it specifies the font index within the OTC. The default value of idx is 0.

Function: ly:otf-font? font

Is font an OpenType font?

Function: ly:otf-font-glyph-info font glyph

Given the font metric font of an OpenType font, return the information about named glyph glyph (a string).

Function: ly:otf-font-table-data font tag

Extract a table tag from font. Return empty string for non-existent tag.

Function: ly:otf-glyph-count font

Return the number of glyphs in font.

Function: ly:otf-glyph-list font

Return a list of glyph names for font.

Function: ly:output-def? x

Is x a Output_def object?

Function: ly:output-def-clone def

Clone output definition def.

Function: ly:output-def-lookup def sym val

Return the value of sym in output definition def (e.g., \paper). If no value is found, return val or '() if val is undefined.

Function: ly:output-def-parent def

Return the parent output definition of def.

Function: ly:output-def-scope def

Return the variable scope inside def.

Function: ly:output-def-set-variable! def sym val

Set an output definition def variable sym to val.

Function: ly:output-description output-def

Return the description of translators in output-def.

Function: ly:output-find-context-def output-def context-name

Return an alist of all context defs (matching context-nameif given) in output-def.

Function: ly:output-formats

Formats passed to ‘--format’ as a list of strings, used for the output.

Function: ly:outputter-close outputter

Close port of outputter.

Function: ly:outputter-dump-stencil outputter stencil

Dump stencil expr onto outputter.

Function: ly:outputter-dump-string outputter str

Dump str onto outputter.

Function: ly:outputter-module outputter

Return output module of outputter.

Function: ly:outputter-output-scheme outputter expr

Eval expr in module of outputter.

Function: ly:outputter-port outputter

Return output port for outputter.

Function: ly:page-marker? x

Is x a Page_marker object?

Function: ly:page-turn-breaking pb

Optimally break (pages and lines) the Paper_book object pb such that page turns only happen in specified places, returning its pages.

Function: ly:pango-font? f

Is f a pango font?

Function: ly:pango-font-physical-fonts f

Return alist of (ps-name file-name font-index) lists for Pango font f.

Function: ly:paper-book? x

Is x a Paper_book object?

Function: ly:paper-book-header pb

Return the header definition (\header) in Paper_book object pb.

Function: ly:paper-book-pages pb

Return pages in Paper_book object pb.

Function: ly:paper-book-paper pb

Return the paper output definition (\paper) in Paper_book object pb.

Function: ly:paper-book-performances pb

Return performances in Paper_book object pb.

Function: ly:paper-book-scopes pb

Return scopes in Paper_book object pb.

Function: ly:paper-book-systems pb

Return systems in Paper_book object pb.

Function: ly:paper-column::break-align-width col align-syms

Determine the extent along the X-axis of a grob used for break-alignment organized by column col. The grob is specified by align-syms, which contains either a single break-align-symbol or a list of such symbols.

Function: ly:paper-column::print

Optional stencil for PaperColumn orNonMusicalPaperColumn. Draws the rank number of each column, its moment in time, a blue arrow showing the ideal distance, and a red arrow showing the minimum distance between columns.

Function: ly:paper-fonts def

Return a list containing the fonts from output definition def (e.g., \paper).

Function: ly:paper-get-font def chain

Find a font metric in output definition def satisfying the font-qualifiers in alist chain chain, and return it. (An alist chain is a list of alists, containing grob properties.)

Function: ly:paper-get-number def sym

Return the value of variable sym in output definition def as a double.

Function: ly:paper-outputscale def

Return the output-scale for output definition def.

Function: ly:paper-score-paper-systems paper-score

Return vector of paper_system objects from paper-score.

Function: ly:paper-system? obj

Is obj a C++ Prob object of type paper-system?

Function: ly:paper-system-minimum-distance sys1 sys2

Measure the minimum distance between these two paper-systems, using their stored skylines if possible and falling back to their extents otherwise.

Function: ly:parse-file name

Parse a single .ly file. Upon failure, throw ly-file-failed key.

Function: ly:parse-string-expression parser-smob ly-code filename line

Parse the string ly-code with parser-smob. Return the contained music expression. filename and line are optional source indicators.

Function: ly:parsed-undead-list!

Return the list of objects that have been found live that should have been dead, and clear that list.

Function: ly:parser-clear-error parser

Clear error flag for parser, defaulting to current parser.

Function: ly:parser-clone closures location

Return a clone of current parser. An association list of port positions to closures can be specified in closures in order to have $ and # interpreted in their original lexical environment. If location is a valid location, it becomes the source of all music expressions inside.

Function: ly:parser-define! symbol val

Bind symbol to val in current parser’s module.

Function: ly:parser-error msg input

Display an error message and make current parser fail. Without a current parser, trigger an ordinary error.

Function: ly:parser-has-error? parser

Does parser (defaulting to current parser) have an error flag?

Function: ly:parser-include-string ly-code

Include the string ly-code into the input stream for current parser. Can only be used in immediate Scheme expressions ($ instead of #).

Function: ly:parser-lexer parser

Return the lexer for parser, defaulting to current parser

Function: ly:parser-lookup symbol

Look up symbol in current parser’s module. Return '() if not defined.

Function: ly:parser-output-name parser

Return the base name of the output file. If parser is left off, use currently active parser.

Function: ly:parser-parse-string parser-smob ly-code

Parse the string ly-code with parser-smob. Upon failure, throw ly-file-failed key.

Function: ly:parser-set-note-names names

Replace current note names in parser. names is an alist of symbols. This only has effect if the current mode is notes.

Function: ly:performance-header performance

Return header of performance.

Function: ly:performance-set-header! performance module

Set the performance header.

Function: ly:performance-write performance filename name

Write performance to filename storing name as the name of the performance in the file metadata.

Function: ly:pitch? x

Is x a Pitch object?

Function: ly:pitch<? p1 p2

Is p1 lexicographically smaller than p2?

Function: ly:pitch-alteration pp

Extract the alteration from pitch pp.

Function: ly:pitch-diff pitch root

Return pitch delta such that root transposed by delta equals pitch.

Function: ly:pitch-negate p

Negate p.

Function: ly:pitch-notename pp

Extract the note name from pitch pp.

Function: ly:pitch-octave pp

Extract the octave from pitch pp.

Function: ly:pitch-quartertones pp

Calculate the number of quarter tones of pp from middle C.

Function: ly:pitch-semitones pp

Calculate the number of semitones of pp from middle C.

Function: ly:pitch-steps p

Number of steps counted from middle C of the pitch p.

Function: ly:pitch-tones pp

Calculate the number of tones of pp from middle C as a rational number.

Function: ly:pitch-transpose p delta

Transpose p by the amount delta, where delta is relative to middle C.

Function: ly:pointer-group-interface::add-grob grob sym grob-element

Add grob-element to grob’s sym grob array.

Function: ly:position-on-line? sg spos

Return whether spos is on a line of the staff associated with the grob sg (even on an extender line).

Function: ly:prob? x

Is x a Prob object?

Function: ly:prob-immutable-properties prob

Retrieve an alist of immutable properties.

Function: ly:prob-mutable-properties prob

Retrieve an alist of mutable properties.

Function: ly:prob-property prob sym val

Return the value for property sym of Prob object prob. If no value is found, return val or '() if val is not specified.

Function: ly:prob-property? obj sym

Is boolean prop sym of sym set?

Function: ly:prob-set-property! obj sym value

Set property sym of obj to value.

Function: ly:prob-type? obj type

Is obj the specified prob-type?

Function: ly:programming-error str rest

A Scheme callable function to issue the internal warning str. The message is formatted with format and rest.

Function: ly:progress str rest

A Scheme callable function to print progress str. The message is formatted with format and rest.

Function: ly:property-lookup-stats sym

Return hash table with a property access corresponding to sym. Choices are prob, grob, and context.

Function: ly:protects

Return hash of protected objects.

Function: ly:pt num

num printer points.

Function: ly:pure-call data grob start end rest

Convert property data (unpure-pure container or procedure) to value in a pure context defined by grob, start, end, and possibly rest arguments.

Function: ly:register-stencil-expression symbol

Add symbol as head of a stencil expression.

Function: ly:register-translator creator name description

Register a translator creator (usually a descriptive alist or a function/closure returning one when given a context argument) with the given symbol name and the given description alist.

Function: ly:relative-group-extent elements common axis

Determine the extent of elements relative to common in the axis direction.

Function: ly:reset-all-fonts

Forget all about previously loaded fonts.

Function: ly:round-filled-box xext yext blot

Make a Stencil object that prints a black box of dimensions xext, yext and roundness blot.

Function: ly:round-filled-polygon points blot extroversion

Make a Stencil object that prints a black polygon with corners at the points defined by points (list of coordinate pairs) and roundness blot. Optionalextroversion shifts the outline outward, with thedefault of -1.0 keeping the outer boundary ofthe outline just inside of the polygon.

Function: ly:run-translator mus output-def

Process mus according to output-def. An interpretation context is set up, and mus is interpreted with it. The context is returned in its final state.

Optionally, this routine takes an object-key to to uniquely identify the score block containing it.

Function: ly:score? x

Is x a Score object?

Function: ly:score-add-output-def! score def

Add an output definition def to score.

Function: ly:score-embedded-format score layout

Run score through layout (an output definition) scaled to correct output-scale already, returning a list of layout-lines.

Function: ly:score-error? score

Was there an error in the score?

Function: ly:score-header score

Return score header.

Function: ly:score-music score

Return score music.

Function: ly:score-output-defs score

All output definitions in a score.

Function: ly:score-set-header! score module

Set the score header.

Function: ly:separation-item::print

Optional stencil for PaperColumn orNonMusicalPaperColumn. Draws the horizontal-skylines of each PaperColumn, showing the shapes used to determine the minimum distances between PaperColumns at the note-spacing step, before staves have been spaced (vertically) on the page.

Function: ly:set-default-scale scale

Set the global default scale. This determines the tuning of pitches with no accidentals or key signatures. The first pitch is C. Alterations are calculated relative to this scale. The number of pitches in this scale determines the number of scale steps that make up an octave. Usually the 7-note major scale.

Function: ly:set-grob-modification-callback cb

Specify a procedure that will be called every time LilyPond modifies a grob property. The callback will receive as arguments the grob that is being modified, the name of the C++ file in which the modification was requested, the line number in the C++ file in which the modification was requested, the name of the function in which the modification was requested, the property to be changed, and the new value for the property.

Function: ly:set-middle-C! context

Set the middleCPosition variable in context based on the variables middleCClefPosition and middleCOffset.

Function: ly:set-option var val

Set a program option.

Function: ly:set-origin! m origin

This sets the origin given in origin to m. m will typically be a music expression or a list of music. List structures are searched recursively, but recursion stops at the changed music expressions themselves. origin is generally of type ly:input-location?, defaulting to (*location*). Other valid values for origin are a music expression which is then used as the source of location information, or #f or '() in which case no action is performed. The return value is m itself.

Function: ly:set-property-cache-callback cb

Specify a procedure that will be called whenever lilypond calculates a callback function and caches the result. The callback will receive as arguments the grob whose property it is, the name of the property, the name of the callback that calculated the property, and the new (cached) value of the property.

Function: ly:skyline? x

Is x a Skyline object?

Function: ly:skyline-empty? sky

Return whether sky is empty.

Function: ly:skyline-pair? x

Is x a Skyline_pair object?

Function: ly:slur-score-count

count number of slur scores.

Function: ly:smob-protects

Return LilyPond’s internal smob protection list.

Function: ly:solve-spring-rod-problem springs rods length ragged

Solve a spring and rod problem for count objects, that are connected by count-1 springs, and an arbitrary number of rods. count is implicitly given by springs and rods. The springs argument has the format (ideal, inverse_hook) and rods is of the form (idx1, idx2, distance).

length is a number, ragged a boolean.

The function returns a list containing the force (positive for stretching, negative for compressing and #f for non-satisfied constraints) followed by spring-count+1 positions of the objects.

Function: ly:source-file? x

Is x a Source_file object?

Function: ly:source-files parser-smob

A list of LilyPond files being processed;a PARSER may optionally be specified.

Function: ly:spanner? g

Is g a spanner object?

Function: ly:spanner-bound spanner dir

Get one of the bounds of spanner. dir is -1 for left, and 1 for right.

Function: ly:spanner-broken-into spanner

Return broken-into list for spanner.

Function: ly:spanner-set-bound! spanner dir item

Set grob item as bound in direction dir for spanner.

Function: ly:spawn command rest

Simple interface to g_spawn_sync str. The error is formatted with format and rest.

Function: ly:spring? x

Is x a Spring object?

Function: ly:spring-set-inverse-compress-strength! spring strength

Set the inverse compress strength of spring.

Function: ly:spring-set-inverse-stretch-strength! spring strength

Set the inverse stretch strength of spring.

Function: ly:staff-symbol-line-thickness grob

Returns the current staff-line thickness in the staff associated with grob, expressed as a multiple of the current staff-space height.

Function: ly:staff-symbol-staff-radius grob

Returns the radius of the staff associated with grob.

Function: ly:staff-symbol-staff-space grob

Returns the current staff-space height in the staff associated with grob, expressed as a multiple of the default height of a staff-space in the traditional five-line staff.

Function: ly:start-environment

Return the environment (a list of strings) that was in effect at program start.

Function: ly:stderr-redirect file-name mode

Redirect stderr to file-name, opened with mode.

Function: ly:stencil? x

Is x a Stencil object?

Function: ly:stencil-add args

Combine stencils. Takes any number of arguments.

Function: ly:stencil-aligned-to stil axis dir

Align stil using its own extents. dir is a number. -1 and 1 are left and right, respectively. Other values are interpolated (so 0 means the center).

Function: ly:stencil-combine-at-edge first axis direction second padding

Construct a stencil by putting second next to first. axis can be 0 (x-axis) or 1 (y-axis). direction can be -1 (left or down) or 1 (right or up). The stencils are juxtaposed with padding as extra space. first and second may also be '() or #f.

Function: ly:stencil-empty? stil axis

Return whether stil is empty. If an optional axis is supplied, the emptiness check is restricted to that axis.

Function: ly:stencil-expr stil

Return the expression of stil.

Function: ly:stencil-extent stil axis

Return a pair of numbers signifying the extent of stil in axis direction (0 or 1 for x and y axis, respectively).

Function: ly:stencil-fonts s

Analyze s, and return a list of fonts used in s.

Function: ly:stencil-in-color stc r g b

Put stc in a different color.

Function: ly:stencil-outline stil outline

Return a stencil with the stencil expression (inking) of stencil stil but with outline and dimensions from stencil outline.

Function: ly:stencil-rotate stil angle x y

Return a stencil stil rotated angle degrees around the relative offset (x, y). E.g., an offset of (-1, 1) will rotate the stencil around the left upper corner.

Function: ly:stencil-rotate-absolute stil angle x y

Return a stencil stil rotated angle degrees around point (x, y), given in absolute coordinates.

Function: ly:stencil-scale stil x y

Scale stencil stil using the horizontal and vertical scaling factors x and y. Negative values will flip or mirror stil without changing its origin; this may result in collisions unless it is repositioned.

Function: ly:stencil-stack first axis direction second padding mindist

Construct a stencil by stacking second next to first. axis can be 0 (x-axis) or 1 (y-axis). direction can be -1 (left or down) or 1 (right or up). The stencils are juxtaposed with padding as extra space. first and second may also be '() or #f. As opposed to ly:stencil-combine-at-edge, metrics are suited for successively accumulating lines of stencils. Also, second stencil is drawn last.

If mindist is specified, reference points are placed apart at least by this distance. If either of the stencils is spacing, padding and mindist do not apply.

Function: ly:stencil-translate stil offset

Return a stil, but translated by offset (a pair of numbers).

Function: ly:stencil-translate-axis stil amount axis

Return a copy of stil but translated by amount in axis direction.

Function: ly:stream-event? obj

Is obj a Stream_event object?

Function: ly:string-percent-encode str

Encode all characters in string str with hexadecimal percent escape sequences, with the following exceptions: characters -, ., /, and _; and characters in ranges 0-9, A-Z, and a-z.

Function: ly:string-substitute a b s

Replace string a by string b in string s.

Function: ly:system-font-load name

Load the OpenType system font ‘name.otf’. Fonts loaded with this command must contain three additional SFNT font tables called LILC, LILF, and LILY, needed for typesetting musical elements. Currently, only the Emmentaler and the Emmentaler-Brace fonts fulfill these requirements.

Note that only ly:font-get-glyph and derived code (like \lookup) can access glyphs from the system fonts; text strings are handled exclusively via the Pango interface.

Function: ly:text-interface::interpret-markup

Convert a text markup into a stencil. Takes three arguments, layout, props, and markup.

layout is a \layout block; it may be obtained from a grob with ly:grob-layout. props is an alist chain, i.e. a list of alists. This is typically obtained with (ly:grob-alist-chain grob (ly:output-def-lookup layout 'text-font-defaults)). markup is the markup text to be processed.

Function: ly:translate-cpp-warning-scheme str

Translates a string in C++ printf format and modifies it to use it for scheme formatting.

Function: ly:translator? x

Is x a Translator object?

Function: ly:translator-context trans

Return the context of the translator object trans.

Function: ly:translator-description creator

Return an alist of properties of translator definition creator.

Function: ly:translator-group? x

Is x a Translator_group object?

Function: ly:translator-name creator

Return the type name of the translator definition creator. The name is a symbol.

Function: ly:transpose-key-alist l pit

Make a new key alist of l transposed by pitch pit.

Function: ly:truncate-list! lst i

Take at most the first i of list lst.

Function: ly:ttf->pfa ttf-file-name idx

Convert the contents of a TrueType font file to PostScript Type 42 font, returning it as a string. The optional idx argument is useful for TrueType collections (TTC) only; it specifies the font index within the TTC. The default value of idx is 0.

Function: ly:ttf-ps-name ttf-file-name idx

Extract the PostScript name from a TrueType font. The optional idx argument is useful for TrueType collections (TTC) only; it specifies the font index within the TTC. The default value of idx is 0.

Function: ly:type1->pfa type1-file-name

Convert the contents of a Type 1 font in PFB format to PFA format. If the file is already in PFA format, pass through it.

Function: ly:undead? x

Is x a Undead object?

Function: ly:unit

Return the unit used for lengths as a string.

Function: ly:unpure-call data grob rest

Convert property data (unpure-pure container or procedure) to value in an unpure context defined by grob and possibly rest arguments.

Function: ly:unpure-pure-container? x

Is x a Unpure_pure_container object?

Function: ly:unpure-pure-container-pure-part pc

Return the pure part of pc.

Function: ly:unpure-pure-container-unpure-part pc

Return the unpure part of pc.

Function: ly:usage

Print usage message.

Function: ly:verbose-output?

Was verbose output requested, i.e. loglevel at least DEBUG?

Function: ly:version

Return the current lilypond version as a list, e.g., (1 3 127 uu1).

Function: ly:warning str rest

A Scheme callable function to issue the warning str. The message is formatted with format and rest.

Function: ly:warning-located location str rest

A Scheme callable function to issue the warning str at the specified location in an input file. The message is formatted with format and rest.

Function: ly:wide-char->utf-8 wc

Encode the Unicode codepoint wc, an integer, as UTF-8.


B. Schema riassuntivo

SintassiDescrizioneEsempio
1 2 8 16durate

[image of music]

c4. c4..punti di aumentazione

[image of music]

c d e f g a b scala

[image of music]

fis besalterazione

[image of music]

\clef treble \clef bass chiavi

[image of music]

\time 3/4 \time 4/4 indicazione di tempo

[image of music]

r4 r8pausa

[image of music]

d ~ dlegatura di valore

[image of music]

\key es \major armatura di chiave

[image of music]

note'alzare l’ottava

[image of music]

note,abbassare l’ottava

[image of music]

c( d e)legatura di portamento

[image of music]

c\( c( d) e\)legatura di frase

[image of music]

a8[ b]travatura

[image of music]

<< \new Staff … >>più righi

[image of music]

c-> c-.articolazioni

[image of music]

c2\mf c\sfzdinamiche

[image of music]

a\< a a\!crescendo

[image of music]

a\> a a\!decrescendo

[image of music]

< >accordo

[image of music]

\partial 8anacrusi

[image of music]

\tuplet 3/2 {f g a}terzine

[image of music]

\graceabbellimenti

[image of music]

\lyricmode { twinkle }inserimento del testo vocaletwinkle
\new Lyricsstampa del testo vocale

[image of music]

twin -- kletrattino nel testo vocale

[image of music]

\chordmode { c:dim f:maj7 }accordi

[image of music]

\new ChordNamesmostrare i nomi degli accordi

[image of music]

<<{e f} \\ {c d}>>polifonia

[image of music]

s4 s8 s16pause spaziatrici

C. GNU Free Documentation License

Version 1.3, 3 November 2008

 
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    The “Invariant Sections” are certain Secondary Sections whose titles are designated, as being those of Invariant Sections, in the notice that says that the Document is released under this License. If a section does not fit the above definition of Secondary then it is not allowed to be designated as Invariant. The Document may contain zero Invariant Sections. If the Document does not identify any Invariant Sections then there are none.

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    Examples of suitable formats for Transparent copies include plain ASCII without markup, Texinfo input format, LaTeX input format, SGML or XML using a publicly available DTD, and standard-conforming simple HTML, PostScript or PDF designed for human modification. Examples of transparent image formats include PNG, XCF and JPG. Opaque formats include proprietary formats that can be read and edited only by proprietary word processors, SGML or XML for which the DTD and/or processing tools are not generally available, and the machine-generated HTML, PostScript or PDF produced by some word processors for output purposes only.

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  3. VERBATIM COPYING

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    You may also lend copies, under the same conditions stated above, and you may publicly display copies.

  4. COPYING IN QUANTITY

    If you publish printed copies (or copies in media that commonly have printed covers) of the Document, numbering more than 100, and the Document’s license notice requires Cover Texts, you must enclose the copies in covers that carry, clearly and legibly, all these Cover Texts: Front-Cover Texts on the front cover, and Back-Cover Texts on the back cover. Both covers must also clearly and legibly identify you as the publisher of these copies. The front cover must present the full title with all words of the title equally prominent and visible. You may add other material on the covers in addition. Copying with changes limited to the covers, as long as they preserve the title of the Document and satisfy these conditions, can be treated as verbatim copying in other respects.

    If the required texts for either cover are too voluminous to fit legibly, you should put the first ones listed (as many as fit reasonably) on the actual cover, and continue the rest onto adjacent pages.

    If you publish or distribute Opaque copies of the Document numbering more than 100, you must either include a machine-readable Transparent copy along with each Opaque copy, or state in or with each Opaque copy a computer-network location from which the general network-using public has access to download using public-standard network protocols a complete Transparent copy of the Document, free of added material. If you use the latter option, you must take reasonably prudent steps, when you begin distribution of Opaque copies in quantity, to ensure that this Transparent copy will remain thus accessible at the stated location until at least one year after the last time you distribute an Opaque copy (directly or through your agents or retailers) of that edition to the public.

    It is requested, but not required, that you contact the authors of the Document well before redistributing any large number of copies, to give them a chance to provide you with an updated version of the Document.

  5. MODIFICATIONS

    You may copy and distribute a Modified Version of the Document under the conditions of sections 2 and 3 above, provided that you release the Modified Version under precisely this License, with the Modified Version filling the role of the Document, thus licensing distribution and modification of the Modified Version to whoever possesses a copy of it. In addition, you must do these things in the Modified Version:

    1. Use in the Title Page (and on the covers, if any) a title distinct from that of the Document, and from those of previous versions (which should, if there were any, be listed in the History section of the Document). You may use the same title as a previous version if the original publisher of that version gives permission.
    2. List on the Title Page, as authors, one or more persons or entities responsible for authorship of the modifications in the Modified Version, together with at least five of the principal authors of the Document (all of its principal authors, if it has fewer than five), unless they release you from this requirement.
    3. State on the Title page the name of the publisher of the Modified Version, as the publisher.
    4. Preserve all the copyright notices of the Document.
    5. Add an appropriate copyright notice for your modifications adjacent to the other copyright notices.
    6. Include, immediately after the copyright notices, a license notice giving the public permission to use the Modified Version under the terms of this License, in the form shown in the Addendum below.
    7. Preserve in that license notice the full lists of Invariant Sections and required Cover Texts given in the Document’s license notice.
    8. Include an unaltered copy of this License.
    9. Preserve the section Entitled “History”, Preserve its Title, and add to it an item stating at least the title, year, new authors, and publisher of the Modified Version as given on the Title Page. If there is no section Entitled “History” in the Document, create one stating the title, year, authors, and publisher of the Document as given on its Title Page, then add an item describing the Modified Version as stated in the previous sentence.
    10. Preserve the network location, if any, given in the Document for public access to a Transparent copy of the Document, and likewise the network locations given in the Document for previous versions it was based on. These may be placed in the “History” section. You may omit a network location for a work that was published at least four years before the Document itself, or if the original publisher of the version it refers to gives permission.
    11. For any section Entitled “Acknowledgements” or “Dedications”, Preserve the Title of the section, and preserve in the section all the substance and tone of each of the contributor acknowledgements and/or dedications given therein.
    12. Preserve all the Invariant Sections of the Document, unaltered in their text and in their titles. Section numbers or the equivalent are not considered part of the section titles.
    13. Delete any section Entitled “Endorsements”. Such a section may not be included in the Modified Version.
    14. Do not retitle any existing section to be Entitled “Endorsements” or to conflict in title with any Invariant Section.
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    If the Modified Version includes new front-matter sections or appendices that qualify as Secondary Sections and contain no material copied from the Document, you may at your option designate some or all of these sections as invariant. To do this, add their titles to the list of Invariant Sections in the Modified Version’s license notice. These titles must be distinct from any other section titles.

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  6. COMBINING DOCUMENTS

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    The combined work need only contain one copy of this License, and multiple identical Invariant Sections may be replaced with a single copy. If there are multiple Invariant Sections with the same name but different contents, make the title of each such section unique by adding at the end of it, in parentheses, the name of the original author or publisher of that section if known, or else a unique number. Make the same adjustment to the section titles in the list of Invariant Sections in the license notice of the combined work.

    In the combination, you must combine any sections Entitled “History” in the various original documents, forming one section Entitled “History”; likewise combine any sections Entitled “Acknowledgements”, and any sections Entitled “Dedications”. You must delete all sections Entitled “Endorsements.”

  7. COLLECTIONS OF DOCUMENTS

    You may make a collection consisting of the Document and other documents released under this License, and replace the individual copies of this License in the various documents with a single copy that is included in the collection, provided that you follow the rules of this License for verbatim copying of each of the documents in all other respects.

    You may extract a single document from such a collection, and distribute it individually under this License, provided you insert a copy of this License into the extracted document, and follow this License in all other respects regarding verbatim copying of that document.

  8. AGGREGATION WITH INDEPENDENT WORKS

    A compilation of the Document or its derivatives with other separate and independent documents or works, in or on a volume of a storage or distribution medium, is called an “aggregate” if the copyright resulting from the compilation is not used to limit the legal rights of the compilation’s users beyond what the individual works permit. When the Document is included in an aggregate, this License does not apply to the other works in the aggregate which are not themselves derivative works of the Document.

    If the Cover Text requirement of section 3 is applicable to these copies of the Document, then if the Document is less than one half of the entire aggregate, the Document’s Cover Texts may be placed on covers that bracket the Document within the aggregate, or the electronic equivalent of covers if the Document is in electronic form. Otherwise they must appear on printed covers that bracket the whole aggregate.

  9. TRANSLATION

    Translation is considered a kind of modification, so you may distribute translations of the Document under the terms of section 4. Replacing Invariant Sections with translations requires special permission from their copyright holders, but you may include translations of some or all Invariant Sections in addition to the original versions of these Invariant Sections. You may include a translation of this License, and all the license notices in the Document, and any Warranty Disclaimers, provided that you also include the original English version of this License and the original versions of those notices and disclaimers. In case of a disagreement between the translation and the original version of this License or a notice or disclaimer, the original version will prevail.

    If a section in the Document is Entitled “Acknowledgements”, “Dedications”, or “History”, the requirement (section 4) to Preserve its Title (section 1) will typically require changing the actual title.

  10. TERMINATION

    You may not copy, modify, sublicense, or distribute the Document except as expressly provided under this License. Any attempt otherwise to copy, modify, sublicense, or distribute it is void, and will automatically terminate your rights under this License.

    However, if you cease all violation of this License, then your license from a particular copyright holder is reinstated (a) provisionally, unless and until the copyright holder explicitly and finally terminates your license, and (b) permanently, if the copyright holder fails to notify you of the violation by some reasonable means prior to 60 days after the cessation.

    Moreover, your license from a particular copyright holder is reinstated permanently if the copyright holder notifies you of the violation by some reasonable means, this is the first time you have received notice of violation of this License (for any work) from that copyright holder, and you cure the violation prior to 30 days after your receipt of the notice.

    Termination of your rights under this section does not terminate the licenses of parties who have received copies or rights from you under this License. If your rights have been terminated and not permanently reinstated, receipt of a copy of some or all of the same material does not give you any rights to use it.

  11. FUTURE REVISIONS OF THIS LICENSE

    The Free Software Foundation may publish new, revised versions of the GNU Free Documentation License from time to time. Such new versions will be similar in spirit to the present version, but may differ in detail to address new problems or concerns. See http://www.gnu.org/copyleft/.

    Each version of the License is given a distinguishing version number. If the Document specifies that a particular numbered version of this License “or any later version” applies to it, you have the option of following the terms and conditions either of that specified version or of any later version that has been published (not as a draft) by the Free Software Foundation. If the Document does not specify a version number of this License, you may choose any version ever published (not as a draft) by the Free Software Foundation. If the Document specifies that a proxy can decide which future versions of this License can be used, that proxy’s public statement of acceptance of a version permanently authorizes you to choose that version for the Document.

  12. RELICENSING

    “Massive Multiauthor Collaboration Site” (or “MMC Site”) means any World Wide Web server that publishes copyrightable works and also provides prominent facilities for anybody to edit those works. A public wiki that anybody can edit is an example of such a server. A “Massive Multiauthor Collaboration” (or “MMC”) contained in the site means any set of copyrightable works thus published on the MMC site.

    “CC-BY-SA” means the Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 license published by Creative Commons Corporation, a not-for-profit corporation with a principal place of business in San Francisco, California, as well as future copyleft versions of that license published by that same organization.

    “Incorporate” means to publish or republish a Document, in whole or in part, as part of another Document.

    An MMC is “eligible for relicensing” if it is licensed under this License, and if all works that were first published under this License somewhere other than this MMC, and subsequently incorporated in whole or in part into the MMC, (1) had no cover texts or invariant sections, and (2) were thus incorporated prior to November 1, 2008.

    The operator of an MMC Site may republish an MMC contained in the site under CC-BY-SA on the same site at any time before August 1, 2009, provided the MMC is eligible for relicensing.

ADDENDUM: How to use this License for your documents

To use this License in a document you have written, include a copy of the License in the document and put the following copyright and license notices just after the title page:

 
  Copyright (C)  year  your name.
  Permission is granted to copy, distribute and/or modify this document
  under the terms of the GNU Free Documentation License, Version 1.3
  or any later version published by the Free Software Foundation;
  with no Invariant Sections, no Front-Cover Texts, and no Back-Cover
  Texts.  A copy of the license is included in the section entitled ``GNU
  Free Documentation License''.

If you have Invariant Sections, Front-Cover Texts and Back-Cover Texts, replace the “with…Texts.” line with this:

 
    with the Invariant Sections being list their titles, with
    the Front-Cover Texts being list, and with the Back-Cover Texts
    being list.

If you have Invariant Sections without Cover Texts, or some other combination of the three, merge those two alternatives to suit the situation.

If your document contains nontrivial examples of program code, we recommend releasing these examples in parallel under your choice of free software license, such as the GNU General Public License, to permit their use in free software.


D. Indice dei comandi di LilyPond

Questo indice elenca tutti i comandi e le parole chiave di LilyPond con dei collegamenti alle sezioni del manuale che descrivono il loro uso. Ogni collegamento è composto da due parti. La prima parte porta al punto esatto del manuale in cui compaiono il comando o la parola chiave; la seconda parte porta all’inizio della sezione del manuale in cui compaiono il comando o la parola.

Salta a:   !   "   '   ,   -   .   /   :   <   =   >   ?   [   \   ]   ^   _   |   ~  
A   B   C   D   E   F   G   H   I   K   L   M   N   O   P   Q   R   S   T   U   V   W   X  
Voce dell’indice Sezione

!
!Alterazioni

"
"|"Controlli di battuta e del numero di battuta

'
'Ottava assoluta

,
,Ottava assoluta

-
-Articolazioni e abbellimenti

.
.Durata

/
/Extended and altered chords
/+Extended and altered chords

:
:Ripetizioni con tremolo

<
<Note in un accordo
<...>Note in un accordo

=
=Controlli di ottava

>
>Note in un accordo

?
?Alterazioni

[
[Travature manuali

\
\!Dinamiche
\(Legature di frase
\)Legature di frase
\<Dinamiche
\=A.19 Funzioni musicali disponibili
\>Dinamiche
\abs-fontsizeScelta del tipo di carattere e della dimensione
\abs-fontsizeA.11.1 Font
\accentArticolazioni e abbellimenti
\accepts5.1.6 Definizione di nuovi contesti
\accepts5.1.6 Definizione di nuovi contesti
\accepts5.1.7 Ordine di disposizione dei contesti
\acciaccaturaAbbellimenti
\accidentalStyleAlterazioni automatiche
\addChordShapePredefined fret diagrams
\addlyricsAllineamento del testo alla melodia
\addlyricsDurate automatiche delle sillabe
\addlyricsUso di \addlyrics
\addQuoteCitare altre voci
\aeolianArmatura di chiave
\afterGraceAbbellimenti
\aikenHeadsTeste di nota a forma variabile
\aikenHeadsMinorTeste di nota a forma variabile
\alias5.1.6 Definizione di nuovi contesti
\allowPageTurnComandi predefiniti
\alterBrokenUso di \alterBroken
\alternative1.4.1 Ripetizioni lunghe
\appendToTagUso delle etichette
\appoggiaturaAbbellimenti
\arpeggioArpeggio
\arpeggioArrowDownArpeggio
\arpeggioArrowUpArpeggio
\arpeggioBracketArpeggio
\arpeggioNormalArpeggio
\arpeggioParenthesisArpeggio
\arpeggioParenthesisDashedArpeggio
\arrow-headNotazione grafica nel blocco markup
\arrow-headA.11.3 Graphic
\ascendensGregorian square neume ligatures
\ascendensComandi predefiniti
\auctumGregorian square neume ligatures
\auctumComandi predefiniti
\augmentumComandi predefiniti
\auto-footnoteA.11.7 Other
\autoBeamOffTravature automatiche
\autoBeamOffCross-staff stems
\autoBeamOnTravature automatiche
\autoBreaksOff4.3.1 Interruzioni di linea
\autoBreaksOn4.3.1 Interruzioni di linea
\autochangeChanging staff automatically
\autoLineBreaksOff4.3.1 Interruzioni di linea
\autoLineBreaksOn4.3.1 Interruzioni di linea
\autoPageBreaksOffInterruzione di pagina manuale
\autoPageBreaksOnInterruzione di pagina manuale
\backslashed-digitA.11.7 Other
\balloonGrobTextNuvoletta di aiuto
\balloonLengthOffNuvoletta di aiuto
\balloonLengthOnNuvoletta di aiuto
\balloonTextNuvoletta di aiuto
\barStanghette
\barStanghette
\barNumberCheckControlli di battuta e del numero di battuta
\beamA.11.3 Graphic
\beamExceptionsImpostare il comportamento delle travature automatiche
\bendAfterPortamenti indeterminati discendenti (cadute) e ascendenti
\boldScelta del tipo di carattere e della dimensione
\boldA.11.1 Font
\book3.1.2 Molteplici partiture in un libro
\book3.1.2 Molteplici partiture in un libro
\book3.1.5 Struttura del file
\bookOutputName3.1.4 Nomi dei file di output
\bookOutputSuffix3.1.4 Nomi dei file di output
\bookpart3.1.2 Molteplici partiture in un libro
\bookpart3.1.5 Struttura del file
\bookpartInterruzione di pagina manuale
\boxNotazione grafica nel blocco markup
\boxA.11.1 Font
\bracketNuove indicazioni dinamiche
\bracketNotazione grafica nel blocco markup
\bracketA.11.3 Graphic
\break4.3.1 Interruzioni di linea
\breatheRespiri
\breveDurata
\brevePause
\cadenzaOffMusica in tempo libero
\cadenzaOnMusica in tempo libero
\caesuraComandi predefiniti
\capsA.11.1 Font
\cavumGregorian square neume ligatures
\cavumComandi predefiniti
\center-alignAllineamento del testo
\center-alignA.11.2 Align
\center-columnAllineamento del testo
\center-columnA.11.2 Align
\changeChanging staff manually
\charA.11.7 Other
\chordmodeVedi anche
\chordmodeVedi anche
\chordmodePredefined fret diagrams
\chordRepeatsDefault tablatures
\circleNotazione grafica nel blocco markup
\circleA.11.3 Graphic
\clefChiave
\cm5.4.3 Distanze e misurazioni
\codaArticolazioni e abbellimenti
\columnAllineamento del testo
\columnA.11.2 Align
\column-linesA.12 Comandi per una lista di markup
\combineNotazione grafica nel blocco markup
\combineA.11.2 Align
\compound-meterA.11.4 Music
\compoundMeter Diverse indicazioni di tempo con misure di lunghezza differenti
\compressMMRestsPause d’intero
\compressMMRestsPause d’intero
\concatA.11.2 Align
\consists5.1.6 Definizione di nuovi contesti
\context5.1.2 Creazione e citazione di un contesto
\contextModifica di tutti i contesti dello stesso tipo
\crDinamiche
\crescDinamiche
\crescHairpinDinamiche
\crescTextCrescDinamiche
\crossStaffCross-staff stems
\cueClefFormattazione delle notine
\cueDuringFormattazione delle notine
\cueDuringWithClefFormattazione delle notine
\customTabClefA.11.4 Music
\decrDinamiche
\decrescDinamiche
\defaultchild5.1.7 Ordine di disposizione dei contesti
\defaultTimeSignatureIndicazione di tempo
\defineBarLineStanghette
\deminutumGregorian square neume ligatures
\deminutumComandi predefiniti
\denies5.1.6 Definizione di nuovi contesti
\denies5.1.6 Definizione di nuovi contesti
\denies5.1.7 Ordine di disposizione dei contesti
\descendensGregorian square neume ligatures
\descendensComandi predefiniti
\dimDinamiche
\dimHairpinDinamiche
\dimTextDecrDinamiche
\dimTextDecrescDinamiche
\dimTextDimDinamiche
\dir-columnA.11.2 Align
\discantA.11.6 Accordion Registers
\displayLilyMusic3.6.1 Mostrare la notazione LilyPond
\divisioMaiorComandi predefiniti
\divisioMaximaComandi predefiniti
\divisioMinimaComandi predefiniti
\dorianArmatura di chiave
\dotsDownDurata
\dotsNeutralDurata
\dotsUpDurata
\doubleflatA.11.4 Music
\doublesharpA.11.4 Music
\downbowArticolazioni e abbellimenti
\downbowBowing indications
\downmordentArticolazioni e abbellimenti
\downprallArticolazioni e abbellimenti
\draw-circleNotazione grafica nel blocco markup
\draw-circleA.11.3 Graphic
\draw-dashed-lineA.11.3 Graphic
\draw-dotted-lineA.11.3 Graphic
\draw-hlineA.11.3 Graphic
\draw-lineNotazione grafica nel blocco markup
\draw-lineA.11.3 Graphic
\draw-squiggle-lineA.11.3 Graphic
\drummodeIstanziare nuovi righi
\dynamicNuove indicazioni dinamiche
\dynamicA.11.1 Font
\dynamicDownDinamiche
\dynamicNeutralDinamiche
\dynamicUpDinamiche
\easyHeadsOffTesta di nota con nome della nota
\easyHeadsOnTesta di nota con nome della nota
\ellipseA.11.3 Graphic
\epsfileNotazione grafica nel blocco markup
\epsfileA.11.3 Graphic
\espressivoArticolazioni e abbellimenti
\espressivoDinamiche
\etc5.6.2 Esempi della funzione di sostituzione
\eyeglassesA.11.7 Other
\fDinamiche
\featherDurationsTravature a raggiera
\fermataArticolazioni e abbellimenti
\fermataA.11.4 Music
\fermataMarkupPause d’intero
\fermataMarkupPause d’intero
\fermataMarkupArticolazioni e abbellimenti
\ffDinamiche
\fffDinamiche
\ffffDinamiche
\fffffDinamiche
\fill-lineAllineamento del testo
\fill-lineA.11.2 Align
\fill-with-patternA.11.2 Align
\filled-boxNotazione grafica nel blocco markup
\filled-boxA.11.3 Graphic
\finalisComandi predefiniti
\fingerIndicazioni di diteggiatura
\fingerA.11.1 Font
\first-visibleA.11.7 Other
\fixedOttava assoluta
\flageoletArticolazioni e abbellimenti
\flatA.11.4 Music
\flexaComandi predefiniti
\fontCapsA.11.1 Font
\fontsizeScelta del tipo di carattere e della dimensione
\fontsizeA.11.1 Font
\footnoteNote a piè di pagina nelle espressioni musicali
\footnoteA.11.7 Other
\fpDinamiche
\fractionA.11.7 Other
\freeBassA.11.6 Accordion Registers
\frenchChordsComandi predefiniti
\fret-diagramFret diagram markups
\fret-diagramA.11.5 Instrument Specific Markup
\fret-diagram-terseFret diagram markups
\fret-diagram-terseA.11.5 Instrument Specific Markup
\fret-diagram-verboseFret diagram markups
\fret-diagram-verboseA.11.5 Instrument Specific Markup
\frompropertyA.11.7 Other
\funkHeadsTeste di nota a forma variabile
\funkHeadsMinorTeste di nota a forma variabile
\general-alignAllineamento del testo
\general-alignA.11.2 Align
\germanChordsComandi predefiniti
\glissandoGlissando
\graceAbbellimenti
\halfopenArticolazioni e abbellimenti
\halignAllineamento del testo
\halignA.11.2 Align
\harmonicHarmonics
\harmonicDefault tablatures
\harmonicByFretDefault tablatures
\harmonicByRatioDefault tablatures
\harmonicsOffHarmonics
\harmonicsOnHarmonics
\harp-pedalA.11.5 Instrument Specific Markup
\hbracketNotazione grafica nel blocco markup
\hbracketA.11.3 Graphic
\hcenter-inA.11.2 Align
\header3.1.5 Struttura del file
\hideRendere gli oggetti trasparenti
\hideKeySignatureBagpipe definitions
\hideNotesNote nascoste
\hideSplitTiedTabNotesDefault tablatures
\hideStaffSwitchStaff-change lines
\hspaceA.11.2 Align
\hugeScelta della dimensione del tipo di carattere
\hugeScelta del tipo di carattere e della dimensione
\hugeA.11.1 Font
\improvisationOffImprovvisazione
\improvisationOffMostrare i ritmi della melodia
\improvisationOnImprovvisazione
\improvisationOnMostrare i ritmi della melodia
\in5.4.3 Distanze e misurazioni
\incipitIncipits
\inclinatumGregorian square neume ligatures
\inclinatumComandi predefiniti
\include3.3.1 Inclusione di file LilyPond
\inherit-acceptability5.1.6 Definizione di nuovi contesti
\inStaffSegnoRipetizioni normali
\inversionInversione
\ionianArmatura di chiave
\italianChordsComandi predefiniti
\italicScelta del tipo di carattere e della dimensione
\italicA.11.1 Font
\justified-linesTesto formattato su più pagine
\justified-linesA.12 Comandi per una lista di markup
\justifyAllineamento del testo
\justifyA.11.2 Align
\justify-fieldA.11.2 Align
\justify-lineA.11.2 Align
\justify-stringA.11.2 Align
\keepWithTagUso delle etichette
\keyArmatura di chiave
\keyTeste di nota a forma variabile
\killCuesFormattazione delle notine
\labelComandi predefiniti
\laissezVibrerLegature di valore
\largeScelta della dimensione del tipo di carattere
\largeScelta del tipo di carattere e della dimensione
\largeA.11.1 Font
\largerScelta del tipo di carattere e della dimensione
\largerScelta del tipo di carattere e della dimensione
\largerA.11.1 Font
\layout3.1.5 Struttura del file
\layout4.2.1 Il blocco \layout
\layoutDefinizioni di output - gerarchia dei contesti
\layoutModifica di tutti i contesti dello stesso tipo
\left-alignAllineamento del testo
\left-alignA.11.2 Align
\left-braceA.11.7 Other
\left-columnA.11.2 Align
\lheelArticolazioni e abbellimenti
\lineA.11.2 Align
\lineaGregorian square neume ligatures
\lineaComandi predefiniti
\lineprallArticolazioni e abbellimenti
\locrianArmatura di chiave
\longaDurata
\longaPause
\longfermataArticolazioni e abbellimenti
\lookupA.11.7 Other
\lowerAllineamento del testo
\lowerA.11.2 Align
\ltoeArticolazioni e abbellimenti
\lydianArmatura di chiave
\lyricmodeInserimento del testo vocale
\lyricmodeAllineamento del testo alla melodia
\lyricstoAllineamento del testo alla melodia
\lyricstoDurate automatiche delle sillabe
\lyricstoUso di \lyricsto
\magnifyScelta del tipo di carattere e della dimensione
\magnifyA.11.1 Font
\magnifyMusicScelta della dimensione del tipo di carattere
\majorArmatura di chiave
\makeClustersCluster
\map-markup-commandsA.12 Comandi per una lista di markup
\marcatoArticolazioni e abbellimenti
\markSegni di chiamata
\markIndicazioni testuali
\markalphabetA.11.7 Other
\markLengthOffIndicazioni metronomiche
\markLengthOffIndicazioni testuali
\markLengthOnIndicazioni metronomiche
\markLengthOnIndicazioni testuali
\markletterA.11.7 Other
\markupIndicazioni testuali
\markupTesto separato
\markupTesto separato
\markupIntroduzione al testo a margine
\markuplistTesto separato
\markuplistTesto formattato su più pagine
\markuplistVedi anche
\maximaDurata
\maximaPause
\mediumA.11.1 Font
\melismaPiù note in una sillaba
\melismaEndPiù note in una sillaba
\mergeDifferentlyDottedOffRisoluzione delle collisioni
\mergeDifferentlyDottedOnRisoluzione delle collisioni
\mergeDifferentlyHeadedOffRisoluzione delle collisioni
\mergeDifferentlyHeadedOnRisoluzione delle collisioni
\mfDinamiche
\midi3.1.5 Struttura del file
\midiDefinizioni di output - gerarchia dei contesti
\minorArmatura di chiave
\mixolydianArmatura di chiave
\mm5.4.3 Distanze e misurazioni
\modalInversion Inversione modale
\modalTranspose Trasposizione modale
\mordentArticolazioni e abbellimenti
\mpDinamiche
\musicglyphSegni di chiamata
\musicglyphA.11.4 Music
\name5.1.6 Definizione di nuovi contesti
\naturalA.11.4 Music
\new5.1.2 Creazione e citazione di un contesto
\newSpacingSection4.5.2 Nuova spaziatura nel corso di un brano
\noBeamTravature manuali
\noBreak4.3.1 Interruzioni di linea
\noPageBreakInterruzione di pagina manuale
\noPageTurnComandi predefiniti
\normal-size-subA.11.1 Font
\normal-size-superScelta del tipo di carattere e della dimensione
\normal-size-superA.11.1 Font
\normal-textA.11.1 Font
\normalsizeScelta della dimensione del tipo di carattere
\normalsizeScelta del tipo di carattere e della dimensione
\normalsizeA.11.1 Font
\noteA.11.4 Music
\note-by-numberA.11.4 Music
\nullAllineamento del testo
\nullA.11.7 Other
\numberA.11.1 Font
\numericTimeSignatureIndicazione di tempo
\octaveCheckControlli di ottava
\offset5.3.6 Il comando \offset
\omitSoppressione dello stampo
\on-the-flyFormattazione personalizzata di intestazioni e piè di pagina
\on-the-flyA.11.7 Other
\once5.3.3 Il comando \override
\oneVoicePolifonia su un solo rigo
\openArticolazioni e abbellimenti
\openBowing indications
\oriscusGregorian square neume ligatures
\oriscusComandi predefiniti
\ottavaSegni di ottavazione
\ovalA.11.3 Graphic
\overlayA.11.2 Align
\override5.3.3 Il comando \override
\override5.3.5 \set vs. \override
\overrideA.11.7 Other
\override-linesA.12 Comandi per una lista di markup
\overrideProperty5.3.5 \set vs. \override
\overrideTimeSignatureSettingsIndicazione di tempo
\overtieA.11.1 Font
\pDinamiche
\pad-aroundNotazione grafica nel blocco markup
\pad-aroundA.11.2 Align
\pad-markupNotazione grafica nel blocco markup
\pad-markupA.11.2 Align
\pad-to-boxNotazione grafica nel blocco markup
\pad-to-boxA.11.2 Align
\pad-xNotazione grafica nel blocco markup
\pad-xA.11.2 Align
\page-linkA.11.7 Other
\page-refComandi predefiniti
\page-refA.11.7 Other
\pageBreakInterruzione di pagina manuale
\pageTurnComandi predefiniti
\paper3.1.5 Struttura del file
\paper4.1.2 Formato carta e ridimensionamento automatico
\parallelMusicScrivere la musica in parallelo
\parenthesizeParentesi
\parenthesizeA.11.3 Graphic
\partcombineCombinazione automatica delle parti
\partcombinePolifonia con testo in comune
\partcombineApartCombinazione automatica delle parti
\partcombineAutomaticCombinazione automatica delle parti
\partcombineChordsCombinazione automatica delle parti
\partcombineSoloICombinazione automatica delle parti
\partcombineSoloIICombinazione automatica delle parti
\partcombineUnisonoCombinazione automatica delle parti
\partialAnacrusi
\partial1.4.1 Ripetizioni lunghe
\partialRipetizioni normali
\pathA.11.3 Graphic
\patternA.11.7 Other
\pesComandi predefiniti
\phrasingSlurDashedLegature di frase
\phrasingSlurDashPatternLegature di frase
\phrasingSlurDottedLegature di frase
\phrasingSlurDownLegature di frase
\phrasingSlurHalfDashedLegature di frase
\phrasingSlurHalfSolidLegature di frase
\phrasingSlurNeutralLegature di frase
\phrasingSlurSolidLegature di frase
\phrasingSlurUpLegature di frase
\phrygianArmatura di chiave
\pitchedTrillTrilli
\portatoArticolazioni e abbellimenti
\postscriptNotazione grafica nel blocco markup
\postscriptA.11.3 Graphic
\powerChordsIndicating power chords
\ppDinamiche
\pppDinamiche
\ppppDinamiche
\pppppDinamiche
\prallArticolazioni e abbellimenti
\pralldownArticolazioni e abbellimenti
\prallmordentArticolazioni e abbellimenti
\prallprallArticolazioni e abbellimenti
\prallupArticolazioni e abbellimenti
\predefinedFretboardsOffAutomatic fret diagrams
\predefinedFretboardsOnAutomatic fret diagrams
\property-recursiveA.11.7 Other
\pt5.4.3 Distanze e misurazioni
\pushToTagUso delle etichette
\put-adjacentA.11.2 Align
\quilismaGregorian square neume ligatures
\quilismaComandi predefiniti
\quoteDuringCitare altre voci
\quoteDuringFormattazione delle notine
\raiseAllineamento del testo
\raiseA.11.2 Align
\relativeOttava relativa
\relativeVedi anche
\relativeVedi anche
\relativeChanging staff automatically
\RemoveAllEmptyStavesNascondere i righi
\RemoveEmptyStavesNascondere i righi
\removeWithTagUso delle etichette
\repeat1.4.1 Ripetizioni lunghe
\repeat percentRipetizioni con percentuale
\repeat tremoloRipetizioni con tremolo
\repeatTieLegature di valore
\repeatTieRipetizioni normali
\repeatTieRipetizioni con finali alternativi
\replaceA.11.1 Font
\resetRelativeOctaveOttava relativa
\restPause
\restA.11.4 Music
\rest-by-numberA.11.4 Music
\retrogradeRetrogradazione
\reverseturnArticolazioni e abbellimenti
\revert5.3.3 Il comando \override
\revertTimeSignatureSettingsIndicazione di tempo
\rfzDinamiche
\rheelArticolazioni e abbellimenti
\right-alignAllineamento del testo
\right-alignA.11.2 Align
\right-braceA.11.7 Other
\right-columnA.11.2 Align
\rightHandFingerRight-hand fingerings
\romanA.11.1 Font
\romanStringNumbersBowing indications
\rotateA.11.2 Align
\rounded-boxNotazione grafica nel blocco markup
\rounded-boxA.11.3 Graphic
\rtoeArticolazioni e abbellimenti
\sacredHarpHeadsTeste di nota a forma variabile
\sacredHarpHeadsMinorTeste di nota a forma variabile
\sansA.11.1 Font
\scaleA.11.3 Graphic
\scaleDurationsScalare le durate
\scaleDurationsNotazione polimetrica
\score3.1.1 Struttura di una partitura
\score3.1.5 Struttura del file
\scoreA.11.4 Music
\score-linesA.12 Comandi per una lista di markup
\segnoArticolazioni e abbellimenti
\semiflatA.11.4 Music
\semiGermanChordsComandi predefiniti
\semisharpA.11.4 Music
\sesquiflatA.11.4 Music
\sesquisharpA.11.4 Music
\setImpostare il comportamento delle travature automatiche
\set5.3.2 Il comando \set
\set5.3.5 \set vs. \override
\sfDinamiche
\sffDinamiche
\sfzDinamiche
\shape Specificare gli spostamenti dai punti di controllo correnti
\sharpA.11.4 Music
\shiftOffRisoluzione delle collisioni
\shiftOnRisoluzione delle collisioni
\shiftOnnRisoluzione delle collisioni
\shiftOnnnRisoluzione delle collisioni
\shortfermataArticolazioni e abbellimenti
\showKeySignatureBagpipe definitions
\showStaffSwitchStaff-change lines
\signumcongruentiaeArticolazioni e abbellimenti
\simpleA.11.1 Font
\skipPause invisibili
\skipRipetizioni con finali alternativi
\slashed-digitA.11.7 Other
\slashedGraceAbbellimenti
\slurDashedLegature di portamento
\slurDashPatternLegature di portamento
\slurDottedLegature di portamento
\slurDownLegature di portamento
\slurHalfDashedLegature di portamento
\slurHalfSolidLegature di portamento
\slurNeutralLegature di portamento
\slurSolidLegature di portamento
\slurUpLegature di portamento
\smallScelta della dimensione del tipo di carattere
\smallScelta del tipo di carattere e della dimensione
\smallA.11.1 Font
\smallCapsA.11.1 Font
\smallerScelta del tipo di carattere e della dimensione
\smallerScelta del tipo di carattere e della dimensione
\smallerA.11.1 Font
\snappizzicatoArticolazioni e abbellimenti
\sostenutoOffPiano pedals
\sostenutoOnPiano pedals
\southernHarmonyHeadsTeste di nota a forma variabile
\southernHarmonyHeadsMinorTeste di nota a forma variabile
\spDinamiche
\sppDinamiche
\staccatissimoArticolazioni e abbellimenti
\staccatoArticolazioni e abbellimenti
\startGroupParentesi analitiche
\startStaffSimbolo del rigo
\startStaffRighi ossia
\startTrillSpanTrilli
\stdBassA.11.6 Accordion Registers
\stdBassIVA.11.6 Accordion Registers
\stdBassVA.11.6 Accordion Registers
\stdBassVIA.11.6 Accordion Registers
\stemDownGambi
\stemNeutralGambi
\stemUpGambi
\stencilA.11.7 Other
\stopGroupParentesi analitiche
\stoppedArticolazioni e abbellimenti
\stopStaffSimbolo del rigo
\stopStaffRighi ossia
\stopStaffNascondere i righi
\stopTrillSpanTrilli
\storePredefinedDiagramPredefined fret diagrams
\stringTuningCustom tablatures
\strophaGregorian square neume ligatures
\strophaComandi predefiniti
\strutA.11.7 Other
\subScelta del tipo di carattere e della dimensione
\subA.11.1 Font
\superScelta del tipo di carattere e della dimensione
\superA.11.1 Font
\sustainOffPiano pedals
\sustainOnPiano pedals
\tabChordRepeatsDefault tablatures
\tabFullNotationDefault tablatures
\tableA.12 Comandi per una lista di markup
\table-of-contentsComandi predefiniti
\table-of-contentsA.12 Comandi per una lista di markup
\tagUso delle etichette
\tagGroupUso delle etichette
\taorBagpipe definitions
\teenyScelta della dimensione del tipo di carattere
\teenyScelta del tipo di carattere e della dimensione
\teenyA.11.1 Font
\tempoIndicazioni metronomiche
\tenutoArticolazioni e abbellimenti
\textA.11.1 Font
\textLengthOffPause d’intero
\textLengthOffScritte
\textLengthOnPause d’intero
\textLengthOnScritte
\textSpannerDownEstensori del testo
\textSpannerNeutralEstensori del testo
\textSpannerUpEstensori del testo
\thumbArticolazioni e abbellimenti
\thumbIndicazioni di diteggiatura
\tieA.11.1 Font
\tied-lyricA.11.4 Music
\tieDashedLegature di valore
\tieDottedLegature di valore
\tieDownLegature di valore
\tieNeutralLegature di valore
\tieSolidLegature di valore
\tieUpLegature di valore
\timeIndicazione di tempo
\timeImpostare il comportamento delle travature automatiche
\tinyScelta della dimensione del tipo di carattere
\tinyScelta del tipo di carattere e della dimensione
\tinyA.11.1 Font
\tocItemComandi predefiniti
\translateAllineamento del testo
\translateA.11.2 Align
\translate-scaledAllineamento del testo
\translate-scaledA.11.2 Align
\transparentA.11.7 Other
\transposeVedi anche
\transposeTrasposizione
\transposeVedi anche
\transposedCueDuringFormattazione delle notine
\transpositionTrasporto strumentale
\transpositionCitare altre voci
\treCordePiano pedals
\triangleNotazione grafica nel blocco markup
\triangleA.11.3 Graphic
\trillArticolazioni e abbellimenti
\trillTrilli
\tupletGruppi irregolari
\tupletNotazione polimetrica
\tupletDownGruppi irregolari
\tupletNeutralGruppi irregolari
\tupletUpGruppi irregolari
\turnArticolazioni e abbellimenti
\tweak5.3.4 Il comando \tweak
\tweak5.3.5 \set vs. \override
\type5.1.6 Definizione di nuovi contesti
\typewriterA.11.1 Font
\unaCordaPiano pedals
\underlineScelta del tipo di carattere e della dimensione
\underlineA.11.1 Font
\undertieA.11.1 Font
\unfoldRepeats3.5.6 Uso delle ripetizioni nel MIDI
\unHideNotesNote nascoste
\unset5.3.2 Il comando \set
\upbowArticolazioni e abbellimenti
\upbowBowing indications
\upmordentArticolazioni e abbellimenti
\upprallArticolazioni e abbellimenti
\uprightA.11.1 Font
\varcodaArticolazioni e abbellimenti
\vcenterA.11.2 Align
\verbatim-fileA.11.7 Other
\verylongfermataArticolazioni e abbellimenti
\virgaGregorian square neume ligatures
\virgaComandi predefiniti
\virgulaComandi predefiniti
\voiceFourStyleStili di voce
\voiceNeutralStyleStili di voce
\voiceOnePolifonia su un solo rigo
\voiceOne ... \voiceFourPolifonia su un solo rigo
\voiceOneStyleStili di voce
\voices Ordine delle voci
\voiceThreeStyleStili di voce
\voiceTwoStyleStili di voce
\void3.6.1 Mostrare la notazione LilyPond
\vspaceA.11.2 Align
\walkerHeadsTeste di nota a forma variabile
\walkerHeadsMinorTeste di nota a forma variabile
\whiteoutA.11.7 Other
\with5.1.4 Modifica dei componenti aggiuntivi di un contesto
\withModifica di un solo contesto specifico
\with-colorColorare gli oggetti
\with-colorA.11.7 Other
\with-dimensionsA.11.7 Other
\with-dimensions-fromA.11.7 Other
\with-linkA.11.7 Other
\with-outlineA.11.7 Other
\with-urlA.11.3 Graphic
\woodwind-diagramA.11.5 Instrument Specific Markup
\wordwrapAllineamento del testo
\wordwrapA.11.2 Align
\wordwrap-fieldA.11.2 Align
\wordwrap-internalA.12 Comandi per una lista di markup
\wordwrap-linesTesto formattato su più pagine
\wordwrap-linesA.12 Comandi per una lista di markup
\wordwrap-stringA.11.2 Align
\wordwrap-string-internalA.12 Comandi per una lista di markup

]
]Travature manuali

^
^Extended and altered chords

_
_Più sillabe in una nota

|
|Controlli di battuta e del numero di battuta
|Controlli di battuta e del numero di battuta

~
~Legature di valore

A
absoluteA.19 Funzioni musicali disponibili
acciaccaturaA.19 Funzioni musicali disponibili
accidentalStyleA.19 Funzioni musicali disponibili
addChordShapeA.19 Funzioni musicali disponibili
addInstrumentDefinitionA.19 Funzioni musicali disponibili
additionalPitchPrefixCustomizing chord names
addQuoteA.19 Funzioni musicali disponibili
afterGraceA.19 Funzioni musicali disponibili
alignAboveContext5.1.7 Ordine di disposizione dei contesti
alignBelowContextRipetizioni semplici
alignBelowContext5.1.7 Ordine di disposizione dei contesti
allowPageTurnA.19 Funzioni musicali disponibili
allowVoltaHookA.19 Funzioni musicali disponibili
alterBrokenA.19 Funzioni musicali disponibili
annotate-spacing4.6.1 Visualizzare la spaziatura
appendToTagA.19 Funzioni musicali disponibili
applyContextA.19 Funzioni musicali disponibili
applyMusicA.19 Funzioni musicali disponibili
applyOutputA.19 Funzioni musicali disponibili
appoggiaturaA.19 Funzioni musicali disponibili
assertBeamQuantA.19 Funzioni musicali disponibili
assertBeamSlopeA.19 Funzioni musicali disponibili
augCommon chords
auto-first-page-numberVariabili di \paper per la numerazione delle pagine
autoBeamingImpostare il comportamento delle travature automatiche
autoBeamingDefinizioni di output - gerarchia dei contesti
autochangeA.19 Funzioni musicali disponibili

B
balloonGrobTextNuvoletta di aiuto
balloonGrobTextA.19 Funzioni musicali disponibili
balloonTextNuvoletta di aiuto
balloonTextA.19 Funzioni musicali disponibili
Balloon_engraverNuvoletta di aiuto
banjo-c-tuningBanjo tablatures
banjo-modal-tuningBanjo tablatures
banjo-open-d-tuningBanjo tablatures
banjo-open-dm-tuningBanjo tablatures
barA.19 Funzioni musicali disponibili
barCheckSynchronizeControlli di battuta e del numero di battuta
BarNumberNumeri di battuta
barNumberCheckA.19 Funzioni musicali disponibili
barNumberVisibilityNumeri di battuta
bartypeStanghette
base-shortest-duration4.5.1 Panoramica sulla spaziatura orizzontale
baseMomentImpostare il comportamento delle travature automatiche
beamExceptionsA.19 Funzioni musicali disponibili
beatStructureImpostare il comportamento delle travature automatiche
bendAfterA.19 Funzioni musicali disponibili
binding-offsetVariabili \paper per la modalità due pagine per foglio
blank-after-score-page-penaltyVariabili di \paper per l’interruzione di pagina
blank-last-page-penaltyVariabili di \paper per l’interruzione di pagina
blank-page-penaltyVariabili di \paper per l’interruzione di pagina
bookOutputNameA.19 Funzioni musicali disponibili
bookOutputSuffixA.19 Funzioni musicali disponibili
bookTitleMarkupFormattazione personalizzata dei titoli
bottom-margin4.1.3 Variabili \paper della spaziatura verticale fissa
bracketPiano pedals
breakableComandi predefiniti
breatheA.19 Funzioni musicali disponibili

C
check-consistencyVariabili \paper per larghezze e margini
choralAlterazioni automatiche
choral-cautionaryAlterazioni automatiche
chordChangesFrammenti di codice selezionati
chordNameExceptionsCustomizing chord names
chordNameLowercaseMinorCustomizing chord names
ChordNamesPredefined fret diagrams
chordNameSeparatorCustomizing chord names
chordNoteNamerCustomizing chord names
chordPrefixSpacerCustomizing chord names
chordRepeatsA.19 Funzioni musicali disponibili
chordRootNamerCustomizing chord names
chordsPrinting chord names
clefA.19 Funzioni musicali disponibili
clip-regions3.4 Controllo dell’output
colorColorare gli oggetti
common-shortest-duration4.5.1 Panoramica sulla spaziatura orizzontale
Completion_heads_engraverDivisione automatica delle note
Completion_rest_engraverDivisione automatica delle note
compoundMeterA.19 Funzioni musicali disponibili
compressMMRestsA.19 Funzioni musicali disponibili
controlpitchControlli di ottava
crossTeste di nota speciali
crossStaffA.19 Funzioni musicali disponibili
cueClefA.19 Funzioni musicali disponibili
cueClefUnsetA.19 Funzioni musicali disponibili
cueDuringA.19 Funzioni musicali disponibili
cueDuringWithClefA.19 Funzioni musicali disponibili
currentBarNumberNumeri di battuta
currentBarNumberGestione del tempo

D
deadNoteA.19 Funzioni musicali disponibili
defaultAlterazioni automatiche
defaultAlterazioni automatiche
default-staff-staff-spacingProprietà della spaziatura dentro un sistema
defaultBarTypeStanghette
defineBarLineA.19 Funzioni musicali disponibili
dimCommon chords
displayLilyMusicA.19 Funzioni musicali disponibili
displayMusicA.19 Funzioni musicali disponibili
displaySchemeA.19 Funzioni musicali disponibili
dodecaphonicAlterazioni automatiche
dodecaphonic-firstAlterazioni automatiche
dodecaphonic-no-repeatAlterazioni automatiche
DrumStaffIstanziare nuovi righi
DynamicLineSpannerDinamiche

E
endSpannersA.19 Funzioni musicali disponibili
eventChordsA.19 Funzioni musicali disponibili
extra-offsetProprietà della spaziatura dentro un sistema

F
featherDurationsA.19 Funzioni musicali disponibili
fingerA.19 Funzioni musicali disponibili
first-page-numberVariabili di \paper per la numerazione delle pagine
fixedA.19 Funzioni musicali disponibili
followVoiceStaff-change lines
font-interface Capire la proprietà fontSize
font-interfaceTipi di carattere in dettaglio
font-sizeScelta della dimensione del tipo di carattere
font-size Capire la proprietà fontSize
fontSizeScelta della dimensione del tipo di carattere
footnoteA.19 Funzioni musicali disponibili
forgetAlterazioni automatiche
four-string-banjoBanjo tablatures
fret-diagram-interfaceFret diagram markups
FretBoardsPredefined fret diagrams

G
graceA.19 Funzioni musicali disponibili
GregorianTranscriptionStaffIstanziare nuovi righi
gridIntervalLinee della griglia
Grid_line_span_engraverLinee della griglia
Grid_point_engraverLinee della griglia
grobdescriptionsA.19 Funzioni musicali disponibili
grow-directionTravature a raggiera

H
harmonicByFretA.19 Funzioni musicali disponibili
harmonicByRatioA.19 Funzioni musicali disponibili
harmonicNoteA.19 Funzioni musicali disponibili
harmonicsOnA.19 Funzioni musicali disponibili
hideA.19 Funzioni musicali disponibili
horizontal-shiftVariabili \paper per spostamenti e indentazioni
Horizontal_bracket_engraverParentesi analitiche
hugeScelta della dimensione del tipo di carattere

I
incipitA.19 Funzioni musicali disponibili
indentNomi degli strumenti
indentVariabili \paper per spostamenti e indentazioni
indent4.5.4 Larghezza della linea
inherit-acceptabilityA.19 Funzioni musicali disponibili
inner-marginVariabili \paper per la modalità due pagine per foglio
inStaffSegnoA.19 Funzioni musicali disponibili
instrumentSwitchA.19 Funzioni musicali disponibili
inversionA.19 Funzioni musicali disponibili

K
keepWithTagA.19 Funzioni musicali disponibili
keyA.19 Funzioni musicali disponibili
killCuesA.19 Funzioni musicali disponibili

L
labelA.19 Funzioni musicali disponibili
languageA.19 Funzioni musicali disponibili
languageRestoreA.19 Funzioni musicali disponibili
languageSaveAndChangeA.19 Funzioni musicali disponibili
largeScelta della dimensione del tipo di carattere
last-bottom-spacingElenco delle variabili \paper flessibili della spaziatura verticale
layout file4.2.2 Impostare la dimensione del rigo
layout-set-staff-size4.2.2 Impostare la dimensione del rigo
left-marginVariabili \paper per larghezze e margini
line-widthVariabili \paper per larghezze e margini
line-width4.5.4 Larghezza della linea
ly:minimal-breakingInterruzione di pagina minimale
ly:one-line-auto-height-breakingInterruzione di pagina su una linea con altezza automatica
ly:one-line-breakingInterruzione di pagina su una linea
ly:one-page-breakingInterruzione di pagina di una pagina
ly:optimal-breakingInterruzione di pagina ottimale
ly:page-turn-breakingVoltata di pagina ottimale

M
mCommon chords
magnification->font-sizeScelta della dimensione del tipo di carattere
magnification->font-size4.2.2 Impostare la dimensione del rigo
magnifyMusicA.19 Funzioni musicali disponibili
magnifyStaffA.19 Funzioni musicali disponibili
magstepScelta della dimensione del tipo di carattere
magstep4.2.2 Impostare la dimensione del rigo
magstep5.4.3 Distanze e misurazioni
majCommon chords
major seven symbolsComandi predefiniti
majorSevenSymbolCustomizing chord names
make-dynamic-scriptNuove indicazioni dinamiche
make-pango-font-treeTipi di carattere per l’intero documento
makeClustersA.19 Funzioni musicali disponibili
makeDefaultStringTuningA.19 Funzioni musicali disponibili
markA.19 Funzioni musicali disponibili
markup-markup-spacingElenco delle variabili \paper flessibili della spaziatura verticale
markup-system-spacingElenco delle variabili \paper flessibili della spaziatura verticale
markupMapA.19 Funzioni musicali disponibili
max-systems-per-pageVariabili di \paper per l’interruzione di linea
measureLengthImpostare il comportamento delle travature automatiche
measureLengthGestione del tempo
measurePositionAnacrusi
measurePositionGestione del tempo
MensuralStaffIstanziare nuovi righi
midiBalance3.5.8 Proprietà di contesto per gli effetti MIDI
midiChannelMapping3.5.7 Mappatura dei canali MIDI
midiChorusLevel3.5.8 Proprietà di contesto per gli effetti MIDI
midiExpression3.5.8 Proprietà di contesto per gli effetti MIDI
midiPanPosition3.5.8 Proprietà di contesto per gli effetti MIDI
midiReverbLevel3.5.8 Proprietà di contesto per gli effetti MIDI
min-systems-per-pageVariabili di \paper per l’interruzione di linea
minimum-Y-extentProprietà della spaziatura dentro un sistema
minimumFretDefault tablatures
minimumFretAutomatic fret diagrams
minimumPageTurnLengthVoltata di pagina ottimale
minimumRepeatLengthForPageTurnVoltata di pagina ottimale
minorChordModifierCustomizing chord names
mixedPiano pedals
modalInversionA.19 Funzioni musicali disponibili
modalTransposeA.19 Funzioni musicali disponibili
modernAlterazioni automatiche
modern-cautionaryAlterazioni automatiche
modern-voiceAlterazioni automatiche
modern-voice-cautionaryAlterazioni automatiche
MultiMeasureRestTextPause d’intero
musicMapA.19 Funzioni musicali disponibili

N
neo-modernAlterazioni automatiche
neo-modern-cautionaryAlterazioni automatiche
neo-modern-voiceAlterazioni automatiche
neo-modern-voice-cautionaryAlterazioni automatiche
no-resetAlterazioni automatiche
nonstaff-nonstaff-spacingProprietà della spaziatura dentro un sistema
nonstaff-relatedstaff-spacingProprietà della spaziatura dentro un sistema
nonstaff-unrelatedstaff-spacingProprietà della spaziatura dentro un sistema
noPageBreakA.19 Funzioni musicali disponibili
noPageTurnA.19 Funzioni musicali disponibili
normalsizeScelta della dimensione del tipo di carattere
Note_heads_engraverDivisione automatica delle note

O
octaveCheckA.19 Funzioni musicali disponibili
offsetA.19 Funzioni musicali disponibili
omitA.19 Funzioni musicali disponibili
onceA.19 Funzioni musicali disponibili
ottavaA.19 Funzioni musicali disponibili
outer-marginVariabili \paper per la modalità due pagine per foglio
outside-staff-horizontal-padding4.4.3 Elusione delle collisioni verticali
outside-staff-padding4.4.3 Elusione delle collisioni verticali
outside-staff-priority4.4.3 Elusione delle collisioni verticali
overridePropertyA.19 Funzioni musicali disponibili
overrideTimeSignatureSettingsA.19 Funzioni musicali disponibili

P
page-breakingVariabili di \paper per l’interruzione di pagina
page-breaking-system-system-spacingVariabili di \paper per l’interruzione di pagina
page-countVariabili di \paper per l’interruzione di pagina
page-number-typeVariabili di \paper per la numerazione delle pagine
page-spacing-weightSvariate variabili di \paper
pageBreakA.19 Funzioni musicali disponibili
pageTurnA.19 Funzioni musicali disponibili
palmMuteA.19 Funzioni musicali disponibili
palmMuteOnA.19 Funzioni musicali disponibili
paper-height4.1.3 Variabili \paper della spaziatura verticale fissa
paper-widthVariabili \paper per larghezze e margini
parallelMusicA.19 Funzioni musicali disponibili
parenthesizeA.19 Funzioni musicali disponibili
partcombineA.19 Funzioni musicali disponibili
partcombineDownA.19 Funzioni musicali disponibili
partcombineForceA.19 Funzioni musicali disponibili
partcombineUpA.19 Funzioni musicali disponibili
partialA.19 Funzioni musicali disponibili
pedalSustainStylePiano pedals
percentRipetizioni con percentuale
phrasingSlurDashPatternA.19 Funzioni musicali disponibili
pianoAlterazioni automatiche
piano-cautionaryAlterazioni automatiche
PianoStaffReferences for keyboards
PianoStaffChanging staff automatically
pitchedTrillA.19 Funzioni musicali disponibili
Pitch_squash_engraverMostrare i ritmi della melodia
pointAndClickOffA.19 Funzioni musicali disponibili
pointAndClickOnA.19 Funzioni musicali disponibili
pointAndClickTypesA.19 Funzioni musicali disponibili
print-all-headersSvariate variabili di \paper
print-first-page-numberVariabili di \paper per la numerazione delle pagine
print-page-numberVariabili di \paper per la numerazione delle pagine
propertyOverrideA.19 Funzioni musicali disponibili
propertyRevertA.19 Funzioni musicali disponibili
propertySetA.19 Funzioni musicali disponibili
propertyTweakA.19 Funzioni musicali disponibili
propertyUnsetA.19 Funzioni musicali disponibili
pushToTagA.19 Funzioni musicali disponibili

Q
quotedCueEventTypesCitare altre voci
quotedEventTypesCitare altre voci
quoteDuringA.19 Funzioni musicali disponibili

R
RPause d’intero
rPause
ragged-bottom4.1.3 Variabili \paper della spaziatura verticale fissa
ragged-lastVariabili \paper per larghezze e margini
ragged-last4.5.4 Larghezza della linea
ragged-last-bottom4.1.3 Variabili \paper della spaziatura verticale fissa
ragged-rightVariabili \paper per larghezze e margini
ragged-right4.5.4 Larghezza della linea
reduceChordsA.19 Funzioni musicali disponibili
relativeA.19 Funzioni musicali disponibili
removeWithTagA.19 Funzioni musicali disponibili
repeatCommandsIndicazioni di ripetizione manuali
resetRelativeOctaveA.19 Funzioni musicali disponibili
restrainOpenStringsDefault tablatures
retrogradeA.19 Funzioni musicali disponibili
revertTimeSignatureSettingsA.19 Funzioni musicali disponibili
rgb-colorColorare gli oggetti
RhythmicStaffIstanziare nuovi righi
right-marginVariabili \paper per larghezze e margini
rightHandFingerA.19 Funzioni musicali disponibili

S
sPause invisibili
scaleDurationsA.19 Funzioni musicali disponibili
score-markup-spacingElenco delle variabili \paper flessibili della spaziatura verticale
score-system-spacingElenco delle variabili \paper flessibili della spaziatura verticale
scoreTitleMarkupFormattazione personalizzata dei titoli
self-alignment-XProprietà della spaziatura dentro un sistema
set-global-staff-size4.2.2 Impostare la dimensione del rigo
set-octavationSegni di ottavazione
settingsFromA.19 Funzioni musicali disponibili
shapeA.19 Funzioni musicali disponibili
shiftDurationsA.19 Funzioni musicali disponibili
short-indentNomi degli strumenti
short-indentVariabili \paper per spostamenti e indentazioni
show-available-fontsTipi di carattere per singolo oggetto
showFirstLength3.4.2 Saltare la musica già corretta
showLastLength3.4.2 Saltare la musica già corretta
singleA.19 Funzioni musicali disponibili
skipA.19 Funzioni musicali disponibili
skipTypesetting3.4.2 Saltare la musica già corretta
slashChordSeparatorCustomizing chord names
slashedGraceA.19 Funzioni musicali disponibili
slurDashPatternA.19 Funzioni musicali disponibili
smallScelta della dimensione del tipo di carattere
spacing4.5.1 Panoramica sulla spaziatura orizzontale
spacingTweaksA.19 Funzioni musicali disponibili
Span_stem_engraverCross-staff stems
staff-affinityProprietà della spaziatura dentro un sistema
staff-staff-spacingProprietà della spaziatura dentro un sistema
Staff.midiInstrument3.5.9 Miglioramento dell’output MIDI
staffgroup-staff-spacingProprietà della spaziatura dentro un sistema
Staff_symbol_engraverNascondere i righi
start-repeatIndicazioni di ripetizione manuali
StemCross-staff stems
stem-spacing-correction4.5.1 Panoramica sulla spaziatura orizzontale
stemLeftBeamCountTravature manuali
stemRightBeamCountTravature manuali
storePredefinedDiagramA.19 Funzioni musicali disponibili
stringTuningA.19 Funzioni musicali disponibili
stringTuningsCustom tablatures
stringTuningsPredefined fret diagrams
styledNoteHeadsA.19 Funzioni musicali disponibili
suggestAccidentalsAnnotational accidentals (musica ficta)
susExtended and altered chords
system-countVariabili di \paper per l’interruzione di linea
system-separator-markupSvariate variabili di \paper
system-system-spacingElenco delle variabili \paper flessibili della spaziatura verticale
systems-per-pageVariabili di \paper per l’interruzione di linea

T
tabChordRepeatsA.19 Funzioni musicali disponibili
tabChordRepetitionA.19 Funzioni musicali disponibili
TabStaffIstanziare nuovi righi
TabStaffDefault tablatures
TabVoiceDefault tablatures
tagA.19 Funzioni musicali disponibili
tagGroupA.19 Funzioni musicali disponibili
teachingAlterazioni automatiche
teenyScelta della dimensione del tipo di carattere
temporaryA.19 Funzioni musicali disponibili
textPiano pedals
tieDashPatternA.19 Funzioni musicali disponibili
timeA.19 Funzioni musicali disponibili
timesA.19 Funzioni musicali disponibili
timeSignatureFractionNotazione polimetrica
tinyScelta della dimensione del tipo di carattere
tocItemA.19 Funzioni musicali disponibili
top-margin4.1.3 Variabili \paper della spaziatura verticale fissa
top-markup-spacingElenco delle variabili \paper flessibili della spaziatura verticale
top-system-spacingElenco delle variabili \paper flessibili della spaziatura verticale
transposeA.19 Funzioni musicali disponibili
transposedCueDuringA.19 Funzioni musicali disponibili
transpositionA.19 Funzioni musicali disponibili
tremoloRipetizioni con tremolo
tupletA.19 Funzioni musicali disponibili
TupletNumberFrammenti di codice selezionati
tupletNumberFormatFunctionFrammenti di codice selezionati
tupletSpanA.19 Funzioni musicali disponibili
tupletSpannerDurationFrammenti di codice selezionati
tweakA.19 Funzioni musicali disponibili
two-sidedVariabili \paper per la modalità due pagine per foglio

U
undoA.19 Funzioni musicali disponibili
unfoldRipetizioni ricopiate
unfoldRepeatsA.19 Funzioni musicali disponibili

V
VaticanaStaffIstanziare nuovi righi
VerticalAxisGroupProprietà della spaziatura dentro un sistema
VoicePolifonia su un solo rigo
voiceAlterazioni automatiche
voiceAlterazioni automatiche
voicesA.19 Funzioni musicali disponibili
voidA.19 Funzioni musicali disponibili

W
whichBarStanghette
withMusicPropertyA.19 Funzioni musicali disponibili

X
X-offsetProprietà della spaziatura dentro un sistema
x11-colorColorare gli oggetti
x11-colorVedi anche
xNoteA.19 Funzioni musicali disponibili

Salta a:   !   "   '   ,   -   .   /   :   <   =   >   ?   [   \   ]   ^   _   |   ~  
A   B   C   D   E   F   G   H   I   K   L   M   N   O   P   Q   R   S   T   U   V   W   X  

E. Indice di LilyPond

Oltre a tutti i comandi e le parole chiave di LilyPond, questo indice elenca i termini musicali e le espressioni che si riferiscono a ognuno di essi, corredati di collegamenti alle relative sezioni del manuale. Ogni collegamento è composto da due parti. La prima parte porta al punto esatto del manuale in cui compare l’argomento; la seconda parte porta all’inizio della sezione del manuale in cui l’argomento è trattato.

Salta a:   !   "   '   ,   -   .   /   1   8   :   <   =   >   ?   [   \   ]   ^   _   |   ~  
A   B   C   D   E   F   G   H   I   J   K   L   M   N   O   P   Q   R   S   T   U   V   W   X  
Voce dell’indice Sezione

!
!Alterazioni

"
"|"Controlli di battuta e del numero di battuta

'
'Ottava assoluta

,
,Ottava assoluta

-
-Articolazioni e abbellimenti

.
.Durata

/
/Extended and altered chords
/+Extended and altered chords

1
15maSegni di ottavazione

8
8vaSegni di ottavazione
8veSegni di ottavazione

:
:Ripetizioni con tremolo

<
<Note in un accordo
<...>Note in un accordo

=
=Controlli di ottava

>
>Note in un accordo

?
?Alterazioni

[
[Travature manuali

\
\!Dinamiche
\(Legature di frase
\)Legature di frase
\<Dinamiche
\=A.19 Funzioni musicali disponibili
\>Dinamiche
\abs-fontsizeScelta del tipo di carattere e della dimensione
\abs-fontsizeA.11.1 Font
\accentArticolazioni e abbellimenti
\accepts5.1.6 Definizione di nuovi contesti
\accepts5.1.6 Definizione di nuovi contesti
\accepts5.1.7 Ordine di disposizione dei contesti
\acciaccaturaAbbellimenti
\accidentalStyleAlterazioni automatiche
\addChordShapePredefined fret diagrams
\addlyricsAllineamento del testo alla melodia
\addlyricsDurate automatiche delle sillabe
\addlyricsUso di \addlyrics
\addQuoteCitare altre voci
\aeolianArmatura di chiave
\afterGraceAbbellimenti
\aikenHeadsTeste di nota a forma variabile
\aikenHeadsMinorTeste di nota a forma variabile
\alias5.1.6 Definizione di nuovi contesti
\allowPageTurnComandi predefiniti
\alterBrokenUso di \alterBroken
\alternative1.4.1 Ripetizioni lunghe
\appendToTagUso delle etichette
\appoggiaturaAbbellimenti
\arpeggioArpeggio
\arpeggioArrowDownArpeggio
\arpeggioArrowUpArpeggio
\arpeggioBracketArpeggio
\arpeggioNormalArpeggio
\arpeggioParenthesisArpeggio
\arpeggioParenthesisDashedArpeggio
\arrow-headNotazione grafica nel blocco markup
\arrow-headA.11.3 Graphic
\ascendensGregorian square neume ligatures
\ascendensComandi predefiniti
\auctumGregorian square neume ligatures
\auctumComandi predefiniti
\augmentumComandi predefiniti
\auto-footnoteA.11.7 Other
\autoBeamOffTravature automatiche
\autoBeamOffCross-staff stems
\autoBeamOnTravature automatiche
\autoBreaksOff4.3.1 Interruzioni di linea
\autoBreaksOn4.3.1 Interruzioni di linea
\autochangeChanging staff automatically
\autoLineBreaksOff4.3.1 Interruzioni di linea
\autoLineBreaksOn4.3.1 Interruzioni di linea
\autoPageBreaksOffInterruzione di pagina manuale
\autoPageBreaksOnInterruzione di pagina manuale
\backslashed-digitA.11.7 Other
\balloonGrobTextNuvoletta di aiuto
\balloonLengthOffNuvoletta di aiuto
\balloonLengthOnNuvoletta di aiuto
\balloonTextNuvoletta di aiuto
\barStanghette
\barStanghette
\barNumberCheckControlli di battuta e del numero di battuta
\beamA.11.3 Graphic
\beamExceptionsImpostare il comportamento delle travature automatiche
\bendAfterPortamenti indeterminati discendenti (cadute) e ascendenti
\boldScelta del tipo di carattere e della dimensione
\boldA.11.1 Font
\book3.1.2 Molteplici partiture in un libro
\book3.1.2 Molteplici partiture in un libro
\book3.1.5 Struttura del file
\bookOutputName3.1.4 Nomi dei file di output
\bookOutputSuffix3.1.4 Nomi dei file di output
\bookpart3.1.2 Molteplici partiture in un libro
\bookpart3.1.5 Struttura del file
\bookpartInterruzione di pagina manuale
\boxNotazione grafica nel blocco markup
\boxA.11.1 Font
\bracketNuove indicazioni dinamiche
\bracketNotazione grafica nel blocco markup
\bracketA.11.3 Graphic
\break4.3.1 Interruzioni di linea
\breatheRespiri
\breveDurata
\brevePause
\cadenzaOffMusica in tempo libero
\cadenzaOnMusica in tempo libero
\caesuraComandi predefiniti
\capsA.11.1 Font
\cavumGregorian square neume ligatures
\cavumComandi predefiniti
\center-alignAllineamento del testo
\center-alignA.11.2 Align
\center-columnAllineamento del testo
\center-columnA.11.2 Align
\changeChanging staff manually
\charA.11.7 Other
\chordmodeVedi anche
\chordmodeVedi anche
\chordmodePredefined fret diagrams
\chordRepeatsDefault tablatures
\circleNotazione grafica nel blocco markup
\circleA.11.3 Graphic
\clefChiave
\cm5.4.3 Distanze e misurazioni
\codaArticolazioni e abbellimenti
\columnAllineamento del testo
\columnA.11.2 Align
\column-linesA.12 Comandi per una lista di markup
\combineNotazione grafica nel blocco markup
\combineA.11.2 Align
\compound-meterA.11.4 Music
\compoundMeter Diverse indicazioni di tempo con misure di lunghezza differenti
\compressMMRestsPause d’intero
\compressMMRestsPause d’intero
\concatA.11.2 Align
\consists5.1.6 Definizione di nuovi contesti
\context5.1.2 Creazione e citazione di un contesto
\contextModifica di tutti i contesti dello stesso tipo
\context nel blocco \layoutModifica di tutti i contesti dello stesso tipo
\crDinamiche
\crescDinamiche
\crescHairpinDinamiche
\crescTextCrescDinamiche
\crossStaffCross-staff stems
\cueClefFormattazione delle notine
\cueDuringFormattazione delle notine
\cueDuringWithClefFormattazione delle notine
\customTabClefA.11.4 Music
\decrDinamiche
\decrescDinamiche
\defaultchild5.1.7 Ordine di disposizione dei contesti
\defaultTimeSignatureIndicazione di tempo
\defineBarLineStanghette
\deminutumGregorian square neume ligatures
\deminutumComandi predefiniti
\denies5.1.6 Definizione di nuovi contesti
\denies5.1.6 Definizione di nuovi contesti
\denies5.1.7 Ordine di disposizione dei contesti
\descendensGregorian square neume ligatures
\descendensComandi predefiniti
\dimDinamiche
\dimHairpinDinamiche
\dimTextDecrDinamiche
\dimTextDecrescDinamiche
\dimTextDimDinamiche
\dir-columnA.11.2 Align
\discantA.11.6 Accordion Registers
\displayLilyMusic3.6.1 Mostrare la notazione LilyPond
\divisioMaiorComandi predefiniti
\divisioMaximaComandi predefiniti
\divisioMinimaComandi predefiniti
\dorianArmatura di chiave
\dotsDownDurata
\dotsNeutralDurata
\dotsUpDurata
\doubleflatA.11.4 Music
\doublesharpA.11.4 Music
\downbowArticolazioni e abbellimenti
\downbowBowing indications
\downmordentArticolazioni e abbellimenti
\downprallArticolazioni e abbellimenti
\draw-circleNotazione grafica nel blocco markup
\draw-circleA.11.3 Graphic
\draw-dashed-lineA.11.3 Graphic
\draw-dotted-lineA.11.3 Graphic
\draw-hlineA.11.3 Graphic
\draw-lineNotazione grafica nel blocco markup
\draw-lineA.11.3 Graphic
\draw-squiggle-lineA.11.3 Graphic
\drummodeIstanziare nuovi righi
\dynamicNuove indicazioni dinamiche
\dynamicA.11.1 Font
\dynamicDownDinamiche
\dynamicNeutralDinamiche
\dynamicUpDinamiche
\easyHeadsOffTesta di nota con nome della nota
\easyHeadsOnTesta di nota con nome della nota
\ellipseA.11.3 Graphic
\epsfileNotazione grafica nel blocco markup
\epsfileA.11.3 Graphic
\espressivoArticolazioni e abbellimenti
\espressivoDinamiche
\etc5.6.2 Esempi della funzione di sostituzione
\eyeglassesA.11.7 Other
\fDinamiche
\featherDurationsTravature a raggiera
\fermataArticolazioni e abbellimenti
\fermataA.11.4 Music
\fermataMarkupPause d’intero
\fermataMarkupPause d’intero
\fermataMarkupArticolazioni e abbellimenti
\ffDinamiche
\fffDinamiche
\ffffDinamiche
\fffffDinamiche
\fill-lineAllineamento del testo
\fill-lineA.11.2 Align
\fill-with-patternA.11.2 Align
\filled-boxNotazione grafica nel blocco markup
\filled-boxA.11.3 Graphic
\finalisComandi predefiniti
\fingerIndicazioni di diteggiatura
\fingerA.11.1 Font
\first-visibleA.11.7 Other
\fixedOttava assoluta
\flageoletArticolazioni e abbellimenti
\flatA.11.4 Music
\flexaComandi predefiniti
\fontCapsA.11.1 Font
\fontsizeScelta del tipo di carattere e della dimensione
\fontsizeA.11.1 Font
\footnoteNote a piè di pagina nelle espressioni musicali
\footnoteA.11.7 Other
\fpDinamiche
\fractionA.11.7 Other
\freeBassA.11.6 Accordion Registers
\frenchChordsComandi predefiniti
\fret-diagramFret diagram markups
\fret-diagramA.11.5 Instrument Specific Markup
\fret-diagram-terseFret diagram markups
\fret-diagram-terseA.11.5 Instrument Specific Markup
\fret-diagram-verboseFret diagram markups
\fret-diagram-verboseA.11.5 Instrument Specific Markup
\frompropertyA.11.7 Other
\funkHeadsTeste di nota a forma variabile
\funkHeadsMinorTeste di nota a forma variabile
\general-alignAllineamento del testo
\general-alignA.11.2 Align
\germanChordsComandi predefiniti
\glissandoGlissando
\graceAbbellimenti
\halfopenArticolazioni e abbellimenti
\halignAllineamento del testo
\halignA.11.2 Align
\harmonicHarmonics
\harmonicDefault tablatures
\harmonicByFretDefault tablatures
\harmonicByRatioDefault tablatures
\harmonicsOffHarmonics
\harmonicsOnHarmonics
\harp-pedalA.11.5 Instrument Specific Markup
\hbracketNotazione grafica nel blocco markup
\hbracketA.11.3 Graphic
\hcenter-inA.11.2 Align
\header3.1.5 Struttura del file
\hideRendere gli oggetti trasparenti
\hideKeySignatureBagpipe definitions
\hideNotesNote nascoste
\hideSplitTiedTabNotesDefault tablatures
\hideStaffSwitchStaff-change lines
\hspaceA.11.2 Align
\hugeScelta della dimensione del tipo di carattere
\hugeScelta del tipo di carattere e della dimensione
\hugeA.11.1 Font
\improvisationOffImprovvisazione
\improvisationOffMostrare i ritmi della melodia
\improvisationOnImprovvisazione
\improvisationOnMostrare i ritmi della melodia
\in5.4.3 Distanze e misurazioni
\incipitIncipits
\inclinatumGregorian square neume ligatures
\inclinatumComandi predefiniti
\include3.3.1 Inclusione di file LilyPond
\inherit-acceptability5.1.6 Definizione di nuovi contesti
\inStaffSegnoRipetizioni normali
\inversionInversione
\ionianArmatura di chiave
\italianChordsComandi predefiniti
\italicScelta del tipo di carattere e della dimensione
\italicA.11.1 Font
\justified-linesTesto formattato su più pagine
\justified-linesA.12 Comandi per una lista di markup
\justifyAllineamento del testo
\justifyA.11.2 Align
\justify-fieldA.11.2 Align
\justify-lineA.11.2 Align
\justify-stringA.11.2 Align
\keepWithTagUso delle etichette
\keyArmatura di chiave
\keyTeste di nota a forma variabile
\killCuesFormattazione delle notine
\labelComandi predefiniti
\laissezVibrerLegature di valore
\largeScelta della dimensione del tipo di carattere
\largeScelta del tipo di carattere e della dimensione
\largeA.11.1 Font
\largerScelta del tipo di carattere e della dimensione
\largerScelta del tipo di carattere e della dimensione
\largerA.11.1 Font
\layout3.1.5 Struttura del file
\layout4.2.1 Il blocco \layout
\layoutDefinizioni di output - gerarchia dei contesti
\layoutModifica di tutti i contesti dello stesso tipo
\left-alignAllineamento del testo
\left-alignA.11.2 Align
\left-braceA.11.7 Other
\left-columnA.11.2 Align
\lheelArticolazioni e abbellimenti
\lineA.11.2 Align
\lineaGregorian square neume ligatures
\lineaComandi predefiniti
\lineprallArticolazioni e abbellimenti
\locrianArmatura di chiave
\longaDurata
\longaPause
\longfermataArticolazioni e abbellimenti
\lookupA.11.7 Other
\lowerAllineamento del testo
\lowerA.11.2 Align
\ltoeArticolazioni e abbellimenti
\lydianArmatura di chiave
\lyricmodeInserimento del testo vocale
\lyricmodeAllineamento del testo alla melodia
\lyricstoAllineamento del testo alla melodia
\lyricstoDurate automatiche delle sillabe
\lyricstoUso di \lyricsto
\magnifyScelta del tipo di carattere e della dimensione
\magnifyA.11.1 Font
\magnifyMusicScelta della dimensione del tipo di carattere
\majorArmatura di chiave
\makeClustersCluster
\map-markup-commandsA.12 Comandi per una lista di markup
\marcatoArticolazioni e abbellimenti
\markSegni di chiamata
\markIndicazioni testuali
\markalphabetA.11.7 Other
\markLengthOffIndicazioni metronomiche
\markLengthOffIndicazioni testuali
\markLengthOnIndicazioni metronomiche
\markLengthOnIndicazioni testuali
\markletterA.11.7 Other
\markupIndicazioni testuali
\markupTesto separato
\markupTesto separato
\markupIntroduzione al testo a margine
\markuplistTesto separato
\markuplistTesto formattato su più pagine
\markuplistVedi anche
\maximaDurata
\maximaPause
\mediumA.11.1 Font
\melismaPiù note in una sillaba
\melismaEndPiù note in una sillaba
\mergeDifferentlyDottedOffRisoluzione delle collisioni
\mergeDifferentlyDottedOnRisoluzione delle collisioni
\mergeDifferentlyHeadedOffRisoluzione delle collisioni
\mergeDifferentlyHeadedOnRisoluzione delle collisioni
\mfDinamiche
\midi3.1.5 Struttura del file
\midiDefinizioni di output - gerarchia dei contesti
\minorArmatura di chiave
\mixolydianArmatura di chiave
\mm5.4.3 Distanze e misurazioni
\modalInversion Inversione modale
\modalTranspose Trasposizione modale
\mordentArticolazioni e abbellimenti
\mpDinamiche
\musicglyphSegni di chiamata
\musicglyphA.11.4 Music
\name5.1.6 Definizione di nuovi contesti
\naturalA.11.4 Music
\new5.1.2 Creazione e citazione di un contesto
\newSpacingSection4.5.2 Nuova spaziatura nel corso di un brano
\noBeamTravature manuali
\noBreak4.3.1 Interruzioni di linea
\noPageBreakInterruzione di pagina manuale
\noPageTurnComandi predefiniti
\normal-size-subA.11.1 Font
\normal-size-superScelta del tipo di carattere e della dimensione
\normal-size-superA.11.1 Font
\normal-textA.11.1 Font
\normalsizeScelta della dimensione del tipo di carattere
\normalsizeScelta del tipo di carattere e della dimensione
\normalsizeA.11.1 Font
\noteA.11.4 Music
\note-by-numberA.11.4 Music
\nullAllineamento del testo
\nullA.11.7 Other
\numberA.11.1 Font
\numericTimeSignatureIndicazione di tempo
\octaveCheckControlli di ottava
\offset5.3.6 Il comando \offset
\omitSoppressione dello stampo
\on-the-flyFormattazione personalizzata di intestazioni e piè di pagina
\on-the-flyA.11.7 Other
\once5.3.3 Il comando \override
\oneVoicePolifonia su un solo rigo
\openArticolazioni e abbellimenti
\openBowing indications
\oriscusGregorian square neume ligatures
\oriscusComandi predefiniti
\ottavaSegni di ottavazione
\ovalA.11.3 Graphic
\overlayA.11.2 Align
\override5.3.3 Il comando \override
\override5.3.5 \set vs. \override
\overrideA.11.7 Other
\override-linesA.12 Comandi per una lista di markup
\overrideProperty5.3.5 \set vs. \override
\overrideTimeSignatureSettingsIndicazione di tempo
\overtieA.11.1 Font
\pDinamiche
\pad-aroundNotazione grafica nel blocco markup
\pad-aroundA.11.2 Align
\pad-markupNotazione grafica nel blocco markup
\pad-markupA.11.2 Align
\pad-to-boxNotazione grafica nel blocco markup
\pad-to-boxA.11.2 Align
\pad-xNotazione grafica nel blocco markup
\pad-xA.11.2 Align
\page-linkA.11.7 Other
\page-refComandi predefiniti
\page-refA.11.7 Other
\pageBreakInterruzione di pagina manuale
\pageTurnComandi predefiniti
\paper3.1.5 Struttura del file
\paper4.1.2 Formato carta e ridimensionamento automatico
\parallelMusicScrivere la musica in parallelo
\parenthesizeParentesi
\parenthesizeA.11.3 Graphic
\partcombineCombinazione automatica delle parti
\partcombinePolifonia con testo in comune
\partcombine e testo cantatoPolifonia con testo in comune
\partcombine e testo vocale Uso di \partcombine col testo vocale
\partcombineApartCombinazione automatica delle parti
\partcombineAutomaticCombinazione automatica delle parti
\partcombineChordsCombinazione automatica delle parti
\partcombineSoloICombinazione automatica delle parti
\partcombineSoloIICombinazione automatica delle parti
\partcombineUnisonoCombinazione automatica delle parti
\partialAnacrusi
\partial1.4.1 Ripetizioni lunghe
\partialRipetizioni normali
\pathA.11.3 Graphic
\patternA.11.7 Other
\pesComandi predefiniti
\phrasingSlurDashedLegature di frase
\phrasingSlurDashPatternLegature di frase
\phrasingSlurDottedLegature di frase
\phrasingSlurDownLegature di frase
\phrasingSlurHalfDashedLegature di frase
\phrasingSlurHalfSolidLegature di frase
\phrasingSlurNeutralLegature di frase
\phrasingSlurSolidLegature di frase
\phrasingSlurUpLegature di frase
\phrygianArmatura di chiave
\pitchedTrillTrilli
\portatoArticolazioni e abbellimenti
\postscriptNotazione grafica nel blocco markup
\postscriptA.11.3 Graphic
\powerChordsIndicating power chords
\ppDinamiche
\pppDinamiche
\ppppDinamiche
\pppppDinamiche
\prallArticolazioni e abbellimenti
\pralldownArticolazioni e abbellimenti
\prallmordentArticolazioni e abbellimenti
\prallprallArticolazioni e abbellimenti
\prallupArticolazioni e abbellimenti
\predefinedFretboardsOffAutomatic fret diagrams
\predefinedFretboardsOnAutomatic fret diagrams
\property-recursiveA.11.7 Other
\pt5.4.3 Distanze e misurazioni
\pushToTagUso delle etichette
\put-adjacentA.11.2 Align
\quilismaGregorian square neume ligatures
\quilismaComandi predefiniti
\quoteDuringCitare altre voci
\quoteDuringFormattazione delle notine
\raiseAllineamento del testo
\raiseA.11.2 Align
\relativeOttava relativa
\relativeVedi anche
\relativeVedi anche
\relativeChanging staff automatically
\RemoveAllEmptyStavesNascondere i righi
\RemoveEmptyStavesNascondere i righi
\removeWithTagUso delle etichette
\repeat1.4.1 Ripetizioni lunghe
\repeat percentRipetizioni con percentuale
\repeat tremoloRipetizioni con tremolo
\repeatTieLegature di valore
\repeatTieRipetizioni normali
\repeatTieRipetizioni con finali alternativi
\replaceA.11.1 Font
\resetRelativeOctaveOttava relativa
\restPause
\restA.11.4 Music
\rest-by-numberA.11.4 Music
\retrogradeRetrogradazione
\reverseturnArticolazioni e abbellimenti
\revert5.3.3 Il comando \override
\revertTimeSignatureSettingsIndicazione di tempo
\rfzDinamiche
\rheelArticolazioni e abbellimenti
\right-alignAllineamento del testo
\right-alignA.11.2 Align
\right-braceA.11.7 Other
\right-columnA.11.2 Align
\rightHandFingerRight-hand fingerings
\romanA.11.1 Font
\romanStringNumbersBowing indications
\rotateA.11.2 Align
\rounded-boxNotazione grafica nel blocco markup
\rounded-boxA.11.3 Graphic
\rtoeArticolazioni e abbellimenti
\sacredHarpHeadsTeste di nota a forma variabile
\sacredHarpHeadsMinorTeste di nota a forma variabile
\sansA.11.1 Font
\scaleA.11.3 Graphic
\scaleDurationsScalare le durate
\scaleDurationsNotazione polimetrica
\score3.1.1 Struttura di una partitura
\score3.1.5 Struttura del file
\scoreA.11.4 Music
\score-linesA.12 Comandi per una lista di markup
\segnoArticolazioni e abbellimenti
\semiflatA.11.4 Music
\semiGermanChordsComandi predefiniti
\semisharpA.11.4 Music
\sesquiflatA.11.4 Music
\sesquisharpA.11.4 Music
\setImpostare il comportamento delle travature automatiche
\set5.3.2 Il comando \set
\set5.3.5 \set vs. \override
\sfDinamiche
\sffDinamiche
\sfzDinamiche
\shape Specificare gli spostamenti dai punti di controllo correnti
\sharpA.11.4 Music
\shiftOffRisoluzione delle collisioni
\shiftOnRisoluzione delle collisioni
\shiftOnnRisoluzione delle collisioni
\shiftOnnnRisoluzione delle collisioni
\shortfermataArticolazioni e abbellimenti
\showKeySignatureBagpipe definitions
\showStaffSwitchStaff-change lines
\signumcongruentiaeArticolazioni e abbellimenti
\simpleA.11.1 Font
\skipPause invisibili
\skipRipetizioni con finali alternativi
\slashed-digitA.11.7 Other
\slashedGraceAbbellimenti
\slurDashedLegature di portamento
\slurDashPatternLegature di portamento
\slurDottedLegature di portamento
\slurDownLegature di portamento
\slurHalfDashedLegature di portamento
\slurHalfSolidLegature di portamento
\slurNeutralLegature di portamento
\slurSolidLegature di portamento
\slurUpLegature di portamento
\smallScelta della dimensione del tipo di carattere
\smallScelta del tipo di carattere e della dimensione
\smallA.11.1 Font
\smallCapsA.11.1 Font
\smallerScelta del tipo di carattere e della dimensione
\smallerScelta del tipo di carattere e della dimensione
\smallerA.11.1 Font
\snappizzicatoArticolazioni e abbellimenti
\sostenutoOffPiano pedals
\sostenutoOnPiano pedals
\southernHarmonyHeadsTeste di nota a forma variabile
\southernHarmonyHeadsMinorTeste di nota a forma variabile
\spDinamiche
\sppDinamiche
\staccatissimoArticolazioni e abbellimenti
\staccatoArticolazioni e abbellimenti
\startGroupParentesi analitiche
\startStaffSimbolo del rigo
\startStaffRighi ossia
\startTrillSpanTrilli
\stdBassA.11.6 Accordion Registers
\stdBassIVA.11.6 Accordion Registers
\stdBassVA.11.6 Accordion Registers
\stdBassVIA.11.6 Accordion Registers
\stemDownGambi
\stemNeutralGambi
\stemUpGambi
\stencilA.11.7 Other
\stopGroupParentesi analitiche
\stoppedArticolazioni e abbellimenti
\stopStaffSimbolo del rigo
\stopStaffRighi ossia
\stopStaffNascondere i righi
\stopTrillSpanTrilli
\storePredefinedDiagramPredefined fret diagrams
\stringTuningCustom tablatures
\strophaGregorian square neume ligatures
\strophaComandi predefiniti
\strutA.11.7 Other
\subScelta del tipo di carattere e della dimensione
\subA.11.1 Font
\superScelta del tipo di carattere e della dimensione
\superA.11.1 Font
\sustainOffPiano pedals
\sustainOnPiano pedals
\tabChordRepeatsDefault tablatures
\tabFullNotationDefault tablatures
\tableA.12 Comandi per una lista di markup
\table-of-contentsComandi predefiniti
\table-of-contentsA.12 Comandi per una lista di markup
\tagUso delle etichette
\tagGroupUso delle etichette
\taorBagpipe definitions
\teenyScelta della dimensione del tipo di carattere
\teenyScelta del tipo di carattere e della dimensione
\teenyA.11.1 Font
\tempoIndicazioni metronomiche
\tenutoArticolazioni e abbellimenti
\textA.11.1 Font
\textLengthOffPause d’intero
\textLengthOffScritte
\textLengthOnPause d’intero
\textLengthOnScritte
\textSpannerDownEstensori del testo
\textSpannerNeutralEstensori del testo
\textSpannerUpEstensori del testo
\thumbArticolazioni e abbellimenti
\thumbIndicazioni di diteggiatura
\tieA.11.1 Font
\tied-lyricA.11.4 Music
\tieDashedLegature di valore
\tieDottedLegature di valore
\tieDownLegature di valore
\tieNeutralLegature di valore
\tieSolidLegature di valore
\tieUpLegature di valore
\timeIndicazione di tempo
\timeImpostare il comportamento delle travature automatiche
\tinyScelta della dimensione del tipo di carattere
\tinyScelta del tipo di carattere e della dimensione
\tinyA.11.1 Font
\tocItemComandi predefiniti
\translateAllineamento del testo
\translateA.11.2 Align
\translate-scaledAllineamento del testo
\translate-scaledA.11.2 Align
\transparentA.11.7 Other
\transposeVedi anche
\transposeTrasposizione
\transposeVedi anche
\transposedCueDuringFormattazione delle notine
\transpositionTrasporto strumentale
\transpositionCitare altre voci
\treCordePiano pedals
\triangleNotazione grafica nel blocco markup
\triangleA.11.3 Graphic
\trillArticolazioni e abbellimenti
\trillTrilli
\tupletGruppi irregolari
\tupletNotazione polimetrica
\tupletDownGruppi irregolari
\tupletNeutralGruppi irregolari
\tupletUpGruppi irregolari
\turnArticolazioni e abbellimenti
\tweak5.3.4 Il comando \tweak
\tweak5.3.5 \set vs. \override
\tweak e punti di controlloProblemi noti e avvertimenti
\type5.1.6 Definizione di nuovi contesti
\typewriterA.11.1 Font
\unaCordaPiano pedals
\underlineScelta del tipo di carattere e della dimensione
\underlineA.11.1 Font
\undertieA.11.1 Font
\unfoldRepeats3.5.6 Uso delle ripetizioni nel MIDI
\unHideNotesNote nascoste
\unset5.3.2 Il comando \set
\upbowArticolazioni e abbellimenti
\upbowBowing indications
\upmordentArticolazioni e abbellimenti
\upprallArticolazioni e abbellimenti
\uprightA.11.1 Font
\varcodaArticolazioni e abbellimenti
\vcenterA.11.2 Align
\verbatim-fileA.11.7 Other
\verylongfermataArticolazioni e abbellimenti
\virgaGregorian square neume ligatures
\virgaComandi predefiniti
\virgulaComandi predefiniti
\voiceFourStyleStili di voce
\voiceNeutralStyleStili di voce
\voiceOnePolifonia su un solo rigo
\voiceOne ... \voiceFourPolifonia su un solo rigo
\voiceOneStyleStili di voce
\voices Ordine delle voci
\voiceThreeStyleStili di voce
\voiceTwoStyleStili di voce
\void3.6.1 Mostrare la notazione LilyPond
\vspaceA.11.2 Align
\walkerHeadsTeste di nota a forma variabile
\walkerHeadsMinorTeste di nota a forma variabile
\whiteoutA.11.7 Other
\with5.1.4 Modifica dei componenti aggiuntivi di un contesto
\withModifica di un solo contesto specifico
\with-colorColorare gli oggetti
\with-colorA.11.7 Other
\with-dimensionsA.11.7 Other
\with-dimensions-fromA.11.7 Other
\with-linkA.11.7 Other
\with-outlineA.11.7 Other
\with-urlA.11.3 Graphic
\woodwind-diagramA.11.5 Instrument Specific Markup
\wordwrapAllineamento del testo
\wordwrapA.11.2 Align
\wordwrap-fieldA.11.2 Align
\wordwrap-internalA.12 Comandi per una lista di markup
\wordwrap-linesTesto formattato su più pagine
\wordwrap-linesA.12 Comandi per una lista di markup
\wordwrap-stringA.11.2 Align
\wordwrap-string-internalA.12 Comandi per una lista di markup

]
]Travature manuali

^
^Extended and altered chords

_
_Più sillabe in una nota

|
|Controlli di battuta e del numero di battuta
|Controlli di battuta e del numero di battuta

~
~Legature di valore

A
a capo, testoAllineamento del testo
a dueVedi anche
abbellimentiAbbellimenti
abbellimentiArticolazioni e abbellimenti
abbellimenti al termine di una notaAbbellimenti
abbellimenti e testo cantatoAggiungere le sillabe agli abbellimenti
abbellimenti, modifica delle impostazioni di formattazioneAbbellimenti
abbellimenti, modifica manualeAbbellimenti
absoluteA.19 Funzioni musicali disponibili
accentVedi anche
accentoArticolazioni e abbellimenti
accentoA.14 Elenco delle articolazioni
accentusSegni di ripetizione
acciaccaturaA.19 Funzioni musicali disponibili
acciaccatura su più noteProblemi noti e avvertimenti
AccidentalVedi anche
accidentalVedi anche
AccidentalVedi anche
accidentalVedi anche
accidentalVedi anche
Accidental, musica fictaAnnotational accidentals (musica ficta)
accidental-interfaceVedi anche
accidental-suggestion-interfaceVedi anche
AccidentalCautionaryVedi anche
AccidentalPlacementVedi anche
accidentalsMensural accidentals and key signatures
accidentalsGregorian accidentals and key signatures
accidentalsKievan accidentals
accidentalStyleA.19 Funzioni musicali disponibili
AccidentalSuggestionVedi anche
AccidentalSuggestionVedi anche
Accidental_engraverVedi anche
Accidental_engraverVedi anche
Accidental_engraverVedi anche
accollaturaRaggruppare i righi
accordatura non occidentaleEstensione dei sistemi di notazione e di accordatura
accordiNote in un accordo
accordi e legature di valoreLegature di valore
accordi e ottava relativaOttava relativa
accordi per chitarra, tabellaMostrare i ritmi della melodia
accordi vuotiNote in un accordo
accordi, alterazioni inVedi anche
accordi, altezza relativaNote in un accordo
accordi, diteggiaturaIndicazioni di diteggiatura
accordion2.2.3 Accordion
accordion discant symbolsDiscant symbols
accordion shift symbolsDiscant symbols
accordion shiftsDiscant symbols
accordo, modificare una nota dell’5.3.4 Il comando \tweak
accordo, ripetizioneRipetizione di un accordo
addChordShapeA.19 Funzioni musicali disponibili
adding a white background to textA.11.7 Other
adding custom fret diagramsPredefined fret diagrams
addInstrumentDefinitionA.19 Funzioni musicali disponibili
additionalPitchPrefixCustomizing chord names
additions, in chordsExtended and altered chords
addQuoteA.19 Funzioni musicali disponibili
afterGraceA.19 Funzioni musicali disponibili
afterGraceFractionparser variable
Aggiungere e togliere gli incisoriVedi anche
agogoSegni antichi
Aiken, testa di notaTeste di nota a forma variabile
aiuto, nuvolettaNuvoletta di aiuto
al nienteVedi anche
alignAboveContext5.1.7 Ordine di disposizione dei contesti
alignBelowContextRipetizioni semplici
alignBelowContext5.1.7 Ordine di disposizione dei contesti
alistalist
All layout objects Ridimensionare oggetti della formattazione individualmente
All layout objectsVedi anche
All layout objectsProprietà che possono essere spostate con offset
All layout objectsProprietà che possono essere spostate con offset
All layout objectsVedi anche
All layout objectsVedi anche
allineamento orizzontale del testoAllineamento del testo
allineamento sugli oggettiUso di break-alignable-interface
allineamento sulla cadenzaAllineamento sulle cadenze
allineamento verticale del testoAllineamento del testo
allineamento, testo, comandiAllineamento del testo
allineare il markupAllineamento del testo
allineare il testoAllineamento del testo
Allineare il testo alla melodiaVedi anche
Allineare il testo alla melodiaVedi anche
allowPageTurnA.19 Funzioni musicali disponibili
allowVoltaHookA.19 Funzioni musicali disponibili
alterazioneAlterazioni
alterazione di cortesiaAlterazioni
alterazione di sicurezzaAlterazioni
alterazione di un quarto di tonoVedi anche
alterazione e legatura di valoreAlterazioni
alterazione tra parentesiAlterazioni
alterazione, di cortesiaAlterazioni
alterazione, di sicurezzaAlterazioni
alterazione, quarto di tonoVedi anche
alterazione, tra parentesiAlterazioni
alterazioniAlterazioni automatiche
alterazioni automaticheAlterazioni automatiche
alterazioni di cortesia, choralAlterazioni automatiche
alterazioni di precauzione in stile modernoAlterazioni automatiche
alterazioni e note simultaneeVedi anche
alterazioni in stile modernoAlterazioni automatiche
alterazioni moderneAlterazioni automatiche
alterazioni negli accordiVedi anche
alterazioni su più vociAlterazioni automatiche
alterazioni, cadenzeMusica in tempo libero
alterazioni, choralAlterazioni automatiche
alterazioni, choral cautionaryAlterazioni automatiche
alterazioni, musica in tempo liberoMusica in tempo libero
alterazioni, stile modern-cautionaryAlterazioni automatiche
alterazioni, stile moderno delleAlterazioni automatiche
alterBrokenA.19 Funzioni musicali disponibili
altered chordsExtended and altered chords
altezza naturaleAlterazioni
altezza relativa, accordiNote in un accordo
altezzeOttava assoluta
Altezze e armature di chiaveAlterazioni
Altezze e armature di chiaveVedi anche
Altezze e armature di chiaveArmatura di chiave
Altezze e armature di chiaveVedi anche
Altezze e armature di chiaveVedi anche
altezze, trasposizione delleTrasposizione
alto, chiave diChiave
Altre fonti di informazioneVedi anche
Altre fonti di informazioneEstensione dei sistemi di notazione e di accordatura
Altre fonti di informazioneVedi anche
Altre fonti di informazione3.3.1 Inclusione di file LilyPond
Altre fonti di informazione3.3.1 Inclusione di file LilyPond
Altre fonti di informazioneVedi anche
Altre fonti di informazioneInstruzioni di installazione per MacOS
Altre fonti di informazioneVedi anche
Altre fonti di informazioneVedi anche
Altre fonti di informazioneVedi anche
Altre fonti di informazioneProblemi noti e avvertimenti
Altre fonti di informazioneVedi anche
Altre fonti di informazione5.2.2 Interfacce di formattazione
Altre fonti di informazioneVedi anche
Amazing Grace bagpipe exampleBagpipe example
ambito delle altezzeAmbitus
AmbitusVedi anche
ambitusVedi anche
ambitusVedi anche
ambitus-interfaceVedi anche
AmbitusAccidentalVedi anche
AmbitusLineVedi anche
AmbitusNoteHeadVedi anche
Ambitus_engraverVedi anche
anacrusiAnacrusi
anacrusi in una ripetizioneRipetizioni normali
anacrusisVedi anche
analisi musicologicaParentesi analitiche
analizzatore sintatticoparser
Ancient music clefsMensural clefs
annidamento dei righiGruppi di righi annidati
annidamento, ripetizioniProblemi noti e avvertimenti
Annidare le espressioni musicaliRighi ossia
Annidare le espressioni musicaliVedi anche
Annidare le espressioni musicali5.1.7 Ordine di disposizione dei contesti
Annidare le espressioni musicaliVedi anche
annotate-spacing4.6.1 Visualizzare la spaziatura
annotazioneIntroduzione al testo a margine
annotazione su pausa multiplaPause d’intero
anthems2.1.5 Musica corale
antica, chiaveChiave
apertoPunti coronati
aperto (\open)Articolazioni e abbellimenti
apiceScelta del tipo di carattere e della dimensione
Appare un rigo in piùRipetizioni normali
Appare un rigo in piùRipetizioni ricopiate
Appare un rigo in piùVedi anche
appendToTagA.19 Funzioni musicali disponibili
applyContextA.19 Funzioni musicali disponibili
applyMusicA.19 Funzioni musicali disponibili
applyOutputA.19 Funzioni musicali disponibili
appoggiaturaA.19 Funzioni musicali disponibili
araba, esempio di musicaEsempio di musica araba
araba, modello di musicaEsempio di musica araba
araba, musicaReferenze per la musica araba
arabo, Nomi delle note inNomi delle note in arabo
arcata in giùArticolazioni e abbellimenti
arcata in suArticolazioni e abbellimenti
arcate, in su e in giùPunti coronati
armatura di chiaveAlterazioni
armatura di chiaveArmatura di chiave
armatura di chiave, visibilità dopo un cambio esplicito Visibilità dopo un cambio esplicito
armature di chiave arabeArmature di chiave arabe
armonico (\flageolet)Articolazioni e abbellimenti
armonico, testa di notaTeste di nota speciali
ArpeggioVedi anche
arpeggioVedi anche
ArpeggioProprietà che possono essere spostate con offset
arpeggio attraverso il rigo, stile della parentesiProblemi noti e avvertimenti
arpeggio spezzatoArpeggio
arpeggio, simboli specialiArpeggio
articolazione "espressivo"Dinamiche
Articolazione e dinamicheVedi anche
articolazioniArticolazioni e abbellimenti
articulate script3.5.9 Miglioramento dell’output MIDI
articulate.ly3.5.9 Miglioramento dell’output MIDI
articulation-eventCitare altre voci
articulationsGregorian articulation signs
artificial harmonicsHarmonics
assertBeamQuantA.19 Funzioni musicali disponibili
assertBeamSlopeA.19 Funzioni musicali disponibili
associatedVoiceAllineamento del testo alla melodia
associatedVoiceDurate automatiche delle sillabe
associatedVoicePassare a una melodia alternativa
assoluta, ottavaOttava assoluta
assolutoOttava assoluta
audio3.5 Creazione dell’output MIDI
augCommon chords
auto-first-page-numberVariabili di \paper per la numerazione delle pagine
autoBeamingImpostare il comportamento delle travature automatiche
autoBeamingDefinizioni di output - gerarchia dei contesti
autochangeA.19 Funzioni musicali disponibili
autochange and relative musicChanging staff automatically
AutoChangeMusicVedi anche
automatic chord diagramsAutomatic fret diagrams
automatic fret diagramsAutomatic fret diagrams
automatic staff changesChanging staff automatically
automaticBars Battute automatiche
Auto_beam_engraverVedi anche
Auto_beam_engraverVedi anche
Axis_group_engraverSpaziatura delle linee che non sono righi

B
Backend5.2.1 Navigazione nella guida al programma
BackendVedi anche
BackendVedi anche
backslashed digitsA.11.7 Other
bagpipeBagpipe definitions
bagpipe exampleBagpipe example
balloon-interfaceVedi anche
balloonGrobTextNuvoletta di aiuto
balloonGrobTextA.19 Funzioni musicali disponibili
balloonTextNuvoletta di aiuto
balloonTextA.19 Funzioni musicali disponibili
BalloonTextItemVedi anche
Balloon_engraverNuvoletta di aiuto
banjo tablature2.4 Fretted string instruments
banjo tablaturesBanjo tablatures
banjo tuningsBanjo tablatures
banjo-c-tuningBanjo tablatures
banjo-modal-tuningBanjo tablatures
banjo-open-d-tuningBanjo tablatures
banjo-open-dm-tuningBanjo tablatures
barA.19 Funzioni musicali disponibili
barCheckSynchronizeControlli di battuta e del numero di battuta
baritono, chiave diChiave
BarLineVedi anche
BarNumberNumeri di battuta
BarNumberProblemi noti e avvertimenti
barNumberCheckA.19 Funzioni musicali disponibili
barNumberVisibilityNumeri di battuta
barrata, testa di notaTeste di nota speciali
barre indicationsFret diagram markups
bartypeStanghette
Bartók pizzicatoSnap (Bartók) pizzicato
Bar_engraverVedi anche
Bar_number_engraverVedi anche
base-shortest-duration4.5.1 Panoramica sulla spaziatura orizzontale
baseMomentImpostare il comportamento delle travature automatiche
bass note, for chordsExtended and altered chords
Bass, figuredIntroduction to figured bass
Bass, thoroughIntroduction to figured bass
BassFigureVedi anche
BassFigureVedi anche
BassFigureAlignmentVedi anche
BassFigureAlignmentVedi anche
BassFigureBracketVedi anche
BassFigureBracketVedi anche
BassFigureContinuationVedi anche
BassFigureContinuationVedi anche
BassFigureLineVedi anche
BassFigureLineVedi anche
bassoSegni antichi
basso acusticoSegni antichi
Basso continuoIntroduction to figured bass
basso, chiave diChiave
battiti per minutoIndicazioni metronomiche
battuta in levareAnacrusi
battuta, controlliControlli di battuta e del numero di battuta
battuta, numeriNumeri di battuta
battuta, numero, formato delFrammenti di codice selezionati
battuta, stanghetteStanghette
battuta, stanghette manualiStanghette
battute dei ritornelliStanghette
bayatiVedi anche
BeamVedi anche
BeamVedi anche
BeamVedi anche
BeamVedi anche
BeamVedi anche
beam-interfaceVedi anche
beam-interfaceVedi anche
beam-interfaceVedi anche
BeamEventVedi anche
BeamEventVedi anche
beamExceptionsA.19 Funzioni musicali disponibili
BeamForbidEventVedi anche
BeamForbidEventVedi anche
beams, cross-staffChanging staff manually
Beam_engraverVedi anche
Beam_engraverVedi anche
beatStructureImpostare il comportamento delle travature automatiche
bemolleAlterazioni
bemolle, doppioAlterazioni
bendAfterA.19 Funzioni musicali disponibili
bilanciamento nel MIDI3.5.8 Proprietà di contesto per gli effetti MIDI
binari ferroviariFrammenti di codice selezionati
binding-offsetVariabili \paper per la modalità due pagine per foglio
bisbiglandoReferences for harps
Bisonparser
Blackmensural clefMensural clefs
blank-after-score-page-penaltyVariabili di \paper per l’interruzione di pagina
blank-last-page-penaltyVariabili di \paper per l’interruzione di pagina
blank-page-penaltyVariabili di \paper per l’interruzione di pagina
BNFparser
bongoSegni antichi
bookOutputNameA.19 Funzioni musicali disponibili
bookOutputSuffixA.19 Funzioni musicali disponibili
bookTitleMarkupFormattazione personalizzata dei titoli
bottom-margin4.1.3 Variabili \paper della spaziatura verticale fissa
bowing indicationsBowing indications
braceVedi anche
bracketPiano pedals
break-align-symbolsUso di break-alignable-interface
break-alignment-interfaceA.18 Proprietà della formattazione
break-alignment-interfaceA.18 Proprietà della formattazione
break-alignment-interfaceA.18 Proprietà della formattazione
break-alignment-interfaceA.18 Proprietà della formattazione
break-visibilityUso di break-visibility
breakableComandi predefiniti
breakbeforeFormattazione predefinita dei titoli delle parti e dei brani
breaking lines4.3.1 Interruzioni di linea
breatheA.19 Funzioni musicali disponibili
BreathingEventVedi anche
BreathingSignVedi anche
BreathingSignVedi anche
Breathing_sign_engraverVedi anche
breveVedi anche
breveVedi anche
Bézier, curve, punti di controlloModifica di legature di valore e di portamento

C
cabasaSegni antichi
cadenzaVedi anche
cadenzaVedi anche
cadenza, allineamento suAllineamento sulle cadenze
cadenza, alterazioniMusica in tempo libero
cadenza, interruzioni di lineaVedi anche
cadenza, interruzioni di paginaVedi anche
cadenza, numeri di battutaMusica in tempo libero
cadenza, stanghetteMusica in tempo libero
cadenza, travatureMusica in tempo libero
caesuraVedi anche
caesuraVedi anche
callbackcallback
Callback functionsVedi anche
cambiare i tipi di carattereScelta del tipo di carattere e della dimensione
cambiare il simbolo del rigo5.4.5 Proprietà del simbolo del rigo
canali MIDI3.5.7 Mappatura dei canali MIDI
cantante, nome delAggiungere i nomi dei cantanti alle strofe
canti2.1.7 Canti salmi e inni
CanzoniVedi anche
CanzoniVedi anche
capoFret diagram markups
carattere tipografico, famiglia diglyph
caratteri non-ASCII3.3.3 Caratteri speciali
caratteri riservati, stampareIntroduzione al testo a margine
caratteri speciali3.3.3 Caratteri speciali
caratteri speciali in modalità markupIntroduzione al testo a margine
carta, formato4.1.2 Formato carta e ridimensionamento automatico
centered dynamics in piano musicReferences for keyboards
centering a column of textA.11.2 Align
centrare il testo sulla paginaAllineamento del testo
cesuraFrammenti di codice selezionati
changing direction of text columnsA.11.2 Align
changing staff automaticallyChanging staff automatically
changing staff manuallyChanging staff manually
check-consistencyVariabili \paper per larghezze e margini
chiaveAlterazioni
chiaveChiave
chiave anticaChiave
chiave di baritonoChiave
chiave di bassoChiave
chiave di contraltoChiave
chiave di DoChiave
chiave di FaChiave
chiave di mezzosopranoChiave
chiave di SolChiave
chiave di sopranoChiave
chiave di subbassoChiave
chiave di tenoreChiave
chiave di tenore per coroChiave
chiave di varbaritonoChiave
chiave di violinoChiave
chiave franceseChiave
chiave traspositriceChiave
chiave, visibilità dopo un cambio esplicito Visibilità dopo un cambio esplicito
chiavi con notine (citazioni in corpo piccolo)Chiave
chiavi trasposte, visibilità delle Chiavi trasposte
chiavi, visibilità della trasposizione Chiavi trasposte
chitarra, teste di notaTeste di nota speciali
chiuso (\stopped)Articolazioni e abbellimenti
ChoirStaffVedi anche
ChoirStaffVedi anche
ChoirStaffVedi anche
choralAlterazioni automatiche
choral cautionary, alterazioniAlterazioni automatiche
choral, alterazioniAlterazioni automatiche
choral, stile delle alterazioniAlterazioni automatiche
choral-cautionaryAlterazioni automatiche
chordVedi anche
chordVedi anche
chordVedi anche
chord chords2.7.1 Chord mode
chord diagramsFret diagram markups
chord diagramsPredefined fret diagrams
chord diagrams, automaticAutomatic fret diagrams
chord glissandiFrammenti di codice selezionati
chord inversionsExtended and altered chords
chord modeChord mode overview
chord namesChord mode overview
chord namesPrinting chord names
chord names with fret diagramsPredefined fret diagrams
chord qualityCommon chords
chord shapes for fretted instrumentsPredefined fret diagrams
chord steps, alteringExtended and altered chords
chord, repetitionDefault tablatures
chordChangesFrammenti di codice selezionati
ChordNameVedi anche
chordNameExceptionsCustomizing chord names
chordNameLowercaseMinorCustomizing chord names
ChordNamesPredefined fret diagrams
ChordNamesVedi anche
chordNameSeparatorCustomizing chord names
chordNoteNamerCustomizing chord names
chordPrefixSpacerCustomizing chord names
chordRepeatsA.19 Funzioni musicali disponibili
chordRootNamerCustomizing chord names
chordsPrinting chord names
chords, cross-staffCross-staff stems
chords, jazzCustomizing chord names
chords, powerIndicating power chords
chords, splitting across staves with \autochangeProblemi noti e avvertimenti
chords, suppressing repeatedFrammenti di codice selezionati
Chord_name_engraverVedi anche
Christian Harmony, testa di notaTeste di nota a forma variabile
church modeVedi anche
circling textA.11.3 Graphic
circulusSegni di ripetizione
citare le vociCitare altre voci
citazione di un contesto5.1.2 Creazione e citazione di un contesto
citazioni in corpo piccolo, chiaviChiave
citazioni in corpo più piccolo, togliere leFormattazione delle notine
citazioni nel testo vocaleInserimento del testo vocale
clavesSegni antichi
ClefVedi anche
clefA.19 Funzioni musicali disponibili
ClefVedi anche
clefVedi anche
clefVedi anche
Clef stylesMensural clefs
Clef, ancient musicMensural clefs
Clef, blackmensuralMensural clefs
Clef, kievanMensural clefs
Clef, mensuralMensural clefs
clef, moderntabCustom tablatures
clef, percussionBasic percussion notation
Clef, petrucciMensural clefs
clef, tabCustom tablatures
clef-interfaceVedi anche
clef-interfaceVedi anche
ClefModifierVedi anche
ClefModifierVedi anche
clefsGregorian clefs
clefsKievan clefs
Clef_engraverVedi anche
Clef_engraverVedi anche
clip-regions3.4 Controllo dell’output
closureclosure
clusterVedi anche
cluster di noteCluster
ClusterSpannerVedi anche
ClusterSpannerBeaconVedi anche
Cluster_spanner_engraverVedi anche
codaSegni di chiamata
codaArticolazioni e abbellimenti
codaSegni specifici per strumento
coda sulla stanghettaIndicazioni testuali
collisione, numeri di battutaVedi anche
collisioniRisoluzione delle collisioni
collisioni di noteRisoluzione delle collisioni
collisioni, ignorareEspressioni simultanee
collisioni,ignorareVedi anche
collisions, cross-staff voicesChanging staff manually
colonne, testoAllineamento del testo
colorColorare gli oggetti
colorare gli oggettiColorare gli oggetti
colorare gli oggettiDipingere gli oggetti di bianco
colorare le noteColorare gli oggetti
colorare le vociStili di voce
colorate, noteColorare gli oggetti
colorati, oggettiColorare gli oggetti
colore negli accordiVedi anche
colore rgbColorare gli oggetti
colore x11Vedi anche
coloriColorare gli oggetti
colori, elenco deiColori normali
coloring textA.11.7 Other
Combinare le note negli accordiVedi anche
combinare musica contrassegnata con etichetteUso delle etichette
combinatore delle partiCombinazione automatica delle parti
combinazione automatica delle partiCombinazione automatica delle parti
Come funzionano i file di input di LilyPondVedi anche
Come funzionano i file di input di LilyPondVedi anche
comma intervalsRiferimenti per la musica classica turca
Common Practice PeriodVedi anche
Common Practice PeriodVedi anche
common-shortest-duration4.5.1 Panoramica sulla spaziatura orizzontale
Completion_heads_engraverDivisione automatica delle note
Completion_rest_engraverDivisione automatica delle note
compoundMeterA.19 Funzioni musicali disponibili
compressMMRestsA.19 Funzioni musicali disponibili
comprimere la musicaScalare le durate
concatenating textA.11.2 Align
concert pitchVedi anche
condensare le pause normaliProblemi noti e avvertimenti
congaSegni antichi
constante-hairpinsFrammenti di codice selezionati
Contesti e incisori Il costrutto con la doppia barra inversa (backslash)
Contesti e incisoriVedi anche
contesti impliciti5.1.7 Ordine di disposizione dei contesti
Contesti, creazione e citazione5.1.2 Creazione e citazione di un contesto
contesti, definire nuovi5.1.6 Definizione di nuovi contesti
contesti, ordine di disposizione5.1.7 Ordine di disposizione dei contesti
context properties, changing defaults5.1.5 Modifica delle impostazioni predefinite di un contesto
ContextChangeVedi anche
ContextsProprietà della spaziatura dentro un sistema
ContextsVedi anche
ContextsVedi anche
ContextsVedi anche
Contexts5.1.4 Modifica dei componenti aggiuntivi di un contesto
contexts, keeping alive5.1.3 Conservazione di un contesto
contexts, lifetime5.1.3 Conservazione di un contesto
controlli del numero di battutaControlli di battuta e del numero di battuta
controlli di battutaControlli di battuta e del numero di battuta
controlli di battuta con ripetizioniRipetizioni normali
controlling general text alignmentA.11.2 Align
controllo dell’ottavaControlli di ottava
controllo della misuraControlli di battuta e del numero di battuta
controllo delle altezzeControlli di ottava
controlpitchControlli di ottava
Convenzioni per i nomi di oggetti e proprietàVedi anche
Convenzioni per i nomi di oggetti e proprietàVedi anche
copyright, segnoUnicode
coro, rigo perRaggruppare i righi
coronaSegni di chiamata
coronaArticolazioni e abbellimenti
coronaOrnamenti
corona sulla stanghettaIndicazioni testuali
correzione dell’ottavaControlli di ottava
cortesia, stile delle alterazioni di, choralAlterazioni automatiche
cowbellSegni antichi
creating a table.A.12 Comandi per una lista di markup
creating empty text objectsA.11.7 Other
creating horizontal spaces in textA.11.2 Align
creating text fractionsA.11.7 Other
creating vertical spaces in textA.11.2 Align
creating vertical spaces in textA.11.7 Other
creazione del rigoIstanziare nuovi righi
crescendoVedi anche
crescendo-eventCitare altre voci
crossTeste di nota speciali
cross staff chordsCross-staff stems
cross staff lineStaff-change lines
cross staff notesCross-staff stems
cross staff stemsCross-staff stems
cross-staffStaff-change lines
cross-staff beamsChanging staff manually
cross-staff chordsCross-staff stems
cross-staff collisionsChanging staff manually
cross-staff lineStaff-change lines
cross-staff notesChanging staff manually
cross-staff notesCross-staff stems
cross-staff stemsCross-staff stems
crossStaffA.19 Funzioni musicali disponibili
cue-notesVedi anche
cueClefA.19 Funzioni musicali disponibili
cueClefUnsetA.19 Funzioni musicali disponibili
cueDuringA.19 Funzioni musicali disponibili
cueDuringWithClefA.19 Funzioni musicali disponibili
cuesSuggerimenti musicali
CueVoiceVedi anche
CueVoiceVedi anche
cuicaSegni antichi
currentBarNumberNumeri di battuta
currentBarNumberGestione del tempo
curve Bézier, punti di controlloModifica di legature di valore e di portamento
custodesCustodes
custom fret diagramsFret diagram markups
custom fret diagrams, addingPredefined fret diagrams
custom string tuningsCustom tablatures
customized fret diagramFret diagram markups
customizing chord namesCustomizing chord names
custosVedi anche
CustosVedi anche
custosVedi anche

D
D.S. al FineSegni di chiamata
dampened notes on fretted instrumentsIndicating harmonics and dampened notes
deadNoteA.19 Funzioni musicali disponibili
decorazione del testoNotazione grafica nel blocco markup
decrescendoVedi anche
defaultAlterazioni automatiche
defaultAlterazioni automatiche
default context properties, changing5.1.5 Modifica delle impostazioni predefinite di un contesto
default-staff-staff-spacingProprietà della spaziatura dentro un sistema
defaultBarTypeStanghette
Default_bar_line_engraverVedi anche
defineBarLineA.19 Funzioni musicali disponibili
Definire esplicitamente le voci Il costrutto con la doppia barra inversa (backslash)
Definire esplicitamente le vociVedi anche
definire le stanghetteStanghette
definizioni di contesto per il MIDIImpostazione delle proprietà del blocco MIDI
definizioni di outputDefinizioni di output - gerarchia dei contesti
delimitatori di inizio del sistemaRaggruppare i righi
delimitatori di inizio del sistema annidatiGruppi di righi annidati
diagram, fret, customizedFret diagram markups
diagramma degli accordi per chitarraMostrare i ritmi della melodia
diagrams, chord for fretted instrumentsFret diagram markups
diagrams, fretFret diagram markups
diagrams, fret, transposingPredefined fret diagrams
diamante, testa di notaTeste di nota speciali
diamond-shaped note headsHarmonics
diesisAlterazioni
diesis, doppioAlterazioni
Difficult tweaksVedi anche
dimCommon chords
Dimensione degli oggettiVedi anche
dimensione del testoScelta del tipo di carattere e della dimensione
dimensione del tipo di carattereScelta del tipo di carattere e della dimensione
dimensione del tipo di carattere (elementi della notazione)Scelta della dimensione del tipo di carattere
dimensione del tipo di carattere standard (per gli elementi della notazione) Capire la proprietà fontSize
dimensioni5.4.4 Dimensioni
diminuendoDinamiche
dinamica, nuovi segni diNuove indicazioni dinamiche
dinamicheDinamiche
dinamiche assoluteDinamiche
dinamiche editorialiNuove indicazioni dinamiche
dinamiche nel MIDI3.5.4 Gestione delle dinamiche nel MIDI
dinamiche, parentesiNuove indicazioni dinamiche
dinamiche, posizionamento verticaleDinamiche
diritto d’autoreUnicode
discant symbols, accordionDiscant symbols
disegnare il simbolo del rigo5.4.5 Proprietà del simbolo del rigo
disegnare legature di valore e di portamento Specificare gli spostamenti dai punti di controllo correnti
disegnare oggetti graficiNotazione grafica nel blocco markup
Displaying music expressions3.6.2 Mostrare le espressioni musicali scheme
Displaying music expressions5.3.4 Il comando \tweak
Displaying music expressionsVedi anche
displayLilyMusicA.19 Funzioni musicali disponibili
displayMusicA.19 Funzioni musicali disponibili
displaySchemeA.19 Funzioni musicali disponibili
disposizione delle travature, proprietà predefinite delle indicazioni di tempoIndicazione di tempo
distances, absolute5.4.3 Distanze e misurazioni
distances, scaled5.4.3 Distanze e misurazioni
distanza tra i righi4.4.1 Spaziatura verticale flessibile all’interno dei sistemi
dita, cambioIndicazioni di diteggiatura
diteggiaturaIndicazioni di diteggiatura
diteggiatura per accordiIndicazioni di diteggiatura
diteggiature e pause multipleVedi anche
divisioVedi anche
divisione delle noteDivisione automatica delle note
divisione delle pauseDivisione automatica delle note
divisionesDivisiones
Do, chiave diChiave
dodecafonico, stile delle alterazioniAlterazioni automatiche
dodecafonico, stile delle alterazioniAlterazioni automatiche
dodecafonico, stile neomodernoAlterazioni automatiche
dodecaphonicAlterazioni automatiche
dodecaphonic-firstAlterazioni automatiche
dodecaphonic-no-repeatAlterazioni automatiche
doitVedi anche
doppio bemolleAlterazioni
doppio diesisAlterazioni
doppio mordente (\prallmordent)Articolazioni e abbellimenti
doppio mordente (\prallprall)Articolazioni e abbellimenti
doppio punto, noteDurata
doricoArmatura di chiave
DotColumnVedi anche
DotsVedi anche
double flatVedi anche
double sharpVedi anche
DoublePercentEventVedi anche
DoublePercentRepeatVedi anche
DoublePercentRepeatCounterVedi anche
DoubleRepeatSlashVedi anche
Double_percent_repeat_engraverVedi anche
down bow indicationBowing indications
downbowPunti coronati
downmordentArticolazioni
downprallArticolazioni
drawing a line across a pageA.11.3 Graphic
drawing beams within textA.11.3 Graphic
drawing boxes with rounded cornersA.11.3 Graphic
drawing boxes with rounded corners around textA.11.3 Graphic
drawing circles within textA.11.3 Graphic
drawing dashed lines within textA.11.3 Graphic
drawing dotted lines within textA.11.3 Graphic
drawing ellipse around textA.11.3 Graphic
drawing lines within textA.11.3 Graphic
drawing oval around textA.11.3 Graphic
drawing pathsA.11.3 Graphic
drawing solid boxes within textA.11.3 Graphic
drawing squiggled lines within textA.11.3 Graphic
drawing triangles within textA.11.3 Graphic
drumsBasic percussion notation
drumsPercussion staves
DrumStaffIstanziare nuovi righi
DrumStaffVedi anche
DrumVoiceVedi anche
durata delle noteDurata
durata predefinitaDurata
durate, scalareScalare le durate
Duration names notes and restsVedi anche
dynamic-eventCitare altre voci
DynamicLineSpannerDinamiche
DynamicLineSpannerVedi anche
DynamicsVedi anche
dynamics, centered in keyboard musicReferences for keyboards
DynamicTextVedi anche
Dynamic_performerFrammenti di codice selezionati
Dynamic_performerVedi anche
Dynamic_performerVedi anche

E
editoriali, dinamicheNuove indicazioni dinamiche
effetti nel MIDI3.5.8 Proprietà di contesto per gli effetti MIDI
elementi testuali non vuotiScritte
elencare i tipi di carattere disponibiliTipi di carattere per singolo oggetto
elenco dei coloriColori normali
Emmentaler, fontA.8 Il font Emmentaler
encapsulated postscript, output3.4.3 Formati di output alternativi
enclosing text in a box with rounded cornersA.11.3 Graphic
enclosing text within a boxA.11.1 Font
endSpannersA.19 Funzioni musicali disponibili
Engravers and PerformersVedi anche
Engravers and Performers5.1.4 Modifica dei componenti aggiuntivi di un contesto
eolioArmatura di chiave
EpisemaVedi anche
EpisemaEventVedi anche
Episema_engraverVedi anche
EPS, output3.4.3 Formati di output alternativi
equalizzazione MIDI3.5.4 Gestione delle dinamiche nel MIDI
esempio di musica arabaEsempio di musica araba
Esempio musicaleRisoluzione delle collisioni
Esempio musicaleVedi anche
espandere la musicaScalare le durate
espressione nel MIDI3.5.8 Proprietà di contesto per gli effetti MIDI
espressioni di markupIntroduzione al testo a margine
Espressioni musicaliVedi anche
espressivoArticolazioni e abbellimenti
espressivoDinamiche
espressivoA.14 Elenco delle articolazioni
estensioneAmbitus
estensoreEstensori e trattini
estensori del testoEstensori del testo
estensori del testo, formattazioneEstensori del testo
estensori spezzati, modificare gliUso di \alterBroken
estensori, modificare gliUso di \alterBroken
etichettaUso delle etichette
etichette, gruppi diUso delle etichette
eventChordsA.19 Funzioni musicali disponibili
eventi segnapostoNote in un accordo
exceptions, chord names.Frammenti di codice selezionati
explicitClefVisibility Visibilità dopo un cambio esplicito
explicitKeySignatureVisibility Visibilità dopo un cambio esplicito
extended chordsExtended and altered chords
extra-offsetProprietà della spaziatura dentro un sistema

F
Fa, chiave diChiave
fallVedi anche
famiglie di tipi di carattereScelta del tipo di carattere e della dimensione
famiglie di tipi di carattere, impostareTipi di carattere per l’intero documento
featherDurationsA.19 Funzioni musicali disponibili
fermataOrnamenti
fermata su pausa multiplaPause d’intero
Ferneyhough, forcelleFrammenti di codice selezionati
Feta, fontA.8 Il font Emmentaler
fifthVedi anche
figured bassVedi anche
Figured bassIntroduction to figured bass
figured bass alignmentComandi predefiniti
figured bass extender linesComandi predefiniti
FiguredBassVedi anche
FiguredBassVedi anche
FiguredBassVedi anche
finali alternati, ripetizioniRipetizioni ricopiate
finali alternativi1.4.1 Ripetizioni lunghe
finali alternativi con legature di valoreRipetizioni normali
finali alternativi e testo vocaleRipetizioni con finali alternativi
finalisDivisiones
fine ripetizioneIndicazioni di ripetizione manuali
fingerA.19 Funzioni musicali disponibili
finger-interface5.2.2 Interfacce di formattazione
FingeringVedi anche
FingeringVedi anche
Fingering5.2.1 Navigazione nella guida al programma
Fingering5.2.1 Navigazione nella guida al programma
Fingering5.2.1 Navigazione nella guida al programma
Fingering5.2.1 Navigazione nella guida al programma
Fingering5.2.2 Interfacce di formattazione
Fingering5.2.2 Interfacce di formattazione
fingering vs. string numbersString number indications
fingering-eventVedi anche
fingering-event5.2.1 Navigazione nella guida al programma
fingering-event5.2.1 Navigazione nella guida al programma
FingeringEventVedi anche
FingeringEvent5.2.1 Navigazione nella guida al programma
fingerings, adding to fret diagramsAutomatic fret diagrams
fingerings, right hand for fretted instrumentsRight-hand fingerings
Fingering_engraverVedi anche
Fingering_engraver5.2.1 Navigazione nella guida al programma
Fingering_engraver5.2.1 Navigazione nella guida al programma
Fingering_engraver5.2.1 Navigazione nella guida al programma
Fingering_engraver5.2.3 Determinazione della proprietà del grob
first-page-numberVariabili di \paper per la numerazione delle pagine
fixedA.19 Funzioni musicali disponibili
Fixing overlappingChanging staff manually
Fixing overlapping notationChanging staff manually
Fixing overlapping notationVedi anche
flagVedi anche
flagVedi anche
flageoletPunti coronati
flagsMensural flags
flared-hairpinFrammenti di codice selezionati
flatVedi anche
Flexlexer
floor tom tomSegni antichi
Fogli di stileImpostazioni globali
Fogli di stileVedi anche
follow voiceStaff-change lines
followVoiceStaff-change lines
fontTipi di carattere in dettaglio
fontglyph
font EmmentalerA.8 Il font Emmentaler
font FetaA.8 Il font Emmentaler
font non testuali nel markupTipi di carattere in dettaglio
font ParmesanA.8 Il font Emmentaler
font, cambiareScelta del tipo di carattere e della dimensione
font-interface Capire la proprietà fontSize
font-interfaceTipi di carattere in dettaglio
font-interfaceA.11.7 Other
font-sizeScelta della dimensione del tipo di carattere
font-size Capire la proprietà fontSize
fontSizeScelta della dimensione del tipo di carattere
footnoteA.19 Funzioni musicali disponibili
FootnoteEventVedi anche
FootnoteItemVedi anche
FootnoteSpannerVedi anche
Footnote_engraverVedi anche
Forbid_line_break_engraverVedi anche
forcellaDinamiche
forcelle allargate (flared-hairpins)Frammenti di codice selezionati
forcelle angolateRotazione degli oggetti della formattazione
forcelle continue (constante-hairpins)Frammenti di codice selezionati
forcelle FerneyhoughFrammenti di codice selezionati
forcelle sulle stanghetteFrammenti di codice selezionati
forgetAlterazioni automatiche
forget, stile delle alterazioniAlterazioni automatiche
formato carta4.1.2 Formato carta e ridimensionamento automatico
formato carta, orientamentoImpostare il formato carta
formato carta, orizzontale (landscape)Impostare il formato carta
formato del segno di chiamataSegni di chiamata
formato pagina4.1.2 Formato carta e ridimensionamento automatico
formattare gli estensori del testoEstensori del testo
formattare le notineFormattazione delle notine
formattazione del gruppo irregolareFrammenti di codice selezionati
formattazione della pagina4.5.4 Larghezza della linea
formattazione della terzinaFrammenti di codice selezionati
formattazione mensuraleFrammenti di codice selezionati
formattazione nel testo vocaleInserimento del testo vocale
formattazione, oggettigrob
Formatting textA.18 Proprietà della formattazione
Formatting textA.18 Proprietà della formattazione
four-string-banjoBanjo tablatures
frammentiFormattazione delle notine
frammenti musicali3.4 Controllo dell’output
frammenti, citare iCitare altre voci
francese, chiaveChiave
frase, legature diLegature di frase
fraseggio, nel testo vocalePiù note in una sillaba
Frenched scoreVedi anche
Frenched staffVedi anche
Frenched staffVedi anche
Frenched stavesVedi anche
fretDefault tablatures
fret diagram, customizedFret diagram markups
fret diagramsFret diagram markups
fret diagramsPredefined fret diagrams
fret diagrams with chord namesPredefined fret diagrams
fret diagrams, adding customPredefined fret diagrams
fret diagrams, adding fingeringsAutomatic fret diagrams
fret diagrams, automaticAutomatic fret diagrams
fret diagrams, customFret diagram markups
fret diagrams, mandolinPredefined fret diagrams
fret diagrams, transposingPredefined fret diagrams
fret diagrams, ukulelePredefined fret diagrams
fret-diagram markupFret diagram markups
fret-diagram-interfaceFret diagram markups
fret-diagram-interfaceVedi anche
fret-diagram-interfacePredefined fret diagrams
fret-diagram-interfaceVedi anche
fret-diagram-interfaceAutomatic fret diagrams
fret-diagram-interfaceVedi anche
fret-diagram-terse markupFret diagram markups
fret-diagram-verbose markupFret diagram markups
FretBoardsPredefined fret diagrams
fretted instruments, chord shapesPredefined fret diagrams
fretted instruments, dampened notesIndicating harmonics and dampened notes
fretted instruments, harmonicsIndicating harmonics and dampened notes
fretted instruments, indicating position and barringIndicating position and barring
fretted instruments, predefined string tuningsCustom tablatures
fretted instruments, right hand fingeringsRight-hand fingerings
frigioArmatura di chiave
Funk, testa di notaTeste di nota a forma variabile

G
gamboGambi
gambo barratoAbbellimenti
gambo invisibileGambi
gambo, direzioneGambi
gambo, giùGambi
gambo, neutraleGambi
gambo, suGambi
gestione del tempoGestione del tempo
ghost notesParentesi
giustificato, testoAllineamento del testo
Gli incisoriVedi anche
glifi musicaliSegni di chiamata
glifoglyph
glissandi e ripetizioniProblemi noti e avvertimenti
glissandoVedi anche
GlissandoVedi anche
GlissandoVedi anche
glyphglyph
graceA.19 Funzioni musicali disponibili
grace notesVedi anche
GraceMusicVedi anche
Grace_auto_beam_engraverVedi anche
Grace_beam_engraverVedi anche
Grace_engraverVedi anche
Grace_spacing_engraverVedi anche
graffa verticaleRaggruppare i righi
graffe, varie dimensioniTipi di carattere in dettaglio
grafica inclusaNotazione grafica nel blocco markup
grafica, inclusioneNotazione grafica nel blocco markup
grammatica di LilyPondparser
grand staffVedi anche
GrandStaffVedi anche
GrandStaffVedi anche
Graphical Object InterfacesVedi anche
Gregorian square neumes ligaturesGregorian square neume ligatures
GregorianTranscriptionStaffIstanziare nuovi righi
grid-line-interfaceVedi anche
grid-point-interfaceVedi anche
gridIntervalLinee della griglia
GridLineVedi anche
GridPointVedi anche
Grid_line_span_engraverLinee della griglia
Grid_point_engraverLinee della griglia
griglieLinee della griglia
grob5.2.2 Interfacce di formattazione
grobgrob
grob, proprietà5.3.3 Il comando \override
grob, sovrascrivereDipingere gli oggetti di bianco
grob-interface5.2.2 Interfacce di formattazione
grob-interface5.2.2 Interfacce di formattazione
grob-interfaceVedi anche
grob-interfaceVedi anche
grobdescriptionsA.19 Funzioni musicali disponibili
grobs, visibility of5.4.7 Visibilità degli oggetti
grow-directionTravature a raggiera
gruppetto (\turn)Articolazioni e abbellimenti
gruppetto rovesciato (\reverseturn)Articolazioni e abbellimenti
gruppi irregolariGruppi irregolari
gruppi irregolari, raggruppamentoGruppi irregolari
gruppo di righiRaggruppare i righi
gruppo irregolare, formattazione delFrammenti di codice selezionati
gruppo irregolare, modifiche del numero delFrammenti di codice selezionati
gruppo irregolare, posizionamento della parentesi quadraGruppi irregolari
Guida al funzionamento interno5. Modifica delle impostazioni predefinite
guiroSegni antichi
guitar tablature2.4 Fretted string instruments

H
hairpinVedi anche
HairpinVedi anche
HairpinProprietà che possono essere spostate con offset
HairpinProprietà che possono essere spostate con offset
HairpinProprietà che possono essere spostate con offset
half-open high hatSegni antichi
halfopenPunti coronati
hammer onFrammenti di codice selezionati
handclapSegni antichi
Harmonia Sacra, testa di notaTeste di nota a forma variabile
harmonic indications in tablature notationDefault tablatures
harmonicByFretA.19 Funzioni musicali disponibili
harmonicByRatioA.19 Funzioni musicali disponibili
harmonicNoteA.19 Funzioni musicali disponibili
harmonicsVedi anche
harmonics on fretted instrumentsIndicating harmonics and dampened notes
harmonics, artificialHarmonics
harmonics, naturalHarmonics
harmonicsOnA.19 Funzioni musicali disponibili
harp pedal diagramsHarp pedals
harp pedalsHarp pedals
harpsReferences for harps
hideA.19 Funzioni musicali disponibili
high bongoSegni antichi
high congaSegni antichi
high hatSegni antichi
high timbaleSegni antichi
horizontal-bracket-interfaceVedi anche
horizontal-bracket-text-interfaceVedi anche
horizontal-shiftVariabili \paper per spostamenti e indentazioni
HorizontalBracketVedi anche
HorizontalBracketTextVedi anche
horizontally centering textA.11.2 Align
Horizontal_bracket_engraverParentesi analitiche
hufnagel2.9 Ancient notation
hufnagel2.9.1 Overview of the supported styles
hugeScelta della dimensione del tipo di carattere
hyphensEstensori e trattini

I
I'm hearing VoicesPercussion staves
ictusSegni di ripetizione
immagini incluseNotazione grafica nel blocco markup
immutabili, oggettiimmutable
immutableimmutable
importing stencils into textA.11.7 Other
Impostare canzoni sempliciRiferimenti per la musica vocale
Impostare canzoni sempliciVedi anche
improvvisazioneImprovvisazione
incipitA.19 Funzioni musicali disponibili
incipits, addingIncipits
incisori, includere nei contesti5.1.6 Definizione di nuovi contesti
include-settingsImpostazioni globali
inclusione di file3.3.1 Inclusione di file LilyPond
incorniciatura del testoNotazione grafica nel blocco markup
indentNomi degli strumenti
indentVariabili \paper per spostamenti e indentazioni
indent4.5.4 Larghezza della linea
indicating No Chord in ChordNamesPrinting chord names
indicating position and barring for fretted instrumentsIndicating position and barring
indicazione di tempoIndicazione di tempo
indicazione di tempo, impostazioni predefiniteIndicazione di tempo
indicazione di tempo, multipla5.1.4 Modifica dei componenti aggiuntivi di un contesto
indicazione di tempo, stileIndicazione di tempo
indicazione di tempo, visibilità dell’Indicazione di tempo
indicazione manuale di ripetizioneIndicazioni di ripetizione manuali
indicazione metronomicaIndicazioni metronomiche
indicazione metronomica con testoIndicazioni metronomiche
indicazioni di diteggiatura per accordiIndicazioni di diteggiatura
indicazioni di tempo arabeIndicazioni di tempo arabe
indicazioni di tempo composto Diverse indicazioni di tempo con misure di lunghezza differenti
indicazioni di tempo doppieNotazione polimetrica
indicazioni di tempo polimetricoNotazione polimetrica
indicazioni di tempo, ripristinare i valori predefiniti delle proprietà delleIndicazione di tempo
indicazioni dinamiche multiple su una notaDinamiche
indicazioni dinamiche nuoveNuove indicazioni dinamiche
indicazioni dinamiche, più di un segno su una notaDinamiche
indicazioni polimetricheNotazione polimetrica
indicazioni testualiIndicazioni testuali
informazioni sul tempo e ripetizioniProblemi noti e avvertimenti
ingrandimento del tipo di carattereScelta della dimensione del tipo di carattere
inherit-acceptabilityA.19 Funzioni musicali disponibili
inizializzazione del rigoIstanziare nuovi righi
inizio del sistemaRaggruppare i righi
inizio ripetizioneIndicazioni di ripetizione manuali
inlining an Encapsulated PostScript imageA.11.3 Graphic
inner-marginVariabili \paper per la modalità due pagine per foglio
inni2.1.7 Canti salmi e inni
insegnamento (teaching), stile delle alterazioniAlterazioni automatiche
inserimento del testoInserimento del testo vocale
inserting music into textA.11.4 Music
inserting PostScript directly into textA.11.3 Graphic
inserting URL links into textA.11.3 Graphic
inStaffSegnoA.19 Funzioni musicali disponibili
instrument-specific-markup-interfaceVedi anche
instrument-specific-markup-interfaceA.11.7 Other
InstrumentNameVedi anche
instrumentSwitchA.19 Funzioni musicali disponibili
intavolaturaIstanziare nuovi righi
interfacce dei grobinterface
interfacciainterface
interface, layout5.2.2 Interfacce di formattazione
Interfaces for programmersVedi anche
Internals Reference5. Modifica delle impostazioni predefinite
interruzioni di lineaStanghette
interruzioni di linea regolari4.3.1 Interruzioni di linea
interruzioni di linea, cadenzeVedi anche
interruzioni di linea, musica in tempo liberoVedi anche
interruzioni di linea, travatureComandi predefiniti
interruzioni di pagina4.5.4 Larghezza della linea
interruzioni di pagina, cadenzeVedi anche
interruzioni di pagina, musica in tempo liberoVedi anche
interruzioni nella musica in tempo liberoVedi anche
intervalVedi anche
intervalli intermediReferenze per la musica araba
intestazioni3.2 Titoli e intestazioni
inversionA.19 Funzioni musicali disponibili
inversioneInversione
inversione modale Inversione modale
invisibile, gamboGambi
invisibili, noteNote nascoste
ionioArmatura di chiave
iraqVedi anche
item-interface5.2.2 Interfacce di formattazione

J
jazz chordsCustomizing chord names
justifying lines of textA.12 Comandi per una lista di markup
justifying textA.11.2 Align

K
keepWithTagA.19 Funzioni musicali disponibili
keyA.19 Funzioni musicali disponibili
key signatureVedi anche
key signatureVedi anche
key-signature-interfaceVedi anche
keyboard instrument stavesReferences for keyboards
keyboard music, centering dynamicsReferences for keyboards
KeyCancellationVedi anche
KeyChangeEventVedi anche
keyed instrument stavesReferences for keyboards
KeySignatureVedi anche
KeySignatureVedi anche
KeySignatureVedi anche
KeySignatureVedi anche
Key_engraverVedi anche
Key_performerVedi anche
Kievan clefMensural clefs
kievan notationVedi anche
kievan notationVedi anche
kievan notationVedi anche
kievan notationVedi anche
KievanStaffKievan contexts
KievanVoiceKievan contexts
killCuesA.19 Funzioni musicali disponibili
kirchenpausenFrammenti di codice selezionati
kurdVedi anche

L
La partitura è una (singola) espressione musicale compostaVedi anche
La proprietà outside-staff-priority4.4.3 Elusione delle collisioni verticali
labelA.19 Funzioni musicali disponibili
laissez vibrerVedi anche
LaissezVibrerTieVedi anche
LaissezVibrerTieColumnVedi anche
languageA.19 Funzioni musicali disponibili
languageRestoreA.19 Funzioni musicali disponibili
languageSaveAndChangeA.19 Funzioni musicali disponibili
largeScelta della dimensione del tipo di carattere
last-bottom-spacingElenco delle variabili \paper flessibili della spaziatura verticale
Lavorare sui file di inputVedi anche
layout file4.2.2 Impostare la dimensione del rigo
layout interface5.2.2 Interfacce di formattazione
layout-set-staff-size4.2.2 Impostare la dimensione del rigo
Le voci contengono la musicaVedi anche
Le voci contengono la musicaVedi anche
ledger lineVedi anche
ledger-line-spanner-interfaceVedi anche
LedgerLineSpannerVedi anche
Ledger_line_engraverVedi anche
left aligning textA.11.2 Align
left-marginVariabili \paper per larghezze e margini
legatura di fraseLegature di portamento
legatura di frase puntataLegature di frase
legatura di frase tratteggiataLegature di frase
legatura di frase, definizione dei modelli di tratteggioLegature di frase
legatura di frase, metà continua e metà tratteggiataLegature di frase
legatura di portamento continuaLegature di portamento
legatura di portamento e ripetizioniProblemi noti e avvertimenti
legatura di portamento punteggiataLegature di portamento
legatura di portamento tratteggiataLegature di portamento
legatura di portamento, definizione dei modelli di tratteggio per il fraseggioLegature di frase
legatura di portamento, definizione del modello di tratteggioLegature di portamento
legatura di portamento, frase puntataLegature di frase
legatura di portamento, frase tratteggiataLegature di frase
legatura di portamento, fraseggio multiploLegature di frase
legatura di portamento, fraseggio simultaneoLegature di frase
legatura di portamento, fraseggio, definizione dei modelli di tratteggioLegature di frase
legatura di portamento, metà tratteggiata e metà continuaLegature di portamento
legatura di portamento, tratto metà continuo e metà tratteggiatoLegature di frase
legatura di valoreLegature di valore
legatura di valore e alterazioneAlterazioni
legatura di valore, laissez vibrerLegature di valore
legature di fraseLegature di frase
legature di frase multipleLegature di frase
legature di frase simultaneeLegature di frase
legature di portamentoLegature di portamento
legature di portamento multipleLegature di portamento
legature di portamento simultaneeLegature di portamento
legature di portamento, modificareModifica di legature di valore e di portamento
legature di portamento, posizionamento manualeLegature di portamento
legature di portamento, sopra le noteLegature di portamento
legature di portamento, sotto le noteLegature di portamento
legature di portamento, stileLegature di portamento
legature di valore e accordiLegature di valore
legature di valore e parentesi della voltaLegature di valore
legature di valore punteggiateLegature di valore
legature di valore tratteggiateLegature di valore
legature di valore, aspettoLegature di valore
legature di valore, finali alternativiRipetizioni normali
legature di valore, modificareModifica di legature di valore e di portamento
legature di valore, nelle ripetizioniRipetizioni normali
legature di valore, posizionamentoLegature di valore
legature di valore, ripetizioneLegature di valore
legature, nel testo vocalePiù sillabe in una nota
lexerlexer
lheelPunti coronati
lidioArmatura di chiave
ligatureVedi anche
ligatureVedi anche
ligatureVedi anche
ligatureVedi anche
ligatureVedi anche
ligatureVedi anche
LigaturesLigatures
LigaturesKievan melismata
ligatures in textA.11.2 Align
LilyPond grammarparser
lineVedi anche
line, cross-staffStaff-change lines
line, staff-changeStaff-change lines
line, staff-change followerStaff-change lines
line-spanner-interfaceVedi anche
line-widthVariabili \paper per larghezze e margini
line-width4.5.4 Larghezza della linea
LineBreakEventVedi anche
linee del rigo, fermare e avviareSimbolo del rigo
linee del rigo, modificareSimbolo del rigo
linee verticali tra i righiLinee della griglia
lineprallArticolazioni
lingua, nomi delle altezze in un’altraNomi delle note in altre lingue
lingua, nomi delle note in un’altraNomi delle note in altre lingue
lista di associazionialist
Literature listCustomizing chord names
Literature listVedi anche
livello del chorus nel MIDI3.5.8 Proprietà di contesto per gli effetti MIDI
locrioArmatura di chiave
longaVedi anche
longaVedi anche
longfermataOrnamenti
low bongoSegni antichi
low congaSegni antichi
low timbaleSegni antichi
lowering textA.11.2 Align
ltoePunti coronati
lunghezza delle noteDurata
Lunghezza e spessore degli oggettiVedi anche
Lunghezza e spessore degli oggetti5.4.3 Distanze e misurazioni
Lunghezza e spessore degli oggettiVedi anche
lute tablaturesLute tablatures
lute tuningsLute tablatures
ly:add-context-modA.22 Funzioni Scheme
ly:add-file-name-alistA.22 Funzioni Scheme
ly:add-interfaceA.22 Funzioni Scheme
ly:add-listenerA.22 Funzioni Scheme
ly:add-optionA.22 Funzioni Scheme
ly:all-grob-interfacesA.22 Funzioni Scheme
ly:all-optionsA.22 Funzioni Scheme
ly:all-stencil-expressionsA.22 Funzioni Scheme
ly:angleA.22 Funzioni Scheme
ly:assoc-getA.22 Funzioni Scheme
ly:axis-group-interface::add-elementA.22 Funzioni Scheme
ly:basic-progressA.22 Funzioni Scheme
ly:beam-score-countA.22 Funzioni Scheme
ly:bigpdfsA.22 Funzioni Scheme
ly:book-add-bookpart!A.22 Funzioni Scheme
ly:book-add-score!A.22 Funzioni Scheme
ly:book-book-partsA.22 Funzioni Scheme
ly:book-headerA.22 Funzioni Scheme
ly:book-paperA.22 Funzioni Scheme
ly:book-processA.22 Funzioni Scheme
ly:book-process-to-systemsA.22 Funzioni Scheme
ly:book-scoresA.22 Funzioni Scheme
ly:book-set-header!A.22 Funzioni Scheme
ly:book?A.22 Funzioni Scheme
ly:box?A.22 Funzioni Scheme
ly:bpA.22 Funzioni Scheme
ly:bracketA.22 Funzioni Scheme
ly:broadcastA.22 Funzioni Scheme
ly:camel-case->lisp-identifierA.22 Funzioni Scheme
ly:chain-assoc-getA.22 Funzioni Scheme
ly:check-expected-warningsA.22 Funzioni Scheme
ly:cmA.22 Funzioni Scheme
ly:command-line-codeA.22 Funzioni Scheme
ly:command-line-optionsA.22 Funzioni Scheme
ly:connect-dispatchersA.22 Funzioni Scheme
ly:context-current-momentA.22 Funzioni Scheme
ly:context-def-lookupA.22 Funzioni Scheme
ly:context-def-modifyA.22 Funzioni Scheme
ly:context-def?A.22 Funzioni Scheme
ly:context-event-sourceA.22 Funzioni Scheme
ly:context-events-belowA.22 Funzioni Scheme
ly:context-findA.22 Funzioni Scheme
ly:context-grob-definitionA.22 Funzioni Scheme
ly:context-idA.22 Funzioni Scheme
ly:context-matched-pop-propertyA.22 Funzioni Scheme
ly:context-mod-apply!A.22 Funzioni Scheme
ly:context-mod?A.22 Funzioni Scheme
ly:context-nameA.22 Funzioni Scheme
ly:context-nowA.22 Funzioni Scheme
ly:context-parentA.22 Funzioni Scheme
ly:context-propertyA.22 Funzioni Scheme
ly:context-property-where-definedA.22 Funzioni Scheme
ly:context-pushpop-propertyA.22 Funzioni Scheme
ly:context-set-property!A.22 Funzioni Scheme
ly:context-unset-propertyA.22 Funzioni Scheme
ly:context?A.22 Funzioni Scheme
ly:debugA.22 Funzioni Scheme
ly:default-scaleA.22 Funzioni Scheme
ly:dimension?A.22 Funzioni Scheme
ly:dir?A.22 Funzioni Scheme
ly:directedA.22 Funzioni Scheme
ly:disconnect-dispatchersA.22 Funzioni Scheme
ly:dispatcher?A.22 Funzioni Scheme
ly:duration->stringA.22 Funzioni Scheme
ly:duration-dot-countA.22 Funzioni Scheme
ly:duration-factorA.22 Funzioni Scheme
ly:duration-lengthA.22 Funzioni Scheme
ly:duration-logA.22 Funzioni Scheme
ly:duration-scaleA.22 Funzioni Scheme
ly:duration<?A.22 Funzioni Scheme
ly:duration?A.22 Funzioni Scheme
ly:effective-prefixA.22 Funzioni Scheme
ly:encode-string-for-pdfA.22 Funzioni Scheme
ly:engraver-announce-end-grobA.22 Funzioni Scheme
ly:engraver-make-grobA.22 Funzioni Scheme
ly:errorA.22 Funzioni Scheme
ly:event-deep-copyA.22 Funzioni Scheme
ly:event-propertyA.22 Funzioni Scheme
ly:event-set-property!A.22 Funzioni Scheme
ly:event?A.22 Funzioni Scheme
ly:expand-environmentA.22 Funzioni Scheme
ly:expect-warningA.22 Funzioni Scheme
ly:find-fileA.22 Funzioni Scheme
ly:font-config-add-directoryA.22 Funzioni Scheme
ly:font-config-add-fontA.22 Funzioni Scheme
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ly:note-column-dot-columnA.22 Funzioni Scheme
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ly:one-line-auto-height-breakingA.22 Funzioni Scheme
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ly:one-line-breakingA.22 Funzioni Scheme
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ly:one-page-breakingA.22 Funzioni Scheme
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ly:optimal-breakingA.22 Funzioni Scheme
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ly:pitch-transposeA.22 Funzioni Scheme
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ly:pitch?A.22 Funzioni Scheme
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ly:prob-property?A.22 Funzioni Scheme
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ly:prob-type?A.22 Funzioni Scheme
ly:prob?A.22 Funzioni Scheme
ly:programming-errorA.22 Funzioni Scheme
ly:progressA.22 Funzioni Scheme
ly:property-lookup-statsA.22 Funzioni Scheme
ly:protectsA.22 Funzioni Scheme
ly:ptA.22 Funzioni Scheme
ly:pure-callA.22 Funzioni Scheme
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ly:round-filled-boxA.22 Funzioni Scheme
ly:round-filled-polygonA.22 Funzioni Scheme
ly:run-translatorA.22 Funzioni Scheme
ly:score-add-output-def!A.22 Funzioni Scheme
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ly:score?A.22 Funzioni Scheme
ly:separation-item::printA.22 Funzioni Scheme
ly:set-default-scaleA.22 Funzioni Scheme
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ly:set-middle-C!A.22 Funzioni Scheme
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ly:stencil?A.22 Funzioni Scheme
ly:stream-event?A.22 Funzioni Scheme
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ly:string-substituteA.22 Funzioni Scheme
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ly:translate-cpp-warning-schemeA.22 Funzioni Scheme
ly:translator-contextA.22 Funzioni Scheme
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ly:transpose-key-alistA.22 Funzioni Scheme
ly:truncate-list!A.22 Funzioni Scheme
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ly:ttf-ps-nameA.22 Funzioni Scheme
ly:type1->pfaA.22 Funzioni Scheme
ly:undead?A.22 Funzioni Scheme
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ly:unpure-callA.22 Funzioni Scheme
ly:unpure-pure-container-pure-partA.22 Funzioni Scheme
ly:unpure-pure-container-unpure-partA.22 Funzioni Scheme
ly:unpure-pure-container?A.22 Funzioni Scheme
ly:usageA.22 Funzioni Scheme
ly:verbose-output?A.22 Funzioni Scheme
ly:versionA.22 Funzioni Scheme
ly:warningA.22 Funzioni Scheme
ly:warning-locatedA.22 Funzioni Scheme
ly:wide-char->utf-8A.22 Funzioni Scheme
LyricCombineMusicVedi anche
LyricCombineMusicVedi anche
LyricExtenderVedi anche
LyricHyphenVedi anche
LyricsVedi anche
LyricsVedi anche
LyricsVedi anche
LyricsVedi anche
LyricsVedi anche
LyricsA.17 Tutte le proprietà di contesto
LyricsA.17 Tutte le proprietà di contesto
LyricTextVedi anche
LyricTextVedi anche
LyricTextVedi anche

M
mCommon chords
maggioreArmatura di chiave
magnification->font-sizeScelta della dimensione del tipo di carattere
magnification->font-size4.2.2 Impostare la dimensione del rigo
magnifying textA.11.1 Font
magnifyMusicA.19 Funzioni musicali disponibili
magnifyStaffA.19 Funzioni musicali disponibili
magstepScelta della dimensione del tipo di carattere
magstep4.2.2 Impostare la dimensione del rigo
magstep5.4.3 Distanze e misurazioni
majCommon chords
major seven symbolsComandi predefiniti
majorSevenSymbolCustomizing chord names
makamVedi anche
makamNomi delle note in turco
makamlarVedi anche
makamlarVedi anche
make-dynamic-scriptNuove indicazioni dinamiche
make-pango-font-treeTipi di carattere per l’intero documento
makeClustersA.19 Funzioni musicali disponibili
makeDefaultStringTuningA.19 Funzioni musicali disponibili
manual line breaks4.3.1 Interruzioni di linea
manual staff changesChanging staff manually
ManualiLilyPond — Guida alla Notazione
ManualiLilyPond — Guida alla Notazione
maqamVedi anche
maracasSegni antichi
marcatoArticolazioni e abbellimenti
marcatoA.14 Elenco delle articolazioni
margine di rilegaturaVariabili \paper per la modalità due pagine per foglio
margine, testo che va oltreVedi anche
markA.19 Funzioni musicali disponibili
MarkEventVedi anche
MarkEventVedi anche
markupIntroduzione al testo a margine
markup condizionaleFormattazione personalizzata di intestazioni e piè di pagina
Markup construction in SchemeNuove indicazioni dinamiche
Markup construction in SchemeVedi anche
markup multilineaAllineamento del testo
markup, allineareAllineamento del testo
markup, centrare sulla paginaAllineamento del testo
markup, comandi di allineamento del testoAllineamento del testo
markup, decorazioneNotazione grafica nel blocco markup
markup, espressioniIntroduzione al testo a margine
markup, incorniciaturaNotazione grafica nel blocco markup
markup, multipaginaTesto formattato su più pagine
markup, notazione musicale dentroNotazione musicale nel blocco markup
markup, paddingNotazione grafica nel blocco markup
markup, partitura dentroNotazione musicale nel blocco markup
markup, sintassiIntroduzione al testo a margine
markup, testo a capoAllineamento del testo
markup, testo giustificatoAllineamento del testo
markup-markup-spacingElenco delle variabili \paper flessibili della spaziatura verticale
markup-system-spacingElenco delle variabili \paper flessibili della spaziatura verticale
markupMapA.19 Funzioni musicali disponibili
Mark_engraverVedi anche
Mark_engraverVedi anche
max-systems-per-pageVariabili di \paper per l’interruzione di linea
maximaVedi anche
maximaVedi anche
measureLengthImpostare il comportamento delle travature automatiche
measureLengthGestione del tempo
measurePositionAnacrusi
measurePositionGestione del tempo
Medicaea, Editio2.9 Ancient notation
Medicaea, Editio2.9.1 Overview of the supported styles
melismaPiù note in una sillaba
melismaVedi anche
melismi, con travatureTravature automatiche
melodia alternativa, passare aPassare a una melodia alternativa
melodia, mostrare i ritmi dellaMostrare i ritmi della melodia
mensural2.9 Ancient notation
mensural2.9.1 Overview of the supported styles
Mensural clefMensural clefs
Mensural ligaturesWhite mensural ligatures
mensural notationVedi anche
mensural notationVedi anche
mensural notationVedi anche
mensural notationVedi anche
mensural notationVedi anche
mensural notationVedi anche
mensural notationVedi anche
mensural notationVedi anche
mensural notationVedi anche
mensural notationVedi anche
mensurale, formattazioneFrammenti di codice selezionati
MensuralStaffIstanziare nuovi righi
MensuralVoiceMensural contexts
mensuration signMensural time signatures
merging textA.11.2 Align
merging textA.11.2 Align
metadati MIDI3.2.3 Creazione di metadati per i file di output
metadati PDF3.2.3 Creazione di metadati per i file di output
meterVedi anche
Metodi di modificaVedi anche
Metodi di modifica5.3.4 Il comando \tweak
Metodi di modificaVedi anche
metronomeVedi anche
metronome markVedi anche
MetronomeMarkVedi anche
mezzosoprano, chiave diChiave
micro-tones, tabCustom tablatures
microtoniNomi delle note in altre lingue
MIDITrasporto strumentale
MIDI3.5 Creazione dell’output MIDI
MIDI block3.5.3 Il blocco MIDI
MIDI using repeats3.5.6 Uso delle ripetizioni nel MIDI
MIDI, canali3.5.7 Mappatura dei canali MIDI
MIDI, definizioni di contestoImpostazione delle proprietà del blocco MIDI
MIDI, dinamiche3.5.4 Gestione delle dinamiche nel MIDI
MIDI, equalizzazione3.5.4 Gestione delle dinamiche nel MIDI
MIDI, metadati3.2.3 Creazione di metadati per i file di output
MIDI, notazione non supportata3.5.1 Notazione supportata nel MIDI
MIDI, notazione supportata3.5 Creazione dell’output MIDI
MIDI, strumenti3.5.9 Miglioramento dell’output MIDI
MIDI, tracce3.5.7 Mappatura dei canali MIDI
MIDI, volume3.5.4 Gestione delle dinamiche nel MIDI
midiBalance3.5.8 Proprietà di contesto per gli effetti MIDI
midiChannelMapping3.5.7 Mappatura dei canali MIDI
midiChorusLevel3.5.8 Proprietà di contesto per gli effetti MIDI
midiExpression3.5.8 Proprietà di contesto per gli effetti MIDI
midiPanPosition3.5.8 Proprietà di contesto per gli effetti MIDI
midiReverbLevel3.5.8 Proprietà di contesto per gli effetti MIDI
min-systems-per-pageVariabili di \paper per l’interruzione di linea
minimum-Y-extentProprietà della spaziatura dentro un sistema
minimumFretDefault tablatures
minimumFretAutomatic fret diagrams
minimumPageTurnLengthVoltata di pagina ottimale
minimumRepeatLengthForPageTurnVoltata di pagina ottimale
minorChordModifierCustomizing chord names
minoreArmatura di chiave
mirroring markupA.11.3 Graphic
misolidioArmatura di chiave
misuraIndicazione di tempo
misura parzialeAnacrusi
misura, numeriNumeri di battuta
misura, raggruppamentiFrammenti di codice selezionati
misura, ripetizioniRipetizioni con percentuale
misura, sottoraggruppamentiFrammenti di codice selezionati
misura, stanghetteStanghette
misura, stanghette manualiStanghette
mixedPiano pedals
modale, inversione Inversione modale
modale, trasposizione Trasposizione modale
modali, trasposizioniTrasposizioni modali
modalInversionA.19 Funzioni musicali disponibili
modalità markup, caratteri specialiIntroduzione al testo a margine
modalità markup, testo tra virgoletteIntroduzione al testo a margine
modalTransposeA.19 Funzioni musicali disponibili
modeparser variable
Modelli integratiRiferimenti per musica corale
Modelli per gruppi vocaliPosizionamento verticale del testo
Modelli per gruppi vocaliVedi anche
Modelli per gruppi vocaliRiferimenti per musica corale
Modelli per gruppi vocaliVedi anche
Modelli per gruppi vocaliVedi anche
Modelli per gruppi vocaliVedi anche
modello di musica arabaEsempio di musica araba
modernAlterazioni automatiche
modern, stile delle alterazioniAlterazioni automatiche
modern, stile delle alterazioniAlterazioni automatiche
modern-cautionaryAlterazioni automatiche
modern-cautionary, stile delle alterazioniAlterazioni automatiche
modern-cautionary, stile delle alterazioniAlterazioni automatiche
modern-voiceAlterazioni automatiche
modern-voice-cautionaryAlterazioni automatiche
modern-voice-cautionary, stile delle alterazioniAlterazioni automatiche
moderntab clefCustom tablatures
modiArmatura di chiave
modi ecclesiasticiArmatura di chiave
Modifica dell'output5. Modifica delle impostazioni predefinite
Modifica dell'outputVedi anche
modifica delle proprietà5.3.2 Il comando \set
modificare gli abbellimentiAbbellimenti
modificare i nomi degli strumentiNomi degli strumenti
modificare in un solo istante5.3.3 Il comando \override
Modificare le proprietà di contestoVedi anche
modifiche, ripristinare5.3.3 Il comando \override
modifiers, in chords.Common chords
mordentArticolazioni
mordente inferiore (\mordent)Articolazioni e abbellimenti
mordente inferiore, giùArticolazioni e abbellimenti
mordente inferiore, suArticolazioni e abbellimenti
mordente superiore (\prall)Articolazioni e abbellimenti
mordente superiore, giùArticolazioni e abbellimenti
mordente superiore, suArticolazioni e abbellimenti
movimenti, molteplici3.1.2 Molteplici partiture in un libro
multi-measure restVedi anche
multilinea, markupAllineamento del testo
multilinea, testoAllineamento del testo
MultiMeasureRestVedi anche
MultiMeasureRestNumberVedi anche
MultiMeasureRestTextPause d’intero
multipagina, testoTesto formattato su più pagine
Music classesVedi anche
Music definitions5.2.1 Navigazione nella guida al programma
Music functions5.6 Uso delle funzioni musicali
Music functionsVedi anche
musica a quattro battute4.3.1 Interruzioni di linea
musica arabaReferenze per la musica araba
musica dentro il blocco markupNotazione musicale nel blocco markup
Musica fictaAnnotational accidentals (musica ficta)
musica in tempo liberoMusica in tempo libero
musica in tempo liberoGestione del tempo
musica in tempo libero, alterazioniMusica in tempo libero
musica in tempo libero, interruzioni di lineaVedi anche
musica in tempo libero, interruzioni di paginaVedi anche
musica in tempo libero, numeri di battutaMusica in tempo libero
musica in tempo libero, stanghetteMusica in tempo libero
musica in tempo libero, travatureMusica in tempo libero
musica mensurale, trascrizione diFrammenti di codice selezionati
musica parallelaScrivere la musica in parallelo
musica per principiantiTesta di nota con nome della nota
musica polifonicaRisoluzione delle collisioni
musica religiosa2.1.7 Canti salmi e inni
musica rinascimentaleFrammenti di codice selezionati
musicMapA.19 Funzioni musicali disponibili
musicologia, analisiParentesi analitiche
musicQuotesparser variable
mutablemutable
mute bongoSegni antichi
mute congaSegni antichi
mute timbaleSegni antichi

N
N.C. symbolPrinting chord names
nascondere i righiNascondere i righi
nascondere i righi antichiNascondere i righi
nascondere i righi ritmiciNascondere i righi
nascondere i tetragrammiNascondere i righi
nascoste, noteNote nascoste
natural harmonicsHarmonics
neo-modernAlterazioni automatiche
neo-modern, stile delle alterazioniAlterazioni automatiche
neo-modern-cautionaryAlterazioni automatiche
neo-modern-cautionary, stile delle alterazioniAlterazioni automatiche
neo-modern-voiceAlterazioni automatiche
neo-modern-voice, stile delle alterazioniAlterazioni automatiche
neo-modern-voice-cautionaryAlterazioni automatiche
neo-modern-voice-cautionary, stile delle alterazioniAlterazioni automatiche
neomensural2.9.1 Overview of the supported styles
New markup list command definitionVedi anche
New_fingering_engraverVedi anche
New_fingering_engraver5.2.1 Navigazione nella guida al programma
niente, alFrammenti di codice selezionati
no chord symbolPrinting chord names
no-resetAlterazioni automatiche
no-reset, stile delle alterazioniAlterazioni automatiche
nome del cantanteAggiungere i nomi dei cantanti alle strofe
nomi degli strumentiNomi degli strumenti
nomi degli strumenti3.5.9 Miglioramento dell’output MIDI
nomi degli strumenti abbreviatiNomi degli strumenti
nomi degli strumenti, aggiungerli ad altri contestiNomi degli strumenti
nomi degli strumenti, centrareNomi degli strumenti
nomi degli strumenti, complessiNomi degli strumenti
nomi degli strumenti, modificaNomi degli strumenti
nomi dei personaggiNomi dei personaggi
nomi delle altezzeOttava assoluta
nomi delle altezze, altre lingueNomi delle note in altre lingue
nomi delle note in araboNomi delle note in arabo
nomi delle note in turcoNomi delle note in turco
nomi delle note predefinitiAlterazioni
nomi delle note, altre lingueNomi delle note in altre lingue
nomi delle note, olandeseAlterazioni
nomi delle note, predefinitoAlterazioni
NonMusicalPaperColumnVedi anche
nonstaff-nonstaff-spacingProprietà della spaziatura dentro un sistema
nonstaff-relatedstaff-spacingProprietà della spaziatura dentro un sistema
nonstaff-unrelatedstaff-spacingProprietà della spaziatura dentro un sistema
noPageBreakA.19 Funzioni musicali disponibili
noPageTurnA.19 Funzioni musicali disponibili
normalsizeScelta della dimensione del tipo di carattere
nota spaziatricePause invisibili
nota, durata predefinitaDurata
nota, spostamentoRisoluzione delle collisioni
notazione dentro il blocco markupNotazione musicale nel blocco markup
notazione graficaNotazione grafica nel blocco markup
notazione semplificataTesta di nota con nome della nota
notazione, dimensione del tipo di carattereScelta della dimensione del tipo di carattere
notazione, spiegare laNuvoletta di aiuto
note a forma variabileTeste di nota a forma variabile
note a piè di pagina3.2.4 Creazione di note a piè di pagina
note a piè di pagina basate su un evento Note a piè di pagina basate su un evento
note a piè di pagina basate sul tempo Note a piè di pagina basate sul tempo
note a piè di pagina nel testo separatoNote a piè di pagina nel testo separato
note a piè di pagina nelle espressioni musicaliNote a piè di pagina nelle espressioni musicali
note colorateColorare gli oggetti
note colorate negli accordiVedi anche
note doppiamente puntateDurata
note fantasmaParentesi
note headVedi anche
note headVedi anche
note heads, ancientMensural note heads
note heads, ancientKievan notes
note heads, diamond-shapedHarmonics
note in corpo più piccoloCitare altre voci
note in corpo più piccoloFormattazione delle notine
note invisibiliNote nascoste
note nascosteNote nascoste
note più piccoleFormattazione delle notine
note puntateDurata
Note simultaneeVedi anche
note simultanee e alterazioniVedi anche
note tra parentesiParentesi
note trasparentiNote nascoste
note valueVedi anche
note, divisioneDivisione automatica delle note
note, durata delleDurata
note, lunghezza delleDurata
note, spaziatura orizzontale4.5.2 Nuova spaziatura nel corso di un brano
note, trasposizione delleTrasposizione
note-collision-interfaceA.18 Proprietà della formattazione
note-collision-interfaceA.18 Proprietà della formattazione
note-collision-interfaceA.18 Proprietà della formattazione
note-eventVedi anche
note-eventVedi anche
note-eventVedi anche
note-head-interfaceVedi anche
note-head-interfaceVedi anche
note-head-interfaceVedi anche
NoteCollisionVedi anche
NoteColumnVedi anche
NoteHeadVedi anche
NoteHeadVedi anche
NoteHeadVedi anche
notes within text by durationA.11.4 Music
notes within text by log and dot-countA.11.4 Music
notes, cross-staffChanging staff manually
notes, cross-staffCross-staff stems
NoteSpacingVedi anche
NoteSpacing4.5.1 Panoramica sulla spaziatura orizzontale
NoteSpacingVedi anche
Note_heads_engraverDivisione automatica delle note
Note_heads_engraverVedi anche
Note_heads_engraverVedi anche
Note_heads_engraverVedi anche
Note_heads_engraverVedi anche
Note_head_line_engraverVedi anche
Note_spacing_engraverVedi anche
notineCitare altre voci
notineFormattazione delle notine
notine, chiaviChiave
notine, formattare leFormattazione delle notine
NullVoicePolifonia con testo in comune
numeri di battutaNumeri di battuta
numeri di battuta, cadenzeMusica in tempo libero
numeri di battuta, collisioneVedi anche
numeri di battuta, con lettereFrammenti di codice selezionati
numeri di battuta, con ripetizioniFrammenti di codice selezionati
numeri di battuta, controlliControlli di battuta e del numero di battuta
numeri di battuta, disposizione a distanza regolareNumeri di battuta
numeri di battuta, musica in tempo liberoMusica in tempo libero
numeri di pagina in numeri romaniVariabili di \paper per la numerazione delle pagine
numeri di pagina, indicare il primoVariabili di \paper per la numerazione delle pagine
numeri di pagina, numerazione automaticaVariabili di \paper per la numerazione delle pagine
numeri di pagina, sopprimereVariabili di \paper per la numerazione delle pagine
numeri di strofaAggiungere i numeri di strofa
numero del gruppo irregolare, modifiche delFrammenti di codice selezionati
numero della misura e ripetizioniProblemi noti e avvertimenti
numero di battutaGestione del tempo
numero di battuta, allineamentoFrammenti di codice selezionati
numero di battuta, formatoFrammenti di codice selezionati
numero di ripetizione, modificareIndicazioni di ripetizione manuali
nuova spaziatura nel corso di un brano4.5.2 Nuova spaziatura nel corso di un brano
nuovi contesti5.1.2 Creazione e citazione di un contesto
nuovo rigoIstanziare nuovi righi
nuvolettaNuvoletta di aiuto
nuvoletta di aiutoNuvoletta di aiuto

O
objects, visibility of5.4.7 Visibilità degli oggetti
octavationVedi anche
octaveCheckA.19 Funzioni musicali disponibili
offsetA.19 Funzioni musicali disponibili
oggetti coloratiColorare gli oggetti
Oggetti e interfacceVedi anche
Oggetti e interfacceVedi anche
Oggetti e interfacceVedi anche
oggetti graficigrob
oggetti grafici incorporatiNotazione grafica nel blocco markup
oggetti grafici, disegnareNotazione grafica nel blocco markup
oggetti grafici, includereNotazione grafica nel blocco markup
oggetti immutabiliimmutable
Oggetti interni al rigoLa proprietà direction
Oggetti interni al rigoVedi anche
oggetti variabilimutable
oggetti, colorareDipingere gli oggetti di bianco
oggetti, rotazioneRotazione degli oggetti della formattazione
oggetti, sovrascrivereDipingere gli oggetti di bianco
oggetto Schemesmob
omitA.19 Funzioni musicali disponibili
on-the-flyFormattazione personalizzata di intestazioni e piè di pagina
onceA.19 Funzioni musicali disponibili
openPunti coronati
open bongoSegni antichi
open congaSegni antichi
open high hatSegni antichi
open string indicationBowing indications
open timbaleSegni antichi
operazione, inversioneInversione
operazione, inversione modale Inversione modale
operazione, retrogradazioneRetrogradazione
operazione, trasposizione Trasposizione modale
operazioni, modaliTrasposizioni modali
Optical spacing4.5.1 Panoramica sulla spaziatura orizzontale
Optical spacingVedi anche
Opzioni di base della linea di comando per LilyPond3.4.3 Formati di output alternativi
oratorio2.1.5 Musica corale
orchestral strings2.3 Unfretted string instruments
ordine di stampaDipingere gli oggetti di bianco
Organizzare i brani con le variabiliVedi anche
Organizzare i brani con le variabiliVedi anche
Organizzare i brani con le variabiliUso delle variabili
Organizzare i brani con le variabiliVedi anche
Organizzare i brani con le variabiliVedi anche
Organizzare i brani con le variabili5.1.2 Creazione e citazione di un contesto
Organizzare i brani con le variabiliVedi anche
organo, segni del pedaleArticolazioni e abbellimenti
orizzontale, spaziatura4.5 Spaziatura orizzontale
ornamentiAbbellimenti
ossiaVedi anche
ossiaNascondere i righi
Other uses for tweaksReferences for keyboards
Other uses for tweaksVedi anche
ottavaA.19 Funzioni musicali disponibili
ottava assolutaOttava assoluta
ottava relativaOttava relativa
ottava relativa e accordiOttava relativa
ottava relativa e trasposizioneVedi anche
ottava, controlloControlli di ottava
ottava-bracket-interfaceVedi anche
OttavaBracketVedi anche
ottavazioneSegni di ottavazione
Ottava_spanner_engraverVedi anche
Ottoman musicRiferimenti per la musica classica turca
outer-marginVariabili \paper per la modalità due pagine per foglio
output, definizioniDefinizioni di output - gerarchia dei contesti
output-countparser variable
output-defoutput-def
output-suffixparser variable
outside-staff-horizontal-padding4.4.3 Elusione delle collisioni verticali
outside-staff-padding4.4.3 Elusione delle collisioni verticali
outside-staff-priority4.4.3 Elusione delle collisioni verticali
overridePropertyA.19 Funzioni musicali disponibili
OverridePropertyVedi anche
overrideTimeSignatureSettingsA.19 Funzioni musicali disponibili
overriding properties within text markupA.11.7 Other
overtie-ing textA.11.1 Font

P
padding5.2.3 Determinazione della proprietà del grob
padding intorno al testoNotazione grafica nel blocco markup
padding textA.11.2 Align
padding text horizontallyA.11.2 Align
page breaking, manualInterruzione di pagina manuale
page-breakingVariabili di \paper per l’interruzione di pagina
page-breaking-system-system-spacingVariabili di \paper per l’interruzione di pagina
page-countVariabili di \paper per l’interruzione di pagina
page-number-typeVariabili di \paper per la numerazione delle pagine
page-spacing-weightSvariate variabili di \paper
pageBreakA.19 Funzioni musicali disponibili
pageTurnA.19 Funzioni musicali disponibili
pagina, formato4.1.2 Formato carta e ridimensionamento automatico
pagina, interruzioni4.5.4 Larghezza della linea
pagina, orientamentoImpostare il formato carta
palmMuteA.19 Funzioni musicali disponibili
palmMuteOnA.19 Funzioni musicali disponibili
PangoTipi di carattere in dettaglio
panning nel MIDI3.5.8 Proprietà di contesto per gli effetti MIDI
paper-height4.1.3 Variabili \paper della spaziatura verticale fissa
paper-widthVariabili \paper per larghezze e margini
parallela, musicaScrivere la musica in parallelo
parallelMusicA.19 Funzioni musicali disponibili
parentesiParentesi analitiche
parentesi della voltaIndicazioni di ripetizione manuali
parentesi della volta con testoIndicazioni di ripetizione manuali
parentesi della volta e legature di valoreLegature di valore
parentesi di raggruppamento delle noteParentesi analitiche
parentesi graffe, annidamento diGruppi di righi annidati
parentesi orizzontaleParentesi analitiche
parentesi quadra verticaleRaggruppare i righi
parentesi quadreParentesi
parentesi quadre, annidamento diGruppi di righi annidati
parentesi uncinate (o angolari)Note in un accordo
parentesi, fraseggioParentesi analitiche
parentesi, stile nell’arpeggio attraverso il rigoProblemi noti e avvertimenti
parentheses-interfaceVedi anche
ParenthesesItemVedi anche
Parenthesis_engraverVedi anche
parenthesizeA.19 Funzioni musicali disponibili
parlatoMusica parlata
parlato, testa di notaTeste di nota speciali
Parmesan, fontA.8 Il font Emmentaler
parserparser
parser variableparser variable
partVedi anche
part songs2.1.5 Musica corale
partcombineA.19 Funzioni musicali disponibili
partcombineDownA.19 Funzioni musicali disponibili
partcombineForceA.19 Funzioni musicali disponibili
partCombineListenerparser variable
PartCombineMusicVedi anche
partcombineUpA.19 Funzioni musicali disponibili
parte a dueCombinazione automatica delle parti
parte solistaCombinazione automatica delle parti
partialA.19 Funzioni musicali disponibili
partitura dentro il blocco markupNotazione musicale nel blocco markup
partitura senza i righi vuotiNascondere i righi
Partitura vocale a quattro parti SATBRiferimenti per musica corale
Partitura vocale a quattro parti SATBVedi anche
Partiture e parti3.3.1 Inclusione di file LilyPond
Partiture e partiVedi anche
partiture polimetriche5.1.4 Modifica dei componenti aggiuntivi di un contesto
parziale, misuraAnacrusi
paths, drawingA.11.3 Graphic
pausaPause
pausa d’interoPause
pausa di brevePause
pausa di longaPause
pausa di maximaPause
pausa ecclesiasticaFrammenti di codice selezionati
pausa intera per una misura interaPause d’intero
pausa invisibilePause invisibili
pausa multiplaPause
pausa multipla con testo a marginePause d’intero
pausa multipla, attaccare fermataPause d’intero
pausa multipla, attaccare testoPause d’intero
pausa multipla, contrazionePause d’intero
pausa multipla, espansionePause d’intero
pausa multipla, scriptPause d’intero
pausa spaziatricePause invisibili
pausa, collisioni diProblemi noti e avvertimenti
pausa, inserire le duratePause
pausa, specificare la posizione verticalePause
pausa, spostamento automaticoRisoluzione delle collisioni
pause d’interoPause d’intero
pause multiplePause d’intero
pause multiple e diteggiatureVedi anche
pause multiple, posizionamentoFrammenti di codice selezionati
pause, condensareProblemi noti e avvertimenti
pause, divisioneDivisione automatica delle note
PDF, metadati3.2.3 Creazione di metadati per i file di output
pedal diagrams, harpHarp pedals
pedal high hatSegni antichi
pedal indication stylesPiano pedals
pedal indication, bracketPiano pedals
pedal indication, mixedPiano pedals
pedal indication, textPiano pedals
pedal sustain stylePiano pedals
pedal, sostenutoPiano pedals
pedal, sustainPiano pedals
pedale, segniArticolazioni e abbellimenti
pedals, harpHarp pedals
pedals, pianoPiano pedals
pedalSustainStylePiano pedals
pediceScelta del tipo di carattere e della dimensione
percentRipetizioni con percentuale
percent repeatVedi anche
PercentRepeatVedi anche
PercentRepeatCounterVedi anche
PercentRepeatedMusicVedi anche
percentuale, ripetizioniRipetizioni con percentuale
Percent_repeat_engraverVedi anche
percussionBasic percussion notation
percussionPercussion staves
percussion clefBasic percussion notation
percussioni, varieSegni antichi
personaggi, nomi deiNomi dei personaggi
Petrucci2.9 Ancient notation
Petrucci2.9.1 Overview of the supported styles
Petrucci clefMensural clefs
PhrasingSlurVedi anche
phrasingSlurDashPatternA.19 Funzioni musicali disponibili
pianoAlterazioni automatiche
piano e alterazioniAlterazioni automatiche
piano e alterazioniAlterazioni automatiche
piano music, centering dynamicsReferences for keyboards
piano pedalsPiano pedals
piano stavesReferences for keyboards
piano, stile delle alterazioniAlterazioni automatiche
piano-cautionaryAlterazioni automatiche
piano-cautionary, stile delle alterazioniAlterazioni automatiche
pianoforte, rigo perRaggruppare i righi
PianoPedalBracketVedi anche
PianoStaffReferences for keyboards
PianoStaffChanging staff automatically
PianoStaffVedi anche
PianoStaffVedi anche
PianoStaffVedi anche
PianoStaffVedi anche
Piano_pedal_engraverVedi anche
piatti, variSegni antichi
piatto ChinaSegni antichi
piatto crashSegni antichi
piatto rideSegni antichi
piatto splashSegni antichi
Pitch namesVedi anche
Pitch namesVedi anche
Pitch namesVedi anche
Pitch namesVedi anche
Pitch namesVedi anche
pitchedTrillA.19 Funzioni musicali disponibili
pitchnamesparser variable
Pitch_squash_engraverMostrare i ritmi della melodia
Pitch_squash_engraverVedi anche
Pitch_squash_engraverVedi anche
Pitch_squash_engraverA.17 Tutte le proprietà di contesto
pizzicatoPunti coronati
pizzicato, BartókSnap (Bartók) pizzicato
pizzicato, snapSnap (Bartók) pizzicato
piè di pagina3.2 Titoli e intestazioni
placing horizontal brackets around textA.11.3 Graphic
placing parentheses around textA.11.3 Graphic
placing vertical brackets around textA.11.3 Graphic
pointAndClickOffA.19 Funzioni musicali disponibili
pointAndClickOnA.19 Funzioni musicali disponibili
pointAndClickTypesA.19 Funzioni musicali disponibili
polifonia su un rigo singoloPolifonia su un solo rigo
polifonia, testo cantato condivisoPolifonia con testo in comune
polimetria5.1.4 Modifica dei componenti aggiuntivi di un contesto
polimetriche, indicazioniNotazione polimetrica
polliceA.14 Elenco delle articolazioni
pollice, indicazioneIndicazioni di diteggiatura
pollice, segno del (\thumb)Articolazioni e abbellimenti
polymetricVedi anche
polymetricVedi anche
polymetric time signatureVedi anche
polyphonyVedi anche
portamenti indeterminati verso il basso (cadute) e verso l’altoPortamenti indeterminati discendenti (cadute) e ascendenti
portatoVedi anche
portatoA.14 Elenco delle articolazioni
Posizionamento degli oggettiArticolazioni e abbellimenti
Posizionamento degli oggettiVedi anche
Posizionamento degli oggettiScritte
Posizionamento degli oggettiVedi anche
posizionamento del testoPosizionamento verticale del testo
posizionamento della parentesi quadra del gruppo irregolareGruppi irregolari
posizionamento verticale delle dinamicheDinamiche
posizionare pause multipleFrammenti di codice selezionati
postscriptNotazione grafica nel blocco markup
power chordVedi anche
power chordsIndicating power chords
prallArticolazioni
pralldownArticolazioni
prallmordentArticolazioni
prallprallArticolazioni
prallupArticolazioni
predefined string tunings for fretted instrumentsCustom tablatures
predefinito, offset5.3.6 Il comando \offset
prima volta1.4.1 Ripetizioni lunghe
principianti, musicaTesta di nota con nome della nota
print-all-headersSvariate variabili di \paper
print-first-page-numberVariabili di \paper per la numerazione delle pagine
print-page-numberVariabili di \paper per la numerazione delle pagine
printing chord namesPrinting chord names
probprob
propertyOverrideA.19 Funzioni musicali disponibili
propertyRevertA.19 Funzioni musicali disponibili
propertySetA.19 Funzioni musicali disponibili
PropertySetVedi anche
propertyTweakA.19 Funzioni musicali disponibili
propertyUnsetA.19 Funzioni musicali disponibili
proprietà5.3.2 Il comando \set
proprietà condiviseimmutable
Proprietà degli oggetti di formattazioneVedi anche
proprietà dei grob5.3.3 Il comando \override
proprietà dell’oggettoprob
proprietà di disposizione automatica delle travature per le indicazioni di tempoIndicazione di tempo
proprietà immutabiliimmutable
Proprietà presenti nelle interfacceVedi anche
proprietà variabilimutable
pull offFrammenti di codice selezionati
punteggiatura nel testo vocaleInserimento del testo vocale
punti coronatiOrnamenti
punti di controllo e \tweakProblemi noti e avvertimenti
punti di controllo, curve BézierModifica di legature di valore e di portamento
punto, noteDurata
pure-container, Scheme5.5.6 Contenitori unpure-pure
pushToTagA.19 Funzioni musicali disponibili
putting space around textA.11.2 Align

Q
q, chord repetitionDefault tablatures
q, ripetizione accordoRipetizione di un accordo
quarter toneVedi anche
quarter-tones, tabCustom tablatures
quarto di tonoAlterazioni
quotedCueEventTypesCitare altre voci
quotedEventTypesCitare altre voci
quoteDuringA.19 Funzioni musicali disponibili
QuoteMusicVedi anche

R
RPause d’intero
rPause
ragged-bottom4.1.3 Variabili \paper della spaziatura verticale fissa
ragged-lastVariabili \paper per larghezze e margini
ragged-last4.5.4 Larghezza della linea
ragged-last-bottom4.1.3 Variabili \paper della spaziatura verticale fissa
ragged-rightVariabili \paper per larghezze e margini
ragged-right4.5.4 Larghezza della linea
raggruppamento dei gruppi irregolariGruppi irregolari
raising textA.11.2 Align
rastVedi anche
Ratisbona, Editio2.9.1 Overview of the supported styles
Real music exampleReferences for keyboards
Real music exampleVedi anche
reduceChordsA.19 Funzioni musicali disponibili
referencing page labels in textA.11.7 Other
referencing page numbers in textA.11.7 Other
referencing page numbers in textA.11.7 Other
RehearsalMarkVedi anche
RehearsalMarkVedi anche
relativa, ottavaOttava relativa
relativeA.19 Funzioni musicali disponibili
relative music and autochangeChanging staff automatically
RelativeOctaveCheckVedi anche
RelativeOctaveMusicVedi anche
relativoOttava relativa
removals, in chordsExtended and altered chords
RemoveAllEmptyStavesA.20 Identificatori delle modifiche di contesto
RemoveEmptyStavesA.20 Identificatori delle modifiche di contesto
removeWithTagA.19 Funzioni musicali disponibili
repeatVedi anche
repeatCommandsIndicazioni di ripetizione manuali
RepeatedMusicVedi anche
RepeatedMusicVedi anche
RepeatedMusicVedi anche
repeats in MIDI3.5.6 Uso delle ripetizioni nel MIDI
RepeatSlashVedi anche
RepeatSlashEventVedi anche
repetition, using qDefault tablatures
resetRelativeOctaveA.19 Funzioni musicali disponibili
respiriRespiri
RestVedi anche
rest-eventCitare altre voci
RestCollisionVedi anche
restrainOpenStringsDefault tablatures
rests or multi-measure-rests within text by log and dot-countA.11.4 Music
rests or multi-measure-rests within text by stringA.11.4 Music
rests, ancientMensural rests
Rest_engraverVedi anche
retrogradazione, trasformazioneRetrogradazione
retrogradeA.19 Funzioni musicali disponibili
reverseturnArticolazioni
RevertPropertyVedi anche
revertTimeSignatureSettingsA.19 Funzioni musicali disponibili
rgb, coloreColorare gli oggetti
rgb-colorColorare gli oggetti
rheelPunti coronati
RhythmicStaffIstanziare nuovi righi
RhythmicStaffVedi anche
RhythmicStaffVedi anche
Rhythmic_column_engraverVedi anche
ricopiate, ripetizioniRipetizioni ricopiate
ride bellSegni antichi
ridimensionamento dei righiRighi ossia
righi annidatiGruppi di righi annidati
righi, distanza4.4.1 Spaziatura verticale flessibile all’interno dei sistemi
righi, gruppo diRaggruppare i righi
right aligning textA.11.2 Align
right hand fingerings for fretted instrumentsRight-hand fingerings
right-marginVariabili \paper per larghezze e margini
rightHandFingerA.19 Funzioni musicali disponibili
rigo Gregoriano per trascrizioneIstanziare nuovi righi
rigo multiploRaggruppare i righi
rigo per batteriaIstanziare nuovi righi
rigo per coroRaggruppare i righi
rigo per intavolaturaIstanziare nuovi righi
rigo per percussioniIstanziare nuovi righi
rigo per pianoforteRaggruppare i righi
rigo ritmicoIstanziare nuovi righi
rigo temporaneoRighi ossia
rigo temporaneoNascondere i righi
rigo vuotoNascondere i righi
rigo, batteriaIstanziare nuovi righi
rigo, impostare la dimensione4.2.2 Impostare la dimensione del rigo
rigo, nascondereNascondere i righi
rigo, nuovoIstanziare nuovi righi
rigo, percussioniIstanziare nuovi righi
rigo, ridimensionamento delRighi ossia
rigo, simbolo delSimbolo del rigo
rigo, singoloIstanziare nuovi righi
rilegaturaVariabili \paper per la modalità due pagine per foglio
rinascimentale, musicaFrammenti di codice selezionati
ripetere il testo vocale con finali alternativiRipetizioni con finali alternativi
ripetere le legature di valoreLegature di valore
ripetizione con anacrusiRipetizioni normali
ripetizione con finali alternativi1.4.1 Ripetizioni lunghe
ripetizione e numero della misuraProblemi noti e avvertimenti
ripetizione normale1.4.1 Ripetizioni lunghe
ripetizione, breveRipetizioni con percentuale
ripetizione, fineIndicazioni di ripetizione manuali
ripetizione, inizioIndicazioni di ripetizione manuali
ripetizione, manualeIndicazioni di ripetizione manuali
ripetizione, tremoloRipetizioni con tremolo
ripetizione, uso di qRipetizione di un accordo
ripetizioni alternateRipetizioni ricopiate
ripetizioni annidateProblemi noti e avvertimenti
ripetizioni con controlli di battutaRipetizioni normali
ripetizioni con legature di valoreRipetizioni normali
ripetizioni con percentualeRipetizioni con percentuale
ripetizioni della misuraRipetizioni con percentuale
ripetizioni e glissandiProblemi noti e avvertimenti
ripetizioni e informazioni sul tempoProblemi noti e avvertimenti
ripetizioni e legatura di portamentoProblemi noti e avvertimenti
ripetizioni e testo vocaleTesto e ripetizioni
ripetizioni ricopiateRipetizioni ricopiate
ripetizioni, alternativaRipetizioni ricopiate
ripetizioni, ambiguitàProblemi noti e avvertimenti
ripetizioni, con segnoRipetizioni normali
ripetizioni, numeri di battuta alternativiFrammenti di codice selezionati
ripetizioni, numeri di battuta con lettereFrammenti di codice selezionati
ripetizioni, unfoldRipetizioni ricopiate
ripristinare le modifiche5.3.3 Il comando \override
ripristinare le proprietà predefinite delle indicazioni di tempoIndicazione di tempo
riquadro intorno all’oggetto5.4.4 Dimensioni
ritmi di accompagnamento per chitarra, mostrareMostrare i ritmi della melodia
ritmi di accompagnamento, mostrareMostrare i ritmi della melodia
ritmi, mostrare la melodiaMostrare i ritmi della melodia
ritornelliStanghette
riverbero nel MIDI3.5.8 Proprietà di contesto per gli effetti MIDI
root of chordCommon chords
rotating textA.11.2 Align
rotazione degli oggettiRotazione degli oggetti della formattazione
rtoePunti coronati
rullanteSegni antichi
rullante acusticoSegni antichi
rullante elettricoSegni antichi

S
sPause invisibili
Sacred Harp, testa di notaTeste di nota a forma variabile
SalmiSalmi
SalmiVedi anche
saltare le note nel teso vocaleRipetizioni con finali alternativi
SATB2.1.5 Musica corale
scalable vector graphics, output3.4.3 Formati di output alternativi
scalare le durateScalare le durate
scaleDurationsA.19 Funzioni musicali disponibili
scaling markupA.11.3 Graphic
scaling textA.11.2 Align
scelta della dimensione del tipo di carattere (per gli elementi della notazione)Scelta della dimensione del tipo di carattere
Scheme tutorial5. Modifica delle impostazioni predefinite
Scheme, contenitori impuri5.5.6 Contenitori unpure-pure
Scheme, contenitori puri5.5.6 Contenitori unpure-pure
Scheme, oggettosmob
scordaturaVedi anche
ScoreVedi anche
ScoreA.17 Tutte le proprietà di contesto
ScoreA.17 Tutte le proprietà di contesto
score-markup-spacingElenco delle variabili \paper flessibili della spaziatura verticale
score-system-spacingElenco delle variabili \paper flessibili della spaziatura verticale
scoreTitleMarkupFormattazione personalizzata dei titoli
Scottish highland bagpipeBagpipe definitions
ScriptArticolazioni e abbellimenti
scriptArticolazioni e abbellimenti
ScriptVedi anche
ScriptVedi anche
script su pausa multiplaPause d’intero
ScriptEventVedi anche
Script_engraverVedi anche
scrittaScritte
scrivere la musica in paralleloScrivere la musica in parallelo
seconda volta1.4.1 Ripetizioni lunghe
segni del pedaleArticolazioni e abbellimenti
segni del pedale dell’organoArticolazioni e abbellimenti
segni di chiamataSegni di chiamata
segni di tremoloRipetizioni con tremolo
segnoStanghette
segnoSegni di chiamata
segnoArticolazioni e abbellimenti
segnoSegni specifici per strumento
segno del pollice (\thumb)Articolazioni e abbellimenti
segno di bequadroAlterazioni
segno di chiamata manualeSegni di chiamata
segno di chiamata personalizzatoSegni di chiamata
segno di chiamata, formatoSegni di chiamata
segno di chiamata, stileSegni di chiamata
segno di modifica dell’ottavaOttava assoluta
segno di pausaRespiri
segno di spuntaFrammenti di codice selezionati
segno separatore del sistemaSeparare i sistemi
segno sulla stanghettaIndicazioni testuali
segno, con ripetizioniRipetizioni normali
segno, di chiamata, formatoSegni di chiamata
segno, di chiamata, stileSegni di chiamata
self-alignment-interface5.2.2 Interfacce di formattazione
self-alignment-interface5.5.1 Allineamento degli oggetti
self-alignment-XProprietà della spaziatura dentro un sistema
semaiVedi anche
Semai, formaIndicazioni di tempo arabe
semi-bemolleAlterazioni
semi-bemolleNomi delle note in altre lingue
semi-diesisAlterazioni
semi-diesisNomi delle note in altre lingue
semiapertoPunti coronati
semibemolle, simbolo araboNomi delle note in arabo
semicirculusSegni di ripetizione
Sento le VociVedi anche
sesqui-bemolleNomi delle note in altre lingue
sesqui-diesisNomi delle note in altre lingue
set-global-staff-size4.2.2 Impostare la dimensione del rigo
set-octavationSegni di ottavazione
setting extent of text objectsA.11.7 Other
setting horizontal text alignmentA.11.2 Align
setting subscript in standard font sizeA.11.1 Font
setting superscript in standard font sizeA.11.1 Font
settingsFromA.19 Funzioni musicali disponibili
seventh chordsCommon chords
shapeA.19 Funzioni musicali disponibili
sharpVedi anche
shiftDurationsA.19 Funzioni musicali disponibili
short-indentNomi degli strumenti
short-indentVariabili \paper per spostamenti e indentazioni
shortfermataOrnamenti
show-available-fontsTipi di carattere per singolo oggetto
showFirstLength3.4.2 Saltare la musica già corretta
showLastLength3.4.2 Saltare la musica già corretta
side-position-interface5.2.2 Interfacce di formattazione
side-position-interface5.5.1 Allineamento degli oggetti
sidestickSegni antichi
signumcongruentiaeSegni di ripetizione
sikahVedi anche
sillabe, durata automaticaDurate automatiche delle sillabe
simboli non musicaliNotazione grafica nel blocco markup
simboli speciali di arpeggioArpeggio
simbolo arabo per semibemolleNomi delle note in arabo
simbolo del rigoSimbolo del rigo
simbolo del rigo, impostazione del5.4.5 Proprietà del simbolo del rigo
simileVedi anche
simple text stringsA.11.1 Font
simple text strings with tie charactersA.11.4 Music
sincronizzazione degli abbellimentiProblemi noti e avvertimenti
singleA.19 Funzioni musicali disponibili
sintassi di LilyPondparser
sintassi di markupIntroduzione al testo a margine
sistemaRaggruppare i righi
sistema, delimitatori di inizio annidatiGruppi di righi annidati
sistema, segno separatoreSeparare i sistemi
skipA.19 Funzioni musicali disponibili
SkipMusicVedi anche
skipTypesetting3.4.2 Saltare la musica già corretta
slashChordSeparatorCustomizing chord names
slashed digitsA.11.7 Other
slashedGraceA.19 Funzioni musicali disponibili
Slash_repeat_engraverVedi anche
slides in tablature notationFrammenti di codice selezionati
slurVedi anche
SlurVedi anche
SlurVedi anche
slur-eventCitare altre voci
slurDashPatternA.19 Funzioni musicali disponibili
smallScelta della dimensione del tipo di carattere
smobsmob
snap pizzicatoSnap (Bartók) pizzicato
snappizzicatoPunti coronati
Sol, chiave diChiave
Solesmes2.9.1 Overview of the supported styles
soprano, chiave diChiave
sos.Piano pedals
sostenuto pedalPiano pedals
SostenutoEventVedi anche
SostenutoPedalVedi anche
SostenutoPedalLineSpannerVedi anche
Southern Harmony, testa di notaTeste di nota a forma variabile
sovrascrivere gli oggettiDipingere gli oggetti di bianco
spacing4.5.1 Panoramica sulla spaziatura orizzontale
spacing, vertical4.4 Spaziatura verticale
spacing-spanner-interfaceA.18 Proprietà della formattazione
spacing-spanner-interfaceA.18 Proprietà della formattazione
SpacingSpanner4.5.1 Panoramica sulla spaziatura orizzontale
SpacingSpanner4.5.1 Panoramica sulla spaziatura orizzontale
SpacingSpannerVedi anche
SpacingSpannerVedi anche
spacingTweaksA.19 Funzioni musicali disponibili
SpanBarVedi anche
Span_stem_engraverCross-staff stems
spazi nel testo vocaleInserimento del testo vocale
spazi, nel testo vocalePiù sillabe in una nota
spaziatura del testoPosizionamento orizzontale delle sillabe
spaziatura nuova nel corso di un brano4.5.2 Nuova spaziatura nel corso di un brano
spaziatura orizzontale4.5 Spaziatura orizzontale
spaziatura orizzontale, sovrascrivere la5.5.6 Contenitori unpure-pure
spaziatura verticale4.5.4 Larghezza della linea
spaziatura, visualizzazione della formattazione4.6.1 Visualizzare la spaziatura
spazio bianco3.1.5 Struttura del file
spazio dentro i sistemi4.4.1 Spaziatura verticale flessibile all’interno dei sistemi
spazio tra i righi4.4.1 Spaziatura verticale flessibile all’interno dei sistemi
spezzato, arpeggioArpeggio
spostamento automatico della pausaRisoluzione delle collisioni
spostamento relativo (offset)5.3.6 Il comando \offset
Spostare gli oggettiAllineamento del testo
Spostare gli oggettiVedi anche
spostare le vociRisoluzione delle collisioni
spostare una notaRisoluzione delle collisioni
SprechgesangMusica parlata
spunta, segno diFrammenti di codice selezionati
Square neumes ligaturesGregorian square neume ligatures
staccatissimoArticolazioni e abbellimenti
staccatissimoA.14 Elenco delle articolazioni
staccatoVedi anche
staccatoA.14 Elenco delle articolazioni
stacking text in a columnA.11.2 Align
staffVedi anche
StaffVedi anche
StaffVedi anche
staffVedi anche
staffVedi anche
StaffVedi anche
StaffVedi anche
StaffVedi anche
StaffVedi anche
StaffVedi anche
StaffVedi anche
Staff4.5.1 Panoramica sulla spaziatura orizzontale
StaffA.17 Tutte le proprietà di contesto
staff change lineStaff-change lines
staff changes, automaticChanging staff automatically
staff changes, manualChanging staff manually
staff switchingStaff-change lines
staff-affinityProprietà della spaziatura dentro un sistema
staff-change lineStaff-change lines
staff-staff-spacingProprietà della spaziatura dentro un sistema
staff-symbol-interfaceVedi anche
Staff.midiInstrument3.5.9 Miglioramento dell’output MIDI
StaffGroupProblemi noti e avvertimenti
StaffGroupVedi anche
StaffGroupVedi anche
staffgroup-staff-spacingProprietà della spaziatura dentro un sistema
StaffGrouperVedi anche
StaffGrouperProprietà della spaziatura dentro un sistema
StaffGrouperVedi anche
StaffGrouperVedi anche
StaffGrouper5.3.7 Modifica delle liste associative
StaffSpacingVedi anche
StaffSymbolVedi anche
StaffSymbolVedi anche
StaffSymbolVedi anche
Staff_symbol_engraverNascondere i righi
stampare i caratteri riservatiIntroduzione al testo a margine
stampare i caratteri specialiIntroduzione al testo a margine
stampostencil
stampo, soppressioneSoppressione dello stampo
stanghetteStanghette
stanghette di chiusuraStanghette
stanghette doppieStanghette
stanghette invisibiliStanghette
stanghette manualiStanghette
stanghette predefinite, modificaStanghette
stanghette, cadenzeMusica in tempo libero
stanghette, definireStanghette
stanghette, musica in tempo liberoMusica in tempo libero
stanghette, simboli sulleIndicazioni testuali
stanghette, soppressione Battute automatiche
StanzaNumberVedi anche
start-repeatIndicazioni di ripetizione manuali
staves, keyboard instrumentsReferences for keyboards
staves, keyed instrumentsReferences for keyboards
staves, pianoReferences for keyboards
StemCross-staff stems
StemVedi anche
StemProprietà che possono essere spostate con offset
stem-interfaceVedi anche
stem-spacing-correction4.5.1 Panoramica sulla spaziatura orizzontale
stemLeftBeamCountTravature manuali
stemRightBeamCountTravature manuali
stems, cross-staffCross-staff stems
Stem_engraverVedi anche
Stem_engraverVedi anche
stencilstencil
stencil, soppressioneSoppressione dello stampo
stereo, bilanciamento nel MIDI3.5.8 Proprietà di contesto per gli effetti MIDI
stile delle alterazioni neo-modern-voice-cautionaryAlterazioni automatiche
stile del segno di chiamataSegni di chiamata
stile delle alterazioni choralAlterazioni automatiche
stile delle alterazioni defaultAlterazioni automatiche
stile delle alterazioni di precauzione modern voiceAlterazioni automatiche
stile delle alterazioni dodecafonicoAlterazioni automatiche
stile delle alterazioni dodecafonicoAlterazioni automatiche
stile delle alterazioni dodecafonicoAlterazioni automatiche
stile delle alterazioni forgetAlterazioni automatiche
stile delle alterazioni modernAlterazioni automatiche
stile delle alterazioni modernAlterazioni automatiche
stile delle alterazioni modern-cautionaryAlterazioni automatiche
stile delle alterazioni modern-voice-cautionaryAlterazioni automatiche
stile delle alterazioni neo-modernAlterazioni automatiche
stile delle alterazioni neo-modern-cautionaryAlterazioni automatiche
stile delle alterazioni no-resetAlterazioni automatiche
stile delle alterazioni per insegnamento (teaching)Alterazioni automatiche
stile delle alterazioni pianoAlterazioni automatiche
stile delle alterazioni piano-cautionaryAlterazioni automatiche
stile delle alterazioni voiceAlterazioni automatiche
stile delle alterazioni, choral cautionaryAlterazioni automatiche
stile delle alterazioni, neo-modern-voiceAlterazioni automatiche
stile di alterazioneAlterazioni automatiche
stile di alterazione predefinitoAlterazioni automatiche
stile dodecafonico neomodernoAlterazioni automatiche
stile dodecafonico neomodernoAlterazioni automatiche
stile moderno delle alterazioniAlterazioni automatiche
stile, legatura di portamentoLegature di portamento
stili delle teste di notaTeste di nota speciali
stili delle teste di notaA.9 Stili delle teste di nota
stili di voceStili di voce
stoppata, notaPunti coronati
stoppedPunti coronati
storePredefinedDiagramA.19 Funzioni musicali disponibili
stratiDipingere gli oggetti di bianco
string numbersBowing indications
string numbersString number indications
String quartet templatesReferences for unfretted strings
String quartet templatesVedi anche
string vs. fingering numbersString number indications
string, indicating openBowing indications
StringNumberVedi anche
strings, orchestral2.3 Unfretted string instruments
strings, writing for2.3 Unfretted string instruments
stringTuningA.19 Funzioni musicali disponibili
stringTuningsCustom tablatures
stringTuningsPredefined fret diagrams
strofa, numeri diAggiungere i numeri di strofa
StrokeFingerVedi anche
strumenti traspositoriTrasposizione
strumenti, nomi degliNomi degli strumenti
strumenti, nomi3.5.9 Miglioramento dell’output MIDI
strumenti, nomi complessiNomi degli strumenti
strumento traspositoreTrasporto strumentale
styledNoteHeadsA.19 Funzioni musicali disponibili
subbasso, chiave diChiave
subscript textA.11.1 Font
suddivisioni, raggruppamentiFrammenti di codice selezionati
suggerimenti musicaliSuggerimenti musicali
suggestAccidentalsAnnotational accidentals (musica ficta)
Sul non annidamento di parentesi e legature di valoreVedi anche
Sul non annidamento di parentesi e legature di valoreVedi anche
superscript textA.11.1 Font
susExtended and altered chords
sustain pedalPiano pedals
sustain pedal stylePiano pedals
SustainEventVedi anche
SustainPedalVedi anche
SustainPedalLineSpannerVedi anche
SVG, output3.4.3 Formati di output alternativi
system-countVariabili di \paper per l’interruzione di linea
system-separator-markupSvariate variabili di \paper
system-system-spacingElenco delle variabili \paper flessibili della spaziatura verticale
systems-per-pageVariabili di \paper per l’interruzione di linea
SystemStartBarVedi anche
SystemStartBarVedi anche
SystemStartBraceVedi anche
SystemStartBraceVedi anche
SystemStartBracketVedi anche
SystemStartBracketVedi anche
SystemStartSquareVedi anche
SystemStartSquareVedi anche

T
tab clefCustom tablatures
tab micro-tonesCustom tablatures
tab quarter-tonesCustom tablatures
tabChordRepeatsA.19 Funzioni musicali disponibili
tabChordRepetitionA.19 Funzioni musicali disponibili
tablaturaIstanziare nuovi righi
tablature2.4 Fretted string instruments
tablature and harmonic indicationsDefault tablatures
tablature and slidesFrammenti di codice selezionati
tablature, banjo2.4 Fretted string instruments
tablature, banjoCustom tablatures
tablature, banjoBanjo tablatures
tablature, bassCustom tablatures
tablature, bass guitarCustom tablatures
tablature, celloCustom tablatures
tablature, custom string tuningsCustom tablatures
tablature, double bassCustom tablatures
tablature, guitar2.4 Fretted string instruments
tablature, guitarCustom tablatures
tablature, luteLute tablatures
tablature, mandolinCustom tablatures
tablature, predefined string tuningsCustom tablatures
tablature, ukuleleCustom tablatures
tablature, violaCustom tablatures
tablature, violinCustom tablatures
tablatures, basicDefault tablatures
tablatures, customCustom tablatures
tablatures, defaultDefault tablatures
TabNoteHeadVedi anche
TabStaffIstanziare nuovi righi
TabStaffDefault tablatures
TabVoiceDefault tablatures
Tab_note_heads_engraverVedi anche
tagA.19 Funzioni musicali disponibili
tagGroupA.19 Funzioni musicali disponibili
tagli addizionaliSimbolo del rigo
tagli addizionali, funzionamento internoSimbolo del rigo
tagli addizionali, modificareSimbolo del rigo
tagliata, testa di notaImprovvisazione
tam tamSegni antichi
tamburelloSegni antichi
tante vociRisoluzione delle collisioni
taqasimVedi anche
teachingAlterazioni automatiche
teaching, stile delle alterazioniAlterazioni automatiche
teenyScelta della dimensione del tipo di carattere
tempi polimetrici, con travature Diverse indicazioni di tempo con misure di uguale lunghezza
tempoIndicazione di tempo
tempoIndicazioni metronomiche
tempo (all’interno della partitura)Gestione del tempo
tempo composto, indicazioni Diverse indicazioni di tempo con misure di lunghezza differenti
tempo indicationVedi anche
tempo polimetricoNotazione polimetrica
tempo, stileIndicazione di tempo
temporaryA.19 Funzioni musicali disponibili
tenere la musica etichettataUso delle etichette
tenore, chiave diChiave
tenutoVedi anche
tenutoA.14 Elenco delle articolazioni
terzina, formattazione dellaFrammenti di codice selezionati
terzineGruppi irregolari
testa di nota tagliataImprovvisazione
testa di nota, AikenTeste di nota a forma variabile
testa di nota, Christian HarmonyTeste di nota a forma variabile
testa di nota, formaTeste di nota a forma variabile
testa di nota, FunkTeste di nota a forma variabile
testa di nota, Harmonia SacraTeste di nota a forma variabile
testa di nota, improvvisazioneImprovvisazione
testa di nota, Sacred HarpTeste di nota a forma variabile
testa di nota, Southern HarmonyTeste di nota a forma variabile
testa di nota, WalkerTeste di nota a forma variabile
teste di notaScelta della dimensione del tipo di carattere
teste di nota a romboTeste di nota speciali
teste di nota barrateTeste di nota speciali
teste di nota facili da suonareTesta di nota con nome della nota
teste di nota specialiTeste di nota speciali
teste di nota, armonicoTeste di nota speciali
teste di nota, chitarraTeste di nota speciali
teste di nota, esercizioTesta di nota con nome della nota
teste di nota, notazione semplificataTesta di nota con nome della nota
teste di nota, parlatoTeste di nota speciali
teste di nota, stiliTeste di nota speciali
teste di nota, stiliA.9 Stili delle teste di nota
testo a capo automaticamenteAllineamento del testo
testo a margineIntroduzione al testo a margine
testo al livello superioreTesto separato
testo assegnato a una vocePolifonia su un solo rigo
testo cantato su abbellimentiAggiungere le sillabe agli abbellimenti
testo cantato, condiviso tra vociPolifonia con testo in comune
testo condizionaleFormattazione personalizzata di intestazioni e piè di pagina
testo esteso su più pagineTesto formattato su più pagine
testo formattato su più pagineTesto formattato su più pagine
testo fuori dal margineVedi anche
testo giustificatoAllineamento del testo
testo in colonneAllineamento del testo
testo indipendenteTesto separato
testo multilineaAllineamento del testo
testo nella parentesi della voltaIndicazioni di ripetizione manuali
testo separatoTesto separato
testo su pausa multiplaPause d’intero
testo sulla stanghettaIndicazioni testuali
testo tra virgoletteScritte
testo tra virgolette in modalità markupIntroduzione al testo a margine
testo vocale alternatoTesti alternati
testo vocale divisoTesti alternati
testo vocale e melodieDurate automatiche delle sillabe
testo vocale e note legateRipetizioni con finali alternativi
testo vocale, allineamento a una melodiaAllineamento del testo alla melodia
testo vocale, allineamento con una melodia sporadica5.1.3 Conservazione di un contesto
testo vocale, aumentare lo spazio traPosizionamento orizzontale delle sillabe
testo vocale, citazioniInserimento del testo vocale
testo vocale, formattazioneInserimento del testo vocale
testo vocale, punteggiaturaInserimento del testo vocale
testo vocale, ripetizioniTesto e ripetizioni
testo vocale, ripetizioni con finali alternativiRipetizioni con finali alternativi
testo vocale, saltare le noteRipetizioni con finali alternativi
testo vocale, spaziInserimento del testo vocale
testo vocale, tenerlo dentro il margineVedi anche
testo vocale, uso delle variabiliLavorare con testo e variabili
testo, allineamentoAllineamento del testo
testo, allineamento orizzontaleAllineamento del testo
testo, allineamento verticaleAllineamento del testo
testo, altre lingue1.8.1 Inserimento del testo
testo, centrare sulla paginaAllineamento del testo
testo, comandi di allineamento delAllineamento del testo
testo, con travatureImpostare il comportamento delle travature automatiche
testo, decorazioneNotazione grafica nel blocco markup
testo, dimensioneScelta del tipo di carattere e della dimensione
testo, incorniciaturaNotazione grafica nel blocco markup
testo, indicazioniIndicazioni testuali
testo, inserimentoInserimento del testo vocale
testo, paddingNotazione grafica nel blocco markup
testo, posizionamentoPosizionamento verticale del testo
testo, tenerlo dentro il margineVedi anche
testo, \skipPause invisibili
textPiano pedals
text columns, left-alignedA.11.2 Align
text columns, right-alignedA.11.2 Align
text-interface5.2.2 Interfacce di formattazione
text-interfaceA.11.7 Other
text-script-interface5.2.2 Interfacce di formattazione
TextScriptVedi anche
TextScriptVedi anche
TextScriptVedi anche
TextScriptVedi anche
TextScriptVedi anche
TextScriptVedi anche
TextScriptVedi anche
TextScriptVedi anche
TextScriptVedi anche
TextSpannerVedi anche
TextSpannerVedi anche
Text_engraverVedi anche
The Emmentaler fontA.11.4 Music
Thorough bassIntroduction to figured bass
TieVedi anche
tieVedi anche
tieVedi anche
tie-ing textA.11.1 Font
TieColumnVedi anche
TieColumnVedi anche
tieDashPatternA.19 Funzioni musicali disponibili
timbalesSegni antichi
timeA.19 Funzioni musicali disponibili
time signatureVedi anche
time signature styleMensural time signatures
time signature, mensuralMensural time signatures
timesA.19 Funzioni musicali disponibili
TimeScaledMusicVedi anche
TimeSignatureVedi anche
TimeSignatureVedi anche
timeSignatureFractionNotazione polimetrica
Timing_translatorVedi anche
Timing_translatorVedi anche
Timing_translatorVedi anche
Timing_translatorVedi anche
Timing_translatorVedi anche
Timing_translatorA.17 Tutte le proprietà di contesto
tinyScelta della dimensione del tipo di carattere
tipi di carattereTipi di carattere in dettaglio
tipi di carattereA.8 Il font Emmentaler
tipi di carattere disponibili, elencoTipi di carattere per singolo oggetto
tipi di carattere, cambiareScelta del tipo di carattere e della dimensione
tipi di carattere, famiglieScelta del tipo di carattere e della dimensione
tipi di carattere, modificarli per l’intero documentoTipi di carattere per l’intero documento
tipi di carattere, trovare quelli disponibiliTipi di carattere per singolo oggetto
tipo di carattereglyph
tipo di carattere standard (per gli elementi della notazione) Capire la proprietà fontSize
tipo di carattere, dimensioneScelta del tipo di carattere e della dimensione
tipo di carattere, impostare la dimensione4.2.2 Impostare la dimensione del rigo
tipo di carattere, ridimensionamentoScelta della dimensione del tipo di carattere
titoli3.2 Titoli e intestazioni
tocItemA.19 Funzioni musicali disponibili
togliere la musica etichettataUso delle etichette
togliere le citazioni in corpo più piccoloFormattazione delle notine
tomSegni antichi
tom altoSegni antichi
tom bassoSegni antichi
tom medioSegni antichi
TopLilyPond — Guida alla Notazione
TopLilyPond — Guida alla Notazione
Top5. Modifica delle impostazioni predefinite
top-margin4.1.3 Variabili \paper della spaziatura verticale fissa
top-markup-spacingElenco delle variabili \paper flessibili della spaziatura verticale
top-system-spacingElenco delle variabili \paper flessibili della spaziatura verticale
toplevel-bookpartsparser variable
toplevel-scoresparser variable
tracce MIDI3.5.7 Mappatura dei canali MIDI
translating textA.11.2 Align
translating textA.11.2 Align
Translation5.2.1 Navigazione nella guida al programma
transparenti, rendere gli oggettiRendere gli oggetti trasparenti
transposeA.19 Funzioni musicali disponibili
transposedCueDuringA.19 Funzioni musicali disponibili
TransposedMusicVedi anche
transposing fret diagramsPredefined fret diagrams
transposing instrumentVedi anche
transposing instrumentVedi anche
transpositionA.19 Funzioni musicali disponibili
trascrizione di musica mensuraleFrammenti di codice selezionati
trasformazione retrogradaRetrogradazione
trasparenti, noteNote nascoste
trasporreTrasposizione
traspositori, strumentiTrasposizione
trasposizioneTrasposizione
trasposizione dell’ottavaChiave
trasposizione delle altezzeTrasposizione
trasposizione delle noteTrasposizione
trasposizione e ottava relativaVedi anche
trasposizione MIDITrasporto strumentale
trasposizione modale Trasposizione modale
trasposizione opzionale dell’ottavaChiave
trasposizione, chiaveChiave
trasposizione, MIDITrasporto strumentale
trasposizione, strumentoTrasporto strumentale
trasposizioni modaliTrasposizioni modali
tratti di suddivisione della travatura, direzioneFrammenti di codice selezionati
travatura, direzione dei tratti di suddivisione dellaFrammenti di codice selezionati
travatura, estremità in una partituraFrammenti di codice selezionati
travatura, estremità in voci multipleFrammenti di codice selezionati
travature a raggieraTravature a raggiera
travature angolariComandi predefiniti
travature con angolazioneComandi predefiniti
travature convergenti o divergentiTravature a raggiera
travature del tremoloRipetizioni con tremolo
travature manualiTravature automatiche
travature manualiTravature manuali
travature manuali, abbellimentiTravature manuali
travature manuali, scorciatoia per impostare la direzioneTravature manuali
travature, cadenzeMusica in tempo libero
travature, con melismiTravature automatiche
travature, con tempi polimetrici Diverse indicazioni di tempo con misure di uguale lunghezza
travature, con testoImpostare il comportamento delle travature automatiche
travature, interruzioni di lineaComandi predefiniti
travature, musica in tempo liberoMusica in tempo libero
travature, personalizzazione delle regoleTravature automatiche
travature, suddivisioneFrammenti di codice selezionati
travature, \partcombine con \autoBeamOffFrammenti di codice selezionati
tre cordePiano pedals
tremoloRipetizioni con tremolo
tremolo tra due righiVedi anche
tremolo, segniRipetizioni con tremolo
triadsCommon chords
triangoloSegni antichi
trillVedi anche
trilliTrilli
trilli con alterazioneTrilli
trilli con altezzaTrilli
trilli con notinaTrilli
trilli con notina e alterazioneTrilli
trillo (\trill)Articolazioni e abbellimenti
TrillSpannerVedi anche
TrillSpannerVedi anche
tripletVedi anche
trovare i tipi di carattere disponibiliTipi di carattere per singolo oggetto
Tunable context propertiesPiù note in una sillaba
Tunable context propertiesVedi anche
Tunable context properties5.3.2 Il comando \set
Tunable context propertiesVedi anche
tunings, banjoBanjo tablatures
tunings, luteLute tablatures
tupletA.19 Funzioni musicali disponibili
TupletBracketVedi anche
TupletNumberFrammenti di codice selezionati
tupletNumberFormatFunctionFrammenti di codice selezionati
tupletSpanA.19 Funzioni musicali disponibili
tupletSpannerDurationFrammenti di codice selezionati
turco, nomi delle note inNomi delle note in turco
Turkish musicRiferimenti per la musica classica turca
turnArticolazioni
tweakA.19 Funzioni musicali disponibili
tweak, relazione con \override5.3.5 \set vs. \override
two-sidedVariabili \paper per la modalità due pagine per foglio

U
U.C.Piano pedals
ukuleleFret diagram markups
una cordaPiano pedals
UnaCordaEventVedi anche
UnaCordaPedalVedi anche
UnaCordaPedalLineSpannerVedi anche
unbreakable-spanner-interfaceVedi anche
underlining textA.11.1 Font
undertie-ing textA.11.1 Font
undoA.19 Funzioni musicali disponibili
unfoldRipetizioni ricopiate
unfold, finali alternativiRipetizioni ricopiate
unfold, ripetizioneRipetizioni ricopiate
UnfoldedRepeatedMusicVedi anche
UnfoldedRepeatedMusicVedi anche
unfoldRepeatsA.19 Funzioni musicali disponibili
UnicodeUnicode
unione delle partiCombinazione automatica delle parti
unire le noteRisoluzione delle collisioni
unpure-container, Scheme5.5.6 Contenitori unpure-pure
up bow indicationBowing indications
upbowPunti coronati
upmordentArticolazioni
upprallArticolazioni
Uso da linea di comandoVedi anche
UTF-8Codifica del testo

V
varbaritono, chiave diChiave
varcodaArticolazioni e abbellimenti
varcodaSegni specifici per strumento
variabile dell’analizzatore sintatticoparser variable
variabile globaleparser variable
variabile Schemeparser variable
variabili3.1.5 Struttura del file
variabili, oggetti e proprietàmutable
variabili, uso delleUso delle variabili
Vaticana, Editio2.9 Ancient notation
Vaticana, Editio2.9.1 Overview of the supported styles
VaticanaStaffIstanziare nuovi righi
VaticanaVoiceGregorian chant contexts
vertical spacing4.4 Spaziatura verticale
VerticalAxisGroupProprietà della spaziatura dentro un sistema
VerticalAxisGroupVedi anche
VerticalAxisGroupProprietà della spaziatura dentro un sistema
VerticalAxisGroupVedi anche
VerticalAxisGroupVedi anche
VerticalAxisGroupVedi anche
VerticalAxisGroupVedi anche
VerticalAxisGroupA.20 Identificatori delle modifiche di contesto
VerticalAxisGroupA.20 Identificatori delle modifiche di contesto
VerticalAxisGroupA.20 Identificatori delle modifiche di contesto
verticale, spaziatura4.5.4 Larghezza della linea
vertically centering textA.11.2 Align
verylongfermataOrnamenti
vibraslapSegni antichi
violino, chiave diChiave
virgolette, nel testo vocalePiù sillabe in una nota
visibility of objects5.4.7 Visibilità degli oggetti
visibilità dell’indicazione di tempoIndicazione di tempo
visibilità delle chiavi trasposte Chiavi trasposte
Visibilità e colore degli oggettiVedi anche
Visibilità e colore degli oggettiVedi anche
Visibilità e colore degli oggettiVedi anche
Visibilità e colore degli oggettiVedi anche
Visibilità e colore degli oggetti5.1.4 Modifica dei componenti aggiuntivi di un contesto
Visibilità e colore degli oggetti5.4.7 Visibilità degli oggetti
Visibilità e colore degli oggettiUso di break-visibility
Visibilità e colore degli oggettiVedi anche
vocePolifonia su un solo rigo
voci diviseVoci divise
voci multipleRisoluzione delle collisioni
voci, citare leCitare altre voci
voci, citare leFormattazione delle notine
voci, stiliStili di voce
voci, \partcombine con \autoBeamOffFrammenti di codice selezionati
voiceAlterazioni automatiche
VoicePolifonia su un solo rigo
VoiceVedi anche
voiceAlterazioni automatiche
VoiceVedi anche
VoiceVedi anche
VoiceVedi anche
VoiceVedi anche
Voice4.5.1 Panoramica sulla spaziatura orizzontale
Voice5.2.3 Determinazione della proprietà del grob
voice, followingStaff-change lines
voice, stile delle alterazioniAlterazioni automatiche
VoiceFollowerVedi anche
VoiceFollowerVedi anche
voicesA.19 Funzioni musicali disponibili
voidA.19 Funzioni musicali disponibili
voltaVedi anche
volta della ripetizione, modificareIndicazioni di ripetizione manuali
volta, parentesiIndicazioni di ripetizione manuali
volta, prima1.4.1 Ripetizioni lunghe
volta, seconda1.4.1 Ripetizioni lunghe
VoltaBracketVedi anche
VoltaBracketVedi anche
VoltaRepeatedMusicVedi anche
VoltaRepeatedMusicVedi anche
Volta_engraverVedi anche
volume MIDI3.5.4 Gestione delle dinamiche nel MIDI

W
Walker, testa di notaTeste di nota a forma variabile
whichBarStanghette
whistleSegni antichi
White mensural ligaturesWhite mensural ligatures
wind instrumentsReferences for wind instruments
with-colorColorare gli oggetti
withMusicPropertyA.19 Funzioni musicali disponibili
woodblockSegni antichi

X
X-offsetProprietà della spaziatura dentro un sistema
x11, coloreColorare gli oggetti
x11-colorColorare gli oggetti
x11-colorVedi anche
xNoteA.19 Funzioni musicali disponibili

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Note a piè di pagina

[1] Scheme tutorial, contiene una breve guida sull’inserimento di numeri, liste, stringhe e simboli in Scheme.


Indice


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dove Esempio assume che l’attuale posizione è alla Sottosottosezione Uno-Due-Tre di un documento che ha la seguente struttura:


Altre lingue: English, català, deutsch, español, français, 日本語.
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LilyPond — Guida alla Notazione v2.21.0 (ramo di sviluppo).